Milleproroghe, emendamento estende l’accesso agli incentivi 4.0 per l’acquisto di beni strumentali

L’accesso agli incentivi 4.0, previsti dalla legge di Bilancio 2021, dedicati ai beni strumentali acquistati entro il 31 dicembre 2021, verrà esteso anche a quelli consegnati successivamente alla data del 30 giugno 2022.

Questo era, fino a ieri, il termine ultimo per l’accesso alle percentuali del credito d’imposta agevolato (50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e 30% per investimenti che vanno dai 2,5 ai 10 milioni).

Inserita – come auspicato da Confagricoltura – nel nuovo decreto Milleproroghe attraverso un emendamento, la proroga estende, quindi, il regime incentivante ai beni strumentali consegnati non più entro fine giugno prossimo ma entro il 31 dicembre 2022.

Si tratta di un provvedimento importante perché sostiene gli investimenti delle imprese spesso rallentati dalle difficoltà sulle catene di approvvigionamento globali. La modifica – conclude Confagricoltura – non comporterà aggravi sulle casse dello Stato, dato che lo spostamento dei termini resta all’interno dello stesso anno fiscale.

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Pratiche sleali, un passo avanti per l’equilibrio della filiera agroalimentare

“L’approvazione, in Consiglio dei Ministri, dello schema di decreto legislativo che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare è una notizia positiva. Ci riserviamo di valutare nel dettaglio il testo definitivo, non appena verrà ufficialmente licenziato”.

Questo il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, al provvedimento approvato che tutela le imprese nei rapporti tra filiera agricola e alimentare. “Da sempre – aggiunge – chiedevamo di recepire la direttiva comunitaria per ridare fiducia e stabilità agli operatori e al mercato, razionalizzando e rafforzando il quadro nazionale esistente sin dal 2012”.

L’impianto del decreto garantisce la riservatezza nella presentazione delle denunce e valorizza il ruolo delle organizzazioni a tutela dei propri associati.

Tra le pratiche sleali individuate, di attualità la garanzia del divieto della vendita di prodotti agricoli a prezzi al di sotto dei costi di produzione “che – precisa Giansanti – tutela la redditività dei nostri imprenditori”.

Confagricoltura auspica infine che nella formulazione finale del testo vengano tenute in adeguata considerazione le specifiche esigenze del settore vivaistico, comparto di primo piano del settore primario.

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Agroalimentare, Confagricoltura: mantenere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha scritto al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli sollecitando una proroga dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime di alcuni prodotti agroalimentari di estrema rilevanza (lattiero-caseari, pasta, derivati di pomodoro e carni suine trasformate) che, in base alle disposizioni attuali, cesserà il 31 dicembre 2021.

Per Confagricoltura è fondamentale che i consumatori italiani possano ancora usufruire delle indicazioni sulla natura dei prodotti agroalimentari in commercio, che orientino a scelte consapevoli e in grado di privilegiare le materie prime nazionali.

L’obbligo è in vigore da alcuni anni, ma di fatto solo da febbraio scorso per i prodotti che usano come ingrediente la carne suina.

È vero che la data di scadenza della normativa italiana è stata individuata in riferimento all’entrata in vigore di quella europea. Si tratta di una novità essenziale che muta il quadro giuridico unionale e per il quale occorrerà ora un adeguamento complessivo delle disposizioni nazionali.

 

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Confagricoltura: revisione mezzi agricoli sia accompagnata da adeguato impianto normativo e organizzativo

Sandro Gambuzza: “Ci sia anche tempo congruo e un piano straordinario di risorse adeguate ad accelerare l’ammodernamento”

“Il processo di revisione delle macchine agricole dovrà essere accompagnato da un adeguato, efficiente e condiviso impianto normativo ed organizzativo, da un tempo congruo, nonché da un piano straordinario di risorse adeguate ad accelerare l’ammodernamento del parco macchine italiano”. Lo ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Sandro Gambuzza intervenendo alla tavola rotonda del convegno su “Obiettivi e priorità del nuovo piano nazionale sulla prevenzione”, che si è svolto a Bologna, all’EIMA.

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Gambuzza ha poi chiesto che il processo di   revisione venga reso più snello e focalizzato sui punti di controllo ritenuti prioritari per ciascuna tipologia di macchina oggetto di revisione, tenendo conto che il numero di veicoli che in poco tempo dovrà essere sottoposto a revisione, è stimato in circa 2 milioni, con mediamente 20 anni di età.

Inoltre, il processo di revisione dovrebbe prevedere la possibilità che i centri di controllo utilizzino unità mobili in grado di effettuare la revisione direttamente presso gli agricoltori. Questa è una pratica già in uso in alcuni territori con riferimento alle attività di riparazione. Ciò risulta anche fondamentale per salvaguardare determinate specificità territoriali, considerando che non sempre le officine di riparazione sono collocate in ambito rurale, nonché per la revisione dei trattori cingolati che altrimenti avrebbero notevoli difficoltà ad essere portati a revisione in centri fissi.

“Il tema della revisione delle macchine agricole – ha concluso il vicepresidente di Confagricoltura – è strettamente collegato al rinnovamento del parco macchine: occorre proseguire nell’azione, sicuramente prioritaria ai fini della sicurezza, di incentivare la sostituzione delle macchine”.

La forte ripresa degli investimenti per l’acquisto di mezzi meccanici legata anche al credito di imposta, fortemente voluto da Confagricoltura, è un segnale positivo che affianca l’azione portata avanti dall’Inail con il bando ISI agricoltura. “Ora si attende la prossima attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede un investimento specifico sull’innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo, con 500 milioni di euro”.

 

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Vinitaly, all’edizione della fiera si riflette sul futuro del comparto: degustazioni e incontri business internazionali nello stand di Confagricoltura

Con il taglio del nastro da parte del ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, ha preso il via oggi l’attività di Confagricoltura al Vinitaly Special Edition. Un’edizione autunnale voluta dagli organizzatori per traghettare la manifestazione verso la prossima primavera, con il ritorno del Vinitaly vero e proprio dal 10 al 13 aprile.

 

Lo spazio confederale nel Padiglione 6 – Stand D2 – di VeronaFiere, nella tre giorni di apertura esclusivamente ad operatori del settore e stampa specializzata, ospita incontri con i buyer di diversi Paesi. Oggi è la volta di Canada, Russia, Regno Unito e Nord Europa. Domani toccherà a Francia, Ungheria e Lituania, mentre martedì sarà la volta di Estonia e Romania.

 

La formula è quella del walk-around tasting con protagonisti i vini delle aziende di Confagricoltura di quasi tutta la penisola: spumanti, bianchi e rossi espressione dei vari territori.

 

Nella giornata inaugurale della fiera sono stati resi noti anche i dati, a cura di Nomisma, sul grado di competitività del settore vitivinicolo italiano: conforta il fatto che la filiera pesi per il 17% sull’agroalimentare e che le esportazioni siano in forte ripresa, ma il Covid ha inciso negativamente sulle piccole realtà, che hanno perso in media il 20% di export durante la pandemia.

 

Per il futuro, lo scenario è carico di nuove sfide e opportunità per il settore: i consumi sono in calo e le indicazioni europee spingono in questa direzione; i cambiamenti climatici causano volatilità dei prezzi e la transizione ecologica è un dogma. A fronte di questo quadro in continuo mutamento, è necessario innovare, non solo in termini di agricoltura 4.0, ma anche nella ricerca per aumentare la resistenza delle piante alle minacce del clima e delle nuove patologie.

 

Il mercato, infine, richiede accorpamenti per far crescere la capacità contrattuale e di internazionalizzazione delle piccole realtà, che singolarmente non riescono ad aumentare il portafoglio clienti all’estero. Oggi – è stato ricordato – 20 aziende del vino rappresentano il 40% dell’export: la crescita dimensionale è quindi urgente e necessaria.

 

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Nasce ANGA a Ragusa, l’Organizzazione dei giovani imprenditori di Confagricoltura

Hanno partecipato ai lavori il presidente nazionale e il presidente regionale. L’assemblea di Ragusa ha preso parte al Consiglio Nazionale

Si è tenuta martedì 12 ottobre, presso la sede di Confagricoltura a Ragusa, la partecipata assemblea fondativa di ANGA (Giovani di Confagricoltura). Presenti i massimi rappresentanti a livello nazionale e regionale dell’organizzazione dei giovani imprenditori agricoli italiani: il presidente Francesco Mastrandrea, il vice-presidente Giangiacomo Arditi e il presidente regionale Giovanni Gioia, oltre ai rappresentanti delle varie province siciliane. L’assemblea ha registrato la partecipazione di non pochi giovani provenienti dalle maggiori imprese agricole presenti nell’area iblea associate a Confagricoltura.

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È stata l’occasione per condividere le attività di ANGA che, con la sua azione capillare, contribuisce ai processi decisionali in materia di politiche giovanili in agricoltura a tutti i livelli, nazionale e comunitario. È membro permanente, a Bruxelles, del Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori – CEJA. La mission è formare e sostenere i giovani imprenditori, incentivando un’agricoltura che guarda al futuro, rispettando le tradizioni.

Le attività svolte da Anga, che rappresenta 14.000 giovani aziende italiane, sono: tutela sindacale, formazione professionale e sviluppo delle potenzialità umane, orientamento nel panorama delle opportunità di settore, informazione e aggiornamento sulla normativa riguardante l’imprenditoria giovanile in agricoltura, sostegno e promozione all’internazionalizzazione e alla digitalizzazione nelle imprese, avvicinamento all’innovazione e all’applicazione della ricerca in agricoltura, viaggi studio, scambi e tirocini pratici all’estero. Attive importanti partnership, ad esempio con il Mantova Food&Science Festival e con SDA Bocconi – School of Management.

Assemblea ANGA Ragusa - 12 ottobre

Dopo i saluti del presidente Mastrandrea e del presidente regionale Gioia, l’assemblea di Ragusa ha partecipato, in modalità telematica, alla riunione del Consiglio Nazionale dell’Organizzazione. Alla fine dei lavori, in tanti hanno firmato il modulo di adesione. Nelle prossime settimane ci sarà una nuova riunione della neonata ANGA Ragusa, in cui verranno determinate e rese note le cariche elettive.

“Una partecipazione e una voglia di esserci che fa ben sperare – dichiara il presidente di Confagricoltura, dott. Antonino Pirrè – per il futuro dell’agricoltura iblea, caratterizzata dalla presenza di giovani motivati e portatori di innovazione che guidano imprese importanti per la nostra economia”.

“Nella consapevolezza che essere in campo per ANGA vuol dire farsi portavoce delle esigenze del territorio, di chi si confronta giornalmente con il lavoro e con il mercato, – aggiunge Pirrè – da parte di Confagricoltura Ragusa ci sarà il massimo supporto a questi giovani che, nei nostri uffici, troveranno lo spazio e  gli strumenti di cui necessitano, ad ogni livello”.

 

Ragusa, 14 ottobre 2021

 

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

 

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Grano duro, primo listino della Commissione Sperimentale. Confagricoltura: impegno comune per rilanciare produzione importante per il Made in Italy

La Commissione Sperimentale Nazionale (CSN) Frumento Duro – informa Confagricoltura – ha tenuto ieri la prima seduta ufficiale, formulando la tendenza di mercato ed il listino settimanale con i prezzi indicativi previsionali per le tre categorie merceologiche (fino, buono mercantile, mercantile), per areale di produzione (Nord-Centro-Sud). In particolare per il frumento duro fino la proposta di prezzo (€/t) è di 509 (Min) e 514 (Max) per il Nord, 508-513 per il Centro, 521-526 per il Sud.

L’avvio dell’attività sperimentale della CSN, che si riunirà settimanalmente, è stata accolta con soddisfazione da Confagricoltura, che è rappresentata all’interno della Commissione da due qualificati imprenditori agricoli (Marco Caliceti e Saverio di Mola), designati per la compagine di ‘parte venditrice’.

“Stiamo lavorando – ha detto Confagricoltura – perché, nella CSN, ci sia piena trasparenza e una corretta visione degli scenari, con l’obiettivo di stabilire prezzi che indichino fedelmente l’andamento di mercato. L’impegno comune di parte venditrice e parte acquirente è di fare chiarezza ed agire con la massima trasparenza”.

Le riunioni in questa fase sperimentale si terranno esclusivamente in videoconferenza – ha quindi osservato l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – valutando la situazione commerciale nel suo insieme e consentendo ancora la fissazione di prezzi a livello delle varie borse merci. Un passaggio essenziale per testare il funzionamento della Commissione, prima di passare alla definizione di un prezzo indicativo e di una tendenza unici per tutto il mercato nazionale”.

La produzione nazionale di frumento duro è di 3,9 milioni di tonnellate (+1,5%). Il deficit per soddisfare il fabbisogno nazionale è di circa il 40%. Dunque ci possono essere ampi margini di crescita se i cerealicoltori italiani saranno messi nelle condizioni di valorizzare il proprio prodotto, rispetto a quello di importazione.

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Bando Agricoltura Sociale, Confagricoltura: in palio 120 mila euro. Scadenza il 15 ottobre

Il bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale” lanciato da Confagricoltura con Senior – L’Età della Saggezza Onlus, Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, ha l’obiettivo di sostenere il capitale umano incoraggiando e accompagnando lo sviluppo di attività imprenditoriali capaci di coniugare sostenibilità e innovazione.

Al concorso, giunto alla sesta edizione e che scade il prossimo 15 ottobre, possono partecipare imprenditori agricoli, cooperative sociali e associazioni di più soggetti. In palio tre premi da 40.000 euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di agricoltura sociale. Ai vincitori sarà anche assegnata una borsa di studio per il Master di Agricoltura Sociale, presso l’Università di Roma Tor Vergata.

I progetti devono prevedere attività mirate alle fasce deboli della popolazione (disabili, minori, anziani, immigrati, detenuti e richiedenti asilo).

L’iniziativa prende vita da un’attenta analisi dei contesti territoriali di tutto il Paese, attraverso la lettura dei bisogni delle comunità locali e delle famiglie di soggetti che vivono la diversità. Scopo fondamentale è perseguire quanto già realizzato nelle precedenti edizioni, ma offrire anche, dopo l’emergenza sanitaria, un ulteriore contributo al rilancio ed allo sviluppo delle attività che l’agricoltura realizza in tema sociale, consapevoli degli effetti benefici in termini di potenziamento del valore della persona.

Il bando vuole quindi premiare quei progetti che intendono investire sul capitale umano e sull’inclusione attraverso l’agricoltura sociale; incentivare l’innovazione nei modelli di welfare, sperimentando la produzione di servizi ad alto valore aggiunto sociale; favorire l’integrazione tra i diversi attori (imprenditori, cooperative, associazioni, istituzioni) e la realizzazione di buone pratiche replicabili.

La selezione dei vincitori prevede due fasi distinte: una votazione online e una valutazione di merito. I progetti saranno tutti disponibili sulla piattaforma dedicata. Sarà possibile votarli nei trenta giorni successivi alla data di pubblicazione.

I primi 30 che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze accederanno alla fase di valutazione della Giuria di esperti, che individuerà – entro la fine di dicembre – i tre vincitori. Ulteriori informazioni: www.coltiviamoagricolturasociale.it.

 

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Giornata Internazionale Antispreco, Agrinsieme: sperpero zero, ma anche fame zero e sostenibilità

Domani, 29 settembre, si celebra la seconda “Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari”, proclamata dalle Nazioni Unite per sensibilizzare il mondo intero, cittadini e Istituzioni, sulla centralità della questione dello sperpero di cibo e sulle sfide più rilevanti da affrontare per favorire un’economia sostenibile e circolare per il futuro del Pianeta. In occasione della giornata di sensibilizzazione il coordinatore di Agrinsieme, Massimiliano Giansanti, è intervenuto – a Roma, presso l’Associazione della Stampa Estera – alla presentazione del primo Rapporto globale sulla relazione tra cibo e spreco di ‘Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability’, con un’indagine in otto Paesi (Italia, Spagna, Germania, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Canada, Cina).

 

L’Italia è tra i Paesi più attenti allo spreco alimentare e alle corrette abitudini alimentari, tanto che nel 2020 ha sprecato l’11,78% di cibo in meno rispetto all’anno precedente. Per Agrinsieme – il coordinamento che riunisce Cia Agricoltori, Confagricoltura Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari – si tratta di un importante passo avanti, che non deve però fare abbassare la guardia su un fenomeno che resta comunque ancora diffuso e non riguarda solo il consumo domestico, ma l’intera filiera agroalimentare, lungo la quale ci sono ancora troppe dispersioni. Ha ribadito il contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo sperpero e nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui il nostro Paese si è dotato già da qualche anno. L’agricoltura da sempre applica i principi dell’economia circolare, cercando di riutilizzare gli scarti, con la consapevolezza che ciò avviene sempre attraverso l’uso di risorse naturali ed energetiche, che non vanno sprecate.

 

L’obiettivo dell’agricoltura però, non è solo quella dello ‘spreco zero’, ma anche della ‘fame zero’ e della sostenibilità. Agrinsieme ha ricordato come nel 2050 gli abitanti sulla Terra saranno circa 10 miliardi; la crescita demografica richiederà una significativa crescita produttiva di alimenti che – nonostante si facciano già sentire gli effetti dei cambiamenti climatici – dovrà essere sempre di più coniugata con il rispetto delle risorse naturali. La sfida sarà di produrre di più, in quantità e qualità, ma con minore impatto sulle risorse naturali e senza aumentare la SAU. Bisogna però garantire un’equa redistribuzione nella filiera della ricchezza che proviene dalla produzione, trasformazione e commercio del cibo – come è chiaramente scritto nel Green Deal e nella Strategia Farm to Fork – avendo uno sguardo non solo europeo ma mondiale. In questo senso l’Europa si è dotata di un regolamento contro le pratiche sleali nel commercio che potrebbe essere la base per leggi internazionali.

 

Allo stesso tempo – ha concluso Agrinsieme – andrà preservata la dieta mediterranea, che fa bene alla salute, che si poggia sul modello produttivo della grande ricchezza della biodiversità, ma che non può essere messa in discussione da stili nutrizionali dannosi, cibi sintetici ed etichette fuorvianti.

 

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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Cibus, Focus su PNRR e agevolazioni per i giovani

Il 2 settembre alla Fiera di Parma convegno di Anga e dei Giovani di Federalimentare

I fondi stanziati dall’Europa e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno i temi del convegno “PNRR: Strumenti per i giovani imprenditori dell’agroalimentare” organizzato dai Giovani di Confagricoltura – ANGA e di Federalimentare il 2 settembre a Cibus, a Parma.

L’appuntamento, che avrà luogo esclusivamente in presenza, sarà un momento di confronto tra attori del settore primario ed industriale, del mondo istituzionale e delle imprese sulle strategie del PNRR dedicate ai giovani imprenditori.

Ad aprire i lavori sarà il presidente dei Giovani di Federalimentare, Alessandro Squeri. “Il PNRR sarà uno strumento chiave per le imprese italiane, in ottica di ripresa post covid e di trasformazione digitale e ambientale – dice Squeri – Questo incontro vuole fare da ponte per aiutare le imprese e i giovani imprenditori a valorizzare al massimo le opportunità provenienti dal PNRR”.

Agricoltura sostenibile, economia circolare, transizione energetica, risorse idriche, inquinamento, cambiamenti climatici: questi i grandi temi dei progetti di investimento del PNRR. Oggetto di un approfondimento specifico al convegno in programma a Cibus saranno gli strumenti di finanziamento agevolato attivabili dal PNRR, con un focus particolare su quelli per la filiera agroalimentare.

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“Una delle priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è quella di garantire cibo sicuro e sostenibilità ambientale, anche attraverso una maggiore efficienza, un minore utilizzo delle risorse e la digitalizzazione del Paese. – dichiara il Presidente dei Giovani di Confagricoltura, Francesco Mastrandrea. – I giovani dell’ANGA sono pronti a questa sfida, con filiere intelligenti, innovative e competitive.”

L’appuntamento prevede inoltre una tavola rotonda con quattro imprenditori che racconteranno la loro esperienza: Valentina Massa, Responsabile Sviluppo e Relazioni Esterne di “Dalma Mangimi”, azienda leader nazionale nella preparazione di mangimi a base di ex prodotti alimentari; Daniele Grigi, AD Food Italiae – Grigi, tra le principali aziende nel settore mangimistico per allevamenti di animali domestici; Emma Cogrossi, dell’“Azienda Cogrossi Ada e Emma Soc. Sgr. SS”, impresa zootecnica e produttrice di energie rinnovabili; Maria Luisa Terrenzio, Marketing Manager dell’azienda ortofrutticola biologica “Prima Bio”.

 

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