Cresce la campagna solidale #RialziamociInsieme: si aggiunge un nuovo punto di raccolta a Ispica

Grande successo di partecipazione da parte degli imprenditori agricoli iblei alla campagna solidale #RialziamociInsieme, lanciata dall’OP Abiomed e da Confagricoltura Ragusa per mettere in moto una macchina di solidarietà in cui le aziende agricole donano i propri prodotti ortofrutticoli che, attraverso i servizi sociali, la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana, raggiungono le famiglie in difficoltà economica a causa dell’emergenza Coronavirus di tutti i comuni dell’ex provincia di Ragusa.

Sin dal lancio della campagna, a testimonianza della grande generosità che caratterizza il cuore degli imprenditori agricoli iblei, il numero delle aziende che hanno aderito è cresciuto di giorno in giorno, rendendo necessaria, per una più adeguata e funzionale organizzazione, l’apertura di un secondo punto di raccolta solidale a Ispica (presso i F.lli Giamblanco, azienda associata all’OP Abiomed, in contrada San Basilio – Marza) e l’estensione dei giorni di consegna dei prodotti dal lunedì al venerdì.

Di seguito l’elenco aggiornato e completo dei Centri di Raccolta Solidale della campagna #RialziamociInsieme con i recapiti da contattare:

F.LLI CORALLO S.R.L.

Km. 1500, Contrada Valleforno – 97014 ISPICA (RG)

TEL. 0932 950098 (referente GIUSEPPE)

 

F.LLI GIAMBLANCO

S.P. 50 – Km 7,000

C/da San Basilio – Marza – 97014 ISPICA (RG)

TEL 3394336752 (referente GIAMBATTISTA)

 

F.LLI GALANTI SRL

C.DA PIANO CONTI SNC – 97018 SCICLI (RG)

TEL 0932 1733004 (referente GIUSEPPE)

 

GST SERVICE SRLS

Contrada Alcerito km 6 – 97019 VITTORIA (RG)

TEL  3929286693 (referente MIRKO)

 

EMMOLO SALVATORE & C. SRL

Contrada Petraro Box 8 – 97017 SANTA CROCE CAMERINA (RG)

TEL 0932 911659 (referente TONINO OCCHIPINTI)

 Campagna #RialziamociInsieme -Grafica aggiornata

Ragusa, 10 aprile 2020

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Coronavirus, Confagricoltura: Italia tra gli ultimi Paesi in Europa per uso di internet e servizi informatici

L’attuale situazione di emergenza causata dal Coronavirus rende ancor più necessario l’uso di Internet e di servizi informatici: dai rapporti con la Pubblica Amministrazione allo smart working, dall’attività didattica all’home banking, all’e-commerce: molte attività in questo periodo si stanno trasferendo sul web, con nuove modalità. E l’Italia, da quanto emerge da un’analisi condotta dal Centro Studi di Confagricoltura su dati Eurostat 2019, risulta più indietro rispetto agli altri Paesi europei, per l’utilizzo di Internet e dei servizi informatici in generale.

Il nostro Paese si colloca al 20° posto per l’accesso a Internet: solo l’85% delle famiglie italiane ha questa possibilità, contro una media europea del 90%. Dalle cifre relative alla banda larga (almeno 30 Mbits/secondo) risulta, inoltre, che l’Italia è al 18° posto in Europa, con l’84% delle famiglie (rispetto alla media europea dell’89%) che può disporre di una tale velocità di connessione. Se si guarda poi alla banda ultralarga (100Mbits/secondo) scendiamo addirittura al 25° posto, seguiti solo da Croazia, Cipro e Grecia (elaborazione Corte dei Conti UE su dati Commissione UE 2017).

Anche sul fronte dei servizi on line per l’espletamento di adempimenti vari, il Centro Studi di Confagricoltura rileva dati poco confortanti: sebbene ci sia stato un aumento (fra il 2015 e il 2019 dal 28% al 36% della popolazione) nell’utilizzo dell’internet banking, ovvero nella gestione dei conti correnti bancari on line, siamo comunque al 23° posto in Europa (media UE 58%).

Nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (per informazioni, pagamenti e gestione pratiche) la situazione non è certo migliore: in Italia i cittadini che si avvalgono di Internet sono solo il 23%, rispetto a una media UE del 55%, collocandoci al 27° posto in Europa, precedendo sola la Romania.

Quanto all’e-commerce, nel nostro Paese solo l’8% della popolazione effettua acquisti di beni e servizi on line, rispetto al 20% della media europea: una percentuale che ci relega al 24° posto in Europa.

Nonostante gli impegni fissati a livello nazionale ed europeo e l’approvazione del progetto “Strategia Digitale Italiana” nel 2015 (per gli obiettivi di crescita UE 2020), che prevedeva che entro il 2020 almeno il 50% delle abitazioni fosse dotato di connessione a banda ultra larga, il nostro Paese – rileva Confagricoltura – continua a scontare un pesante ritardo, anche culturale, su questo fronte. E l’emergenza Coronavirus, che sta costringendo la popolazione a ricorrere necessariamente ai servizi telematici per diversi adempimenti, fa affiorare in maniera ancora più evidente l’inadeguatezza del sistema infrastrutturale digitale italiano.

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Florovivaismo, Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Ripristinare le attività di manutenzione del verde, il comparto non può più attendere”

Nel corso della riunione della task force del settore florovivaistico del Copa-Cogeca (il Comitato delle Organizzazione agricole e delle cooperative europee) che si è svolta venerdì scorso a Bruxelles, Confagricoltura ha ribadito le richieste per sollevare uno dei comparti che maggiormente sta soffrendo le conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

Si tratta solo dell’ultima azione di sensibilizzazione delle Istituzioni nazionali e comunitarie che Confagricoltura sta prevedendo a salvaguardia del comparto florovivaistico, al fine di prevedere adeguati indennizzi e contromisure per compensare le perdite di ricavo e di reddito subite dagli operatori.

“Le misure messe in atto a seguito dell’emergenza  Covid-19 – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – hanno provocato un crollo delle vendite dei prodotti florovivaistici ed una drastica riduzione dei fatturati delle aziende impegnate nella produzione, vendita e manutenzione del verde. L’area iblea, nella quale ricadono numerose e importanti imprese che operano nel settore, è particolarmente colpita dagli effetti economici nefasti di questa crisi”.

“Nonostante il recente chiarimento arrivato da Palazzo Chigi – aggiunge Pirrè – che consente la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e di altri prodotti simili perché rientra nelle attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli ammesse dal Dpcm del 22 marzo 2020, il settore continua a soffrire per l’ancora difficile collocazione del prodotto”.

“Continua, inoltre, la sospensione dell’attività della cura e manutenzione del verde. Un comparto che fattura circa 1,8 miliardi annui a livello nazionale e dà lavoro a circa 40mila addetti. Ogni mese di fermo, quindi, rappresenta in media non meno di 150 milioni di euro di giro di affari; una cifra sottostimata se si considera che in questi mesi primaverili l’attività è decisamente superiore”.

“Come Confagricoltura – conclude il presidente Pirrè – abbiamo chiesto al governo di soprassedere alla sospensione di questa attività (perlomeno per quanto riguarda la cura e manutenzione di parchi, giardini, verde pubblico, impianti sportivi, anche per evitare il degrado degli investimenti verdi) e di prevedere un adeguato ristoro – a valere di risorse nazionali o comunitarie – per il mancato fatturato in questo periodo di sospensione”.

Confagricoltura ricorda che il settore florovivaistico italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari e 27mila aziende, produce un giro d’affari di circa 2,9 miliardi di euro l’anno (1,32 miliardi di euro di fiori recisi e piante in vaso e 1,55 miliardi di euro di piante ornamentali) ed impiega oltre 100mila addetti lungo tutta la filiera.

Sulla base di tali valori Confagricoltura aveva presentato già a fine marzo, a Bruxelles, le sue prime stime sui danni al comparto che, se l’emergenza dovesse proseguire, dovrebbero essere riviste in termini più preoccupanti. A queste dovrebbero poi aggiungersi quelle relative ai danni subiti dalle imprese dedite alle attività per la manutenzione del verde.

Tra le misure necessarie da mettere in campo rapidamente, Confagricoltura ha avanzato le seguenti richieste: moratorie mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende; cassa integrazione per i lavoratori derogando alle attuali regole; rinvio pagamento contributi previdenziali ed imposte; sostegno al reddito per gli agricoltori anche in forma associata, attraverso strumenti che valorizzino il prodotto ancorché non venduto sul mercato; sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende in graduatoria PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti. Alle Istituzioni comunitarie, inoltre, si chiede di prevedere idonee misure eccezionali tipo quelle previste dal Reg. n. 1308/2013 “Ocm unica” per alleviare le perturbazioni di mercato determinatesi a seguito della diffusione del Covid-19.

Al termine del periodo di emergenza sarà necessario, infine, promuovere una campagna di sensibilizzazione della popolazione affinché tutti “si regalino un fiore” per ripartire e tornare a sperare in un futuro.

Ragusa, 6 aprile 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Confagricoltura dona due ventilatori polmonari all’Asp di Ragusa

Nella giornata di ieri il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, ha consegnato nelle mani del direttore dell’Asp 7 di Ragusa, arch. Angelo Aliquò, due ventilatori polmonari donati dall’Organizzazione di categoria degli imprenditori agricoli iblei.

“Da parte del direttivo di Confagricoltura Ragusa, in rappresentanza di tutti gli imprenditori associati – dichiara il presidente Pirrè – , un piccolo ma concreto aiuto nei confronti della sanità pubblica, così duramente messa alla prova in un periodo di emergenza sanitaria come quello attuale”.

Ragusa, 4 aprile 2020

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Coronavirus, in arrivo da Bruxelles le prime misure sollecitate da Confagricoltura

“Un primo pacchetto di misure che risponde ad alcune nostre sollecitazioni, ma resta aperta la questione della crescente instabilità dei mercati”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato le decisioni annunciate dalla Commissione europea per limitare l’impatto sul settore agricolo della pandemia Covid-19.

“E’ positivo l’aumento degli anticipi relativi agli aiuti diretti della PAC e delle erogazioni previste dai programmi per lo sviluppo rurale. Va fatto un ulteriore passo in avanti, anticipando la data ordinaria dei pagamenti” – sottolinea Giansanti.

Confagricoltura segnala che le misure eccezionali in via di definizione a Bruxelles prevedono l’aumento dal 50 al 70% dell’anticipo sugli aiuti diretti della PAC. Per i pagamenti relativi allo sviluppo rurale, l’anticipo sale dal 75 all’85%.

“La nostra valutazione è positiva anche sulla possibilità di rivedere i programmi per lo sviluppo rurale, consentendo così alle Regioni di intervenire a sostegno delle imprese sulla base delle specifiche esigenze territoriali” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“Di grande interesse anche la misura che prevede la concessione di prestiti agevolati alle imprese fino ad un massimo di 200 mila euro”.

“Attendiamo ora ulteriori proposte della Commissione in materia di gestione dei mercati più in sofferenza per la contrazione della domanda e le difficoltà di regolare funzionamento delle filiere; con l’attivazione degli strumenti già previsti dalla normativa europea, che vanno dai ritiri di mercato agli incentivi per lo stoccaggio dei prodotti” – conclude Giansanti.

“A questo riguardo, proseguono le nostre iniziative per fare in modo che le nuove proposte arrivino al Consiglio Agricoltura della UE in programma il prossimo 27 aprile”.

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Coronavirus, Agriturist/Confagricoltura: per gli agriturismi perdite per oltre 800 milioni di euro

Salta la Pasqua e fioccano le disdette anche per la prossima estate per le quasi 24mila aziende agrituristiche italiane. Niente più vacanze e fine settimana in campagna, stop alle fattorie didattiche ed ai banchetti per matrimoni e comunioni.

“Come tutto il Paese – mette in evidenza Augusto Congionti, presidente di Agriturist – ci siamo completamente fermati. I nostri agriturismi finora, tra disdette e mancati arrivi, hanno riscontrato perdite di fatturato per oltre 800 milioni di euro, senza contare quelle derivanti dalle fattorie didattiche e dalla vendita diretta che assommano ad oltre 40 milioni di euro. Ma i nostri imprenditori, come tutti gli agricoltori, non sospendono il loro lavoro e, in molti casi, reinventano la loro attività. In tutta Italia numerosi sono gli operatori che consegnano prodotti dell’azienda agricola e pasti pronti della cucina tipica a domicilio. E c’è anche chi fa di più, ospitando medici e infermieri in servizio nelle aree più colpite dal Coronavirus.

La Pasqua e i ponti del 25 Aprile e del 1° Maggio segnano di solito l’inizio della stagione negli agriturismi italiani. Un comparto che occupa circa 100mila addetti e ospita, annualmente, 3/4 milioni di arrivi per un totale di 13,4 milioni di presenze. Con il Coronavirus si è azzerato tutto.

“Normalmente – spiega Congionti – lavoriamo cinque/sei mesi a pieno ritmo e in molte regioni si raggiunge il pienone proprio già tra maggio e giugno, con gli ospiti stranieri, che certamente non torneranno presto nel nostro Paese. Non ci sono guadagni, mentre restano i problemi da affrontare, come quello della mancanza di liquidità e del notevole carico di tributi”.

“E’ vero che ci sono molte disdette e che non arrivano ancora le prenotazioni per l’estate, però sono assolutamente convinto che, finita l’emergenza della pandemia, la vacanza preferita dagli italiani sarà proprio quella in agriturismo – conclude il presidente di Agriturist -. Lo dico perché, dal mare alla montagna, passando per le colline, dopo il lungo periodo di quarantena, gli italiani cercheranno spazi aperti e vasti orizzonti. Le nostre aziende propongono un’offerta ricca, mai banale o monotona, che permette di scegliere, secondo i propri gusti e il proprio budget, tra sport, cultura, buona cucina, rilassandosi in piena campagna e ‘respirando’ la natura.”

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Coronavirus, le aziende di Confagricoltura portano la spesa a domicilio e aiutano chi ha necessità

Qui l’elenco completo delle iniziative poste in essere su tutto il territorio nazionale dalle varie Unioni provinciali e regionali

Con le restrizioni determinate dall’emergenza Coronavirus, molte imprese agricole si sono organizzate per la consegna a domicilio di prodotti di stagione e non solo: frutta e verdura, vino, birra alimentare, olio, latte, formaggi, latticini, yogurt, carne, salumi, uova, ma anche piantine in vaso, semi e cibo per animali. Lo sottolinea Confagricoltura che, sul territorio, sta supportando le iniziative delle aziende associate.

In Lombardia, la regione più colpita dal Coronavirus, oltre 250 imprese di Confagricoltura hanno aderito all’iniziativa “Negozi a casa tua” con la consegna della spesa direttamente a domicilio (sul sito http://lombardia.confagricoltura.it/ita/ le aziende aderenti, divise per province). E’ stata attivata anche la distribuzione di piatti pronti di cucina tipica dagli agriturismi.

In Piemonte segnaliamo a Torino “Arrivano i nostri”, ovvero i prodotti freschi, senza intermediari, sulle tavole (https://www.confagricolturatorino.it/).

“Sapori di Liguria a casa tua” è la campagna di Confagricoltura regionale che promuove, attraverso sito, social e newsletter le aziende associate che fanno consegna porta a porta.

In Veneto, Confagricoltura Verona ha lanciato “Fai la spesa con un WhatsApp” per ricevere, a domicilio, formaggi e prodotti biologici. Padova supporta le aziende che vendono on-line, mentre Rovigo fornisce a riso agli indigenti. Belluno e Treviso consegnano a domicilio, oltre ai prodotti agricoli, anche piatti pronti cucinati dai cuochi degli agriturismi.

In Trentino, Confagricoltura propone, oltre alle consegne a domicilio, l’iniziativa #rimaniamoingiardinoconifiorideltrentino.

A Ravenna Confagricoltura ha previsto #restiamoacasaemangiamobene con le numerose aziende associate che fanno consegne a domicilio.

Iniziative analoghe anche in Toscana (i giovani dell’Anga hanno organizzato su Facebook “Maremma a domicilio”, devolvendo il 10% degli incassi alla CRI) e in Umbria, dove oltre alla campagna sui social #restaacasa pensiamo noi a far arrivare il cibo alla tua tavola, gli agricoltori sono al lavoro anche per sanificare le strade dell’Alto Tevere. A L’Aquila, per rispettare la tradizione abruzzese dell’agnello a Pasqua, Confagricoltura lo porta direttamente a casa chiamando il numero 3687199712.

Numerosi gli imprenditori del Lazio che si sono organizzati per consegnare prodotti agricoli a Roma. Confagricoltura Frosinone sta censendo e valorizzando le aziende agricole che consegnano a domicilio.

Confagricoltura Napoli sta riorganizzando l’offerta dei produttori associati che prima effettuavano vendita diretta, così come Salerno ha lanciato “La spesa a casa tua”, a base di ortaggi di stagione, mozzarella di bufala, miele, formaggi di pecora e capra, miele, limoni e marmellate.

Sul fronte della solidarietà, in Sicilia, a Ragusa, è in partenza #rialziamociinsieme. Gli imprenditori agricoli associati, con l’OP Abiomed, in collaborazione con i servizi sociali, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e i 12 i sindaci dei comuni Iblei, consegnano settimanalmente frutta e verdura agli indigenti perché “bisogna essere comunità e remare tutti compatti nella stessa direzione”.

In Piemonte, i risicoltori associati a Novara hanno donato 6.000 porzioni di riso all’ospedale da campo di Bergamo, mentre in Sardegna attraverso Agrinsieme, è in partenza un’apposita piattaforma per fornire prodotti agricoli ai bisognosi attraverso la Croce Rossa Italiana.

Confagricoltura Parma promuove la raccolta fondi “Sosteniamo insieme” per le strutture ospedaliere di Parma, Fidenza-Vaio e Borgotaro, impegnate nell’emergenza Coronavirus.

In Abruzzo e a Foggia è stata attivata l’Onlus di Confagricoltura “Senior- l’età della Saggezza” per raccogliere fondi, rispettivamente per gli Ospedali di L’Aquila, Sulmona e Avezzano e per gli Ospedali Riuniti di Foggia. E molte altre sono le iniziative di solidarietà avviate in tutte le regioni da imprenditori associati o attraverso la Onlus, come nelle Marche. A Cosenza, per esempio, gli agricoltori stanno raccogliendo fondi per donare un respiratore all’Ospedale civile dell’Annunziata e mascherine e camici all’Avis e al centro trasfusionale.

Le aziende agricole e agroalimentari in questo periodo di emergenza e di quarantena si confermano fondamentali. I consumatori – conclude Confagricoltura – hanno capito che dietro ogni cibo acquistato c’è il lavoro di un agricoltore, che non si è fermato e sta continuando, nonostante le difficoltà, ad assolvere il proprio compito di attività indispensabile. E lo fa – come recita la campagna social di Confagricoltura – “orgoglioso di garantire cibo. Il più buono. Quello italiano”.

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Coronavirus, Confagricoltura: intervenire per evitare il lockdown del comparto ortofrutticolo italiano

Frutta e verdura sono un orgoglio della cucina tricolore e pilastro della dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Il comparto ortofrutticolo – evidenzia Confagricoltura – rappresenta un quarto del valore della produzione agricola nazionale e il 20% della spesa alimentare. E’ anche la prima voce del nostro export agroalimentare.

In questo periodo le aziende ortofrutticole italiane stanno garantendo senza interruzione i rifornimenti ai punti vendita, cosicché sulle nostre tavole non sono finora venuti a mancare ortaggi e frutti di stagione. Ma l’emergenza Coronavirus inizia a destabilizzare anche questo comparto. Le cause sono molteplici: dalla difficoltà di mercato alla logistica, fino alla carenza di manodopera che sta preoccupando non poco gli agricoltori italiani.

Attualmente il problema è limitato alle primizie, come le fragole (di cui l’Italia è il quarto produttore al mondo, con 3.700 ettari coltivati e un export, seppure in flessione, che vale 29,8 milioni di euro), o gli asparagi, ma il timore degli operatori è che l’emergenza si acuisca nei prossimi giorni, quando, in particolare al Sud, inizierà la raccolta di zucchine, melanzane, pomodori e peperoni.

Confagricoltura pone anche l’attenzione alle esportazioni di ortaggi e frutta, che hanno subito un rallentamento dell’80%, o addirittura si sono azzerate.

Per alcune regioni – evidenzia Confagricoltura – il Coronavirus è un ulteriore danno per il comparto: in Emilia Romagna, ad esempio, la situazione è particolarmente preoccupante per le emergenze che si sono susseguite nell’ultimo anno. Si è passati dalla cimice asiatica, alle gelate dei giorni scorsi, e ora la carenza di manodopera per l’emergenza sanitaria rischia di chiudere consolidate realtà produttive.

Di qui la necessità di misure ad hoc, quale la richiesta alla Commissione UE di poter effettuare un ritiro straordinario dal mercato di prodotti ortofrutticoli, allargando l’attuale elenco e snellendo le procedure, con risorse aggiuntive a quelle dei correnti programmi operativi (come era capitato in passato per altre emergenze sanitarie che avevano colpito il comparto).

Confagricoltura è intervenuta predisponendo alcuni emendamenti al decreto “Cura Italia”, nell’ambito delle misure di sostegno al settore agricolo, quali la previsione di risorse straordinarie di almeno 20 milioni di Euro da utilizzare a supporto di quei comparti ortofrutticoli, come la fragola, particolarmente colpiti dall’effetto dell’emergenza COVID-19, prevedendo l’estensione della copertura anche ai produttori non soci delle OP.

Confagricoltura ha inoltre sostenuto la richiesta di poter anticipare ad oggi la campagna di promozione per stimolare i consumi di fragola (il frutto ha perso in un mese il 15,5% del valore del prezzo all’origine nei due principali distretti produttivi, in Basilicata e Campania) attivata dall’Organismo Interprofessionale con il patrocinio del Ministero, sull’intero territorio nazionale, in collaborazione con la GDO, i negozi di dettaglio specializzati e gli operatori grossisti dei mercati agroalimentari.

Rimane valido, poi, l’invito alla grande distribuzione a fare la propria parte, sostenendo il prodotto italiano in questo periodo di generale difficoltà economica.

Confagricoltura ritiene che la pandemia Coronavirus segni il punto di svolta per riorganizzare la filiera ortofrutticola italiana, che manifesta ancora punti di debolezza a sfavore dei produttori agricoli e di tenuta sui mercati internazionali. Senza contare poi l’organizzazione del lavoro all’interno degli stabilimenti post COVID-19, dove la sicurezza degli addetti necessiterà di ulteriori precauzioni.

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#RialziamociInsieme, l’appello di Confagricoltura Ragusa e dell’OP ABIOMED alle imprese agricole iblee ad aderire alla campagna solidale

In questo periodo di grande difficoltà per l’intero paese a causa del coronavirus, per cui molte attività sono state chiuse per decreto governativo a tutela della salute pubblica, sta emergendo una nuova “povertà sociale” della quale non si conoscono i confini. Un dato di fatto è che piccole imprese, professionisti, artigiani e operai, dall’oggi al domani, si sono trovati rinchiusi a casa e senza reddito ma, soprattutto, senza alcuna tutela sociale.

Come annunciato nella giornata di ieri, le due Organizzazioni (Confagricoltura Ragusa e l’Op Abiomed), insieme ai Sindaci del territorio ibleo, alla Caritas ed associazioni di volontariato, stanno mettendo in rete un dispositivo che consenta di poter disporre periodicamente di un certo quantitativo di ortofrutta da destinare al fabbisogno familiare dei nuclei in difficoltà. L’iniziativa benefica e solidale è denominata #RialziamociInsieme.

Vista la portata del fenomeno sociale che si intende alleviare, Confagricoltura Ragusa e l’Op Abiomed invitano innanzitutto i propri soci, che nel tempo si sono sempre dimostrati sensibili a campagne sociali e di solidarietà, e tutto il mondo agricolo a mettere a disposizione settimanalmente 3/5 cassette di articoli di propria produzione da consegnare, dal lunedì al mercoledì, nei vari centri di raccolta che abbiamo individuato a Vittoria, Santa Croce Camerina, Scicli ed Ispica, specificando il tipo di ortaggio prodotto per evitare eccessi e carenze. L’organizzazione di #RisolleviamociInsieme, il giovedì, provvederà a smistare i prodotti ai comuni.

L’invito all’adesione è esteso a tutte le aziende agricole di buona volontà del territorio ibleo.

Abbiamo agito d’istinto, seguendo l’ottimismo della volontà – dichiara Luciano Caruso, direttore dell’Op Abiomed”. “Come hanno saggiamente affermato ieri, sia il Papa che il Presidente della Repubblica – aggiunge Caruso – da soli non andiamo da nessuna parte. Adesso bisogna remare tutti uniti nella stessa direzione. Bisogna approfittarne per cambiare approccio e capire che solo collaborando uniti si vince. Rialziamoci insieme!”.

Di seguito l’elenco dei Centri di Raccolta Solidale con i recapiti da contattare:

– F.LLI CORALLO S.R.L.

Km. 1500, Contrada Valleforno – 97014 ISPICA (RG)

TEL. 0932 950098 (referente GIUSEPPE)
– F.LLI GALANTI SRL

C.DA PIANO CONTI SNC  – 97018 SCICLI (RG)

TEL 0932 1733004 (referente GIUSEPPE)
– GST SERVICE SRLS

Contrada Alcerito km 6, 97019 VITTORIA RG

TEL  3929286693 (referente MIRKO)
– EMMOLO SALVATORE & C. SRL

Contrada Petraro Box 8 – 97017 SANTA CROCE CAMERINA (RG)

TEL 0932 911659 (referente Tonino Occhipinti)

 

Ragusa, 28 marzo 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Coronavirus, le misure di Ismea a sostegno di imprese e giovani agricoltori vanno incontro alle aspettative di Confagricoltura

I provvedimenti straordinari di ISMEA per venire incontro alle esigenze delle imprese agricole e agroalimentari a seguito dell’evolversi dell’emergenza Coronavirus soddisfano le aspettative di Confagricoltura.

Le misure economiche si articolano in otto sezioni e vanno dalla sospensione di tutte le rate dei mutui con scadenza nell’anno 2020 all’estensione delle garanzie dell’Istituto su tutti i finanziamenti per i quali si chiede un periodo più lungo di ammortamento.

Attenzione anche ai giovani, ai quali sono stati dedicati specifici interventi, come il posticipo della presentazione delle domande per la Banca delle Terre al 31 maggio e della pubblicazione del bando per l’insediamento aziendale al 31 luglio 2020.

Si tratta di provvedimenti importanti – commenta Confagricoltura – per le imprese costrette ad operare in un contesto economico recessivo con una conseguente forte caduta produttiva.

 

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