Diana Lenzi dei Giovani di Confagricoltura eletta presidente dei Giovani Agricoltori Europei

Diana Lenzi è il nuovo presidente del CEJA, l’Organizzazione dei Giovani Agricoltori Europei che raccoglie 30 associazioni agricole e due milioni di produttori Ue. Lenzi, già delegata dei Giovani di Confagricoltura (ANGA) dal 2019 presso l’associazione con sede a Bruxelles, succede al Giovane Presidente Francese Samuel Masse, subentrato a Jannes Maes a gennaio 2021.

 

“Il lavoro svolto negli ultimi anni con i Giovani di Confagricoltura nei rapporti istituzionali e nell’approfondimento delle politiche europee per i giovani imprenditori agricoli è stata la base per questa nuova esperienza che inizia. – ha dichiarato la neopresidente – Le posizioni e gli interessi dei giovani agricoltori europei saranno al centro delle attività del CEJA, tanto più che siamo consapevoli, io e i vicepresidenti*, della delicata fase di transizione politica che stiamo attraversando. E’ il momento – ha sottolineato Lenzi – di proseguire nel lavoro a favore delle nostre aziende e del sistema agricolo europeo e, con l’ottima squadra di vicepresidenti che è stata eletta, il CEJA sarà sempre più protagonista”.

 

Nata e cresciuta a Roma, Diana Lenzi partecipa alla vita di molte associazioni di settore e di zona come Donne del Vino e Classico Berardenga. Dopo gli studi classici, Lenzi ha conseguito la laurea in Scienze Politiche, per poi dedicarsi alla sua passione, la cucina professionale, diplomandosi alle scuole del Gambero Rosso. Dopo qualche anno di totale immersione tra le cucine dei più importanti ristoranti romani, nel 2008 le viene chiesto di gestire l’azienda vitivinicola di famiglia, la Fattoria di Petroio a Castelnuovo Berardenga (Siena).

 

Nel 2012 entra a far parte dei Giovani di Confagricoltura (ANGA), di cui è stata vicepresidente nazionale per tre anni e di cui è stata presidente per la provincia di Siena fino al 2015.

 

Ha fatto parte del WFO Gymnasium, programma di capacity building e di leadership per i giovani leader di associazioni agricole. Collabora con l’Università delle Arti di Firenze (FUA) come docente del Wine Career Program, con la Ro-me Business School in qualità di docente per il master in Food and Beverage Management e con altre Università di settore.

 

Nella sua attività associativa all’interno dell’ANGA, Diana Lenzi si è occupata di approfondire i temi legati agli SDGs in Agricoltura e soprattutto delle attività legate alle politiche che hanno portato dal Farm to Fork all’ultima proposta di riforma della PAC. Ha sostenuto e sostiene la centralità della politica europea come strumento di supporto ai giovani agricoltori e ha lavorato per trasferirla a tutti gli associati valorizzando la discussione e il confronto sulle proposte da portare al CEJA.

 

“L’elezione alla Presidenza del Ceja di Diana Lenzi – ha affermato il presidente dei Giovani di Confagricoltura Francesco Mastrandrea – è un tassello importante che i Giovani di Confagricoltura mettono a segno nel loro lavoro di rappresentanza sindacale dei giovani imprenditori. La competenza e la passione di Diana saranno una chiave vincente per il CEJA e non posso che esprimere la mia personale soddisfazione per questo traguardo fortemente voluto e raggiunto da tutta l’Associazione. I Giovani di Confagricoltura – ha concluso Mastrandrea – ci sono e si confermano punto di riferimento di tutti gli agricoltori under 40”.

 

*i vicepresidenti sono: Adam Nowak (Polonia); Doris Letina (Slovenia); Thomas Duffy (Irlanda); Anne-Catherine Dalcq (Belgio).

 

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Confagricoltura, trebbiatura 2021: meno grano ma di alta qualità, a tutto vantaggio della filiera della pasta Made in Italy

È in fase avanzata la trebbiatura del grano duro in Sicilia e Puglia ed emerge che, al contrario delle previsioni iniziali (che stimavano +9%), il raccolto è in diminuzione; IGC (International Grains Council) e BMTI hanno rivisto al ribasso le stime produttive (-9,2%). Lo pone in evidenza Confagricoltura che sta monitorando le operazioni di mietitura in atto sul territorio.

 

Nel Foggiano, area particolarmente vocata alla produzione – a causa della gelata di aprile e della siccità di maggio – si registra un calo produttivo ancor più marcato (tra -20 e -30%). Però la qualità sembra ottima con peso specifico mediamente superiore a 80, mentre le proteine medie si attestano intorno a 13/14%. Che la qualità ci sia, è testimoniato anche dal fatto che il listino prezzi della Borsa Merci di Foggia (del 23 giugno) – dopo la fase di stallo per la trebbiatura – registra per il prodotto fino con contenuto proteico minimo del 12%, quotazioni di 300 euro/tonn. Si tenga presente che i prezzi del grano duro avevano raggiunto picchi superiori a 300 euro a tonnellata nel 2020, poi erano calati gradualmente nel 2021.

 

L’anno scorso, complessivamente, la Puglia ha prodotto 9,5 milioni di quintali di grano duro, il 35% della produzione nazionale, impiegando una superficie superiore a 344 mila ettari. Da sola, la provincia di Foggia, nel 2020, ha prodotto oltre 7 milioni di quintali su una superficie di 240mila ettari, con una resa media per ettaro di 29,68 quintali.

 

Invece la siccità non sembra aver compromesso i raccolti di frumenti, ma anche dell’orzo, in Emilia Romagna. Ad oggi, grano ed orzo si presentano in buone condizioni, nonostante la prolungata siccità che ha caratterizzato i primi mesi dell’anno, in quanto le piogge e le basse temperature dell’ultimo periodo hanno consentito l’assorbimento ottimale delle concimazioni azotate.

 

L’Emilia Romagna vanta l’investimento a grano tenero di 146 mila ettari, mentre il grano duro si concentra su poco meno di 50 mila ettari e l’orzo ne copre oltre 24 mila ha.

 

Nel Mantovano le prime indicazioni della trebbiatura dell’orzo rivelano rese in calo ma qualità buona e prezzi in aumento. In loco l’orzo è stato coltivato su circa 5 mila ettari.

 

“Stiamo lavorando per l’affermazione della filiera grano/pasta al 100 per cento made in Italy – ha concluso Confagricoltura -. Il grano che si sta raccogliendo è di ottima qualità, cosa che favorisce la collaborazione tricolore tra cerealicoltori e pastai. D’altronde, c’è una sempre maggiore attenzione e sensibilità da parte dei consumatori verso la pasta totalmente italiana”.

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Assemblea ASSOBIBE: la filiera del beverage insieme per affrontare le sfide della ripartenza

Le associazioni di categoria, che rappresentano oltre 350 mila imprese, chiedono di lavorare per un futuro di crescita e investimenti, senza nuove tasse sull’alimentare, insieme ad una filiera colpita duramente dalla pandemia

 

Roma, 21 giugno 2021. Un’occasione di confronto tra sigle del comparto del Beverage, della Distribuzione e dell’Agricoltura sullo stato del mercato e sulle ipotesi di ripresa: questo è risultato dell’Assemblea ASSOBIBE, Associazione di CONFINDUSTRIA che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, dal titolo “Tra Covid e ripartenze: le aspettative per rilanciare il mercato interno” che si è tenuta oggi nella sede di CONFINDUSTRIA a Roma.

 

Alla tavola rotonda organizzata da ASSOBIBE hanno preso parte la Presidente di FEDERVINI Micaela Pallini, il Presidente di MINERACQUA Enrico Zoppas, il Presidente di ASSOBIRRA Michele Cason, il Presidente di FIPE Lino Enrico Stoppani, il Presidente di Italgrob Vincenzo Caso, che rappresentano complessivamente 350 mila imprese, per un fatturato totale di 141,3 mld di euro (Fonte: elaborazione dati forniti dalle Associazioni), insieme a Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura.

 

Assume ancora più valore quindi il loro desiderio di scattare una fotografia puntuale e provare a tracciare, insieme, la strada per la ripartenza di un settore fortemente cambiato durante la pandemia nelle modalità di consumo, penalizzato ulteriormente dalle chiusure del canale Ho.Re.Ca, dal calo del turismo e dal diffondersi dello smart working che ha ridotto la pausa pranzo fuori casa.

Unire le forze e lavorare insieme per la ripartenza è stato anche l’auspicio che il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli ha espresso nel suo saluto di apertura lavori, ribadendo il ruolo fondamentale dell’asse MIPAAF-MISE a sostegno delle imprese del comparto agricolo e agroindustriale in un’ottica di sviluppo comune, salvaguardando le specificità del settore, per rendere la filiera food and beverage più sostenibile e competitiva. Il ministro ha poi ricordato l’attenzione, propria del made in Italy, riservata alla differenziazione dell’offerta e alla salubrità e distintività del prodotto fino all’innovazione dei processi produttivi e distributivi.

 

“Nonostante gli effetti della pandemia, le imprese hanno continuato ad investire sul futuro, in innovazione di prodotto e di processo, rimboccandosi le maniche e collaborando con la filiera, dal campo al consumatore – dichiara Giangiacomo Pierini, Presidente ASSOBIBE –. Ci sono stati ostacoli nuovi, alcuni imprevisti, ma questo è un settore che vuole e può rialzarsi, a patto di essere messo nelle condizioni di poterlo fare. Le aziende che oggi abbiamo riunito condividono criticità e obiettivi, e vogliono solo avere modo di lavorare al rilancio del mercato senza nuove tasse sul comparto alimentare. Il Governo sostenga, non penalizzi, i consumi”.

 

Secondo i dati di una ricerca commissionata da ASSOBIBE a Nomisma, i consumi di bevande in Italia nel 2020 sono complessivamente calati dell’8,4% (-8,4% le bevande analcoliche e -8,3% quelle alcoliche), con ripercussioni importanti su un settore che conta 3.300 aziende. Numeri che si spiegano in parte con la contrazione dei consumi “fuori casa” che nel 2020 hanno fatto segnare un -35% rispetto all’anno precedente: il settore Ho.Re.Caha perso 34,4 mld di euro, e il saldo tra imprese nate e cessate è stato di -13.060.

 

A rendere il quadro ancora più complesso hanno contribuito la contrazione dei flussi turistici in Italia, che l’anno passato hanno fatto segnare un -52%, soprattutto alla voce turismo straniero (-70%) e il diffondersi di modalità di studio e lavoro da remoto: nel 2020 la crescita potenziale di italiani coinvolti in percorsi di studio e formazione a distanza è di oltre +11 milioni, mentre sono 7 milioni i lavoratori in smart working durante il lockdown, con ripercussioni evidenti sui consumi presso pubblici esercizi e ristoranti, che hanno perso mediamente -250 mln di euro al mese.

 

Preoccupazioni condivise anche da FIPE e Italgrob che fanno eco alle categorie di produttori ribadendo l’importanza di fare squadra per un mercato così fondamentale per l’economia del Paese: dopo tanti mesi difficili, la ripartenza, non priva di problemi, deve essere caratterizzata da grande attenzione alla sicurezza, da interventi strutturali che agevolino l’incontro di domanda e offerta di lavoro per contrastare il fenomeno della dispersione di professionalità cui si è assistito durante la pandemia, e da un progetto strategico in cui anche lo Stato faccia concretamente la sua parte tenendo in conto l’importanza di questo canale, per i valori che esprime e i livelli occupazionali che garantisce: un asset strategico poco sostenuto, anzi tassato.

 

Una situazione che si riflette sull’intera filiera, come sottolinea Confagricoltura, che ribadisce l’importanza di una strategia condivisa per il rilancio del settore, che veda imprese e istituzioni lavorare fianco a fianco e che valorizzi le materie prime nazionali utilizzate ed utilizzabili nei processi produttivi. Il Presidente Massimiliano Giansanti ha poi ribadito la necessità che le istituzioni riconoscano e sostengano i passi avanti fatti dal settore per innovare e migliorare sempre di più la qualità dei prodotti e favoriscano una crescita intelligente e sostenibile del comparto.

 

A chiusura delle riflessioni, come ricordato nel suo intervento dal Presidente di CONFINDUSTRIA Carlo Bonomi, l’impatto che nuove misure restrittive come Sugar e Plastic tax avrebbero su un settore strategico per il Paese: è necessaria una loro soppressione per evitare di drenare risorse necessarie all’innovazione, con conseguenze rilevanti su occupazione diretta e indiretta e sugli equilibri del comparto della filiera. È fondamentale, inoltre, che si sviluppino politiche industriali a supporto degli investimenti per l’innovazione, evitando tasse e divieti che indeboliscono la base industriale, vero motore per lo sviluppo sostenibile del Paese.

 

“Ci aspettiamo molto dai prossimi mesi, complici la stagione estiva e gli effetti della campagna vaccinale che porteranno a un ritorno, seppur graduale e cauto, alla normalità. Sono ancora troppe le variabili sul futuro, in uno scenario macroeconomico incerto e sul quale incombe il rischio di un calo della propensione alla spesa nel caso si andasse verso un aumento della fiscalità e della tassazione. Ad oggi, grazie al fondamentale supporto della filiera e dei sindacati, siamo riusciti a scongiurare un pericolo che costerà alle imprese 320 milioni all’anno, secondo le stime MEF – conclude Giangiacomo Pierini –. Le aziende che costituiscono il comparto del beverage hanno bisogno di misure che espandano il mercato, non di nuove tasse che le penalizzino. Chiediamo alla politica certezze, di metterci in condizione di poter immaginare e progettare un futuro. Vogliamo lavorare a strategie condivise per la ripartenza, se ci vengono tolte le risorse per poterlo fare ci viene tolto l’ossigeno”.

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Consorzio di Bonifica Ragusa, Pirrè (Confagricoltura): “Situazione grave. Scongiurare blocco erogazione servizi”

Continua ad essere preoccupante lo stato del Consorzio di Bonifica di Ragusa: debiti incontrollati e crescenti, dipendenti che non percepiscono lo stipendio da mesi, sindacati sul piede di guerra e rischio blocco dell’erogazione dei servizi all’orizzonte.

Una situazione grave, che peggiora di settimana in settimana, e che Confagricoltura Ragusa ha più volte denunciato pubblicamente. Adesso i sindacati e i lavoratori hanno organizzato un’assemblea nella quale verrà decisa la data di una prima giornata di astensione dal lavoro con sospensione di tutti i servizi.

“Come abbiamo più volte ribadito a gran voce – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – occorre porre in essere soluzioni straordinarie per risolvere in maniera strutturale la gravissima situazione finanziaria dell’ente, pagare gli stipendi ai dipendenti e scongiurare in ogni modo il blocco dei servizi, che rappresenterebbe per gli imprenditori agricoli, oltre il danno, la beffa: infatti, a fronte di servizi talvolta scarsi ed inesistenti, il Consorzio spedisce agli utenti cartelle salatissime e l’eventuale blocco causerebbe danni gravissimi alle colture”.

“Siamo in stretto contatto con Sua Eccellenza il Prefetto – aggiunge Pirrè – per continuare ad offrire il contributo della nostra Organizzazione di categoria all’individuazione di soluzioni a breve e a lungo termine. Soluzioni per troppo tempo rinviate e che adesso vanno assunte, nell’interesse degli imprenditori, dei lavoratori e della nostra economia agricola”.

 

Ragusa, 18 giugno 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Glifosato, Confagricoltura: “Tutte le valutazioni siano ispirate dal massimo rigore scientifico”

Il glifosato non è cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione. Ci sono, quindi, le condizioni per prolungare l’autorizzazione all’uso del prodotto, anche se servono ulteriori analisi in merito all’impatto sulla biodiversità.

Sono le conclusioni – segnala Confagricoltura – del rapporto preliminare, redatto su mandato della Commissione europea, dalle autorità di quattro Stati membri – Francia, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria – che è stato trasmesso all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA).

In una nota ufficiale diffusa ieri, l’EFSA ha evidenziato che le autorità dei quattro Stati membri, non hanno previsto “una modifica alla classificazione esistente” del glifosato.

“Prendiamo atto del parere preliminare – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Siamo solo al primo passaggio di una lunga e accurata procedura che si concluderà l’anno prossimo. Confidiamo che il prosieguo delle valutazioni, fino alla decisione finale, sia esclusivamente ispirato dal massimo rigore per la piena tutela di tutte le parti in causa, a partire dai consumatori”.

Il parere preliminare sarà oggetto, a partire da settembre, di consultazioni aperte al pubblico a cura dell’EFSA e della ECHA. A seguire, la classificazione del glifosato sarà portata all’esame del Comitato per la valutazione dei rischi dell’Agenzia per le sostanze chimiche. Infine, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare effettuerà una revisione conclusiva che sarà resa nota nella seconda metà dell’anno venturo.

Terminata la procedura, sarà la Commissione europea a presentare la proposta per l’eventuale rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato. L’attuale autorizzazione quinquennale scadrà il 15 dicembre 2022.

“Occorre comunque rilevare che gli agricoltori italiani fanno un ricorso limitato al glifosato, utilizzato solo nelle fasi di presemina. Al di là di quelle che saranno le scelte della Ue, – conclude il presidente di Confagricoltura – la transizione ecologica impone la diffusione di processi produttivi più sostenibili e una minore pressione sulle risorse naturali”.

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Innovazione, Confagricoltura premia i giornalisti Carfagna e Cerofolini

“Per il loro costante impegno nel garantire informazione corretta e finalizzata alla conoscenza delle innovazioni, sapendo raccontare con professionalità e passione le evoluzioni del mondo produttivo”.

Questa la motivazione con cui Confagricoltura ha consegnato a due giornalisti di spicco, Barbara Carfagna e Massimo Cerofolini, il Premio Innovazione – edizione speciale per l’informazione.

La consegna è avvenuta a Palazzo Della Valle a Roma, alla presenza dei componenti della Giunta confederale.

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Barbara Carfagna è esperta di innovazione e digitale, ha firmato numerosi reportage da tutto il mondo su questi temi per la Rai e il suo volto è noto anche per la conduzione del Tg1.

Massimo Cerofolini è autore e inviato Rai per “Codice”, su Rai1, conduttore su Radio 1 di “Eta Beta” e co-conduttore, con Carfagna, di “Codice Beta”, i podcast dedicati ai visionari dell’innovazione. E’ anche sceneggiatore televisivo.

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“Raccontare l’agricoltura richiede curiosità, conoscenza, mancanza di pregiudizi e voglia di approfondire temi che difficilmente fanno notizia. – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Carfagna e Cerofolini hanno tutto questo e lo hanno dimostrato da tempo, mettendo in luce anche le peculiarità delle aziende agricole italiane, gli orizzonti e le prossime sfide del settore primario”.

“Per questo – ha concluso – abbiamo il piacere di consegnare loro il Premio Innovazione, nella speranza che proseguano il lavoro a favore dell’agricoltura italiana, della corretta informazione e, ovviamente, dell’innovazione. Confagricoltura sostiene da sempre questi valori e, con questo premio, intende rendere omaggio a chi si impegna seriamente in tale direzione”.

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Export UE in calo, pesa il post Brexit. Confagricoltura: “Nella disputa delle due Irlande, preservare il mercato unico europeo”

Prosegue la diminuzione delle esportazioni agroalimentari dell’Unione europea. Nei primi due mesi di quest’anno – evidenzia Confagricoltura sulla base dei dati diffusi dalla Commissione UE – si sono attestate a 28,5 miliardi di euro, il 6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020.

“Il dato più preoccupante – rileva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – è che la contrazione delle vendite ha riguardato soprattutto Regno Unito e Stati Uniti, che sono due importanti mercati di sbocco per il Made in Italy agroalimentare”.

Complessivamente le esportazioni europee sono diminuite di circa 1,4 miliardi di euro nel periodo considerato.

“Con ogni probabilità la situazione sul mercato statunitense è destinata a migliorare – sottolinea Giansanti – per il superamento dell’emergenza sanitaria e per la sospensione dei dazi applicati nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing. La ripresa del dialogo e della cooperazione sulle questioni del commercio estero lascia sperare che sarà raggiunta entro luglio una soluzione definitiva”.

“Per il mercato del Regno Unito, invece, le prospettive non sono incoraggianti. L’uscita dalla UE ha determinato l’aumento degli oneri amministrativi e, di conseguenza, il costo delle spedizioni. Inoltre, salgono le tensioni tra Bruxelles e Londra sul protocollo relativo ai confini tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord”.

Confagricoltura ricorda che l’Irlanda del Nord continua ad applicare le regole della UE e il governo di Londra si è impegnato ad effettuare i controlli di conformità sulle merci in transito dalla Gran Bretagna. L’avvio dei controlli è stato rinviato e il Regno Unito ha chiesto di rivedere l’intesa perché ritenuta insostenibile a lungo termine, in primo luogo per il settore agroalimentare.

“Senza i controlli concordati rischiano di arrivare sul mercato unico, provenienti dall’Irlanda del Nord, prodotti non conformi alle norme europee in materia di standard produttivi e sicurezza alimentare. E’ un rischio che non possiamo correre” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“L’intesa sul recesso del Regno Unito, approvata anche a livello parlamentare, non può essere riaperta. Per risolvere il problema basterebbe l’allineamento da parte britannica alle regole della UE, che sono tra le migliori e più sicure su scala mondiale. E’ una soluzione che avrebbe anche il sostegno degli agricoltori del Regno Unito” – conclude Giansanti.

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Giornata mondiale dell’Ambiente, Confagricoltura: “Ricreare un nuovo rapporto Uomo-Natura. Presto il libro bianco del Verde”

Oggi, 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, i riflettori sono puntati sul “Ripristino degli Ecosistemi”. Confagricoltura sottolinea l’importanza di un rapporto equilibrato fra uomo e natura, messo ancora più in luce dalla pandemia.

“Il Green New Deal, la strategia sulla biodiversità e il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – rilanciano il ruolo degli agricoltori e degli operatori del settore primario e del verde pubblico e privato, che diventa centrale per il raggiungimento di questi obiettivi”.

D’altronde, rimarca Confagricoltura, l’Italia è tra i Paesi europei più ricchi di biodiversità e con livelli elevatissimi di specie esclusive del nostro territorio. Per quanto riguarda le aree protette, poi, siamo già in linea con gli obiettivi europei del 30%. In particolare la Rete Natura 2000 e il Sistema delle aree protette italiane sono tra i più estesi d’Europa, con circa 9 milioni di ettari, pari a circa il 30% dell’intera superficie nazionale.

Ma non solo. Negli ultimi 50 anni la superficie forestale nazionale è più che raddoppiata, passando da 5 a circa 12 milioni di ettari (di cui il 65% gestito da privati), mettendo in luce l’importanza delle attività selvicolturali.

“Confagricoltura inoltre, insieme ad Assoverde, ha intrapreso un percorso finalizzato proprio a ricreare un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura – conclude Giansanti -. Abbiamo fortemente voluto un ‘Libro bianco del verde’ che, in sintonia con gli obiettivi europei e italiani sulla transizione ecologica, sulla rigenerazione urbana, sulla creazione di nuove aree verdi e sulla corretta cura e manutenzione di quelle esistenti, costituisca un raccordo capace di avanzare proposte concrete per il cambiamento, per arrivare ad ‘neorinascimento’ della cura e della gestione del verde”.

 

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Sostegni bis, Agrinsieme in audizione: “Diamo slancio all’agricoltura con misure più coraggiose”

Aumentare le risorse per fare fronte ai danni delle gelate di aprile, rifinanziare la Nuova Sabatini, reintrodurre la cessione del credito d’imposta 4.0, prorogare la speciale forma di contratto per l’assunzione in agricoltura di percettori di altri sussidi, riconoscendo loro la possibilità di cumulare la retribuzione con le indennità percepite.

Sono le principali richieste avanzate da Agrinsieme – il coordinamento di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – nel corso dell’audizione di lunedì pomeriggio sul decreto Sostegni bis alla Commissione Bilancio della Camera.

In particolare, l’aumento delle risorse del Fondo di solidarietà nazionale di 105 milioni appare decisamente sottostimato rispetto all’ingente entità dei danni alle imprese, che sfiora il miliardo di euro, concentrato soprattutto nei comparti viticolo e ortofrutticolo.

Il Coordinamento ha espresso invece grande apprezzamento per lo sforzo del Governo sugli interventi di sostegno alla liquidità delle aziende, in particolare la proroga al 31 dicembre 2021 delle misure temporanee di cui al decreto liquidità, l’estensione a 10 anni della durata massima dei finanziamenti con garanzia pubblica, l’assegnazione all’ISMEA di 80 milioni di euro per il 2021 per la concessione a titolo gratuito della garanzia agli imprenditori agricoli e della pesca, la proroga al 31 dicembre per la sola quota capitale, delle moratorie per le piccole e medie imprese.

Misure che, secondo Agrinsieme, consentiranno alle aziende fornitrici della filiera della ristorazione di accompagnare la lenta ripresa del comparto ho.re.ca., compensando almeno in parte le dilazioni di pagamento della materia prima. In questo senso apparirebbe altrettanto opportuno – ad avviso del Coordinamento – il rifinanziamento della cambiale agraria, strumento che si è dimostrato particolarmente efficace nel sostegno alla liquidità delle imprese agricole.

In materia di occupazione e previdenza, sono giudicate positive le novità riguardanti il lavoro nelle attività agrituristiche, che viene considerato agricolo a tutti gli effetti anche con riferimento alla valutazione del rapporto di connessione con l’attività agricola principale. Agrinsieme sottolinea però la necessità di un ripensamento sulla disposizione che potrebbe annullare l’armonizzazione nazionale dei criteri guida in materia di lavoro.

Agrinsieme ha infine espresso apprezzamento per gli interventi a favore del comparto zootecnico con l’aumento delle compensazioni Iva per le cessioni di bovini e suini; l’esonero contributivo per i settori più colpiti dalla pandemia, come il vitivinicolo e l’agriturismo; l’istituzione di un Fondo per il sostegno del settore bieticolo saccarifero; il rafforzamento dello strumento delle garanzie Ismea a favore degli imprenditori agricoli e della pesca. Misure che, di pari passo con le graduali riaperture, offriranno un’occasione di rilancio per le imprese agricole che le sapranno cogliere, opportunamente accompagnate.

 

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Credito alle imprese: perché è importante rifinanziare la “Nuova Sabatini”

E’ importante che in questa fase di ripresa per il Paese il Governo non interrompa la possibilità, per le imprese agricole, di usufruire della cosiddetta “Nuova Sabatini”, per la quale si chiede il rifinanziamento nei prossimi provvedimenti legislativi.

Confagricoltura si fa interprete della preoccupazione delle imprese agricole e lancia l’appello all’Esecutivo in seguito allo stop del rifinanziamento della misura nel Dl Sostegni Bis.

La “Nuova Sabatini” – ricorda la Confederazione – è uno strumento finalizzato a migliorare l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese utilizzato per l’acquisto, o per l’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.

I recenti interventi legislativi, inoltre, hanno semplificato le modalità di fruizione del credito consentito erogato alla “Nuova Sabatini”, incentivando le aziende ad accedere alla misura.

La centralità della “Nuova Sabatini” ha caratterizzato anche il periodo della pandemia, durante il quale il numero delle richieste è aumentato rispetto agli anni precedenti. Il mancato ricorso alla misura – evidenzia Confagricoltura – impatterebbe pertanto in termini negativi sul tessuto produttivo italiano, che necessita di disporre pienamente di tutti gli strumenti a disposizione per fare impresa.

La Confederazione invita pertanto il Governo a rifinanziare la misura necessaria per mantenere la giusta spinta innovativa e aumentare la competitività delle imprese agricole italiane.

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