Etichetta cibi, Giansanti a Cibus: “Insieme contro il Nutriscore, a difesa dell’agricoltura “

Ieri affollato convegno di Confagricoltura e Agronetwork a Cibus, con il ministro Patuanelli

“La posizione sul Nutriscore a livello europeo sta cambiando e va dato atto al ministro Patuanelli di aver contribuito in modo determinante a cambiare il sentiment sul tema etichettatura fronte pacco. Prima la posizione era contro l’Italia: insieme a tutta la filiera possiamo vincere la battaglia a difesa della corretta informazione, dell’agricoltura e di tutto il comparto agroalimentare”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, al convegno organizzato ieri a Cibus da Confagricoltura, dedicato alla presentazione della ricerca sui sistemi di etichettatura agroalimentari e il loro utilizzo da parte dei consumatori.

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Opinione condivisa e ribadita anche dal presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio: “L’impegno contro il Nutriscore – ha detto – non è una battaglia di lobby, ma per l’Italia”.

Sala gremita e grande attenzione ai risultati dello studio, commissionato da Confagricoltura e Agronetwork a Format Research, illustrato ufficialmente al ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, il quale ha evidenziato l’importanza del lavoro di squadra necessario a portare avanti la battaglia a favore del sistema di etichettatura proposto dall’Italia, il Nutrinform Battery.
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“Il Nutriscore non dà informazioni – ha detto il ministro – ma è un metodo intelligente di condizionamento del consumatore. Il grande lavoro che abbiamo fatto e stiamo portando avanti in Europa sta dando i primi risultati: la strada è ancora in salita, ma le posizioni stanno cambiando, perché anche gli altri Paesi si sono resi conto che il consumatore, che è sempre più consapevole, vuole essere informato e non condizionato” .

“La partita che si gioca è ampia – ha concluso Giansanti – perché riguarda il futuro dell’agricoltura italiana e dell’industria alimentare, che rappresentano il primo comparto produttivo del Paese. E’ la partita tra il cibo sintetico e quello frutto della terra: noi agricoltori vogliamo continuare a scrivere il futuro, spiegando ai consumatori il nostro impegno a difesa dei prodotti della terra e di chi li produce”.

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Informazioni nutrizionali in etichetta: Confagricoltura e Agronetwork ne parlano a Cibus

È Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione ospitato dalla Fiera di Parma, il palcoscenico dove Confagricoltura presenterà i risultati della ricerca di Agronetwork – la associazione di promozione dell’agroindustria fondata dalla Confederazione insieme a Nomisma e LUISS – sui sistemi di etichettatura nutrizionale e il loro utilizzo da parte dei consumatori.

L’indagine, commissionata a Format Research, riguarda le aspettative degli italiani sulle informazioni nutrizionali in etichetta e sarà illustrata e commentata nel convegno “L’informazione nutrizionale in Europa fra rischi e opportunità”, in programma mercoledì 1° settembre alle ore 15.00 nella Sala Plenaria del Padiglione fieristico di Parma.

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Interverranno Pierluigi Ascani e Daniele Serio di Format Research; Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare; Marco Silano, direttore dell’Unità Alimentazione, Nutrizione Salute dell’Istituto Superiore di Sanità; Laura Rossi, ricercatrice senior del CREA. All’evento parteciperà il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Sono previste anche le testimonianze di alcune realtà associative ed imprenditoriali: il Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, rappresentato da Maria Grazia Minisci; Unionfood con Luca Ragaglini; Granlatte Granarolo con Gianluca Ferrari e Ruggero Lenti, presidente di Assica.

Condurrà Daniele Rossi, segretario generale di Agronetwork.

La ricerca indaga il livello di conoscenza, da parte della popolazione italiana, dei sistemi di etichettatura dei cibi e delle fonti da cui i consumatori attingono le informazioni funzionali all’acquisto degli alimenti. L’indagine di Agronetwork risulta di estrema attualità in questo periodo in cui si dibatte sulla revisione del Regolamento UE 1169/11: l’Unione Europea è chiamata a decidere entro il 2022. Il dibattito è oggi incentrato sul Nutriscore, un sistema di etichettatura basato esclusivamente su quantità standard di assunzione senza fare differenze tra tipologie e caratteristiche e porzioni di alimenti, meccanismo che rischia di ledere la comunicazione sulla qualità e sulla tipicità dei cibi che compongono una dieta ricca e variegata come quella mediterranea.

È per questo motivo che Confagricoltura si è schierata fin da subito contro il Nutri-score, appoggiando la proposta italiana del Nutrinform Battery, un sistema più articolato che indica la quantità del contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale per singola porzione, in rapporto al reale fabbisogno giornaliero. Intervistati sul punto, anche il campione di italiani intervistato dalla ricerca Agronetwork, preferisce il Nutrinform Battery al 34 % e soltanto il 17% predilige il Nutriscore.

 

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Recovery, Giansanti (Confagricoltura): “Imprenditori agricoli pronti per sfida economica del Paese”

“È ufficialmente iniziata la sfida economica più importante dal secondo dopoguerra ad oggi, per rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato la crescita del reddito e della produttività da oltre un decennio”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato l’annuncio relativo all’avvio ufficiale delle erogazioni, a titolo di prefinanziamento, della UE all’Italia nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

“Abbiamo l’occasione per realizzare la transizione ecologica in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione europea. Completare la digitalizzazione diffusa sull’intero territorio nazionale. Modernizzare le infrastrutture e la rete dei trasporti, anche per agevolare la presenza dei nostri prodotti sui mercati internazionali”.

“Il sistema agroalimentare è in grado di assicurare un significativo contributo al rilancio sostenibile e duraturo dell’economia italiana”, ha aggiunto Massimiliano Giansanti.

“Gli imprenditori agricoli – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – sono pronti ad investire sulle innovazioni, per migliorare i processi produttivi, nell’ottica della sostenibilità ambientale; per rafforzare la tutela delle risorse naturali e la cura del territorio; per partecipare attivamente alla produzione di energie rinnovabili”.

“Dal governo deve arrivare un segnale chiaro e costante sulla puntuale e totale applicazione del PNRR e delle riforme interne collegate, a partire dall’efficienza della pubblica amministrazione”.

“Anche grazie al sistema agroalimentare – ha concluso il presidente di Confagricoltura – l’Italia può essere la sorpresa in ambito europeo della ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria”.

Come indicato dal ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel corso di una recente audizione alla Commissione Agricoltura del Senato, il PNRR assegna circa 5 miliardi di euro ai progetti del settore agroalimentare: dalla meccanizzazione, ai contratti di filiera, all’irrigazione. Altri tre miliardi sono stati destinati alle agro-energie, a cui si aggiungono gli stanziamenti a favore delle innovazioni tecnologiche.

Inoltre, un importo di 910 milioni – finanziato con i fondi di ‘Next Generation EU’ – è già stato messo a disposizione dell’Italia per aumentare la capacità di spesa dei programmi di sviluppo rurale nel biennio 2021-2022.

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PNRR, Confagricoltura spinge per lo sviluppo delle agroenergie. Bene gli emendamenti approvati su biogas e biometano

Continua l’azione di Confagricoltura per favorire l’ulteriore sviluppo delle agroenergie. Nelle commissioni riunite Affari costituzionali e ambiente, nel corso della conversione in legge del Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 – “Governance del PNRR e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”- sono stati approvati alcuni emendamenti ispirati e sostenuti dalla Confederazione che vanno in questa direzione.

Nell’ambito delle misure per la promozione dell’economia circolare nella filiera del biogas è passata la semplificazione dei procedimenti autorizzativi degli impianti di connessione alle reti di distribuzione e di trasporto del gas naturale al fine di facilitare l’immissione in rete anche del biometano.

Soddisfazione, inoltre, per le indicazioni che classificano i sottoprodotti come materie prime idonee al riconoscimento della qualifica di biometano avanzato. Si tratta di un importante indirizzo per lo sviluppo dell’economia circolare nelle attività agricole e di allevamento, – evidenzia Confagricoltura – nonché nelle filiere agroindustriali. E un grande passo avanti per semplificare la gestione degli impianti a biometano.

Novità anche sul fronte dei nuovi impianti a biogas di potenza sino a 300 kW, che accederanno agli incentivi per la produzione di energia elettrica ai sensi della L. 145/2018. Le biomasse utilizzabili nella digestione anaerobica dovranno essere per almeno il 51% di provenienza aziendale. Finora – rileva Confagricoltura – l’autoapprovvigionamento doveva essere assicurato al 100%.

Di particolare rilievo anche l’innalzamento della soglia, da 250 kW a 300 kW, per l’accesso semplificato alle procedure autorizzative di cui all’art. 12 del d.lgs 387/03.

Ora – precisa la Confederazione – i nuovi impianti a biogas potranno rappresentare un’opportunità, in termini ambientali e di economia circolare, non solo per l’azienda che li realizza, ma anche per valorizzare ulteriori biomasse disponibili sul territorio e prodotte da altri soggetti.

“Siamo convinti che la transizione ecologica ed energetica – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – generi un processo virtuoso che porta a un valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale, competitività delle imprese, innovazione tecnologica, ricerca e occupazione. In tale contesto, nell’ambito del biogas e biometano, sosteniamo e promuoviamo le iniziative che prevedono una forte sinergia tra agricoltori, assicurando la sostenibilità economica degli impianti e un reale sviluppo dell’economia circolare”.

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Export, volano i formaggi italiani nel mondo. Confagricoltura: “L’Europa diventi modello di riferimento per gli scambi internazionali”

Formaggi italiani in grande evidenza sui mercati internazionali. Secondo le cifre rese note dal CLAL, società di consulenza e servizi per il settore lattiero – caseario, nei primi cinque mesi di quest’anno le esportazioni verso gli USA sono ammontate a 13.635 tonnellate, con un balzo in avanti di oltre il 120% nel solo mese di maggio. L’Italia è il primo esportatore di formaggi sul mercato statunitense.

Sempre da gennaio a maggio, l’export verso Australia e Canada ha fatto registrare aumenti che sfiorano il 30% sullo stesso periodo del 2019.

“Per quanto riguarda il mercato canadese, con 2.627 tonnellate esportate, è stato conseguito il miglior risultato dal 2016, che è l’anno precedente all’entrata in vigore del CETA, l’accordo economico e commerciale tra UE e Canada” – evidenzia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Questi dati confermano, una volta di più, che il CETA è vantaggioso per l’agricoltura italiana”.

“Gli accordi commerciali sottoscritti dalla UE sono, in generale, un valido strumento per supportare la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane” – sostiene Giansanti – anche per la tutela assicurata alle indicazioni geografiche. Prima del CETA, ad esempio, le denominazioni Prosciutto di Parma e Prosciutto San Daniele non potevano essere utilizzate sul mercato canadese”.

“Ora, però, serve un salto di qualità nella politica commerciale della UE nell’ottica della sostenibilità ambientale e della protezione delle risorse naturali”.

“L’Europa deve diventare un modello di riferimento su scala globale – sostiene il presidente di Confagricoltura – La clausola di reciprocità deve essere inserita negli accordi con i Paesi terzi. In sostanza, il mercato unico può essere aperto soltanto ai prodotti ottenuti con regole compatibili con quelle europee in materia di sicurezza alimentare, diritti dei lavoratori, sostenibilità ambientale e benessere degli animali”.

“Dobbiamo, inoltre, cominciare a lavorare per il varo di un sistema di certificazione ambientale dei prodotti agricoli. Per il Made in Italy – conclude Giansanti – sarebbe un riconoscimento aggiuntivo, oltre a quello consolidato e indiscutibile della qualità, per conquistare nuove posizioni sul mercato mondiale”.

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Assemblea Confagricoltura con i ministri Patuanelli e Cingolani. Giansanti: “L’agricoltura diventa protagonista del cambiamento”

Massimiliano Giansanti: “Con coraggio e visione comune, l’agricoltura diventa protagonista del cambiamento”

“Le imprese agricole sono pronte a investire per aumentare il contributo alla lotta contro il cambiamento climatico e per accrescere la sostenibilità ambientale. Gli obiettivi, però, vanno raggiunti puntando sulle innovazioni, e non solo attraverso restrizioni. Una risposta deve arrivare dalla puntuale e piena applicazione del PNRR, che ha nella transizione ecologica un punto fondamentale”.

 

Lo ha detto ieri il presidente Massimiliano Giansanti nella relazione di apertura della 101^ Assemblea di Confagricoltura a Palazzo Della Valle, a Roma, a cui hanno partecipato anche il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

 

In un recente studio diffuso dalla Commissione Ue si rileva che l’impronta climatica dell’agricoltura europea, misurata in termini di unità di prodotto, si è ridotta a partire dal 1990. Si tratta di risultati importanti – ha sottolineato Massimiliano Giansanti – ma sappiamo che occorre fare di più: le energie rinnovabili, con il biometano, il fotovoltaico agricolo, il biogas, possono dare nuovo slancio a modelli virtuosi in cui città e campagna si incontrano.

 

Altra questione di fondamentale importanza per il futuro dell’agricoltura è la nuova PAC, che entrerà in vigore nel 2023, ma per la quale già entro la fine di quest’anno gli Stati membri dovranno inviare alla Commissione europea i programmi strategici nazionali. Una novità assoluta, in quanto dovranno contenere sia le scelte sui pagamenti diretti, sia i programmi di sviluppo rurale a livello regionale.

 

“Abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sull’accordo che è stato raggiunto – ha detto Giansanti – Ora c’è molto lavoro da fare e in tempi stretti, in considerazione anche del fatto che la PAC dovrà essere integrata con i progetti di investimento del Recovery Plan, senza dimenticare l’urgenza della riforma della pubblica amministrazione, della semplificazione e degli investimenti in infrastrutture e logistica”.

 

“Più gli imprenditori saranno capaci di intercettare l’innovazione, più lo Stato potrà accompagnare gli investimenti – ha affermato il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli – Dobbiamo essere in grado di guardare sia vicino, sia all’orizzonte: nel PNRR ci sono misure pensate per fare entrambe le cose. Abbiamo compiuto delle scelte e dovremo continuare a farne, assieme ai settori produttivi di cui l’agroalimentare è uno dei massimi rappresentanti. PAC e PNRR sono le due grandi occasioni che non possiamo mancare”.

 

“La grande sfida della sostenibilità è trovare un punto di incontro tra l’aumento della domanda di cibo nel mondo e la necessità di conservare le risorse naturali – ha aggiunto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani – L’agroalimentare può vincere questa sfida puntando sulla razionalizzazione dell’uso dell’energia, dell’acqua e della chimica, ma anche sul potenziamento del patrimonio forestale e della digitalizzazione”.

 

Ad avviso di Confagricoltura, resta la necessità di un piano strategico di lungo periodo, che sappia valorizzare la produzione agricola e la competitività delle imprese. Una competitività che è già una realtà, ma che deve essere implementata, come è emerso dallo studio del professor Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e docente di Economia all’Università Cattolica, sulle eccellenze agroalimentari italiane: “Conoscere i propri punti di forza – ha spiegato – è fondamentale per l’elaborazione di una strategia efficace”.

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Il presidente di Confagricoltura Giansanti ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Mattarella

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, è stato ricevuto ieri pomeriggio al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Capo dello Stato, nel settembre dello scorso anno, aveva partecipato alle celebrazioni del centenario della più antica Organizzazione agricola italiana.

L’incontro di ieri ha fornito l’occasione per fare il punto della situazione sul settore primario dopo oltre un anno di pandemia, ma anche per evidenziare le sfide dell’agricoltura italiana ed europea: dalla sostenibilità alla sicurezza alimentare, fino alla nuova politica agricola comune.

Il presidente Giansanti ha rinnovato i ringraziamenti al Capo dello Stato per la grande attenzione riservata all’agricoltura e ai possibili scenari che si prospettano per le imprese del settore e l’economia italiana.

 

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Innovazione, Confagricoltura premia i giornalisti Carfagna e Cerofolini

“Per il loro costante impegno nel garantire informazione corretta e finalizzata alla conoscenza delle innovazioni, sapendo raccontare con professionalità e passione le evoluzioni del mondo produttivo”.

Questa la motivazione con cui Confagricoltura ha consegnato a due giornalisti di spicco, Barbara Carfagna e Massimo Cerofolini, il Premio Innovazione – edizione speciale per l’informazione.

La consegna è avvenuta a Palazzo Della Valle a Roma, alla presenza dei componenti della Giunta confederale.

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Barbara Carfagna è esperta di innovazione e digitale, ha firmato numerosi reportage da tutto il mondo su questi temi per la Rai e il suo volto è noto anche per la conduzione del Tg1.

Massimo Cerofolini è autore e inviato Rai per “Codice”, su Rai1, conduttore su Radio 1 di “Eta Beta” e co-conduttore, con Carfagna, di “Codice Beta”, i podcast dedicati ai visionari dell’innovazione. E’ anche sceneggiatore televisivo.

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“Raccontare l’agricoltura richiede curiosità, conoscenza, mancanza di pregiudizi e voglia di approfondire temi che difficilmente fanno notizia. – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Carfagna e Cerofolini hanno tutto questo e lo hanno dimostrato da tempo, mettendo in luce anche le peculiarità delle aziende agricole italiane, gli orizzonti e le prossime sfide del settore primario”.

“Per questo – ha concluso – abbiamo il piacere di consegnare loro il Premio Innovazione, nella speranza che proseguano il lavoro a favore dell’agricoltura italiana, della corretta informazione e, ovviamente, dell’innovazione. Confagricoltura sostiene da sempre questi valori e, con questo premio, intende rendere omaggio a chi si impegna seriamente in tale direzione”.

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Export UE in calo, pesa il post Brexit. Confagricoltura: “Nella disputa delle due Irlande, preservare il mercato unico europeo”

Prosegue la diminuzione delle esportazioni agroalimentari dell’Unione europea. Nei primi due mesi di quest’anno – evidenzia Confagricoltura sulla base dei dati diffusi dalla Commissione UE – si sono attestate a 28,5 miliardi di euro, il 6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020.

“Il dato più preoccupante – rileva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – è che la contrazione delle vendite ha riguardato soprattutto Regno Unito e Stati Uniti, che sono due importanti mercati di sbocco per il Made in Italy agroalimentare”.

Complessivamente le esportazioni europee sono diminuite di circa 1,4 miliardi di euro nel periodo considerato.

“Con ogni probabilità la situazione sul mercato statunitense è destinata a migliorare – sottolinea Giansanti – per il superamento dell’emergenza sanitaria e per la sospensione dei dazi applicati nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing. La ripresa del dialogo e della cooperazione sulle questioni del commercio estero lascia sperare che sarà raggiunta entro luglio una soluzione definitiva”.

“Per il mercato del Regno Unito, invece, le prospettive non sono incoraggianti. L’uscita dalla UE ha determinato l’aumento degli oneri amministrativi e, di conseguenza, il costo delle spedizioni. Inoltre, salgono le tensioni tra Bruxelles e Londra sul protocollo relativo ai confini tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord”.

Confagricoltura ricorda che l’Irlanda del Nord continua ad applicare le regole della UE e il governo di Londra si è impegnato ad effettuare i controlli di conformità sulle merci in transito dalla Gran Bretagna. L’avvio dei controlli è stato rinviato e il Regno Unito ha chiesto di rivedere l’intesa perché ritenuta insostenibile a lungo termine, in primo luogo per il settore agroalimentare.

“Senza i controlli concordati rischiano di arrivare sul mercato unico, provenienti dall’Irlanda del Nord, prodotti non conformi alle norme europee in materia di standard produttivi e sicurezza alimentare. E’ un rischio che non possiamo correre” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“L’intesa sul recesso del Regno Unito, approvata anche a livello parlamentare, non può essere riaperta. Per risolvere il problema basterebbe l’allineamento da parte britannica alle regole della UE, che sono tra le migliori e più sicure su scala mondiale. E’ una soluzione che avrebbe anche il sostegno degli agricoltori del Regno Unito” – conclude Giansanti.

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Giornata mondiale dell’Ambiente, Confagricoltura: “Ricreare un nuovo rapporto Uomo-Natura. Presto il libro bianco del Verde”

Oggi, 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, i riflettori sono puntati sul “Ripristino degli Ecosistemi”. Confagricoltura sottolinea l’importanza di un rapporto equilibrato fra uomo e natura, messo ancora più in luce dalla pandemia.

“Il Green New Deal, la strategia sulla biodiversità e il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – rilanciano il ruolo degli agricoltori e degli operatori del settore primario e del verde pubblico e privato, che diventa centrale per il raggiungimento di questi obiettivi”.

D’altronde, rimarca Confagricoltura, l’Italia è tra i Paesi europei più ricchi di biodiversità e con livelli elevatissimi di specie esclusive del nostro territorio. Per quanto riguarda le aree protette, poi, siamo già in linea con gli obiettivi europei del 30%. In particolare la Rete Natura 2000 e il Sistema delle aree protette italiane sono tra i più estesi d’Europa, con circa 9 milioni di ettari, pari a circa il 30% dell’intera superficie nazionale.

Ma non solo. Negli ultimi 50 anni la superficie forestale nazionale è più che raddoppiata, passando da 5 a circa 12 milioni di ettari (di cui il 65% gestito da privati), mettendo in luce l’importanza delle attività selvicolturali.

“Confagricoltura inoltre, insieme ad Assoverde, ha intrapreso un percorso finalizzato proprio a ricreare un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura – conclude Giansanti -. Abbiamo fortemente voluto un ‘Libro bianco del verde’ che, in sintonia con gli obiettivi europei e italiani sulla transizione ecologica, sulla rigenerazione urbana, sulla creazione di nuove aree verdi e sulla corretta cura e manutenzione di quelle esistenti, costituisca un raccordo capace di avanzare proposte concrete per il cambiamento, per arrivare ad ‘neorinascimento’ della cura e della gestione del verde”.

 

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