La canapa industriale arriva negli Iblei. Confagricoltura: 15 ettari di campi sperimentali grazie ad accordo con Canapar

Quindici ettari già seminati tra Scicli, Ispica e Santa Croce Camerina: questo il risultato dell’accordo tra Confagricoltura Ragusa e la multinazionale italo-canadese Canapar che, di recente, ha inaugurato proprio a Ragusa il più grande stabilimento in Italia per la produzione di oli essenziali e distillati per uso farmaceutico e cosmetico dalla canapa industriale. Canapar Corp è una società controllata dalla canadese Canopy Rivers, con un investimento di 25 milioni di dollari canadesi.

Al progetto hanno dato disponibilità tre aziende agricole iblee associate a Confagricoltura per un totale di 15 ettari di coltivazioni. Canapar, guidata dal siciliano Sergio Martines, sta investendo particolarmente sulla Sicilia. Sulla Piana di Catania, grazie a un analogo accordo con Confagricoltura Catania, sono stati seminati 40 ettari. Da recenti ricerche sulla canapa emerge una maggiore concentrazione di cannabinoidi nella canapa coltivata nelle regioni con maggiore irraggiamento solare, quindi in particolare Sud Italia, Spagna e la zona balcanica.

Nella giornata di martedì 2 aprile è stato fatto il punto presso la sede di Confagricoltura a Ragusa. Presenti il presidente dott. Antonino Pirrè, il direttore dott. Giovanni Scucces, la dott.ssa Giuliana Martines per Canapar e il prof. Paolo Guarnaccia per l’Università di Catania.

Si tratta solo di un primo passo in un settore in cui vogliamo continuare a investire coinvolgendo le nostre aziende associate“, dichiara il presidente Pirrè. “Sin da subito abbiamo accolto la proposta di Canapar – aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa – perchè crediamo nell’innovazione, necessaria per uno sviluppo vero e diffuso del territorio”.

Canapar crede molto nel territorio ibleo, non a caso abbiamo aperto il nostro stabilimento a Ragusa“, precisa la dott.ssa Giuliana Martines. “Grazie all’accordo con Confagricoltura, stiamo avviando dei campi sperimentali presso alcune aziende associate. L’obiettivo è coinvolgere sempre più aziende sul territorio e iniziamo a registrare un interesse crescente. Infatti la produzione della canapa si può inserire nella rotazione per le aziende orticole che producono, ad esempio, patate o carote“.

Il prof. Paolo Guarnaccia evidenzia che “la coltivazione della canapa industriale rappresenta un’opportunità per le aziende agricole sia dal punto di vista agronomico che economico, entrando in rotazione con le principali produzioni agricole siciliane”. “Un’opportunità vera di reddito – aggiunge il professore – che molto può dare alla crescita dell’’economia agricola siciliana“.

Per ulteriori informazioni sul progetto è possibile contattare i nostri uffici al numero 0932-642492 per fissare un appuntamento.

 Intervista alla dott.ssa Giuliana Martines (Canapar)

 

Intervista al prof. Paolo Guarnaccia (Università di Catania)

 

L’addetto stampa – Bartolo Lorefice

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Parte “Agricheck”, strumento a supporto del credito per le imprese agricole di Confagricoltura in convenzione con la Bapr

Un nuovo strumento a sostegno del credito alle imprese agricole grazie all’accordo raggiunto tra Banca Agricola Popolare di Ragusa e Confagricoltura Ragusa per l’attivazione di Agricheck, un software di analisi economica che agevola l’accesso al credito per le imprese associate all’Organizzazione di categoria con un’analisi preliminare e l’avvio dell’istruttoria con condizioni agevolate riservate.

A firmare la convenzione martedì, presso la sede centrale della Bapr di Ragusa, il presidente di Confagricoltura, dott. Antonino Pirrè, e il presidente della banca, dott. Arturo Schininà. Presenti anche il direttore di Confagricoltura, dott. Giovanni Scucces, e il direttore generale della Bapr, dott. Saverio Continella.

Nata nell’ambito del “Progetto Credito” di Confagricoltura, Agricheck, cresciuta fortemente in questi ultimi anni, è la risposta alla richiesta delle imprese di avere accanto degli interlocutori professionali in grado di assisterle nel momento della scelta del finanziamento, di informarle sulle migliori offerte creditizie e di ricevere un aiuto nelle valutazioni dei propri progetti di investimento da presentare all’istituto bancario per l’ottenimento di un credito.

Le finalità sono quelle di offrire, nell’ambito del mondo Confagricoltura, assistenza alle imprese nelle loro richieste di finanziamento, anche attraverso l’utilizzo di uno specifico software di analisi dei conti aziendali per agevolare il loro accesso ai finanziamenti creditizi, agli interventi dei confidi e di altri intermediari finanziari, per poi arrivare ad una seconda fase in cui si darà avvio ad una vera attività di mediazione creditizia con il coinvolgimento di tutte le strutture confederali locali, provinciali, regionali e nazionali.

Sono molto soddisfatto per l’ulteriore strumento messo in campo da Confagricoltura Ragusa a sostegno delle imprese agricole associate”, dichiara il presidente Pirrè. “Si tratta di un importante risultato, frutto di un lavoro sinergico tra Confagricoltura e Bapr, che adesso passa alla fase operativa”.

Analoga soddisfazione è espressa dal Presidente della Bapr dott. Schininà: “La Banca continua a manifestare attenzione alle imprese del territorio mediante un importante previsione di sostegno creditizio, utilizzando tutti gli strumenti operativi e tutte le sinergie che è possibile attivare”. E il direttore Continella: “C’è oggi una domanda di competenza cui la Banca intende corrispondere aumentando la comprensione dei progetti e del business aziendale. L’obiettivo del presente accordo è quello di far crescere la funzionalità del nostro ruolo creditizio in favore del sistema economico e imprenditoriale del comparto agricolo”.

In pratica Banca Agricola Popolare di Ragusa e Confagricoltura, in base all’accordo sottoscritto, riservano alle imprese aderenti all’Organizzazione di categoria un’assistenza dedicata per la presentazione delle richieste di finanziamento attraverso l’utilizzo di uno specifico software di analisi dei conti aziendali, di valutazione di eventuali investimenti e di scelta del finanziamento più adeguato alle esigenze aziendali. La Banca inoltre riserverà alle imprese dotate del report dell’analisi preliminare, condizioni di particolare favore.

Per ulteriori informazioni su Agricheck è possibile contattare gli uffici di Confagricoltura Ragusa chiamando al numero 0932/642492 per fissare un appuntamento.

 

Nella foto allegata, da sinistra: Saverio Continella, Direttore Generele Bapr, Arturo Schininà, Presidente Bapr, Antonio Pirrè, Presidente Confagricoltura Ragusa.

 

L’addetto stampa – Bartolo Lorefice

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Aumentano in Sicilia le aziende che investono in Agricoltura 4.0

Il 37% delle aziende agroalimentari siciliane investe in Agricoltura 4.0: il dato emerge da una ricerca sull’innovazione digitale condotta dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università degli Studi di Brescia

Sempre più aziende agroalimentari italiane investono in innovazione digitale. Un trend che continua a premiare l’introduzione di soluzioni digitali nel settore primario. Complessivamente gli investimenti in Agricoltura 4.0 hanno raggiunto un giro d’affari globale del valore di 7 miliardi di dollari, quasi un raddoppio rispetto agli investimenti dello scorso anno. In questo contesto l’Europa gioca da protagonista con una quota del 30% e in Italia si registra un’accelerazione nella crescita nel ruolo del digitale in tutte le sue componenti.

A confermare questo trend positivo per un settore così importante della nostra economia la ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia.

Dallo studio emerge una crescita dell’innovazione digitale nel nostro Paese in un range tra i 370 e i 430 milioni di euro, con una progressione del 270% tra il 2017 e il 2018. Una dimensione davvero importante per questo mercato che arriva adesso a pesare qualcosa come il 5% del mercato globale e il 18% di quello europeo.

Hanno partecipato all’indagine 76 aziende agricole siciliane, appartenenti per il 15% al settore cerealicolo, per il 25% all’olivicolo, per il 9% al vitivinicolo, per il 20% al settore frutticolo, per l’11% al foraggero, per il 14% all’orticolo.

Il 38% dichiara una superficie agricola coltivabile inferiore ai 10 ettari, il 30% tra i 10 e i 50 ettari e il 21% tra i 50 e i 100 ettari. Il 37% dichiara di utilizzare soluzioni orientate all’agricoltura 4.0.

La ricerca dell’Osservatorio ha visto la mappatura di 110 imprese comprendendo brand affermati (nel 74% dei casi) e startup (26%) con l’analisi di oltre 300 soluzioni tecnologiche dedicate al mondo dello Smart Agrifood. La ricerca riflette la eterogeneità e la ricchezza del comparto popolato da imprese con competenze e posizionamenti anche molto diversi.

Nel 49% dei casi le imprese lavorano nella fornitura di soluzioni avanzate basate su Internet of Things e su soluzioni avanzate di robotica piuttosto che sull’utilizzo di droni.

Hanno poi un profilo molto le imprese che nel 22% dei casi si focalizzano su agridata e offrono soluzioni di data analysis. In un 16% dei casi l’analisi ha preso in esame imprese specializzate in attrezzature per il campo. La componentistica e gli strumenti elettronici sono invece il focus di un altro 7% di aziende e il 3% fotografa realtà produttive più generiche di strumenti per l’ambito agricolo.

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Maltempo, danni ingenti nelle aziende agricole del Ragusano e del Siracusano

In corso la conta dei danni del maltempo che ha flagellato in queste ore anche il territorio ragusano e siracusano. I forti venti e le ondate hanno flagellato tutto il territorio provocando sradicamento di alberi, danni a capannoni e impianti serricoli, caduta di pali della luce e cartelloni pubblicitari.

Sono in costante contatto con i nostri associati per monitorare la situazione. Mi giunge notizia di un impianto serricolo completamente distrutto nella zona dello Sciclitano e di altri danni diffusi lungo tutta la fascia costiera iblea. Risultano danni ingenti in aziende agricole soprattutto a Ispica, Pachino e Portopalo“, così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè.

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L’assessore Bandiera avvia la conta dei danni

A seguito dei forti venti, neve e gelate che in queste ore hanno flagellato il sud est della Sicilia causando ingenti danni all’agricoltura, già domani, lunedì 25 febbraio, l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera, si recherà nei territori di Pachino, Portopalo e Ispica per una prima ed immediata ricognizione dei danni subiti dal territorio e dalle aziende agricole.

Sono già stati inoltre prontamente allertati gli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, che domattina, essendo peraltro il danno ancora in corso, si recheranno sul campo per una prima stima dei danni, presupposto fondamentale per avviare qualsiasi iniziativa a tutela dell’agricoltura.

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Aggiornamento ore 18.00 del 24 febbraio

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Zootecnia siciliana in ginocchio a causa dei costi di produzione

Pubblichiamo di seguito l’articolo pubblicato su Il Giornale di Sicilia del 21 febbraio 2019 a firma di Marcello Digrandi

Cento aziende zootecniche chiuse in un anno. Un migliaio di posti di lavoro in meno. Con tutto l’indotto che ruota attorno in un’economia circolare di un milione di euro che mancano. Colpa di una crisi di mercato e degli aumenti dei costi produttivi – che vanno dal 20% fino al 200% – e interessano carburanti, concimi, antiparassitari e mangimi.

Il latte vaccino viene pagato agli allevatori ragusani 38 centesimi al litro che, in alcuni casi, può raggiungere anche i 42 centesimi inclusi le premialità relative alla qualità del latte, carica batterica, proteine nella norma, e benessere degli animali. Per produrre un litro di latte vaccino occorrono non meno di 50 centesimi al litro.

Un ricchissimo patrimonio zootecnico nella provincia più agricola della Sicilia, con 30 mila vacche da latte e 1000 aziende zootecniche. Stamane con inizio alle 10.00, giornata di mobilitazione, a Vittoria, dinanzi alla Fiera Emaia. Gli allevatori e i pastori, insieme ai serricoltori, getteranno in strada i loro prodotti. La mobilitazione è organizzata dal Tavolo Verde Sicilia, dal movimento Mda, Riscatto Agricoltura e AltraAgricoltura.

“E’ arrivato il momento di dire basta – spiega Maurizio Ciaciulli, leader di Riscatto Agricoltura – ad una filiera che penalizza solo i produttori. Chiediamo il sostegno di tutto il mondo produttivo ragusano, senza bandiere o partiti di appartenenza”. La giornata di sciopero dell’agricoltura e delle imprese proseguirà venerdì pomeriggio, dalle 17 alle 22, in Piazza del Popolo a Vittoria.

A proposito di allevatori, Confagricoltura chiede al mondo politico uno sforzo comune per migliorare la produttività e, quindi, la qualità del latte. “La Regione, insieme agli enti di ricerca – spiega Ignazio Nicastro, vice-presidente di Confagricoltura Ragusa – deve mettere su un piano per la valorizzazione del latte vaccino. In provincia di Ragusa, fortunatamente, abbiamo tutti gli strumenti per farlo, iniziando proprio dal Corfilac. Altrimenti, senza la qualità e i parametri a norma, per i piccoli allevatori non ci sarà alcun futuro“.

Il mondo allevatoriale ragusano non sembra avere le idee chiare sulle strategie da adottare per affrontare un mercato sempre più globale. “In questo momento puntiamo alla valorizzazione del territorio – spiega Gianni Campo, allevatore – al brand Ragusa e a rafforzare tutta la filiera del latte, dalla stalla fino al consumatore. Puntiamo sull’identità territoriale e sulla tracciabilità delle produzioni per offrire certezze ai consumatori e condizioni di sopravvivenza alle imprese”. Per gli allevatori ragusani il prezzo del latte incide, e di molto, sull’economia del territorio. In contrada Meusa Maiorana, all’estrema periferia della città, Mattia Occhipinti, allevatore, insieme alla famiglia punta l’indice verso il mondo allevatoriale.

“Nelle attuali condizioni di mercato è inevitabile che molte aziende zootecniche siano costrette a chiudere, con o senza incentivi. Le responsabilità sono di ognuno di noi, in questo momento non si ha il coraggio di scendere in strada e rivendicare, insieme agli amici della Sardegna, un prezzo equo pari a 50 centesimi al litro”.

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Nei campi il lavoro cresce e cambia: convegno di Confagricoltura sulle esternalizzazioni dei processi produttivi

Confagricoltura: mille aziende impiegano più di un terzo della manodopera totale, ma manca quella specializzata. Presente ai lavori il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè

 L’agricoltura è l’unico settore economico che, negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, è riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali, con oltre un milione di lavoratori, assorbendo anche manodopera da altri comparti. E’ emerso oggi al convegno “Le esternalizzazioni dei processi produttivi in agricoltura. L’appalto di servizi e la somministrazione”, organizzato da Confagricoltura a Palazzo della Valle.

Confagricoltura ha evidenziato i cambiamenti del tessuto produttivo, a partire dall’evoluzione delle figure professionali e dal miglioramento degli indicatori di qualità, come quello relativo alla diminuzione degli infortuni sul lavoro, negli ultimi 8 anni, di quasi il 29%. Il calo è più marcato nelle aziende più grandi e strutturate.

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Si va verso un’agricoltura più professionale, capace di assicurare occupazione più stabile, con iniziative di welfare aziendale e un’organizzazione del lavoro attenta alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. Diminuisce il numero delle aziende, s’ingrandisce la dimensione media, aumentano gli imprenditori agricoli professionali e le società agricole di persone e di capitali. Anche l’occupazione, mette in evidenza Confagricoltura, si concentra sempre più: 1.000 aziende occupano un terzo della manodopera totale e le prime 17 mila ne assorbono i due terzi.

Accanto al contoterzismo, complice la mancanza di manodopera specializzata, si sta anche affermando il fenomeno delle esternalizzazioni, ossia l’affidamento ad altre imprese di alcune fasi del processo produttivo. “Tra le sole aziende associate alla nostra Organizzazione – ha rimarcato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – dal 2016 al 2018 il numero di quelle che si sono rivolte ad agenzie di somministrazione per la fornitura di manodopera è cresciuto del 120% e le giornate di lavoro somministrate sono aumentate del 46%”.

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“Occorre – ha concluso il presidente – un quadro normativo chiaro, in grado di accompagnare l’evoluzione del settore con adeguate politiche capaci di favorire un’occupazione più stabile e di qualità. Bisogna ancora rimuovere ostacoli come l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro e la complessità degli adempimenti. Gli incentivi per l’assunzione devono essere effettivamente fruibili, migliorando anche l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

 

Alcuni dati

Operai a tempo determinato: 965.000 (59% al sud)

Operai a tempo indeterminato 103.000 (56% al nord)

Impiegati 37.000

Lavoratori stranieri 275.000

Datori di lavoro 188.000 (60% imprese, 35% coltivatori diretti, 4% cooperative)

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Carrube, prezzi record. Pirrè (Confagricoltura): “Boccata di ossigeno per i produttori”

Pubblichiamo di seguito l’articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia di oggi, 6 febbraio 2019, a firma di Marcello Digrandi

Questa volta i produttori hanno avuto la meglio. In un mercato senza regole certe. La vendita e la commercializzazione delle carrube dipende da mille fattori. Il prezzo al rialzo, con quotazioni record, dovute anche alla scarsa produzione degli anni precedenti, ha portato nelle casse dei piccoli produttori 20 milioni di euro. Con una produzione, quest’anno, di circa 19 mila tonnellate di carrube su una superficie di 26 mila ettari. Un mercato impazzito con quotazioni tra i 64 e i 70 centesimi al chilo.

Per tante piccole aziende agricole gli alberi di carrubo sono fonte di sostentamento indispensabile. In Sicilia la produzione è stata pari a 32mila tonnellate, di cui il 60% in provincia di Ragusa (nei territori di Santa Croce Camerina, Comiso, Vittoria, Giarratana, Ragusa, Modica e Scicli).

Il mercato al rialzo ha creato qualche problema solo ai commercianti e ai trasformatori“, spiega Lorenzo Antoci, amministratore dell’azienda Sicilian Carob Flour. “Ai commercianti che non hanno potuto speculare sul prezzo e ai trasformatori perché si sono ridotti i margini di trasformazione. Con pochissimi margini di guadagno per chi, come noi, lavora con il trasformato per la produzione della farina di carruba. La causa primaria del prezzo così alto è sicuramente da addebitare allo scarso raccolto degli anni precedenti (circa il 50% in meno di un raccolto normale)“.

Per i prossimi anni – continua Antoci – ci auguriamo che il prezzo dei prodotti finiti si mantenga abbastanza alto, in modo che possa goderne tutta la filiera“.

Nel Ragusano sono una decina le industrie di trasformazione delle carrube, alcune delle quali esportano in tutto il mondo. Il presidente provinciale di Confagricoltura, Antonino Pirrè, parla della filiera del carrubo come uno strumento indispensabile in un mercato così complesso. “Il prezzo delle carrube quest’anno è stato più alto che in passato. E i produttori – spiega Pirrè – sono riusciti a prendere una boccata di ossigeno. Il prezzo basso degli anni scorsi non ha consentito ai produttori di sostenere i costi della raccolta, interamente manuale e molto dispendiosa per via delle caratteristiche della pianta e del frutto e, soprattutto, non ha consentito di effettuare i lavori di potatura e di manutenzione delle piante, necessari per mantenere una produzione di buon livello“.

Per questo – aggiunge il presidente di Confagricoltura – spero che si torni a credere in questa coltura che, più di ogni altra, caratterizza la nostra provincia, insieme ai muri a secco. Bisogna seriamente pensare ad una filiera del carrubo con una serie di accordi che possano permettere a tutti gli attori (produttori, commercianti e trasformatori) di poter ricevere una remunerazione equa, che possa permettere di mantenere l’esistente e, perché no, spingere verso nuovi impianti“.

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Ragusa, il dott. Ignazio Nicastro nominato componente del Consiglio Direttivo del Corfilac

Il sindaco Peppe Cassì nomina Ignazio Nicastro componente del consiglio direttivo del Consorzio per la ricerca filiera lattiero casearia di Ragusa

Con propria determina il sindaco Peppe Cassì ha provveduto a nominare il dott. Ignazio Nicatro quale componente del Consiglio direttivo del Consorzio per la ricerca filiera lattiero casearia di Ragusa.
Il primo cittadino infatti in base a quanto previsto dall’art. 8 dello Statuto dello stesso Consorzio approvato con deliberazione della G.M. n. 448 del 20/11/2018 provvede alla nomina di uno dei membri del Consiglio direttivo; altri due componenti come previsto sempre dallo statuto vengono invece nominati rispettivamente dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e dall’Università degli Studi di Catania.

Il dott. Nicastro, agronomo, dal 2009 è uno dei due vicepresidenti di Confagricoltura Ragusa ed ha, tra l’altro, collaborato dal 1998 al 2000 con il Corfilac a scopo di ricerca nella preparazione del disciplinare di produzione del formaggio “Ragusano”,occupandosi degli aspetti dell’alimentazione del bestiame nelle aziende che caseificano e delle tecniche di gestione degli allevamenti.

Sono lieto della nomina –  commenta a caldo il dott. Nicastro – e, nello stesso tempo, consapevole delle difficoltà che dovremo gestire. Il Corfilac va rilanciato partendo dal superamento delle precarietà finanziarie degli anni scorsi e, su questo versante, la Regione deve fare la sua parte con continuità. Inoltre la ricerca deve essere integrata con un rilancio delle aziende zootecniche di tutto il territorio siciliano”.

Congratulazioni e auguri di buon lavoro al proprio vice-presidente da parte di Confagricoltura Ragusa, nella certezza che saprà dare un contributo prezioso nell’imprimere il giusto e necessario rilancio al Consorzio di Ricerca Filiera Lattiero-Casearia.

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Danni da gelo nel Ragusano, Pirrè: “Agevolare l’attivazione delle polizze assicurative”

Riportiamo di seguito il testo dell’articolo di Marcello Di Grandi apparso oggi, mercoledì 16 gennaio, su Il Giornale di Sicilia con la dichiarazione del presidente di Confagricoltura Ragusa 

Le colture danneggiate rientrano nel piano assicurativo. Senza la polizza assicurativa, gli imprenditori agricoli colpiti dalle gelate dei giorni scorsi avranno pochissime possibilità di essere indennizzati. L’allarme viene lanciato da Confagricoltura Ragusa, con il presidente dott. Antonino Pirrè, che chiede di attivare, da subito, uno strumento legislativo a sostegno delle imprese agricole che vogliono attivare le polizze. “Stiamo parlando di un costo eccessivamente alto per una piccola-media azienda serricola. Lo stato – commenta il presidente di Confagricoltura – potrebbe incentivare, attraverso lo sgravio fiscale e un sostegno al reddito, l’attivazione delle polizze che sono di fondamentale importanza per quelle aziende che producono in serra o a pieno campo”.

L’intera fascia trasformata, da Scicli a Marina di Acate, è stata gravemente danneggiata dal maltempo dei giorni scorsi. La tradizionale copertura di plastica non è riuscita a riparare dal gelo intere piantagioni di zucchine, peperoni e pomodori. Il 20% delle colture è stato danneggiato. Alla quantificazione dei danni immediati, bisogna aggiungere quelli che si verificheranno in seguito, sia sugli ortaggi che su frutteti e oliveti, con le piante compromesse dal freddo. Il problema per le altre coltivazioni invernali è quello del rallentamento della crescita, sia nell’interno che nella costa. Ai danni subiti dalle colture si aggiungono le difficoltà logistiche create dal maltempo, viste le attuali condizioni della viabilità, specie in alcune aree del territorio ragusano.

“Le gelate – spiega Pirrè – rientrano tra le calamità del Piano Assicurativo Nazionale. Il nostro auspicio è che sia da subito un tavolo di concertazione tra lo Stato, le organizzazioni agricole e la Regione per capire il da farsi. Si potrebbero attivare strumenti legislativi ad hoc per incentivare le aziende a stipulare le assicurazioni”.

L’Ispettorato Provinciale all’Agricoltura invita le aziende a segnalare alla Condotta Agraria di Riferimento e agli uffici dell’Ispettorato i danni subiti. Le richieste e le domande inoltrate sono state, fino ad ora, pochissime. “Abbiamo attivato – spiega il dirigente dell’Ispettorato, Giorgio Carpenzano – i nostri funzionari in tutto il territorio provinciale, sensibilizzando anche le organizzazione agricole a raccogliere le segnalazioni. Siamo certi dell’entità dei danni, sia per le colture in serra, che a pieno campo. Ma non siamo in grado di parlare di numeri o dati. Il nostro compito è raccogliere le segnalazioni con la documentazione e trasmetterle all’Assessorato regionale competente. I danni, in questa prima fase, sono ingenti, specie nelle colture a pieno campo e in serra”.

Al danno si aggiunge la beffa per lavoratori agricoli e braccianti “vittime” del maltempo: i lavoratori utilizzati per la raccolta degli ortaggi hanno perso il lavoro. “Serve subito una legge che riconosca ai lavoratori – dicono le organizzazioni di categoria – un numero di giornate aggiuntive rispetto a quelle effettivamente prestate, in modo da raggiungere le quote necessarie alla fruizione dei benefici previdenziali ed assistenziali.

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Isee, evento di formazione a Scicli con la dott.ssa Maria Grazia Botturi

La giornata di formazione con la referente nazionale INPS in materia di Isee è organizzata da Confagricoltura Ragusa e dal comune di Scicli

Il 24 gennaio a Scicli Giornata di Formazione Isee dall’alto valore scientifico con la Dott.ssa Maria Grazia Botturi, analista amministrativa, referente nazionale I.N.P.S. in materia di ISEE e autrice di diversi libri sul tema. I lavori si terranno pressi i locali di Palazzo Spadaro, in via Francesco Mormino Penna, dalle 09.00 alle 13.30. Ad organizzare l’evento Confagricoltura Ragusa e l’Assessorato agli Affari Sociali del Comune di Scicli.

L’ISEE, negli ultimi anni, sta rivestendo sempre più il ruolo di “prova dei mezzi” poiché consente ai cittadini di accedere a prestazioni sociali agevolate,  come l’assegno di natalità, la carta acquisti, il SIA, la recente previsione del REI ecc. Ma anche prestazione erogate direttamente dagli enti sul territorio: riduzione tasse universitarie, bonus gas, bonus elettrico, assegno di natalità,  etc.).

Obiettivo dell’Incontro è fornire ai partecipanti un’analisi approfondita del decreto di riforma oltre che tutti gli  aggiornamenti intervenuti in materia, ma soprattutto anche tutti gli strumenti necessari per realizzare un’attività di assistenza e consulenziale proattiva.

“Ancora una volta Confagricoltura Ragusa dà il proprio contributo per formare ed informare su un tema tecnico, ma di grande interesse per tutti i cittadini”, dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. “Un’organizzazione di categoria, per essere all’altezza della sfida di rappresentare gli interessi diffusi della società, deve uscire dalle stanze della burocrazia e interagire con soggetti economici ed istituzionali sul territorio, come la nostra Unione fa da tempo. Questa volta lo faremo avvalendoci di una relatrice di massimo livello, come la dott.ssa Botturi”.

“Un momento di formazione che ho fortemente voluto – afferma l’assessore ai Servizi Sociali e vice-sindaco del comune di Scicli, avv. Caterina Riccotti – in quanto tutte le prestazioni sociali agevolate, comprese quelle per il contrasto della povertà e a sostegno della disabilità, passano per la certificazione Isee. Strumento fondamentale e complesso che necessità di un’attività di rete per aiutare i cittadini nella compilazione del modulo. Ringrazio Confagricoltura per la disponibilità con la quale ha voluto organizzare questa giornata insieme al comune di Scicli”.

 

 

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA EVENTO

Relatrice: Dott.ssa Maria Grazia Botturi

Ore 09,00 Registrazione partecipanti

Ore 09,30 Saluto ai partecipanti

– Sindaco del Comune di Scicli – Prof. Vincenzo Giannone

– Presidente Confagricoltura Ragusa – Dott. Antonino Pirrè

– Assessore agli Affari Sociali – Avv. Caterina Riccotti

Ore 10,00 Inizio prima parte corso dedicata all’analisi normativa del D. P. C. M. n. 159/2013 e delle novità da ultimo introdotte dal D.L. n. 42 del 2016, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2016 n. 89 in materia di disabilità.

Ore 10,45 Coffee break

Ore 11,00 Seconda parte dedicata alla compilazione “pratica” dei moduli di DSU in ogni quadro e relative

 sezioni.

Ore 13,15 Chiusura lavori

Ore 13,30 Pranzo a buffet

Ore 14,30 Ripresa lavori. Terza parte corso volta a fornire la “chiave di lettura” della attestazione ISEE

Ore 16,00 Quesiti e dibattito

Ore 17,00 Chiusura lavori e saluti finali.

Gradita conferma di partecipazione attraverso la compilazione dell’apposito modulo che puoi scaricare qui: Scheda di partecipazione alla GIORNATA EVENTO FORMAZIONE IN MATERIA DI ISEE

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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