Certificati antimafia, l’allarme di Confagricoltura: bloccati fondi Ue per un milione di aziende agricole

Le certificazioni antimafia richieste agli agricoltori che beneficiano di fondi europei rischiano di paralizzare in modo grave il settore. A lanciare l’allarme Confagricoltura, preoccupata per la mole di carico burocratico aggiuntivo che può bloccare il sistema degli organismi pagatori in una fase in cui, finalmente, stanno operando in modo solerte ed efficace.

La richiesta della documentazione antimafia sui terreni che usufruiscono dei contributi comunitari, avviata lo scorso 20 novembre per circa un milione di aziende agricole, “vanifica totalmente l’impegno profuso dal governo per rendere più efficiente il sistema di gestione delle risorse europee” – spiega Confagricoltura – con effetti anche sulle prefetture “chiamate a gestire una mole enorme di documenti“.

Confagricoltura invita il governo ad intervenire in tempi celeri. “Ci attendevamo” – sottolinea Confagricoltura – “provvedimenti nel DL Fiscale all’esame della Camera, ma la norma introdotta nel maxiemendamento riguarda solo le piccole imprese che ricevono fondi europei entro i 5mila euro. Così non si risolve il problema per le imprese più produttive e competitive“.

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Il direttivo nazionale della FIIAF incontra il presidente di Confagricoltura: il report del dott. Ignazio Nicastro

Martedì 21 novembre si è tenuto in Roma il Consiglio Direttivo della FIIAF (Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare) facente parte di Confagricoltura. Tra gli altri, presente il dott. Ignazio Nicastro, vice-presidente di Confagricoltura Ragusa, in qualità di componente del direttivo nazionale.

Nel corso della seduta, oltre a procedere con i punti dellʼordine del giorno, il direttivo ha avuto un proficuo incontro con il presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il quale ha augurato buon lavoro e spronato ad andare avanti con progetti futuri della FIIAF, tra i quali il progetto di promozione delle attività della stessa nelle scuole italiane.

Il direttivo ha poi ascoltato una relazione del Dott. Buso (funzionario Confagricoltura, responsabile dei rapporti con il Parlamento) che ha illustrato le principali novità previste nella prossima Legge di Stabilità inerenti il settore agricolo.

Si è inoltre affrontato lʼargomento spinoso della recente norma sulla certificazione antimafia che diventa obbligatoria per le aziende agricole che, di fatto, sta bloccando i pagamenti PAC ed intasando le prefetture. “Il Dott. Buso – spiega il dott. Ignazio Nicastro – ci ha riferito che Confagricoltura ha  chiesto il differimento di 1 anno dell’entrata in vigore della norma, in modo tale da concedere alle imprese il tempo necessario per adeguarsi alla nuova stringente normativa”.

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Sosteniamo la cooperativa Terra Iblea al concorso nazionale “Coltiviamo Agricoltura Sociale”

Il  29 novembre è l’ultimo giorno utile per votare online i progetti che partecipano al bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, organizzato da Confagricoltura e Onlus Senior-L’Età della Saggezza, in collaborazione con Rete delle Fattorie Sociali, Intesa Sanpaolo, Università di Roma Tor Vergata, con l’obiettivo di incentivare l’agricoltura sociale, favorendo e accompagnando lo sviluppo di attività imprenditoriali in grado di coniugare sostenibilità e innovazione.

Il concorso, alla sua seconda edizione, ha incrementato la dotazione finanziaria, aumentando il numero dei premi, che sono passati da uno a tre: ognuno da 40 mila euro per un totale di 120 mila (di cui uno destinato alle aree colpite dal terremoto). E poiché l’agricoltura ha bisogno di imprenditori sempre più specializzati e preparati, oltre al premio in denaro, saranno destinate ai vincitori tre borse di studio per partecipare al ‘Master di Agricoltura Sociale’ presso l’Università di Roma Tor Vergata.

Cento i progetti presentati alla scadenza del 15 ottobre: 89 di carattere nazionale e 11 riguardanti le zone terremotate, provenienti da tutte le regioni d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Con Lazio, Lombardia e Campania al vertice della classifica per maggior numero di progetti (rispettivamente con 14, 13 e 10). Molteplici gli ambiti presi in esame, che spaziano dall’inserimento di persone con disabilità, all’educazione ambientale e alimentare, fino alla salvaguardia della biodiversità.

sosteniamo terra iblea

COME VOTARE

I progetti presentati sono stati inseriti, in ordine alfabetico e corredati da un breve abstract e foto, sulla piattaforma internet dedicata www.coltiviamoagricolturasociale.it e in questi giorni possono essere votati dal pubblico. Per votare occorre registrarsi sulla piattaforma nella pagina iniziale, cliccare su “iscriviti”, compilare la griglia e inviare. Arriva quindi un link di verifica che, con clic, vi riporta in “home”. Qui, nella sezione “accedi” occorre confermare mail e password. A questo punto si può votare il progetto prescelto.

Le trenta proposte che avranno raccolto il maggior gradimento passeranno al vaglio di una commissione di esperti per la selezione definitiva. I progetti destinata alle zone colpite dal sisma andranno direttamente alla valutazione della commissione.

Entro la metà di dicembre si conosceranno i tre progetti vincitori, che dovranno essere realizzati entro ottobre 2018. L’importo dei premi sarà erogato in tre tranche; buona parte sarà messa a disposizione subito per consentire alle iniziative una rapida operatività.

Tra i progetti selezionati per il concorso c’è anche la Cooperativa Terra Iblea di Ragusa, impegnata nei reinserimento lavorativo i disabili mentali. Una storia che merita di essere raccontata e conosciuta. Un gruppo di ragazzi inseriti in una comunità-alloggio in cui lavorano nei campi, nella cucina e nella sala del ristorante, dove vengono cucinati i frutti del loro lavoro nei campi. Un progetto che parte nel novembre 2011, grazie alla generosità della famiglia Ottaviano Bruno che ha concesso in comodato d’uso gratuito un ampio podere di 21 ettari in contrada Cillone Lusìa, lungo la vecchia statale che collega Ragusa e Modica.

La ratio principale della progetto della cooperativa Terra Iblea è incentivare e ottimizzare il processo di riqualificazione e di inserimento di ragazzi speciali in un contesto societario. Infatti sono soci della cooperativa, hanno un assetto proprietario e una modalità con la quale ci si garantisce l’un l’altro nella forma d’investimento che ognuno ha realizzato. Da qualche giorno, inoltre, è partito un nuovo progetto, approvato dalla Fondazione “Con il Sud”, che ha premiato l’idea di Terra Iblea del Sud Italia: l’unico progetto che è passato in provincia di Ragusa e che trova coinvolti partner istituzionali dei processi sia di natura sanitaria sia di natura socio-assistenziale, per poter continuare a continuare.

“È uno dei progetti sull’agricoltura sociale che non dà reddito, ma è un’agricoltura che dà una ricchezza incredibile al territorio, valorizzazione un territorio bellissimo coinvolgendo e impegnando socialmente soggetti che hanno difficoltà. Lavorare per queste persone significa rinascere e la loro realizzazione ha una valenza sociale incredibile”, dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa Antonino Pirrè. Infatti, come dichiara Emanuele Avola, uno dei ragazzi della cooperativa: “Alzarsi la mattina presto vuol dire avere un risultato da portare a compimento. E  questo ci fa sentire parte della società delle persone normali”.

Sosteniamo i ragazzi di Terra Iblea (e il loro progetto di vera inclusione sociale partendo dall’agricoltura) votandoli al concorso “Coltiviamo Agricoltura Sociale”. Bastano pochi minuti.

Per conoscere meglio la cooperativa Terra Iblea date un’occhiata al  video seguente prodotto da Confagricoltura Ragusa.

https://www.youtube.com/watch?v=bOjixwPqCMI&sns=em

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