Confagricoltura partecipa a Radix, progetto per l’agricoltura sociale e il contrasto al caporalato

Prosegue l’impegno di Confagricoltura nell’ambito dell’agricoltura sociale. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Confederazione con delega al lavoro, Sandro Gambuzza, in occasione del primo seminario di approfondimento del progetto “Radix”, dal titolo “Agricoltura sociale e contrasto al caporalato”. Dopo il bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale” con Reale Foundation, il bando “Agro-social: Seminiamo valore” con JTI Italia per l’agricoltura sociale e Cultum Change, programma di formazione finalizzato all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo dei rifugiati in agricoltura, arriva Radix, un progetto della Cooperativa Sociale Kairos, finalizzato ad offrire alternative sostenibili al lavoro irregolare, contrastando il fenomeno dello sfruttamento in agricoltura di cittadini di paesi terzi. Confagricoltura ed Enapra, l’Ente di Formazione della Confederazione, sono partner del programma.

“Agricoltura sociale e contrasto al caporalato sono questioni che non possono non trovare accoglienza in Confagricoltura – ha rimarcato Gambuzza, che ha inoltre evidenziato come si sia passati adesso al secondo pilastro della legge 199/2016 sul contrasto al caporalato, ovvero dalla fase sanzionatoria a quella più propriamente della prevenzione, della formazione e delle politiche attive del lavoro. E proprio qui si inserisce l’attività di Radix. Obiettivi del progetto sono attivare campagne di sensibilizzazione delle comunità locali e creare una rete di Sportelli in Agro Pontino e a Roma, per interventi di engagement e orientamento dei beneficiari”.

Tali obiettivi sono perseguiti attraverso l’attivazione di reti territoriali composte da più soggetti e stakeholder che facilitano la connessione e la riorganizzazione delle conoscenze nel mondo dell’agricoltura e dei servizi alla persona (pubblici e non profit) per l’inclusione attiva dei beneficiari.

I fruitori del programma vengono indirizzati da un vero e proprio Team di Accompagnamento all’Inclusione (TAI) che si occupa, tra le altre cose, del potenziamento delle competenze dei soggetti coinvolti per il loro inserimento professionale. “I servizi, come quello di formazione e matching tra domanda e offerta di lavoro – ha precisato infine Gambuzza – possono e devono essere al centro delle attività di contrasto al caporalato”.

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Lavoro, Confagricoltura: rinnovato contratto per quadri e impiegati. Grande attenzione alle nuove figure per Agricoltura 4.0

È stato firmato ieri a Roma, a Palazzo Della Valle, il nuovo contratto di lavoro per i quadri ed impiegati del settore agricolo. Si tratta di un accordo che riguarda oltre 7 mila imprese agricole e circa 30 mila lavoratori, nella maggior parte dei casi impiegati tecnici ed amministrativi.

 

Questo contratto, sottolinea Confagricoltura, è importante perché regola i rapporti con le figure più professionalizzate e vicine all’imprenditore. Le aziende agricole che si avvalgono dei quadri e degli impiegati sono quelle più grandi, strutturate e che hanno imboccato la strada del progresso e dell’innovazione.

 

Non a caso il rinnovo cerca di rendere il contratto al passo coi tempi e con le nuove esigenze delle imprese e dei lavoratori. In particolare, sono state introdotte nuove figure professionali meglio rispondenti alla realtà dell’agricoltura 4.0. E’ stata anche rivista la disciplina della trasferta del lavoratore, per adeguarla alle mutate esigenze delle imprese che, sempre più, guardano ai mercati nazionali e internazionali.

 

L’incremento retributivo è pari al 2%, sostanzialmente in linea con gli indicatori di riferimento.

 

Un’attenzione particolare è stata dedicata alla previdenza complementare, allo scopo di rilanciare il fondo pensione Agrifondo e garantire a una platea sempre più ampia di lavoratori il secondo pilastro previdenziale.

 

La firma dell’accordo rappresenta un segnale di attenzione verso una categoria di lavoratori che, nonostante le difficoltà legate alla crisi pandemica, ha continuato a svolgere la propria attività, consentendo alle imprese di portare avanti l’attività produttiva.

 

Da ultimo, Confagricoltura ricorda che impiegati, quadri e dirigenti occupati nel settore agricolo per il 54% sono maschi, la componente femminile (46%) rappresenta comunque una presenza rilevante. La fascia di età più consistente (31%) è quella dai 35 ai 44 anni. Si tratta comunque – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – di numeri in crescita, seppur moderata a testimonianza del rinnovato interesse per il settore.

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Vaccinazioni nelle aziende agricole, Confagricoltura: “Contributo fattivo alle imprese per favorire la ripresa”

Confagricoltura ha aderito al “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”, sottoscritto tra il governo e le parti sociali.

“Con il Protocollo viene data – commenta Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura con delega al Lavoro – una risposta concreta all’interesse manifestato da diverse imprese agricole associate di medie-grandi dimensioni a porre in essere tutte le iniziative necessarie per la vaccinazione dei propri dipendenti”.

Il settore primario, che ha confermato il suo ruolo strategico anche nell’emergenza sanitaria in atto, potrà dunque fornire il suo fattivo contributo alla realizzazione del Piano vaccinale nazionale, anche se il lavoro agricolo è classificato a “basso rischio” dall’INAIL rispetto al contagio da Covid. Infatti le denunce di infortunio sul lavoro da Coronavirus segnalate dall’inizio dell’epidemia in agricoltura rappresentano soltanto l’1,5% del totale delle denunce pervenute (dati INAIL del 6-4-21).

L’adesione al Protocollo da parte delle imprese agricole è assolutamente volontario. – ricorda Confagricoltura -. Potranno aderire tutti i datori di lavoro del settore, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, anche se, verosimilmente, saranno le imprese di certe dimensioni ad essere maggiormente interessate, potendo contare su spazi adeguati. In ogni caso l’adesione al piano di vaccinazione nei luoghi di lavoro potrà essere supportata o coordinata dalle sedi territoriali di Confagricoltura.

La somministrazione del vaccino potrà avvenire secondo tre diverse modalità: somministrazione diretta in azienda (con costi a carico del datore di lavoro, salvo i vaccini che saranno forniti dalle autorità sanitarie regionali); somministrazione in convenzione con strutture sanitarie private (anche per il tramite delle sedi territoriali di Confagricoltura); somministrazione per il tramite dell’INAIL (per i datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente ovvero non possano fare ricorso a strutture sanitarie private).

“Attraverso la vaccinazione in azienda, le imprese agricole – conclude Sandro Gambuzza – vogliono fornire il loro contributo ad un ritorno graduale alla normalità, condizione necessaria per la ripresa economica del Paese”.

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Quattro player nazionali si uniscono con un accordo sulla Carota Bio

È stato firmato l’accordo tra Natura Iblea e le tre aziende Falco Impianti, Barone e Saclark per la realizzazione di un nuovo impianto interamente informatizzato mediante PLC e telecontrollo atto a raddoppiare la linea di lavorazione delle carote biologiche della Natura Iblea ad Ispica (provincia di Ragusa), con la capacità di lavorare circa 9 tonnellate l’ora, in sacchi, sacchi a cuscino, vassoi, cartoni rinfusa e big-bags, il tutto con trattamento Hydrocooler a 3°!

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Roberto Giadone, presidente Natura Iblea

 

“Quattro aziende leader nel settore agroindustriale delle carote bio impegnate a collaborare – ha affermato Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea – puntando a migliorare la competitività investendo sull’informatizzazione mediante il piano innovativo 4.0 interamente in telecontrollo.”

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Da sinistra: Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale Confagricoltura, Nello Messina, presidente gruppo IREM, Giadone Roberto, presidente Natura Iblea Group

 

L’inaugurazione e avvio dell’impianto è avvenuto martedì 16 marzo alla presenza del Cav. Nello Messina, in rappresentanza della capogruppo Irem Group, di Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale di Confagricoltura, e di Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea Group.

Il piano “Innovazione 4.0” è volto ad agevolare gli investimenti ecologici e l’innovazione tecnologica nelle aziende, per l’acquisto di macchinari utilizzabili dalle imprese agricole, integrando alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

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“I nostri macchinari sono sempre aggiornati dal punto di vista tecnologico – interviene Falco, direttore della società Falco Impianti  – pronti a garantire maggiore qualità e minor costi di produzione e in grado di creare progetti specifici in tempi brevissimi in linea con il piano Innovazione 4.0!”

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Natura Iblea, società leader nella produzione di carote bio in Europa, punta ad una maggiore efficienza e qualità della merce per i sui clienti Europei come Coop Danimarca, Coop Norvegia, Edeka Germania e Coop Svizzera e del proprio servizio di e-commerce www.panierebio.com, mediante l’utilizzo di nuove tecnologie produttive creando collaborazione tra operatore, macchine e strumenti, nel rispetto dell’ambiente, con un occhio di riguardo ai consumi energetici.

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“Una maggiore produttività che si basa anche sulla continuità del servizio e sull’efficiente utilizzo dell’energia e delle materie prime – è intervenuto Barone della società Barone – un impianto capace di adeguarsi velocemente alle esigenze di mercato senza rinunciare alla qualità del prodotto!”

“Sarà una vera rivoluzione – ha aggiunto l’amministratore delegato Roberto Giadone di Natura Iblea – un passo verso il futuro”.

“Siamo di fronte al primo impianto di lavorazione carota in Europa interamente digitalizzato – ha concluso Sala, direttore della Saclark – e con possibilità di utilizzo di packaging plastic free”.

Fonte: freshplaza.it

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Sandro Gambuzza entra nel Consiglio di Presidenza del CNEL

Gambuzza, già membro dell’Assemblea, adesso entra nel Consiglio di Presidenza del CNEL

Il vice-presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, con determina firmata dal presidente Tiziano Treu, dal 16 febbraio è membro nel Consiglio di Presidenza del CNEL, dopo essere stato membro dell’Assemblea dell’ente.

Il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) è un ente pubblico, previsto dall’articolo 99 della Costituzione Italiana, composto da esperti e rappresentanti delle categorie produttive. È organo di consulenza delle Camere e del Governo, ha l’iniziativa legislativa e può contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale.

Siciliano, con un’azienda agricola ad indirizzo orticolo ed olivicolo in provincia di Ragusa, Gambuzza è stato presidente di Confagricoltura Ragusa e presidente della Camera di Commercio di Ragusa. È presidente di SAC spa (aeroporto internazionale di Catania) e consigliere della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia. In Confagricoltura nazionale ha la delega al lavoro.

Confagricoltura esprime apprezzamento e soddisfazione per l’incarico conferito a Gambuzza che porterà, in seno al Consiglio di Presidenza del CNEL, la voce e la visione degli imprenditori agricoli italiani.

L’Unione Provinciale di Ragusa, nella persona del presidente Antonino Pirrè, con vivo compiacimento, augura buon lavoro a Gambuzza. “Siamo certi che Sandro – dichiara Pirrè –  porterà avanti questo nuovo incarico con la dedizione e lo spirito di servizio che hanno sempre caratterizzato il suo lavoro”.

 

Ragusa, 5 marzo 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Recovery, Confagricoltura: “Puntare sul Made in Italy”

“Numerose sono le difficoltà create da questa lunghissima pandemia a settori chiave della nostra agricoltura, ma abbiamo una grande opportunità da cogliere: le importanti risorse del “Next Generation EU”, che potrebbero riportare l’agroalimentare al centro dell’economia”. Lo ha detto oggi il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, intervenendo agli stati generali dell’agroalimentare italiano “RESTART AGRIFOOD!” in occasione del Glocal Economic Forum ESG89.

(Clicca qui per l’intervento del vice-presidente di Confagricoltura – Min. 1:18:00)

Occorrono riforme strutturali del comparto agricolo al passo con i tempi e che considerino importanza del settore nella crescita dell’economia del Paese. L’agricoltura, ricorda Confagricoltura, rappresenta 33 miliardi di valore aggiunto ed il 75% dei prodotti che consumiamo sono fatti in Italia.

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato – mette in evidenza Sandro Gambuzza – va riadattato: dovrà guardare con ambizione e visione ad un futuro capace di garantire sovranità e sicurezza alimentare, produzione di cibo con i più alti standard qualitativi, preservando le risorse naturali. Invece, attualmente, per il settore agroalimentare, le risorse assegnate sono pari a meno dell’1% del contributo dell’intera filiera sul PIL”.

Innovazione, transizione digitale, sostegno alla filiera agroalimentare, transizione verde, ricerca e formazione, uniti a riforme strutturali e infrastrutturali dell’amministrazione per ridurre gli oneri burocratici a carico delle imprese, per Confagricoltura, sono i pilastri su cui costruire il futuro del settore primario italiano.

“L’agricoltura – conclude Gambuzza – non è un comparto a sé stante, ma è trainante per l’economia nazionale, europea e mondiale. Aver accesso alla tecnologia e contemporaneamente promuovere il Made in Italy ci permetterebbe di riconquistare fette di mercato, che rischiano di essere occupate da prodotti di provenienza terza con standard a ridotti controlli”.

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“Note di Natura”: il concerto di Natale al Teatro Donnafugata a Ragusa in diretta streaming sul canale YouTube di Confagricoltura

200 piante assisteranno, ‘sedute’ in platea, allo spettacolo organizzato nel Teatro Donnafugata con l’Accademia del Teatro Della Scala di Milano

Tutto esaurito per l’originale concerto di Natale in cui gli spettatori saranno le piante prodotte dai florovivaisti Iblei associati. Ne dà notizia Confagricoltura, precisando che l’evento, organizzato delle direttrici artistiche del Teatro Donnafugata di Ragusa, Vicky e Costanza Di Quattro, in collaborazione con Confagricoltura Ragusa e con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, si può seguire in streaming sui canali YouTube di Confagricoltura e sui social del Teatro Donnafugata e di Confagricoltura Ragusa, a partire dalle ore 12:00 del 25 dicembre.

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Lo spettacolo musicale “Note di Natura – Più ossigeno per l’arte” del quartetto composto da Kinga Dobryniewska al violino, Sofia Goetz al violino, Daniel Ciobanu alla viola e Marco Mauro Moruzzi al violoncello eseguirà, sul palco del teatro più piccolo della Sicilia, l’elegia “Crisantemi” e due movimenti dal “Quartetto in Re” (allegro moderato – scherzo) di Giacomo Puccini.

Un augurio di buon Natale senza dubbio diverso, ma pieno di speranza per tutti arriva da Confagricoltura, che lancia un segnale forte di presenza, un abbraccio virtuale che parte proprio da questo comparto importante per l’economia iblea per arrivare a Milano. Dopo lo spettacolo, le piante verranno donate all’Azienda Sanitaria Provinciale 7 di Ragusa.

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“Questo – sottolinea Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura – sarà un Natale diverso per tutti. I fiori e le piante sono, da sempre, gli spettatori silenziosi e decorativi degli eventi più importanti della nostra vita: battesimi, comunioni, cresime, compleanni, matrimoni, momenti conviviali e feste in genere. Ma da quando la pandemia ha imposto cambiamenti drastici nelle abitudini di vita, riducendo al minimo le occasioni di socialità, il settore florovivaistico è in grande difficoltà”.

Confagricoltura ricorda che il florovivaismo italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari e 27mila aziende, ha prodotto nel 2019 un giro d’affari di circa 2,9 miliardi di euro l’anno (1,32 miliardi di euro di fiori recisi e piante in vaso e 1,55
miliardi di euro di piante ornamentali) e impiega oltre 100mila addetti lungo tutta la filiera. La Sicilia rappresenta il 14% del settore.

Per ulteriori info: www.ConfagricolturaRagusa.it

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“Le nostre priorità: produttività, competitività, innovazione e progresso”: intervista al vice-presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza

Intervista a tutto tondo a Sandro Gambuzza, imprenditore agricolo siciliano (di Scicli, Ragusa), presidente di Sac spa (Aeroporto Internazionale di Catania), riconfermato per il secondo mandato all’interno della Giunta Nazionale di Confagricoltura e recentemente nominato dal Consiglio Direttivo vice-presidente nazionale della più antica Organizzazione di tutela e rappresentanza degli imprenditori agricoli italiani.

  • Presidente Gambuzza, da alcuni giorni lei è uno dei tre vice-presidenti di Confagricoltura, la più antica Organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole italiane che oggi rappresenta i due terzi del totale delle imprese del comparto. Cosa significa per lei questo incarico dopo l’esperienza maturata nella giunta esecutiva di Confagricoltura?

 

Sono tanti i sentimenti e le emozioni legate a questo nuovo incarico. Innanzitutto gratitudine al Presidente Giansanti e al Consiglio Direttivo di Confagricoltura per avermi scelto, sono davvero onorato di questo ben più impegnativo ruolo. Poi la piena consapevolezza che il mio impegno dovrà essere adeguato al nuovo ruolo. Lavorerò con spirito di servizio e con senso di responsabilità, orgoglioso della nostra storia (ormai centenaria) che testimonia, ancora oggi, la nostra ragione di esistere, la nostra essenza: rappresentare e tutelare gli interessi degli imprenditori agricoli italiani.  

 

  • Le parole chiave lanciate dal presidente Giansanti per il prossimo quadriennio sono produttività, competitività, innovazione e progresso. Come declinerete questi concetti?

 

Produttività, competitività, innovazione e progresso sono le quattro parole d’ordine che il Presidente Giansanti ha inteso lanciare a valere tanto per la nostra Associazione tutta, quanto per gli agricoltori nostri associati. Confagricoltura dovrà aumentare la propria capacità di produzione. Una produzione che deve guardare da un lato ad una maggiore forza e concretezza sindacale e, dall’altro, innalzare il livello e la qualità dei servizi alle imprese con l’ausilio anche di strumenti innovativi e smart. Da questa azione deve discendere una visione ed una strategia in grado di aumentare la capacità di produzione dell’agricoltura italiana, con l’obiettivo di raggiungere la sovranità alimentare e puntare a nuovi mercati con le nostre produzioni, sinonimo di qualità e sicurezza. A ciò si lega la competitività, anche in termini di reciprocità di condizioni a livello comunitario e extracomunitario. Come raggiungere tali obiettivi ? Puntando decisamente a percorsi di innovazione attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie applicate all’agricoltura frutto dei risultati della scienza e della ricerca. In tal modo, il progresso potrà essere garantito e avremmo assolto al nostro più importante compito: garantire la redditività degli imprenditori agricoli.

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  • Quali sono le principali sfide che sono attualmente sul tavolo della Giunta Nazionale?

 

Negli anni a venire ci attendono chiaramente sfide importanti che potrebbero avere ripercussioni sul nostro futuro: la revisione della Politica Agricola Comune, la definizione del Piano Strategico Nazionale, il Next Generation EU, il Green Deal e la contrapposizione con il cibo sintetico. La presenza di Confagricoltura a Bruxelles, pertanto, è stata fortemente potenziata: un nuovo Ufficio, un’organizzazione dei lavori sui singoli dossier in stretto raccordo con la Struttura centrale, nuove alleanze europee strategiche e un forte riposizionamento nel COPA che ha portato la nostra Associazione ad avere la Vice Presidenza nella persona del nostro Presidente Giansanti. A questo, si deve aggiungere l’annoso problema della burocrazia, che soffoca la nostra vita di impresa.

 

  • Tanti i risultati incassati negli ultimi anni. Quale ricorda con maggiore soddisfazione?

Confesso che non mi è agevole focalizzarne uno. I risultati raggiunti sono tanti e si riferiscono a tutte le aree di interesse agricolo. Certamente, il credito d’imposta a favore di tutte le aziende agricole legato ad Industria 4.0 ha costituito un successo tutto da ascrivere all’impegno di Confagricoltura. Ma anche i risultati ottenuti in tema di energie rinnovabili ed economia circolare, di associazione allevatori di razza e specie, di assicurazione delle produzioni agricole e di contrasto alle pratiche sleali ed in tema di capping e contrasto al sistema di etichettatura a semaforo che penalizza il nostro patrimonio agroalimentare. Da ultimo, desidero rimarcare l’enorme impegno e lavoro della nostra Associazione durante l’emergenza Covid-19: quasi tutte le decisioni e le misure adottate nel campo produttivo agricolo sono andate nella direzione indicata da Confagricoltura.

 

  • A livello personale che tipo di bilancio si sente di tracciare dopo questi anni in Giunta Nazionale in qualità di Responsabile delle politiche del Lavoro?

 

È stata una esperienza estremamente positiva, maturata in un clima di grande coralità e gioco di squadra con il Presidente Giansanti e con i colleghi della Giunta. Confagricoltura è da sempre la “casa” della contrattazione del lavoro agricolo, delle genuine e stabili relazioni sindacali, del welfare contrattuale e del bilateralismo. Tutti i contratti di lavoro in agricoltura hanno visto la luce a Palazzo della Valle. Conscio del ruolo storico della nostra Associazione, ho interpretato il mio ruolo con equilibrio, avendo sempre come riferimento le esigenze delle imprese agricole nostre associate in termini di flessibilità, semplificazione e produttività del lavoro agricolo. Continuerò, con rinnovato impegno ed arricchito dall’esperienza dei precedenti anni,  ad occuparmi delle Politiche del Lavoro di Confagricoltura per i prossimi quattro anni e rappresenterò la nostra Associazione nel CNEL.

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  • Vice-presidente Gambuzza, ci sono ancora imprenditori agricoli che ritengono di poter prescindere dal supporto di una organizzazione datoriale come Confagricoltura e di poter continuare a operare in maniera solitaria come hanno sempre fatto. Cosa si sente di dire a questi imprenditori?

 

C’è una motivazione fondamentale che ritengo unica: chi meglio può rappresentare l’impresa agricola italiana, se non gli imprenditori agricoli stessi ? Le battaglie sindacali di Confagricoltura non nascono dalle scrivanie degli uffici, ma traggono origine dallo stare tra gli imprenditori e ai loro problemi, per comprenderli e fornire loro risposte efficaci. Non sono mai battaglie per “ingrassare” l’Associazione, sono invece battaglie per la tutela dell’impresa agricola e per il suo sviluppo attraverso da un lato l’assistenza qualificata e dall’altro attraverso una visione strategica del futuro della filiera agroalimentare. Un’associazione “grassa” è a volte autoritaria, l’Associazione che lotta per l’impresa è invece autorevole . Confagricoltura è autorevole.

 

  • Quanto ha portato a Roma della sua esperienza come presidente di Confagricoltura Ragusa?

Ritengo sia stata determinante. Se si fa parte della Giunta Nazionale, credo non sia solo per meriti personali, ma per merito di un sistema complessivo in cui si è stati impegnati. Il sistema Ragusa, inserito in quello siciliano, è sempre stato esempio di vivacità imprenditoriale vocata all’innovazione e all’export. La mia riconferma in Giunta, e con un ruolo di ancora maggiore responsabilità, è dunque merito di tutti coloro che mi hanno accompagnato e supportato in questi anni, a cui va il mio ringraziamento.

  • Concludiamo con una domanda sui giovani. Perché un giovane imprenditore agricolo dovrebbe iscriversi all’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori di Confagricoltura ? Quali vantaggi ne otterrebbe?

Un vantaggio competitivo determinante per il suo futuro: quello di poter coniugare al meglio la propria vocazione all’innovazione, tipica degli under 35, potendo contare sulla solida ed articolata struttura di Confagricoltura, sempre a disposizione per supporto ed assistenza dei propri Associati. La prova di ciò è che da un lato i Giovani agricoltori dell’Anga affrontano meglio e con successo il delicato processo del passaggio generazionale nelle imprese e, dall’altro, si formano per diventare i dirigenti della Confagricoltura del futuro.

Intervista a cura dell’addetto stampa di Confagricoltura Ragusa, Bartolo Lorefice

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Sandro Gambuzza confermato nella Giunta Esecutiva Nazionale di Confagricoltura

Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Una conferma importante che premia e riempie d’orgoglio il nostro territorio”

Nella giornata di ieri Massimiliano Giansanti è stato confermato, per acclamazione, presidente di Confagricoltura. Unico candidato, guiderà la più longeva organizzazione professionale agricola per il prossimo quadriennio. L’assemblea ha anche eletto i nove componenti della Giunta Esecutiva, all’interno della quale viene confermato Sandro Gambuzza, ragusano (per l’esattezza, sciclitano), operante nei comparti orticolo e olivicolo, già presidente di Confagricoltura Ragusa e della Camera di Commercio di Ragusa, attuale presidente di SAC spa (aeroporto internazionale di Catania) e consigliere della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia.

Una conferma importante che premia e riempie d’orgoglio il territorio da cui Sandro proviene” – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. “Territorio che ha rappresentato al meglio nei suoi 4 anni di lavoro già svolto nell’esecutivo nazionale, al servizio di Confagricoltura e degli interessi degli agricoltori italiani. Al Presidente Massimiliano Giansanti, a Sandro e a tutta la Giunta, congratulazioni e auguri di buon lavoro da parte della nostra Unione Provinciale”.

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Entrano nella Giunta: Lamberto Frescobaldi, presidente dell’omonima azienda vitivinicola toscana e consigliere dell’Accademia dei Georgofili; Filippo Schiavone, cerealicoltore, presidente di Confagricoltura Foggia, già vicepresidente dei Giovani Agricoltori Anga e attuale componente del Consiglio di amministrazione di Mutua Fima, nonché vicepresidente della Camera di commercio di Foggia.

Riconfermati Luca Brondelli Di Brondello, imprenditore cerealicolo e viticolo, al vertice degli agricoltori di Alessandria e di Enapra, l’ente di formazione di Confagricoltura; Marco Caprai, vitivinicoltore, già presidente di Confagricoltura Umbria; Giordano Emo Capodilista, imprenditore vitivinicolo, vicepresidente vicario di Confagricoltura Veneto, già presidente di Confagricoltura e Anga Padova e del Consorzio Vini Colli Euganei Doc; Matteo Lasagna, allevatore, vicepresidente uscente di Confagricoltura, già presidente di Confagricoltura Mantova e di Confagricoltura Lombardia, consigliere di Confidi Systema; Giovanna Parmigiani, imprenditrice zootecnica, già vicepresidente di Confagricoltura Piacenza e presidente della Federazione Nazionale di Prodotto di Allevamenti Suini, è consigliere del Consorzio dei Salumi tipici piacentini; Rosario Rago, imprenditore orticolo specializzato nelle IV gamma, è vicepresidente di Confagricoltura Salerno e di Confagricoltura Campania.

 

Ragusa, 22 ottobre 2020

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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Confagricoltura al tavolo interistituzionale sul caporalato, Gambuzza: “La legge persegue un fine nobile, ma necessita di interventi correttivi”

“Confagricoltura non si è mai sottratta al confronto con le istituzioni nazionali e territoriali sulle azioni di contrasto al caporalato, a tutela delle tante imprese che operano nel rispetto della legalità e che subiscono la concorrenza sleale di coloro che operano al di fuori delle regole. Lo dimostrano, tra le altre cose, i quattro avvisi comuni sottoscritti con i sindacati dei lavoratori negli ultimi anni, il protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo del 2016 (cui sono seguiti diversi accordi attuativi sottoscritti a livello territoriale), l’adozione di apposite norme nel codice etico dell’associazione”.

Ha esordito così il rappresentante della giunta di Confagricoltura con delega per le questioni del lavoro, Sandro Gambuzza, all’incontro di insediamento, tenutosi mercoledì presso il ministero del Lavoro, del tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Come denunciato da Confagricoltura, le cause del fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera e delle condizioni di sfruttamento connesse sono composite e molteplici. Alcune hanno connotazioni economiche ed organizzative: la difficoltà crescente di reperimento della manodopera soprattutto per periodi di lavoro brevi ed intensi, l’assenza di adeguati servizi per l’impiego, la carenza di sistemi di trasporto nelle zone rurali; altre cause possono essere, invece, rinvenute al di fuori della sfera organizzativa dell’impresa, in fenomeni di contesto che favoriscono il ricorso al caporalato: la presenza sul territorio della criminalità organizzata o di fasce di lavoratori deboli o disagiate (in primis lavoratori immigrati, soprattutto irregolari).

“Occorre dunque intervenire efficacemente per prevenire il fenomeno, affrontando queste complesse questioni – ha detto Gambuzza -. Perciò Confagricoltura esaminerà con grande attenzione nei prossimi giorni il piano di interventi previsto dalla legge n.199/2016, la cui bozza è stata finalmente presentata dai ministri Catalfo e Bellanova, a quasi tre anni dalla sua emanazione”.

Legge che, fino ad ora, è stata applicata solo nella sua parte repressiva e che necessita, come sempre indicato da Confagricoltura, anche di interventi correttivi di alcune disposizioni di carattere penale, a partire da quelle che estendono la punibilità al datore di lavoro, a prescindere dall’intervento del caporale, a fronte anche di violazioni lievi e occasionali.

“E’ necessario altresì migliorare – ha concluso il rappresentante di Confagricoltura – l’attività di intelligence da parte degli organi di vigilanza nella selezione delle aziende da ispezionare, cercando di concentrare l’attenzione sulle violazioni più gravi ad opera di imprese agricole completamente o parzialmente sommerse, a volte contigue alla criminalità organizzata”.

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