Una nutrita rappresentanza dei candidati iblei alle Elezioni Regionali del 25 settembre ha partecipato stamattina al confronto con le Socie, i Soci e i dirigenti di Confagricoltura Ragusa, presso la Sala Riunioni della sede di via G. Spampinato 4.
Ad aprire i lavori gli interventi del Presidente di Confagricoltura, dott. Antonino Pirrè, e quelli dei Vice Presidenti, dott. Ignazio Nicastro e dott. Carmelo Calabrese, che hanno presentato ai candidati le priorità e le riforme necessarie per Confagricoltura per rilanciare l’agricoltura ragusana e siciliana, mettendo sul tavolo, in particolar modo, le difficoltà attuali per il comparto orticolo, ortofrutticolo e zootecnico che necessitano di interventi strutturali, la necessità di far interagire Istituti di Ricerca e Università con le imprese agricole, la riforma dei Consorzi di Bonifica, l’importanza del sostegno a nuovi marchi di qualità e del potenziamento del trasporto integrato nave-gomma.
Dopo i contributi di apertura dei dirigenti dell’Organizzazione di rappresentanza degli imprenditori agricoli iblei, è stato il turno degli interventi dei deputati ragusani uscenti (Stefania Campo del M5S, Giorgio Assenza di Fdi e Nello Dipasquale del PD) e, a seguire, di Giancarlo Cugnata (FI), Dario Giannone Malavita (Sicilia Vera), Tato Cavallino (Fdi), Tiziana Celiberti (Cento Passi), Daniela Baglieri (FI), Piero Gurrieri(M5S), Francesco Stornello (PD) e Sebastiano Gurrieri (Nuova DC).
L’on. Orazio Ragusa (Lega) e i candidati Salvo Mallia (Lega), Bruno Mirabella (Cento Passi), Antonello Firullo (De Luca Sindaco di Sicilia) e Ignazio Abbate (Nuova DC) hanno fatto pervenire il proprio ringraziamento a Confagricoltura Ragusa, scusandosi per non aver potuto prendere parte ai lavori per appuntamenti precedentemente assunti.
“Un momento davvero partecipato – dichiara il Presidente Pirrè – in cui abbiamo avuto modo di instaurare uno scambio proficuo, nel merito delle questioni e lontani dalla retorica, con le candidate e i candidati ragusani per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana. Ci riteniamo soddisfatti e ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno partecipato e che hanno saputo ascoltare e proporre”.
“Martedì 20, con inizio alle ore 10.00, sempre presso la nostra sede di Ragusa, – spiega Pirrè – incontreremo le candidate i candidati ragusani al Parlamento Nazionale. Nella certezza che sarà un’altra occasione importante per condividere progetti e priorità, in un dialogo bipartisan e pragmatico”.
“Il governatore della Banca d’Italia ha illustrato con il consueto rigore la situazione e le prospettive dell’economia italiana, con particolare riferimento all’impatto economico della guerra in Ucraina, soffermandosi anche sull’eccezionale rialzo dei prodotti di base destinati all’alimentazione che dovrebbero restare su livelli elevati nel prossimo biennio”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta la relazione annuale del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sulla situazione economica nazionale e internazionale.
“Per rallentare la corsa dei prezzi – aggiunge Giansanti – è necessario che l’Unione europea, come già deciso negli Stati Uniti, consenta di aumentare le produzioni UE per contribuire ad evitare una crisi alimentare globale”.
“Anche perché l’inflazione, come ha sottolineato nella relazione il governatore, è una ‘tassa ineludibile’ che pesa sulle famiglie, sui consumatori e sulle imprese. A tale riguardo – conclude il presidente di Confagricoltura – già nelle scorse settimane Visco aveva evidenziato che ‘con questi aumenti le imprese non possono sopravvivere a lungo’ “.
L’obiettivo di neutralità carbonica europea entro il 2050 è il punto di partenza di un lavoro che si prospetta complesso e che non può essere semplificato, nonostante il tempo a disposizione sia ridotto.
Se ne è parlato al convegno “Carbon Farming, opportunità per le imprese e per l’ambiente”, a Fieragricola. L’appuntamento, organizzato da Confagricoltura, ha messo a confronto politica, ricercatori, aziende su uno dei punti più complessi: la misurazione del carbonio fissato nel suolo e nelle colture e il conseguente riconoscimento economico per gli agricoltori.
Il Carbon Farming apre nuove frontiere per il settore primario. “Nel prossimo futuro, il reddito degli imprenditori agricoli non deriverà più soltanto dalla produzione di cibo, ma anche di energia rinnovabile e dalla loro capacità di trattenere carbonio nei terreni”, ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
In attesa, entro fine anno, della proposta da parte della Commissione europea di una regolamentazione del mercato dei certificati di carbonio, il mondo della ricerca è al lavoro. A partire dal CREA, che ha annunciato di portare avanti progetti per la quantificazione della capacità di stoccaggio e immagazzinamento nel suolo.
Di questo si sta occupando anche il PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) che, con Confagricoltura e altri interlocutori scientifici, ha avviato il progetto Life C-Farms, coordinato da FederlegnoArredo, per la misurazione del carbonio con particolare riferimento ai seminativi, alla pioppicoltura e agli allevamenti.
Occorre puntare su un’agricoltura rigenerativa, basata su tre principi: copertura permanente del suolo, lavorazione minima del terreno e diversificazione delle colture. Per fare questo sono necessari i dati e questi, al momento, – affermano gli esperti – scarseggiano. Per superare questo gap l’Università di Teramo e l’Università di Padova hanno in corso degli studi con l’obiettivo di ricavarne modelli scalabili a livello nazionale.
“Oggi sappiamo che l’agricoltura di precisione permette di ridurre i lavori sui terreni agricoli e ha effetti importanti anche sulla capacità di trattenere carbonio – ha aggiunto Nicola Gherardi, componente di giunta di Confagricoltura – Ciò ha varie implicazioni non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, perché permette importanti risparmi, ad esempio sul consumo di carburante e di fertilizzanti, che possono essere ridotti grazie a nuove tecniche, come le mappe di prescrizione”.
Ora occorre che le Amministrazioni competenti e la ricerca supportino gli agricoltori per raggiungere questo obiettivo, – ha concluso Giansanti – affinché siano pronti quando verranno definite le regole sul carbon farming a livello europeo. E’ opportuno avviare in Italia specifiche iniziative per valorizzare l’attività dalle imprese agricole e forestali, prendendo anche spunto dalle esperienze che si sono già sviluppate sui mercati volontari dei crediti di carbonio, o più in generale sui crediti di sostenibilità”.
Il video del convegno, le interviste agli esperti e una scheda di approfondimento sono disponibili sul nostro canale YouTube.
Il rapporto, curato da Innovation Team, si allarga a oltre duemila aziende agricole italiane.
Roma, 1° febbraio 2022 – Questa mattina, al Museo dell’Ara Pacis di Roma, è stata presentata la seconda edizione del Rapporto di Agricoltura100, l’iniziativa di Reale Mutua e Confagricoltura nata nel 2020, volta a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese.
L’indice AGRIcoltura100 misura il livello di sostenibilità dell’impresa considerando il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree.
Rispetto al periodo pre-Covid e la conseguente crisi economica, gli imprenditori dichiarano che nella loro azienda è decisamente aumentata l’importanza attribuita alla sostenibilità ambientale (56,7%), alla sostenibilità sociale (47,9%), alla gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45,0%).
Dal report emerge la profonda consapevolezza delle imprese del mutamento che il settore agricolo sta vivendo e la necessità di modelli produttivi sempre più orientati alla sostenibilità e fortemente proiettati all’innovazione.
L’interdipendenza tra sostenibilità e innovazione tecnologica è ormai un dato assodato. Lo dimostrano i risultati, primi fra tutti quelli relativi ai livelli di sostenibilità raggiunti nell’arco del 2021: le imprese con un livello alto e medio-alto sono passate dal 48,1% al 49,1% del totale; le attività con un livello di sostenibilità ancora embrionale o limitato, invece, scendono dal 17 al 12,7 punti percentuali. Parte di queste si sono spostate nella fascia di livello medio, che passa dai 34,5 punti percentuali ai 38,2.
Il drastico ridimensionamento del livello basso è un chiaro segnale del cambiamento di paradigma in atto.
Indicativi dell’attenzione del settore primario ai temi ambientali, sociali e di governance sono anche i risultati dell’indagine sulle aree interessate dalle iniziative imprenditoriali. Al primo posto troviamo gli interventi di miglioramento nell’utilizzo delle risorse come l’acqua, il suolo e l’energia (98,8%). Seguono la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%); al terzo posto c’è la gestione dei rischi (76,5%); al quarto e al quinto: la tutela della sicurezza sul lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%).
Metodologia dell’indagine
Il rapporto di Agricoltura100 è stato realizzato da Innovation Team, società del Gruppo Cerved. Hanno partecipato 2.162 imprese, +16,9% rispetto a quelle della prima edizione.
I dati rilevati sono stati espansi sull’universo delle circa 715 mila imprese agricole attive iscritte alle Camere di Commercio, applicando coefficienti basati su tre variabili: area geografica, dimensione aziendale, specializzazione produttiva.
Il modello di scoring, elaborando ben 234 variabili, attribuisce a ogni impresa che ha partecipato all’indagine un punteggio su scala da 0 a 100, l’Indice AGRIcoltura100, che misura il livello generale di sostenibilità dell’impresa. Confluiscono in questo punteggio quattro indici parziali, relativi ad altrettante aree di sostenibilità ESGD: sostenibilità ambientale (E), sostenibilità sociale (S), gestione dei rischi e delle relazioni (G) e qualità dello sviluppo (D).
I vincitori
La classifica generale della seconda edizione di Agricoltura100 ha selezionato tre aziende vincitrici:
Società Agricola Barberani & C. (Orvieto, TR, Umbria). Attività: Viticoltura
Gestione del rischio e protezione dei lavoratori:
Società Agricola Eredi Scala Ernesto & C. (Caorle, VE, Veneto). Attività: Viticoltura
Rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale:
Agricola Lenti Società Cooperativa (Lamezia Terme, CZ, Calabria). Attività: Mista
Qualità del lavoro e occupazione dei giovani:
Ronco Calino Società Agricola Srl (Adro, BS, Lombardia). Attività: Viticoltura
Agricoltura al femminile:
Azienda Agricola Fagiolo di Laura e Antonella Fagiolo (Fara Sabina, RI, Lazio). Attività: Olivicoltura
“Reale Mutua è da sempre vicina all’agricoltura, settore trainante dell’economia del nostro Paese – ha dichiarato Luca Filippone, Direttore Generale di Reale Mutua – lo sviluppo sostenibile, l’innovazione e la centralità delle persone, sono il fulcro del modo di fare impresa di Reale Mutua e Confagricoltura. Attraverso AGRI100 e le altre iniziative oggetto della partnership intendiamo generare impatti positivi, misurabili e addizionali coniugando innovazione e human touch”.
“La seconda edizione dell’indagine dimostra con ancora più evidenza che la sostenibilità e l’innovazione sono fortemente connesse. Inoltre, le misure volute da Confagricoltura per il rinnovamento tecnologico del settore primario con Agricoltura 4.0, stanno accompagnando con successo le imprese agricole verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità ambientale – ha affermato il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Confagricoltura e Reale Mutua sono impegnate da tempo in un’azione comune e concreta per lo sviluppo di modelli produttivi al passo con i tempi e attenti alla persona. E su questa strada vogliamo continuare”.
“Al Presidente della Repubblica eletto vanno le nostre più vive congratulazioni, insieme all’augurio di buon lavoro. La figura e l’operato di Sergio Mattarella danno fiducia al Paese. Le imprese agricole, dal canto loro, hanno bisogno di stabilità politica e di efficacia nell’azione di governo”.
Questa la dichiarazione rilasciata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’esito delle votazioni per il Quirinale.
“Desidero, nella circostanza, ricordare un passaggio del messaggio inviato dal presidente Mattarella per la celebrazione, nell’ottobre 2020, dei 75 anni dalla fondazione della FAO” – prosegue Giansanti.
“Il cibo, sottolineò Mattarella, insieme al suo antico e inscindibile legame con le colture, la tradizione e la terra, deve essere considerato materia nobile da salvaguardare”.
“L’impegno per la ripresa economica e le tensioni in atto a livello internazionale – aggiunge Giansanti – non consentono cali di attenzione, incertezze e ritardi, per non compromettere i risultati positivi conseguiti nell’anno passato”.
“L’emergenza sanitaria non è superata. I rincari senza precedenti dei costi dell’energia hanno già determinato una revisione al ribasso della crescita economica prevista per l’anno in corso”.
“Le priorità sono di tutta evidenza – conclude il presidente di Confagricoltura – Servono decisioni straordinarie ed urgenti del governo, per ridurre i costi di produzione delle imprese. E va ridato slancio al programma di riforme concordato con le Istituzioni di Bruxelles”.
“L’approvazione, in Consiglio dei Ministri, dello schema di decreto legislativo che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare è una notizia positiva. Ci riserviamo di valutare nel dettaglio il testo definitivo, non appena verrà ufficialmente licenziato”.
Questo il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, al provvedimento approvato che tutela le imprese nei rapporti tra filiera agricola e alimentare. “Da sempre – aggiunge – chiedevamo di recepire la direttiva comunitaria per ridare fiducia e stabilità agli operatori e al mercato, razionalizzando e rafforzando il quadro nazionale esistente sin dal 2012”.
L’impianto del decreto garantisce la riservatezza nella presentazione delle denunce e valorizza il ruolo delle organizzazioni a tutela dei propri associati.
Tra le pratiche sleali individuate, di attualità la garanzia del divieto della vendita di prodotti agricoli a prezzi al di sotto dei costi di produzione “che – precisa Giansanti – tutela la redditività dei nostri imprenditori”.
Confagricoltura auspica infine che nella formulazione finale del testo vengano tenute in adeguata considerazione le specifiche esigenze del settore vivaistico, comparto di primo piano del settore primario.
Unica realtà italiana a vincere il prestigioso riconoscimento all’interno di un progetto promosso dal Gruppo Generali
È l’azienda PaniereBio Natura Iblea di Ispica l’unica realtà italiana a vincere quest’anno il riconoscimento “Sustainability Hero”, all’interno del progetto SME EnterPRIZESMEs: Drivers of Sustainable Economic Recovery and Growth in Europe, l’iniziativa promossa dal Gruppo Generali con l’obiettivo di supportare le PMI europee nella transizione verso modelli di business più sostenibili, dando risalto e dunque visibilità alle migliori pratiche sostenibili in tutta Europa.
Sulla base delle valutazioni fatte dal Comitato Scientifico Internazionale, PaniereBio è stata selezionata come uno dei sette “Eroi della Sostenibilità” (selezionati in sette paesi europei, ossia Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia e Spagna) grazie all’appassionato impegno per la sostenibilità all’interno della propria attività di business.
L’azienda ha totalizzato il punteggio più elevato tra le sei concorrenti italiane in gara, assegnato in base ai seguenti criteri di selezione: originalità delle iniziative, replicabilità, sostenibilità economica, impatto sulle condizioni dei lavoratori e fattore WOW. PaniereBio è riuscita pertanto a distinguersi dimostrandosi un modello positivo e di ispirazione per gli imprenditori che desiderano implementare pratiche sostenibili nelle proprie attività divenendo così un vero “ambasciatore della Sostenibilità”.
La Cerimonia del Premio SME EnterPRIZE si è tenuta ieri all’interno dell’Hotel de Merode alla presenza del Presidente del Gruppo, Gabriele Galateri di Genola, e del CEO del Gruppo Generali, Philippe Donnet. Alla consegna del premio a PaniereBio presenti l’Ambasciatore italiano presso l’Unione Europea, Pietro Benassi, e il CEO di Generali Italia, Marco Sesana.
“A Natura Iblea e a Roberto Giadone – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – le nostre congratulazioni piene di orgoglio, per una realtà imprenditoriale, nostra associata, che è un’eccellenza del nostro territorio nel mondo di cui essere davvero fieri”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, è stato ricevuto ieri pomeriggio al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato, nel settembre dello scorso anno, aveva partecipato alle celebrazioni del centenario della più antica Organizzazione agricola italiana.
L’incontro di ieri ha fornito l’occasione per fare il punto della situazione sul settore primario dopo oltre un anno di pandemia, ma anche per evidenziare le sfide dell’agricoltura italiana ed europea: dalla sostenibilità alla sicurezza alimentare, fino alla nuova politica agricola comune.
Il presidente Giansanti ha rinnovato i ringraziamenti al Capo dello Stato per la grande attenzione riservata all’agricoltura e ai possibili scenari che si prospettano per le imprese del settore e l’economia italiana.
Fino al prossimo 31 marzo le imprese possono chiedere a IRCAC, CRIAS e IRFIS – FinSicilia s.p.a. la sospensione dei pagamenti
La Giunta regionale siciliana ha prorogato, fino al 31 marzo 2021, il termine per la presentazione delle istanze di sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti alle imprese. L’Assessorato all’economia diramerà, entro la prossima settimana, la circolare applicativa.
La decisione è sostenuta anche dall’Accordo per il Credito 2019, stipulato tra l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le Associazioni di rappresentanza delle imprese (AGCI, Confcooperative, Legacoop – riunite nell’Alleanza della Cooperative Italiane; Casartigiani, CIA, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confersercenti) per sostenere i comparti imprenditoriali danneggiati dall’emergenza epidemiologica. La sospensione è stata estesa, quindi, anche ai finanziamenti agevolati erogati alle PMI siciliane dagli Istituti finanziari regionali IRCAC, CRIAS e IRFIS-FinSicilia S.p.A. Nella moratoria rientrano le rate già scadute e non pagate, e le imprese quali sia stato revocato il beneficio del termine o risoluto il contratto di finanziamento. Inoltre è sospeso l’avvio di nuove iniziative per il recupero del credito fino al 31 dicembre 2021, dietro presentazione di istanza corredata da apposita autodichiarazione.
La sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti potrà avere una durata massima fino a 9 mesi. Tale termine comprende inoltre eventuali periodi di sospensione già accordati sullo stesso finanziamento in conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Il credito agrario, le opportunità offerte dalle misure del governo nei decreti di questi mesi, i traguardi conseguiti da Confagricoltura, lo sviluppo di servizi per il credito attraverso lo strumento di sostegno Agricheck, l’analisi economico-finanziaria delle aziende del settore primario e, in particolare, le opportunità offerte alle imprese agricole da BNL BNP Paribas. Questi i temi approfonditi nel corso del webinar organizzato da Agronetwork “Modelli e Servizi dedicati alle Imprese Agroalimentari”, promosso con Confagricoltura e BNL BNP Paribas e la partecipazione di ENEL X.
“Agronetwork – ha detto la presidente LuisaTodini aprendo i lavori – non ha mai smesso di coinvolgere le imprese, dedicando incontri ai temi di maggiore interesse per il mondo agroalimentare. Oggi è ancora un momento delicato, ci troviamo ancora nel pieno della pandemia provocata dal Coronavirus, ma non abbiamo voluto interrompere questo dialogo, affrontando la questione del credito, partendo dalle misure varate dal governo nei decreti di questi mesi, per arrivare alle opportunità che BNL BNP Paribas mette a disposizione delle imprese agricole. Ma l’incontro vuole essere anche l’occasione per parlare di finanza sostenibile, ovvero della gestione di prodotti finanziari e degli strumenti correlati che, oltre a permettere la destinazione redditizia di capitali di rischio, deve orientare tali investimenti su scelte più rispettose dell’ambiente”.
BNP PARIBAS è una delle grandi banche europee e mondiali che si stanno fortemente impegnando nell’ottica della sostenibilità, aggiungendo, a quella che è la storica attenzione per i servizi ai clienti, la mobilitazione di risorse che abbiano un impatto positivo.
“Noi lo chiamiamo ‘Positive banking’ – ha detto Mauro Bombacigno, Head of Engagement BNP Paribas – ovvero un’attività di credito ed assistenza che viene declinata per far convergere risorse finanziarie necessarie su settori che si stanno impegnando sotto il profilo della sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’agricoltura per noi è fondamentale, perchè avrà un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi che ci vengono posti a livello mondiale. Abbiamo dedicato 180 mld di euro a settori che sono orientati ai diciassette obiettivi delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile e abbiamo intenzione di aumentare ancora questi fondi.”
La sostenibilità passa anche attraverso l’efficientamento energetico. Come ha dimostrato Sandro Franco, Sales manager di Enel X, società di consulenza per le imprese agricole che vogliono ridurre il bilancio energetico attraverso soluzioni integrate, che vanno dal fotovoltaico alla cogenerazione, per ottenere un prodotto sempre più green.
“L’agricoltura in questi mesi ha dato dimostrazione di forte vitalità: ha continuato a produrre, non è ricorsa alla cassa integrazione, nonostante le difficoltà legate all’export, alla chiusura del canale Ho.Re.Ca e alla forte riduzione dei consumi domestici – ha concluso il presidente di Confagricoltura, MassimilianoGiansanti -. Ora, nella crisi, dovremmo cogliere l’opportunità per rendere il settore più produttivo, più innovativo, più sostenibile e più competitivo. E per fare questo occorre investire in nuove tecnologie coniugando la sostenibilità, passare attraverso una diversa organizzazione dell’attività produttiva, diversificare. Il Recovery Fund, che ha destinato all’agricoltura 2 miliardi di euro, è una occasione irripetibile. Ci vogliono però progetti e idee. E grandi piani attorno a quelle aziende che già oggi hanno dimostrato evidenti capacità di essere leader a livello mondiale. Stiamo impegnando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti e per questo motivo la progettualità dovrà essere ampia e importante.”
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