Assicurazioni agevolate, Giansanti: volano per accrescere l’utilizzo dei fondi Ue

Finalmente si è avviata l’azione di semplificazione che Confagricoltura ha, da sempre, invocato tra le priorità”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha commentato la ripresa della erogazioni dei sostegni  previsti dal Programma di sviluppo rurale nazionale (PSRN 2014-2020), in favore delle aziende che hanno fatto ricorso all’assicurazione agevolata a copertura dei rischi.

“Si è dimostrato – ha aggiunto Giansanti – che lo snellimento delle procedure burocratiche è possibile e produce effetti positivi; riduce gli oneri a carico delle aziende agricole e permette ad esse di superare i cronici ritardi nei pagamenti che ne compromettono la competitività. Tutto ciò si traduce in un incisivo volano per accrescere l’utilizzo dei fondi europei”.

Ha concluso il presidente di Confagricoltura: “Il processo di semplificazione dell’impianto della gestione dei rischi nel nostro Paese va ulteriormente accelerato,  con rapidità, per dare certezze sui tempi di pagamento alle aziende che ricorrono a tale misura di sostegno. Ci aspettiamo un ulteriore avanzamento nella direzione proposta da Confagricoltura per il 2019”.

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Canapa industriale, Confagricoltura: “Potenzialità di sviluppo ma occorrono certezze”

Convegno oggi a Roma promosso dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli su “Storia, opportunità e criticità attuali, prospettive future” di questa coltura

Alimenti e cosmetici; semilavorati per le industrie e le attività artigianali; fibre naturali destinati ai lavori di bioingegneria e bioedilizia; materiale per la fitodepurazione e la bonifica di siti inquinati; florovivaismo. Sono queste le principali destinazioni della canapa industriale, un settore che vantava in Italia, nel ventesimo secolo, superfici importanti (poco meno di 110.000 ha nel 1940) e che ha registrato una fortissima contrazione a partire dagli anni Sessanta, dovuta al diffondersi delle fibre artificiali, all’evolversi del costo della manodopera ed alle problematiche legate alla possibile presenza di sostanze psicotrope. I dati più recenti indicano che nel periodo 2013-2014 gli ettari coltivati a canapa fossero poco più di 3.000 e che oggi siano circa 5.000.

Di questi temi si è discusso nel convegno “Canapa industriale: storia, opportunità e criticità attuali, prospettive future”, organizzato a Roma da Confagricoltura, moderato dalla conduttrice di Matrix Greta Mauro, a cui hanno preso parte rappresentanti del mondo della produzione, della trasformazione, ricercatori e Istituzioni.

“Il nuovo, crescente interesse per questa coltura – ha detto la componente di giunta Diana Pallini, aprendo i lavori – è dovuto fondamentalmente a tre motivi: grande potenzialità, a livello internazionale, delle fibre naturali, sia per l’impiego tessile, sia per gli impieghi alternativi della fibra tecnica (bioedilizia, materiali compositi, componentistica per auto, cellulosa, ecc.). Si prevede, infatti, che la domanda mondiale di fibre passi dagli attuali 50 milioni di tonnellate ai 130 milioni di tonnellate nel 2050, conseguentemente al raddoppio della popolazione. La richiesta di alimenti alternativi, caratterizzate da proprietà salutistiche che possano fornire sostanze ad alto valore biologico. La crescente sensibilità per le problematiche ambientali e quindi l’aumento della domanda di risorse rinnovabili: piante erbacee da fibra in sostituzione di piante legnose o di altre colture erbacee richiedenti elevati input energetici in termini di diserbo chimico, concimazioni, fitofarmaci.

In tale quadro con la legge n. 242 del 2 dicembre 2016 recante Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa si è cercato di dare nuovo impulso a questa coltura (cannabis sativa L.), permettendo la libera coltivazione delle varietà indicate nel Catalogo comune delle specie di piante agricole di cui è consentita la coltivazione/commercializzazione nei territori dell’Unione europea. Nel caso specifico della canapa, le varietà previste sono caratterizzate da valori di delta-9-tetraidrocannabinolo1 (THC) inferiori allo 0.2%, che non rientrano pertanto tra quelle a cui si applicano le disposizioni sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope che in Italia sono disciplinati dal DPR 9 ottobre 1990, n. 309.

“Abbiamo dunque una buona legge – commenta Confagricoltura – ma mancano alcuni passaggi normativi che facciano chiarezza su determinati aspetti.” Come nel caso degli alimenti a base di canapa (oli e farine e loro derivati), per i quali non sono stati definiti i livelli massimi di residui di THC ammessi, che dovrebbero essere stabiliti con un decreto del ministero della Salute che l’Organizzazione degli imprenditori agricoli  si augura venga emanato al più presto. O in quello delle proprietà nutraceutiche del cannabidiolo (CBD) che, contrariamente al THC, non ha effetto psicoattivo e che, tra i suoi potenziali effetti terapeutici, esercita un’azione antiossidante, antinfiammatoria, anticonvulsivante, antiemetica, ansiolitica, ipnotica o antipsicotica.

“Sebbene gli effetti benefici del CBD siano stati confermati da vari studi clinici pubblicati sulle più importanti riviste del settore, in Italia il percorso per arrivare ad un utilizzo di CBD come nutraceutico è tutto da fare – rimarca Confagricoltura – anche se il ministero della Salute ha presentato un dossier per includere l’olio di CBD tra i novel food, facendolo così rientrare negli alimenti e non nella farmaceutica, favorendone la diffusione”.

Tra le questioni da definire c’è quella che riguarda le infiorescenze che, pur non essendo citate espressamente dalla legge n. 242 del 2016 né tra le finalità della coltura né tra i suoi possibili usi, rientrano nell’ambito delle coltivazioni destinate al florovivaismo, purché tali prodotti derivino da una delle varietà ammesse. “Con la circolare del 21 maggio 2018 – spiega l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – è stato fatto un primo passo molto importante per il riconoscimento delle infiorescenze, che rappresentano il punto più delicato della legge, ma resta ancora da chiarire come possono essere utilizzate”. A seguito di questi problemi, Confagricoltura, insieme a Cia e Federcanapa, ha definito un disciplinare di produzione dedicato all’infiorescenza di canapa coltivata in Italia, al fine di creare una filiera tracciabile e di qualità e supportare le imprese nel cogliere tutte le opportunità che derivano dalla coltivazione della canapa industriale.

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, nelle conclusioni del convegno, ha messo l’accento sull’esigenza di aumentare l’impegno nell’attività di ricerca, sia pubblica, sia privata: “Dobbiamo lavorare su nuove varietà di canapa maggiormente rispondenti alle nuove esigenze industriali e di mercato e, in funzione delle nuove varietà, devono essere anche valutate le tecniche agronomiche più adatte ed affinate le macchine per la raccolta in relazione ai diversi impieghi. Per uno sviluppo equilibrato e dalle basi solide occorre, inoltre, integrare i diversi segmenti produttivi in distretti di bioeconomia agricola attraverso l’aggregazione degli agricoltori, dei fornitori di servizi, dell’agroalimentare e dell’agroindustria.”

Tra i temi dibattuti durante il convegno anche quello dei prodotti medicinali, la cui disciplina è stata ampiamente dibattuta in Parlamento nella passata legislatura nell’ambito del DDL “Disposizioni concernenti la coltivazione e la somministrazione della cannabis a uso medico. “È importante – sostiene Confagricoltura – che il dibattito sui prodotti medicali a base di cannabis venga ripreso dal nuovo Parlamento. Il ministero della Salute ha comunicato in data 19 luglio di aver deciso di incrementare l’import dall’Olanda di 250 kg del prodotto, in aggiunta ai 450 kg già concordati sia per il 2018 che per il 2019. Oltre il 50% in più. Un’altra parte è poi importata dalla Germania. In tale contesto la filiera agricola nazionale potrebbe fare la differenza, dal momento che la produzione italiana attuale effettuata per l’Istituto Chimico Farmaceutico militare di Firenze è marginale rispetto alla domanda da parte dei pazienti”.

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Il mondo dell’agricoltura italiana ed europea riunito dall’assemblea di Confagricoltura a Bruxelles

Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Confagricoltura in prima linea ad ogni livello a fianco degli imprenditori agricoli. Ci sono tante sfide in campo e noi diremo la nostra in modo propositivo e costruttivo”

«Abbiamo deciso di tenere la nostra assemblea a Bruxelles per affermare il nostro profondo attaccamento all’Unione Europea, ai suoi valori, ai suoi principi, alla sua lunga storia di pace e benessere. Ciò non ci impedisce di essere critici, sempre in modo costruttivo, nei confronti di alcune proposte avanzate negli ultimi tempi. Ricordiamo, a tal proposito, le proposte in discussione sul bilancio e sulla PAC, oltre alla lista di questioni già aperte da tempo: dalle importazioni agevolate di riso; alle incerte prospettive per lo zucchero; alle difficoltà del settore zootecnico nel quadro del negoziato in corso con i paesi dell’area Mercosur e all’annoso tema della semplificazione, che ormai condiziona l’attuazione delle politiche, le rende impossibili da attuare ed aumenta la disaffezione delle imprese». Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel suo intervento all’Assemblea dell’Organizzazione che si è svolta a Bruxelles.

Sui temi del bilancio pluriennale dell’Unione Europea e della riforma della Pac si è soffermato il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. «Le proposte della Commissione per il bilancio devono essere riviste al rialzo, compresi i fondi da destinare all’agricoltura – ha osservato -. La capacità di spesa del bilancio dell’Unione deve essere pari almeno all’1,3% del PIL degli Stati membri. È importante il sostegno espresso oggi da Confagricoltura alla posizione del Parlamento Europeo. Le risorse finanziarie per l’agricoltura devono essere adeguate, perché il settore ha direttamente a che fare con la sicurezza alimentare dei cittadini, con la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali». «Sono due gli obiettivi da conseguire: una PAC semplificata e un sistema più competitivo e aperto all’innovazione».

«L’evento di oggi – ha affermato il ministro delle Politiche agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio – rappresenta una delle prime tappe di un percorso che intendo portare avanti sui territori sia con le associazioni di categoria, sia con le Regioni, per ascoltare e poter dare risposte concrete agli operatori del settore, affrontando le sfide che abbiamo di fronte, in chiave nazionale ed europea. A partire dalla riforma della Pac. Lunedì 16 luglio sarò di nuovo a Bruxelles per discutere in Consiglio di semplificazione e sussidiarietà. Abbiamo bisogno di una Europa che cammini al nostro fianco». «Dobbiamo dimostrare, anche all’estero, cos’è davvero il sistema Italia: difendiamo le nostre eccellenze, investiamo su innovazione e ricerca, potenziamo l’export. Un discorso globale che dalla terra e dalla tradizione di ogni singola realtà del nostro Paese arrivi in tutto il mondo».

«Sono molto felice che Confagricoltura abbia deciso di organizzare la propria Assemblea Generale a Bruxelles. Ciò dimostra la dimensione europea della politica agricola e la grande importanza dell’agricoltura italiana per la UE». Lo ha detto il commissario europeo all’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan. Negli ultimi tempi ci sono state molteplici occasioni di incontro con il commissario, sia a Bruxelles che in Italia, a cui sono state ribadite le posizioni dell’Organizzazione. Ora si avvia il percorso di riforma della PAC 2021-2027. «Sono impaziente di lavorare con voi – ha concluso – per definire una politica agricola più moderna e semplificata per i nostri agricoltori».
«Abbiamo riunito in assemblea generale tutte le componenti della politica agricola: l’Unione Europea, il governo nazionale e le regioni, nelle persone del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, del Ministro delle Politiche Agricole e dei vari assessori regionali all’agricoltura, tra cui il “nostro” Edy Bandiera. Un momento importante che ci rende fieri di appartenere a un’organizzazione datoriale solida e in prima linea»: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, che ha partecipato ai lavori a Bruxelles insieme al dott. Oscar Augugliaro.
«A Bruxelles – aggiunge il presidente Pirrè – si decide l’80% delle leggi di interesse agricolo dell’Italia e ci sono tante sfide in campo. Noi diremo la nostra, come sempre, in modo propositivo e costruttivo. Confagricoltura è saldamente presente a tutti i livelli, da quello europeo a quello locale, a fianco delle degli imprenditori agricoli che credono in un’agricoltura innovativa, competetiva e di eccellenza».

Antonino Pirrè e Oscar Augugliaro a Bruxelles

antonio tajani

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Fondi europei diretti: nuovo sportello di Confagricoltura Ragusa a sostegno delle imprese iblee

Presentata giovedì presso la sede di Confagricoltura a Ragusa la convenzione con CeSDA sui fondi europei diretti

Progettare una Sicilia intelligente, sostenibile e inclusiva: questo l’obiettivo che vuole portare avanti Confagricoltura Ragusa con l’attivazione della convezione, che è stata presentata giovedì agli associati, con CeSDA – Giurdanella & Partners sui fondi europei diretti.

Un momento molto partecipato in cui il presidente dott. Antonino Pirrè ha spiegato che questa collaborazione permetterà un’attività di informazione continua sui bandi europei diretti, consulenza nella ricerca dei partner, anche internazionali, formazione per le aziende associate nell’organizzazione di categoria con corsi riservati che partiranno a settembre.

L’avv. Carmelo Giurdanella (direttore scientifico CeSDA, Catania, studio legale Giurdanella & Partners) e la dott.ssa Simona Zelli (esperta CeSDA, Trento, europrogettista e policy advisor) hanno condiviso con i soci di Confagricoltura le potenzialità dei fondi diretti, ossigeno per il tessuto produttivo, essenziali per poter veicolare nuovi modelli di business ad alto impatto sociale, smart cities, communities e innovazione.

Un altro servizio che arricchisce l’offerta di Confagricoltura Ragusa a sostegno delle imprese agricole iblee, per sostenere una sempre crescente competitività imposta dalla rapida evoluzione del mercato. Per ulteriori informazioni sulla consulenza e sui corsi di formazione di CeSDA potete venire a trovarci nella nostra sede in via G.Spampinato 7, telefonarci al numero 0932 642492 o mandarci una mail all’indirizzo ufficiostampa@confagricolturaragusa.it

 

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Congresso Uila, Giansanti: “Azione sinergica per far crescere le imprese e l’occupazione”

“Assieme siamo stati e continueremo ad essere i protagonisti delle relazioni sindacali nel settore agricolo. E sono proprio le buone relazioni sindacali esistenti che ci hanno consentito, in questi anni, di contribuire efficacemente al rinnovamento ed all’ammodernamento del settore”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenendo oggi a Brindisi al VI Congresso nazionale di Uila-Uil.

“Condivido le parole del segretario generale di Uila Stefano Mantegazza – ha poi aggiunto  – quando afferma  che l’occupazione aumenta solo se cresce la produzione. Ha ragione: perché così migliorano i salari, i territori, le comunità”.

“Confagricoltura  – ha ricordato il suo presidente – da sempre è fermamente schierata contro il lavoro nero, anche con l’introduzione di un codice etico che condanna ogni forma di sfruttamento del lavoro e prevede l’espulsione dalla base associativa per le aziende che lo violano. Un’efficace lotta al lavoro sommerso però non può essere combattuta solo con misure repressive ed invece, ad un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge nper il contrasto al caporalato, l’apparato sanzionatorio è l’unico aspetto della legge stessa ad essere realmente applicato”.

“Per quanto riguarda la trattativa sul CCNL voglio dire che, da parte nostra, il dialogo non si è mai interrotto e non ci sono preclusioni – ha posto in evidenza il presidente di Confagricoltura -. Sono convinto che quello che ci unisce supera ciò che ci divide e ritengo che le distanze possano essere colmate in tempi ragionevoli. La trattativa, avviata a dicembre scorso, va condotta a termine con la buona volontà di tutti, per raggiungere il risultato di un contratto equilibrato, moderno e migliorativo”.

“Apprezzo il titolo del vostro congresso: ‘Lavoro. L’alfabeto del nostro futuro’ – ha concluso Massimiliano Giansanti -. Dobbiamo agire assieme per declinare questo alfabeto con un’azione sinergica. Credo nelle relazioni sindacali, nella bilateralità e nella contrattazione collettiva, con l’obiettivo comune di far progredire le imprese e  l’occupazione”.

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Le imprese agricole iblee in crisi non sono sole: produttivo il convegno sul sovraindebitamento promosso da Confagricoltura Ragusa

Un momento di confronto vero in cui si è condivisa la consapevolezza che tanto si può fare per aiutare le imprese agricole nella gestione della crisi”: questo il commento del presidente Antonino Pirrè sul partecipato convegno “Strumenti della risoluzione della crisi da sovraindebitamento dell’impresa agricola” che si è tenuto venerdì 18 maggio a Ragusa, organizzato da Confagricoltura, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e con l’Ordine degli Avvocati.

I vari interventi, tutti di altissimo profilo, hanno prodotto un dibattito serrato con un attento ed eterogeneo pubblico composto da avvocati, commercialisti, studenti universitari, giornalisti, imprenditori agricoli.

Un convegno che ha prodotto sinergie interprofessionali vere che produrranno un lavoro di squadra, grazie a una consapevolezza maggiore sugli aspetti normativi legati alla gestione della crisi”, ha aggiunto Pirrè.

Abbiamo manifestato la disponibilità, come Confagricoltura, a mettere a disposizione delle imprese, dei tecnici e dei professionisti il nostro supporto, a tutti i livelli”, dichiara l’avv. Maria Cristina D’Arienzo, Area Legale e Reti di Impresa Confagricoltura.

Durante i lavori è stato presentato uno strumento nuovo ed altamente innovativo, presto operativo anche in provincia di Ragusa: Agricheck, software di analisi dei conti aziendali per agevolare l’accesso ai finanziamenti creditizi, agli interventi dei confidi e di altri intermediari finanziari, oltre a fornire un’attività di consulenza nei rapporti con le banche.

Ancora una volta – aggiunge Pirrè – Confagricoltura Ragusa protagonista di momenti formativi e di condivisione di know how tra professionisti diversi che operano nel mondo agricolo. Non intendiamo fermarci, continueremo ad organizzare momenti come questo. C’è bisogno di fare rete e riempire vuoti per fare sistema e rafforzare la nostra economia locale”.

Convegno sovraindebitamento 18 maggio - Confagricoltura Ragusa2

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Europa, il 14 maggio si avvia negoziato su quadro finanziario: bilancio agricolo e imprese più strutturate devono essere priorità

Giansanti (Confagricoltura): “Delegazione italiana si impegni per bilancio agricolo e imprese più strutturate”

Parte ufficialmente il negoziato sulle proposte della Commissione europea relative al  quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027. Le proposte saranno presentate il 14 maggio al Consiglio Affari Generali della UE ed i rappresentanti degli Stati membri formuleranno nell’occasione le prime reazioni, anche in preparazione del vertice tra i capi di Stato e di Governo in programma a fine giugno.

Alla vigilia della riunione del Consiglio Affari Generali, Confagricoltura ha ribadito la propria posizione sul nuovo quadro finanziario della UE. “La proposta della Commissione è inaccettabile”, ha dichiarato il presidente Massimiliano Giansanti.  “A valori costanti il Centro Studi di Confagricoltura ha prospettato una riduzione degli aiuti diretti del 12% e, per i programmi di sviluppo rurale, il taglio sarebbe di quasi il 25%”.

“Bruxelles dimentica che l’agricoltura assicura ai cittadini produzioni abbondanti, stabili e con requisiti di qualità e sicurezza che sono all’avanguardia a livello mondiale – ha proseguito Giansanti -. Inoltre, l’attività degli imprenditori agricoli contribuisce alla gestione dello spazio rurale e alla protezione delle risorse naturali. Per questo, il settore primario rientra a pieno titolo tra i cosiddetti ‘beni pubblici’ che l’Unione europea ha l’obbligo di tutelare e di valorizzare nell’interesse della collettività”.

Ad avviso di Confagricoltura merita un particolare approfondimento il taglio proposto per i contributi diretti della Pac. “I trasferimenti in questione – ha posto in evidenza il presidente Giansanti – non hanno una finalità di natura sociale, ma costituiscono una rete di protezione minima a fronte dei rischi naturali ed economici ai quali sono esposte le aziende agricole. È quindi immotivata e contradditoria la proposta della Commissione, che intende obbligare gli Stati membri a limitare gli aiuti diretti destinati alle imprese di maggiore dimensione, fissando un massimale aziendale o introducendo un sistema di degressività (riduzione progressiva) del sostegno in funzione degli ettari”.

In pratica – ha ricordato – è stato proposto di discriminare le imprese che assicurano la parte preponderante dell’occupazione e della produzione lorda vendibile di settore; che sono meglio integrate con il settore della trasformazione e più idonee a realizzare un processo di innovazione tecnologica, indispensabile anche per far fronte alle nuove sfide poste dal cambiamento climatico.

Giansanti ha così concluso: “Sollecitiamo la delegazione italiana ad assumere, da subito, una posizione determinata per l’invarianza in termini reali del bilancio destinato all’agricoltura e per la tutela di tutte le imprese agricole, senza distinzioni e discriminazioni”.

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Aumenta il numero delle imprese agricole in Sicilia: +2.810 nel 2017

La Sicilia continua ad investire in agricoltura: nel 2017 sono state aperte 2810 nuove imprese operanti nel settore. Un dato interessante, ben al di sopra del trend nazionale, che emerge dall’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere: Movimprese.

Positivi, rispetto alla media nazionale, anche i dati sulla nati-mortalità delle imprese siciliane: nel 2017, 28.253 nuove aziende sono state iscritte ai registri delle Camere di Commercio mentre 20.735 hanno chiuso i battenti, un + 7.518 unità pari a un tasso di crescita dell’1,65%, sopra alla media nazionale pari allo 0,75%. In base a questi dati sembra arrivare proprio dalle regioni del Sud Italia l’incremento della produttività, contribuendo per il 60% circa alla crescita complessiva del sistema-impresa Italia.

I settori con maggior numero di imprese registrate nel Belpaese sono stati il turismo (+10.335), i servizi alle imprese (+7.206 ) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+5.494). Male le attività manifatturiere (-2.648), le costruzioni (-1.913) e l’agricoltura (-447).

La Sicilia però appare parzialmente in controtendenza, con una concentrazione del saldo attivo nel turismo e nell’agricoltura (+2.810). Stanno bene anche i bilanci nel commercio (+1.970) e nelle costruzioni (+1.284).

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Affiancamento in agricoltura, uno strumento per favorire il passaggio generazionale nelle aziende: ecco come funziona

Tra le novità più significative, in materia agricola, introdotte dalla legge di bilancio, va apprezzata l’entrata in vigore dell’istituto dell’affiancamento in agricoltura (commi 119-120) della legge di bilancio stessa.

Questo istituto non è totalmente nuovo, in quanto era già contemplato nel collegato c.d. agricolo (art. 6 della L. 154/2016), nel senso che era stata conferita al Governo la delega ad adottare, entro dodici mesi, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, un decreto legislativo per la disciplina delle forme di affiancamento tra agricoltori ultrasessantacinquenni o pensionati e giovani non proprietari di terreni agricoli di età compresa tra i 18 ed i 40 anni, anche organizzati in forma associata, allo scopo del graduale passaggio della gestione dell’attività di impresa agricola a favore dei giovani, in base ai seguenti principi e criteri direttivi:

a) stabilire la durata del processo di affiancamento, per un periodo massimo di tre anni;

b) prevedere criteri di assegnazione prioritaria delle agevolazioni e degli sgravi fiscali già previsti a legislazione vigente, a favore dell’agricoltore ultrasessantacinquenne o pensionato e del giovane imprenditore agricolo;

c) definire le modalità di conclusione dell’attività di affiancamento, prevedendo le seguenti alternative:

1) la trasformazione del rapporto tra l’agricoltore ultra-sessantacinquenne o pensionato e il giovane imprenditore agricolo in forme di subentro;

2) la trasformazione del rapporto in un contratto di conduzione da parte del giovane imprenditore agricolo;

3) le forme di compensazione a favore del giovane imprenditore agricolo nei casi diversi da quelli contemplati ai numeri 1) e 2);

d) definire le modalità di presentazione da parte del giovane imprenditore agricolo di un progetto imprenditoriale posto a base del rapporto di affiancamento, che deve essere sottoscritto da parte dell’agricoltore ultra-sessantacinquenne o pensionato, definendone i reciproci obblighi;

e) stabilire le forme di compartecipazione agli utili dell’impresa agricola;

f) definire il regime dei miglioramenti fondiari, anche in deroga alla legislazione vigente qualora apportati sulla base del progetto imprenditoriale presentato;

g) prevedere forme di garanzia per l’agricoltore ultra-sessantacinquenne o pensionato e il giovane imprenditore agricolo, anche attraverso le necessarie coperture infortunistiche;

h) stabilire il riconoscimento del diritto di prelazione in caso di vendita dei terreni oggetto del rapporto di affiancamento;

i) prevedere forme di compensazione a favore del giovane imprenditore agricolo nei casi di recesso anticipato dal rapporto di affiancamento;

l) definire le forme di agevolazione a favore del giovane imprenditore agricolo per la gestione e l’utilizzo dei mezzi agricoli.

La legge delega è divenuta inefficiente a seguito della mancata emanazione nei termini di legge del decreto legislativo, da elaborarsi a cura del Governo.
Con la legge di bilancio si conferma:

1) che il contratto di affiancamento riguarda i giovani di età compresa tra i 18 ed i 40 anni che non siano titolari del diritto di proprietà o di diritti reali di godimento su terreni agricoli;

2) 2) il contratto di affiancamento va perfezionato con imprenditori agricoli o coltivatori diretti di età superiore a 65 anni o pensionati;

3) La stipula del contratto di affiancamento favorisce l’accesso prioritario alle agevolazioni previste dal decreto legislativo 185/2000;

4) Al giovane imprenditore è garantito in caso di vendita, per 6 mesi successivi alla conclusione del contratto, il diritto di prelazione di cui all’articolo 8 della legge 590/1965, da esercitarsi nel rispetto delle modalità ivi previste dalla legge;

5) Nel periodo di affiancamento il giovane imprenditore è equiparato allo IAP.
Come si rileva, la legge di bilancio che sostituisce l’articolo 6 della legge 154 del 2016, non definisce, in termini circostanziati, il contenuto del contratto di affiancamento, così come invece era avvenuto con l’approvazione del collegato agricolo, allorché erano stati definiti i criteri direttivi ai quali si sarebbe dovuta attenere la successiva legislazione delegata.

Risulta comunque indubbio che questo nuovo strumento giuridico è utilizzabile per favorire processi di passaggio generazionale nella gestione dell’attività di impresa agricola, nonché per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura, per il triennio 2018-2020.

In altri termini il passaggio generazionale nella gestione dell’impresa per il triennio 2018-2020 può essere favorito attraverso la previsione di un nuovo istituto, rappresentato dal contratto di affiancamento.
Antonio Vincenzi

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Protocollo d’intesa tra Confagricoltura Ragusa e l’Ordine dei Commercialisti a sostegno delle imprese agricole in crisi

Martedì 5 dicembre alle ore 12.00, presso la sede di Confagricoltura a Ragusa, in via Spampinato n.7 , si terrà un’importante conferenza stampa in cui verrà presentato alla stampa il protocollo d’intesa tra Confagricoltura Ragusa e l’Organismo di Composizione della Crisi dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Ragusa. Il protocollo prevede un nuovo prezioso servizio in favore degli associati per la gestione e la risoluzione delle situazioni di crisi che interessano le imprese agricole, intervenendo sulla continuità della gestione, la conservazione dell’integrità dell’azienda e sugli effetti positivi dell’esdebitazione.

Vista l’importanza del tema, si invitano le testate d’informazione a partecipare alla conferenza stampa.

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