Scadenze fiscali, Confagricoltura: “Serve una proroga”

Troppi obblighi concentrati in pochi giorni di febbraio rendono problematica la gestione degli adempimenti. Si rischia anche l’intasamento.

“Quattro impegni fiscali concentrati in soli cinque giorni sono troppi e inattuabili. L’accavallarsi delle scadenze fiscali nel mese di febbraio crea forti difficoltà alle imprese del mondo agricolo”. Lo ribadisce Confagricoltura in una lettera inviata al ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Agenzia delle Entrate, nella quale chiede la proroga dal 18 febbraio al 16 marzo per l’invio tardivo delle fatture elettroniche e al 15 aprile per tutti gli altri adempimenti.

Per Confagricoltura la scadenza del 18 febbraio per la trasmissione delle fatture elettroniche senza applicazione di sanzioni è impraticabile. Non sono state, infatti, ancora risolte alcune funzioni operative per il settore, come il processo di autofatturazione degli acquisti da agricoltori esonerati. E si registrano tuttora inefficienze e ritardi dovuti all’implementazione dei flussi dei dati tra le piattaforme delle società di software e il Sistema di Interscambio, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

La sovrapposizione, a fine febbraio – mette in evidenza Confagricoltura – anche dei termini per la trasmissione dei dati delle fatture attive e ricevute per il quarto semestre 2018 (Spesometro), dei dati delle fatture riguardanti le operazioni con l’estero (Esterometro) e l’invio delle liquidazioni periodiche IVA (LIPE) aggiungono, infine, evidenti ulteriori difficoltà alle imprese agricole.

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Nei campi il lavoro cresce e cambia: convegno di Confagricoltura sulle esternalizzazioni dei processi produttivi

Confagricoltura: mille aziende impiegano più di un terzo della manodopera totale, ma manca quella specializzata. Presente ai lavori il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè

 L’agricoltura è l’unico settore economico che, negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, è riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali, con oltre un milione di lavoratori, assorbendo anche manodopera da altri comparti. E’ emerso oggi al convegno “Le esternalizzazioni dei processi produttivi in agricoltura. L’appalto di servizi e la somministrazione”, organizzato da Confagricoltura a Palazzo della Valle.

Confagricoltura ha evidenziato i cambiamenti del tessuto produttivo, a partire dall’evoluzione delle figure professionali e dal miglioramento degli indicatori di qualità, come quello relativo alla diminuzione degli infortuni sul lavoro, negli ultimi 8 anni, di quasi il 29%. Il calo è più marcato nelle aziende più grandi e strutturate.

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Si va verso un’agricoltura più professionale, capace di assicurare occupazione più stabile, con iniziative di welfare aziendale e un’organizzazione del lavoro attenta alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. Diminuisce il numero delle aziende, s’ingrandisce la dimensione media, aumentano gli imprenditori agricoli professionali e le società agricole di persone e di capitali. Anche l’occupazione, mette in evidenza Confagricoltura, si concentra sempre più: 1.000 aziende occupano un terzo della manodopera totale e le prime 17 mila ne assorbono i due terzi.

Accanto al contoterzismo, complice la mancanza di manodopera specializzata, si sta anche affermando il fenomeno delle esternalizzazioni, ossia l’affidamento ad altre imprese di alcune fasi del processo produttivo. “Tra le sole aziende associate alla nostra Organizzazione – ha rimarcato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – dal 2016 al 2018 il numero di quelle che si sono rivolte ad agenzie di somministrazione per la fornitura di manodopera è cresciuto del 120% e le giornate di lavoro somministrate sono aumentate del 46%”.

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“Occorre – ha concluso il presidente – un quadro normativo chiaro, in grado di accompagnare l’evoluzione del settore con adeguate politiche capaci di favorire un’occupazione più stabile e di qualità. Bisogna ancora rimuovere ostacoli come l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro e la complessità degli adempimenti. Gli incentivi per l’assunzione devono essere effettivamente fruibili, migliorando anche l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

 

Alcuni dati

Operai a tempo determinato: 965.000 (59% al sud)

Operai a tempo indeterminato 103.000 (56% al nord)

Impiegati 37.000

Lavoratori stranieri 275.000

Datori di lavoro 188.000 (60% imprese, 35% coltivatori diretti, 4% cooperative)

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DL semplificazioni: obbligo etichettatura per tutti i prodotti alimentari

Centinaio: “Vince il Made in Italy, i produttori onesti e i consumatori”. Giansanti: “Etichettatura risultato importante, ma tante semplificazioni non sono state prese in considerazione”.

“Vince il Made in Italy, vincono i produttori onesti e i consumatori che ora potranno scegliere in totale trasparenza. Niente più informazioni ingannevoli né falsi sulle nostre tavole. Lo avevamo promesso e ora portiamo a casa questo importante risultato. Ce lo avevano chiesto i cittadini, le associazioni di categoria e le nostre aziende che ogni giorno, con il loro lavoro e le eccellenze agroalimentari prodotte, portano in alto il nome del nostro Paese nel mondo. Noi siamo dalla loro parte.”

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, sull’approvazione in Senato dell’emendamento al decreto legge Semplificazioni che prevede l’obbligo di etichettatura di origine per tutti i prodotti alimentari.

Giansanti: persa un’occasione importante. Inspiegabile lo stralcio dei provvedimenti per Xylella e Puglia

“Si è persa un’occasione per semplificare veramente”: così il presidente di Confagricoltura commenta il decreto legge Semplificazioni. “Doveva essere un provvedimento – aggiunge Giansanti – che serviva alle imprese per migliorare e superare norme che appesantiscono inutilmente le incombenze delle aziende, ma per l’agricoltura i risultati raggiunti sono veramente limitati”.

“Etichettatura e snellimento della denuncia aziendale rappresentano un risultato importante, ma tante possibili semplificazioni non sono state prese in considerazione. Inspiegabile lo stralcio delle previsioni normative per la Xylella e per le aziende agricole pugliesi colpite dalle gelate”.

“Le aziende del comparto olivicolo pugliese – spiega il presidente di Confagricoltura – attendevano con fiducia l’emendamento che è stato stralciato, che sarebbe servito ad alleviarne le difficoltà. Senza il decreto, il rischio per moltissimi imprenditori che aspettavano la sospensione delle cambiali agrarie e lo slittamento delle rate dei mutui è di un conseguente peggioramento delle condizioni economiche e finanziarie”.

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Cgil, Giansanti (Confagricoltura): “Auguri a Landini. Continuare nella direzione del dialogo costruttivo”

Le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro sono giunti al neo segretario generale della Cgil Maurizio Landini dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, e da tutta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli.

La nomina di Landini – dice il presidente Giansanti – arriva in un momento particolarmente importante del nostro Paese, in cui occorre rafforzare il confronto tra le parti sociali ed il governo, essenziale per la crescita e la competitività delle imprese e dell’occupazione.”

In questo senso il presidente Giansanti auspica di poter continuare nella direzione del dialogo costruttivo con il sindacato dei lavoratori.

Le congratulazioni di Confagricoltura vanno anche al segretario della Flai Ivana Galli, che entra a far parte della nuova segreteria generale.

“L’ingresso, per la prima volta, del segretario della Flai nella segreteria confederale – conclude Giansanti – è fatto importante per un settore, come quello agricolo, chiamato a svolgere un ruolo sempre più determinante nel nostro Paese.

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“L’Arancia Rossa di Sicilia Igp conquista i mercati europei. Occorre però un piano agrumicolo nazionale”

Intervista al dott. Giovanni Selvaggi, Presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp

Riportiamo di seguito il testo dell’intervista rilasciata dal dott. Selvaggi a agricultura.it

Un’Arancia Rossa di Sicilia Igp da record quella che ha chiuso il 2018, dove si sono raggiunte le 18 mila tonnellate di prodotto commercializzato. Un traguardo mai tagliato prima che rappresenta però solo una tappa, seppur importante, nel percorso di crescita che sta facendo il Consorzio dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp. Consorzio impegnato sia nella crescita quantitativa del prodotto, sia nella tutela e per la competitività sui mercati dell’arancia rossa, partendo da regole internazionali uguali per tutti i paesi competitor. Consorzio che sarà presente a Siena il 5 febbraio per il Kickoff di Qualivita in cui si farà il punto sulle indicazioni geografiche e sulle opportunità di crescita del sistema delle denominazioni.

 

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Presidente Selvaggi, come si presenta l’Arancia Rossa Igp nel nuovo anno, 2019? «Abbiamo chiuso la campagna 2018 con un risultato mai raggiunto in passato (18mila tonn) ed auspichiamo per la campagna che si è appena aperta (il 7 gennaio – leggi quali solo le tre varietà di arance) di superare il dato di arance commercializzate lo scorso anno. Stiamo lavorando per proseguire il lavoro nella promozione, tutela e vigilanza. Un aspetto, quest’ultimo, dove grazie anche ad un’attenta opera di vigilanza degli addetti del Consorzio (e con l’Icqrf), sono state sventate molte truffe a danno dei consumatori e dei produttori. E’ necessario non abbassare la guardia su questo aspetto, tutelare il bollino dell’Igp sulle arance che significa qualità e attenzione in ogni parte della filiera. Per quanto riguarda la promozione stiamo lavorando ad un piano promozionale con la Regione Sicilia, con l’auspicio di trovare risorse per fare spot e promozione sui media nazionali».

Mercato, dove vanno a finire le arance? «La Gdo la fa da padrona, con circa l’85 per cento del prodotto commercializzato, lavoriamo con le più grosse catene agroalimentari con cui facciamo anche co-branding. Siamo presenti in Europa, sempre più forti in Germania e nei paesi del Nord Europa. Oggi possiamo ‘rischiare’ di bere una spremuta di arancia rossa a Berlino e di non trovarla a Catania. Anche su questo aspetto stiamo lavorando. Altra tipologia di mercato sui cui le aziende, specialmente medio-piccole, l’online. Un segmento di mercato che permette di abbattere gran parte dei costi logistici per le aziende».

Secondo i dati disponibili, i margini di crescita per il prodotto certificato sono davvero ampi. Cosa occorre fare? «Il Consorzio conta oggi oltre 600 soci fra produttori e confezionatori, per 6500 ettari di coltivazione certificata (circa l’8-10 per cento degli ettari ad arancia rossa). Le 17-18mila tonnellate prodotte a marchio Igp rappresentano meno del 10% dell’intera produzione di arancia rossa siciliana. Il margine di crescita per il Consorzio e per il marchio Igp è quindi molto ampio, ma per crescere è necessario che noi produttori abbiamo un valore aggiunto economico dall’Igp. Per questo il lavoro da fare è enorme. Ma ovviamente non dipende solo da noi».

Quali sono i problemi principali che dovete affrontare? «Su tutti, la mancanza di un piano agrumicolo nazionale, oltre che regionale. Sembra paradossale, ma quello che ci manca non sono i canali di vendita, ma le arance. Ma senza un piano agrumicolo è impossibile prevedere nuovi impianti e programmare un aumento consistente della produzione. E poi non ci sono norme chiare sull’intera filiera e mancanza di tracciabilità ad esempio nei prodotti trasformati, come i succhi di arancia, che potrebbero rappresentare nuove importanti opportunità di mercato, basti pensare ai succhi nelle scuole o mense degli ospedali».

Quali sono i principali concorrenti? «La concorrenza più alta arriva dalla Spagna, che dobbiamo guardare comunque con grande ammirazione. Rappresenta il faro a cui fare riferimento. C’è tanto da lavorare in innovazione e tecnologia, siamo davvero indietro. E poi subiamo la concorrenza dei paesi nordafricani (Tunisia, Marocco ed Egitto) che hanno regole differenti ed un mercato del lavoro diverso, basti pensare che il costo di un dipendente in Sicilia è circa 10-15 volte superiore ad uno in Egitto. E poi il costo dell’energia, ad esempio. Siamo indietro in termini di concorrenza con questi paesi, non ci confrontiamo ad armi pari: per questo è necessario continuare a lavorare sulla massima qualità del prodotto e far comprendere il valore di questa qualità, il valore dell’indicazione geografica, in primis verso il consumatore.

L’Europa cosa può fare? «Ci vogliono intanto leggi e regole uguali per tutti, altrimenti è una gara falsata. Intanto sulle barriere fitosanitarie; l’armonizzazione delle molecole, dove siamo costretti ad utilizzare prodotti molto costosi rispetto ai paesi concorrenti, che però importano quel prodotto in Italia. Sono anni che chiediamo più chiarezza nelle regole».

Selvaggi, per concludere, ricordiamo l’evento del prossimo 5 febbraio a Siena, il Kickoff organizzato da Qualivita: un appuntamento che metterà insieme il sistema delle Indicazioni Geografiche per renderlo ancora più forte. «Il Consorzio Arancia Rossa parteciperà, Qualivita rappresenta un ottimo strumento per la promozione al grande pubblico delle denominazioni. Saremo presenti».

 

Fonte: agricultura.it

Intervista a cura di: Lorenzo Benocci

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Isee, evento di formazione a Scicli con la dott.ssa Maria Grazia Botturi

La giornata di formazione con la referente nazionale INPS in materia di Isee è organizzata da Confagricoltura Ragusa e dal comune di Scicli

Il 24 gennaio a Scicli Giornata di Formazione Isee dall’alto valore scientifico con la Dott.ssa Maria Grazia Botturi, analista amministrativa, referente nazionale I.N.P.S. in materia di ISEE e autrice di diversi libri sul tema. I lavori si terranno pressi i locali di Palazzo Spadaro, in via Francesco Mormino Penna, dalle 09.00 alle 13.30. Ad organizzare l’evento Confagricoltura Ragusa e l’Assessorato agli Affari Sociali del Comune di Scicli.

L’ISEE, negli ultimi anni, sta rivestendo sempre più il ruolo di “prova dei mezzi” poiché consente ai cittadini di accedere a prestazioni sociali agevolate,  come l’assegno di natalità, la carta acquisti, il SIA, la recente previsione del REI ecc. Ma anche prestazione erogate direttamente dagli enti sul territorio: riduzione tasse universitarie, bonus gas, bonus elettrico, assegno di natalità,  etc.).

Obiettivo dell’Incontro è fornire ai partecipanti un’analisi approfondita del decreto di riforma oltre che tutti gli  aggiornamenti intervenuti in materia, ma soprattutto anche tutti gli strumenti necessari per realizzare un’attività di assistenza e consulenziale proattiva.

“Ancora una volta Confagricoltura Ragusa dà il proprio contributo per formare ed informare su un tema tecnico, ma di grande interesse per tutti i cittadini”, dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. “Un’organizzazione di categoria, per essere all’altezza della sfida di rappresentare gli interessi diffusi della società, deve uscire dalle stanze della burocrazia e interagire con soggetti economici ed istituzionali sul territorio, come la nostra Unione fa da tempo. Questa volta lo faremo avvalendoci di una relatrice di massimo livello, come la dott.ssa Botturi”.

“Un momento di formazione che ho fortemente voluto – afferma l’assessore ai Servizi Sociali e vice-sindaco del comune di Scicli, avv. Caterina Riccotti – in quanto tutte le prestazioni sociali agevolate, comprese quelle per il contrasto della povertà e a sostegno della disabilità, passano per la certificazione Isee. Strumento fondamentale e complesso che necessità di un’attività di rete per aiutare i cittadini nella compilazione del modulo. Ringrazio Confagricoltura per la disponibilità con la quale ha voluto organizzare questa giornata insieme al comune di Scicli”.

 

 

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA EVENTO

Relatrice: Dott.ssa Maria Grazia Botturi

Ore 09,00 Registrazione partecipanti

Ore 09,30 Saluto ai partecipanti

– Sindaco del Comune di Scicli – Prof. Vincenzo Giannone

– Presidente Confagricoltura Ragusa – Dott. Antonino Pirrè

– Assessore agli Affari Sociali – Avv. Caterina Riccotti

Ore 10,00 Inizio prima parte corso dedicata all’analisi normativa del D. P. C. M. n. 159/2013 e delle novità da ultimo introdotte dal D.L. n. 42 del 2016, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2016 n. 89 in materia di disabilità.

Ore 10,45 Coffee break

Ore 11,00 Seconda parte dedicata alla compilazione “pratica” dei moduli di DSU in ogni quadro e relative

 sezioni.

Ore 13,15 Chiusura lavori

Ore 13,30 Pranzo a buffet

Ore 14,30 Ripresa lavori. Terza parte corso volta a fornire la “chiave di lettura” della attestazione ISEE

Ore 16,00 Quesiti e dibattito

Ore 17,00 Chiusura lavori e saluti finali.

Gradita conferma di partecipazione attraverso la compilazione dell’apposito modulo che puoi scaricare qui: Scheda di partecipazione alla GIORNATA EVENTO FORMAZIONE IN MATERIA DI ISEE

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Pac, Confagricoltura firma documento con le associazioni degli agricoltori tedeschi e francesi

“Rafforzare le convergenze per plasmare il futuro della politica agricola comune (PAC)”. E’ il titolo del documento congiunto che Confagricoltura ha sottoscritto nei giorni scorsi con l’Associazione degli agricoltori tedeschi (DBV) e con la Federazione nazionale delle imprese agricole francesi (FNSEA), anche in vista della ripresa, dopo le festività di fine anno, delle discussioni in seno al Parlamento europeo e al Consiglio.

Le tre organizzazioni sono fermamente convinte che la PAC debba restare una politica comune a tutti gli effetti, per evitare qualsiasi distorsione di concorrenza tra gli agricoltori europei e per garantire il regolare funzionamento del mercato unico, nel quadro di un’effettiva semplificazione burocratica.

I presidenti di DBV, FNSEA e Confagricoltura hanno espresso la determinazione a contrastare qualsiasi riduzione dei fondi destinati alla Pac, anche per salvaguardare la competitività delle imprese. A tal fine, nel documento congiunto viene respinta qualsiasi ipotesi di plafonamento e riduzione degli aiuti diretti in funzione della dimensione aziendale.

Tenuto conto dello stato attuale dei negoziati che non potranno concludersi, nella migliore delle ipotesi, che a fine 2019, le tre organizzazioni sollecitano il varo di misure transitorie per garantire il funzionamento dell’assetto normativo in vigore, in attesa delle decisioni sulla nuova PAC. Anche perché la messa in opera della nuova PAC, si sottolinea nel documento congiunto, richiederà tempi adeguati.

Le tre organizzazioni, infine, ritengono fondamentale raggiungere un accordo sul nuovo Quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027, prima delle elezioni europee in calendario alla fine del prossimo mese di maggio.

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Assemblea Confagricoltura: innovazione, digitalizzazione, infrastrutture e semplificazione per un’agricoltura competitiva

“Quello che proponiamo è un vero e solido rilancio dell’agricoltura come settore strategico per il futuro dell’economia italiana”: questo il passaggio centrale della relazione svolta dal presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nella seconda giornata dell’Assemblea dell’Organizzazione che si è conclusa ieri a Roma. Presente ai lavori anche l’Unione di Ragusa, nella persona del presidente dott. Antonino Pirrè.

“I vincoli che frenano il sistema produttivo si trovano fuori dalle imprese – ha detto Giansanti -. Modernizzazione delle infrastrutture per arrivare con facilità sui mercati di tutto il mondo. Diffusione delle innovazioni tecnologiche – a partire dal digitale – per far crescere la competitività. Costi di produzione allineati sui livello di quelli dei nostri principali concorrenti. Una Pubblica Amministrazione efficiente a livello centrale e in tutte le Regioni.

Nello scenario che le imprese hanno di fronte incide pure, e in misura rilevante, la nuova politica commerciale avviata dal presidente degli Stati Uniti d’America.

“E’ un fatto positivo la ripresa del negoziato bilaterale per porre fine alla “guerra commerciale” in corso” – ha rimarcato Giansanti -. Resta il fatto che il sistema multilaterale di regolazione degli scambi è entrato in una crisi irreversibile. La diffusione del protezionismo farebbe crollare il “Made in Italy” di settore. Ecco perché difendiamo gli accordi di partenariato economico negoziati dalla Commissione europea se l’analisi dei costi e dei benefici è positiva.”

“Occorre vigilare attentamente sulle regole in materia di sicurezza alimentare, tutela del lavoro e protezione delle risorse naturali – ha continuato il presidente di Confagricoltura -. Ma non ci sono altri strumenti a disposizione, oltre agli accordi commerciali dell’UE, per continuare a far crescere le esportazioni italiane sui mercati di tutto il mondo. Chi critica gli accordi commerciali dell’UE non ha mai indicato soluzioni alternative. Di sicuro, non c’è crescita puntando solo sulla domanda interna.”

“Da imprenditori, come sempre, giudicheremo sui fatti – ha detto Giansanti -. Però, dobbiamo riconoscere in termini positivi che in questa fase politica si è tornati a parlare di crescita, di investimenti, di reddito e di occupazione.”

L’Unione Europea ha di fronte importanti scadenze che culmineranno alla fine di maggio dell’anno venturo con le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo: il negoziato sulla Brexit, la riforma della PAC, il nuovo quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027.

“I tre dossier – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura – hanno un filo conduttore comune: le decisioni che saranno assunte avranno un forte impatto sulle prospettive delle nostre imprese”.

Brexit. “Vedremo quelle che saranno nelle prossime settimane le decisioni delle istituzioni britanniche. Noi ci auguriamo un esito positivo, con l’entrata in vigore dell’accordo di recesso che tutela in modo adeguato il settore agricolo, comprese le indicazioni geografiche e di qualità. Ma dobbiamo prepararci a tutti gli scenari: anche a quello di una Brexit senza intese.

Proponiamo, al riguardo, la creazione di una “task force” al ministero delle Politiche agricole, per supportare le imprese nella fase di adattamento che sarebbe particolarmente difficile”.

Riforma della Pac. “Ormai è scontato che andiamo verso una proroga della normativa vigente. Il negoziato sulla “PAC post 2020” sarà chiuso dal Parlamento europeo che sarà eletto a fine maggio dell’anno venturo e dalla nuova Commissione che si insedierà a novembre 2019. La richiesta della nostra Organizzazione, condivisa con le principali associazioni degli agricoltori europei è chiara: nessuna discriminazione ai danni delle imprese di maggiori dimensioni che si avrebbe con il plafonamento e la degressività sugli aiuti diretti della Pac. E si proceda verso un’effettiva semplificazione”.

Quadro finanziario dell’Unione europea. “La Commissione europea ha proposto un drastico taglio dei fondi da destinare all’agricoltura nel periodo 2021-2017. In particolare, per i programmi di sviluppo rurale il taglio sarebbe di quasi il 20 per cento. La partita è aperta perché la decisione finale, all’unanimità, spetta ai capi di Stato e di governo dell’Unione. Il Parlamento europeo e il governo italiano, va sottolineato, si sono schierati a favore dell’invarianza delle risorse da destinare all’agricoltura”.

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Stanziamento da 13 milioni per le aziende vinicole siciliane che vogliono ammodernarsi

Per partecipare c’è tempo sino al 15 febbraio: spesa minima di 30.000 euro articolata su due campagne vitivinicole, 2018-2019 e 2019-2020

Un nuovo bando dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, retto da Edy Bandiera, rivolto alle aziende vitivinicole siciliane che intendono ammodernare le attrezzature o realizzare nuove cantine per migliorare la produzione del vino.

“Un regime di aiuti – si legge nel bando – per investimenti materiali o immateriali in impianti di trattamento e in infrastrutture vinicole nonché in strutture e strumenti di commercializzazione del vino diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa vitivinicola e con l’obiettivo di adeguare la struttura aziendale alla domanda di mercato e conseguire una maggiore competitività nel mercato stesso, anche al fine di migliorare i risparmi energetici, l’efficienza globale nonché i trattamenti sostenibili”.

Soddisfatto per il provvedimento, che prevede un finanziamento di 13 milioni di euro per le aziende che vorranno usufruirne, il presidente Nello Musumeci, che ha evidenziato l’efficienza dei nuovi macchinari che i produttori siciliani avranno a disposizione per poter competere con altri imprenditori anche all’estero.

“Una nuova e importante opportunità – ha dichiarato il governatore Musumeci – per i nostri imprenditori che, dotandosi di strumenti all’avanguardia, potranno migliorare le proprie performance sui mercati nazionali e internazionali, concorrendo ad armi pari con le altre aziende”.

Gli imprenditori vitivinicoli siciliani avranno tempo fino al 15 febbraio 2019 per presentare le richieste di finanziamento che, dovranno essere inoltrate attraverso un Centro di assistenza agricola, al portale Sian. Entro sette giorni tutta la documentazione cartacea dovrà pervenire presso l’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura competente per territorio. Si tratta di un bando biennale, che prevede una spesa massima di tre milioni di euro e una minima di trentamila euro, articolato su due campagne vitivinicole: 2018-2019 e 2019-2020. La dotazione finanziaria messa a bando verrà utilizzata per erogare l’anticipo del contributo, pari al 30 per cento, alle aziende collocate utilmente in graduatoria. Per il saldo, saranno appostate le ulteriori risorse necessarie a valere sull’Ocm vino.

Le imprese, per beneficiare dell’aiuto, devono dimostrare che gli investimenti migliorano il rendimento globale dell’impresa attraverso la presentazione di una relazione dettagliata del piano di investimenti che si intende realizzare. Non sono ammessi a contributo investimenti che già beneficiano di altri contributi pubblici, a qualunque titolo erogati o che si configurino come interventi di mera sostituzione di beni mobili e/o immobili preesistenti che non comportino un miglioramento degli stessi.

Un bando che dimostra l’impegno della Regione per la valorizzazione di uno dei settori trainanti dell’economia siciliana, con numerose eccellenze come nel settore biologico.

L’assessore Bandiera ha commentato il provvedimento dichiarando che si tratta del “primo bando per investimenti emesso dal 2016 e dell’ultimo relativo alla programmazione Ocm vino per la Campagna 2018-2019. Adesso abbiamo impegnato tutte le risorse messe a disposizione dal competente ministero”.

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Tutto pronto per la prima edizione del Premio Nazionale Innovazione nel settore Agricoltura

La ricerca e l’innovazione in agricoltura costituiscono una grande opportunità per rilanciare la competitività del settore, anche attraverso un aumento della produttività e una riduzione di costi di produzione, per contribuire ad una sempre maggiore sostenibilità ambientale e sociale e per garantire la qualità e tracciabilità dei prodotti.

Per tali motivi Confagricoltura ha avviato una serie di iniziative dirette a:

  • a supportare la crescita e lo sviluppo delle imprese agricole e dell’intero sistema agricolo attraverso la cooperazione, lo scambio di conoscenze e l’innovazione;
  • rafforzare il processo di informazione, promozione, validazione e valorizzazione dello sviluppo dell’innovazione, ed in particolare della digitalizzazione, in agricoltura.

In tale ambito si è deciso anche di lanciare il Premio nazionale per l’innovazione nel settore dell’agricoltura.  Il Premio diretto alle imprese agricole innovative, nasce con l’idea di costruire un momento celebrativo che mostri quanto il settore sia già ricco di innovazione, mettendo in luce l’ampia e articolata offerta di soluzioni tecnologiche, di prodotto e di processo, organizzative, già poste in essere negli ultimi anni, o in corso di sviluppo. Nel dare rilievo al tema dell’innovazione emerge, inoltre, l’esigenza di valorizzare il ruolo degli imprenditori agricoli in quanto vero motore dello sviluppo non solo aziendale ma anche territoriale.

La prima edizione del Premio è indirizzata a tutte le aziende agricole che abbiano sviluppato o implementato negli ultimi tre anni soluzioni innovative appartenenti alle seguenti categorie:

  1. Nuove frontiere: innovazioni tecnologiche, relative a processi, prodotti e servizi, applicate a livello di impresa;
  2. Reti, filiere, ecc.: soluzioni innovative intraprese tra due o più attori;
  3. Smart land, smart city:
  • innovazioni che mettano in relazione le aree rurali con le aree urbane;
  • progetti innovativi che uniscono arte, turismo e cultura creando sinergie fra la dimensione agricola e quella culturale nelle sue varie forme.

 Le domande di partecipazione all’iniziativa potranno essere compilate e presentate online a partire dal 2 gennaio 2019 accedendo al sito di Confagricoltura nella sezione Premio innovazione in agricoltura e quindi entrando nella categoria del premio in cui si intende partecipare. Il bando sarà disponibile sul sito a partire dal 19 dicembre.

Sempre dalla sezione Premio innovazione in agricoltura, si potrà accedere alla modulistica (Dichiarazione sostitutiva di certificazione di atto di notorietà – all. 2 – ed il Consenso, previa informativa, sulla privacy – all. 3) che andrà compilata, firmata ed inviata al seguente indirizzo e-mail premioinnovazione@confagricoltura.it, congiuntamente ad ogni altra documentazione a supporto dell’innovazione introdotta in azienda.

La premiazione delle domande selezionate avverrà in uno specifico evento celebrativo. Le imprese che hanno presentato le innovazioni selezionate potranno partecipare ad una serie di iniziative, tra cui: far parte della Rete delle imprese agricole innovative ed essere testimonial ufficiali alle attività formative e divulgative del sistema Confagricoltura.

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