Siccità, Caruso (Confagricoltura Catania): “Necessario lo stato di calamità per l’agricoltura siciliana”

Dichiarare subito lo stato di calamità per l’intero settore agricolo della regione. È la richiesta che la Federazione Sicilia di Confagricoltura ha avanzato all’assessorato regionale competente. Una richiesta ribadita da Fabio Caruso, direttore della Confederazione a Catania, ospite della televisione privata Rei TV.

La principale causa della crisi produttiva che stanno investendo tutti i comparti, è il cambiamento climatico. Il direttore definisce “drammatica” la situazione che stanno vivendo ortofrutta e cerealicoltura ma anche zootecnia e vitivinicoltura. Colpa della scarsità delle precipitazioni (le più basse mai registrate da un secolo a questa parte) e – di conseguenza – l’impoverimento della principale risorsa idrica della Sicilia: l’Etna.

Con l’assenza di piogge prosperano anche fitopatie come quella della peronospora che, ricorda Caruso, ha comportato una riduzione di vino in bottiglia che va dal 50 al 60%. In difficoltà gli allevamenti che, data la loro dipendenza da altre produzioni agricole, subisce l’impatto dell’aumento dei costi di produzione,  a partire dai prezzi necessari all’acquisto del foraggio.

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Maltempo, aziende agricole ragusane sott’acqua: prevenire il dissesto idrogeologico, adesso necessaria la dichiarazione di stato di calamità

Ancora una volta la provincia di Ragusa, a causa di straordinarie condizioni meteorologiche avverse, si ritrova a fare i conti con fiumi e torrenti esondati, ponti crollati, strade rurali impraticabili o distrutte, edifici allagati e impianti serricoli invasi dall’acqua. Danni che si sarebbero potuti ridurre notevolmente se si fosse provveduto in tempo a pulire canali di scolo, alvei di fiumi e torrenti e si fossero posti in essere tutti quegli interventi necessari a prevenire e ridurre il rischio di dissesto idrogeologico. Interventi che abbiamo più volte pubblicamente richiesto, ma che non sono mai realizzati.

Hanno esondato il fiume Dirillo e il torrente Modica-Scicli, gravi allagamenti si sono registrati in tutto il territorio provinciale, soprattutto a Comiso e a Scicli. In alcuni centri danneggiata anche la rete elettrica e telefonica. Gravi e diffusi i danni agli impianti produttivi e serricoli, quasi tutti interessati da allagamenti, alcuni hanno subito anche danni strutturali.

“I danni alle aziende agricole sono ingenti e diffusi su tutto il territorio, tra raccolti compromessi e impossibilità di effettuare la semina, – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – valutiamo quindi positivamente la richiesta avanzata dai deputati regionali, on. Giorgio Assenza e on. Nello Dipasquale, alle istituzioni di governo regionali e nazionali per la dichiarazione di stato di calamitàcon l’adozione di tutte le misure di pronto intervento necessarie per far fronte all’emergenza, previo accertamento e quantificazione dei danni, con interventi di ripristino e di ristoro”.

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Vittoria, danni all’agricoltura causati dal gelo: chiesto lo stato di calamità

La Commissione Prefettizia Straordinaria del comune di Vittoria (composta da Filippo Dispenza, Giancarlo Dionisi e Gaetano D’Erba), nella seduta di martedì 8 Gennaio, ha deliberato la richiesta alla Regione Siciliana del riconoscimento dello stato di calamità naturale, per il territorio di Vittoria, per i danni causati all’agricoltura e alle attività imprenditoriali dalle gelate del 3, 4 e 5 gennaio.

“A partire dal 3 gennaio, un’eccezionale ondata di gelo e neve ha imperversato sul territorio comunale – ha dichiarato il Prefetto Filippo Dispenza – ed ha causato gravi disagi e danni agli impianti serricoli, alle colture a pieno campo e alle attività produttive”.

“Considerato che al Comune – aggiunge il dott. Dispenza – sono pervenute segnalazioni non formalizzate e che al momento non è possibile stimare l’entità dei danni subiti dalle attività, che i gravi eventi climatici e gli effetti sul territorio sono stati attenzionati anche dagli organi di stampa, che la Commissione straordinaria ha richiesto l’intervento dell’Ispettorato provinciale Agricoltura, considerato che sussistono gli estremi per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, al fine di consentire il ristoro delle aziende che hanno subito danni, abbiamo deliberato la richiesta alla Regione e abbiamo dato mandato alla Cuc di predisporre una relazione sui danni subiti dalle attività imprenditoriali”.

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Ondata di gelo in Sicilia, Bandiera: “Censimento dei danni in corso. Pronti per lo stato di calamità”

Segue il testo della dichiarazione rilasciata in queste ore dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Edy Bandiera

“Abbiamo già allertato gli uffici e gli Ispettorati provinciali al fine di garantire e tutelare gli interessi degli agricoltori siciliani, ai quali esprimo la mia assoluta vicinanza”.

“Parte da subito il censimento dei danni per valutarne e verificarne sia la perimetrazione che l’entità del danno, in termini di percentuale sulla produzione lorda vendibile, in maniera tale che poi si possa portare in Giunta di Governo la richiesta, al Ministero per le Politiche Agricole, di declaratoria dello stato di calamità per le successive provvidenze che speriamo di ottenere”.

“Gelo e neve che arrivano fino al mare è un evento assolutamente straordinario faremo leva su queste ragioni per tentare di superare il tema della non risarcibilità, nel caso dei danni non assicurabili”.

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Uva da tavola, produttori siciliani in ginocchio a causa del cracking

Il presidente Musumeci: “Presto un Tavolo di Filiera sull’uva da mensa e la sottoscrizione con l’Università di Catania di una convenzione per la ricerca scientifica per individuare le cause del cracking con fondi regionali”.

In grave sofferenza il comparto dell’uva da tavola siciliana a causa del “cracking”, ovvero una fisiopatia che provoca la lacerazione della buccia degli acini. Oltre a danneggiarsi esteticamente, gli acini vengono così attaccati da agenti di marciumi e muffe.Il cracking è è dovuto ad uno squilibrio ormonale della pianta causato dai trattamenti con fitoregolatori e da altri cofattori (potatura verde, siccità, eccesso di acqua, ecc.).

Quest’anno la fisiopatia si è presentata in modo massiccio in Sicilia, colpendo tutte le coltivazioni di uva da tavola della regione. L’area in cui il fenomeno si è manifestato maggiormente è quella di Mazzarrone. Il sindaco del comune etneo, appena qualche settimana fa, ha richiesto alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità.

Per discutere dell’emergenza cracking, venerdì scorso (5 ottobre) è stato organizzato, presso il Palazzo della Regione a Catania, un incontro promosso dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura, retto da Edy Bandiera, e presieduto dal governatore Nello Musumeci.

All’incontro hanno partecipato non solo i sindaci e gli amministratori dei centri agricoli maggiormente colpiti che ricadono nel Calatino, nell’Agrigentino, nel Siracusano e nel Ragusano, ma anche i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, i vertici delle organizzazioni Cia e Confagricoltura, una rappresentanza di produttori, i docenti del Dipartimento di Agraria dell’ateneo catanese Alessandra Gentile, Giancarlo Polizzi e Alberto Continella. Per la Regione erano presenti il direttore generale del dipartimento Agricoltura Carmelo Frittitta ed i capi dell’Ispettorato agrario di Catania, Siracusa e Ragusa.

Il sindaco di Mazzarrone Giovanni Spada, Comune capofila, ha denunciato la grave situazione di disagio economico determinata quest’anno dal cracking, che ha provocato la esclusione dai mercati di buona parte della produzione di Uva Italia coltivata in Sicilia. Sulla stessa linea anche gli altri interventi e l’invito al governo regionale a promuovere ogni iniziativa a sostegno dei produttori colpiti.

In particolare, è stata evidenziata la necessità di ottenere la deroga all’obbligo di assicurarsi ai fini della copertura del danno, la esenzione dagli oneri contributivi e ogni altra misura finalizzata ad evitare che le aziende agricole diventino morose con l’Inps e gli Istituti di credito per la impossibilità di far fronte ai pagamenti alle scadenze ormai prossime.

Molta attenzione è stata rivolta alla necessità di trovare soluzioni per migliorare la elasticità della buccia del prodotto e sulla opportunità di puntare per il futuro su nuove varietà autoctone, per le quali i docenti universitari hanno lavorato in questi anni con risultati soddisfacenti. Puntuale la relazione del direttore del dipartimento Frittitta, che ha riproposto il contesto normativo – regionale, nazionale e comunitario- entro il quale la Regione può agire per venire incontro alle esigenze dei produttori danneggiati.

L’incontro si è concluso con l’intervento del presidente Nello Musumeci che ha assicurato, per i prossimi giorni, l’adozione da parte del governo regionale della delibera con la quale sarà chiesta al governo centrale la dichiarazione dello stato di calamità, secondo le delimitazioni territoriali già pervenute dagli ispettorati provinciali.

Musumeci ha anche annunciato l’istituzione di un Tavolo di filiera sull’uva da mensa e di voler sottoscrivere con l’Università di Catania una convenzione finalizzata alla ricerca scientifica per individuare le cause del cracking, con fondi regionali.

Al ministro dell’Agricoltura sarà consegnato un dossier con le richieste dei produttori affinché si intervenga, fra l’altro, sull’Inps e sull’Abi, per consentire le deroghe essenziali alle aziende siciliane che rischiano di restare in ginocchio.

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Danni per siccità: la Regione riconosce lo stato di calamità anche per Ragusa

Anche per i territori ragusani c’è la declaratoria di stato di calamità naturale per i danni causati dall’eccezionale siccità e dalla calura nei mesi di luglio e agosto scorsi. A renderlo noto con una nota ufficiale l’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, tramite le parole del neo-assessore Edy Bandiera.

“A fronte delle notizie apparse sui quotidiani – spiega Bandiera – relative ad una presunta mancanza di declaratoria per lo stato di  calamità naturale dei danni causati da eccezionale siccità-calura nelle province siciliane, si chiarisce che la stessa è stata approvata e deliberata dal Governo regionale anche per la provincia di Ragusa con la delibera numero 513 del 18/12/2017“.

“Ci sarà ancora da attendere qualche tempo per i danni causati nella provincia iblea dal maltempo e dal nubifragio del 10 novembre 2017 – aggiunge l’assessore – che ha interessato soprattutto l’area del vittoriese. “È in fase di ultimazione l’iter, da parte dell’Ispettorato dell’ Agricoltura di Ragusa,  per l’accertamento della contezza, perimetrazione ed entità del danno – precisano dall’Assessorato – che consentirà di portare in Giunta la proposta di  declaratoria dello stato di calamità anche per questo recentissimo evento”.

“Sono già stati effettuati i sopralluoghi di verifica del danno  nelle 160 aziende che ne hanno fatto segnalazione presso l’ispettorato competente. Da una prima stima, i danni riguarderebbero circa 100 ettari di serre, per un importo  complessivo di circa 22 milioni di euro, di cui orientativamente 16 milioni e mezzo alle strutture e  5 milioni alle produzioni e alle colture – precisa l’Assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera – Non appena completato l’iter sarà mia cura portarlo tempestivamente in Giunta di Governo per chiedere la declaratoria al Ministero”.

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