Nutriscore, Giansanti replica a Hercberg: “Fuori luogo le critiche all’Antitrust”

“Possiamo comprendere le preoccupazioni di Serge Hercberg per le crescenti critiche al sistema di etichettatura Nutriscore da lui messo a punto, ma dovrebbe astenersi dal contestare le prese ufficiali di posizione di organismi pubblici che operano negli Stati membri”.

 

E’ la replica del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alle dichiarazioni, riportate dalla stampa, dell’ideatore del Nutriscore, secondo il quale “è vergognoso che l’Antitrust italiano assecondi le assurde argomentazioni delle lobby italiane”.

 

Nei giorni scorsi, anche a seguito delle iniziative assunte da Confagricoltura, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha riconosciuto che, in mancanza di contestuali e adeguati chiarimenti, il Nutriscore potrebbe indurre in errore il consumatore sulle proprie scelte alimentari. A seguito della decisione dell’Autorità, chi utilizza il Nutriscore dovrà obbligatoriamente specificare che il sistema non è universalmente riconosciuto dalla comunità scientifica.

 

“Una decisione di fondamentale importanza – aggiunge Giansanti – per la tutela del diritto dei consumatori ad avere accesso a informazioni chiare, complete e trasparenti. A questo riguardo, è il caso anche di ricordare che Hercberg lo scorso febbraio ha proposto di applicare il bollino nero sulle bottiglie di vino”.

 

Il presidente di Confagricoltura ha anche evidenziato che il sistema Nutriscore è contestato anche nei paesi dove è già diffuso. Le contestazioni sono infatti arrivate dai produttori francesi di formaggi e dagli olivicoltori spagnoli che hanno sollecitato modifiche al funzionamento dell’algoritmo che è alla base del sistema.

 

“Siamo giunti in prossimità di un passaggio delicato – sottolinea Giansanti – A novembre la Commissione dovrebbe presentare la propria proposta per il varo di un sistema europeo di etichettatura fronte pacco”.

 

“L’alternativa al Nutriscore è già disponibile – conclude il presidente di Confagricoltura – E’ il sistema a batteria Nutrinform, che è in grado di dare ai consumatori informazioni coerenti con lo stile di vita e i consumi ordinari nel rispetto delle tradizioni gastronomiche di ogni Stato membro”.

Leggi

Etichettatura alimenti, l’Antitrust accoglie i rilievi di Confagricoltura e ribadisce i limiti del Nutriscore: è fuorviante per i consumatori e può indurre all’ingannevolezza

“Le decisioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sul Nutriscore vanno nella direzione tracciata da Confagricoltura e confermano l’ingannevolezza del sistema francese e la sua contrarietà al Codice del Consumo”.

 

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, torna così sul tema in seguito alla pubblicazione delle decisioni con cui l’Antitrust ha riconosciuto che, in mancanza di contestuali e adeguati chiarimenti, il NutriScore potrebbe indurre in errore il consumatore sulle proprie scelte alimentari. In definitiva, viene riconosciuto che il NutriScore è caratterizzato da un’arbitraria classificazione degli alimenti, con una “parzialità nel giudizio che non incentiva il consumatore ad effettuare un’adeguata valutazione per seguire una dieta utile a soddisfare il quotidiano apporto di nutrienti”.

 

Significativo – rimarca Confagricoltura – che molte delle aziende coinvolte nell’indagine abbiano deciso di ritirare volontariamente dal mercato italiano, già nel corso del procedimento, i prodotti etichettati con il bollino francese.

 

In seguito alla decisione dell’Antitrust, chi utilizza il NutriScore dovrà obbligatoriamente specificare che esso non è universalmente riconosciuto dalla comunità scientifica, non tiene conto del fabbisogno e del profilo nutrizionale del singolo individuo, ed è relativo a 100 grammi di prodotto e non a una porzione di consumo.

 

“La delibera dell’AGCM è un passo avanti per la tutela del diritto del consumatore ad avere accesso ad informazioni chiare, complete e trasparenti per orientare correttamente le proprie scelte nutrizionali a tutela della salute. In assenza di questo intervento, il NutriScore si sarebbe potuto diffondere sul mercato alimentare italiano, malgrado l’assoluta contrarietà al sistema di etichettatura francese sostenuta dal nostro Governo, da tutte le forze politiche, dalla comunità scientifica, dagli agricoltori e dalle associazioni di consumatori”.

 

“Il NutriScore – conclude Giansanti – deve essere quindi accantonato, preferendo il Nutrinform Battery, che si basa su un principio molto diverso. È pertanto fondamentale che l’Italia, in vista della proposta ufficiale della Commissione Ue sul sistema di etichettatura fronte pacco, faccia sponda comune con i Paesi mediterranei per salvaguardare il nostro agroalimentare e valorizzare uno stile di vita sano e consolidato, promuovendo una corretta educazione alimentare invece che un sistema di etichettatura difettoso”.

Leggi

Informazioni nutrizionali in etichetta: Confagricoltura e Agronetwork ne parlano a Cibus

È Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione ospitato dalla Fiera di Parma, il palcoscenico dove Confagricoltura presenterà i risultati della ricerca di Agronetwork – la associazione di promozione dell’agroindustria fondata dalla Confederazione insieme a Nomisma e LUISS – sui sistemi di etichettatura nutrizionale e il loro utilizzo da parte dei consumatori.

L’indagine, commissionata a Format Research, riguarda le aspettative degli italiani sulle informazioni nutrizionali in etichetta e sarà illustrata e commentata nel convegno “L’informazione nutrizionale in Europa fra rischi e opportunità”, in programma mercoledì 1° settembre alle ore 15.00 nella Sala Plenaria del Padiglione fieristico di Parma.

Schermata 2021-08-30 alle 16.43.11

Interverranno Pierluigi Ascani e Daniele Serio di Format Research; Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare; Marco Silano, direttore dell’Unità Alimentazione, Nutrizione Salute dell’Istituto Superiore di Sanità; Laura Rossi, ricercatrice senior del CREA. All’evento parteciperà il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Sono previste anche le testimonianze di alcune realtà associative ed imprenditoriali: il Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, rappresentato da Maria Grazia Minisci; Unionfood con Luca Ragaglini; Granlatte Granarolo con Gianluca Ferrari e Ruggero Lenti, presidente di Assica.

Condurrà Daniele Rossi, segretario generale di Agronetwork.

La ricerca indaga il livello di conoscenza, da parte della popolazione italiana, dei sistemi di etichettatura dei cibi e delle fonti da cui i consumatori attingono le informazioni funzionali all’acquisto degli alimenti. L’indagine di Agronetwork risulta di estrema attualità in questo periodo in cui si dibatte sulla revisione del Regolamento UE 1169/11: l’Unione Europea è chiamata a decidere entro il 2022. Il dibattito è oggi incentrato sul Nutriscore, un sistema di etichettatura basato esclusivamente su quantità standard di assunzione senza fare differenze tra tipologie e caratteristiche e porzioni di alimenti, meccanismo che rischia di ledere la comunicazione sulla qualità e sulla tipicità dei cibi che compongono una dieta ricca e variegata come quella mediterranea.

È per questo motivo che Confagricoltura si è schierata fin da subito contro il Nutri-score, appoggiando la proposta italiana del Nutrinform Battery, un sistema più articolato che indica la quantità del contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale per singola porzione, in rapporto al reale fabbisogno giornaliero. Intervistati sul punto, anche il campione di italiani intervistato dalla ricerca Agronetwork, preferisce il Nutrinform Battery al 34 % e soltanto il 17% predilige il Nutriscore.

 

Leggi

L’etichetta a batteria strumento per informare correttamente i consumatori

Massimiliano Giansanti all’European Food Forum

“Nutrinform sì, Nutriscore no”. Lo ha sostenuto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e vicepresidente del Comitato delle Organizzazioni agricole europee (Copa), nel suo intervento all’European Food Forum (EFF), meeting in remoto dedicato al tema dei sistemi di etichettatura degli alimenti sulla parte anteriore della confezione (Front of Package – FoP). “L’argomento sarà all’attenzione del Consiglio UE dei ministri all’Agricoltura del 15-16 dicembre ma riteniamo che le decisioni vadano rimandate dal momento che servono ulteriori approfondimenti”.

Il Reg. (CE) n. 1169/2011 stabilisce che alcuni particolari della dichiarazione nutrizionale obbligatoria sugli alimenti preimballati possano essere ripetuti sulla parte anteriore della confezione, obiettivo rilanciato nella strategia Farm to Fork. Le istituzioni comunitarie ora dovranno scegliere quale sistema di etichettatura FoP andrà implementato a livello europeo. Più che mai opportuno quindi l’incontro indetto da EFF, think tank di alto profilo fondato da europarlamentari di cinque diversi Stati membri (Italia, Francia, Spagna, Polonia e Bulgaria), a cui Confagricoltura ha aderito sin dalla sua costituzione. Il forum è stata un’importante occasione di confronto tra tutti i rappresentanti della filiera: scienziati, associazioni di consumatori, protagonisti della filiera agroalimentare e rappresentanti di diversi Governi nazionali.

Dal dibattito è emerso come i sistemi di etichettatura siano di grande importanza per il settore agroalimentare, poiché influenzano le scelte dei consumatori; per questo i messaggi che veicolano devono essere non solo di facile comprensione ma anche affidabili e scientificamente fondati.

“Appoggiamo e sosteniamo l’etichetta a batteria proposta dall’Italia (‘Nutrinform Battery’), l’unica pienamente conforme alle disposizioni comunitarie – ha detto Massimiliano Giansanti -. Il Nutrinform è stato sviluppato da qualificati istituti di ricerca nazionali (CREA e ISS) con la collaborazione dell’intera filiera agroalimentare, compresi i rappresentanti dei consumatori. Le posizioni di Confagricoltura e Copa sono convergenti sul No al Nutriscore e sul sostenere i principi ispiratori della proposta italiana di etichettatura”.

Giansanti ha criticato l’utilizzo esclusivo nel Nutriscore dello standard di 100gr per valutare i valori nutrizionali di un prodotto. Dal momento che normalmente i prodotti vengono consumati in quantità maggiori o minori si finisce per fuorviare i consumatori.

“È più realistico basare la valutazione di un cibo, sulle ‘porzioni’. Le persone consumano in porzioni, la cui dimensione varia da una categoria di prodotto all’altra”.

L’etichetta a batteria fornisce tutti i valori relativi ad una singola porzione consumata. All’interno del simbolo ‘batteria’ è presente la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alla dose giornaliera consigliata. La parte carica della batteria rappresenta graficamente la percentuale di energia o nutrienti contenuti in una singola porzione, permettendo così di quantificarla visivamente. In tal modo il consumatore, senza fare complicati calcoli, potrà valutare quante porzioni può consumare in quel giorno.

I sistemi di codifica a colori (come il Semaforo o il Nutriscore) invece discriminano alcune categorie di prodotti alimentari in quanto fondamentalmente fanno una distinzione tra buono o cattivo in modo discutibile.

“Non tenerne conto – ha concluso Massimiliano Giansanti – può portare alle conseguenze che prodotti di alta qualità e nutrienti, come ad esempio l’olio d’oliva, siano posti in cattiva luce, mentre sono vitali nella dieta alimentare e consigliati anche dai medici. In tal senso la decisione spagnola di non assoggettare l’olio all’etichettatura nutrizionale”.

Leggi

La Federazione Vitivinicola di Confagricoltura a Bruxelles per discutere di Pac, Brexit ed etichettatura

La Federazione Nazionale Vitivinicola (FNV) di Confagricoltura, guidata da Federico Castellucci ha incontrato i rappresentanti della Commissione europea, gli eurodeputati e i delegati del Copa-Cogeca (rappresentanza Europea degli agricoltori e delle cooperative a cui Confagricoltura aderisce).

“Sono molti i dossier aperti a livello europeo che investono pienamente le imprese vitivinicole e che richiedono risposte puntuali – ha detto Castellucci – ancor più tenendo conto dell’importanza del settore quale ambasciatore del Made in Italy agroalimentare, della cultura italiana nel mondo e anche per il profilo occupazionale che riveste”.

Con i deputati e i rappresentanti della Commissione europea, la FNP ha discusso sui molteplici aspetti legati al futuro del comparto, quali etichettatura, Brexit, aspetti fiscali, riforma della PAC, new breeding techniques, vendita a distanza e regolamento di transizione della PAC.

Accolti dall’on. Carlo Fidanza, i delegati dei vitivinicoltori di Confagricoltura hanno espresso in particolare le loro preoccupazioni in merito alla Brexit, sottolineando la perdita di mercato che accompagnerebbe l’uscita del Regno Unito dalla UE e il rischio che tale Paese, essendo membro del Commonwealth, possa eventualmente sostituire le importazioni dei vini UE, in primis con quelli australiani.

Le questioni legate al mercato interno sono state discusse anche con l’on. Brando Benifei, capo delegazione PD al Parlamento europeo, che ha condiviso la perplessità sui sistemi di etichettatura tipo Nutriscore. Da parte di Confagricoltura si è sottolineato come le etichette “a semaforo” mettano sul banco degli imputati proprio prodotti come il vino, che, se consumati morigeratamente, fanno bene alla salute e non il contrario.

Di riforma della PAC si è discusso, tra gli altri, con gli europarlamentari Paolo De Castro ed Herbert Dorfmann, con cui la FNP si è confrontata sul mantenimento dell’attuale politica di promozione prevista per il settore, sui diritti di impianto e sulle nuove tecniche di ibridazione genetica. Federico Castellucci ha sollecitato una revisione dei criteri di autorizzazione che tengano conto della specificità delle aziende vitivinicole, che sono dinamiche e soffrono per i lunghi tempi autorizzativi.

Riforma della Pac ed etichettatura sono stati anche al centro dell’incontro con gli esponenti della Commissione europea.

In sede COPA-COGECA, infine, Confagricoltura ha discusso di azione di lobbying e di aspetti specifici legati al settore primario, quali etichettatura, tassazione, commercio internazionale, questioni fitosanitarie e ambiente.

 

Leggi

Etichettatura, Giansanti: “Nutriscore non offre informazioni scientificamente valide. Serve soluzione europea comune”

“Il sistema di etichettatura dei prodotti ‘Nutriscore’ non è in grado di assicurare ai consumatori un’informativa valida sotto il profilo scientifico. Bene ha fatto il ministro Centinaio a porre con determinazione la questione alla Commissione europea per arrivare a una soluzione comune”.  Questala dichiarazione rilasciata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo l’incontro che si è svolto ieri, a Bruxelles, tra il ministro Centinaio e il commissario Ue per la salute e la sicurezza alimentare Andriukaitis.

Secondo il ministro Centinaio il tema della sicurezza alimentare “non può essere banalizzato con un sistema di etichettatura non rappresentativo della qualità dei singoli prodotti”.

“Emblematico quanto si sta verificando in Spagna – ha aggiunto Giansanti -. A novembre dello scorso anno è stato deciso di introdurre il sistema di etichettatura ‘Nutriscore’. Successivamente, ci si è resi conto che l’olio d’oliva e il prosciutto sarebbero stati classificati come meno salubri rispetto, ad esempio, alla maionese. E’ stato quindi deciso di adattare il sistema alle specificità della dieta mediterranea. La decisione spagnola ha, però, suscitato le obiezioni della Francia, perché lo stesso prodotto non può essere etichettato in maniera diversa a seconda del Paese in cui viene immesso al consumo. Sono ora in corso contatti tra le due Amministrazioni per tentare di trovare un’intesa”.

“In Germania – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – la magistratura ha disposto nelle scorse settimane il ritiro dell’etichetta ‘Nutriscore’, perché in aperto contrasto con le regole della concorrenza. Il ministero dell’Agricoltura ha quindi deciso di commissionare uno studio per ideare un nuovo sistema di etichettatura degli alimenti”.

“Questa confusa situazione – ha rimarcato Giansanti – è contraria agli interessi dei consumatori europei. Su un mercato unico non possono esistere sistemi diversi di informazione dei consumatori. Occorre una decisione comune fondata sulle indicazioni scientifiche e sulle qualità nutrizionali”.

“In questa direzione – ha concluso Giansanti – gli interessi dei consumatori e degli agricoltori sono perfettamente coincidenti”.

Leggi