Servizio Civile Universale, Confagricoltura: “Partito l’impegno dei giovani nel nostro patronato”

Primo giorno d’impegno ieri, martedì 25 maggio, per 82 giovani tra i 18 e i 28 anni nel Servizio Civile Universale (SCU), che svolgeranno per un anno in 47 sedi territoriali Enapa, il patronato di Confagricoltura, accompagnati nel loro percorso da operatori locali di progetto specificamente formati. Sono 6 i programmi in cui saranno coinvolti, che vanno dalla conoscenza della normativa previdenziale e socio-assistenziale, fino ai temi che collegano il servizio civile con le più ampie dinamiche sociali e culturali della nostra società.

Sono 57 le ragazze e 25 i ragazzi che, con un rimborso mensile, hanno scelto di impegnarsi per i diritti degli anziani e le persone che soffrono di disagi e esclusione sociale. L’esperienza formativa, spiega Enapa, si svolge nelle 16 regioni coinvolte dall’iniziativa: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto. Al termine verrà rilasciato un attestato.

L’attività dei patronati – sottolinea Confagricoltura, che ha istituito il proprio nel 1992 – è stata ancora più preziosa in quest’anno di pandemia. Milioni di cittadini hanno potuto usufruire di un’assistenza professionale per i servizi come, ad esempio, i sussidi per la disoccupazione, i bonus Covid, gli assegni familiari, le pratiche per la pensione, e le varie misure di contrasto alla povertà e alle conseguenze sociali generate dal virus.

In particolare, i sei progetti Enapa in cui sono impegnati i ragazzi dello Scu hanno l’obiettivo di contrastare la fragilità socioeconomica e l’isolamento, in particolare degli anziani, nel Centro Italia, nel Nord Ovest, nel Nord Est, Nel Sud e nelle Isole. Particolare attenzione, conclude il patronato di Confagricoltura, sarà data alla tutela del diritto alla salute, all’accesso ai servizi sociali e sociosanitari per garantire autonomia e benessere.

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“Confagricoltura accelera con Amazon”: al via dal 27 maggio la programmazione di webinar gratuiti per le aziende

Inizierà il 27 maggio il primo webinar gratuito di formazione per le imprese, previsto dall’Accordo tra Amazon e Confagricoltura.

L’Accordo, che rientra nel Programma “Accelera con Amazon”, prevede azioni di supporto alle aziende agricole e agroalimentari per favorirne lo sviluppo nell’economia digitale; la possibilità di interagire con professionisti del settore selezionati da Confagricoltura e approfondire i temi di maggior interesse, quali l’evoluzione del mercato agroalimentare; la comunicazione nel settore dell’agrifood; i trend del marketing 4.0; lo stakeholder engagement come strategia per la sostenibilità.

Per consultare il calendario dei corsi gratuiti cliccare QUI

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Giornata delle dimore storiche italiane, Giansanti: “Riscoprire le bellezze del nostro paese e difenderne l’immenso patrimonio storico-culturale”

Riscoprire una parte d’Italia ancora poco conosciuta, specialmente dalle nuove generazioni, storia e paesaggi inesplorati che hanno un valore storico, culturale, sociale ed economico

La Giornata Nazionale ADSI, che si celebra il 23 maggio, è un’opportunità di rinascita per tutte le dimore storiche che rappresentano il piu’ grande ‘museo italiano’ con le sue sale affrescate, le sue torri merlate, le sue cappelle, i suoi giardini coloratissimi, che ci regalano relax ed emozioni indimenticabili.

Riapriranno al pubblico castelli, rocche, palazzi, ville e borghi da esplorare ed amare, in sicurezza, visitando luoghi suggestivi che ci raccontano antiche leggende di quei territori.

“Dopo oltre un anno di chiusure legate dall’emergenza sanitaria, un soggiorno esperenziale potrebbe ridare impulso al turismo ‘slow’ di prossimità e la riscoperta delle nostre ricchezze storiche, enogastronomiche, artigianali e paesaggistiche che tutto il mondo ci invidia” – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, che prosegue la sua collaborazione con l’ADSI con azioni comuni per la tutela delle dimore storiche e per l’armonizzazione delle leggi regionali con quelle nazionali; l’elaborazione di linee sinergiche nei confronti delle diverse istituzioni per adeguare le politiche, in particolare quelle fiscali alla specificità delle dimore, convinti della necessità di valorizzare gli immobili storici e i loro contesti, i territori e le eccellenze agricole ed enogastronomiche che essi rappresentano. Molte sono le attività avviate, dalla partecipazione a bandi europei, alla promozione, a progetti di aperture al pubblico, anche dopo l’estate, con programmi specifici che permetteranno a tutti di vivere questa esperienza.

“L’Italia – conclude Giansanti – ha un patrimonio artistico e culturale notevole, e luoghi davvero unici non solo per la loro bellezza, ma anche per le affascinanti storie di cui sono i protagonisti. Il turismo di prossimità potrebbe essere la prima leva da sfruttare per il rilancio del Paese, ma servono azioni concrete ed investimenti”.

La condizione necessaria al buon vivere nelle aree interne parte dalla consapevolezza del loro valore intrinseco. Per questo è necessario, secondo Confagricoltura, stabilire l’interazione con il mondo della produzione creando altresì le condizioni affinchè innovazioni come la banda larga, o l’ammodernamento delle infrastrutture, diventino prioritari senza però perderne quei connotati di luoghi unici ed inalterati per una vista sostenibile ai tempi del covid.

“Dalla collaborazione fra l’ADSI e la Fondazione Bruno Visentini, con il coinvolgimento di Confagricoltura e Confedilizia – conclude Giansanti – è nato l’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato del nostro Paese. I numeri del primo studio condotto dall’Osservatorio testimoniano il potenziale inespresso del patrimonio privato, che ogni anno accoglie 45 milioni di visitatori(contro i 49 milioni dei musei pubblici) nelle sue oltre 9400 dimore. Parliamo ovviamente anche di parchi, giardini e tenute agricole che, anche con i loro agriturismi, costituiscono da sempre un polo di attrazione turistico di qualità, nonché un volàno per l’economia dei territori, in particolare al di fuori dei grandi centri abitati”.

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Prezzi, Confagricoltura: “Il food raffredda l’inflazione”

Mentre l’inflazione totale cresce su base mensile dello 0,4% e su base annua dell’1,1% (aprile 21/aprile 2020), calano i prezzi al consumo dei prodotti alimentari, in particolare di quelli freschi (“non lavorati”). Degni di nota i cali dei prezzi della frutta (da +3,6% a -0,6% ad aprile 2021 su aprile 2020; -0,5% ad aprile rispetto a marzo) e di quelli dei vegetali diversi dalle patate (da +0,3% a -1,7%; +4,8% sul mese). Lo sottolinea Confagricoltura in base ai dati diffusi oggi da Istat sui prezzi al consumo.

A fronte del calo dei prezzi al consumo della frutta fresca si registra comunque una ben maggiore diminuzione delle quotazioni all’origine (-26,9% ad aprile 2021 su aprile 2020 in base ai dati Ismea) riconosciute ai produttori agricoli solo in minima parte compensati dalla diminuzione dei costi (-1,7% a feb 2021 su feb 2020 Ismea); c’è anche da dire che i costi di produzione per la frutta, pur di segno negativo, sono in crescita costante da ottobre 2020.

Tra aprile 2020 ed aprile 2021 i prezzi dei beni alimentari, nel loro complesso, sono scesi dello 0,6%. Nei primi 365 giorni del Covid-19 e nel periodo del lockdown, l’agricoltura – evidenzia Confagricoltura – ha continuato a produrre ed a fornire prodotti alla collettività e all’industria di trasformazione ed oggi continua a raffreddare l’inflazione (in aumento soprattutto per i rincari energetici).

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Pesce, Api (Confagricoltura): “Vendite in altalena”

Il bilancio dell’Associazione dei piscicoltori dopo un anno di Covid

“Gli effetti della pandemia hanno colpito, in particolare, gli allevamenti in acqua dolce e la pesca sportiva che hanno pagato il prezzo più alto, con perdite anche al 40%, mentre le specie ittiche allevate in mare hanno tenuto grazie anche alla ridotta produzione italiana che fornisce – nonostante siamo un Paese che vanta 8.000 chilometri di coste – solo 2 pesci ogni 10 venduti”. Così Pier Antonio Salvador presidente dell’API, l’Associazione che riunisce gli acquacoltori di Confagricoltura, presentando gli ultimi dati rilevati sulla produzione e il consumo.

La chiusura del canale Ho.Re.Ca si è tradotta in un 30% in meno delle vendite. Soffrono le aziende più piccole, mentre quelle di dimensioni maggiori sono, sottolinea l’API, in qualche modo riuscite a riequilibrare la loro presenza sul mercato, aumentando i quantitativi nella GDO, vendendo sottocosto e utilizzando i servizi di delivery e l’on-line.

“Per le trote ‘made in Italy’, che rappresentano il pesce più prodotto e esportato – spiega il direttore dell’Associazione Piscicoltori, Andrea Fabris – il fatturato ha perduto oltre il 15%, mentre la produzione, mediamente, è calata meno del 10%. Questi dati, che a prima vista, potrebbero sembrare in contrasto, sono dovuti alla necessità delle aziende di cedere il surplus a prezzi bassi, per garantire negli allevamenti lo spazio per le nuove produzioni”.

Dai dati forniti dall’API si evince, a Natale e non solo, un vero e proprio recupero per le vendite di caviale di cui siamo i primi produttori europei e i secondi al mondo, dopo la Cina. Questo ’oro nero’, una vera eccellenza italiana, prodotta in Lombardia, Piemonte e Veneto, attraverso le vendite virtuali, ha visto quasi raddoppiare i consumi interni.

La produzione di orate e spigole, altro fiore all’occhiello dell’acquacoltura nazionale, ha dimostrato un leggero incremento, confermando un trend in crescita, indice tra l’altro di una maggiore attenzione all’origine italiana dei prodotti ittici.

“Occorre ora – conclude Salvador – continuare ad impegnarsi per aumentare la produzione “made in Italy”, preferita dall’82% dei consumatori, contemporaneamente promuoverne il consumo, attraverso campagne ad hoc, ma soprattutto, cogliere l’occasione delle riaperture perché anche nei ristoranti si conosca l’origine del prodotto. In questo modo la ripresa sarà anche l’occasione della rivincita dei pesci prodotti ed allevati in Italia”.

Tutti i dati produttivi dell’acquacoltura nazionale del 2020 sono disponibili sul portale web dell’API www.acquacoltura.org

 

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I primati dell’ortofrutta italiana: pubblicato il report statistico di Fondazione Edison e Confagricoltura

La pubblicazione del rapporto statistico in lingua inglese “I punti di forza dell’agricoltura italiana (produttore leader in Europa e nel Mondo)”, nasce dalla collaborazione avviata tra Confagricoltura e Fondazione Edison. Confagricoltura considera l’analisi e gli studi della Fondazione un supporto prezioso per le iniziative dell’Organizzazione in un periodo molto complesso, ma allo stesso tempo ricco di opportunità da cogliere.

Il rapporto statistico illustra i primati dell’Italia in prodotti vegetali quali ortaggi, frutta e cereali.

Dall’analisi realizzata da Fondazione Edison e Confagricoltura emerge che l’Italia è al primo posto per valore aggiunto tra i principali paesi produttori di frutta e verdura, ma anche nel settore del vino, del riso e del grano duro. Inoltre, la qualità dei nostri prodotti è considerata eccezionale a livello globale. La filiera agroalimentare, dall’azienda agricola al consumatore finale, è la più grande filiera in Italia, con un fatturato annuo di circa 540 miliardi di euro, ovvero circa il 25% del prodotto interno lordo.

Fondazione Edison - Confagricoltura

“Siamo orgogliosi di questi risultati, ma – annota il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nell’introduzione del report – siamo anche convinti di avere ancora un enorme potenziale da sfruttare. Il tasso di autosufficienza interna è stimato intorno al 75% e, in termini di valore, le nostre esportazioni, circa 45 miliardi di euro all’anno, sono inferiori a quelle di Francia, Germania e Spagna”.

“L’emergenza sanitaria ha dimostrato che l’Italia può contare su un solido sistema agroalimentare – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. Le forniture sono sempre state garantite. Ma dobbiamo andare avanti. Una volta che la pandemia sarà finita, non potremo certo tornare al punto di partenza. Esiste un potenziale di crescita, innovazione e creazione di posti di lavoro qualificati. Una maggiore consapevolezza dei nostri punti di forza, unita ad azioni che valorizzino le nostre tante eccellenze, la maggior parte delle quali ancora sconosciute, potrebbero rappresentare l’elemento essenziale che manca alla nostra politica agroalimentare”.

C’è ancora molto lavoro da fare, anche in termini di analisi e progetti. In questa prospettiva, la collaborazione di Confagricoltura con Fondazione Edison fornisce un supporto importante di conoscenza e valorizzazione, anche a livello europeo.

*Clicca qui per scaricare il Report*

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Confagricoltura accelera con Amazon

Al via a fine maggio le Accademie Virtuali guidate dalla Confederazione nell’ambito del programma di formazione gratuito di Amazon, dedicato alle imprese agricole italiane per approfondire l’impatto positivo delle tecnologie digitali nel settore primario. A ottobre un bootcamp dedicato ai soci di Confagricoltura in collaborazione con il MIP-Politecnico di Milano.

 

Confagricoltura e Amazon annunciano oggi l’accordo che prevede l’ingresso della principale organizzazione datoriale degli agricoltori in Italia all’interno del programma “Accelera con Amazon”, il percorso di formazione gratuito realizzato in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, CONFAPI – Confederazione italiana della piccola e media industria privata, e Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano per accelerare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 piccole e medie imprese italiane (PMI).

L’intesa tra Confagricoltura e Amazon ha l’obiettivo di supportare le aziende agricole e agroalimentari in uno scenario in cui l’economia digitale sta apportando cambiamenti positivi nella gestione delle attività di imprese e professionisti del settore.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Agrifood School of Management del Politecnico di Milano* e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia , l’agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2020 un valore di 540 milioni di euro e l’Agricoltura 4.0 ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

Francesco Postorino, direttore generale Confagricoltura: “Siamo stati i primi a chiedere e sostenere Agricoltura 4.0 proprio perché grazie all’innovazione, le aziende agricole possono essere protagoniste della svolta sostenibile e competitiva richiesta dal mercato. L’accordo con Amazon è una grande opportunità per le imprese agricole che si vogliono avvicinare al mercato digitale, perché permetterà di mettere a disposizione, attraverso il nostro ente di formazione ENAPRA, corsi di formazioni specifici per le PMI del mondo agricolo e agroalimentare. Confagricoltura crede nello sviluppo tecnologico e digitale dell’agricoltura e Amazon è il player mondiale di riferimento, fornendo canali di vendita internazionali e contribuendo alla diffusione e valorizzazione del Made in Italy”.

A partire dalla fine di maggio Confagricoltura terrà dunque quattro Webinar dal titolo “Agri-Digital, l’innovazione del digitale a supporto del Business” per aiutare le imprese a ad innovarsi attraverso processi di trasformazione e implementazione delle strategie manageriali e commerciali. Tra i temi che verranno discussi, i nuovi approcci al consumo e/o acquisto di prodotti alimentari, lo sviluppo dell’e-commerce di prodotti alimentari in Italia e all’estero Marketing 4.0 e sostenibilità.

I webinar, completamente gratuiti e guidati dai docenti individuati da Confagricoltura, saranno aperti a tutti e nel corso dell’evento live sarà possibile interagire con i relatori e approfondire i temi di maggior interesse. Per maggiori informazioni circa il programma completo e ricevere aggiornamenti è possibile accedere a questo link https://services.amazon.it/accelera-con-amazon/accademia-confagricoltura.html

A completamento del percorso di formazione proposto alle imprese agroalimentari, nel mese di ottobre sarà possibile partecipare a un bootcamp, ovvero un corso intensivo digitale gratuito, progettato da MIP Politecnico di Milano e tenuto da Amazon, in collaborazione con Confagricoltura, della durata di una settimana.

Il bootcamp, dedicato a 100 piccole e medie imprese e startup, include un percorso su misura per sviluppare le competenze digitali per vendere online. I partecipanti apprenderanno i vantaggi della costruzione di un marchio online e dello sviluppo di strategie di vendita che li aiutino a distinguersi nel mondo digitale. Il corso includerà due ore di lezione in videoconferenza al giorno con docenti esperti e un forum a disposizione delle aziende per interagire tra loro e con i relatori.

Amazon fornirà inoltre contenuti educativi su come avviare la propria attività su Amazon.it e su come aderire al negozio online Made in Italy, pensato per quelle aziende che producono o vendono prodotti Made in Italy.

Xavier Flamand, Direttore Seller Services Amazon in Europa: “Il supporto alle imprese è al centro di tutto ciò che facciamo. Nel 2019, Amazon ha investito oltre 2,2 miliardi di euro in logistica, strumenti, servizi, programmi e persone per aiutarle a raggiungere il loro pieno potenziale, e nel 2020 quasi il 60% delle vendite del nostro negozio sono state realizzate dai nostri partner di vendita.”

“Siamo entusiasti di annunciare l’ingresso di Confagricoltura, la più antica associazione agricola italiana, all’interno del programma ‘Accelera con Amazon’, avviato a novembre dello scorso anno, che ha l’obiettivo di sostenere la digitalizzazione di oltre 10.000 startup e piccole e medie imprese italiane” – commenta Ilaria Zanelotti, Marketplace Director Amazon Italia. “L’integrazione dei processi tecnologici e digitali nel settore dell’agricoltura del nostro Paese, che ha un peso del 15% sul Pil italiano, è ancora in una prima fase di sviluppo. I webinar e il bootcamp in programma consentiranno alle PMI di approfondire l’impatto delle tecnologie sul mondo dell’agribusiness, comprendere i passi necessari per digitalizzare processi e cultura aziendale, verificare concretamente lo stato di salute digitale della propria impresa e conoscere gli step operativi per avviare un progetto di e-commerce per la commercializzazione verso altre aziende e verso i clienti finali”.

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DL Sostegni: credito d’imposta 4.0, conto termico, vertical farming, accolte le richieste di Confagricoltura

Nelle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato si sono chiuse ieri notte le votazioni sugli emendamenti al Dl Sostegni.

Da quanto si apprende, per il settore primario sono stati approvati alcuni provvedimenti, proposti da Confagricoltura, a partire dalla cessione del credito d’imposta per le imprese che abbiano fatto investimenti per l’innovazione che rientrano nel piano Transizione 4.0, “un intervento prioritario per garantire liquidità alle aziende che investono in innovazione”.

Altrettanto sostenuto dalla Confederazione, e passato, è l’emendamento relativo all’accesso delle imprese agricole al conto termico, che permette l’utilizzo degli incentivi erogati dal GSE per interventi riguardanti l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Molto positiva è l’estensione alle produzioni delle vertical farming delle disposizioni in materia di prodotti di quarta gamma: il provvedimento – ad avviso di Confagricoltura – è importante perché va nella direzione dello sviluppo di un nuovo comparto, assai innovativo, del settore primario.

Approvata anche la possibilità di commercializzare, fino a esaurimento scorte, i prodotti immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2022, pur privi dei requisiti disposti in materia di etichettatura dal decreto legislativo 152/2006.

Su questo argomento – rileva Confagricoltura – occorrerà intervenire nuovamente per risolvere le numerose questioni aperte relative agli imballaggi di numerosi prodotti, dal vino all’olio, alle conserve, ma l’approvazione dell’emendamento rappresenta un elemento positivo in questo periodo di difficoltà per le aziende.

Soddisfazione anche per l’emendamento approvato che prevede che per accedere agli esoneri contributivi ex art.222 del DL Rilancio, i beneficiari della domanda dichiarino di non avere superato i limiti individuali fissati dal Quadro Temporaneo per le misure di aiuto di Stato. Si tratta di un provvedimento importante – conclude Confagricoltura – perché va incontro all’esigenza di semplificazione espressa a gran voce dalle imprese agricole.

Positiva, infine, l’esenzione del canone Rai, per l’anno 2021, per le strutture ricettive. Si tratta di una misura – conclude la Confederazione – che interessa le strutture agrituristiche fortemente colpite dalla pandemia.

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Recovery Plan, le imprese agricole sono pronte. Ora si acceleri su semplificazione e riforme

“Una sfida senza precedenti. Le imprese agricole sono pronte per mettere a frutto le opportunità delle risorse del Recovery Plan, che dovranno essere spese con rigore e tempestività imposti dalle regole europee, accelerando su semplificazione e riforme”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così l’invio odierno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Commissione europea che, una volta approvato dall’Europa, dovrà essere attuato secondo un cronoprogramma che prevede l’utilizzo delle somme entro il 2026-2027.

“Sarà necessario un attento monitoraggio sullo stato di avanzamento degli interventi – aggiunge Giansanti – che passa inevitabilmente da una profonda semplificazione delle procedure amministrative e da un rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, enti e parti sociali. Senza un Sistema Paese più evoluto, non si potranno attuare riforme efficaci per il cambio di passo”.

“Il settore primario è chiamato a impegnarsi per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal Recovery Plan – conclude il presidente di Confagricoltura – e le nostre aziende vogliono fare la propria parte, in particolare per il rafforzamento delle filiere strategiche sui mercati internazionali e per sfruttare al meglio le opportunità dell’innovazione tecnologica”.

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Un accordo tempestivo sulla riforma della Pac: a chiederlo gli agricoltori di Italia, Francia e Germania (Confagricoltura, FNSEA e DBV)

Alla vigilia di una riunione tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue (Trilogo) che potrebbe essere decisiva per la nuova Politica Agricola Comune, i Presidenti di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, FNSEA, Christiane Lambert e DBV-Deutscher Bauernverband, Joachim Rukwied, non solo in rappresentanza degli agricoltori francesi, italiani e tedeschi, ma rispettivamente presidente, vicepresidente e past president del COPA, esprimono preoccupazione per la discussione in corso sulla PAC.

“La PAC è, e deve rimanere, una politica economica – sostengono i tre presidenti –  concepita per stabilizzare e sostenere il reddito degli agricoltori, come affermato nel Trattato UE, affrontando contemporaneamente le attuali sfide ambientali”.

“In questo momento, invece, – sottolinea Giansanti – il nostro settore è sotto attacco da chi vorrebbe scaricare sull’agricoltura le principali responsabilità dei mutamenti climatici e ambientali, senza avere contezza di quanto le imprese agricole siano indispensabili per il bene di tutti: senza aziende competitive e senza agricoltura mangeremo cibo sintetico e importato da Paesi che non rispettano i nostri standard di produzione in termini di sicurezza, qualità e anche di diritti sociali e ambientali”.

Confagricoltura, FNSEA e DBV chiedono più flessibilità nell’attuazione dell’architettura verde e nessun ulteriore onere amministrativo per le imprese agricole, già alle prese con una pesante burocrazia.

Le tre associazioni sostengono una PAC più verde, di facile attuazione, attraente per gli agricoltori ed efficiente.

Per quanto riguarda la condizionalità sociale, i tre presidenti evidenziano che Francia, Italia e Germania hanno già regole severe in materia di diritto del lavoro e welfare e che questa ulteriore previsione introduce ulteriori elementi di burocrazia.

“Nella futura PAC – evidenzia da Parigi la presidente Lambert – la lotta al cambiamento climatico e la protezione ambientale dovrebbero conciliarsi con gli aspetti economici. Gli agricoltori si impegnano ad affrontare queste sfide. Gli strumenti della PAC possono supportarli proprio per un’agricoltura ancora più sostenibile”.

“È essenziale per il settore primario – sottolinea da Berlino il presidente Rukwied – che la nuova PAC consenta agli agricoltori europei di continuare a produrre alimenti sicuri e nutrienti, oltre che proteggere la biodiversità e il clima. Per questo, la funzione di sostegno al reddito della PAC è di fondamentale importanza, sia per affrontare i mercati, sia per rispondere alle sfide ecologiche”.

 

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