Europa, von der Leyen riconosce il valore del settore primario. Confagricoltura: passo importante, auspichiamo maggiore protagonismo dell’agricoltura

 “Cogliendo appieno il valore dell’intervento della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, auspichiamo un maggiore protagonismo dell’agricoltura, con politiche che salvaguardino le potenzialità produttive delle nostre imprese”.

Questo il commento di Confagricoltura alle parole odierne di Ursula von der Leyen in occasione dell’annuale discorso sullo Stato dell’Unione all’assemblea plenaria a Strasburgo. La presidente della Commissione Ue ha riconosciuto ufficialmente, per la prima volta, il fondamentale ruolo dell’agricoltura. “Un fatto di rilievo – evidenzia Confagricoltura – che pone le basi di una nuova prospettiva con il settore primario al centro delle scelte politiche europee per garantire sicurezza alimentare, stabilità sociale e sostenibilità”.

“E’ necessario ora includere nella strategia di crescita un principio su cui Confagricoltura si batte da tempo: non c’è contrapposizione tra produttività e sostenibilità”.

Alla luce delle parole odierne della presidente von der Leyen, nell’ambito del processo di revisione del quadro finanziario pluriennale europeo, la Confederazione ribadisce perciò la necessità di procedere a un adeguamento del bilancio agricolo, rimasto invariato nonostante il forte rialzo dell’inflazione.

“Prendiamo inoltre atto delle indicazioni della Commissione di concludere entro l’anno corrente l’accordo con l’Australia e implementare quello con i Paesi del MERCOSUR – conclude Confagricoltura – Siamo da sempre favorevoli agli accordi di libero scambio, ma nel rispetto del principio di reciprocità, in particolare riguardo ai processi produttivi dei Paesi terzi”.

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Giansanti (Confagricoltura): “Rischio recessione se aumentano ancora i tassi di interesse”

 “Con un ulteriore aumento dei tassi di interesse salirebbe sensibilmente il rischio di una recessione generalizzata nell’area dell’euro”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, lancia l’allarme in vista della prossima riunione della Banca centrale europea (BCE) che potrebbe varare una nuova stretta creditizia.

“Gli ultimi dati della Commissione europea indicano che l’attività economica sta già rallentando e sono state riviste al ribasso le previsioni di crescita nell’area dell’euro per quest’anno e per il 2024 – rileva Giansanti -. L’inflazione è in calo, ma per i prossimi mesi è previsto un aumento dei costi energetici sui quali la nuova stretta della BCE non avrebbe effetto”.

“Preoccupa, in particolare, la recessione prevista per la Germania, che è il primo mercato di sbocco per le esportazioni italiane nel complesso e per le produzioni del settore agroalimentare. Non è quindi scontato che, come si è verificato in passato, le esportazioni del Made in Italy agroalimentare consentano di compensare la riduzione delle vendite sul mercato interno”.

Intanto l’ISTAT ha segnalato una preoccupante contrazione della produzione dell’industria alimentare. A luglio, la riduzione è stata del 4,5% sullo stesso mese del 2022. “Anche l’andamento dei prezzi agricoli all’origine risente in negativo della diminuzione dei consumi – rileva il presidente di Confagricoltura -. La riduzione è dovuta essenzialmente al taglio innescato dalla perdita di potere d’acquisto. L’aumento dei tassi di interesse comporterebbe un raffreddamento aggiuntivo della domanda”.

“La stretta creditizia già varata dalla BCE è senza precedenti per velocità e intensità – conclude Giansanti -. In aggiunta ai maggiori costi, è in calo la concessione di credito da parte delle banche. Tra le conseguenze c’è anche la crescente difficoltà delle imprese a partecipare alle iniziative del PNRR”.

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G20, alleanza sui biocarburanti. Confagricoltura: l’Europa non sia miope

Su iniziativa dell’India, nella veste di presidente di turno del G20, è stato annunciato ieri il lancio dell’Alleanza globale per i biocarburanti. Tra i Paesi aderenti c’è anche l’Italia.

“Esprimiamo pieno apprezzamento per la decisione assunta dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che consente riproporre a livello mondiale il ruolo che i biocarburanti sono in grado di assicurare nel processo di transizione energetica, dopo le chiusure emerse a livello europeo” – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Nove i Paesi che, al momento, hanno aderito all’iniziativa. Tra questi Stati Uniti, Brasile e Argentina, che sono tra i principali produttori ed esportatori di prodotti agroalimentari a livello mondiale.

 Nel comunicato diffuso dal governo indiano si precisa che la nuova Alleanza punta a promuovere “il progresso e l’adozione diffusa dei biocarburanti, facilitando i progressi tecnologici e definendo solidi standard e procedure di certificazione”.

Da ricordare che, lo scorso aprile, in ambito europeo, i biocarburanti sono stati esclusi dalle deroghe accordate in vista della fine, nel 2035, delle vendite di auto con motori alimentati con carburanti di origine fossile. “Una scelta discutibile e contestata dal governo italiano – rileva il presidente di Confagricoltura – perché la deroga è stata concessa ai carburanti di origine sintetica (e-fuels) che non sono disponibili e ancora allo studio sotto il profilo dell’impatto ambientale.

L’Unione europea ha quindi messo da parte il principio essenziale della neutralità tecnologica, considerato che i biocarburanti costituiscono una realtà consolidata.

“L’auspicio è che le novità definite in ambito del G20 inducano le istituzioni di Bruxelles a rivedere le scelte fatte. Avendo anche presenti le nuove esigenze in termini di sicurezza alimentare globale, l’Unione europea dovrebbe puntare decisamente sull’aumento della produzione interna di proteine vegetali”.

“Un piano specifico per le proteine vegetali è stato più volte sollecitato dal Consiglio, ma è rimasto nei cassetti della Commissione”, conclude Giansanti.

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Borghi più belli: Confagricoltura e Agriturist al XV Festival di Lucignano

Confagricoltura, insieme ad Agriturist, dà appuntamento al XV Festival nazionale dei Borghi più belli d’Italia in programma a Lucignano (Arezzo) dall’8 al 10 settembre. La Confederazione parteciperà con un proprio stand e numerose attività informative.  

Augusto Congionti, presidente dell’associazione che ha dato il nome all’agriturismo in Italia, interverrà all’evento ”Il ruolo della governance a livello territoriale per politiche di promozione di tutta la filiera” insieme a Magda Antonioli, del Comitato tecnico-scientifico dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, che si terrà sabato 9 settembre alle 18.30.

“Valorizzare le nostre campagne e i piccoli borghi è uno dei ruoli chiave dell’agriturismo che fa rete e propone l’intero territorio – sottolinea Congionti – natura, enogastronomia, artigianato e cultura. Un pacchetto completo di offerte capaci di attirare turisti tutto l’anno, per combattere la stagionalità delle richieste”.

Agriturist ricorda che più del 60% dei Comuni italiani ospita almeno 1 dei più di 25.000 agriturismi italiani, con punte del 90% in alcune regioni, e che le zone rurali sono vitali grazie al lavoro degli imprenditori agricoli. L’84% delle strutture è in aree collinari e montane e il 16% in pianura.

Confagricoltura, da sempre in prima linea sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio territoriale agricolo italiano, partecipa per la prima volta a quest’iniziativa sui borghi italiani. Una risorsa da scoprire in termini di qualità della vita e sostenibilità, dove le attività agrituristiche sono un elemento essenziale di sviluppo.

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Federico Castellucci, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura

Il vigneto Italia alla prova dei cambiamenti climatici. Castellucci (Confagricoltura): “Raccolto in calo, pesano costi di produzione e mancanza di manodopera”

Nella foto, Federico Castellucci, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura

Dopo anni di vendemmie anticipate, il 2023 ristabilisce l’equilibrio dei tempi di raccolta, in alcuni casi anche in ritardo, ma lascia il segno sulla quantità, in quasi tutta Italia in diminuzione dal 20 al 50%.

L’andamento climatico ha inciso profondamente sulla maturazione delle uve e sui volumi prodotti, sia per le gelate primaverili e le pesanti grandinate estive principalmente al Nord, sia per la peronospora, che è ricomparsa con virulenza, soprattutto al Centro Sud, a causa dell’umidità persistente.

E’ quanto è emerso nell’ultima riunione della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura, a cui hanno partecipato i presidenti delle Sezioni regionali par fare il punto della situazione prima dell’inizio della vendemmia.

Il calo si evidenzia in molte regioni: parte del Piemonte, Friuli Venezia Giulia, in parte della Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia. In controtendenza Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, dove oggi si valuta circa il 5% in più dei quantitativi rispetto al 2022.

“In un contesto così complesso, – afferma il presidente della Federazione Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci – i viticoltori italiani hanno fatto tutto il possibile, ma  sono stati messi a dura prova per contrastare le fitopatie acuite dal clima bizzarro. Per chi fa viticoltura biologica, in alcune zone si prospetta addirittura una vendemmia più che dimezzata in termini di quantità. Le prossime settimane saranno decisive per valorizzare al meglio la produzione”.

A favorire la diffusione della peronospora sono stati le abbondanti piogge di tarda primavera e inizio estate. L’Italia non è la sola ad affrontare questo problema: anche i viticoltori francesi sono alle prese con la malattia che attacca in particolare le varietà più sensibili. “Molte lavorazioni – aggiunge Castellucci – non hanno potuto essere effettuate perché le condizioni climatiche hanno impedito l’accesso ai terreni”.

L’emergenza peronospora si inquadra nella problematica sempre più ampia e grave legate alle fitopatie nel settore agricolo, per il quale Confagricoltura chiede la predisposizione di un “Piano straordinario di azione per la lotta alla diffusione delle fitopatie” che analizzi, sviluppi e sostenga specifiche misure che portino a potenziare e rendere più efficace  la strategia nazionale di monitoraggio e contrasto delle malattie.

“Chi è riuscito a trattare i vigneti ha dovuto affrontare ulteriori costi per salvare il raccolto. Costi almeno raddoppiati, in alcuni casi triplicati rispetto ad annate ordinarie, per la lotta fitosanitaria (carburanti, personale, antiparassitari), i trattamenti necessariamente ripetuti e il gasolio, che incidono notevolmente sul conto economico finale e pesano sui bilanci delle aziende, già ridotti per la flessione dei consumi conseguente all’aumento dell’inflazione”.

“La crescita del prezzo delle uve attesa in alcuni areali – aggiunge Castellucci –  non sarà mai tale da compensare l’incremento dei costi sostenuto.

A queste problematiche si aggiunge la continua presenza dei cinghiali che non risparmia le vigne di tutta Italia.

In vista della prossima vendemmia permangono infine le difficoltà a reperire manodopera, che, per il settore vitivinicolo, rappresenta il 20% del totale delle assunzioni in agricoltura. Le nuove misure sui flussi non sono fluide nella gestione burocratica e, nonostante le buone intenzioni e l’apertura del governo alle richieste del mondo agricolo, si arenano ancora sulle pratiche amministrative, troppo lente rispetto ai tempi dettati dalla natura e dalle esigenze delle aziende.

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Il ragusano Roberto Giadone (Natura Iblea) finalista agli EU Organic Awards, la competizione che premia le eccellenze europee bio e sostenibili

Roberto Giadone, fondatore di Natura Iblea, azienda di Ispica associata a Confagricoltura, leader nella produzione di ortofrutta biologica, si è qualificato alla Finale degli EU Organic Awards, prestigiosa competizione che riconosce e celebra le eccellenze nel campo dell’agricoltura biologica a livello europeo, come finalista nella categoria “Miglior produttore di biologico”. A contendersi il primo posto, oltre al siciliano Giadone, il greco Thomas Moschos (Moschos Farm) e lo spagnolo Mikhaylo Haliv (Tomelloso). Il riconoscimento è promosso da COPA-COGECA e IFOAM Organics.

EU Organic Awards è un’iniziativa sostenuta dall’Unione Europea, nell’ambito del suo Piano d’Azione per l’Agricoltura Biologica, che punta a riconoscere e premiare il lavoro straordinario di agricoltori, produttori e altri attori del settore che si sono distinti nell’adozione di pratiche sostenibili e innovative nell’agricoltura biologica.

Il premio si articola in diverse categorie, ciascuna dedicata a un aspetto specifico dell’agricoltura biologica. Alcune di esse includono:

Innovazione: per coloro che hanno introdotto nuove tecniche, processi o prodotti nell’agricoltura biologica, promuovendo l’efficienza e la sostenibilità.

Gestione sostenibile del suolo: per chi ha dimostrato una gestione ecologica del suolo, migliorando la fertilità e preservando la biodiversità.

Biodiversità: per progetti che promuovono la conservazione e l’incremento della biodiversità in ambienti agricoli.

Inclusione sociale: per iniziative che incoraggiano l’inclusione sociale e la cooperazione nella produzione biologica.

Impatto in termini di sostenibilità: per chi ha dimostrato un impatto significativo a livello sociale, economico o ambientale attraverso pratiche sostenibili.

“A Roberto Giadone e alla sua Natura Iblea il ringraziamento della nostra Organizzazione per continuare ad essere ambasciatore , in Italia e in Europa,  della passione e della dedizione che le imprenditrici e gli imprenditori di Confagricoltura ripongono nel promuovere la sostenibilità sociale ed ambientale dello loro aziende, nell’ottica di un’agricoltura responsabile e rispettosa dell’ambiente e dei diritti”, dichiara il Presidente di Confagricoltura, dott. Antonino Pirrè.

Il Direttore, dott. Giovanni Scucces, commenta così la notizia: “Incrociamo le dita per la vittoria, ma la qualificazione alla finale degli EU Organic Awards rappresenta già un ulteriore riconoscimento ad un’azienda modello del nostro territorio, che offre prodotti di eccellenza, con impegno costante e lavoro diligente nel promuovere pratiche agricole sostenibili, rispettando gli alti standard richiesti dall’agricoltura biologica europea”. “A Roberto, – aggiunge il Direttore Scucces – componente importante ed autorevole della famiglia di Confagricoltura Ragusa, le nostre affettuose e sincere congratulazioni. La sua vittoria sarebbe davvero una bella notizia e motivo di orgoglio per tutta la comunità agricola ragusana e siciliana”.

Per ulteriori informazioni sugli EU Organic Awards e sul Piano d’Azione per l’Agricoltura Biologica dell’Unione Europea, visitare il sito ufficiale: [https://agriculture.ec.europa.eu/farming/organic-farming/organic-action-plan/eu-organic-awards_en#categories-and-awards]

Ragusa, 21 luglio 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Giornata Nonni e Anziani, ANPA (Confagricoltura): non dimenticare la Terza Età, risorsa indispensabile per la società

“Da agricoltori siamo stati custodi dell’ambiente e molti di noi lo sono ancora, operativi, non passivi. I nonni e gli anziani sono anch’essi custodi attivi delle radici, sostengono concretamente le nuove generazioni e danno il loro contributo essenziale alle famiglie”.  Lo ha sottolineato Angelo Santori, segretario generale dell’Associazione che riunisce i pensionati di Confagricoltura (ANPA), in occasione del prossimo 23 luglio, la terza Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, istituita da Papa Francesco proprio per ricordare il valore della storia e della memoria della terza età.

Nel 2050, uomini e donne over 65 saranno la generazione più numerosa: sette su dieci. A livello mondiale l’Italia è tra i paesi con la quota di anziani più elevata. “I nonni e comunque i parenti anziani – continua il segretario dell’ANPA – costituiscono una risorsa importante per le famiglie e la società, non solo per la loro indispensabile presenza affettiva con figli e nipoti, ma anche perché sono dei veri e propri ammortizzatori sociali e rappresentano quasi un terzo dei consumi annuali italiani”. 

L’80% degli oltre 14 milioni di anziani italiani è autosufficiente e richiede maggiori servizi legati alla socialità, alla vita attiva e al benessere. Per loro è prioritario mantenere una buona forma fisica, curandosi in maniera adeguata. Altri purtroppo soffrono di solitudine o non sono autosufficienti.  

“Grazie al “Patto per un nuovo welfare sulla Non Autosufficienza” e all’impegno del governo è stata finalmente approvata la prima legge di riforma organica in materia di politiche in favore della terza età, che chiedevamo da anni. Ricordiamo e sosteniamo i nostri anziani, importante risorsa umana di affetto, saggezza e di storia. L’appello dell’ANPA – conclude Santori – nel giorno dedicato alla terza età è di non dimenticare gli anziani: occorre  emanare i decreti attuativi, prevedendo anche lo stanziamento di risorse adeguate”.  

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Cambiamenti climatici, Coordifesa cresce e conferma Garrione alla presidenza

Gestione dei rischi e difesa delle colture sono questioni sempre più centrali e all’ordine del giorno. Coordifesa triplica i valori assicurati e cresce sul territorio  

“Questi tre anni sono stati all’insegna della crescita: abbiamo più che triplicato, arrivando a 2400 milioni, il valore assicurato, anticipato premi per 135 milioni, aumentando il numero di aziende. È il segnale che abbiamo intrapreso la strada giusta e intendiamo continuare su questa strada incrementando ancora le nostre performance”. Lo ha detto Riccardo Garrione, rieletto dall’assemblea riunita a Milano presidente di Coordifesa, l’associazione fondata in Confagricoltura nel 2019, proprio per rispondere alle necessità delle imprese agricole, offrendo ai soci dei Consorzi usciti da Asnacodi strumenti più innovativi, che mettano al centro gli agricoltori.

L’assemblea ha confermato anche i vicepresidenti: il siciliano Francesco Antonio Costanzo, il lombardo Giuseppe Tommaso Lanzoni, e il direttore generale Lucio Fedrigo.  “Le calamità naturali, con i cambiamenti climatici in atto, sono sempre più frequenti – ha sottolineato Garrione – Continuiamo ad essere aperti a tutte quelle strutture che intendono operare in modo sempre più efficace e attento alle esigenze dei diversi territori”.

“Questa è una delle sfide più difficili per le aziende agricole, vere e proprie imprese a cielo aperto che soffrono avversità atmosferiche, fitopatie, malattie del bestiame e altri eventi. È fondamentale – ha concluso il vicepresidente di Confagricoltura Matteo Lasagna – una corretta gestione dei rischi per riuscire, in qualche modo, anche a limitare i danni. Penso all’importanza della prevenzione, ma anche alla necessità di agire in un’ottica di vicinanza alle imprese, con efficienza, innovazione e libertà”.

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Ricerca genomica, Confagricoltura: proposta Commissione UE importante cambio di passo verso transizione ambientale e salvaguardia potenziale produttivo

Per Confagricoltura le proposte di sviluppo delle tecniche genomiche presentate dalla Commissione UE al Parlamento di Bruxelles rappresentano un importante cambio di passo, che riporta l’Europa al centro del dibattito sulla ricerca scientifica applicata al settore agricolo.  

In attesa di esaminarla in tutti i dettagli, Confagricoltura giudica positivamente l’iniziativa della Commissione che mira a fare, finalmente, chiarezza sulla differenza tra le nuove tecniche genomiche (NGT) e gli organismi geneticamente modificati (OGM). Dissipando, così, quelle ambiguità che hanno costretto al palo l’intero settore della ricerca europea. 

La proposta inviata al Parlamento di Bruxelles rappresenta un cambiamento di approccio al tema della transizione ambientale: la sostenibilità non può essere perseguita soltanto con divieti e limitazioni, ma è necessario dare agli agricoltori valide alternative e strumenti che permettano di ridurre l’uso di fitofarmaci e lo sfruttamento delle risorse naturali senza intaccare le produttività delle proprie aziende.  

La divulgatrice scientifica e presidente della FNP Proteoleaginose di Confagricoltura, Deborah Piovan, ha dichiarato: “L’Unione Europea ha imboccato la strada giusta manifestando la volontà di riconoscere l’importanza della ricerca di specie vegetali resistenti alle conseguenze del cambiamento climatico. L’applicazione di queste tecniche permetterà di fronteggiare molte delle attuali minacce alla capacità produttiva nazionale: dalle malattie fungine derivanti da eccessive precipitazioni e alluvioni, alla siccità e alla salinità del suolo e delle acque fluviali”.  

Adesso l’auspicio è che l’iter di approvazione di una legge che regolamenti tali tecniche proceda spedito e si concluda, come annunciato, entro i primi mesi del 2024. L’impegno assunto dalla Spagna nel suo semestre alla guida del Consiglio UE, ad avviare un focus sul tema nel prossimo settembre, fa ben sperare che il dossier possa approdare in aula già a febbraio. 

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Emergenza peronospora, Confagricoltura: la malattia colpisce le produzioni in tutta Italia, subito ristori per le imprese vitivinicole

Il comparto vitivinicolo nazionale ha bisogno di urgenti interventi per sostenere gli agricoltori, vittime dei danni prodotti dalla peronospora. Dopo gli allarmi lanciati nelle scorse settimane, Confagricoltura torna chiedere provvedimenti immediati sia a livello nazionale che europeo per contrastare la fitopatia che sta mettendo in ginocchio le attuali produzioni.

Il primo passo è l’attivazione di un tavolo tecnico, che si occupi di definire le azioni di ristoro. Per la Confederazione la strada da percorrere è quella di un intervento legislativo con copertura finanziaria, che includa anche una specifica deroga all’esclusione dalle agevolazioni delle categorie di danni (alle produzioni e alle strutture) previste dal sistema dell’assicurazione agevolata, anche laddove le fitopiatie non siano previste tra le cause. In questo modo si permetterebbe sia alle aziende colpite di accedere agli interventi compensativi e sia di incrementare i fondi destinati alle compensazioni.

A livello europeo potrebbe essere opportuno chiedere alla Commissione di concedere flessibilità che permettano l’uso dei fondi dell’Ocm Vino come compensazione del mancato reddito, causato dalle fitopatie. 

Ulteriori risorse da destinare ai ristori possono essere recuperate all’interno del recente provvedimento della Commissione sui sostegni finanziari di emergenza. Queste misure – dedicate, ad esempio, alla compensazione dei redditi erosi da problemi alle produzioni – sono finanziate con un plafond di 330 milioni di euro, di cui 60,5 milioni in quota all’Italia. A questa somma potrebbe andare ad aggiungersi un contributo statale concesso fino al 200% della somma stanziata da Bruxelles.

Specifica attenzione va prestata anche alle produzioni biologiche prevedendo una opportuna deroga ai limiti posti all’uso del rame.

La peronospora ha trascinato il comparto del vino italiano in una vera e propria emergenza che non ha bisogno soltanto di interventi immediati. Altrettanto fondamentale è tutelare qualità e quantità della produzione nazionale nel futuro. Ecco perché il monitoraggio e la prevenzione con adeguati trattamenti da un lato e le nuove tecniche di genomica assistita (Tea) dall’altro sono gli strumenti che, secondo la Confederazione, devono essere alla base di strategie di medio-lungo periodo. 

Le piogge intense e prolungate del periodo di maggio e giugno 2023 hanno favorito la diffusione della peronospora su tutta la Penisola. Questa malattia fungina, tra le più aggressive, ha potuto propagarsi anche a causa delle precipitazioni e delle alluvioni che non hanno permesso l’accesso ai campi. Ad oggi, specie in alcune zone, la peronospora ha compromesso definitivamente la consistenza dei grappoli colpiti. 

Le criticità maggiori sono presenti nelle regioni del Centro Sud Italia in particolare in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Puglia, dove si rileva la presenza della malattia a macchia di leopardo con una incidenza del 20% delle superfici ma con picchi anche del 70/80%. Di entità minore ma comunque preoccupante la situazione in Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Sicilia e Umbria e Marche, invece attacchi di peronospora sotto controllo nelle regioni del Nord e nelle restanti regioni. 

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