Meeting di Rimini, Giansanti (Confagricoltura): alimentazione, ambiente ed energia priorità del pianeta. Agricoltura asset strategico per ridurre il divario tra i popoli e far crescere il paese

“Nell’attuale situazione di instabilità abbiamo due certezze: l’aumento della popolazione e del PIL mondiale a fronte della diminuzione della superficie agricola e della necessità di tutelare le risorse naturali. Una sfida da affrontare immediatamente dando risposte efficaci, anche alla luce degli shock esterni prodotti da pandemia, guerra e cambiamenti climatici”.

 

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dal palco del Meeting di Rimini al convegno “Favorire la crescita e sostenere i più deboli”.

 

“L’agricoltura è strategica non solo per i singoli Paesi, ma per il mondo intero – ha detto Giansanti –. I cittadini stanno pagando un prezzo elevato degli alimenti e allo stesso tempo parte della popolazione mondiale non ha accesso al cibo. Nei mesi scorsi, il price food index della FAO ha toccato il picco di 160 mai raggiunto prima, né durante la pandemia (98) e neanche durante la crisi finanziaria globale del 2008 (117)”.

 

Gli strumenti per scongiurare un mondo a due velocità sono “investimenti infrastrutturali, condivisione delle conoscenze e sviluppo delle aree rurali – ha proseguito il presidente di Confagricoltura –. Per questo serve una strategia globale di politica agricola, ma anche della nutrizione, dell’alimentazione e dell’energia. Nel mondo 870 milioni di persone soffrono la fame ma aumenta il numero delle persone sovrappeso nei Paesi sviluppati (1,7 miliardi) e lo spreco alimentare, pari a 74 chili di cibo pro-capite”.

 

Giansanti ha ricordato che dei 570 milioni di agricoltori attivi nel mondo soltanto l’1% è strutturato in forma di impresa e produce il 70% del cibo per il mercato. Per il presidente di Confagricoltura “l’agricoltura deve essere protagonista nei percorsi di transizione energetica, ambientale. L’aumento dei prezzi del cibo è infatti strettamente legato a quello dei costi energetici. Il settore primario può dare un ulteriore contributo in questo ambito, ma deve essere messo nelle condizioni di farlo. Non solo con le risorse del PNRR, ma anche con una reale semplificazione delle procedure burocratiche”.

 

“È arrivato il momento delle scelte e il prossimo governo – ha concluso Giansanti – dovrà realizzare gli obiettivi strategici del Paese. Avremo un ottobre molto difficile: l’instabilità dei mercati continuerà a spingere la crescita dei prezzi, e dunque le famiglie, a rivedere la loro politica di acquisto dei generi alimentari. Già oggi un sondaggio di Agronetwork e Format Research descrive così la propensione agli acquisti: 13% non sa se cambierà; il 27% sceglierà giorno per giorno; il 28% spenderà la stessa cifra ma con minor potere d’acquisto; il restante 31% sa che spenderà di più. Non c’è più tempo da perdere”.

 

Leggi

Nuovi adempimenti per i datori di lavoro, Giansanti (Confagricoltura): “Necessaria una proroga, insostenibili nuovi oneri burocratici in questo momento: la siccità ha stravolto il calendario delle raccolte”

“Le imprese agricole non sono nella condizione di far fronte a nuovi adempimenti burocratici. E’ indispensabile una congrua proroga dell’entrata in vigore delle disposizioni in materia di informazioni da fornire ai lavoratori all’atto dell’assunzione”.

 

E’ la richiesta contenuta in una lettera che il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha indirizzato al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e al ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.

 

I nuovi adempimenti sono previsti dal decreto legislativo n.104/2022 di recepimento della direttiva (UE) 2019/1152, in materia di condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’UE, ed entreranno in vigore il 13 agosto.

 

“La proroga è necessaria anche in considerazione della situazione eccezionale che sta caratterizzando l’annata agraria – prosegue Giansanti –. A causa della siccità le operazioni di raccolta devono essere anticipate così come la programmazione delle assunzioni di lavoratori stagionali”.

 

“Non c’è materialmente il tempo per dare puntuale seguito ai nuovi adempimenti e le imprese rischiano gravi sanzioni – puntualizza il presidente di Confagricoltura –. Non intendiamo mettere in discussione gli obiettivi del decreto legislativo citato, che condividiamo, ma abbiamo profondi dubbi sulla scelta delle modalità operative che risultano eccessivamente onerose per il settore agricolo nel quale prevale il lavoro stagionale”.

 

“Il rinvio alla contrattazione collettiva darebbe la possibilità di semplificare gli oneri burocratici senza ledere in alcun modo i diritti dei lavoratori”, conclude il presidente di Confagricoltura.

 

Leggi

Etichettatura alimenti, l’Antitrust accoglie i rilievi di Confagricoltura e ribadisce i limiti del Nutriscore: è fuorviante per i consumatori e può indurre all’ingannevolezza

“Le decisioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sul Nutriscore vanno nella direzione tracciata da Confagricoltura e confermano l’ingannevolezza del sistema francese e la sua contrarietà al Codice del Consumo”.

 

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, torna così sul tema in seguito alla pubblicazione delle decisioni con cui l’Antitrust ha riconosciuto che, in mancanza di contestuali e adeguati chiarimenti, il NutriScore potrebbe indurre in errore il consumatore sulle proprie scelte alimentari. In definitiva, viene riconosciuto che il NutriScore è caratterizzato da un’arbitraria classificazione degli alimenti, con una “parzialità nel giudizio che non incentiva il consumatore ad effettuare un’adeguata valutazione per seguire una dieta utile a soddisfare il quotidiano apporto di nutrienti”.

 

Significativo – rimarca Confagricoltura – che molte delle aziende coinvolte nell’indagine abbiano deciso di ritirare volontariamente dal mercato italiano, già nel corso del procedimento, i prodotti etichettati con il bollino francese.

 

In seguito alla decisione dell’Antitrust, chi utilizza il NutriScore dovrà obbligatoriamente specificare che esso non è universalmente riconosciuto dalla comunità scientifica, non tiene conto del fabbisogno e del profilo nutrizionale del singolo individuo, ed è relativo a 100 grammi di prodotto e non a una porzione di consumo.

 

“La delibera dell’AGCM è un passo avanti per la tutela del diritto del consumatore ad avere accesso ad informazioni chiare, complete e trasparenti per orientare correttamente le proprie scelte nutrizionali a tutela della salute. In assenza di questo intervento, il NutriScore si sarebbe potuto diffondere sul mercato alimentare italiano, malgrado l’assoluta contrarietà al sistema di etichettatura francese sostenuta dal nostro Governo, da tutte le forze politiche, dalla comunità scientifica, dagli agricoltori e dalle associazioni di consumatori”.

 

“Il NutriScore – conclude Giansanti – deve essere quindi accantonato, preferendo il Nutrinform Battery, che si basa su un principio molto diverso. È pertanto fondamentale che l’Italia, in vista della proposta ufficiale della Commissione Ue sul sistema di etichettatura fronte pacco, faccia sponda comune con i Paesi mediterranei per salvaguardare il nostro agroalimentare e valorizzare uno stile di vita sano e consolidato, promuovendo una corretta educazione alimentare invece che un sistema di etichettatura difettoso”.

Leggi

Sicilia, le associazioni di categoria chiedono più carburante agevolato per gli agricoltori

Più carburante agevolato agli agricoltori: è questa la richiesta che Confagricoltura, CIA e COPAGRI della Sicilia hanno inoltrato all’Assessore all’agricoltura, Toni Scilla ed al Dirigente Generale, Dario Cartabellotta.

“Le motivazioni di tale proposta straordinaria ed urgente – scrivono i presidenti delle organizzazioni, Rosario Marchese Ragona. Graziano Scardino e Natale Mascellino – sono tutte legate alla straordinarietà di questa annata agraria caratterizzata da eccessi termici ed aumenti incontrollati di tutti i mezzi di produzione, energetici in primis. Una revisione in corso d’opera degli attuali parametri di assegnazione si rende poi assolutamente necessaria per incentivare gli agricoltori siciliani ad utilizzare la deroga comunitaria che consente di tornare a produrre cereali nei terreni oggetto di set aside. Infine – evidenziano i presidenti regionale di Confagricoltura, CIA e COPAGRI – tale operazione andrebbe a sanare parte dei costi aggiuntivi sostenuti dagli agricoltori a causa dei ritardi con cui è partita la campagna per l’assegnazione del carburante agevolato, dovuti alle difficoltà tecniche incontrate per il passaggio dal sistema cartaceo a quello informatico”.

Per contrastare gli eccessi termici di questa estate, per tutte le coltivazioni arboree si rendono necessarie più irrigazioni di soccorso con la conseguente necessità di ulteriori lavorazioni dei terreni e ciò per evitare sprechi di acqua, una risorsa che diventa sempre difficile da reperire e dai costi sempre più elevati. Questa situazione, che ormai non può più essere considerata straordinaria, genera un ulteriore aumento dei costi di produzione che se non contrastati con adeguati sostegni rischia di azzerare la redditività di migliaia di aziende agricole dell’isola: per questa ragione le tre organizzazioni agricole ritengono urgente rivedere ed aggiornare i parametri di assegnazione.

Leggi

“Coltiviamo agricoltura sociale”, Confagricoltura lancia la VII edizione

In palio 120 mila euro più 20 mila euro per un progetto sulla gestione e riqualificazione del verde pubblico

Parte rinnovata la settima edizione di “Coltiviamo agricoltura sociale”, il premio ideato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, che punta a valorizzare, attraverso l’agricoltura, questa forma di welfare verde per offrire supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più fragili.

Due le principali novità: a garanzia di una maggiore trasparenza è stata eliminata la votazione on-line, dando così modo alla giuria di esaminare tutti i progetti presentati. E, oltre ai tre premi da 40.000 euro uniti a tre borse di studio per frequentare il Master di Agricoltura Sociale presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato aggiunto un “premio speciale 2022” per un progetto di gestione e riqualificazione del verde pubblico, per il quale potranno partecipare anche le cooperative sociali non agricole. L’idea vincitrice riceverà 20.000 euro.

“Con questa settima edizione – rimarca Confagricoltura – insieme ai nostri partner raggiungeremo un totale di 20 progetti premiati, tutti perfettamente operativi ed equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale. E’ la migliore dimostrazione di come questa attività, che si traduce in un forte strumento di integrazione e di inclusione, abbia messo salde radici, diventando un’eccellenza del made in Italy”.

Una scelta imprenditoriale quella di impegnarsi in progetti sociali all’interno di imprese agricole, che ha saputo coniugare perfettamente i ritmi lenti della natura con il reinserimento lavorativo, restituendo dignità a migliaia di persone. Questo tipo di agricoltura è oggi ben consolidata sul territorio: sono più di 3.500 le aziende del settore che vi si dedicano con successo, occupando 38mila addetti, con un fatturato di 300 milioni.

Le aziende agricole impegnate in progetti di agricoltura sociale sono unite da una visione dell’agricoltura che va ben oltre la coltivazione e la produzione. Pur mantenendo un forte legame con la terra, sono state capaci di evolversi al punto di trasformarsi in un collegamento tra persone e processi sociali e culturali diversi, dimostrando il loro valore decisivo per le comunità rurali.

Tutte le info per candidarsi alla VII edizione bando, che sarà attivo fino alla mezzanotte del 20 ottobre 2022, su www.coltiviamoagricolturasociale.it 

Leggi

Europa, Giansanti (Confagricoltura): “Modulare a attualizzare la PAC per vincere le nuove sfide”

«Nella Politica agricola va coniugata efficacia e flessibilità, intervenendo in maniera mirata per implementare le misure dei vari sistemi settoriali di mercato (OCM). Gli interventi di sviluppo rurale vanno semplificati e orientati verso investimenti produttivi, che migliorino la competitività delle imprese puntando alla introduzione di innovazioni di processo e di prodotto. Occorre anche garantire una differenziazione a livello territoriale, risolvendo le problematicità di alcuni specifici comparti, territori o beneficiari compensando le scelte del ‘primo pilastro’». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione dell’evento conclusivo del progetto europeo “Be green, be smart, be farmer”, in collaborazione tra Confagricoltura, Citynews, RDS e Gambero Rosso, che si è tenuto oggi alla Casina Valadier, a Roma.

Nei 10 appuntamenti, on line e in presenza, tenuti su tutto il territorio sono stati coinvolti oltre 2.000 tra imprenditori agricoli, policy maker europei ed esperti con l’obiettivo di capire come funzionerà e dibattere sulle priorità della nuova Politica agricola comune, che entrerà in vigore da gennaio 2023.

«Siamo in una fase di emergenza continua, prima la pandemia, poi l’impennata dei costi delle materie prime e la guerra. La Pac – ha messo in evidenza Giansanti – deve potersi modulare seguendo i tempi e le nuove sfide, altrimenti resta scollata dalla realtà. Contrasto ai cambiamenti climatici, innovazione, sostenibilità, economia circolare sono solo alcuni dei temi fondamentali. Deve essere definito prima possibile il quadro delle regole e degli interventi previsti per poter programmare per tempo le produzioni, gli investimenti e tutte le azioni conseguenti».

Per Confagricoltura è necessario confermare il delicato equilibrio delle scelte operate a livello nazionale riguardo il nuovo regime dei pagamenti diretti, senza apportare modifiche che potrebbero comprometterne la coerenza complessiva. Occorre allentare comunque gli obblighi relativi alla “condizionalità rafforzata”, in particolare quelli che gravano sui seminativi, così come va prevista una entrata in vigore della “condizionalità sociale” solo dopo aver testato adeguatamente il funzionamento delle nuove procedure.

«Il rapporto, che abbiamo consegnato oggi ai decision maker della riforma della Pac, contiene la descrizione delle principali novità che attendono gli agricoltori italiani ed europei e i pareri emersi dalla consultazione con le imprese associate e gli stakeholder. Solo con un Piano Strategico Nazionale improntato a questi principi e definito al più presto per dare certezze ed indirizzi agli operatori – ha concluso Giansanti – si riuscirà ad attualizzare una riforma che si applicherà fino al 2027».

 

Leggi

Etichettatura europea, Giansanti (Confagricoltura): “Serve un sistema chiaro che aiuti a scegliere cibi sani”

“Siamo convinti che riassumere le qualità nutrizionali di un prodotto alimentare con una lettera o con un colore risulti poco convincente e, in alcuni casi, addirittura fuorviante per i consumatori”. Questo il deciso appello di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura a proposito della possibile definizione di un sistema di etichettatura europeo, che sarà presentato in autunno, ma delineato nei prossimi giorni.

“Siamo molto preoccupati – sottolinea Giansanti – del potenziale enorme impatto negativo sui nostri prodotti, se sistemi come il Nutri-Score saranno scelti dalla Commissione. Mantenere viva l’attenzione sul nuovo sistema di etichettatura nutrizionale fronte pacco (FOPNL) che sarà scelto è fondamentale, per questo abbiamo ritenuto indispensabile continuare nella nostra azione di sensibilizzazione scrivendo al Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni, agli eurodeputati e al Governo”.

Confagricoltura e gran parte del sistema Italia ritengono che una concezione eccessivamente semplicistica e poco aderente alle reali peculiarità degli alimenti non può e non deve essere adottata. Basarsi esclusivamente sulla quantità di calorie, grassi e zuccheri di un alimento non fornisce una valutazione complessiva della qualità dell’alimento in esame e rischia perfino di ottenere l’effetto contrario di quello desiderato, inducendo in errore il consumatore.

“È diventato vitale ricordare alla Commissione la nostra posizione e la nostra opposizione al Nutri-Score. Occorre sensibilizzare tutti i policy makers coinvolti nel processo decisionale dell’Unione europea, rimarcando come sistemi di etichettatura del tipo Nutriscore non assolvono il compito loro assegnato dalla Farm to Fork, vale a dire aiutare i consumatori a scegliere cibi salubri. E’ il momento di agire e capitalizzare tutti gli sforzi fatti – conclude la lettera del presidente di Confagricoltura – affiancandoci in questa battaglia coinvolgendo gli eurodeputati di altri Stati europei e facendo pressione sulla Commissione per scegliere un’etichettatura che non ci penalizzi”.

Leggi

Grano duro, Confagricoltura: “Fermare la speculazione e ritornare a un proficuo dialogo all’interno della filiera”

“Sulla corsa verso l’alto dei prezzi del grano duro può avere inciso una scommessa che sta ora producendo distorsioni lungo la filiera. Le notizie, forse filtrate ad arte, di ritorni su buoni livelli di produzione in Nord America, dopo la forte contrazione dello scorso anno, hanno spinto molti agricoltori italiani a vendere velocemente, generando così un eccesso di offerta sul mercato”.

A parlare così a margine dell’Assemblea generale di Confagricoltura è Carlo Maresca, presidente della Federazione nazionale cereali alimentari della Confederazione.

“In queste ultime ore si registra una repentina discesa del prezzo del grano duro che non trova giustificazioni in una campagna di raccolta che ha fatto segnare sul territorio nazionale un calo medio di produzione di circa il 30%. Il rischio, alimentato anche dalla grande speculazione finanziaria che approfitta della crisi internazionale in corso, è che ci sia un vero e proprio crollo nel valore del grano duro, che produrrebbe effetti devastanti per l’agricoltura nazionale”.

A proposito di speculazione, Confagricoltura ricorda che il mercato dei futures sulle materie prime – oro escluso – valeva, all’inizio del 2022, 390 miliardi di dollari, il 30% in più nel giro di un anno.

“Per questo – conclude il presidente Maresca – riteniamo necessario che ci sia in tutta Italia un’attenta verifica dell’andamento delle quotazioni sui diversi mercati. Dobbiamo in tutti i modi evitare che, ancora una volta, siano gli agricoltori a pagare dazio per manovre speculative che nulla hanno a che fare con uno sviluppo serio e sostenibile di un comparto strategico per l’economia italiana. Un comparto che, come tutta l’agricoltura, ha dovuto far fronte a un aumento dei costi di produzione senza precedenti e che, per evitare un tracollo, necessita della collaborazione tra tutte le parti della filiera”.

Leggi

“Una strategia globale per l’alimentazione”: dall’assemblea di Confagricoltura l’appello al governo per un cambio di rotta della politica agricola in Italia e in Europa

“Siamo al centro della tempesta perfetta: la guerra ha acuito i problemi della sicurezza alimentare e dell’emergenza climatica. Non possiamo più aspettare: l’agricoltura continua a fare la sua parte, ma senza politiche e strategie lungimiranti, le imprese non reggeranno ancora a lungo”.

Dal palco di Villa Miani, all’assemblea generale di Confagricoltura, il presidente Massimiliano Giansanti lancia un appello al governo: definire al più presto un modello agroalimentare insieme a tutta la filiera e valorizzare nei consessi internazionali la posizione italiana. “E’ tempo di una politica globale per l’alimentazione”.

Il presidente di Confagricoltura ha dialogato con il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e con il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo, Antonio Tajani, sulle questioni più urgenti che hanno posto l’agricoltura al centro dell’attenzione mediatica internazionale, ma che a livello europeo è ancora lontano dalla definizione di un’agenda politica capace di essere al passo con i tempi.

“Gli ultimi 40 anni di politica agricola europea hanno modificato la Pac da politica economica a politica sociale. Eppure l’agricoltura è un settore performante, nonostante i dati Istat riportino un calo del numero di aziende del 50% negli ultimi anni. Ma le imprese che rimangono sul mercato sono quelle più strutturate, anche perché aumenta la dimensione media. Il nostro appello è a non stare fermi, a non sprecare ulteriore tempo, perché la strada è in salita”.

Il forte aumento dell’inflazione e dei costi di produzione, oltre all’inevitabile rialzo dei tassi di interesse, rischiano di innescare una fase recessiva, bloccando così la ripresa economica avviata lo scorso anno.

Temi che sono stati ripresi durante la tavola rotonda tra il vicedirettore generale della  Fao, Maurizio Martina, il presidente dell’Istituto Affari Internazionali, Ferdinando Nelli Feroci, e Francesco Zollino, direttore senior del Dipartimento di Economia e Statistica di Banca d’Italia, moderati dal giornalista Nicola Porro.

Martina si è concentrato sull’importanza dello Stato e sul ruolo dell’Italia nella Ue: “Per rendere la transizione tecnologica e ambientale accessibile a tutti sono indispensabili le politiche pubbliche. Bisogna dare atto al governo di aver saputo avviare e guidare, all’indomani dell’inizio della guerra in Ucraina,  il dibattito sul necessario rafforzamento delle iniziative a favore dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo”.

Per Zollino “le basi che consentono ad un Paese di superare una fase difficile come questa sono due: credibilità e stabilità di bilancio. Istituzioni nazionali ed europee oggi sono impegnate nella gestione dell’inflazione e degli effetti che ha sulla capacità di spesa e sul reddito dei cittadini”.

“L’Ue ha dimostrato compattezza in diverse fasi critiche: dalla crisi finanziaria del 2008, alla gestione della Brexit, fino alla pandemia da Covid-19 e oggi all’aggressione russa in Ucraina. Questa compattezza deve essere mantenuta” – ha detto l’ambasciatore Nelli Feroci.

“Partiamo da qui – ha concluso Giansanti – E’ arrivato il momento di scelte coraggiose: l’agricoltura vuole coltivare certezze, come il titolo di questa assemblea, attraverso alti principi etici e uno sguardo rivolto al futuro delle imprese”.

Leggi

Siccità, Confagricoltura: “Bene lo stato di emergenza, ora la nomina di un Commissario straordinario per fronteggiare i danni all’agricoltura e ammodernare la rete idrica nazionale”

La dichiarazione dello stato di emergenza per Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Veneto trova Confagricoltura d’accordo. Positiva la previsione da parte del Consiglio dei Ministri di 36,5 milioni di euro in favore dei territori maggiormente colpiti dalla grande siccità in corso. Si tratta di uno stanziamento economico importante, ma che rappresenta solo un primo passo verso la tutela delle produzioni e del lavoro delle aziende agricole.

 

La Confederazione è convinta dell’importanza della nomina, nel più breve tempo possibile, di un Commissario straordinario che, di concerto con i territori e le rappresentanze degli agricoltori, proceda con lo stanziamento delle risorse necessarie a coprire i danni già subiti dal settore primario. È fondamentale mettere in campo ogni sforzo necessario per la salvaguardia dei raccolti, e di conseguenza, l’occupazione.

 

Confagricoltura auspica, però, che questa grave situazione abbia tolto ogni dubbio sulla necessità di superare la politica dell’emergenza per avviare un piano per la modernizzazione del sistema idrico che il Paese aspetta da oltre 20 anni. Nell’ultimo rapporto Istat è contenuto un dato esemplificativo della condizione attuale: a causa della vetustà della rete, nel 2020 è andato perso 1 miliardo di metri cubi di acqua.

 

È necessaria un’inversione di marcia e alcuni strumenti sono già a disposizione. È possibile procedere fin da subito con i lavori di efficientamento della rete nazionale previsti e finanziati nel PNRR con 190 milioni di euro. Ma la manutenzione non basta: Confagricoltura è convinta che sia necessario rimodulare la destinazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicando una quota a nuove infrastrutture strategiche per la raccolta dell’acqua piovana e per la gestione e il riutilizzo dei reflui a scopi irrigui. Inoltre, il settore primario aspetta da tempo incentivi che rendano accessibili alle imprese gli investimenti in tecnologie per il risparmio idrico proprio come è stato fatto in Francia e Spagna.

 

Leggi