Florovivaismo: ripartire puntando su verde, economia e ambiente

Nonostante la ripresa natalizia l’effetto Covid continua a farsi sentire

 

“Queste Feste blindate hanno fatto riscoprire gli alberi di Natale, le stelle e i ciclamini, portando un po’ di colore e atmosfera nelle case degli italiani. Proprio il maggior tempo passato in casa, oltre a ravvivare tradizioni e spirito natalizio, ha spinto la richiesta che per alberi, stelle e ciclamini è cresciuta del 15%. Questi risultati, però, non possono rimanere un episodio spot, ma vanno accompagnati da misure snelle e applicabili per far ripartire l’intero settore”. Lo ha rilevato Francesco Mati, presidente della Federazione nazionale che riunisce i florovivaisti di Confagricoltura.

“Il parziale recupero di queste settimane – ha sottolineato Mati – indica una capacità di reazione e tenuta del florovivaismo alle prese con la complessa congiuntura del mercato, che difficilmente si lascerà alle spalle i problemi di questi ultimi mesi. L’intero comparto continua a navigare a vista e la pandemia ha completamente rivoluzionato l’equilibrio domanda/offerta. Preoccupano incertezza e instabilità e c’è forte timore per i fiori recisi, massacrati dall’annullamento di feste, eventi e cerimonie, che hanno perduto il 70%”.

Nelle misure di politica economica agricola, Confagricoltura chiede che, nei vari provvedimenti, venga dedicata una particolare attenzione al florovivaismo.

A partire dalla legge di bilancio, che già prevede alcuni primi elementi positivi come la proroga del bonus verde; uno strumento che, come ha anche chiesto Confagricoltura nella fase di approvazione della manovra, va migliorato e rafforzato. Interessante l’incremento per il programma sperimentale di messa a dimora di alberi per le foreste urbane e periurbane, assieme ad ulteriori interventi di concreta valorizzazione del prodotto florovivaistico nazionale e del comparto.

“Veniamo da anni di recessione – ha ricordato Mati -. Occorre puntare di più sulle produzioni nazionali di fiori e piante, riqualificare il verde pubblico troppo spesso trascurato, migliorare sostenibilità e vivibilità delle aree urbane, soprattutto periferiche, con la messa a dimora e la corretta manutenzione e gestione di viali alberati, parchi e giardini”.

“Il comparto – conclude il presidente dei florovivaisti di Confagricoltura – rappresenta quasi 3 miliardi di euro di valore della produzione, 30 mila imprese e 100mila addetti, garantisce un contributo notevole in termini di crescita ed occupazione senza dimenticare i benefici che i nostri vivai generano per il miglioramento dell’ambiente, della qualità della vita e del futuro del pianeta“.

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Manovra, Confagricoltura: importante dare continuità al bonus verde

“E’ importante che il bonus verde venga confermato anche per gli anni 2020-2021 nell’ambito dei provvedimenti connessi alla manovra economica. Si deve dare continuità a uno strumento – già operativo nel 2018 e nel 2019 – che ha permesso di far crescere il verde privato, in giardini, terrazzi e balconi, con un positivo effetto a favore delle imprese vivaistiche e della manutenzione del verde, ma anche dell’ecosistema e del contrasto dei cambiamenti climatici”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in relazione al decreto fiscale che, nell’ultima versione, sembra aver escluso la misura.

“Al contrario, più che eliminare il bonus verde, andrebbe rafforzato – ha proseguito Giansanti – aumentando il massimale di spesa ammissibile e la percentuale di detrazione, come già richiesto dalla mia Organizzazione. Il verde privato è fondamentale anche nell’ottica della mitigazione del clima e del miglioramento della qualità dell’aria”.

“Il ministro Bellanova, solo pochi giorni fa – ha osservato il presidente di Confagricoltura – ha promesso il mantenimento di questa misura fiscale che fa bene ad un settore, come quello florovivaistico, che produce 2,7 miliardi di fatturato e dà occupazione a 180 mila persone. Un settore moderno, innovativo, che punta alla sostenibilità ed alla qualità della vita, che fa bene all’ambiente. Ci auguriamo che quella promessa venga mantenuta”.

“Si parla tanto – ha proseguito il presidente della Federazione nazionale del Florovivaismo di Confagricoltura Francesco Mati – di ambiente, della necessità di impiantare 60 milioni di alberi, di aumentare il verde per mitigare i cambiamenti climatici, per diminuire la CO2 e poi, alla prova dei fatti, un provvedimento fiscale che va in questa direzione, che sta portando risultati importanti, rischia di essere dismesso. Sarebbe contraddittorio e lesivo degli stessi interessi della collettività. Siamo fiduciosi che in Parlamento si riesca a trovare una soluzione positiva”.

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Florovivaismo, Mati (Confagricoltura): “In Italia è necessario investire sul verde pubblico”

L’esperienza e la competenza dei florovivaisti dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli per gestire parchi e giardini

“All’estero c’è un’attenzione particolare per il verde pubblico e vengono apprezzati specialmente fiori e piante ‘made in Italy’. Lo dimostrano i risultati conseguiti dal distretto vivaistico di Pistoia che mostrano una forte ripresa dell’export florovivaistico. Gli imprenditori di Confagricoltura rappresentano le eccellenze del comparto, hanno contatti costanti con architetti del verde, Università e centri di ricerca e mettono a disposizione competenza, esperienza e know how”. Lo dice Francesco Mati, presidente della Federazione che riunisce i florovivaisti di Confagricoltura.

Il settore vale oltre 2,5 miliardi, occupa più di 100.000 addetti in 27.000 aziende.

“Il florovivaismo – puntualizza Mati – va rilanciato sul fronte interno, offrendo al Paese la grande cultura del verde dei produttori. Gli investimenti pubblici vengono accantonati, ma è un errore. Per questo appoggiamo la proposta di legge ‘disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione del settore florovivaistico’, ora in prima lettura in Commissione, che istituisce un tavolo tecnico, un osservatorio per il settore ed un ufficio dedicato al Mipaaft. E’ essenziale che le Istituzioni nazionali e locali si rendano conto dell’importanza di avvalersi delle giuste competenze sulle complesse tematiche da affrontare quando si parla di verde pubblico e della sua gestione”.

“Siamo pronti – mette in evidenza il presidente della FNP florovivaistica di Confagricoltura – a valorizzare le aree urbane e periurbane delle nostre città con la progettazione e la realizzazione di spazi verdi, aumentando la loro ‘qualità’ e combattendo un’inutile quantità che, spesso, non offre risultati”.

“Troppa burocrazia e poca lungimiranza finora hanno frenato l’azione degli operatori per parchi e giardini pubblici – conclude Mati -. C’è la necessità che sindaci, enti pubblici e comunità investano, favorendo e sviluppando un’adeguata progettazione del verde, tenendo conto delle effettive esigenze della popolazione, che chiede spazi belli, curati, utili e realmente fruibili. Questi investimenti hanno indubbi ritorni per la collettività”.

 

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Arriva il Bonus Verde: una boccata d’ossigeno per il comparto florovivaistico

Il bonus verde per terrazze, giardini e balconi sta per diventare realtà: è stato infatti inserito nella legge di bilancio 2018 in via di approvazione e riguarderà ville, villini palazzi di pregio e condomini. Si tratta del risultato di un lavoro di squadra a cui Confagricoltura ha partecipato con grande impegno, come evidenzia Francesco Mati, riconfermato presidente nazionale della Federazione florovivaismo di Confagricoltura il 27 novembre scorso.

Sarà possibile detrarre il 36% sulle spese per il verde, fino a un massimo di 5mila euro per ogni unità immobiliare divisi in dieci anni.

In realtà non è una conquista di poco conto – precisa Mati – se si considera che la detrazione si potrà applicare anche alle unità abitative di un condominio e quindi rientrare nelle spese condominiali”.

In questo periodo si registra anche un sensibile aumento delle esportazioni di prodotti florovivaistici, un segnale positivo di ripartenza del mercato a livello internazionale. L’Italia sta cercando di recuperare spazi dopo anni di crisi anche se la domanda interna resta ancora debole.

Rimane ancora da sfatare – aggiunge il presidente Mati – il pregiudizio che le opere a verde pubblico o privato debbano essere considerate un costo e non un beneficio anche per l’ambiente e la salute dei cittadini come dimostrano autorevoli studi scientifici sul valore del verde come risorsa contro l’inquinamento”.

Su un altro versante, quello della circolazione delle merci, il presidente della Federazione nazionale di prodotto esprime invece preoccupazione per i mancati o inadeguati controlli fitosanitari sui prodotti florovivaistici in arrivo dai Paesi extra-Ue.

Il problema della diffusione delle fitopatie deve essere affrontato a livello di Unione Europea – spiega – perché dall’emergenza xylella sono derivati problemi non solo nella produzione di olivi nei vivai pugliesi ma anche echi mediatici negativi per il comparto florovivaistico italiano sul mercato internazionale. Il problema delle fitopatologie deve essere risolto a Bruxelles. In Italia può arrivare materiale florovivaistico in 56 porti diversi mentre negli Stati Uniti il materiale d’importazione passa attraverso un unico porto e prima di ottenere il via libera viene sottoposto a ispezioni accurate”.

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