Cambiamenti climatici, necessaria una nuova fase per la gestione dei rischi in agricoltura

Gli eventi climatici eccezionali sono ormai ricorrenti e stanno infliggendo un duro colpo all’agricoltura a livello globale. Per quanto riguarda l’Unione europea, basti far riferimento all’ingente perdita dei raccolti e ai danni strutturali provocati dalle alluvioni in Emilia Romagna e in alcune zone nelle Marche e in Toscana.

 

In Spagna, il ministero dell’Agricoltura ha segnalato che, a causa della siccità, la produzione di cereali autunno-vernini è diminuita quest’anno del 40% nei confronti della precedente campagna. Per le arance, è stata stimata una contrazione dei raccolti di circa il 15% sulla media degli ultimi cinque anni. Sempre a causa della siccità, nella campagna 2022-2023 la produzione di olio d’oliva è crollata del 50% rispetto ai livelli ordinari.

 

L’impatto degli eventi climatici eccezionali sul settore agricolo è pesante anche fuori dall’Unione europea. Nell’ultimo rapporto dell’USDA (il dipartimento di Stato Usa all’Agricoltura) sono state ridotte le previsioni sul raccolto mondiale di grano a causa, in particolare, della siccità in Australia e Canada. In dettaglio, i raccolti australiani sono stati rivisti al ribasso per un ammontare di tre milioni di tonnellate. Per quelli canadesi, la diminuzione nei confronti delle precedenti stime si attesta a due milioni di tonnellate.

 

Alla luce di queste cifre, le giacenze mondiali di grano sono state valutate in 258 milioni di tonnellate a fine campagna 2023-2024. Se la previsione fosse confermata dai dati reali, sarebbe il livello più basso dal 2015.

 

La scienza e le innovazioni tecnologiche sono gli strumenti più efficaci che gli imprenditori agricoli hanno a disposizione per limitare l’impatto degli eventi climatici straordinari. Per questo, Confagricoltura ha chiesto di rilanciare il programma “Agricoltura 4.0” con il rafforzamento del credito d’imposta e con la conferma dell’automaticità dell’incentivo. Inoltre, la misura dovrebbe avere una durata almeno triennale al fine di consentire alle imprese la programmazione degli investimenti. Una risposta a queste richieste dovrebbe arrivare dalle risorse finanziarie del capitolo “REPower EU” inserito nella revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

Occorre, però, andare oltre.  E non solo in termini di risorse finanziarie complessivamente disponibili. Le conseguenze del cambiamento climatico impongono una maggiore diffusione delle coperture assicurative da parte degli agricoltori. Senz’altro positiva è la scelta fatta dal governo di attivare, come consentito dalla nuova politica agricola comune (PAC), il fondo mutualistico nazionale “AGRICAT” alimentato con una trattenuta sugli aiuti diretti agli agricoltori. Serve anche una revisione normativa che consenta di ristorare i danni e far ripartire l’attività produttiva in tempi brevi.

 

I cambiamenti climatici richiedono, insomma, l’avvio di una nuova fase per la gestione dei rischi climatici in agricoltura.  E’ un tema da affrontare anche nell’ambito del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nella UE che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato di voler avviare nel recente discorso sullo stato dell’Unione.

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Sostenibilità nelle imprese agricole, domani presentazione a Roma della III edizione del Rapporto AGRIcoltura100

Martedì 31 gennaio alle 11, nella sede di Confagricoltura a Palazzo Della Valle a Roma, verrà presentata la 3^ edizione del Rapporto AGRIcoltura100, un progetto avviato da Confagricoltura e Reale Mutua, curato da Innovation Team.

 

AGRIcoltura100 è lo studio più approfondito sulla sostenibilità nel settore primario in Italia. Nato come modello di analisi pluriennale, misura il livello delle imprese agricole in quattro aree di sostenibilità: ambientale, sociale, gestione dei rischi e delle relazioni, qualità dello sviluppo. Lo fa aggregando 236 variabili, attraverso indicatori di attività, responsabilità-gestione e performance. In questa edizione il modello è stato arricchito con oltre 20 nuovi indicatori che misurano i risultati ottenuti dalle imprese.

 

Nel corso dell’evento, a cui prenderà parte anche il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, verranno presentati i risultati della ricerca che ha coinvolto circa 3.000 aziende agricole, rilevandone l’impegno dal punto di vista della sostenibilità, sotto ogni profilo, valorizzando così il contributo del settore primario alla crescita economica e sociale del Paese.

 

invito ibrido V5

 

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