Carenza manodopera nella campagne, Confagricoltura Ragusa: “I percettori di reddito di cittadinanza vengano a lavorare nelle nostre aziende”

Utilizzo dei percettori di reddito di cittadinanza nelle campagne e reintroduzione dei voucher: le proposte di Confagricoltura Ragusa per sopperire alla crescente mancanza di manodopera nelle aziende agricole iblee

“Far lavorare nelle aziende agricole, attualmente a corto di manodopera, chi percepisce il reddito di cittadinanza”: a chiederlo il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. Che aggiunge: “Come previsto dall’articolo 94 del Decreto Rilancio, i percettori di Reddito di Cittadinanza possono stipulare dei contratti a termine non superiori a 30 giorni nel settore agricolo, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire perdite o riduzioni dei benefici previsti, nel limite di 2mila euro per l’anno 2020. In tali casi, il lavoratore percettore del Reddito di Cittadinanza non è tenuto alla trasmissione del modello “RdC/PdC – Com Esteso” per la comunicazione dei redditi percepiti”.

“È il momento – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa – per i questi disoccupati di dimostrare di voler lavorare e di voler dare un contributo alla nostra economia in un momento così complesso: il modo migliore per dare un senso a quello che dovrebbe essere un incentivo al lavoro e non un sussidio tout court“.

Pirrè chiede anche la reintroduzione dei voucher. “L’agricoltura – spiega – è nella fase in cui si sta programmando la raccolta estiva e in cui ci sono anche le campagne di manutenzione dei vigneti. Un momento, dunque, in cui c’è grande richiesta di manodopera rispetto alla media stagionale. Inoltre, dopo la fine del lockdown, c’è il rischio che tanti lavoratori extracomunitari tornino al loro Paese e che si fermino più a lungo “.

Infatti si sta registrando un picco di richiesta che supera le 200.000 unità, cui vanno aggiunti i lavoratori che, direttamente o indirettamente, sono entrati in contatto con il coronavirus e non possono recarsi a lavorare. Di conseguenza oggi abbiamo una richiesta media di circa 250.000 unità lavoro. C’è difficoltà a far venire in Italia i collaboratori storici.

“Con i voucher”, afferma il presidente di Confagricoltura Ragusa, “noi diamo la possibilità ai cittadini italiani, che magari sono senza lavoro, di farlo nelle aziende agricole. L’impalcatura normativa non è semplice ed è per questo che abbiamo chiesto come Confagricoltura, solo temporaneamente, solo per l’emergenza coronavirus, la reintroduzione dei voucher, perché permettono alle imprese di sostituire il lavoratore”.

“Il voucher – chiarisce Pirrè – renderebbe più semplice la vita alle imprese. Inoltre, tutti i giovani che in questo momento non possono studiare e hanno del tempo libero potrebbero venire a lavorare in campagna. Uno strumento di semplificazione molto apprezzato da tutti noi. Ci vuole un po’ di coraggio, viviamo in una situazione eccezionale e occorrono strumenti altrettanto eccezionali. L’agricoltura può dare lavoro a chi, in un momento così complesso per la nostra economia, è alla ricerca di un reddito per sostenersi e ha voglia di mettersi in gioco”.

 

Ragusa, 18 giugno 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Fase 2, Confagricoltura attiva i primi corridoi verdi per il rientro degli operai specializzati extracomunitari

E’ atterrato ieri alle 18 a Pescara il primo volo charter, organizzato da Confagricoltura Abruzzo, con l’arrivo di 124 operai agricoli del Marocco. Un altro volo è arrivato oggi, con altrettanti lavoratori, e un terzo è programmato per i prossimi giorni, sempre con partenza da Casablanca.

Oggi sono arrivati anche altre decine di lavoratori dal Marocco, questa volta destinati alle campagne del Nord Italia. Atterreranno a Milano Malpensa con due voli organizzati dal Governo italiano per i quali Confagricoltura ha ottenuto la possibilità di far rientrare gli operai agricoli.

A Roma sono inoltre giunti circa un centinaio di lavoratori indiani specializzati in agricoltura, destinati alle campagne della Pianura Padana.

E’ il frutto del lavoro diplomatico di Confagricoltura, in particolare con le Ambasciate in Marocco e in India, che ha coinvolto anche la Farnesina e l’ICE. Si tratta di istituzioni con le quali la più importante Organizzazione datoriale agricola italiana ha relazioni consolidate nel corso degli anni.

Confagricoltura a marzo aveva chiesto al Governo l’attivazione dei corridoi verdi per permettere il rientro degli operai extracomunitari che da anni hanno un contratto di lavoro con le aziende italiane, in modo da far fronte alle esigenze di raccolta nei campi. Si tratta di lavoratori che erano rientrati nei mesi invernali nei rispettivi Paesi di origine, per riprendere a marzo la nuova stagione agricola. Ma l’emergenza Coronavirus li aveva fermati.

“In due mesi di intenso lavoro di relazioni istituzionali, – dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – con la collaborazione indispensabile delle nostre imprese (che hanno pagato il volo per i loro dipendenti) siamo arrivati a questi risultati che ci permettono di far fronte, in parte, all’emergenza manodopera”.

“Inoltre – conclude Giansanti – ci fa piacere evidenziare che moltissimi italiani hanno risposto alla richiesta delle aziende agricole e hanno trovato un’occupazione, sebbene temporanea, grazie alla piattaforma AgriJob. Questo ci deve far riflettere comunque sulla necessità di impegnarci per la formazione di nuove professionalità, a partire proprio da chi si avvicina con interesse, per la prima volta, all’agricoltura”.

Leggi

Annullato il decreto di sequestro nei confronti dell’azienda vitivinicola “Feudo Arancio”

Ieri, 29 aprile 2020, il tribunale del Riesame di Trento ha annullato il decreto di sequestro, emesso lo scorso 6 marzo, sui terreni ed edifici delle società “Solsicano” e “Villa Albius sarl” del Gruppo Mezzacorona, riferibili al brand “Feudo Arancio”.

Salutiamo positivamente questa notizia – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrèche rende giustizia e riabilita un’importante azienda vitivinicola, leader nel settore e vanto del nostro territorio”.

Come affermano i legali di Feudo Arancio – aggiunge il presidente Pirrè – è stata ritenuta radicalmente insussistente l’astratta configurabilità dei reati contestati in relazione agli originari acquisti dei suddetti terreni ed edifici, anche a fronte della evidente trasparenza e tracciabilità delle compravendite realizzate”.

 

Ragusa, 30 aprile 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Coronavirus: la grande famiglia di Confagricoltura e la sua Onlus campioni di solidarietà

Il mondo agricolo – in prima linea fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus per garantire cibo sulle tavole degli italiani – si sta distinguendo anche per le tante manifestazioni di solidarietà. Confagricoltura e la sua Onlus “Senior – L’età della saggezza” si sono mobilitate da subito per dare una mano a quanti, in questo momento, stanno svolgendo un lavoro straordinario negli ospedali, sia attraverso donazioni, sia mediante forniture di dispositivi di sicurezza.

Confagricoltura Abruzzo, ad esempio, con l’iniziativa #aiutiamoliperaiutarci, ha donato 1000 mascherine e 16 ventilatori all’ospedale di Avezzano; Confagricoltura Modena ha fornito all’ospedale di Mirandola 25 apparecchi di misurazione dell’ossigeno; Confagricoltura Frosinone ha regalato all’Ospedale Spaziani un monitor da terapia intensiva. Confagricoltura Roma destinerà i fondi raccolti allo Spallanzani. E un’iniziativa analoga analoghe sta partendo anche ad Alessandria.

Le sedi Confagricoltura FoggiaMilano–LodiParmaViterboCosenzaMarche e l’ANPA (Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori) di Ferrara, si sono attivate per raccolte fondi per diversi ospedali.

E sono sempre medici e personale ospedaliero i destinatari di un’altra donazione particolare: un centinaio di chili di fragole sarà consegnato all’ospedale di Borgo Roma, di Verona. È il regalo dell’azienda agricola di Damiano Valerio, di Confagricoltura Verona, tra le maggiori produttrici di fragole della zona.

Non sono stati da meno i Giovani di Confagricoltura – Anga Piacenza che hanno regalato alla “Pubblica assistenza Carpaneto Soccorso” 2500 mascherine chirurgiche e 2000 euro all’Azienda Ausl, per la terapia intensiva dell’ospedale di Castel San Giovanni.

Iniziative in tutta Italia, ma con un’unica regia. “La Onlus della Confederazione è ancora una volta in prima linea con le strutture territoriali – sottolinea il segretario nazionale, Angelo Santori – per dare supporto dove c’è più bisogno. Ci stiamo attivando in tutta Italia, d’intesa con le sedi provinciali di Confagricoltura, per avviare altre raccolte fondi per l’acquisto di dispositivi di sicurezza per medici e operatori sanitari e respiratori per i malati da destinare ad altri ospedali”.

Una solidarietà, quella a cui si assiste, che non conosce confini, come quella dell’azienda di Novara, “Riso preciso”, che ha donato 6mila porzioni di riso agli ospedali di Bergamo; o come “Maremma a domicilio”, progetto di vendita a domicilio, con cui i Giovani di Confagricoltura – Anga Grosseto devolvono il 10% del fatturato alla Croce Rossa.

La generosità delle imprese di Confagricoltura ha assunto anche altri volti e declinazioni, come quello delle donazioni ai più bisognosi: è il caso di Confagricoltura Ragusa che, con #Rialziamociinsieme, mette a disposizione – per i centri di raccolta solidali – derrate alimentari, che poi la Protezione Civile e la Croce Rossa distribuiscono alle famiglie in difficoltà. Inoltre, Confagricoltura Ragusa, ha donato 2 respiratori polmonari all’Azienda Sanitaria Provinciale. E sono destinati ai più bisognosi anche 250 quintali di latte a lunga conservazione delle aziende di Confagricoltura Cremona che, insieme con Latte Soresina, Granarolo, Padania Alimenti, Bonizzi ed Èpiù, distribuisce pacchi alimentari alla popolazione in difficoltà.

Altri 1.500 chili di riso per le famiglie in difficoltà economiche, sono in arrivo alla Croce Rossa di Rovigo, da Confagricoltura Rovigo, con l‘azienda Tre Po (Tenuta Ca’ Vendramin dei fratelli Giorgio e Lino Uccellatori).

In Sardegna, tramite il coordinamento di Agrinsieme, le imprese hanno creato un’apposita piattaforma per la distribuzione dei prodotti agricoli ai bisognosi, attraverso la Croce Rossa Italiana.

Tra le tante sedi di Confagricoltura impegnate per far arrivare cibo ai meno abbienti, c’è anche Padova che ha donato alle cucine della Caritas locale ragù d’oca, salsicce, riso, farina e vino. Sempre in provincia di Padova non è mancato un gesto dal forte valore simbolico in questo tempo di pandemia: il dono di un’orchidea – da parte dell’azienda florovivaistica Menin – e di una confezione di uova – dell’azienda di Michele Barbetta, presidente della Confagricoltura provinciale – a tutti gli abitanti del comune di Carceri, come segno di speranza e rinascita.

La rete di solidarietà cui hanno dato vita Confagricoltura e la sua Onlus si va ampliando sempre di più, a testimonianza del vero volto del mondo agricolo, il volto di chi non si arrende, di chi svolge il proprio lavoro con abnegazione, ma anche con grande senso civico e generosità.

Leggi

Le falsità che non fanno bene all’agricoltura iblea

All’interno della trasmissione radiofonica “Sportello Italia”, l’Associazione Donne Romene in Italia afferma che nelle campagne ragusane si pagano i braccianti 3 euro al giorno. La risposta della signora Dumitrache contattata da Confagricoltura Ragusa

All’interno della trasmissione radiofonica “Sportello Italia” di Radio 1, andata in onda martedì 14 aprile, la signora Silvia Dumitrache, rappresentante dell’Associazione Donne Romene in Italia, ha affermato che nelle campagne del Ragusano si pagherebbero i braccianti 3 euro al giorno. Un’affermazione grave, infondata e lesiva della reputazione del comparto ortofrutticolo ragusano che arriva in piena fase emergenziale, proprio mentre le nostre imprese sono impegnate in uno sforzo produttivo straordinario per garantire frutta e verdura agli italiani e non solo.

A domanda precisa del giornalista, la signora Dumitrache ribadisce che non si tratta di dati vecchi, ma di numeri attuali, e che tale trattamento verrebbe riservato tanto ai lavoratori stranieri che italiani. Per supportare la sua tesi la Dumitrache fa riferimento a non meglio precisati “video su Youtube” e ad “inchieste giornalistiche”.

“Attacchi simili alla reputazione delle nostre imprese agricole – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – sono inaccettabili, a maggior ragione se sferrati senza alcun dato certo, concreto e verificato, ma facendo riferimento a video e inchieste giornalistiche vecchie di anni. Mi sento, anzi, di poter affermare con assoluta certezza che in provincia di Ragusa non esiste alcuna azienda che paga i lavoratori con queste cifre balorde e da schiavisti. In più, come Confagricoltura Ragusa, da tempo ci siamo dotati di un codice etico a tutela dei diritti del lavoro”.

“Abbiamo contattato la signora Dumitrache  – aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa – per chiedere nomi e cognomi degli imprenditori agricoli che pagherebbero cifre così assurde e fuori dal mondo e per invitarla a venire direttamente a visitare le nostre aziende per verificare come stanno realmente le cose. Confagricoltura Ragusa, infatti, è da sempre in prima linea nella lotta al caporalato e per il rispetto dei diritti umani nelle campagne”.

La signora Dumitrache non è stata in grado di fornire alcun nome e ha ritrattato la sua affermazione sull’attualità dei numeri che ha rilanciato in diretta nazionale, richiamando un’inchiesta del The Guardian del 2017 sullo sfruttamento sessuale, che a sua volta si basa su una precedente inchiesta dell’Observer e su una ricerca universitaria del 2015. Quindi numeri estrapolati da inchieste giornalistiche datate e riferite a temi diversi da quello del lavoro e che, da quello che ci risulta, non hanno avuto sviluppi giudiziari.

“Non si possono lanciare accuse così pesanti – conclude Pirrè – e così a cuor leggero, perché sono dannose e ingiuste. La nostra Organizzazione, da sempre in prima linea per la legalità e il rispetto delle regole, rimane a disposizione degli organi di informazione che volessero approfondire e chiarire come stanno realmente le cose garantendo il legittimo diritto di replica delle imprese”.

Qui il link al podcast della trasmissione oggetto del comunicato: https://www.raiplayradio.it/audio/2020/04/SPORTELLO-ITALIA-b68949d0-b470-4b0e-86c0-1e87841e8177.html?wt_mc=2.www.wzp.raiplayradio_ContentItem-b68949d0-b470-4b0e-86c0-1e87841e8177.&wt

 

Ragusa, 16 aprile 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

Leggi

Ebat Ragusa: mascherine per i lavoratori agricoli iblei e donazione all’ospedale “Giovanni Paolo II”

L’Ebat Ragusa (Ente bilaterale agricolo territoriale), presieduto da Maria Concetta Di Gregorio, nelle scorse ore ha destinato 60 mila euro del proprio bilancio per l’acquisto di mascherine monouso che saranno distribuite ai lavoratori agricoli.

In questo modo l’Ebat, (composto da Flai Cgil-Fai Cisl-Uila Uil e da Cia-Coldiretti-Confagricoltura), vuole rispondere sia pure in parte all’esigenza di dispositivi di protezione individuale che nel settore primario, in piena attività malgrado l’emergenza Coronavirus, è particolarmente diffusa e urgente. La richiesta delle mascherine sarà fatta all’ente dalle aziende agricole, in funzione degli assunti.

L’Ebat Ragusa, infine, ha concordato con la Direzione dell’Asp di Ragusa la donazione di una centrale di monitoraggio per la refertazione cardiologica dei pazienti critici e colpiti da Covid-19. L’apparecchiatura sarà installata nell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa.

Di seguito il modulo per la richiesta delle mascherine da parte delle aziende agricole:

Ebat Ragusa - Modulo richiesta mascherine

 

Ragusa, 10 aprile 2020

Leggi

Cresce la campagna solidale #RialziamociInsieme: si aggiunge un nuovo punto di raccolta a Ispica

Grande successo di partecipazione da parte degli imprenditori agricoli iblei alla campagna solidale #RialziamociInsieme, lanciata dall’OP Abiomed e da Confagricoltura Ragusa per mettere in moto una macchina di solidarietà in cui le aziende agricole donano i propri prodotti ortofrutticoli che, attraverso i servizi sociali, la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana, raggiungono le famiglie in difficoltà economica a causa dell’emergenza Coronavirus di tutti i comuni dell’ex provincia di Ragusa.

Sin dal lancio della campagna, a testimonianza della grande generosità che caratterizza il cuore degli imprenditori agricoli iblei, il numero delle aziende che hanno aderito è cresciuto di giorno in giorno, rendendo necessaria, per una più adeguata e funzionale organizzazione, l’apertura di un secondo punto di raccolta solidale a Ispica (presso i F.lli Giamblanco, azienda associata all’OP Abiomed, in contrada San Basilio – Marza) e l’estensione dei giorni di consegna dei prodotti dal lunedì al venerdì.

Di seguito l’elenco aggiornato e completo dei Centri di Raccolta Solidale della campagna #RialziamociInsieme con i recapiti da contattare:

F.LLI CORALLO S.R.L.

Km. 1500, Contrada Valleforno – 97014 ISPICA (RG)

TEL. 0932 950098 (referente GIUSEPPE)

 

F.LLI GIAMBLANCO

S.P. 50 – Km 7,000

C/da San Basilio – Marza – 97014 ISPICA (RG)

TEL 3394336752 (referente GIAMBATTISTA)

 

F.LLI GALANTI SRL

C.DA PIANO CONTI SNC – 97018 SCICLI (RG)

TEL 0932 1733004 (referente GIUSEPPE)

 

GST SERVICE SRLS

Contrada Alcerito km 6 – 97019 VITTORIA (RG)

TEL  3929286693 (referente MIRKO)

 

EMMOLO SALVATORE & C. SRL

Contrada Petraro Box 8 – 97017 SANTA CROCE CAMERINA (RG)

TEL 0932 911659 (referente TONINO OCCHIPINTI)

 Campagna #RialziamociInsieme -Grafica aggiornata

Ragusa, 10 aprile 2020

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Florovivaismo, Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Ripristinare le attività di manutenzione del verde, il comparto non può più attendere”

Nel corso della riunione della task force del settore florovivaistico del Copa-Cogeca (il Comitato delle Organizzazione agricole e delle cooperative europee) che si è svolta venerdì scorso a Bruxelles, Confagricoltura ha ribadito le richieste per sollevare uno dei comparti che maggiormente sta soffrendo le conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

Si tratta solo dell’ultima azione di sensibilizzazione delle Istituzioni nazionali e comunitarie che Confagricoltura sta prevedendo a salvaguardia del comparto florovivaistico, al fine di prevedere adeguati indennizzi e contromisure per compensare le perdite di ricavo e di reddito subite dagli operatori.

“Le misure messe in atto a seguito dell’emergenza  Covid-19 – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – hanno provocato un crollo delle vendite dei prodotti florovivaistici ed una drastica riduzione dei fatturati delle aziende impegnate nella produzione, vendita e manutenzione del verde. L’area iblea, nella quale ricadono numerose e importanti imprese che operano nel settore, è particolarmente colpita dagli effetti economici nefasti di questa crisi”.

“Nonostante il recente chiarimento arrivato da Palazzo Chigi – aggiunge Pirrè – che consente la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e di altri prodotti simili perché rientra nelle attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli ammesse dal Dpcm del 22 marzo 2020, il settore continua a soffrire per l’ancora difficile collocazione del prodotto”.

“Continua, inoltre, la sospensione dell’attività della cura e manutenzione del verde. Un comparto che fattura circa 1,8 miliardi annui a livello nazionale e dà lavoro a circa 40mila addetti. Ogni mese di fermo, quindi, rappresenta in media non meno di 150 milioni di euro di giro di affari; una cifra sottostimata se si considera che in questi mesi primaverili l’attività è decisamente superiore”.

“Come Confagricoltura – conclude il presidente Pirrè – abbiamo chiesto al governo di soprassedere alla sospensione di questa attività (perlomeno per quanto riguarda la cura e manutenzione di parchi, giardini, verde pubblico, impianti sportivi, anche per evitare il degrado degli investimenti verdi) e di prevedere un adeguato ristoro – a valere di risorse nazionali o comunitarie – per il mancato fatturato in questo periodo di sospensione”.

Confagricoltura ricorda che il settore florovivaistico italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari e 27mila aziende, produce un giro d’affari di circa 2,9 miliardi di euro l’anno (1,32 miliardi di euro di fiori recisi e piante in vaso e 1,55 miliardi di euro di piante ornamentali) ed impiega oltre 100mila addetti lungo tutta la filiera.

Sulla base di tali valori Confagricoltura aveva presentato già a fine marzo, a Bruxelles, le sue prime stime sui danni al comparto che, se l’emergenza dovesse proseguire, dovrebbero essere riviste in termini più preoccupanti. A queste dovrebbero poi aggiungersi quelle relative ai danni subiti dalle imprese dedite alle attività per la manutenzione del verde.

Tra le misure necessarie da mettere in campo rapidamente, Confagricoltura ha avanzato le seguenti richieste: moratorie mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende; cassa integrazione per i lavoratori derogando alle attuali regole; rinvio pagamento contributi previdenziali ed imposte; sostegno al reddito per gli agricoltori anche in forma associata, attraverso strumenti che valorizzino il prodotto ancorché non venduto sul mercato; sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende in graduatoria PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti. Alle Istituzioni comunitarie, inoltre, si chiede di prevedere idonee misure eccezionali tipo quelle previste dal Reg. n. 1308/2013 “Ocm unica” per alleviare le perturbazioni di mercato determinatesi a seguito della diffusione del Covid-19.

Al termine del periodo di emergenza sarà necessario, infine, promuovere una campagna di sensibilizzazione della popolazione affinché tutti “si regalino un fiore” per ripartire e tornare a sperare in un futuro.

Ragusa, 6 aprile 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Confagricoltura dona due ventilatori polmonari all’Asp di Ragusa

Nella giornata di ieri il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, ha consegnato nelle mani del direttore dell’Asp 7 di Ragusa, arch. Angelo Aliquò, due ventilatori polmonari donati dall’Organizzazione di categoria degli imprenditori agricoli iblei.

“Da parte del direttivo di Confagricoltura Ragusa, in rappresentanza di tutti gli imprenditori associati – dichiara il presidente Pirrè – , un piccolo ma concreto aiuto nei confronti della sanità pubblica, così duramente messa alla prova in un periodo di emergenza sanitaria come quello attuale”.

Ragusa, 4 aprile 2020

Leggi

Coronavirus, in arrivo da Bruxelles le prime misure sollecitate da Confagricoltura

“Un primo pacchetto di misure che risponde ad alcune nostre sollecitazioni, ma resta aperta la questione della crescente instabilità dei mercati”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato le decisioni annunciate dalla Commissione europea per limitare l’impatto sul settore agricolo della pandemia Covid-19.

“E’ positivo l’aumento degli anticipi relativi agli aiuti diretti della PAC e delle erogazioni previste dai programmi per lo sviluppo rurale. Va fatto un ulteriore passo in avanti, anticipando la data ordinaria dei pagamenti” – sottolinea Giansanti.

Confagricoltura segnala che le misure eccezionali in via di definizione a Bruxelles prevedono l’aumento dal 50 al 70% dell’anticipo sugli aiuti diretti della PAC. Per i pagamenti relativi allo sviluppo rurale, l’anticipo sale dal 75 all’85%.

“La nostra valutazione è positiva anche sulla possibilità di rivedere i programmi per lo sviluppo rurale, consentendo così alle Regioni di intervenire a sostegno delle imprese sulla base delle specifiche esigenze territoriali” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“Di grande interesse anche la misura che prevede la concessione di prestiti agevolati alle imprese fino ad un massimo di 200 mila euro”.

“Attendiamo ora ulteriori proposte della Commissione in materia di gestione dei mercati più in sofferenza per la contrazione della domanda e le difficoltà di regolare funzionamento delle filiere; con l’attivazione degli strumenti già previsti dalla normativa europea, che vanno dai ritiri di mercato agli incentivi per lo stoccaggio dei prodotti” – conclude Giansanti.

“A questo riguardo, proseguono le nostre iniziative per fare in modo che le nuove proposte arrivino al Consiglio Agricoltura della UE in programma il prossimo 27 aprile”.

Leggi