Direttiva “Breakfast”: il Parlamento Europeo sostiene gli apicoltori, per l’etichetta del miele si va verso l’elenco dei Paesi e delle percentuali

L’ottica giusta è quella votata ieri a larga maggioranza dal Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo: per il miele serve un’etichetta chiara e trasparente, con l’elenco dei Paesi di origine e delle percentuali che compongono le miscele. E’ questo l’ennesimo passo concreto verso la difesa degli apicoltori e dei consumatori che potranno inoltre contare su un laboratorio di referenza europea per la messa a punto di metodi analitici antifrode e su avanzati sistemi di tracciabilità secondo il modello “blockchain”.

A sancire questo delicato passaggio parlamentare il voto favorevole di ben 522 eurodeputati (solo 13 i contrari e 65 gli astenuti) provenienti da ogni gruppo politico e da ciascuno dei 27 Stati membri. L’Europarlamento approva così la propria posizione negoziale su una proposta della Commissione europea che porterà, si prevede nel corso del 2024, alla revisione delle norme per l’etichettatura di frutta, marmellate e miele.

Un traguardo che procura motivo di soddisfazione a Confagricoltura e alla Federazione Apicoltori Italiani (FAI) che hanno seguito il dossier – fatto di complessi aspetti tecnici, che solo gli addetti ai lavori hanno potuto cogliere compiutamente – adoperandosi nel sostenere le istanze del comparto produttivo.

Ci si appresta infatti a modificare, dopo ventidue anni dalla sua emanazione, la Direttiva 2001/110 sul miele: la base giuridica, per intenderci, cui fanno riferimento i 710.825 apicoltori attivi nell’Europa a 27 Stati membri, per ogni adempimento riguardante la produzione e la commercializzazione del miele. Un passaggio che non può ancora dirsi scontato vista la previsione di classi merceologiche generiche, come “miele grezzo” e “miele vergine”: vere e proprie dizioni di fantasia, che rischiano di tradursi in grimaldelli nelle mani dei più smaliziati concorrenti del miele di produzione nazionale ed europea.

Leggi

“Direttiva Breakfast”: la Federazione Apicoltori ringrazia gli eurodeputati italiani per il voto su etichette del miele più trasparenti

«La storica posizione della Federazione Apicoltori Italiani (FAI), anticipatrice dellobbligo di indicare lorigine geografica del miele e le percentuali in caso di miscela, viene sostenuta all’unanimità dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Le scelte espresse oggi sulla Direttiva Colazione”, che riguarda soprattutto i consumatori ma anche noi apicoltori, portano verso una maggiore trasparenza delle etichette e rinforzano l’azione di contrasto alle frodi nel miele. Doveroso, da parte nostra, un ringraziamento a tutti gli Eurodeputati italiani che con il loro voto convinto hanno difeso la nostra apicoltura». Il presidente nazionale della Federazione Apicoltori, Raffaele Cirone, commenta con soddisfazione le decisioni prese oggi a Bruxelles.

Il pacchetto di proposte legislative, noto come “Direttiva Breakfast”, contiene infatti svariate ipotesi di modifica della Direttiva miele 2001/110/CE: un provvedimento che gli apicoltori italiani, insieme ad una gran parte dei loro colleghi europei, hanno sempre considerato ambiguo e inadeguato a difendere i prodotti apistici di qualità, come anche gli interessi di produttori e consumatori.

Già negli anni ’80, ricorda la Federazione Apicoltori Italiani, fu adottato il sigillo tricolore di origine e garanzia “FAI Miele Italiano” che ancora oggi i nostri produttori usano per distinguere e certificare la provenienza geografica del loro miele: iniziativa necessaria perché la Direttiva del miele non obbliga ancora a menzionare in etichetta i Paesi di origine e le percentuali del miele impiegato per le miscele presenti sul mercato e offerte a prezzi che mettono in ginocchio il comparto produttivo.

«L’obiettivo cui miriamo – conclude il presidente FAI Raffaele Cirone – è quello di far venire allo scoperto quegli Stati membri dell’Unione europea che nazionalizzano il miele extracomunitario, aggirando i dazi doganali e commercializzando miscele di mieli a prezzi insostenibili per gli apicoltori europei e italiani». Ben venga dunque il pronunciamento del Parlamento europeo, che, vogliamo tutti augurarci, vorrà presto introdurre l’obbligo generalizzato di etichette trasparenti per il miele.

Leggi