L’accesso agli incentivi 4.0, previsti dalla legge di Bilancio 2021, dedicati ai beni strumentali acquistati entro il 31 dicembre 2021, verrà esteso anche a quelli consegnati successivamente alla data del 30 giugno 2022.
Questo era, fino a ieri, il termine ultimo per l’accesso alle percentuali del credito d’imposta agevolato (50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e 30% per investimenti che vanno dai 2,5 ai 10 milioni).
Inserita – come auspicato da Confagricoltura – nel nuovo decreto Milleproroghe attraverso un emendamento, la proroga estende, quindi, il regime incentivante ai beni strumentali consegnati non più entro fine giugno prossimo ma entro il 31 dicembre 2022.
Si tratta di un provvedimento importante perché sostiene gli investimenti delle imprese spesso rallentati dalle difficoltà sulle catene di approvvigionamento globali. La modifica – conclude Confagricoltura – non comporterà aggravi sulle casse dello Stato, dato che lo spostamento dei termini resta all’interno dello stesso anno fiscale.
“È stata riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato. Auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”.
Questo il primo commento delle organizzazioni della filiera vitivinicola italiana – Alleanza delle Cooperative Italiane – agroalimentare, Assoenologi, Confagricoltura, CIA–Agricoltori Italiani, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini – dopo l’esito del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (BECA) sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere la malattia.
Le Organizzazioni ricordano che il Rapporto BECA, pur contenendo elementi importanti nella strategia di lotta al cancro e di accesso alle cure, aveva un approccio antiscientifico in relazione al consumo di alcol, non distinguendo tra uso moderato e abuso. Seguendo tale approccio, si sarebbe unicamente penalizzato pesantemente un intero settore economico che rappresenta invece un’eccellenza per qualità della produzione, storia, cultura, ed è volano di sviluppo di turismo e occupazione.
La relazione BECA eliminava la parola “nocivo” prima del ‘consumo’ di alcol, termine che esisteva nella relazione della Commissione; proponeva l’inserimento in etichetta di pesanti ‘health warnings’ e chiedeva il divieto di sponsorizzazione totale dell’alcol in relazione alle attività sportive.
“Accogliamo con soddisfazione il reinserimento del concetto di pericolosità dell’ ‘abuso’ di alcol e non dell’uso di alcol in sé: la misura in cui il vino e le altre bevande alcoliche possono costituire un fattore di rischio dipende in modo significativo non solo dalla modalità, dalla quantità e dalla qualità del prodotto consumato, ma anche dalla predisposizione genetica e dal modello dietetico in cui vengono consumate le bevande alcoliche”.
Il consumo moderato di vino – evidenzia la filiera – è sempre stato un fattore caratterizzante della Dieta Mediterranea, che nel 2010 è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
“Bene anche che si siano evitati gli ‘health warnings’ in etichetta, poiché è senz’altro più efficace e opportuno promuovere il bere responsabile piuttosto che instillare concetti di paura per dissuadere i consumatori dal consumo tout court”.
La filiera del vino italiano ringrazia i parlamentari che hanno recepito le preoccupazioni del settore vitivinicolo e lavorato con convinzione alla stesura e alla presentazione degli emendamenti poi votati in aula”.
“Una decisione epocale anche per l’agricoltura. I risultati del nostro lavoro e le prospettive delle nostre imprese dipendono dalla tutela ambientale e dalla conservazione delle risorse naturali”.
Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito della definitiva approvazione, da parte del Parlamento, della proposta di legge costituzionale a tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
“Su due aspetti, in particolare, ci attendiamo ora un cambio di passo – aggiunge Giansanti – Mettere fine al fenomeno incontrollato del consumo di suolo. Ogni anno circa 5mila ettari sono sottratti all’attività agricola. Secondo l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), per effetto del consumo di suolo che si è verificato nel periodo 2012-2020, il valore della produzione agricola e forestale ha subito una riduzione di circa 210 milioni di euro l’anno, con un danno esteso all’ambiente e agli ecosistemi”.
“La decisione del Parlamento – prosegue il presidente di Confagricoltura – assume un significato ancora maggiore alla luce degli impegni per la neutralità climatica e il rispetto degli Accordi di Parigi”.
“In quest’ottica ci auguriamo un’effettiva accelerazione per la diffusione delle energie rinnovabili in sostituzione di quelle di origine fossile. Il nostro settore ha un ruolo importante da svolgere, anche ai fini dell’assorbimento al suolo del carbonio”.
“La tutela dell’ambiente e della biodiversità sono strettamente legate alla ricerca e alle innovazioni tecnologiche, anche per quanto riguarda i metodi di produzione in agricoltura. Non dovrebbe esserci più spazio per valutazioni di tipo ideologico”.
“Le scelte per la sostenibilità ambientale devono essere fondate su solide basi scientifiche e tecnologiche”, conclude il presidente di Confagricoltura.
Le importazioni di arance sul mercato Ue da Paesi terzi in cui è presente la Thaumatotibia leucotreta (Falsa Cydia) saranno sottoposte ad un trattamento a freddo per garantire che siano esenti dall’organismo nocivo potenzialmente distruttivo delle produzioni agrumicole europee.
È stata approvata dal Comitato Permanente per la Salute delle Piante dell’Unione Europea (ScoPaff), accogliendo le pressioni dei principali Paesi produttori di agrumi, l’introduzione del trattamento a freddo obbligatorio da Paesi affetti dalla Falsa Cydia. La misura non riguarderà i mandarini, i pompelmi, poiché il rischio di trasmissione è considerato basso.
Lo ha stabilito nei scorsi giorni Bruxelles, accogliendo le pressioni dei principali Paesi produttori di agrumi di introdurre il trattamento a freddo per le importazioni extra Ue.
Si tratta di un grande risultato delle azioni svolte da Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative Italiane–Agroalimentari e CIA–Agricoltori Italiani, che nelle scorse settimane avevano sensibilizzato il Mipaaf, il Parlamento europeo e la Commissione Ue, in stretto collegamento con i principali produttori agrumicoli europei aderenti al Gruppo di Contatto ‘Agrumi’ (Spagna, Francia e Portogallo).
“Ringraziamo le istituzioni che si sono attivate a tutela di un comparto che rappresenta un’eccellenza agricola e posiziona l’Italia al secondo posto nella produzione europea (il primo produttore Ue è la Spagna) – affermano Alleanza delle Cooperative Italiane–Agroalimentari, Confagricoltura, e CIA–Agricoltori Italiani – Il lavoro avviato continua per estendere la misura preventiva ad altre produzioni agrumicole che potrebbero essere infestate dalla Thaumatotibia leucotreta”.
“ll trattamento a freddo, noto anche come cold treatment, – precisano le sigle agricole – è una misura già in atto per gli Stati Uniti e i Paesi Asiatici”.
Il rapporto, curato da Innovation Team, si allarga a oltre duemila aziende agricole italiane.
Roma, 1° febbraio 2022 – Questa mattina, al Museo dell’Ara Pacis di Roma, è stata presentata la seconda edizione del Rapporto di Agricoltura100, l’iniziativa di Reale Mutua e Confagricoltura nata nel 2020, volta a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese.
L’indice AGRIcoltura100 misura il livello di sostenibilità dell’impresa considerando il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree.
Rispetto al periodo pre-Covid e la conseguente crisi economica, gli imprenditori dichiarano che nella loro azienda è decisamente aumentata l’importanza attribuita alla sostenibilità ambientale (56,7%), alla sostenibilità sociale (47,9%), alla gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45,0%).
Dal report emerge la profonda consapevolezza delle imprese del mutamento che il settore agricolo sta vivendo e la necessità di modelli produttivi sempre più orientati alla sostenibilità e fortemente proiettati all’innovazione.
L’interdipendenza tra sostenibilità e innovazione tecnologica è ormai un dato assodato. Lo dimostrano i risultati, primi fra tutti quelli relativi ai livelli di sostenibilità raggiunti nell’arco del 2021: le imprese con un livello alto e medio-alto sono passate dal 48,1% al 49,1% del totale; le attività con un livello di sostenibilità ancora embrionale o limitato, invece, scendono dal 17 al 12,7 punti percentuali. Parte di queste si sono spostate nella fascia di livello medio, che passa dai 34,5 punti percentuali ai 38,2.
Il drastico ridimensionamento del livello basso è un chiaro segnale del cambiamento di paradigma in atto.
Indicativi dell’attenzione del settore primario ai temi ambientali, sociali e di governance sono anche i risultati dell’indagine sulle aree interessate dalle iniziative imprenditoriali. Al primo posto troviamo gli interventi di miglioramento nell’utilizzo delle risorse come l’acqua, il suolo e l’energia (98,8%). Seguono la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%); al terzo posto c’è la gestione dei rischi (76,5%); al quarto e al quinto: la tutela della sicurezza sul lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%).
Metodologia dell’indagine
Il rapporto di Agricoltura100 è stato realizzato da Innovation Team, società del Gruppo Cerved. Hanno partecipato 2.162 imprese, +16,9% rispetto a quelle della prima edizione.
I dati rilevati sono stati espansi sull’universo delle circa 715 mila imprese agricole attive iscritte alle Camere di Commercio, applicando coefficienti basati su tre variabili: area geografica, dimensione aziendale, specializzazione produttiva.
Il modello di scoring, elaborando ben 234 variabili, attribuisce a ogni impresa che ha partecipato all’indagine un punteggio su scala da 0 a 100, l’Indice AGRIcoltura100, che misura il livello generale di sostenibilità dell’impresa. Confluiscono in questo punteggio quattro indici parziali, relativi ad altrettante aree di sostenibilità ESGD: sostenibilità ambientale (E), sostenibilità sociale (S), gestione dei rischi e delle relazioni (G) e qualità dello sviluppo (D).
I vincitori
La classifica generale della seconda edizione di Agricoltura100 ha selezionato tre aziende vincitrici:
Società Agricola Barberani & C. (Orvieto, TR, Umbria). Attività: Viticoltura
Gestione del rischio e protezione dei lavoratori:
Società Agricola Eredi Scala Ernesto & C. (Caorle, VE, Veneto). Attività: Viticoltura
Rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale:
Agricola Lenti Società Cooperativa (Lamezia Terme, CZ, Calabria). Attività: Mista
Qualità del lavoro e occupazione dei giovani:
Ronco Calino Società Agricola Srl (Adro, BS, Lombardia). Attività: Viticoltura
Agricoltura al femminile:
Azienda Agricola Fagiolo di Laura e Antonella Fagiolo (Fara Sabina, RI, Lazio). Attività: Olivicoltura
“Reale Mutua è da sempre vicina all’agricoltura, settore trainante dell’economia del nostro Paese – ha dichiarato Luca Filippone, Direttore Generale di Reale Mutua – lo sviluppo sostenibile, l’innovazione e la centralità delle persone, sono il fulcro del modo di fare impresa di Reale Mutua e Confagricoltura. Attraverso AGRI100 e le altre iniziative oggetto della partnership intendiamo generare impatti positivi, misurabili e addizionali coniugando innovazione e human touch”.
“La seconda edizione dell’indagine dimostra con ancora più evidenza che la sostenibilità e l’innovazione sono fortemente connesse. Inoltre, le misure volute da Confagricoltura per il rinnovamento tecnologico del settore primario con Agricoltura 4.0, stanno accompagnando con successo le imprese agricole verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità ambientale – ha affermato il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Confagricoltura e Reale Mutua sono impegnate da tempo in un’azione comune e concreta per lo sviluppo di modelli produttivi al passo con i tempi e attenti alla persona. E su questa strada vogliamo continuare”.
“Al Presidente della Repubblica eletto vanno le nostre più vive congratulazioni, insieme all’augurio di buon lavoro. La figura e l’operato di Sergio Mattarella danno fiducia al Paese. Le imprese agricole, dal canto loro, hanno bisogno di stabilità politica e di efficacia nell’azione di governo”.
Questa la dichiarazione rilasciata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’esito delle votazioni per il Quirinale.
“Desidero, nella circostanza, ricordare un passaggio del messaggio inviato dal presidente Mattarella per la celebrazione, nell’ottobre 2020, dei 75 anni dalla fondazione della FAO” – prosegue Giansanti.
“Il cibo, sottolineò Mattarella, insieme al suo antico e inscindibile legame con le colture, la tradizione e la terra, deve essere considerato materia nobile da salvaguardare”.
“L’impegno per la ripresa economica e le tensioni in atto a livello internazionale – aggiunge Giansanti – non consentono cali di attenzione, incertezze e ritardi, per non compromettere i risultati positivi conseguiti nell’anno passato”.
“L’emergenza sanitaria non è superata. I rincari senza precedenti dei costi dell’energia hanno già determinato una revisione al ribasso della crescita economica prevista per l’anno in corso”.
“Le priorità sono di tutta evidenza – conclude il presidente di Confagricoltura – Servono decisioni straordinarie ed urgenti del governo, per ridurre i costi di produzione delle imprese. E va ridato slancio al programma di riforme concordato con le Istituzioni di Bruxelles”.
Confagricoltura organizza un triplo appuntamento di incontri business dedicati alle imprese vitivinicole. I B2B si presentano particolarmente interessanti perché si focalizzano su due mercati consolidati per l’Italia del vino: gli Stati Uniti e il Regno Unito.
Gli appuntamenti sono realizzati da Confagricoltura in collaborazione con ‘DoctorWine’ by Daniele Cernilli con lo scopo di sviluppare nuovi canali commerciali internazionali e raggiungere nuovi consumatori interessati ai prodotti Made in Italy di qualità.
Tre gli eventi in programma: si inizia il 31 gennaio con operatori del Regno Unito e si prosegue il 15 e il 21 febbraio con operatori degli Stati Uniti. Parteciperanno importatori, distributori, agenti commerciali, ristoratori, enoteche e stampa specializzata. Folta la presenza delle aziende che si sono iscritte agli incontri, provenienti da tutta Italia.
In questo delicato momento storico legato alla pandemia si sta osservando una rivoluzione degli stili di vita, in particolare dei consumi in casa, anche per quanto riguarda il vino. Dopo un 2020 che ha bloccato gli scambi internazionali per il lockdown, le vendite sono riprese con rinnovato entusiasmo, specialmente attraverso il web.
L’obiettivo degli incontri è offrire alle aziende nuove opportunità di mercato, sia nei Paesi in cui la presenza del vino italiano è consolidata e i consumatori interessati alle novità delle cantine, sia in Paesi in cui si aprono nuovi sbocchi di business.
Le esportazioni di vino italiano hanno superato 5,8 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2021, con +13,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 e +10% rispetto al 2019.
Negli Stati Uniti, primo mercato extra UE delle produzioni vinicole italiane, le vendite hanno raggiunto 1,46 miliardi di euro, +20% rispetto al 2020 e +14% sul 2019.
Il Regno Unito, che dopo la Brexit è a tutti gli effetti un Paese terzo, rimane stabile al terzo posto delle esportazioni di vino italiano, dopo la Germania e gli USA.
“Le crescenti e preoccupanti tensioni tra Federazione Russa e Ucraina possono destabilizzare il mercato internazionale dei cereali, ma l’Unione europea sarebbe al riparo grazie all’abbondanza della produzione interna”, dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
La Federazione Russa e l’Ucraina – rileva Confagricoltura – sono tra i principali esportatori di cereali a livello mondiale. Nel complesso le esportazioni di settore dei due Paesi si sono attestate lo scorso anno a circa 44 milioni di tonnellate. Di recente, per contrastare l’aumento dell’inflazione interna, le autorità di Mosca hanno deciso di contingentare l’export di grano fino al prossimo mese di giugno.
“Secondo le ultime stime della Commissione – aggiunge Giansanti – nella campagna di commercializzazione 2021-2022 la produzione di cereali si attesterà nella UE ad oltre 290 milioni di tonnellate. Un quantitativo sufficiente a coprire il fabbisogno interno e ad alimentare un importante flusso di vendite fuori dall’Unione”.
“Ancora una volta, l’indipendenza alimentare si conferma come un punto di forza dell’Unione europea”.
“La nostra attenzione è anche rivolta alle possibili nuove sanzioni che l’Unione europea potrebbe imporre alla Federazione Russa” – evidenzia Giansanti – Dopo le sanzioni imposte dalla UE a seguito dell’annessione illegale della Crimea, le autorità di Mosca dall’agosto 2014 hanno chiuso il mercato russo alle importazioni europee di prodotti ortofrutticoli, formaggi e salumi, con pesanti danni per le produzioni italiane”.
“Nonostante l’embargo, le esportazioni agroalimentari verso la Russia hanno sfiorato i 7 miliardi di euro nel 2020. Una cifra praticamente uguale a quella delle vendite sul mercato giapponese”.
“Per contrastare, inoltre, l’impatto della ripresa dell’inflazione – conclude il presidente di Confagricoltura – stiamo sollecitando l’eliminazione dei dazi UE sulle importazioni di nitrati dalla Federazione Russa che concorrono all’aumento record del prezzo dei fertilizzanti: oltre il 160% in più a novembre dello scorso anno sullo stesso mese del 2020”.
Dopo un percorso istituzionale che si è articolato negli ultimi anni, finalizzato all’ingresso del mercato ortofrutticolo di Vittoria dentro Italmercati, la prima Rete di Imprese costituita dai più importanti Centri Agroalimentari ed Agromercati all’ingrosso italiani, la Giunta Comunale ha comunicato la volontà di interrompere questo cammino e di puntare alla gestione autonoma della logistica e dei trasporti da parte dell’ente locale, in sinergia con i comuni di Comiso, Acate, Santa Croce Camerina e Pozzallo. Il progetto prevede la messa in rete dell’autoporto e del mercato ortofrutticolo di Vittoria, del porto di Pozzallo, dell’aeroporto di Comiso e del mercato ortofrutticolo di Santa Croce Camerina.
Confagricoltura Ragusa aderisce al “Patto per il Territorio” (il soggetto che si è costituito lunedì e che, per la prima volta, riunisce produttori agricoli, concessionari e organizzazioni datoriali) e, nel prendere atto con rammarico della decisione del primo cittadino che si allontana da una prospettiva che avrebbe certamente aumentato le possibilità di intercettare importanti fondi del PNRR, ribadisce la richiesta condivisa da tutti i soggetti uniti dal “Patto”: la garanzia della realizzazione dei progetti già avviati per la logistica, la gestione, la commercializzazione e la sicurezza delle transazioni commerciali.
L’auspicio è che la nuova soluzione prospettata non metta a rischio le risorse preziose del PNRR, imprescindibili per il sostegno del comparto agricolo ibleo e, più in generale, della nostra economia.
Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltoriitaliani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha scritto al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, esprimendo viva preoccupazione per l’approvazione della Decisione della Commissione Europea relativa al programma di lavoro 2022 sulla promozione dei prodotti agricoli, facendo particolare riferimento al settore vitivinicolo.
Nell’ambito dei criteri per la valutazione dei progetti di promozione, è stato inserito – prosegue la missiva – l’allineamento con gli obiettivi di alcune recenti comunicazioni della Commissione, tra cui il Piano europeo della lotta ai tumori, che è una semplice comunicazione e non ancora declinata a livello legislativo.
Il Parlamento europeo, nella sua relazione del Piano che dovrà essere votata dall’Assemblea Plenaria, non fa distinzione tra consumo moderato di alcool e abuso in merito alle conseguenze sulla salute, e specifica che non esiste una soglia minima al di sotto della quale il consumo sia sicuro.
Questa tesi, a parere di Agrinsieme, appare poco equilibrata e potrebbe disorientare i consumatori, poichè metterebbe in discussione il consumo di vino, oltre che l’abuso. Senza considerare poi il danno di immagine per un comparto determinante dell’economia italiana, quello vitivinicolo, che dà lavoro ad oltre un milione di addetti.
Il Coordinamento segnala preoccupazioni sul futuro del comparto: sembra infatti che la Commissione europea abbia promosso uno studio per mappare le misure fiscali e le politiche dei prezzi applicate alle bevande alcoliche – vini inclusi – con l’obiettivo di una revisione sistematica delle politiche dei prezzi, delle misure fiscali e dei sostegni nazionali applicati all’alcool nei Paesi dell’Unione.
Per Agrinsieme si tratta di un’iniziativa che potrebbe avere pesanti conseguenze sull’intero settore, pertanto ha chiesto un incontro urgente con il ministro Patuanelli per esporre alcune proposte per la difesa del comparto vitivinicolo, nel quadro di una complessiva tutela del made in Italy agroalimentare.
“Una questione che tocca da vicino il nostro territorio provinciale – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – vocato alla produzione vitivinicola di qualità e dove insistono 1237 ettari di vigneti per la produzione di uva da vino (400 ettari per uva da vino DOP, 500 ettari per uva da vino IGP e 400 ettari per altri vini) e 2700 ettari per la produzione di uva da tavola*. Ci aspettiamo un incontro celere e risolutivo con il ministro Patuanelli, nel quale Agrinsieme rappresenterà al meglio le richieste anche dei produttori vitivinicoli ragusani e siciliani.”.
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