Il mondo dell’agricoltura italiana ed europea riunito dall’assemblea di Confagricoltura a Bruxelles

Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Confagricoltura in prima linea ad ogni livello a fianco degli imprenditori agricoli. Ci sono tante sfide in campo e noi diremo la nostra in modo propositivo e costruttivo”

«Abbiamo deciso di tenere la nostra assemblea a Bruxelles per affermare il nostro profondo attaccamento all’Unione Europea, ai suoi valori, ai suoi principi, alla sua lunga storia di pace e benessere. Ciò non ci impedisce di essere critici, sempre in modo costruttivo, nei confronti di alcune proposte avanzate negli ultimi tempi. Ricordiamo, a tal proposito, le proposte in discussione sul bilancio e sulla PAC, oltre alla lista di questioni già aperte da tempo: dalle importazioni agevolate di riso; alle incerte prospettive per lo zucchero; alle difficoltà del settore zootecnico nel quadro del negoziato in corso con i paesi dell’area Mercosur e all’annoso tema della semplificazione, che ormai condiziona l’attuazione delle politiche, le rende impossibili da attuare ed aumenta la disaffezione delle imprese». Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel suo intervento all’Assemblea dell’Organizzazione che si è svolta a Bruxelles.

Sui temi del bilancio pluriennale dell’Unione Europea e della riforma della Pac si è soffermato il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. «Le proposte della Commissione per il bilancio devono essere riviste al rialzo, compresi i fondi da destinare all’agricoltura – ha osservato -. La capacità di spesa del bilancio dell’Unione deve essere pari almeno all’1,3% del PIL degli Stati membri. È importante il sostegno espresso oggi da Confagricoltura alla posizione del Parlamento Europeo. Le risorse finanziarie per l’agricoltura devono essere adeguate, perché il settore ha direttamente a che fare con la sicurezza alimentare dei cittadini, con la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali». «Sono due gli obiettivi da conseguire: una PAC semplificata e un sistema più competitivo e aperto all’innovazione».

«L’evento di oggi – ha affermato il ministro delle Politiche agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio – rappresenta una delle prime tappe di un percorso che intendo portare avanti sui territori sia con le associazioni di categoria, sia con le Regioni, per ascoltare e poter dare risposte concrete agli operatori del settore, affrontando le sfide che abbiamo di fronte, in chiave nazionale ed europea. A partire dalla riforma della Pac. Lunedì 16 luglio sarò di nuovo a Bruxelles per discutere in Consiglio di semplificazione e sussidiarietà. Abbiamo bisogno di una Europa che cammini al nostro fianco». «Dobbiamo dimostrare, anche all’estero, cos’è davvero il sistema Italia: difendiamo le nostre eccellenze, investiamo su innovazione e ricerca, potenziamo l’export. Un discorso globale che dalla terra e dalla tradizione di ogni singola realtà del nostro Paese arrivi in tutto il mondo».

«Sono molto felice che Confagricoltura abbia deciso di organizzare la propria Assemblea Generale a Bruxelles. Ciò dimostra la dimensione europea della politica agricola e la grande importanza dell’agricoltura italiana per la UE». Lo ha detto il commissario europeo all’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan. Negli ultimi tempi ci sono state molteplici occasioni di incontro con il commissario, sia a Bruxelles che in Italia, a cui sono state ribadite le posizioni dell’Organizzazione. Ora si avvia il percorso di riforma della PAC 2021-2027. «Sono impaziente di lavorare con voi – ha concluso – per definire una politica agricola più moderna e semplificata per i nostri agricoltori».
«Abbiamo riunito in assemblea generale tutte le componenti della politica agricola: l’Unione Europea, il governo nazionale e le regioni, nelle persone del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, del Ministro delle Politiche Agricole e dei vari assessori regionali all’agricoltura, tra cui il “nostro” Edy Bandiera. Un momento importante che ci rende fieri di appartenere a un’organizzazione datoriale solida e in prima linea»: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, che ha partecipato ai lavori a Bruxelles insieme al dott. Oscar Augugliaro.
«A Bruxelles – aggiunge il presidente Pirrè – si decide l’80% delle leggi di interesse agricolo dell’Italia e ci sono tante sfide in campo. Noi diremo la nostra, come sempre, in modo propositivo e costruttivo. Confagricoltura è saldamente presente a tutti i livelli, da quello europeo a quello locale, a fianco delle degli imprenditori agricoli che credono in un’agricoltura innovativa, competetiva e di eccellenza».

Antonino Pirrè e Oscar Augugliaro a Bruxelles

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I voucher vanno ripristinati: strumento utile in agricoltura usato in passato con equilibrio

I voucher sono uno strumento utile per l’agricoltura e devono essere reintrodotti”. Lo afferma il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti a proposito del dibattito in corso in questi giorni che vede coinvolti numerose forze politiche ed esponenti del governo, tra cui il ministro delle Politiche agricole Centinaio.

L’eliminazione dei voucher in agricoltura è stata una scelta frettolosa e non adeguatamente ponderata – continua il presidente Giansanti- . E lo strumento che è stato introdotto in loro sostituzione (contratto di prestazione occasionale) non può certo essere considerato una valida alternativa, a causa di una serie di limitazioni e vincoli che ne restringono fortemente il campo di applicazione, soprattutto nel settore agricolo”.

In agricoltura l’esigenza di svolgere prestazioni meramente occasionali ed accessorie è concreta e tutt’altro che infrequente. Non a caso i voucher sono stati sperimentati nel 2008 proprio nel settore primario, con la vendemmia. E se si valutano i dati INPS in modo sereno e distaccato, si scopre che l’agricoltura è uno dei settori produttivi dove il lavoro accessorio è stato utilizzato in modo equilibrato, senza eccessi.

Confagricoltura ricorda che nel periodo 2008-2016, infatti, solo il 4,3 per cento dei voucher complessivamente venduti e’ stato destinato alle attività agricole. Se poi guardiamo l’ultimo anno disponibile, la percentuale scende addirittura all’1,8 per cento del totale.

“Nel periodo in cui hanno trovato applicazione i voucher (2008-2016) il lavoro dipendente in agricoltura, nonostante la crisi economica che non ha certo risparmiato il settore primario, ha sostanzialmente tenuto  – aggiunge il presidente Giansanti – e in alcuni anni ha fatto registrare addirittura un incremento degli occupati. Non è intervenuta dunque alcuna destrutturazione del lavoro dipendente.”

Confagricoltura auspica quindi che in sede di conversione del decreto Dignità i voucher vengano ripristinati,  anche al fine di garantire una maggiore trasparenza nel lavoro agricolo occasionale.

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No a “Italico” in etichetta: un blend di oli comunitari non deve essere confuso con il prodotto italiano

La presa di posizione di Agrinsieme contro la denominazione di “italico” sull’etichetta di blend di oli italiani e non da parte

“Dopo tante battaglie contro l’italian sounding e in difesa del made in Italy sorprende la volontà da parte delle organizzazioni firmatarie di “evocare” un’origine che non c’è”. E’ questo il commento di Agrinsieme sulla questione dell’olio italico lanciata dall’accordo firmato da Federolio – Unaprol.

Agrinsieme non entra nel merito dell’accordo siglato – con la consapevolezza che la produzione italiana non riesce a soddisfare la domanda interna – ma nel preannunciato uso del nome “italico”, che fa leva su una caratteristica di provenienza che il prodotto non possiede, se non in parte.

“Il settore olivicolo italiano, spesso sotto accusa – aggiunge il Coordinamento di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – necessita di proposte che siano il più possibile chiare e trasparenti agli occhi dei consumatori. Questa trasparenza è fondamentale se vogliamo tutelare al meglio il prodotto realmente italiano”.

Agrinsieme rimarca che, dal punto di vista della definizione della categoria di olio – ferma restando la necessità di verificare, alla luce della normativa, se la denominazione “italico” è inammissibile in quanto può indurre in errore il consumatore – il prodotto frutto dell’accordo rimane un blend di oli comunitari e come tale va indicato in etichetta, commercializzato e promosso. I consumatori meritano indicazioni veritiere e non ingannevoli.

Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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L’Italia non ha bisogno di dazi: Confagricoltura plaude alla linea del ministro Centinaio

“Siamo assolutamente d’accordo con il ministro Centinaio. L’agricoltura italiana non ha bisogno di dazi, ma di mercati aperti sui quali continuare ad affermare l’eccellenza del “Made in Italy” in ogni parte del mondo”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato le dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio riportate oggi nell’intervista apparsa su “La Stampa”.

“Le guerre commerciali, a colpi di dazi e contromisure di ritorsione, non hanno mai vincitori e non giovano alle imprese. Non dobbiamo dimenticare che la UE è leader mondiale per l’export agroalimentare”, ha proseguito Giansanti.

Per il presidente di Confagricoltura il problema urgente che si pone è quello della reciprocità e della diversità delle regole di produzione. “Non possiamo – ha spiegato – continuare ad aprire i nostri mercati a prodotti ottenuti con sistemi diversi da quelli imposti agli agricoltori dell’Unione Europea in termini di sicurezza alimentare, tutela del lavoro e sostenibilità ambientale. E’ una questione di leale competizione tra le imprese e trasparenza nei riguardi dei consumatori”.

Il presidente di Confagricoltura ha così concluso: “Sulla base di queste esigenze auspichiamo la fine delle “guerre commerciali” e la ripresa delle trattative in sede multilaterale, per discutere su come rivedere un processo di globalizzazione che è avanzato senza un adeguato sistema di regole”.

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Coltivazioni grano a rischio in Sicilia: Confagricoltura scrive al presidente Musumeci

“Un settore fondamentale per l’economia agricola della Sicilia, specialmente delle aree interne, rischia di subire un nuovo contraccolpo economico, l’ennesimo nell’arco degli ultimi tre anni. Ci riferiamo alla cerealicoltura ed in particolare al grano duro che a causa dei ripetuti fenomeni temporaleschi di quest’inizio giugno rischia di perdere una consistente quota di produzione in quanto non più rispondente ai parametri commerciali”: questo il testo della nota che il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino, ha inviato al Presidente della Regione ed all’Assessore all’Agricoltura per denunciare la grave situazione che si sta vivendo nelle campagne durante la trebbiatura.

“Questi ultimi avversi eventi atmosferici – sottolinea il presidente Pottino – si sommano a quelli prodotti dal crollo dei prezzi all’origine, prezzi che nel corso dell’ultimo biennio sono stati sempre al di sotto dei costi di produzione. Una situazione che come logica conseguenza mette a rischio l’abbandono di migliaia di ettari poiché in queste stesse aree non esistono valide alternative colturali, principalmente dal punto di vista agronomico. Per questa ragione, nel farci portavoce di migliaia di aziende agricole siciliane che proprio per la mancanza di nuove opportunità colturali si trovano costrette ad operare, ormai da diverso tempo, al limite della linea rossa che demarca la zona di crisi e la perdita di reddito, chiediamo l’emanazione di interventi straordinari volti ad attutire gli effetti negativi di questa nuova calamità”.

Secondo il presidente di Confagricoltura regionale occorre innanzitutto approvare, con la massima sollecitudine, la delimitazione delle aree cerealicole colpite dai fenomeni, siccitosi prima e alluvionali dopo, al fine di poter avanzare la richiesta di declaratoria al Ministero delle Politiche Agricole, declaratoria necessaria ad intervenire, nell’immediato, sugli oneri previdenziali e contributivi. “L’intervento straordinario – spiega Pottino – dovrebbe invece consistere nel ritiro del grano, non più idoneo per usi alimentari, da utilizzare per altri fini come ad esempio per l’alimentazione del bestiame o come biocombustibile, ad un prezzo pari a quello vigente nelle principali piazze italiane di riferimento. Un’operazione da realizzare attraverso l’utilizzazione di centri di stoccaggio autorizzati dall’amministrazione regionale e con fondi straordinari nazionali e comunitari. Molte delle aziende danneggiate sono allo stremo perché in attesa di ricevere i contributi delle cosiddette misure agro ambientali del PSR Sicilia 2014/2020 e che per motivi ancora poco comprensibili, pur tenendo conto degli sforzi fatti dall’amministrazione regionale, non si riescono a sbloccare”.

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Fondi europei diretti: nuovo sportello di Confagricoltura Ragusa a sostegno delle imprese iblee

Presentata giovedì presso la sede di Confagricoltura a Ragusa la convenzione con CeSDA sui fondi europei diretti

Progettare una Sicilia intelligente, sostenibile e inclusiva: questo l’obiettivo che vuole portare avanti Confagricoltura Ragusa con l’attivazione della convezione, che è stata presentata giovedì agli associati, con CeSDA – Giurdanella & Partners sui fondi europei diretti.

Un momento molto partecipato in cui il presidente dott. Antonino Pirrè ha spiegato che questa collaborazione permetterà un’attività di informazione continua sui bandi europei diretti, consulenza nella ricerca dei partner, anche internazionali, formazione per le aziende associate nell’organizzazione di categoria con corsi riservati che partiranno a settembre.

L’avv. Carmelo Giurdanella (direttore scientifico CeSDA, Catania, studio legale Giurdanella & Partners) e la dott.ssa Simona Zelli (esperta CeSDA, Trento, europrogettista e policy advisor) hanno condiviso con i soci di Confagricoltura le potenzialità dei fondi diretti, ossigeno per il tessuto produttivo, essenziali per poter veicolare nuovi modelli di business ad alto impatto sociale, smart cities, communities e innovazione.

Un altro servizio che arricchisce l’offerta di Confagricoltura Ragusa a sostegno delle imprese agricole iblee, per sostenere una sempre crescente competitività imposta dalla rapida evoluzione del mercato. Per ulteriori informazioni sulla consulenza e sui corsi di formazione di CeSDA potete venire a trovarci nella nostra sede in via G.Spampinato 7, telefonarci al numero 0932 642492 o mandarci una mail all’indirizzo ufficiostampa@confagricolturaragusa.it

 

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Fondi europei diretti, Confagricoltura e Cesda a sostegno delle imprese: incontro a Ragusa

Progettare una Sicilia intelligente, sostenibile e inclusiva: incontro sui “Fondi Europei diretti: strumenti per l’innovazione delle imprese e del territorio” promosso in collaborazione con CeSDA sulle opportunità europee di finanziamento diretto per le imprese ed il territorio

I fondi comunitari 2014-2020 sono il principale strumento di finanziamento per progetti di sviluppo di Imprese, Enti pubblici, Associazioni ed Enti di Ricerca Pubblici e Privati. Gli oltre cento miliardi di euro – disponibili nel settennato per l’Italia in un ampio ventaglio di settori – non sono solo la leva per realizzare nuove iniziative in direzione di una crescita più intelligente, sostenibile e inclusiva e accrescere la competitività economica del nostro Paese, ma anzitutto un’importante occasione di miglioramento e qualificazione per gli operatori economici che vi si avvicinano.

Con la piena consapevolezza dell’importanza del tema, considerando le enormi potenzialità di ricaduta economica degli strumenti in questione, Confagricoltura Ragusa organizza un incontro che si terrà il 21 giugno, con inizio alle ore 11.00, presso la sede di via G.Sampinato 4 a Ragusa. Sarà l’occasione per presentare la convenzione con Cesda, studio legale Giurdanella & Associati di Catania, che permetterà l’attivazione da parte dell’organizzazione di categoria di un ulteriore servizio a sostegno delle imprese che intendono usufruire di tali fondi.

Sapersi orientare efficacemente tra le diverse tipologie di programmi europei di finanziamento diretto, stabilendo un’interlocuzione senza intermediazioni con gli uffici europei di spesa, impostare un’idea progettuale vincente col relativo budget, gestire partenariati internazionali, pianificare e rendicontare correttamente i costi, rappresentano un valore aggiunto per le imprese agricole che vogliano intraprendere percorsi di crescita, di rinnovamento e di innovazione, senza attendere i tempi e le procedure indirette, in atto gestite attraverso la burocrazia regionale siciliana.

Segue il programma dell’incontro

Saluti e presentazione (11.00 – 11.30)

Dott. Antonino Pirrè – Presidente Confagricoltura Ragusa

Avv. Carmelo Giurdanella – direttore scientifico CeSDA, Catania, studio legale Giurdanella & Partners

Dott.ssa Simona Zelli – esperto CeSDA, Trento, europrogettista e policy advisor, consulente in nuovi modelli di business ad alto impatto sociale, smart cities and communities e innovazione digitale

Costruiamo le fondamenta: i finanziamenti europei diretti per le imprese (h. 11:30 – 12:00)

Relatrice: Dott.ssa Simona Zelli

Idee a confronto: domande e dibattito (h. 12:00 – 12:30)

La partecipazione all’incontro è riservata ai soci di Confagricoltura Ragusa

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Olio tunisino, no a nuove concessioni a dazio zero: accolta la richiesta di Confagricoltura

Grazie ai numerosi interventi di Confagricoltura sembra ormai esclusa l’ipotesi di nuove concessioni a dazio zero della Ue per l’olio tunisino.

La precisazione arriva da una fonte comunitaria vicina al dossier secondo la quale la Ue non sarebbe intenzionata ad estendere, almeno fino alla fine del 2018, per altri due anni la concessione del contingente aggiuntivo di 35.000 tonnellate di olio di oliva in esenzione da dazio nelle esportazioni verso l’UE.

Nelle scorse settimane Confagricoltura aveva scritto all’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, ai commissari al Commercio e all’Agricoltura, agli europarlamentari italiani e ai presidenti di Camera e Senato, per chiedere una valutazione d’impatto preventiva adeguata degli effetti di un’eventuale rinnovo delle condizioni agevolate alla Tunisia pe r le esportazioni di olio in UE, concesse in via eccezionale per il 2016 ed il 2017.

“Aumentare il contingente agevolato per l’olio importato dalla Tunisia potrebbe costituire, infatti, un potenziale rischio per i produttori europei ed in particolare per quelli italiani – rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – influenzando negativamente gli equilibri del mercato interno UE e le quotazioni dell’olio d’oliva.”

Confagricoltura ringrazia anche il ministro per le Politiche agricole Centinaio per l’immediata attenzione che ha voluto dare al dossier. “Un grazie particolare va agli eurodeputati siciliani – aggiunge Sandro Gambuzza, membro della Giunta Esecutiva di Confagricoltura – con in testa l’on. Ignazio Corrao. Adesso massimo impegno per l’attivazione delle clausole di salvaguardia a favore di pomodori e arance”.

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Olio tunisino, nuove concessioni agevolate: Confagricoltura chiede valutazione d’impatto alla Commissione Europea

Confagricoltura ha scritto all’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, ai commissari al Commercio e all’Agricoltura ed agli europarlamentari italiani, per chiedere una valutazione d’impatto preventiva adeguata degli effetti di un’eventuale rinnovo delle condizioni agevolate alla Tunisia  per le esportazioni di olio in UE, concesse in via eccezionale per il 2016 ed il 2017.

Confagricoltura evidenzia che in occasione della conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione europea Juncker per annunciare l’intenzione di aprire un negoziato di libero scambio tra UE e Tunisia, il premier tunisino Chahed avrebbe chiesto di estendere per altri due anni la concessione del contingente aggiuntivo di 35.000 tonnellate di olio di oliva in esenzione da dazio nelle esportazioni verso l’UE.

Ad ottobre scorso, prima ancora della conclusione della precedente concessione, il governo tunisino avrebbe avanzato la richiesta di rinnovo di tale provvedimento, sebbene non ci fossero più i presupposti per una tale agevolazione. La Commissione europea, anche su sollecitazione del Copa Cogeca, si era espressa negativamente. E anche il Consiglio europeo si era dichiarato contrario.

“I problemi per i produttori europei, ed in particolare per quelli italiani – rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli –  sarebbero gravi e influenzerebbero negativamente gli equilibri del mercato interno UE e le quotazioni dell’olio d’oliva nel nostro Paese. Considerato anche che nei due anni in cui il provvedimento è stato attivo non si sono riscontrati vantaggi per il mercato e l’economia tunisina”.

Confagricoltura – che già nel 2016 si era mobilitata scrivendo al ministro delle Politiche agricole e ai componenti delle commissioni competenti di Camera e Senato per sollecitare interventi correttivi per mitigare gli effetti negativi delle importazioni a dazio zero di olio dalla Tunisia – ha chiesto di avere molta cautela di fronte a questa recente richiesta della Tunisia e, in ogni caso, di procedere ad una approfondita e preventiva valutazione di impatto.

L’appello non è rimasto inascoltato. Diversi parlamentari hanno già mostrato interesse alla sollecitazione dell’Organizzazione ed hanno previsto iniziative a riguardo sulle Istituzioni comunitarie.

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Giornata Mondiale Ambiente, Confagricoltura: “Mondo agricolo impegnato contro l’inquinamento della plastica”

“A partire dai cittadini fino alle attività economiche occorre un patto per invertire la rotta sulla gestione della plastica partendo della consapevolezza che, a livello mondiale, solo piccole quantità vengono riciclate. Il resto è disperso nell’ambiente, abbandonato in terreni agricoli, fiumi e mari. In questo contesto anche l’agricoltura deve fare la sua parte”. Lo sottolinea Confagricoltura nella ‘Giornata mondiale dell’ambiente’ dedicata in particolare al problema dei rifiuti plastici.

Ad avviso di Confagricoltura occorre dare concretezza allo sviluppo della bioeconomia che a partire dalle biomasse può dar vita a nuovi prodotti che andranno progressivamente a sostituire alcuni utilizzi della plastica, come i materiali biodegradabili che, in agricoltura, possono essere utilizzati ad esempio nella pacciamatura o nella microirrigazione.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha quindi ricordato come, a livello organizzativo, il settore agricolo abbia fatto notevoli passi avanti per una gestione dei rifiuti trasparente, tracciata e orientata al recupero, minimizzando l’avvio in discarica grazie alla creazione dei cosiddetti ‘circuiti organizzati di raccolta’.

Confagricoltura con specifici accordi con le amministrazioni pubbliche e società private da tempo sta dando il suo concreto contributo alla corretta raccolta dei contenitori di prodotti fitosanitari e fertilizzanti. L’obiettivo prioritario è evitare la dispersione nell’ambiente di quelli monouso.

Altro aspetto fondamentale è l’informazione e la formazione degli operatori. Con la partecipazione al ‘Let’s clean up Europe’, l’iniziativa europea dedicata a contrastare l’abbandono dei rifiuti, Confagricoltura si è attivamente impegnata sul territorio con una specifica giornata dedicata alla raccolta straordinaria dei rifiuti plastici, attraverso il coinvolgimento delle imprese ma, soprattutto, delle nuove generazioni sul tema dei rifiuti coinvolgendo, in questo senso, gli studenti degli Istituti agrari.

“È indispensabile rafforzare la ricerca ed il trasferimento delle innovazioni tecnologiche, lo sviluppo di nuovi materiali, l’ecodesign di prodotto per facilitare il riutilizzo e il riciclo”. Motivi per cui Confagricoltura ha scelto di partecipare al progetto europeo ‘REINWASTE’ (REmanufacture the food supply chain by testing INnovative solutions per zero inorganic WASTE) nell’ambito del programma Interreg Med che ha l’obiettivo di testare soluzioni innovative volte alla riduzione dei rifiuti inorganici (film plastici, nylon, coperture per le serre, contenitori dei prodotti fitosanitari e disinfettanti e food packaging) lungo tutta la filiera agroalimentare, con particolare attenzione, per l’Italia, al settore lattiero-caseario.

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