Bilancio Ue, Confagricoltura agli europarlamentari italiani: “Indispensabile salvaguardare le risorse per l’agricoltura”

“Chiediamo al Parlamento europeo di prendere posizione a favore dell’invarianza in termini reali del bilancio pluriennale per l’agricoltura”.

E’ la richiesta avanzata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in una lettera indirizzata agli europarlamentari italiani, in vista dei prossimi passaggi a livello istituzionale per la definitiva approvazione dell’accordo raggiunto tra i capi di Stato e di governo sul piano di rilancio dell’economia e sul bilancio dell’Unione per il periodo 2021-2027.

“L’accordo è di fondamentale importanza – sottolinea Giansanti – per il futuro del processo di integrazione europea e per la salvaguardia del mercato unico. Con riferimento, però, al bilancio dell’Unione per i prossimi sette anni, alcuni aspetti possono essere migliorati grazie all’azione del Parlamento europeo”.

Confagricoltura ricorda che il Consiglio europeo ha concordato per l’agricoltura una dotazione finanziaria per il 2021-2027 inferiore del 10% in termini reali rispetto a quella assegnata per il periodo in scadenza alla fine di quest’anno. In valore assoluto, la riduzione ammonta nel complesso a 40 miliardi di euro.

“Nell’ambito, poi, dei fondi che saranno mobilitati per il ‘Next Generation Ue’ – rileva il presidente di Confagricoltura – lo stanziamento previsto per lo sviluppo rurale è di 7,5 miliardi. Appena l’1% sul totale. Una somma troppo limitata per un settore che l’emergenza sanitaria ha messo in luce come essenziale”.

“Sulla base delle indicazioni già formulate dalla Commissione – prosegue Giansanti – il nostro settore sarà chiamato ad assumere nuovi impegni per una maggiore sostenibilità ambientale, per la tutela della biodiversità e delle risorse naturali. Ai nuovi impegni, però, deve corrispondere un volume di risorse adeguate per le necessarie innovazioni tecnologiche e per il supporto dei redditi”.

Una richiesta analoga a quella di Confagricoltura è stata lanciata nei confronti degli europarlamentari spagnoli dall’Asaja, l’associazione dei giovani agricoltori.

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Ragusa modello di sviluppo rurale che funziona

Focus a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione Istituzionale di Confagricoltura Ragusa

 

Giuseppe Cassì (sindaco di Ragusa): “La nostra città modello per qualità della vita e rispetto dell’ambiente”

Un riconoscimento autorevole che premia il nostro territorio che eccelle per qualità della vita, attenzione all’ambiente e alla sostenibilità e vivacità economica”: questo il commento del sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, ai microfoni dell’Ufficio Stampa di Confagricoltura Ragusa, dopo il riconoscimento al comune ibleo, anche per il 2020, della Spiga Verde. “Il nostro territorio – aggiunge il primo cittadino – ha la fortuna di essere attrattivo per tante ragioni, tra cui le nostre eccellenze agroalimentari e agrituristiche che valorizzano al meglio le nostre campagne. Siamo molto soddisfatti di essere l’unico comune siciliano ad essere stato premiato, a testimonianza che Ragusa rappresenta un modello di sviluppo economico attento all’ambiente. Per noi la sostenibilità è un atto d’amore necessario per il futuro dei nostri figli”.

Le Spighe Verdi vengono assegnate annualmente dalla Fee Italia, sezione della ong danese Foundation for Environmental Education. Le Spighe Verdi 2020 per i Comuni rurali sono state annunciate da FEE Italia e Confagricoltura martedì (28 luglio) in conferenza telematica con i sindaci vincitori.

“Spighe Verdi” è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

I Comuni sono stati valutati in base a requisiti ben specifici riguardanti diverse aree tematiche: partecipazione pubblica, educazione allo sviluppo sostenibile, corretto uso del suolo, presenza di produzioni agricole tipiche, sostenibilità e innovazione in agricoltura, qualità dell’offerta turistica, gestione rifiuti, valorizzazione delle aree naturalistiche, cura dell’arredo urbano, accessibilità.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

 

Antonino Pirrè (presidente di Confagricoltura Ragusa): “Orgogliosi dei nostri imprenditori agricoli, fautori di uno sviluppo rurale sostenibile”

“Con le Spighe Verdi il comune di Ragusa e l’intero territorio provinciale hanno ricevuto, ancora una volta, un riconoscimento autorevole (a cui va dato il giusto risalto) che attesta il valore di un modello di sviluppo rurale di una comunità animata da imprenditori che investono, quotidianamente, in un’agricoltura innovativa, responsabile e sostenibile”: questa la dichiarazione del presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè.

“Non ci può essere una costa bella, pulita e fruibile – aggiunge Pirrè – se non c’è una campagna altrettanto bella, pulita e fruibile. Bandiera Blu per il mare e la bandiera di Spighe Verdi per la campagna rappresentano un doppio riconoscimento, un biglietto da visita per l’intero territorio provinciale che va opportunamente comunicato e difeso. Complimenti e grazie all’Amministrazione Cassì”.

Come Confagricoltura Ragusa – conclude il presidente Pirrè – siamo orgogliosi di questo attestato che rende onore al lavoro quotidiano di un tessuto imprenditoriale laborioso e responsabile. Uno stimolo forte nel continuare a promuovere l’idea di uno sviluppo rurale sostenibile che valorizza al meglio la nostra identità territoriale”.

 

 

Ignazio Nicastro (vice-presidente Confagricoltura Ragusa): “Ragusa all’altezza della sua fama”

Ragusa dimostra di essere all’altezza della sua fama, dopo la Bandiera Blu anche la Bandiera delle Spighe Verdi, che premia la nostra identità fatta di un’alta sensibilità rurale, trasmessa di padre in figlio, che è premessa alla nostra florida e sostenibile economia agricola”: commenta il vice-presidente di Confagricoltura Ragusa, Ignazio Nicastro. “La campagna iblea ospita aziende che investono in zootecnia e produzioni attente al rispetto dell’ambiente, ma anche agriturismi che valorizzano il nostro patrimonio enogastronomico, portando avanti un’idea di turismo etico e armonico nei confronti della natura. Sono queste le nostre ricchezze: non solo mare e Barocco, ma anche ulivi, carrubi, mandorli, ecc.”.

Le “Spighe Verdi” 2020 sono state assegnate a 46 località rurali in 13 Regioni. Le due Regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

 

Ragusa, 30 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Il comune di Ragusa premiato con la Spiga Verde, la “Bandiera Blu dell’agricoltura”

Il comune di Ragusa ottiene anche per quest’anno la Spiga Verde, prestigioso riconoscimento che può essere definito come “la Bandiera Blu dell’agricoltura”. È l’unico comune della Sicilia premiato. Le Spighe Verdi vengono assegnate annualmente dalla Fee Italia, sezione della ong danese Foundation for Environmental Education. Le Spighe Verdi 2020 per i Comuni rurali sono state annunciate da FEE Italia e Confagricoltura questa mattina in conferenza telematica con i sindaci vincitori.

“Non posso che esprimere la soddisfazione e il compiacimento della nostra Unione Provinciale per un risultato importante che premia una comunità laboriosa e attenta e il suo modello di sviluppo”: questo il commento a caldo del direttore di Confagricoltura Ragusa, dott. Giovanni Scucces. Che aggiunge: “Un territorio che può vantare un’agricoltura robusta e ben organizzata che contribuisce in modo determinante alla sua economia. Un territorio che non ha bisogno di ulteriori vincoli ma, al contrario, va liberato da lentezze burocratiche che minano il raggiungimento di uno sviluppo pieno e sostenibile”.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

46 località rurali potranno fregiarsi, in questa edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2020.

“Spighe Verdi” è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

I Comuni sono stati valutati in base a requisiti ben specifici riguardanti diverse aree tematiche: partecipazione pubblica, educazione allo sviluppo sostenibile, corretto uso del suolo, presenza di produzioni agricole tipiche, sostenibilità e innovazione in agricoltura, qualità dell’offerta turistica, gestione rifiuti, valorizzazione delle aree naturalistiche, cura dell’arredo urbano, accessibilità.

Le “Spighe Verdi” 2020 sono state assegnate in 13 Regioni. Le due Regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

Ragusa, 28 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Recovery Fund, Giansanti: “Grande risultato, ma le risorse per l’agricoltura calano in termini reali”

Accolte le richieste di Confagricoltura contrarie al plafonamento

 

“Un grande risultato non solo per l’Italia, ma per il rilancio dell’economia europea, il sostegno all’occupazione e la salvaguardia del mercato unico”.

E’ il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’esito del Consiglio europeo che ha approvato il piano straordinario “Next Generation EU” e il bilancio della Ue per il periodo 2021-2027.

“Per la PAC, le risorse assegnate per il periodo 2021 – 2027 aumentano rispetto alle proposte originarie della Commissione del maggio 2018; rileviamo tuttavia che saranno comunque inferiori, in termini reali, a quelle messe a disposizione per il periodo in scadenza alla fine di quest’anno”.

“L’aspetto negativo dell’intesa raggiunta tra i capi di Stato e di governo – sottolinea il presidente di Confagricoltura – è costituito dalla conferma del processo di convergenza tra gli importi dei pagamenti diretti erogati nei diversi Stati membri, la cosiddetta ‘convergenza esterna’. E’ una scelta contraria ai principi dell’economia, perché vengono ignorati i divari esistenti a livello nazionale in termini di costi di produzione e potere d’acquisto”.

“E’ decisamente positiva la scelta che ha accolto le richieste di Confagricoltura, di non rendere obbligatorio il taglio dei pagamenti diretti alle imprese di maggiore dimensione che producono per il mercato e più integrate con le altre parti della filiera agroalimentare”.

“Con l’approvazione del bilancio pluriennale – conclude Giansanti – può essere finalizzato il regolamento che rinvia di due anni l’entrata in vigore della nuova PAC”.

“La proroga dovrà essere finalizzata a verificare quelle che sono le scelte migliori da fare per la sovranità alimentare, alla luce del quadro di grandi incertezze che caratterizza le prospettive del settore agricolo: dall’impatto della pandemia, alla situazione del commercio internazionale, fino al futuro delle relazioni commerciali tra la Ue e il Regno Unito”.

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Assemblea Confagricoltura: il settore primario protagonista della ripresa italiana ed europea

Intervento della ministra Bellanova: “L’Italia ha le carte in regola per un futuro verde”

“L’emergenza Coronavirus ha fortemente inciso sugli stili di vita e sulle abitudini dei Paesi che ne hanno subito le conseguenze. Abbiamo di fronte un quadro di crisi nuovo ed inaspettato, non solo dal punto di vista economico, ma anche, e soprattutto, da un punto di vista sociale, culturale e di interazione fra le persone, che rischia di mettere in discussione modelli e condizioni di vita che hanno caratterizzato la nostra epoca.” Con un preciso riferimento alla situazione generata dalla pandemia il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha aperto i lavori dell’assemblea che è svolta mercoledì a Roma, all’Auditorium della Tecnica.

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“La filiera agroalimentare e distributiva ha dato una risposta eccellente durante l’emergenza sanitaria – ha ricordato il presidente Giansanti -. Lo sforzo produttivo è stato portato avanti nonostante le difficoltà operative determinate dalle restrizioni imposte per contrastare l’incremento del contagio da Covid-19, tra cui, prima tra tutti, quella di reperimento della manodopera causata dalle restrizioni imposte alle frontiere. I rifornimenti sono stati assicurati, anche se alcuni comparti hanno sofferto più di altri”.

Confagricoltura si è distinta per la capacità di elaborazione di proposte innovative. Un esempio per tutti: il credito d’imposta. Pensato come meccanismo tecnico per rendere accessibile gli strumenti di Industria 4.0 alle imprese agricole che determinano il proprio reddito a catasto, è diventato con la legge di bilancio 2020 lo strumento di accesso di tutte le imprese italiane a tali fondi.

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Le questioni nuove che oggi si pongono sono quelle della sovranità alimentare e della salvaguardia del potenziale produttivo dell’agricoltura italiana ed europea: “Un grande Stato deve avere una grande agricoltura – ha sottolineato Giansanti – e l’Italia ha dimostrato di esserlo”

Tra le prossime sfide europee c’è quella ambientale. La Commissione ha presentato due importanti comunicazioni che riguardano il ruolo dell’agricoltura nell’ambito del “Green Deal”: quella “From farm to fork” e quella per la salvaguardia della biodiversità. Sono stati indicati gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 senza uno studio di impatto e senza un programma di accompagnamento, né tantomeno prevedendo il coinvolgimento di altri stakeholder o di altre Istituzioni europee.

“Non è in discussione il traguardo di una crescente sostenibilità ambientale dei processi di produzione – ha detto Giansanti – ma così facendo sussiste il reale rischio che tale riforma possa impattare in modo sostanziale sul settore agricolo europeo. La riduzione della produzione prevista dalle due strategie porterà inevitabilmente ad un aumento delle importazioni di prodotti agricoli da Paesi terzi, che non sempre rispetteranno gli standard produttivi europei”.

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Concetti condivisi anche dalla ministra Teresa Bellanova, intervenuta in collegamento all’assemblea di Confagricoltura. “E’ necessario – ha detto – far sentire la nostra voce in Europa sul tema della sostenibilità nella produzione agricola, mettendo maggiormente in luce ciò che già oggi i nostri produttori fanno. Come spesso ci siamo ripetuti, a quel futuro verde il nostro Paese arriva con le carte più che in regola, per il suo essere primo al mondo per la biodiversità, per l’agricoltura biologica e l’agricoltura integrata, tra i meglio organizzati sulle attività di economia circolare, tra i più virtuosi per le politiche sulle bioenergie. L’agricoltura industriale ed inquinante non è quella italiana. Lo dobbiamo dire con forza. Certamente possiamo e dobbiamo fare di più ma l’Italia nel campo dell’agricoltura sostenibile può insegnare molto”.

Il presidente Giansanti ha quindi illustrato l’eredità del Coronavirus per il settore primario. “Gli interventi nazionali sono stati ampi ed articolati – ha spiegato – ma purtroppo non hanno trovato raffronto nell’atteggiamento della Commissione europea, che ha messo in campo misure per volumi di risorse davvero esigue. È mancata anche una visione coordinata delle esigenze e degli interventi, non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale. Un mosaico complesso che ha evidenziato la maggiore o minore propensione delle autorità locali ad impegnarsi per il settore, ma soprattutto ha determinato una difformità di interventi tra settori, territori e comparti che sicuramente non è in linea con i princìpi del mercato unico”.

La crescita dell’economia italiana va inquadrata in un contesto di rafforzamento del processo di integrazione europea. Le proposte sul Quadro finanziario pluriennale dell’Unione per il periodo 2021-2027 prevedono un aumento dei fondi da destinare alla Politica agricola comune (PAC) rispetto al progetto del precedente Esecutivo. Tuttavia, la dotazione del bilancio agricolo resterebbe in termini reali inferiore del 10% a quella assegnata per il periodo di programmazione in scadenza alla fine di quest’anno.

Il sistema agroalimentare e il connesso sistema commerciale dell’Unione ha di fronte alcune situazioni di elevata incertezza. È il caso delle relazioni commerciali con il Regno Unito a conclusione del periodo transitorio fissato per il prossimo 31 dicembre, con il possibile ritorno dei dazi doganali e dei controlli alle frontiere, ma anche la continua minaccia da parte degli Stati Uniti di imposizione di dazi sui prodotti agroalimentari maggiormente importati.

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“Gli imprenditori agricoli – ha concluso Giansanti – hanno bisogno di un quadro di riferimento chiaro, stabile e coerente e di tempi certi nelle prestazioni amministrative, a tutti i livelli”.

Gli obiettivi indicati dal presidente di Confagricoltura sono digitalizzazione e innovazione dei processi di produzione; modernizzazione delle infrastrutture; ricerca; semplificazione burocratica; politiche del lavoro; internazionalizzazione e promozione del Made in Italy; formazione e informazione al consumatore; valorizzazione delle aree interne; sviluppo sostenibile, ambiente e transizione energetica.

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Turismo rurale, “Ripartiamo dai borghi”: webinar di Confagricoltura. Tra i relatori Francesca Planeta

Il turismo rurale come esperienza turistica compatibile con le norme di distanziamento sociale e come opportunità di ripartenza per l’economia: questo l’oggetto dell’interessante webinar in programma per domani, giovedì 16 luglio alle ore 16.30, organizzato da Confagricoltura, dal titolo “Ripartiamo dai borghi – Il Turismo rurale protagonista dell’Italia post emergenza”.

Parteciperanno al convegno il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il Sottosegretario MiBACT, Lorenza Bonaccorsi, il presidente UNCEM, Marco Bussone, il presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Giacomo Di Thiene e l’imprenditrice Francesca Planeta. Modererà l’incontro Roberto Arditti, presidente Kratesis.

“Gli agriturismi – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè – hanno tutte le caratteristiche per garantire una vacanza sicura, immersi nella natura e alla scoperta dell’enogastronomia locale: sono situati in campagna, in zone spesso isolate, in strutture familiari e lontano dagli affollamenti, con ampi spazi all’aperto”.

“Riflettere e confrontarsi sulle opportunità concrete offerte dagli agriturismi – aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa –, con relatori così qualificati, rappresenta un momento di formazione prezioso da cogliere. Tra i relatori la nostra Francesca Planeta che, da imprenditrice siciliana di successo, condividerà la sua visione e i suoi suggerimenti per il rilancio di questo segmento importante del settore turistico”.

Sarà possibile seguire il webinar in diretta sul canale Youtube e sulla pagina Facebook di Confagricoltura. Chi volesse partecipare ai lavori del webinar tramite Zoom può inviare un messaggio Whatsapp al numero 3292171259 o una mail all’indirizzo ufficiostampa@confagricolturaragusa.it per ottenere le credenziali e il link.

Ragusa, 15 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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Agrinsieme, contributi agricoli obbligatori: “Accordare proroga o non applicare sanzioni in caso di ritardo”

“In prossimità della scadenza del 16 luglio 2020, termine ultimo per il pagamento della prima rata dei contributi agricoli obbligatori a carico di coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali dovuti per l’anno 2020, moltissimi operatori lamentano forti disagi legati all’espletamento delle pratiche; tali problematiche sono dovute, in particolare, ai ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale recante i criteri per la definizione dei contributi obbligatori, che hanno fatto conseguentemente slittare la predisposizione sul portale INPS dei modelli F24 con causale LAA (lavoratori agricoli autonomi) per i pagamenti”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che ha scritto alle istituzioni competenti per chiedere una proroga del termine suddetto.

“La ristrettezza delle tempistiche – spiega il Coordinamento – unita a diverse problematiche di carattere tecnico, quali interruzioni di servizio del sistema, sta creando non poche difficoltà nei processi legati al controllo e alla stampa del modello necessario alla predisposizione della prima rata dei contributi LAA entro il termine del 16 luglio”.

“Da più parti del Paese, inoltre, ci giungono segnalazioni di ulteriori difficoltà legate alla stampa dei documenti necessari e al conseguente invio al pagamento entro il termine indicato, a causa dell’enorme afflusso di utenti all’interno del portale, anch’esso dovuto ai ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale”, aggiunge il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

“Alla luce di quanto esposto, riteniamo di grande importanza accordare una congrua proroga così da permettere alle nostre sedi di effettuare gli adempimenti previdenziali e contributivi previsti senza dover gravare in modo oneroso sulle aziende; nell’impossibilità di arrivare a una soluzione di questo tipo, chiediamo in subordine di non applicare sanzioni in caso di ritardo nei pagamenti”, conclude Agrinsieme.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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Nel 2019 ridotto il tasso di approvvigionamento medio dei prodotti agricoli

I dati elaborati dal Centro Studi di Confagricoltura

Nel 2019 il tasso di autoapprovvigionamento medio dei principali prodotti (o categorie di prodotti) agricoli si è ridotto, rispetto al 2018, dal 82,2% al 77,6%. Questa flessione si deve in parte alla riduzione delle produzioni (nove su diciassette prodotti considerati), in parte all’incremento dell’export agroalimentare e ai connessi crescenti impieghi nella trasformazione industriale.

Clicca qui per leggere i dati del Rapporto elaborato dal Centro Studi di Confagricoltura

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Assemblea Anbi, Giansanti (Confagricoltura): “Agricoltori essenziali per la tenuta del territorio”

“Oggi, a livello mondiale, la popolazione affamata sta crescendo; a questo aspetto si aggiungono l’aumento dello spreco alimentare nei Paesi evoluti e la continua antropizzazione del territorio. A livello mondiale, e ancor di più in Italia, laddove c’è spazio non urbanizzato, ci sono gli agricoltori che dunque assumono un ruolo essenziale nella manutenzione del territorio e nella tenuta sociale, economica ed ambientale dell’Italia e del Mondo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo al webinar dell’assemblea dell’Associazione Nazionale delle Bonifiche (ANBI).

“L’agricoltura – ha proseguito Giansanti – dovrà sostenere le esigenze alimentari di una popolazione mondiale in crescita, con sempre meno suolo a disposizione, in un contesto caratterizzato dai cambiamenti climatici; questo si tradurrà inevitabilmente per gli agricoltori in un aumento delle produzioni, anche attraverso il miglior utilizzo delle acque. Su questi aspetti aiuterà senz’altro la nuova rivoluzione che l’agricoltura si avvia ad affrontare, quella del digitale, attraverso l’introduzione delle tecnologie più evolute, che permetteranno di produrre meglio e di essere sempre più attenti ai temi della sostenibilità”.

L’emergenza Covid 19 – ha quindi posto in evidenza – ha mostrato quanto sia importante avere un settore primario efficiente e produttivo, in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori. Davanti alle sfide che ci aspettano occorre affrontare con lungimiranza e in modo strategico la gestione delle risorse idriche, dando sempre più rilievo a ricerca e innovazione. Ed è fondamentale affrontare le criticità del settore, tra cui una rete infrastrutturale vetusta e un tasso di dispersione elevato.

“In quest’ottica – ha concluso il presidente di Confagricoltura – occorre affermare l’obiettivo fondamentale dei consorzi di bonifica di contribuire al progresso dell’agricoltura, come enti strumentali ma anche progettuali, facendo investimenti e ricerca per la gestione delle acque, lo sviluppo di reti, il riuso dell’acqua”.

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Inail, salute e sicurezza nelle aziende agricole: nel nuovo bando Isi 65 milioni a fondo perduto per le piccole imprese

“Un sostegno concreto per l’ottimizzazione delle condizioni di salute e di sicurezza nelle micro e piccole imprese agricole”: questo il commento del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, dopo la pubblicazione del bando Isi Agricoltura 2019-2020 da parte dell’Inail che prevede uno stanziamento di 65 milioni di euro, a fondo perduto, in favore delle piccole imprese. “Gli incentivi per l’acquisto o il noleggio di mezzi e macchinari – aggiunge Pirrè – rappresentano un’opportunità preziosa di innovazione per le imprese agricole di piccole dimensioni che puntano ad un’agricoltura in cui il rendimento incontra la sostenibilità, con meno emissioni nocive per l’ambiente e più sicurezza per gli operatori”.

Confagricoltura Ragusa mette inoltre in evidenza che le imprese agricole possono essere ammesse anche al bando Isi Covid, di prossima emanazione da parte dell’Inail, che destina risorse per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza e prevenzione anti Coronavirus per i lavoratori del settore primario.

“Si tratta di una specifica richiesta – spiega il presidente Pirrè – avanzata dalla nostra Organizzazione di categoria al governo che è stata accolta e inserita tra le misure previste dal DL Rilancio”.

Ragusa, 7 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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