Ucraina, Confagricoltura: no al protezionismo alimentare. Allarme per i fertilizzanti, a rischio i raccolti

“Spetta alla Commissione europea il compito di assicurare il regolare funzionamento del mercato unico. Va respinto qualsiasi tentativo di ‘protezionismo alimentare’ tra gli Stati membri dell’Unione”: è la ferma presa di posizione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sulla decisione assunta dal governo ungherese di sospendere le esportazioni di grano per assicurare i rifornimenti interni e contenere la crescita dei prezzi.

“Anche la Bulgaria – aggiunge Giansanti – ha stabilito di aumentare per precauzione gli stock pubblici di cereali per un ammontare di 1,5 milioni di tonnellate, con il risultato pressoché scontato di ridurre i volumi delle vendite all’estero”.

“A seguito dei drammatici avvenimenti in corso in Ucraina, i mercati internazionali delle principali materie prime agricole sono sotto pressione – sottolinea il presidente di Confagricoltura – ma vanno respinte le iniziative nazionali unilaterali all’interno della UE. La capacità produttiva di cereali dell’Unione è tale da poter gestire anche questa difficilissima situazione. Serve però un coordinamento della Commissione, alla quale abbiamo già chiesto di rimuovere, in vista dei nuovi raccolti, i limiti all’utilizzo dei terreni agricoli”.

“L’auspicio è che la crisi in Ucraina si risolva il più rapidamente possibile al tavolo negoziale. Dagli eventi in atto emerge comunque la necessità di verificare se le scelte fatte sulla nuova PAC siano idonee a salvaguardare la capacità produttiva europea e l’efficienza delle imprese che producono per il mercato” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“C’è anche un altro elemento a destare forte preoccupazione: nei giorni scorsi il ministero dell’Industria e del Commercio della Russia ha raccomandato agli operatori di sospendere le esportazioni di fertilizzanti. Le vendite all’estero di nitrato di ammonio sono già state bloccate fino ad aprile. Le conseguenze possono essere particolarmente pesanti sul piano della disponibilità e dei prezzi. Rischiamo una contrazione dei raccolti”.

La Federazione Russa produce 50 milioni di tonnellate di fertilizzanti, circa il 15% dell’intera produzione mondiale. L’Unione europea e il Brasile sono i principali acquirenti. “La situazione va attentamente monitorata – puntualizza il presidente di Confagricoltura – Potrebbe rendersi indispensabile una reazione concertata in sede multilaterale per garantire al massimo le operazioni colturali in vista dei nuovi raccolti”.

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Copa e Cogeca rammaricati della decisione degli USA di imporre dazi all’importazione punitivi sulle olive da tavola spagnole

Il Copa e la Cogeca sono intervenuti contro la decisione degli Stati Uniti di applicare dazi all’importazione sulle olive da tavola spagnole, indicando che si tratta chiaramente di protezionismo.

Il Segretario generale del Copa e della Cogeca, Pekka Pesonen, ha dichiarato: “Il Dipartimento del commercio statunitense ha deciso di imporre tasse sulle olive spagnole in seguito a una seconda inchiesta degli Stati Uniti che desiderano imporre tasse aggiuntive del 17,13% oltre al 4,47% deciso lo scorso novembre e alla tassa attuale del 5,5% portando le tasse di entrata al mercato statunitense per le olive spagnole a un totale del 25%. Siamo delusi da questa decisione ingiustificata e sproporzionata che va contro il nostro interesse comune di sviluppo di buone relazioni commerciali con gli Stati Uniti“.

La principale ragione per la quale le importazioni di olive nere da tavola spagnole sono così competitive è che i produttori hanno compiuto grossi sforzi per ridurre i propri costi di produzione e hanno investito molto in tecnologie di avanguardia. Non devono essere penalizzati per questo“, ha aggiunto. Pertanto il Copa e la Cogeca esortano la Commissione europea ad agire contro queste misure ingiustificate poiché si tratta di protezionismo.

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