Brexit, troppo poco tempo per negoziare un accordo di libero scambio

Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli resta il rischio delle frontiere tra Ue e Regno Unito per l’agroalimentare made in Italy

L’esito, peraltro scontato, delle votazioni alla Camera dei Comuni sull’accordo di recesso del Regno Unito dalla UE rilancia le preoccupazioni di Confagricoltura sul futuro delle relazioni commerciali bilaterali e sulla tutela del “Made in Italy agroalimentare”.

Il testo votato blocca per legge la proroga del periodo transitorio dopo la Brexit, il 31 gennaio prossimo. Il periodo transitorio scadrà alla fine dell’anno venturo.

“E’ troppo breve il tempo a disposizione per negoziare un accordo commerciale ampio e approfondito”, commenta il presidente Massimiliano Giansanti. A questo riguardo, Confagricoltura ricorda, ad esempio, che l’intesa raggiunta dalla Ue con il Canada ha richiesto sette anni di trattative. Il negoziato più breve, quello con la Corea del Sud, è durato oltre due anni.

“Senza un accordo alla fine del periodo transitorio – prosegue il presidente di Confagricoltura – ci troveremmo alla fine dell’anno venturo nella situazione peggiore che finora è stata evitata, con il ritorno delle frontiere tra UE e Regno Unito e il ripristino di dazi e controlli sulle merci. In pratica una ‘hard Brexit’ a scoppio ritardato. E’ un rischio concreto, denunciato nei giorni scorsi in prima persona dalla presidente della Commissione europea”.

Non c’è solo il problema dei dazi e dei controlli. Nell’accordo, infatti, devono essere regolate anche una serie di questioni che sono fondamentali per il consolidamento dell’attuale livello degli scambi commerciali. A partire dal riconoscimento delle indicazioni geografiche protette che, senza intesa, non sarebbe più garantito sul mercato britannico. A tutto vantaggio delle imitazioni e delle contraffazioni delle nostre specialità.

“E’ un aspetto – sottolinea Giansanti – da inquadrare già nel mandato negoziale che va assegnato alla Commissione Ue all’inizio dell’anno venturo. Chiediamo, al riguardo, una forte iniziativa da parte del nostro governo”.

Confagricoltura segnala che anche l’associazione degli agricoltori del Regno Unito (NFU) sollecita il raggiungimento di un accordo di libero scambio con l’Unione europea. C’è il timore che il governo di Londra possa aprire la strada alle importazioni da Paesi terzi dove vigono sistemi produttivi meno rigorosi in termini di sicurezza alimentare, tutela dei lavoratori, protezione delle risorse naturali.

Confagricoltura ricorda che il Regno Unito è importatore netto di prodotti agroalimentari. Gli acquisti dagli Stati membri della UE ammontano a circa 40 miliardi di euro l’anno.

L’export italiano di settore ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro nel 2018, di cui il 30% assicurato da prodotti a indicazione geografica protetta.

Il Regno Unito è il quarto mercato di sbocco per le produzioni agroalimentari italiane, dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Vino e mosti e prodotti ortofrutticoli incidono per il 45% sul totale delle esportazioni destinate al mercato britannico.

 

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Dirillo e Ficuzza: la strana storia del fiume e del torrente di nessuno tra Acate e Gela

Confagricoltura Ragusa: “Sollecitiamo le autorità preposte ad intervenire. Non sono tollerabili ulteriori danni alle nostre aziende che operano nel territorio”

La vicenda che stiamo per raccontarvi ha del paradossale e dell’inquietante e ha come protagonisti il fiume Dirillo e il torrente Ficuzza, a confine tra Acate e Gela, nonché diverse importanti aziende agricole presenti su un pezzo di Sicilia, a quanto sembrerebbe, di nessuno.

In che senso di nessuno? Ve lo spieghiamo subito: appena qualche giorno fa, durante l’ultima ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sicilia sudorientale, il torrente Ficuzza è esondato, all’altezza dell’intersezione con la SS 115, trasportando con sé detriti di ogni genere che hanno ostruito il ponte di attraversamento, assolutamente privo della necessaria manutenzione; in questo modo, il torrente ha invaso i terreni a valle, con danni notevoli a impianti seminativi e vigneti.

Non è la prima volta che avvengono fatti simili in tempi recenti in questa zona cerniera tra la provincia di Ragusa e quella di Caltanissetta: appena un mese fa importanti aziende agricole operanti nell’area, hanno subìto una grave inondazione dei propri terreni a causa dello straripamento del fiume Dirillo, vedendosi costretti a rimuovere l’acqua di superficie al fine di impedire danni gravissimi alle colture.

Già in quella occasione, un imprenditore socio di Confagricoltura che possiede circa 80 ettari di terre coltivate nelle aree danneggiate, ha inoltrato regolare segnalazione per iscritto sia al Genio Civile che all’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia. La risposta? Il Genio Civile si è dichiarato non competente; l’Autorità di Bacino? Non pervenuta.

Non è ammissibile che, proprio laddove ricadono importanti aziende agricole, ci siano terre di nessuno. La prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico in questa zona particolarmente esposta è inderogabile. Rivolgiamo un appello alle autorità competenti e al Presidente della Regione, Nello Musumeci, affinché lo Stato ritorni laddove è necessario che sia. Le nostre aziende sono stanche e rischiano, a causa dell’incuria di chi dovrebbe monitorare e pulire questi corsi d’acqua, di perdere importanti investimenti. Non intervenire, inoltre, vuol dire mettere a rischio la sicurezza di tutti”: così interviene sulla questione il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirré.

Ci aspettiamo risposte solerti – aggiunge il presidente Pirrè – a garanzia della serenità degli imprenditori che credono nella nostra Terra e che, con il loro lavoro quotidiano, garantiscono ricchezza e benessere alla Sicilia, conquistando i mercati internazionali. Senza infrastrutture e senza prevenzione non può esserci sviluppo sano e duraturo”.

 

Ragusa, 18 dicembre 2019

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Lotta al caporalato, firmato protocollo d’intesa tra Confagricoltura e la Prefettura di Ragusa

L’importante protocollo d’intesa è stato firmato in data 3 dicembre in Prefettura a Ragusa, all’interno del “Tavolo Permanente contro lo sfruttamento lavorativo”

 Siglato in data 3 dicembre un importante accordo di collaborazione tra la Prefettura di Ragusa e Confagricoltura, nonché altre sigle che rappresentano i corpi intermedi e le associazioni del lavoro, del mondo agricolo e sociale.

Tra i firmatari, oltre al Prefetto, il Questore di Ragusa, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, i comuni di Ragusa, Vittoria, Acate, Comiso, Santa Croce Camerina, Scicli e Ispica, l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Ragusa, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, Servizio Centro per l’Impiego di Ragusa, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, Inps Ragusa, Inail Ragusa, CPIA Ragusa, OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Ente Bilaterale Ebat, Caritas Ragusa e Modica, Croce Rossa Italiana – Comitato Provinciale di Ragusa.

Un protocollo d’intesa che rende sistematica la collaborazione già in atto tra Istituzioni, organizzazioni e parti sociali, al fine di dare piena attuazione al protocollo interministeriale del 27 maggio 2016 contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, con la finalità di supportare la piena integrazione dei lavoratori stranieri impiegati nel settore agricolo e reprimere i fenomeni di illegalità nell’intermediazione della manodopera e nella gestione del rapporto di lavoro.

Con la firma del protocollo si rende operativa la collaborazione tra la Prefettura e Confagricoltura nel contrasto all’odioso fenomeno di sfruttamento del lavoro nelle campagne, attraverso l’istituzione di diversi tavoli tematici ai quali l’organizzazione di categoria iblea partecipa attivamente:

  • Tavolo Tematico “Contrasto all’illegalità e verifica e monitoraggio delle aziende iscritte alle associazioni di categoria”: compito principale del tavolo sarà strutturare un efficiente sistema di comunicazione che consenta di condividere, richiedere e mettere in rete informazioni peculiari in tema di contrasto all’illegalità, allo sfruttamento lavorativo ed all’infiltrazione criminale nel mercato agroalimentare;
  • Tavolo Tematico “Collocamento pubblico contro l’illegalità”, all’interno del quale Confagricoltura si impegna a divulgare ai propri soci le azioni attivate e ne solleciteranno la piena adesione;
  • Tavolo Tematico “Sezione territoriale di Ragusa della Rete del lavoro agricolo di qualità”: compito del tavolo è attivare e monitorare tutte le procedure necessarie al Tavolo, individuare i soggetti aderenti e supportare l’elaborazione degli interventi strategici promossi dalla Sezione.

Ancora una volta – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino PirrèConfagricoltura Ragusa in campo per debellare l’odioso fenomeno del caporalato che offende le imprese sane e perbene che operano sul territorio ibleo”.

Onorati di aderire all’iniziativa di Sua Eccellenza il Prefetto di Ragusa – aggiunge Pirrè – che prevede una vera e propria task force istituzionale per promuovere il lavoro pulito e legale di chi rispetta le regole e debellare, tutti insieme, il fenomeno del neo-schiavismo nelle nostre campagne”.

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SKILLS4AGRI, la nuova piattaforma digitale per le aziende agricole e agroalimentari

Rinnovata la collaborazione tra Enapra, Ente di Formazione di Confagricoltura, e Intesa Sanpaolo Formazione

Intesa Sanpaolo e Confagricoltura hanno sottoscritto un accordo per sostenere il sistema agricolo e agroalimentare italiano. Tra le attività previste quella di supportare la formazione delle imprese del settore attraverso una nuova piattaforma di e-learning, Skills4Agri, dedicata agli associati.

Obiettivo dell’accordo è affiancare le aziende su temi come la crescita, il ricambio generazionale, l’innovazione, la ricerca di nuovi mercati di sbocco, in Italia e all’estero. Una formazione qualificata può fare la differenza per cogliere con successo le occasioni generate dai nuovi scenari e i percorsi messi a disposizione hanno l’obiettivo di potenziare le competenze funzionali allo sviluppo delle relazioni commerciali, industriali e finanziarie, così come le competenze trasversali oggi ugualmente necessarie.

“La formazione – dichiara Luca Brondelli di Brondello, presidente di Enapra – è uno degli elementi chiave per la crescita delle aziende, in tutti i settori. Non ci si può improvvisare imprenditori: occorre studiare, conoscere, investire. In questo contesto la formazione, intesa come leva per lo sviluppo e il cambiamento, è in grado di dare le risposte adeguate, per migliorare i processi produttivi e raggiungere nuovi mercati.”

“Dalla volontà comune di Confagricoltura ed Intesa Sanpaolo di fornire alle imprese agricole una formazione utile ed accessibile nasce Skills4Agri – spiega Renato Dorrucci, presidente di Intesa Sanpaolo Formazione. Con essa formarsi diventa facile, i contenuti sono personalizzabili, articolati in video di breve durata selezionati, ideati, sviluppati e continuamente aggiornati direttamente con gli imprenditori secondo le più avanzate metodologie di apprendimento, per rispondere ai bisogni reali di governo del cambiamento culturale e crescita competitiva dell’impresa”.

Skill4agri è un progetto di Enapra, l’ente di formazione di Confagricoltura e Intesa Sanpaolo Formazione per lo sviluppo delle competenze, rivolto agli imprenditori e ai collaboratori delle aziende agricole e agroalimentari, avviato nel 2018. Propone corsi di elevata specializzazione, progettati secondo le specifiche caratteristiche ed esigenze delle imprese e del territorio in ambiti diversi: export e internazionalizzazione, produzioni, gestione aziendale, innovazione tecnologica, agricoltura sociale, agriturismo e altro ancora. Dall’inizio delle attività si sono svolti circa 20 corsi, alcuni dei quali realizzati grazie agli strumenti del catalogo del FORAGRI, l’ente interprofessionale per la formazione continua promosso dalle componenti del settore agricolo.

Enapra e Intesa Sanpaolo Formazione, hanno anche approfondito le esigenze del settore vitivinicolo con una ricerca sui fabbisogni di innovazione delle imprese del settore da cui è scaturito un percorso formativo dedicato, SKILLS4WINE.

Tutti i corsi progettati saranno gradualmente inseriti nella nuova piattaforma formativa digitale di Intesa Sanpaolo Formazione, un modello di e-learning evoluto organizzato e fruibile attraverso le collection, raccolte di video brevi ed efficaci su argomenti chiave delle nuove sfide imprenditoriali.

I PARTNER DEL PROGETTO

ENAPRA opera per la creazione e lo sviluppo delle competenze dei dipendenti delle aziende agricole e agroalimentari, nonché delle aziende che erogano servizi nel settore agricolo.

Costituita da Confagricoltura nel 1959, ENAPRA ha sede a Roma e si articola in 11 enti regionali.

L’Ente è certificato UNI EN ISO 9001:20151 per progettazione ed erogazione di formazione nel settore agricolo, accreditato presso il FOR.AGRI. e dal 2016 presso la REGIONE LAZIO.

ENAPRA vuole fornire alle aziende strumenti, conoscenze e competenze utili per affrontare i cambiamenti, quindi Formazione orientata alla costruzione di progetti e iniziative coerenti con la rapidità delle variabili esterne e capaci di cogliere le nuove occasioni dei mercati.

La missione di ENAPRA è coerente con la strategia che Confagricoltura si è data, sempre più orientata ad affiancare le imprese per sostenerne la crescita. www.enapra.it

Intesa Sanpaolo Formazione è la società del Gruppo Intesa Sanpaolo che promuove, progetta, organizza, gestisce e coordina le iniziative di formazione, addestramento e perfezionamento professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro sia in ambito nazionale che internazionale.

L’appartenenza al Gruppo Intesa Sanpaolo consente a Intesa Sanpaolo Formazione di anticipare l’evoluzione del mercato e i bisogni di Cittadini, Micro-imprese, PMI e mondo Corporate, traducendoli in esigenze formative, metodi, strumenti e contenuti concreti, integrando il know-how del Gruppo con le competenze di Partner qualificati, offrendo collezioni di contenuti specializzati e d’eccellenza, a prescindere dalle dimensioni e dalla complessità.

Intesa Sanpaolo Formazione offre il servizio di ricerca di fonti di finanziamento a copertura delle spese per le attività formative, fornendo assistenza tecnica per l’utilizzo, la gestione, l’amministrazione e la rendicontazione dei Fondi Interprofessionali.

www.intesasanpaoloformazione.it

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Le aziende agricole tra lavoro, welfare aziendale e innovazione: successo per il workshop di Confagricoltura e Randstad a Ragusa

Un pubblico numeroso e attento ha partecipato al workshop “Le aziende del settore agricoltura: somministrazione di lavoro, welfare aziendale e innovazione professionale” tenutosi giovedì 21 novembre presso il Teatro Donnafugata a Ragusa.

I lavori sono stati caratterizzati da un alto livello di interazione tra i qualificati relatori che si sono alternati e il pubblico che ha affollato la sala. L’evento è stato organizzato da Confagricoltura Ragusa e da Randstad, in collaborazione con il Centro Orientamento, Formazione & Placement.

Dopo i saluti del Dr. Bruno Piccoli (Area Manager Randstad Italia) e della Dr.ssa Vicky Di Quattro (Direttore E.N.F.A.G.A. – Ente Nazionale per la Formazione e l’Addestramento dei Giovani Agricoltori), si è entrati nel merito delle tematiche del programma del workshop.

Il dott. Antonino Pirrè, presidente di Confagricoltura Ragusa, ha parlato degli elementi distintivi del contratto di appalto, tracciandone i punti essenziali e chiarendone gli aspetti tecnici.

A seguire, il Dr. Giovanni Vindigni (Direttore servizio XIV CPI Ragusa) ha relazionato sugli aspetti giuridico-amministrativi del contratto di somministrazione, mettendo in evidenza punti di forza e limiti.

Il prof. Salvatore Bordonaro (Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente – Di3A – Università di Catania) ha presentato i Corsi di Laurea in Agraria, concentrando l’attenzione sui nuovi sbocchi professionali e occupazionali in un mondo in continua innovazione.

Subito dopo, l’intervento di Jacqueline Verdicchio (Welfare Manager Randstad Italia) e Luca Citera (Consulting Coordinator Randstad Italia), che hanno parlato di Flexible Benefits, dall’analisi del bisogno dei dipendenti alle fonti di finanziamento dirette aziendali.

A concludere i lavori la dott.ssa Domiziana Murabito (Unit Manager – Randstad Italia).

Abbiamo creduto all’organizzazione di questo momento di formazione – spiega il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – in quanto le aziende agricole negli ultimi anni ricorrono sempre di più alla esternalizzazione di fasi della propria attività mediante appalto, ovvero ricorrono alla somministrazione. Abbiamo voluto fornire quindi agli imprenditori agricoli le corrette informazioni per non incorrere in rischi”.

Ancora una volta – aggiunge Pirrè – una partecipazione che ha superato le nostre aspettative e che ci incentiva a continuare sulla strada della formazione, che rappresenta solo un tassello dell’ampio ventaglio di servizi che Confagricoltura Ragusa offre ai propri soci”.

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

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Intesa Sanpaolo e Confagricoltura a supporto del sistema agricolo e agroalimentare italiano

Focus su valorizzazione delle filiere, internazionalizzazione, innovazione, digitalizzazione ed e-commerce. Iniziative dedicate a promuovere la formazione e il welfare in agricoltura
Firmato oggi a Roma l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confagricoltura per supportare il sistema agricolo e agroalimentare italiano. L’accordo è stato sottoscritto da Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e per Intesa Sanpaolo da Teresio Testa, responsabile della Direzione Sales & Marketing Imprese Banca dei Territori e Andrea Lecce, responsabile della Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail Banca dei Territori.

L’obiettivo condiviso è quello di accompagnare le aziende su temi come la crescita, il ricambio generazionale, l’aggregazione, l’innovazione, la ricerca di nuovi mercati di sbocco, in Italia e all’estero. Il Gruppo Intesa Sanpaolo metterà a disposizione degli associati una struttura dedicata di supporto e consulenza, costituita da specialisti operanti su tutto il territorio nazionale in grado di accompagnarli nei loro progetti, così come nelle procedure di accesso ai fondi PSR (Programmi di sviluppo rurale) e alla contribuzione PAC (Politica agricola comune) e avvierà un percorso per semplificare le procedure di accesso al credito.

In particolar modo il Gruppo e Confagricoltura hanno deciso di:

• Valorizzare le filiere produttive e le reti d’impresa

• Supportare la propensione all’export e all’internazionalizzazione delle diverse filiere agroalimentari, a cominciare dal settore vitivinicolo

• Accompagnare le imprese nei processi di innovazione e miglioramento tecnologico

• Sostenere l’e-commerce mettendo a disposizione un portale che promuove le eccellenze del made in Italy

• Supportare la formazione attraverso una innovativa piattaforma di e-learning (Skills4Agri) dedicata agli associati

• Promuovere il welfare aziendale mettendo a disposizione delle aziende le opportunità offerte da Welfare Hub (la piattaforma creata da Intesa Sanpaolo per sostenere le imprese nelle loro iniziative di welfare)

Nell’ambito dell’accordo, con la prospettiva di intensificare anche i rapporti a livello territoriale, Confagricoltura e Intesa Sanpaolo hanno convenuto sulla necessità di istituire un “Tavolo di confronto”, che pianifichi incontri, attività, iniziative, coinvolgendo nei rispettivi piani operativi, le rispettive articolazioni territoriali e agenzie locali.

“Il tema dell’accesso al credito rappresenta, in uno scenario sempre più concorrenziale e globalizzato, uno degli elementi di maggiore preoccupazione per il tessuto produttivo agricolo italiano – ha evidenziato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. In questa ottica il nuovo accordo intende non solo sviluppare nuovi business per le nostre imprese agricole, ma anche migliorare la gestione aziendale e rafforzare la loro capacità di difendere la posizione acquisita sul mercato”.

“Il nostro gruppo intende accompagnare lo sviluppo e l’innovazione delle imprese e delle filiere del settore agroalimentare consapevole che rappresenti una delle principali potenzialità del Paese – ha sottolineato Andrea Lecce, responsabile della Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail di Intesa Sanpaolo -. Con questo accordo intendiamo mettere a disposizione una struttura specialistica appositamente dedicata e supportare, anche attraverso la formazione, il capitale umano e il ricambio generazionale”.

Per informazioni:
Intesa Sanpaolo
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Confagricoltura
Ufficio stampa
stampa@confagricoltura.it
Confagricoltura
La Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana è l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana. Riconosce nell’imprenditore agricolo il protagonista della produzione e persegue lo sviluppo economico, tecnologico e sociale dell’agricoltura e delle imprese agricole.La presenza di Confagricoltura nel territorio nazionale si concretizza, in modo capillare, attraverso le Federazioni regionali (è presente in tutte le Regioni), le Unioni provinciali (in tutte le province) gli uffici zona e le delegazioni comunali (oltre 2.200 uffici), nonché attraverso le Federazioni di categoria (cui fanno capo i sindacati regionali e provinciali di categoria) e le Federazioni di prodotto (che inquadrano le corrispondenti sezioni regionali e provinciali di prodotto). La sede è a Roma, nello storico Palazzo Della Valle. E’ anche presente a Bruxelles, con un proprio ufficio di rappresentanza, e in altri Paesi dell’Unione Europea.

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Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo è una delle più solide e profittevoli banche europee. Offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, di gestione del risparmio, asset management e assicurativi. È la principale Banca in Italia con circa 12 milioni di clienti serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali. Le banche estere del Gruppo contano 7.2 milioni di clienti in Est Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo.
Per il Gruppo creare valore significa essere motore di crescita per la società e l’economia. In campo ambientale, ha creato un fondo di € 5 miliardi destinato all’economia circolare. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per € 1,2 miliardi di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata in attività culturali proprie e in collaborazione con altri soggetti in Italia e all’estero, incluse esposizioni permanenti e temporanee del suo vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d’Italia, i musei del Gruppo a Milano, Napoli e Vicenza.
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Confagricoltura aderisce al Patto per la Ricerca presentato dal ministro Fioramonti

Confagricoltura ha aderito al Patto per la Ricerca presentato ieri alla Camera dei Deputati dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, un impegno per un grande progetto pubblico e privato per permettere all’Italia di recuperare competitività e sostenibilità.

Confagricoltura è da sempre impegnata nel promuovere la competitività delle aziende agricole associate attraverso lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione, del trasferimento della conoscenza, della formazione. Una competitività orientata alla sostenibilità ambientale, etica ed economica.

“L’innovazione – ha detto Luca Brondelli di Brondello, componente della Giunta esecutiva e presidente di Enapra, l’Ente di formazione di Confagricoltura – è lo strumento indispensabile per accompagnare l’agricoltura, la zootecnia e la silvicoltura verso le nuove sfide legate ai cambiamenti climatici, alle strategie europee e nazionali su Clima-Energia, alla Bioeconomia, all’Economia circolare ed allo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite recepita dall’Italia.”

“I 10 punti del Patto della Ricerca – ha proseguito Luca Brondelli – sono assolutamente condivisibili. Le specificità strutturali del settore primario impongono tuttavia alcune riflessioni e azioni di adeguamento. La frammentazione delle dimensioni delle aziende e la collaborazione tra le stesse aziende all’interno delle aggregazioni dal lato dell’offerta determinano la necessità di una integrazione ancora più forte tra il pubblico e il privato. E’ evidente che in questo contesto va rivisitato e potenziato il sistema della Ricerca e del trasferimento dei risultati svolto dagli enti pubblici e dalle Università, costruendo le giuste sinergie tra i ministeri competenti: dell’Istruzione e delle Politiche agricole.”

Confagricoltura evidenzia come in questi anni di scarsa propensione allo sviluppo di politiche pubbliche coordinate, coerenti e costanti, nonché di occasioni mancate all’interno delle politiche comunitarie, le aziende abbiano, invece, fatto progredire le loro conoscenze quasi autonomamente nell’ottica del concetto di “open innovation”, attingendo cioè in modo trasversale e originale a tutte le opportunità di ricerca, trasferimento e formazione interne e esterne alle aziende.

“Non è quindi solo un problema di risorse – ha sottolineato Brondelli – ma anche di organizzazione e condivisione delle esperienze. Confagricoltura e le sue imprese associate possono e vogliono dire la loro nella gestione delle direttrici di sviluppo e della gestione delle risorse, nel contesto pubblico nazionale e comunitario, attraverso dei propri rappresentanti nei centri di ricerca e nelle Università”.

Confagricoltura ha accolto favorevolmente l’annuncio del ministro Fioramonti sulla costituzione di tavoli specifici di lavoro, per ripartire dalla valorizzazione della formazione, dalla centralità del capitale umano e dalla economia delle conoscenze.

“Questi tavoli – ha concluso Luca Brondelli – non possono prescindere dalla costruzione di un programma strategico per lo sviluppo del comparto primario e del sistema agroalimentare, che necessitano di nuove soluzioni frutto della ricerca, per la produzione sostenibile, ma anche per le infrastrutture, i trasporti, l’alleggerimento della burocrazia.”

 

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Modelli di management per le imprese agricole: corso di formazione da Confagricoltura a Ragusa

Un modello di management per la crescita delle PMI agricole e per le attività di controllo di gestione ai sensi del Decreto Legislativo 14/2019”: questo il titolo del corso di formazione (riservato ai soci) che si terrà lunedì 28 ottobre nella sala conferenze di Confagricoltura a Ragusa, in via G. Spampinato 4. I lavori si svolgeranno dalle 16:00 alle 19:00.  Il corso è organizzato da Confagricoltura Ragusa in collaborazione con MPHIM+ Academy.

Dopo i saluti e la presentazione del corso da parte del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, il dott. Nicolò Castello, autore di MPHIM+, discuterà di modelli di management per la crescita delle PMI agricole sui mercati nazionali ed internazionali (come ingegnerizzare il prodotto ai fini commerciali, come stabilire i prezzi e le strategie commerciali, come individuare nuovi clienti, come acquisire nuovi clienti).

A seguire, la dott.sa Giuseppina Spanò, componente del comitato scientifico MPHIM+, discuterà del controllo di gestione nelle imprese agricole, obbligatorio ai sensi del D. Lgs 14/2019 (Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza).

Un ulteriore momento di formazione di Confagricoltura Ragusa per i soci, al fine di fornire strumenti e know-how utili e necessari a gestire al meglio la sfida quotidiana del fare impresa in agricoltura.

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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“Coltiviamo Agricoltura Sociale”, Confagricoltura premia con 120mila euro i tre progetti più innovativi

Scade il prossimo 15 ottobre il bando della quarta edizione di “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, promosso da Confagricoltura, la Onlus Senior – L’Età della Saggezza e Reale Foundation, per sostenere i progetti di agricoltura sociale. E’ questa, ricorda Confagricoltura, una nuova forma di agricoltura sostenibile che, da Nord a Sud, viene declinata in diverse modalità e secondo le esigenze della collettività e del territorio, ma tutte con un denominatore comune: coinvolgere le ‘fasce deboli’ della società all’interno di quanto stabilito dalla legge 141/2015.

Al bando possono partecipare imprenditori agricoli in forma singola o associata, cooperative sociali che esercitano attività agricole e che svolgono o hanno svolto attività di agricoltura sociale. I tre progetti vincitori riceveranno 40.000 euro ciascuno. Ma vediamo come hanno utilizzato il premio i vincitori delle scorse edizioni.

Una bella iniziativa – dichiara il dott. Antonino Pirrè, presidente di Confagricoltura Ragusa che ha il pregio di mettere in contatto il mondo agricolo e quello del sociale e del volontariato, creando sinergie importanti e di grande impatto mediatico. Un’opportunità vera per valorizzare esperienze in cui il lavoro agricolo incontra l’etica sociale e la solidarietà“.

La cooperativa Barikama, (che in bambara, la lingua del Mali, significa resilienza), formata da ragazzi africani e ragazzi autistici, vincitrice della prima edizione, ha utilizzato la cifra per implementare, con l’acquisto di biciclette per effettuare le consegne, la sua attività di produzione di yogurt e ortaggi biologici. La Cooperativa Sociale Integrata ed Agricola Giuseppe Garibaldi di Roma, che riunisce giovani autistici, tra i vincitori con il progetto “Ti P’orto l’orto con l’A.P.E. che gira”, ha acquistato un’Ape Piaggio, con cui vendere in giro per Roma frutta e verdura da loro coltivata. La cooperativa sociale ‘Fruts di Bosc’, di Santa Maria la Longa (Udine), ha una rete di salvataggio per persone in difficoltà alle quali offre percorsi formativi o impiego nell’azienda agricola ed ha usato la vincita per l’acquisto di una trattrice con la relativa attrezzatura per la semina e la coltivazione di ortaggi sostenibili.

L’agricoltura sociale italiana, ricorda Confagricoltura, cresce annualmente del 25%. Dà lavoro a più di 35.000 addetti, nelle quasi 4.000 aziende, con un fatturato che sfiora i 250 milioni di euro. Questa formula vincente coniuga l’agricoltura e il sociale, ed è stata capace di realizzare un nuovo, concreto strumento in grado di ridisegnare un modello di welfare sostenibile ed efficace. E lo fa in modo “integrato” a vantaggio dei soggetti più deboli: portatori di handicap, ex tossicodipendenti, detenuti e anziani.

terra

OBIETTIVI

I promotori del bando, consapevoli dell’elevato valore dell’Agricoltura Sociale e dati il successo e l’interesse riscontrati nelle precedenti edizioni, intendono anche per l’anno 2019 potenziare e incentivare le iniziative meritevoli con il fine di:

  • comprendere e capitalizzare bisogni e risorse della comunità integrandoli in esperienze coordinate, innovative che massimizzino l’efficacia e l’efficienza degli interventi;
  • incentivare l’innovazione nei modelli di welfare di comunità, sperimentando forme di produzione di prodotti/servizi ad alto valore aggiunto sociale;
  • favorire l’integrazione tra i diversi attori dell’Agricoltura Sociale (imprese agricole, cooperative, imprese sociali e non, associazioni, istituzioni) e la realizzazione di buone pratiche “ripetibili”.

CARATTERISTICHE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI

Le proposte dovranno collocarsi in una, e una soltanto, delle seguenti aree:
  1. potenziamento e sviluppo di servizi socio educativi e/o socio assistenziali già esistenti;
  2. costruzione e sviluppo di reti e partenariati tra i diversi attori territoriali, tra cui, inderogabilmente, operatori di Agricoltura Sociale e servizi socio educativi e/o socio assistenziali;
  3. sperimentazione e modellizzazione di nuovi servizi socio educativi e/o socio assistenziali.

Le proposte dovranno fare espresso riferimento a una o al massimo due delle seguenti tipologie di beneficiari:

  • minori e giovani in situazione di disagio sociale;
  • anziani;
  • disabili;
  • immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo.

I progetti dovranno riguardare uno o più delle seguenti attività:

  • l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità o svantaggiate e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale;
  • le prestazioni e le attività sociali e di servizio per le comunità locali che utilizzino le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura per sviluppare le abilità e le capacità delle persone e per favorire la loro inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana;
  • le prestazioni e i servizi a supporto delle terapie mediche, psicologiche e riabilitative per il miglioramento delle condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive delle persone interessate, anche con l’ausilio di animali addestrati e la coltivazione delle piante;
  • l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio mediante le fattorie sociali e didattiche per l’accoglienza e il soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.

ENTI AMMISSIBILI

Possono partecipare al bando:

  1. gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, in forma singola o associata;
  2. le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381 che esercitano attività agricole e che svolgono o hanno svolto attività di Agricoltura Sociale.
  3. le forme di associazione fra i soggetti di cui ai punti precedenti e:
  • le cooperative sociali non agricole di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381;
  • le imprese sociali di cui al decreto Legislativo n. 112 del 3 luglio 2017;
  • le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale previsto dalla legge 7 dicembre 2000, n. 383 e quelle previste dal Decreto legislativo n. 117 del 3 luglio 2017 (Codice Terzo Settore);
  • i soggetti di cui all’articolo 1, comma 5, della legge 8 novembre 2000, n. 328.

N.B. Le forme di associazione devono prevedere tassativamente come capofila uno dei soggetti di cui ai precedenti punti 1 e 2.

ENTITÀ DEI PREMI

Il bando prevede tre premi di 40.000 Euro ciascuno per tre progetti innovativi di Agricoltura Sociale più 8 borse di studio per la partecipazione al Master interdisciplinare sull’Agricoltura sociale presso l’Università Roma Tor Vergata.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

I progetti devono essere presentati entro le ore 24.00 del 15 ottobre 2018. I soggetti interessati dovranno:

  • inserire il proprio progetto nel format “criteri per la formulazione della proposta” online (All. A) e inviarlo via mail all’indirizzo: coltiviamoagricolturasociale@confagricoltura.it, corredato dall’Informativa Privacy e del consenso al trattamento dei dati (All.B).
  • inviare, entro lo stesso termine, copia cartacea del format con allegati i documenti obbligatori a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno (farà fede il timbro postale), al seguente indirizzo: Confagricoltura Aspaglio – Corso Vittorio Emanuele II, 101 – 00186 ROMA.

N.B. Ambedue gli invii sono obbligatori e la mancata presentazione (o il superamento dei limiti temporali) con la doppia modalità sarà causa di esclusione.

Sul sito web dedicato al bando da questa pagina è possibile scaricare il testo integrale del bando e gli allegati da compilare.

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Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Bene la videosorveglianza nelle campagne iblee contro il caporalato. Ma serve cambiare la legge”

La videosorveglianza arriva nelle campagne siciliane e verrà utilizzata per combattere il fenomeno del caporalato: a darne notizia il presidente della Regione Nello Musumeci che ha dichiarato: «Così entra nella fase operativa il Protocollo d’intesa sottoscritto con il ministero dell’Interno».

Per la concreta realizzazione del progetto bisognerà aspettare i tempi necessari per creare la rete di videosorveglianza che seguirà la progettazione esecutiva da affidare prossimamente attraverso un bando. La Regione si doterà di una serie di strumenti ad alta tecnologia, da quello che si apprende dalla Regione, telecamere ad alta risoluzione e sensori audio/video ambientali – che saranno collegate con la centrale operativa del Corpo Forestale della Sicilia.

La rete di videosorveglianza sarà finanziata con circa dodici milioni del Pon legalità 2014/2020. Il governo regionale, da parte sua, con una delibera proposta dall’assessore al Territorio Toto Cordaro, si è impegnato a destinare duecentomila euro all’anno, per il successivo quinquennio 2022/2026, per garantire la piena funzionalità delle apparecchiature.

Alla Regione promettono che per la lotta al caporalato ci si affiderà anche alle immagini catturate dai droni, ma nulla si dice a proposito di altri importanti reati che vengono consumati nelle campagne come furti di prodotti, attrezzature e mezzi agricoli, abigeati o macellazioni clandestine.

Bene l’iniziativa del Governo Regionale che mette in campo strumenti di controllo contro il caporalato nelle campagne. Gli imprenditori onesti non hanno nulla da temere e il fenomeno va prevenuto e represso con fermezza. Tuttavia, ci sembra oltremodo necessaria una riforma della norma vigente sul caporalato che ha determinato lo spopolamento delle campagne a causa della difficoltà delle aziende di sapere se gli alloggi che fornivano erano a rischio”: questo il commento del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. Che aggiunge: “Attualmente, anche chi si muove nel solco della legalità, se si discosta anche leggermente da uno degli indicatori, rischia di essere punito. C’è bisogno di rivedere la legge al fine di contrastare con efficacia lo schiavismo e il non rispetto dei diritti dei lavoratori, ma senza bloccare le imprese oneste con gli stringenti parametri attuali”.

Il progetto innovativo in una prima fase interesserà le province di Catania e di Ragusa, lì dove il fenomeno dello sfruttamento a basso costo della manovalanza risulta più diffuso: si va dalle zone del Calatino all’intera piana etnea, da Paternò, Belpasso, Caltagirone, Mineo, Palagonia, Scordia, Santa Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano ai territori attraversati dalla strada statale 417.

Nel Ragusano, invece, l’attività di video sorveglianza sarà messa in campo a Vittoria, Scoglitti, Acate, Comiso, Scicli, Santa Croce Camerina, Marina di Ragusa. Località e snodi stradali saranno comunque definiti nella fase della progettazione esecutiva.

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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