UE, al via negoziato sulle TEA. Confagricoltura: importante fare presto

Parte, a Bruxelles, il negoziato sulla proposta di regolamento per inquadrare nella normativa della UE le tecniche di evoluzione assistita (TEA). In altri termini, le nuove tecniche del genoma.

Il progetto legislativo della Commissione – fa sapere Confagricoltura – sarà presentato ufficialmente al Consiglio Agricoltura nel corso della riunione che si terrà il 25 luglio. Dopo la presentazione, i ministri formuleranno le prime reazioni.

“E’ un passaggio di grande importanza per l’agricoltura italiana ed europea – sottolinea il presidente dell’Organizzazione agricola, Massimiliano Giansanti -. Finalmente, seguendo le indicazioni del mondo scientifico, viene posta l’attenzione sulla sicurezza e sui requisiti dei prodotti e non sulle tecniche utilizzate per produrli”.

“Le nuove tecniche del genoma sono in grado di dare agli agricoltori, grazie alla ricerca e alle innovazioni, nuovi strumenti per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e per continuare a ridurre la pressione sulle risorse naturali, a partire dall’acqua. Salvaguardando, allo stesso tempo, i potenziali di produzione”.

“La proposta della Commissione contiene alcuni elementi che richiederanno un particolare approfondimento. Ad esempio, la tracciabilità e la gestione a livello nazionale delle procedure di verifica – rileva Giansanti -. Sono problemi superabili. Quello che più conta è arrivare alla decisione finale il più rapidamente possibile, senza dover attendere le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e l’insediamento della nuova Commissione europea. L’invito che, dunque, rivolgiamo all’Europarlamento e al Consiglio è quello di far presto”.

Confagricoltura evidenzia che la presidenza spagnola di turno del Consiglio considera prioritario il “dossier” sulle TEA e, per facilitare le discussioni, il tema sarà all’ordine del giorno della riunione ministeriale informale in programma, a Cordoba, a metà settembre.

“Siamo convinti che l’Italia avrà un ruolo fondamentale nel corso del negoziato – conclude il presidente di Confagricoltura -. Con l’avvio della sperimentazione in campo varata dal Parlamento con il pieno sostegno del governo, l’Italia ha già inviato un messaggio inequivocabile”.

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Ricerca genomica, Confagricoltura: proposta Commissione UE importante cambio di passo verso transizione ambientale e salvaguardia potenziale produttivo

Per Confagricoltura le proposte di sviluppo delle tecniche genomiche presentate dalla Commissione UE al Parlamento di Bruxelles rappresentano un importante cambio di passo, che riporta l’Europa al centro del dibattito sulla ricerca scientifica applicata al settore agricolo.  

In attesa di esaminarla in tutti i dettagli, Confagricoltura giudica positivamente l’iniziativa della Commissione che mira a fare, finalmente, chiarezza sulla differenza tra le nuove tecniche genomiche (NGT) e gli organismi geneticamente modificati (OGM). Dissipando, così, quelle ambiguità che hanno costretto al palo l’intero settore della ricerca europea. 

La proposta inviata al Parlamento di Bruxelles rappresenta un cambiamento di approccio al tema della transizione ambientale: la sostenibilità non può essere perseguita soltanto con divieti e limitazioni, ma è necessario dare agli agricoltori valide alternative e strumenti che permettano di ridurre l’uso di fitofarmaci e lo sfruttamento delle risorse naturali senza intaccare le produttività delle proprie aziende.  

La divulgatrice scientifica e presidente della FNP Proteoleaginose di Confagricoltura, Deborah Piovan, ha dichiarato: “L’Unione Europea ha imboccato la strada giusta manifestando la volontà di riconoscere l’importanza della ricerca di specie vegetali resistenti alle conseguenze del cambiamento climatico. L’applicazione di queste tecniche permetterà di fronteggiare molte delle attuali minacce alla capacità produttiva nazionale: dalle malattie fungine derivanti da eccessive precipitazioni e alluvioni, alla siccità e alla salinità del suolo e delle acque fluviali”.  

Adesso l’auspicio è che l’iter di approvazione di una legge che regolamenti tali tecniche proceda spedito e si concluda, come annunciato, entro i primi mesi del 2024. L’impegno assunto dalla Spagna nel suo semestre alla guida del Consiglio UE, ad avviare un focus sul tema nel prossimo settembre, fa ben sperare che il dossier possa approdare in aula già a febbraio. 

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Confagricoltura e Reale Mutua lanciano la IV edizione di “Agricoltura100”, il progetto che premia le imprese agricole sostenibili

Al via la quarta edizione di Agricoltura100, lo studio promosso da Confagricoltura e Reale Mutua Assicurazioni che premia le imprese agricole che hanno adottato soluzioni innovative o promosso iniziative volte a migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della propria attività, anche a vantaggio delle comunità in cui operano.

Come nelle precedenti edizioni, l’indagine – affidata a Innovation Team, unità di ricerca di MBS Consulting (Gruppo Cerved) – mette in evidenza il forte impegno delle imprese agricole nella direzione della sostenibilità e il loro fondamentale apporto alla crescita sostenibile del Paese. In questi giorni prende avvio la nuova indagine, che si arricchisce ulteriormente con nuovi approfondimenti su temi chiave per il futuro dell’agricoltura: efficientamento energetico, economia circolare, digitalizzazione, qualità dell’occupazione; le difficoltà di reperimento della manodopera agricola, l’impatto sulle imprese e sulla loro capacità produttiva. 

Come di consueto, la partecipazione è aperta a tutte le imprese agricole, di qualunque dimensione e specializzazione produttiva. I dati saranno raccolti in un report molto dettagliato, che verrà presentato nel corso di un evento pubblico, insieme alla premiazione delle realtà più virtuose. Lo studio, in considerazione della grande quantità di dati e degli approfondimenti, costituisce una fotografia del settore primario concreta e attuale.

Lo scorso anno l’indagine ha coinvolto ben 2.800 aziende di tutta la Penisola e di tutti i comparti. 

La partecipazione ad AGRIcoltura100 è aperta a tutte le imprese agricole, di qualunque dimensione e settore produttivo. Per maggiori informazioni www.agricoltura100.com 

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AGRIcoltura100: l’impresa ragusana Natura Iblea è tra le 100 aziende agricole italiane che investono di più in sostenibilità

Presentato il III Rapporto AGRIcoltura100 di Reale Mutua e Confagricoltura.  A Natura Iblea la menzione speciale per l’attenzione alla sostenibilità ambientale

Le imprese agricole sostenibili crescono più rapidamente in termini di fatturato e competitività. Lo dimostrano i dati del terzo Rapporto “AGRIcoltura100”, il più approfondito studio sulla sostenibilità del settore agricolo, voluto da Reale Mutua e Confagricoltura, presentato ieri a Roma, a Palazzo della Valle.

L’indagine, finalizzata a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese, è stata realizzata da Innovation Team, società del Gruppo Cerved, e ha coinvolto 2.806 imprese agricole di tutta Italia, il 30% in più rispetto alla seconda edizione.

Tra i premiati, Natura Iblea, azienda di Ispica (Ragusa) leader nella produzione di ortofrutta biologica di alta qualità e già vincitrice di diverse edizioni del Welfare Index PMI, che ottiene una menzione speciale per l’attenzione alla sostenibilità ambientale.

Ma non è l’unica azienda ragusana a salire sul podio delle 100 aziende più sostenibili secondo il Rapporto. C’è anche Centro Seia Srl, azienda operante a Ragusa, che da oltre 20 anni produce giovani piante orticole per le colture protette attraverso le più innovative e sicure tecniche di coltivazione.

“Ancora una volta Natura Iblea ottiene un riconoscimento autorevolissimo – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – che conferma che nel nostro Sud Est ci sono aziende agricole esemplari non solo per le loro produzioni di eccellenza, ma anche per innovazione, attenzione al welfare e alla sostenibilità a 360 gradi. A Roberto Giadone e a tutta la sua squadra, ma anche al Centro Seia che si è qualificato tra le 100 aziende più sostenibili, le vive congratulazioni da parte dell’Unione Provinciale di Confagricoltura e della Federazione Regionale di Confagricoltura”.

“L’interesse del settore a intraprendere il percorso della sostenibilità – aggiunge Pirrè – è vivo, concreto e guidato dalla necessità di coniugare i doveri legati alla produzione di cibo per una popolazione in crescita al mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a salvaguardare l’ambiente. La strada da percorrere è quella dell’innovazione e delle nuove tecnologie grazie alle quali è possibile perseguire gli obiettivi ambientali ed economici. Insieme, perché gli uni non escludono gli altri”.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento – dichiara il CEO di Natura Iblea, dott. Roberto Giadone – che premia il nostro impegno costante nel creare all’interno della nostra azienda e intorno ad essa inclusione e sostenibilità. Senza rispetto dei diritti dei lavoratori e senza rispetto dell’ambiente non può esserci sviluppo condiviso, ma soltanto business. Noi da sempre abbiamo scelto di fare di Natura Iblea una fabbrica di benessere diffuso, che non può esserci se si prescinde dall’attenzione nei confronti dell’ambiente in cui operiamo e a un utilizzo responsabile delle risorse naturali”.

L’indice AGRIcoltura100 considera il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree del Paese basandosi su 236 variabili relative alla sostenibilità ambientale e sociale, alla gestione e delle relazioni con le filiere e le comunità locali e alla qualità dello sviluppo e dell’occupazione.

Oltre alla maggiore competitività delle aziende attente a questi temi, il Rapporto 2023 rileva anche il forte legame tra sostenibilità e produttività e il ruolo centrale dell’innovazione quale acceleratore verso gli obiettivi.

L’agricoltura ha dimostrato forte resilienza nella fase più acuta della crisi e i dati raccolti dimostrano come il movimento della sostenibilità viaggi in controtendenza rispetto agli indici di criticità e al contesto economico e politico instabile: le aziende con un livello elevato di sostenibilità passano dal 49,8% nel 2021 al 52,7% nel 2022, a dimostrazione della capacità del settore primario di integrare pienamente la sostenibilità nel modello di business.

Dal report si evince come la consapevolezza dell’importanza attribuita alla sostenibilità sia ormai radicata stabilmente nell’identità delle imprese: l’85% delle aziende ritiene prioritario investire nella qualità dei prodotti per garantire il consumatore, il 73% di doversi occupare con più impegno della protezione dell’ambiente, mentre il 66% ritiene necessario rafforzare le relazioni per fare rete e raggiungere gli obiettivi.

Ben l’80% delle imprese con alto indice di sostenibilità manifesta anche un elevato livello di innovazione; al contrario, appena il 2% delle aziende con un basso livello di sostenibilità può qualificarsi come innovativa.

I risultati dell’indagine sulle aree interessate dalle iniziative imprenditoriali rispecchiano un impegno trasversale delle aziende agricole in ambito sociale, ambientale e di governance. Il campo in cui le aziende focalizzano maggiormente il proprio impegno è nel miglioramento dell’utilizzo delle risorse quali acqua, suolo ed energia (98,7%), un dato che rimarca un’attenzione prevalente sui temi ambientali, mentre l’impegno nella tutela della qualità alimentare e della salute (92%, in aumento dello 0,5% rispetto al 2021) sottolinea la volontà delle imprese di garantire maggiormente il consumatore finale.

L’impegno nell’area della sicurezza sul lavoro (64,5%) e nell’area gestione dei rischi (79,5%, in aumento del 3% rispetto al 2021) rispecchiano come l’impatto delle strategie sostenibili non sia isolato all’area ambientale, ma abbia una forte incidenza anche nell’area sociale e di governance.

Un fattore sostanziale, che rimarca il valore della sostenibilità in funzione della crescita del settore, è l’interdipendenza tra la sostenibilità e la competitività: il 57% delle imprese con un alto livello di sostenibilità è anche molto competitivo sul mercato.

I vincitori

La classifica generale della terza edizione di Agricoltura100 ha selezionato tre aziende vincitrici:

  1.      Santissima Annunziata – San Vincenzo (LI, Toscana). Attività: Olivicoltura

  1.      Azienda Agricola Bosco de’ Medici di Palomba Giuseppe – Pompei (NA, Campania). Attività: Viticoltura

  1.      Azienda Agraria Sperimentale Stuard – Parma (PR, Emilia-Romagna). Attività: Aziende Miste

Sono state riconosciute, inoltre, 7 menzioni speciali:

Attenzione all’impatto ambientale: 

Società Agricola Natura Iblea – Ispica (RG, Sicilia). Attività: Ortive

Qualità e salute alimentare:

OPOA Marsia Società Coop. Agricola – Avezzano (AQ, Abruzzo). Attività: Ortive

Gestione del rischio e protezione dei lavoratori:

Azienda La Cura di Enrico Corsi – Massa Marittima (GR, Toscana). Attività: Viticoltura

Rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale: 

Cooperativa Agricola Di Girolamo Gianni – Sabaudia (LT, Lazio). Attività: Ortive

Qualità del lavoro e occupazione dei giovani: 

Società Agricola F.lli Cherubini – Lonato del Garda (BS, Lombardia). Attività: Aziende miste

Agricoltura al femminile:

Impresa Sociale Agricola Grow Up – Pinerolo (TO, Piemonte). Attività: Ortive

Contributo alla transizione e all’autonomia energetica: 

Società Agricola Fattorie Menesello – Lozzo Atesino (PD, Veneto). Attività: Aziende Miste

Ragusa, 31 gennaio 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Sostenibilità nelle imprese agricole, domani presentazione a Roma della III edizione del Rapporto AGRIcoltura100

Martedì 31 gennaio alle 11, nella sede di Confagricoltura a Palazzo Della Valle a Roma, verrà presentata la 3^ edizione del Rapporto AGRIcoltura100, un progetto avviato da Confagricoltura e Reale Mutua, curato da Innovation Team.

 

AGRIcoltura100 è lo studio più approfondito sulla sostenibilità nel settore primario in Italia. Nato come modello di analisi pluriennale, misura il livello delle imprese agricole in quattro aree di sostenibilità: ambientale, sociale, gestione dei rischi e delle relazioni, qualità dello sviluppo. Lo fa aggregando 236 variabili, attraverso indicatori di attività, responsabilità-gestione e performance. In questa edizione il modello è stato arricchito con oltre 20 nuovi indicatori che misurano i risultati ottenuti dalle imprese.

 

Nel corso dell’evento, a cui prenderà parte anche il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, verranno presentati i risultati della ricerca che ha coinvolto circa 3.000 aziende agricole, rilevandone l’impegno dal punto di vista della sostenibilità, sotto ogni profilo, valorizzando così il contributo del settore primario alla crescita economica e sociale del Paese.

 

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“Coltiviamo agricoltura sociale”, Confagricoltura lancia la VII edizione

In palio 120 mila euro più 20 mila euro per un progetto sulla gestione e riqualificazione del verde pubblico

Parte rinnovata la settima edizione di “Coltiviamo agricoltura sociale”, il premio ideato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, che punta a valorizzare, attraverso l’agricoltura, questa forma di welfare verde per offrire supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più fragili.

Due le principali novità: a garanzia di una maggiore trasparenza è stata eliminata la votazione on-line, dando così modo alla giuria di esaminare tutti i progetti presentati. E, oltre ai tre premi da 40.000 euro uniti a tre borse di studio per frequentare il Master di Agricoltura Sociale presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato aggiunto un “premio speciale 2022” per un progetto di gestione e riqualificazione del verde pubblico, per il quale potranno partecipare anche le cooperative sociali non agricole. L’idea vincitrice riceverà 20.000 euro.

“Con questa settima edizione – rimarca Confagricoltura – insieme ai nostri partner raggiungeremo un totale di 20 progetti premiati, tutti perfettamente operativi ed equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale. E’ la migliore dimostrazione di come questa attività, che si traduce in un forte strumento di integrazione e di inclusione, abbia messo salde radici, diventando un’eccellenza del made in Italy”.

Una scelta imprenditoriale quella di impegnarsi in progetti sociali all’interno di imprese agricole, che ha saputo coniugare perfettamente i ritmi lenti della natura con il reinserimento lavorativo, restituendo dignità a migliaia di persone. Questo tipo di agricoltura è oggi ben consolidata sul territorio: sono più di 3.500 le aziende del settore che vi si dedicano con successo, occupando 38mila addetti, con un fatturato di 300 milioni.

Le aziende agricole impegnate in progetti di agricoltura sociale sono unite da una visione dell’agricoltura che va ben oltre la coltivazione e la produzione. Pur mantenendo un forte legame con la terra, sono state capaci di evolversi al punto di trasformarsi in un collegamento tra persone e processi sociali e culturali diversi, dimostrando il loro valore decisivo per le comunità rurali.

Tutte le info per candidarsi alla VII edizione bando, che sarà attivo fino alla mezzanotte del 20 ottobre 2022, su www.coltiviamoagricolturasociale.it 

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Europa, Giansanti (Confagricoltura): “Modulare a attualizzare la PAC per vincere le nuove sfide”

«Nella Politica agricola va coniugata efficacia e flessibilità, intervenendo in maniera mirata per implementare le misure dei vari sistemi settoriali di mercato (OCM). Gli interventi di sviluppo rurale vanno semplificati e orientati verso investimenti produttivi, che migliorino la competitività delle imprese puntando alla introduzione di innovazioni di processo e di prodotto. Occorre anche garantire una differenziazione a livello territoriale, risolvendo le problematicità di alcuni specifici comparti, territori o beneficiari compensando le scelte del ‘primo pilastro’». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione dell’evento conclusivo del progetto europeo “Be green, be smart, be farmer”, in collaborazione tra Confagricoltura, Citynews, RDS e Gambero Rosso, che si è tenuto oggi alla Casina Valadier, a Roma.

Nei 10 appuntamenti, on line e in presenza, tenuti su tutto il territorio sono stati coinvolti oltre 2.000 tra imprenditori agricoli, policy maker europei ed esperti con l’obiettivo di capire come funzionerà e dibattere sulle priorità della nuova Politica agricola comune, che entrerà in vigore da gennaio 2023.

«Siamo in una fase di emergenza continua, prima la pandemia, poi l’impennata dei costi delle materie prime e la guerra. La Pac – ha messo in evidenza Giansanti – deve potersi modulare seguendo i tempi e le nuove sfide, altrimenti resta scollata dalla realtà. Contrasto ai cambiamenti climatici, innovazione, sostenibilità, economia circolare sono solo alcuni dei temi fondamentali. Deve essere definito prima possibile il quadro delle regole e degli interventi previsti per poter programmare per tempo le produzioni, gli investimenti e tutte le azioni conseguenti».

Per Confagricoltura è necessario confermare il delicato equilibrio delle scelte operate a livello nazionale riguardo il nuovo regime dei pagamenti diretti, senza apportare modifiche che potrebbero comprometterne la coerenza complessiva. Occorre allentare comunque gli obblighi relativi alla “condizionalità rafforzata”, in particolare quelli che gravano sui seminativi, così come va prevista una entrata in vigore della “condizionalità sociale” solo dopo aver testato adeguatamente il funzionamento delle nuove procedure.

«Il rapporto, che abbiamo consegnato oggi ai decision maker della riforma della Pac, contiene la descrizione delle principali novità che attendono gli agricoltori italiani ed europei e i pareri emersi dalla consultazione con le imprese associate e gli stakeholder. Solo con un Piano Strategico Nazionale improntato a questi principi e definito al più presto per dare certezze ed indirizzi agli operatori – ha concluso Giansanti – si riuscirà ad attualizzare una riforma che si applicherà fino al 2027».

 

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Reale Mutua diventa azionista di HubFarm, piattaforma digitale per l’agricoltura

In affiancamento a Confagricoltura, come annunciato ieri all’assemblea dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, Reale Mutua entra con una quota del 19,99% in HubFarm, la società nata con l’obiettivo di accompagnare le imprese agricole nella transizione tecnologica, digitale ed ecologica a riconferma del percorso strategico intrapreso lo scorso anno.

Al centro del progetto HubFarm c’è una piattaforma digitale sviluppata con Microsoft, motore del sistema, che aggrega le imprese agricole, gli sviluppatori, il mondo della ricerca, con l’agroindustria più avanzata e con partner tecnologici e player di altissimo livello.

“L’ingesso di Reale Mutua in questo nostro importante progetto ne rafforza ulteriormente la portata. L’agricoltura italiana indubbiamente merita di più. HubFarm è nato proprio per affiancare le imprese agricole con mezzi e strumenti innovativi, permettendo di produrre sempre di più, in maniera sostenibile, con una forte attenzione alla transizione ecologica, digitale ed energetica. In questa fase storica – ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare così come riuscire a contrastare il cambiamento climatico sono diventati fondamentali. HubFarm porta l’innovazione al servizio delle imprese agricole e, attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, di droni, sensori e satelliti, asseconderà la loro crescita, guidandole verso quel necessario salto di qualità che permetterà una produzione maggiore, più competitiva e fortemente rispettosa dell’ambiente”

Attraverso HubFarm, Reale Mutua, diventata Società Benefit a inizio 2022, conferma ancora una volta il proprio impegno per il mondo agricolo e per una sua evoluzione sempre più votata alla sostenibilità e alla digitalizzazione, come già fatto con Agricoltura100, l’iniziativa di Confagricoltura e Reale Mutua – nata nel 2020 – che premia le aziende agricole più sostenibili e promuove il contributo dell’agricoltura al rilancio del Paese. L’indice Agricoltura100 è un indicatore innovativo che misura il livello generale di sostenibilità delle imprese.

“Una scelta coerente e che testimonia la forte volontà di Reale Mutua, insieme a Confagricoltura, di investire in ecosistemi e partnership di valore, oltre a dare concretezza al percorso strategico improntato a una sostenibilità autentica, confermata quest’anno anche dall’acquisizione dello status di Società Benefit – ha dichiarato Luca Filippone, Direttore Generale di Reale Mutua –. Siamo da sempre molto vicini al mondo agricolo: HubFarm è quindi un’ottima opportunità per contribuire all’innovazione del settore, forti anche della nostra esperienza nell’ambito della digitalizzazione. Il mondo agricolo ha bisogno di idee e progetti come HubFarm per non farsi trovare impreparato anche di fronte alle conseguenze dei grandi cambiamenti climatici e degli altri fenomeni, come la siccità – di cui siamo testimoni in questi giorni – e che impattano su questo comparto”.

 

 

Fondata a Torino nel 1828, la Società Reale Mutua di Assicurazioni è la più importante Compagnia di assicurazioni italiana in forma di mutua. È capofila di Reale Group, un Gruppo internazionale nel quale operano oltre 3.800 dipendenti per tutelare oltre 4,7 milioni di Clienti in campo assicurativo, bancario e dei servizi. Reale Mutua offre una gamma molto ampia di prodotti, sia nei rami Danni sia nei rami Vita. I suoi Soci/Assicurati sono più di 1,4 milioni, facenti capo a 360 agenzie presenti su tutto il territorio italiano. La Società evidenzia un’elevata solidità, testimoniata da un Indice di Solvibilità (Solvency II), calcolato con il Modello Interno Parziale, che si attesta al 390% (Year End 2021).

 

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Carbon Farming, approfondimento di Confagricoltura a Fieragricola: ricerca, innovazione e imprese a lavoro per l’obiettivo “Emissioni Zero”

L’obiettivo di neutralità carbonica europea entro il 2050 è il punto di partenza di un lavoro che si prospetta complesso e che non può essere semplificato, nonostante il tempo a disposizione sia ridotto.

Se ne è parlato al convegno “Carbon Farming, opportunità per le imprese e per l’ambiente”, a Fieragricola. L’appuntamento, organizzato da Confagricoltura, ha messo a confronto politica, ricercatori, aziende su uno dei punti più complessi: la misurazione del carbonio fissato nel suolo e nelle colture e il conseguente riconoscimento economico per gli agricoltori.

Il Carbon Farming apre nuove frontiere per il settore primario. “Nel prossimo futuro, il reddito degli imprenditori agricoli non deriverà più soltanto dalla produzione di cibo, ma anche di energia rinnovabile e dalla loro capacità di trattenere carbonio nei terreni”, ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

In attesa, entro fine anno, della proposta da parte della Commissione europea di una regolamentazione del mercato dei certificati di carbonio, il mondo della ricerca è al lavoro. A partire dal CREA, che ha annunciato di portare avanti progetti per la quantificazione della capacità di stoccaggio e immagazzinamento nel suolo.

Di questo si sta occupando anche il PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) che, con Confagricoltura e altri interlocutori scientifici, ha avviato il progetto Life C-Farms, coordinato da FederlegnoArredo, per la misurazione del carbonio con particolare riferimento ai seminativi, alla pioppicoltura e agli allevamenti.

Occorre puntare su un’agricoltura rigenerativa, basata su tre principi: copertura permanente del suolo, lavorazione minima del terreno e diversificazione delle colture. Per fare questo sono necessari i dati e questi, al momento, – affermano gli esperti – scarseggiano. Per superare questo gap l’Università di Teramo e l’Università di Padova hanno in corso degli studi con l’obiettivo di ricavarne modelli scalabili a livello nazionale.

“Oggi sappiamo che l’agricoltura di precisione permette di ridurre i lavori sui terreni agricoli e ha effetti importanti anche sulla capacità di trattenere carbonio – ha aggiunto Nicola Gherardi, componente di giunta di Confagricoltura – Ciò ha varie implicazioni non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, perché permette importanti risparmi, ad esempio sul consumo di carburante e di fertilizzanti, che possono essere ridotti grazie a nuove tecniche, come le mappe di prescrizione”.

Ora occorre che le Amministrazioni competenti e la ricerca supportino gli agricoltori per raggiungere questo obiettivo, – ha concluso Giansanti – affinché siano pronti quando verranno definite le regole sul carbon farming a livello europeo. E’ opportuno avviare in Italia specifiche iniziative per valorizzare l’attività dalle imprese agricole e forestali, prendendo anche spunto dalle esperienze che si sono già sviluppate sui mercati volontari dei crediti di carbonio, o più in generale sui crediti di sostenibilità”.

Il video del convegno, le interviste agli esperti e una scheda di approfondimento sono disponibili sul nostro canale YouTube.

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Confagricoltura presenta HubFarm, piattaforma tecnologica e digitale per l’agricoltura

Confagricoltura, in occasione della sua assemblea generale ha presentato “HubFarm” l’importante e ambizioso progetto che avrà l’obiettivo di accompagnare le imprese agricole nella transizione tecnologica, digitale ed ecologica.

“L’agricoltura deve superare i gap che ancora fermano la crescita e la competitività – ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Il nostro obiettivo è riposizionare le imprese agricole al centro del contesto economico nazionale, aggregandole in un’unica piattaforma con gli sviluppatori e con gli incubatori tecnologici, oltre che con il mondo della ricerca, con l’agroindustria più avanzata, con partner tecnologici, con player di altissimo livello”.

Si pensa a Internet of Things (IoT), big data, innovazioni con una serie di elaborazioni e con servizi digitali ad alto valore aggiunto per le imprese agricole che ne usufruiranno ma, allo stesso tempo, che l’alimenteranno con i propri dati aziendali e territoriali. Ruolo fondamentale svolgeranno le strutture territoriali di Confagricoltura, garantendo il contatto diretto con le imprese agricole e fornendo il supporto necessario per l’accompagnamento e il trasferimento tecnologico e digitale. Il progetto sarà utile per semplificare i processi amministrativi, burocratici e di certificazione.

Naturalmente ci si sta preparando anche ad assistere le aziende che saranno alle prese con la transizione ecologica prevista dalla nuova Pac e dal New Green Deal. Le innovazioni ed i dati informativi non saranno legati solamente alla produzione di beni alimentari, ma concorreranno ad innalzare il valore aggiunto, ad incentivare le filiere no-food ed in particolar modo quelle energetiche. Ciò permetterà, insieme alla transizione tecnologica e digitale, di avere anche una transizione ecologica reale. L’agricoltura dovrà fornire un supporto concreto nella produzione di energie sostenibili.

“Finora abbiamo parlato di ‘agricoltura 4.0’. Con orgoglio posso dire – ha osservato Giansanti – che stiamo lavorando per l’agricoltura 5.0, che supera i gap, che si proietta con determinazione nel futuro che va delineando la Commissione europea di una sostenibilità economica che dovrà coniugarsi a quella ambientale, per vincere la sfida di produrre di più a minor impatto ambientale”.

“Il progetto – ha concluso il presidente di Confagricoltura – rappresenta una grande opportunità per il settore agricolo, una nuova alba che permetterà all’agricoltura italiana di collocarsi su livelli produttivi e tecnologici, ma anche ecologici, concorrenziali rispetto agli altri Paesi europei e non, rispondenti alle esigenze dell’Europa e dei cittadini”.

“È il momento di accelerare sulla ripresa del Paese, partendo dai settori chiave come quello dell’agricoltura che sostiene un mercato strategico come quello dell’agrifood italiano. Il digitale consente, partendo dai dati, di aiutare ogni organizzazione, anche quelle del settore agricolo, a definire le aree di efficientamento e quelle di innovazione: dal precision farming fino al tracciamento della filiera agroalimentare” ha dichiarato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia – “Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione del progetto HubFarm la nostra piattaforma cloud e le nostre competenze, facendo ecosistema con Confagricoltura e Reale Mutua, con l’obiettivo di innovare il settore agricolo italiano, renderlo competitivo sugli scenari globali e continuare sulla strada dell’eccellenza del nostro Made in Italy, in vista dei progetti di ammodernamento del settore previsti dal PNRR”.

“L’innovazione e la digitalizzazione sono elementi fondamentali per Reale Mutua, – ha detto Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua – che da 194 anni affonda profondamente le sue radici nel mondo agricolo. Abbiamo recentemente scelto di essere una società benefit con un forte modello di sostenibilità che ci guida, e per questo motivo, insieme a Confagricoltura e Microsoft, vogliamo comprendere ancora meglio l’ambito dei bisogni delle imprese agricole, motore dello sviluppo del nostro Paese, per accompagnarle nella transizione digitale e sostenibile, attraverso una piattaforma innovativa in grado di contribuire a migliorare la loro efficienza e garantire il rispetto per l’ambiente che coltiviamo”.

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