“Agricoltura È”, il Capo dello Stato visita lo spazio di Confagricoltura in Piazza della Repubblica a Roma

Questa mattina il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha visitato lo spazio di Confagricoltura al villaggio Agricoltura È, il grande evento dedicato al mondo agricolo italiano, ospitato a Roma nell’area riqualificata di Piazza della Repubblica.

Il Capo dello Stato si è soffermato all’interno dello stand, dove è stato allestito anche un apiario della FAI-Federazione Apicoltori Italiani e dove ha avuto un breve scambio di battute con i dirigenti ed alcuni imprenditori dell’Organizzazione presenti alla manifestazione organizzata dal MASAF.

L’evento, che terminerà mercoledì 26, domani prevede la visita del commissario UE all’Agricoltura Hansen. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti sarà relatore all’incontro con il commissario. Nel pomeriggio, alle 15, nello spazio MASAF, Confagricoltura organizza la tavola rotonda dal titolo Agricoltura è sostenibilità e innovazione”, a cui partecipano, oltre al presidente Giansanti, Andrea Segrè, agronomo ed economista dellUniversità di Bologna, Marco Caprai ed Emma Cogrossi, imprenditori.

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Giornata Mondiale del Suolo, Confagricoltura: risorsa essenziale per la vita sulla Terra

Un suolo sano garantisce cibo sano e aiuta a catturare le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, combattendo così i mutamenti climatici che affliggono il Pianeta mettendo in serio pericolo la produzione agroalimentare globale, poiché il 95% del cibo proviene dal suolo. Lo sostiene Confagricoltura in occasione della Giornata Mondiale del Suolo istituita nel 2014 dalla FAO, che si celebra il 5 dicembre.

“Noi agricoltori abbiamo bisogno di operare in terreni fertili e non può esserci una contrapposizione tra agricoltura e ambiente – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Suoli in salute sono essenziali per realizzare un’economia pulita e circolare, garantire la biodiversità, arrestare il degrado, salvaguardando la salute umana attraverso la stretta connessione tra suolo sano e sicurezza alimentare”.

Il suolo infatti è indispensabile nella produzione alimentare ed elemento imprescindibile per l’equilibrio ecologico.

A livello mondiale, secondo la FAO, il 33% dei suoli già oggi presenta segni di degrado. E, se non si interverrà per tutelarli intervenendo sulle attuali pratiche di gestione, quella percentuale raggiungerà il 90% entro il 2050, minacciando le produzioni agricole.

In Italia i danni sulla fertilità dei suoli, secondo l’Ispra, riguardano circa il 30% della Penisola, principalmente al Sud, dove in alcuni casi superano il 40% delle superfici. E negli ultimi 20 anni la siccità ha provocato danni all’agricoltura italiana per oltre 15 miliardi di euro, il 50% dei quali concentrato in Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.

Tra il 2006 e il 2021, l’Italia ha perso 1.153 chilometri quadrati di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 chilometri quadrati all’anno, con un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di euro l’anno.

Per raggiungere l’obiettivo di avere entro il 2050 ecosistemi del suolo sani e se si vogliono centrare gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, il ruolo dell’agricoltura e delle foreste è indispensabile.

Da sempre gli agricoltori sono impegnati in prima linea nel custodire i territori e l’ambiente circostante attraverso le buone pratiche che favoriscano la salvaguardia della biodiversità, sottolinea Confagricoltura, che, con le proprie aziende, promuove lo sviluppo tecnologico, la scienza e sistemi di produzione avanzati, e sostenibili, per l’agricoltura, l’allevamento e le comunità.

“E’ il momento di fare scelte consapevoli, aiutare la filiera con strumenti adeguati, potenziare la ricerca, l’innovazione, gli studi scientifici e il monitoraggio sui suoli, nonché aumentare nella società civile la consapevolezza dell’importanza di questa risorsa e destinando allo scopo le necessarie risorse finanziarie – conclude il presidente Giansanti -. C’è ancora un discreto gap tra promesse e azioni concrete”.

 

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