Si è spento l’imprenditore agricolo sciclitano Domenico Gambuzza

Il cordoglio di Confagricoltura Ragusa a Sandro Gambuzza, già Presidente dell’Unione Provinciale di Ragusa e attualmente Vicepresidente di Confagricoltura, per la perdita del padre Domenico Gambuzza, storico imprenditore agricolo di Scicli che ha dato un contributo generoso allo sviluppo dell’imprenditoria agricola ragusana, che si è spento all’età di 95 anni. 

Il Presidente, il Direttore, il Consiglio Direttivo e Confagricoltura Ragusa tutta si associano al dolore di Sandro per la scomparsa del padre Sig. Domenico Gambuzza, imprenditore agricolo illuminato e visionario, ed esprimono le più sentite condoglianze a tutta la famiglIa Gambuzza.

 

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8 Marzo 2022: le potenzialità del PNRR per il superamento del “gender gap” e per uno sviluppo inclusivo a Ragusa

Oggi è la giornata della donna ma ancora vi sono in Italia differenze di genere rilevanti e gravi che caratterizzano la nostra quotidianità. Basti pensare al mercato del lavoro, alla risorsa inespressa della imprenditoria femminile, alla partecipazione della donna a processi decisionali e vertici aziendali ed istituzionali, alla violenza di genere che rimane sempre un fenomeno presente e ancora in parte sommerso nonostante sia aumentata l’attenzione sul tema.

Se da un lato la crisi pandemica ha contribuito anche ad amplificare queste diseguaglianze rilevanti, che hanno limitato la tenuta sociale ed economica del paese, dall’altro ha conseguito come risultato la stesura di un nuovo “New Deal”, prima europeo ed ora italiano con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Si presenta per tutti noi, uomini e donne, una grande occasione; ed è arrivato forse il momento di dare una smossa e superare il “gender gap” con una politica di parità e inclusione in netta discontinuità con il passato, che crei benessere e crescita economica sostenibile e di lunga durata, sia ambientalmente che socialmente .

Ma quale contributo può dare i PNRR?

Il Next Generation EU individua infatti nel superamento della disparità di opportunità tra uomini e donne nell’affermarsi nel lavoro e nelle professioni uno degli obiettivi da cogliere per avviare l’Europa verso uno sviluppo sostenibile, giusto e duraturo.

Questo obiettivo è quindi presente ed espressamente previsto nel PNNR italiano: “In particolare, si possono individuare interventi del Piano classificabili come misure “mirate alle donne” (pianificate cioè con l’obiettivo specifico di intervenire in favore delle donne) e altri come misure “indirettamente riconducibili alla riduzione delle diseguaglianze” (ossia che potrebbero avere un impatto, anche indiretto, nella riduzione delle disuguaglianze a sfavore di donne). Prendendo a riferimento le sole risorse del PNRR è emerso che gli interventi mirati alle donne e quelli che potrebbero avere riflessi positivi, anche indiretti, nella riduzione dei divari attualmente presenti a favore delle donne rappresentano oltre il 20% del totale (circa 38,5 miliardi)”. (fonte MEF)

Il PNRR, ma soprattutto la sua migliore attuazione come ci auguriamo accada, rappresenta quindi per il nostro territorio ragusano ed il suo tessuto produttivo una grande opportunità. Ma condizione che tutti sappiano creare una rete di comunità territoriale in modo da elaborare e presentare progetti, ad esempio, in materia di welfare per le famiglie, sulla conciliazione temi di vita e di lavoro per le donne, formazione e crescita professionale, supporto alle start up e consolidamento di imprese al femminile. Temi tutti che per le loro peculiarità possono candidarsi credibilmente ad intercettare le rilevanti risorse del PNRR.

Un impegno importante, forse un’occasione unica, su cui è giusto aspettarsi l’impegno di tutti: imprenditori, lavoratori, rappresentanze di questi, autorità pubbliche locali e regionali, società civile, mondo del volontariato sia esso laico che espressione della comunità diocesana.

Confagricoltura Ragusa, che per la sua storia, le specifiche economiche e sociali del territorio, per  la vocazione di cui ha già dato prova di saper essere attore, con altri, di progetti e proposte a carattere sociale e di inclusione vocati alla buona crescita economica, farà la sua parte.

Facciamo sì tutti insieme che questo otto marzo non sia una sterile ricorrenza, ma un’occasione di una riflessione nuova che, muovendosi tra parità di genere e sviluppo sostenibile, apra la strada a progetti ed azioni concrete e partecipate da una comunità locale ampia, inclusiva e solidale; che veda nella coesione territoriale indirizzata ad uno sviluppo equo e sostenibile l’unica leva di progresso sociale che possa annullare qualsiasi forma di disparità ad iniziare da quella di genere.

 

Paola Gurrieri

Confagricoltura Ragusa

 

Fonte: Insieme Ragusa

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Ucraina, Confagricoltura: no al protezionismo alimentare. Allarme per i fertilizzanti, a rischio i raccolti

“Spetta alla Commissione europea il compito di assicurare il regolare funzionamento del mercato unico. Va respinto qualsiasi tentativo di ‘protezionismo alimentare’ tra gli Stati membri dell’Unione”: è la ferma presa di posizione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sulla decisione assunta dal governo ungherese di sospendere le esportazioni di grano per assicurare i rifornimenti interni e contenere la crescita dei prezzi.

“Anche la Bulgaria – aggiunge Giansanti – ha stabilito di aumentare per precauzione gli stock pubblici di cereali per un ammontare di 1,5 milioni di tonnellate, con il risultato pressoché scontato di ridurre i volumi delle vendite all’estero”.

“A seguito dei drammatici avvenimenti in corso in Ucraina, i mercati internazionali delle principali materie prime agricole sono sotto pressione – sottolinea il presidente di Confagricoltura – ma vanno respinte le iniziative nazionali unilaterali all’interno della UE. La capacità produttiva di cereali dell’Unione è tale da poter gestire anche questa difficilissima situazione. Serve però un coordinamento della Commissione, alla quale abbiamo già chiesto di rimuovere, in vista dei nuovi raccolti, i limiti all’utilizzo dei terreni agricoli”.

“L’auspicio è che la crisi in Ucraina si risolva il più rapidamente possibile al tavolo negoziale. Dagli eventi in atto emerge comunque la necessità di verificare se le scelte fatte sulla nuova PAC siano idonee a salvaguardare la capacità produttiva europea e l’efficienza delle imprese che producono per il mercato” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“C’è anche un altro elemento a destare forte preoccupazione: nei giorni scorsi il ministero dell’Industria e del Commercio della Russia ha raccomandato agli operatori di sospendere le esportazioni di fertilizzanti. Le vendite all’estero di nitrato di ammonio sono già state bloccate fino ad aprile. Le conseguenze possono essere particolarmente pesanti sul piano della disponibilità e dei prezzi. Rischiamo una contrazione dei raccolti”.

La Federazione Russa produce 50 milioni di tonnellate di fertilizzanti, circa il 15% dell’intera produzione mondiale. L’Unione europea e il Brasile sono i principali acquirenti. “La situazione va attentamente monitorata – puntualizza il presidente di Confagricoltura – Potrebbe rendersi indispensabile una reazione concertata in sede multilaterale per garantire al massimo le operazioni colturali in vista dei nuovi raccolti”.

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Ucraina, Confagricoltura: cereali e semi oleosi strategici quanto gas e petrolio

Giansanti: “Sfruttare tutto il potenziale per un rapido aumento della produzione in Ue”

“Vanno poste le condizioni per spingere al massimo i raccolti di cereali e semi oleosi nell’Unione europea, modificando le regole vigenti. L’aumento della produzione è indispensabile per compensare il blocco delle importazioni dall’Ucraina e dalla Federazione Russa. E tutto il settore agroalimentare va incluso tra quelli destinatari dei provvedimenti allo studio per il ‘caro energia’.

Queste le richieste avanzate dal presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista delle misure annunciate dalla Commissione UE per limitare l’impatto economico determinato dalla crisi in Ucraina.

“I segnali che arrivano dai mercati – afferma Giansanti – sono chiarissimi. La metà del mais importato dalla UE arriva dall’Ucraina che lo scorso anno, di questi tempi, ne esportava circa 3,5 milioni di tonnellate al mese. Ora i movimenti sono bloccati. Cereali e semi oleosi sono diventati quindi un asset strategico, come il gas ed il petrolio, ma con una sostanziale differenza. Nell’Unione abbiamo il potenziale per aumentare rapidamente la produzione agricola”.

“Alle mancate importazioni da Ucraina e Federazione Russa – prosegue il presidente di Confagricoltura – dobbiamo aggiungere la drastica contrazione dei raccolti in Ucraina. E la Cina ha autorizzato di recente la ripresa delle importazioni di grano dalla Federazione Russa, bloccate da tempo per ragioni fitosanitarie”.

“Per i cereali possiamo soddisfare l’aumento del fabbisogno negli Stati membri. Ma la UE e gli Stati Uniti saranno chiamati anche a rispondere alla richiesta dei Paesi Terzi, più dipendenti dalle importazioni da Ucraina e Federazione Russa. La situazione – evidenzia Giansanti – è particolarmente delicata nell’area del Mediterraneo dove, dai dati disponibili, risulta che le scorte utilizzabili coprono il fabbisogno solo fino alla prossima estate”.

Nel caso della Tunisia, ad esempio, per Confagricoltura, gli acquisti di grano ucraino e russo incidono tradizionalmente per quasi il 60% sul totale delle importazioni di settore. Nel 2021 il grano raccolto in Ucraina ha coperto il 30% dell’import totale dell’Egitto.

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Ucraina, Confagricoltura chiede un piano di emergenza per l’agroalimentare. Giansanti: gestire le conseguenze economiche delle sanzioni

“Un piano di emergenza per il settore agroalimentare, coordinato dalla Commissione europea, per assicurare la continuità dei cicli produttivi e garantire i rifornimenti”: è la richiesta lanciata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, per far fronte alle conseguenze della crisi in Ucraina.

“Lo squilibrio dei mercati agroalimentari, innescato nel 2014 dall’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa, rese necessario un intervento di sostegno del bilancio europeo di un miliardo di euro – ricorda Giansanti – La situazione e le prospettive attuali sono ben più gravi, tra aumento dei prezzi e vere e proprie carenze di produzione”.

“Vedremo in dettaglio l’elenco delle sanzioni in ambito commerciale decise ieri sera dal Consiglio Europeo – prosegue il presidente di Confagricoltura – a cui seguiranno le scontate reazioni di Mosca. Ma i segnali che arrivano dai mercati già destano profonda preoccupazione”.

I prezzi del gas e del petrolio continuano a salire e sono praticamente ferme le partenze di cereali dai porti dell’Ucraina. Sono quindi a rischio le esportazioni verso i principali mercati di sbocco costituiti da Egitto, Turchia, Indonesia e Marocco.

Il mercato internazionale dei cereali è sotto pressione, anche a causa delle stime relative alla contrazione dei raccolti in Argentina e Brasile per la carenza di piogge – segnala Confagricoltura – E’ destinato quindi a salire il costo per l’alimentazione del bestiame che già alla fine dello scorso anno ha fatto registrare un rialzo del 30%”.

I future relativi al grano sono saliti in un giorno del 6%, mentre sono in calo del 2% quelli del bestiame.

Confagricoltura ricorda, inoltre, che dall’inizio di febbraio le autorità di Mosca hanno bloccato le esportazioni di nitrato di ammonio, che è utilizzato per la produzione di fertilizzanti. Al momento, il blocco proseguirà fino ad aprile.

“Le sanzioni varate dalla UE riguardano anche la Bielorussia” – segnala Giansanti – che ha deciso il blocco delle importazioni di prodotti agroalimentari dagli Stati membri. Sono già crollate le esportazioni di mele e pere dall’Unione”.

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Sospeso il blocco dei Tir in Sicilia, Confagricoltura Ragusa: “Le aziende agricole ragusane hanno subìto danni pesantissimi”

In seguito a intense trattative tra le rappresentanze sindacali degli autotrasportatori, da una parte, e le agenzie e i commercianti, dall’altra, nelle scorse ore è stata decisa l’immediata sospensione dei blocchi presenti lungo le principali arterie autostradali siciliane. La soluzione individuata è quello di un aumento delle tariffe di 400 euro su tutte le tratte. Costo che, inevitabilmente, ricadrà sulle spalle dei consumatori finali.

I camion stanno ripartendo regolarmente e la situazione, velocemente, ritornerà alla normalità. Nel frattempo, i produttori ragusani e siciliani hanno subìto un danno economico (che stiamo quantificando) e di immagine che poteva essere sicuramente evitato.

“Stiamo facendo la conta dei danni con i nostri Soci – spiega il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – e siamo molto arrabbiati perché i danni subiti sono di gran lunga superiori al risultato raggiunto dagli autotrasportatori. Abbiamo intenzione di avviare un confronto con le Autorità preposte per evitare che, in futuro, riaccada che la legalità venga messa così pesantemente in discussione, pur partendo da rivendicazioni legittime, senza che nessuno paghi”.

“Valuteremo – conclude Pirrè – quali azioni intraprendere a tutela degli interessi del tessuto imprenditoriale agricolo ragusano”.

 

Ragusa, 25 febbraio 2022

 

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

 

 

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Bollette, Confagricoltura: il Cdm semplifica e accelera sulle rinnovabili. Ancora irrisolto il caro energia delle imprese agricole

In attesa della pubblicazione del testo definitivo licenziato venerdì dal Consiglio dei Ministri in materia energetica, Confagricoltura esprime apprezzamento per l’accelerazione sulla semplificazione e sulle risorse a disposizione per sviluppare ulteriormente le energie rinnovabili, che riguardano gli impianti tra 50 kw e 200 kw e l’iter autorizzativo.

Rilevanti novità riguardano l’agrovoltaico, per cui si amplierebbero le tipologie costruttive, fermo restando la sinergia tra produzione agricola ed energetica.

Importante – per Palazzo della Valle – sarebbe la dotazione di 267 milioni di euro per promuovere la produzione di energia elettrica green e l’autoconsumo per le PMI con la realizzazione di impianti con potenza massima di 200 Kw.

Bene anche il credito d’imposta, nel 2022 e 2023, per promuovere l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili, per le imprese che investono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Non sono risolutivi, invece, ad avviso di Confagricoltura, gli interventi a breve termine che sarebbero previsti sui costi energetici. Pur essendo importanti anche per le imprese agricole, con la conferma dell’annullamento degli oneri di sistema, non riguarderebbero infatti gli extra costi energetici, ma esclusivamente le imprese classificate energivore.

Per il settore agricolo si tratta esclusivamente di poche e specifiche realtà produttive che svolgono attività di trasformazione a cui è associata una forte domanda di energia elettrica o gas. Se le anticipazioni saranno confermate, – conclude Confagricoltura – si sarebbe persa, in generale, l’occasione di agire in modo efficace sulla compensazione dei costi energetici delle imprese agricole, in particolare del settore florovivaistico.

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Il modello HubFarm a Expo Dubai. Giansanti: “Così innovazione e sostenibilità vanno di pari passo”

Il settore primario non dovrà essere capace soltanto di rispondere alla crescente domanda globale di cibo e di materie prime per industria e costruzioni: agricoltura e silvicoltura sono chiamate anche a svolgere un ruolo importante nel settore energetico. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha dedicato a questa sfida il suo intervento al seminario “Italian technologies for sustainable agriculture an circular economy”, organizzato all’Esposizione universale di Dubai dall’agenzia ICE, in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e con il commissariato generale dell’Italia per Expo Dubai.

“Si deve innovare e competere sui mercati internazionali con produzioni di alta qualità, attente al loro impatto sull’ambiente. Oggi la tecnologia – ha commentato Giansanti – ci permette di preservare la fertilità dei terreni e di intervenire sulla quantità di carbonio immesso in atmosfera. Un’economia circolare è possibile e i nuovi strumenti dell’agricoltura di precisione lo dimostrano”.

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Il seminario dell’Ice è stato anche l’occasione per illustrare il progetto di Confagricoltura “HubFarm” quale esempio di applicazione concreta dei Big Data. Forte del know-how di Microsoft, la piattaforma in costruzione consentirà di semplificare i processi burocratici e di espandere l’analisi dei dati relativi alle produzioni agricole. Ne deriveranno servizi fatti su misura delle necessità della singola azienda per intervenire in modo puntuale sulle fasi dei processi produttivi, di cui si potrà certificare la tracciabilità attraverso la tecnologia della blockchain.

“L’agricoltura italiana si muove nel contesto economico nazionale ed europeo con lo sguardo rivolto alle opportunità offerte dai mercati asiatici – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura –. HubFarm sarà l’ecosistema digitale di una filiera che coinvolge operatori agricoli, incubatori tecnologici e i settori della ricerca e della logistica”.

 

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Prorogati gli incentivi sul biogas agricolo come richiesto da Confagricoltura

I nuovi impianti di cogenerazione in ambito agricolo alimentati a biogas potranno accedere al regime degli incentivi statali anche per il 2022. È questo il contenuto dell’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe su specifica richiesta di Confagricoltura.

Questa proroga è fondamentale per dare continuità agli investimenti negli impianti con potenza non superiore ai 300 Kw, in attesa che sia definito il nuovo sistema di incentivazione per le bioenergie, di cui al D.lgs. 199/22 che ha recepito la direttiva europea sulle rinnovabili (RED II).

La proroga per l’anno in corso – conclude Confagricoltura – riguarda gli impianti realizzati da imprese agricole, anche in forma consortile, alimentati per almeno l’80% da reflui e scarti di produzione derivanti prevalentemente dalle stesse aziende.

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Cancer Plan, Confagricoltura: evitato duro colpo per il vino italiano. La dieta mediterranea si conferma modello vincente

“Con il voto al Rapporto BECA si è evitato di compromettere il futuro del mondo del vino e il suo sviluppo sui mercati internazionali. Era fondamentale distinguere tra uso e abuso di alcol, poiché si riconosce il principio che non sono pericolosi i singoli prodotti, ma la quantità che ne viene assunta”.

Il presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, commenta così il voto in plenaria del Parlamento europeo alla relazione sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere il cancro.

“Ha prevalso il buon senso – afferma Castellucci – Con gli emendamenti passati si è evitato di dare ai consumatori informazioni errate che avrebbero condannato il vino a bevanda alcolica dannosa tout court per la salute”.

“Questo voto giova a tutto il settore agroalimentare italiano e alla dieta mediterranea, di cui viene di fatto ulteriormente riconosciuta la validità per uno stile di vita sano e una corretta alimentazione” – aggiunge il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Ringraziamo i parlamentari italiani che hanno recepito le preoccupazioni della filiera e hanno lavorato per evitare che si criminalizzassero i prodotti della nostra agricoltura”.

“E’ anche una vittoria contro il Nutriscore, – conclude Giansanti – un modello di etichettatura nutrizionale che va totalmente ripensato e che esce sconfitto dal voto al Rapporto Beca”.

Un’eccellente notizia per il territorio ragusano, vocato alla produzione vitinicola di qualità e dove insistono 1237 ettari di vigneti per la produzione di uva da vino (400 ettari per uva da vino DOP, 500 ettari per uva da vino IGP e 400 ettari per altri vini) e 2700 ettari per la produzione di uva da tavola*.

*Fonte: Istat 

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