A Berlino l’ortofrutta mondiale a Fruit Logistica. Attualità e prospettive del comparto sotto la lente di Confagricoltura

Fruit Logistica, la principale fiera internazionale dell’ortofrutta, si apre domani a Berlino in un clima di grande attenzione per il settore primario. La manifestazione sarà il fulcro delle relazioni mondiali degli operatori del settore e di tutto l’indotto. Attenzione puntata sullo scenario economico, al quale Confagricoltura dedica numerosi approfondimenti nello spazio A12, nel padiglione 4.2, con talk quotidiani insieme a istituzioni, imprese e stakeholder.

 

Al contesto generale di aumento dei costi di produzione, effetti tangibili del cambiamento climatico sulle coltivazioni, marginalità sempre più ridotte per le aziende, si aggiungono le incertezze derivanti dallo scenario mondiale con il protrarsi della guerra in Ucraina, la crisi del canale di Suez che ha un impatto consistente anche sul nostro export ortofrutticolo e la protesta dei trattori in corso in Europa.

 

Su questo sfondo, domani si aprono i padiglioni di Messe Berlin, che ospitano fino al 9 febbraio oltre 2600 espositori da 92 Paesi. L’Italia, come sempre, ha uno spazio importante, forte del settimo posto mondiale per produzione di ortofrutta e del sesto posto per l’export di settore. Foltissima la rappresentanza di aziende aderenti a Confagricoltura presenti in fiera.

 

Il comparto dell’ortofrutta fresca, esclusi i trasformati industriali, vale oltre 16 miliardi di euro. L’export di tutto il comparto, comprensivo anche della filiera, nei primi dieci mesi del 2023 ha raggiunto quota 9,4 miliardi di euro (+ 11,5% rispetto all’anno precedente), confermandosi settore di punta delle esportazioni agroalimentari.

 

L’Italia – ricorda Confagricoltura – occupa poi un ruolo di primo piano nella classifica europea per l’export di molti prodotti ortofrutticoli: 1° Paese esportatore di kiwi, uva da tavola, conserve di pomodoro e nocciole sgusciate, 2° Paese esportatore di mele e cocomeri, 3° Paese esportatore di insalate, cavolfiori e broccoli.

 

Sul fronte dei consumi, l’ortofrutta assorbe una fetta importante della spesa alimentare, con una quota percentuale che nel 2023 si attesta al 19,1% anche se in lieve flessione rispetto all’anno precedente.

 

Gli ultimi dati Ismea, relativi all’anno 2023, fanno registrare un incremento in valore dei consumi domestici di ortofrutta (fresca e trasformata) del 7,1% rispetto all’anno 2022 a cui fa da contraltare una flessione dei volumi acquistati del -1,7%. All’interno del segmento frutta fresca, la maggiore contrazione in termini di volumi è relativa agli agrumi, che fanno registrare un -6,6% rispetto al 2022.

 

Nel segmento ortaggi freschi il dato più preoccupante riguarda il comparto della IV gamma che, oltre la diminuzione in quantità (-3,6%), è l’unica voce del paniere orticolo che subisce anche una contrazione in valore (-1,3%).

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Imballaggi, Confagricoltura: il voto della Commissione Ambiente penalizza l’ortofrutta. Salvo il vino. Il voto in plenaria a metà novembre

La Commissione Ambiente dell’Europarlamento ha approvato il rapporto sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio che prevede il divieto di utilizzo di confezioni monouso per frutta e verdura sotto 1 kg. La proposta non ha accolto le richieste del mondo agricolo, dell’Horeca e di tutti gli altri settori economici, recepite invece in Commissione Agricoltura.

“Questa proposta andrà ad impattare negativamente non solo su tutti i produttori di imballaggi, ma anche sui fornitori e gli utilizzatori – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Esiste un rischio estremamente concreto che vengano danneggiate intere filiere strategiche della produzione e della distribuzione nazionale, a loro volta fortemente integrate su scala europea. A subire i danni peggiori sarebbero le imprese e le cooperative agricole e della filiera alimentare, settore trainante del nostro export”.

Gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso, fra i più direttamente colpiti da questo approccio, sono decisivi per la protezione e la conservazione degli alimenti, l’informazione al consumatore, la tracciabilità e l’igiene dei prodotti, riducono gli sprechi alimentari e favoriscono l’accesso al cibo, anche nelle aree più a rischio. In particolare, le imprese della IV gamma dovrebbero ora fare fronte all’impossibilità di reperire sul mercato confezioni alternative in grado di offrire le stesse garanzie per il consumatore rispetto alla sua salute, alla perfetta conservazione e alla non contaminazione batterica degli alimenti.

Positivo invece il voto a favore dell’eliminazione dei rigidi parametri di riuso di vetro e imballaggi per i vini.

Impatto negativo sulla nostra economia deriva invece dalle norme sui fitofarmaci approvate dalla stessa Commissione Ambiente. In un momento di grande incertezza sui mercati e di approvvigionamento, è stata votata la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci di almeno il 50% a livello europeo, mentre per il livello nazionale la diminuzione varia in base all’utilizzo nel periodo 2013/2017.

Confagricoltura aveva chiesto un rigetto della proposta per la mutata situazione geopolitica mondiale, per la mancanza di alternative di protezione delle piante, e perché non tiene conto delle diverse situazioni produttive, climatiche e pedologiche di ogni singolo Stato membro.

“Il voto di oggi sui due dossier – evidenzia Giansanti – è in aperto contrasto con l’avvio di un dialogo strategico sull’agricoltura annunciato a luglio dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che aveva riconosciuto il ruolo strategico del settore primario e la necessità di politiche a salvaguardia delle potenzialità produttive delle imprese agricole”.

“L’intera relazione sarà votata in Plenaria a metà novembre – conclude il presidente di Confagricoltura – Inizia ora un percorso per ottenere in quella sede un cambio di posizione sui dossier”.

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Made in Italy: un fondo a sostegno delle filiere agricole e alimentari DOP e IGP e dei prodotti di IV gamma

Nella legge n. 126 del 13 ottobre 2020 (ex decreto legge n. 104 agosto del 2020), l’articolo 58 ha istituito l’apertura di un Fondo, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con una dotazione di 600 milioni per l’anno 2020, destinato all’erogazione di un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari anche DOP e IGP, compresi quelli vitivinicoli, al fine di valorizzare la materia prima del territorio.

Nel DL Agosto  – spiega il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova – abbiamo previsto 600 milioni di euro da destinare a bar, pizzerie, ristoranti, mense, servizi di catering continuativi, per l’acquisto di prodotti Made in Italy. L’obiettivo è di assicurare sostegno alle nostre filiere agroalimentari di eccellenza e allo stesso tempo garantire liquidità ai nostri ristoratori in un fase difficilissima”. Per poter accedere al contributo, i soggetti beneficiari devono dimostrare di aver subìto un calo di fatturato e corrispettivi tra marzo e giugno 2020 di almeno tre quarti rispetto al medesimo periodo del 2019. Alle imprese che hanno avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza del suddetto requisito relativo alla riduzione di fatturato e dei corrispettivi.

E’ stato anche istituito l’articolo 58 bis, che prevede un Fondo per la promozione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma. Il Fondo avrà una dotazione massima di 20 milioni di euro per l’anno 2020 che verranno spese per sostenere interventi di promozione della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma al fine di stimolare la ripresa e il rilancio del relativo comparto e di sensibilizzare i consumatori rispetto ai livelli qualitativi e di sicurezza alimentare di tali prodotti.

Fonte: Mipaaf

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