Digitalizzazione, prosegue la collaborazione di Enapra-Confagricoltura sulle attività di ricerca di Smart AgriFood

Prosegue la collaborazione tra Enapra e Confagricoltura sulle attività di ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia. Allo studio innovazione e digitale nelle imprese del settore primario.

Visto il successo della collaborazione con L’Osservatorio Smart Agrifood (School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia), Enapra prosegue anche quest’anno con l’obiettivo di contribuire alla comprensione delle innovazioni digitali che stanno trasformando la filiera agricola e agro-alimentare.

I partner partecipano a una serie di ricerche volte ad acquisire conoscenze e spunti per lo sviluppo del digitale nelle aziende e nelle filiere.

Il questionario online che Enapra propone è: “Agricoltura 4.0: a che punto siamo?” finalizzato a comprendere la diffusione dell’utilizzo delle soluzioni di Agricoltura 4.0 in Italia, il livello di conoscenza su questi temi da parte delle aziende agricole e le differenze nei fabbisogni espressi e nelle criticità affrontate o attese.

Il questionario è rivolto quindi a tutte le aziende agricole italiane, sia a quelle che già fanno uso delle soluzioni di Agricoltura 4.0, sia a quelle che non le hanno ancora adottate o che non conoscono questo paradigma.

Tutte le comunicazioni fornite saranno trattate con la massima riservatezza e diffuse esclusivamente in forma aggregata e anonima.

Per ulteriori informazioni l’Area Sviluppo Sostenibile e Enapra sono a disposizione all’indirizzo info@enapra.it o al numero 06.6852327-381.

Per la compilazione del questionario

link https://bit.ly/Indagine2020_OssSmartAgriFood_Confagricoltura

ENAPRA, Ente di formazione di CONFAGRICOLTURA opera per la creazione e lo sviluppo delle competenze dei dipendenti delle aziende agricole e agroalimentari, nonché delle aziende che erogano servizi nel settore agricolo. Costituita da Confagricoltura nel 1959, ENAPRA ha sede a Roma e si articola in 11 enti regionali.

ENAPRA è accreditata presso il FORAGRI e la REGIONE LAZIO.

ENAPRA realizza formazione orientata alla costruzione di progetti e iniziative coerenti con la rapidità delle variabili esterne e capaci di cogliere le nuove occasioni dei mercati.

La missione di ENAPRA è coerente con la strategia che Confagricoltura si è data, sempre più orientata ad affiancare le imprese per sostenerne la crescita. www.enapra.it

 

L’Osservatorio Smart AgriFood, School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia.

Il termine Smart AgriFood identifica, in estrema sintesi, una visione del futuro della filiera agricola ed agro-alimentare secondo cui, grazie alle tecnologie digitali, l’intero comparto aumenterà la propria competitività.

In questo contesto, l’Osservatorio Smart AgriFood vuole diventare il punto di riferimento in Italia, per comprendere in profondità le innovazioni digitali (di processo, infrastrutturali, applicative, HW e SW) che stanno trasformando la filiera agricola e agro-alimentare, unificando le principali competenze necessarie: economico-gestionali; tecnologiche; agronomiche.

L’obiettivo dell’Osservatorio è quello di veicolare i risultati della Ricerca ai decision maker – creando occasioni di incontro e di confronto tra gli stakeholder per promuovere il dialogo e l’innovazione di valore – e fare cultura, diffondendo l’informazione e la conoscenza sull’innovazione digitale nella filiera.

https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/smart-agrifood

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Il WTO autorizza l’Ue a imporre dazi aggiuntivi su prodotti Usa. Confagricoltura: “Urge accordo bilaterale per fermare contenzioso”

Rischia di aggravarsi il contenzioso commerciale tra Unione europea e Stati Uniti. L’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha infatti deciso di autorizzare l’Unione europea ad imporre dazi aggiuntivi sui prodotti importati dagli Usa per un controvalore di 4 miliardi di dollari.

La decisione – informa Confagricoltura – sarà formalizzata nei prossimi giorni.

“Si tratta di un ulteriore e preoccupante passaggio nell’ambito del contenzioso ultradecennale tra la Ue e gli Stati Uniti sugli aiuti pubblici erogati ai gruppi Airbus e Boeing – rileva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Va fatto ogni sforzo per raggiungere un’intesa bilaterale. I dazi e le misure di ritorsione sono sempre dannose; tanto più nell’attuale situazione di crisi economica e di rallentamento del commercio internazionale per effetto della pandemia”.

Confagricoltura ricorda che, sempre nel quadro della disputa relativa agli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing, gli Stati Uniti sono stati autorizzati nell’ottobre 2019 ad applicare dazi aggiuntivi sulle importazioni dalla Ue per un controvalore di 7,5 miliardi di dollari. Secondo i dati della Commissione europea, a seguito dei dazi, l’export agroalimentare degli Stati membri verso gli USA è diminuito di oltre 400 milioni di euro nei primi cinque mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Anche i nostri prodotti agroalimentari sono stati colpiti dai dazi Usa, nonostante l’Italia non faccia parte del consorzio Airbus.

Le tariffe doganali, pari al 25% del valore, si applicano sulle importazioni dall’Italia di formaggi, salumi, agrumi e liquori per un valore di circa 500 milioni di euro.

“Con l’inasprimento del contenzioso – evidenzia Giansanti – sarebbero a rischio, in particolare, le esportazioni di vini, pasta e olio d’oliva destinate al mercato statunitense. Chiediamo alla Commissione europea e al nostro governo un’iniziativa urgente per un negoziato che consenta di chiudere, una volta per tutte, una partita da cui la filiera agroalimentare italiana ha molto da perdere”.

Le esportazioni agroalimentari italiane verso gli USA ammontano a circa 4,7 miliardi di euro. Si tratta del primo mercato di sbocco fuori dalla UE.

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“Agro-social: seminiamo valore”, partecipazione da record al bando promosso da Confagricoltura e JTI Italia

I finalisti selezionati accederanno ad un percorso mirato di tutoraggio

 

Terminato con numerose adesioni “Agro-Social: seminiamo valore”, il nuovo programma di Confagricoltura, realizzato in collaborazione con JTI Italia (Japan Tobacco International), per sostenere progetti di inserimento sociale e lavorativo di soggetti vulnerabili e promuove la creazione di opportunità e nuovi modelli di sviluppo per le comunità rurali locali. Forte il coinvolgimento dei partecipanti. Tra le regioni più virtuose la Toscana e l’Umbria seguiti a ruota dal Veneto e dalla Campania.

“L’anima dei progetti presentati, tutti molto interessanti, è l’agricoltura attività primaria attraverso la quale favorire il reinserimento, anche professionale, nel mondo del lavoro di intere comunità e persone a rischio di esclusione sociale. Siamo soddisfatti – ha commentato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – della partecipazione a questa iniziativa in cui, insieme a JTI, abbiamo fortemente creduto, convinti che sia necessario ripartire dai territori per produrre reali benefici e servizi, sostenendo progetti concreti di impresa, di sviluppo sostenibile e di solidarietà”.

Le numerose proposte finali presentate verranno vagliate da una giuria di esperti. I finalisti selezionati accederanno direttamente alla seconda parte del bando: un percorso di tutoraggio dedicato, curato da Confagricoltura, per affiancare i candidati nella definizione del proprio progetto nel dettaglio. Le due idee progettuali più capaci di coniugare l’innovazione con la sostenibilità, classificate al primo e secondo posto, saranno premiate, rispettivamente, con 40 mila e 30 mila euro.

“L’entusiasmo con cui i partecipanti hanno risposto a questa prima edizione del programma conferma come puntare sulla capacità delle comunità locali di creare valore per tutto il sistema Paese sia la strada giusta da percorrere per il rilancio della nostra economia – afferma Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs and Communication Director di JTI Italia – Per questo motivo siamo contenti di essere parte attiva nel valorizzare la creatività e l’imprenditorialità delle piccole realtà che possono diventare concreto volano di sviluppo”.

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La bandiera delle Spighe Verdi sventola su Ragusa. Confagricoltura: “Orgogliosi del modello di sviluppo del nostro territorio”

Da oggi la bandiera delle Spighe Verdi sventola su Ragusa, nella frazione di San Giacomo, per l’esattezza: è stata issata stamane sul pennone posto al centro della rotatoria della frazione rurale ragusana, nei pressi della locale scuola. “Spighe Verdi 2020” è un riconoscimento concesso dalla FEE (Foundation for Environmental Education – Italia onlus) e da Confagricoltura al territorio di Ragusa ritenuto virtuoso in materia di agricoltura sostenibile capace di migliorare la qualità della vita. Presenti alla cerimonia il sindaco Peppe Cassì, l’assessore alle frazioni e contrade, Eugenia Spata, il consigliere comunale Mario Chiavola e il dott. Luca La Licata in rappresentanza di Confagricoltura Ragusa.

“Non possiamo che essere fieri – dichiara il dott. La Licata – di questo riconoscimento che premia il nostro modello di sviluppo rurale sostenibile. Anche per il 2020 il comune di Ragusa ottiene un autorevole riconoscimento attribuito tutti gli anni ai comuni che si distinguono per aree rurali, valenza paesaggistica ed eccellenze agroalimentari (olio, grano e zootecnia in primis)”.

“Grazie alla sensibilità nei confronti della tutela del nostro patrimonio ambientale e naturale che caratterizza i nostri imprenditori agricoli e la nostra comunità – aggiunge il dott. La Licata – oggi possiamo festeggiare la bandiera di Spighe Verdi per il comune di Ragusa (unico in Sicilia). Ma il territorio non lo tutelano solo i tecnici, bensì tutti coloro che, a vario livello, vi interagiscono prendendosene cura. La bandiera di Spighe Verdi è, quindi, una vittoria di tanti”.

“Confagricoltura Ragusa – conclude il funzionario di Confagricoltura Ragusa – è costantemente impegnata nella promozione, presso gli imprenditori agricoli associati, della cultura della sostenibilità, della tutela della biodiversità e dell’innovazione attenta alla tutela delle nostre risorse naturali. E Ragusa oggi rappresenta un modello virtuoso da questo punto di vista, tra i comuni che in Italia sono più attenti alla salvaguardia del territorio e alla valorizzazione di un’idea di agricoltura di eccellenza e sostenibile”.

Ragusa, 8 settembre 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

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Olio, surplus di giacenze. Confagricoltura chiede il 100% prodotto italiano nel prossimo bando indigenti

L’olio fa i conti con un anno particolarmente difficile: dalla Xylella alla crisi Covid, il comparto si ritrova con un surplus di giacenze di oltre il 43% rispetto al 2019, mentre si avvicina il tempo della raccolta delle olive.

“Occorre sostenere il settore – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – dando un segnale anche con un opportuno utilizzo del fondo emergenza alimentare sugli indigenti per eliminare ulteriore prodotto dal mercato. Per questo abbiamo chiesto al Mipaaf di emanare il bando 2020 restringendo al solo prodotto 100% italiano, a differenza del precedente, aperto a quello di origine comunitaria”.

La crisi Covid ha colpito pesantemente il settore olivicolo oleario, che scontava già a livello nazionale un momento di forte difficoltà sul mercato. Nella scorsa campagna, la presenza di grandi quantità di stock europei aveva depresso le quotazioni a fronte di una domanda sostanzialmente stabile.

“Inoltre – aggiunge Giansanti – non dimentichiamo la lotta alla Xylella fastidiosa, che coinvolge non solo l’Italia, ma anche Francia, Spagna e Portogallo: alla luce dei recenti approfondimenti scientifici, Bruxelles ha rivisto le norme di contenimento ed eradicazione della malattia. Accogliamo positivamente, pertanto, il recente Regolamento UE 2020/1201 che ha circoscritto le azioni di contrasto alla Xylella con la restrizione delle aree di contenimento e focalizzato maggiormente le procedure di monitoraggio e contrasto”.

“Sul fronte italiano, inoltre – aggiunge Giansanti – le misure Mipaaf per i frantoi stanno cominciando a dare ristoro agli operatori in difficoltà, ma occorre procedere al più presto con l’attivazione di tutte le misure previste nel Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia che i produttori stanno attendendo da tempo. In particolare – conclude – è essenziale far ripartire la concertazione con le parti sociali attivando il Tavolo di coordinamento previsto dalla norma”.

 

Variazione delle giacenze di olio 2019/2020 (in tonnellate)
Agosto 2019 Agosto 20 Var %
Olio EVO 123.892 197.194 + 59,20%
Italiano 57.210 107.334 + 87,60%
UE 59.492 75.782 + 27,40%
Extra UE 2.574 8.273 + 221,50%
Blend 4.616 5.804 + 25,70%
Altri oli 68.814 78.588 + 14,20%
ITALIA 192.706 275.782 + 43,10%

Elaborazione Confagricoltura su dati Frantoio Italia – ICQRF

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Confagricoltura: “Troppo caldo anche per i pomodori, lessati in campo e spaccati dalla pioggia”

Salta al Nord la programmazione produttiva del pomodoro da industria con una preoccupante crisi di mercato. Danni anche al Sud

Le alte temperature, minime e massime, della settimana del 26 luglio-2 agosto, hanno praticamente “lessato” in campo i pomodori, nel Nord Italia (ed in particolare in Emilia Romagna, regione vocata a questa coltivazione da industria). La condizione si è ulteriormente aggravata per la successiva perturbazione del 3 e 4 agosto che ha provocato la spaccatura delle bacche. Ma ciò che preoccupa di più è la maturazione in contemporanea del prodotto, la cui raccolta era programmata a scalare per le tre settimane successive.

Confagricoltura pone in evidenza la preoccupante crisi di mercato che si sta registrando per l’oro rosso, nonostante una programmazione produttiva 2020, sia quantitativa sia temporale, ben pianificata da parte degli operatori.

La concentrazione dei periodi di maturazione del prodotto ha mandato in tilt la tempistica della campagna di trasformazione – osserva Confagricoltura -. Le industrie, pur lavorando a pieno ritmo, non sono in grado di assorbire, in un periodo così ristretto, tutto il prodotto già maturo e pronto per la lavorazione.

Il pomodoro maturo, quindi, sta rimanendo in campo, destinato ad essere distrutto. Un danno economico ingente per le aziende che contano, nel Nord Italia, quasi 40mila ettari in produzione, due terzi dei quali nella sola Emilia Romagna.

Per la situazione meteo grandi difficoltà anche nel Sud Italia ed in particolare in Puglia, con condizioni anomale per la raccolta e la consegna del prodotto e con perdita della sua qualità.

Confagricoltura sollecita il ministero per le Politiche agricole ad attivare misure straordinarie di sostegno ai produttori, al Nord come al Sud, per minimizzare il danno dovuto all’andamento meteo climatico straordinario e avverso. Intanto sta monitorando la situazione in tutta Italia, in maniera da sollecitare contromisure adeguate.

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Confagricoltura: “Ricerca scientifica e sostenibilità ambientale rappresentano sfide inderogabili”

“Trovare nuovi modelli produttivi coniugando sostenibilità ambientale e ricerca scientifica è una sfida a cui è chiamata non solo l’agricoltura, ma anche il mondo accademico, l’industria e la politica. Anche perché c’è uno stretto legame tra sostenibilità e ricerca, e se questo si rompe, si rischia il crollo delle produzioni e la perdita di posti di lavoro”.

Lo sostiene il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che riporta quanto accaduto in Francia in questi giorni: il ministero dell’Agricoltura ha annunciato la deroga, per tre anni dal 2021, all’utilizzo di neonicotinoidi nella coltivazione della barbabietola, a fronte del calo della produzione di circa 200 milioni di euro dovuto alla presenza di afidi dannosi per la pianta.

Il ministero della transizione ecologica ha ammesso che attualmente non sono disponibili prodotti di pari efficacia per combattere la malattia e pertanto la deroga è necessaria per non mettere a rischio l’intera produzione francese di barbabietole.

La Francia è il primo produttore europeo di zucchero, con 25mila imprese che, con la trasformazione, occupano 45mila addetti e garantiscono 1 miliardo di euro di avanzo commerciale. Un tracollo del comparto avrebbe pertanto ripercussioni pesanti sull’economia agricola transalpina.

Le richieste dei produttori – che hanno provato a lottare contro gli afidi vettori del virus con ripetuti trattamenti, rivelatisi inefficaci – sono state pertanto accolte dal ministro dell’Agricoltura che, contestualmente, ha annunciato alcune misure: sarà proposta una modifica legislativa per consentire l’utilizzo di emergenza dei neonicotinoidi ai sensi della normativa comunitaria e prevedendo comunque un piano per proteggere gli impollinatori; saranno indennizzati i bieticoltori per le perdite subite; si stanzieranno 5 milioni per investimenti in ricerca e innovazione per individuare soluzioni alternative valide contro la diffusione della patologia che ha colpito le barbabietole.

Quanto accaduto in Francia – rileva Confagricoltura – dimostra che le decisioni improntate al solo divieto, che non tengono della reciprocità e non sono supportate sul piano scientifico, non fanno neanche avanzare la sostenibilità ambientale e la protezione delle risorse naturali.

Confagricoltura confida che si adottino anche in Italia scelte in grado di garantire la sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni agricole, con soluzioni tecniche adeguate a preservare la produzione e la produttività nazionale delle colture.

“Puntare su ricerca e innovazione – conclude Giansanti – è necessario anche per garantire la sostenibilità ambientale dei processi, senza rinunciare al contributo essenziale del settore primario in termini di crescita e occupazione nei vari comparti”.

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Recovery Fund, Giansanti: “Grande risultato, ma le risorse per l’agricoltura calano in termini reali”

Accolte le richieste di Confagricoltura contrarie al plafonamento

 

“Un grande risultato non solo per l’Italia, ma per il rilancio dell’economia europea, il sostegno all’occupazione e la salvaguardia del mercato unico”.

E’ il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’esito del Consiglio europeo che ha approvato il piano straordinario “Next Generation EU” e il bilancio della Ue per il periodo 2021-2027.

“Per la PAC, le risorse assegnate per il periodo 2021 – 2027 aumentano rispetto alle proposte originarie della Commissione del maggio 2018; rileviamo tuttavia che saranno comunque inferiori, in termini reali, a quelle messe a disposizione per il periodo in scadenza alla fine di quest’anno”.

“L’aspetto negativo dell’intesa raggiunta tra i capi di Stato e di governo – sottolinea il presidente di Confagricoltura – è costituito dalla conferma del processo di convergenza tra gli importi dei pagamenti diretti erogati nei diversi Stati membri, la cosiddetta ‘convergenza esterna’. E’ una scelta contraria ai principi dell’economia, perché vengono ignorati i divari esistenti a livello nazionale in termini di costi di produzione e potere d’acquisto”.

“E’ decisamente positiva la scelta che ha accolto le richieste di Confagricoltura, di non rendere obbligatorio il taglio dei pagamenti diretti alle imprese di maggiore dimensione che producono per il mercato e più integrate con le altre parti della filiera agroalimentare”.

“Con l’approvazione del bilancio pluriennale – conclude Giansanti – può essere finalizzato il regolamento che rinvia di due anni l’entrata in vigore della nuova PAC”.

“La proroga dovrà essere finalizzata a verificare quelle che sono le scelte migliori da fare per la sovranità alimentare, alla luce del quadro di grandi incertezze che caratterizza le prospettive del settore agricolo: dall’impatto della pandemia, alla situazione del commercio internazionale, fino al futuro delle relazioni commerciali tra la Ue e il Regno Unito”.

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Agrinsieme, contributi agricoli obbligatori: “Accordare proroga o non applicare sanzioni in caso di ritardo”

“In prossimità della scadenza del 16 luglio 2020, termine ultimo per il pagamento della prima rata dei contributi agricoli obbligatori a carico di coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali dovuti per l’anno 2020, moltissimi operatori lamentano forti disagi legati all’espletamento delle pratiche; tali problematiche sono dovute, in particolare, ai ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale recante i criteri per la definizione dei contributi obbligatori, che hanno fatto conseguentemente slittare la predisposizione sul portale INPS dei modelli F24 con causale LAA (lavoratori agricoli autonomi) per i pagamenti”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che ha scritto alle istituzioni competenti per chiedere una proroga del termine suddetto.

“La ristrettezza delle tempistiche – spiega il Coordinamento – unita a diverse problematiche di carattere tecnico, quali interruzioni di servizio del sistema, sta creando non poche difficoltà nei processi legati al controllo e alla stampa del modello necessario alla predisposizione della prima rata dei contributi LAA entro il termine del 16 luglio”.

“Da più parti del Paese, inoltre, ci giungono segnalazioni di ulteriori difficoltà legate alla stampa dei documenti necessari e al conseguente invio al pagamento entro il termine indicato, a causa dell’enorme afflusso di utenti all’interno del portale, anch’esso dovuto ai ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale”, aggiunge il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

“Alla luce di quanto esposto, riteniamo di grande importanza accordare una congrua proroga così da permettere alle nostre sedi di effettuare gli adempimenti previdenziali e contributivi previsti senza dover gravare in modo oneroso sulle aziende; nell’impossibilità di arrivare a una soluzione di questo tipo, chiediamo in subordine di non applicare sanzioni in caso di ritardo nei pagamenti”, conclude Agrinsieme.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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Nel 2019 ridotto il tasso di approvvigionamento medio dei prodotti agricoli

I dati elaborati dal Centro Studi di Confagricoltura

Nel 2019 il tasso di autoapprovvigionamento medio dei principali prodotti (o categorie di prodotti) agricoli si è ridotto, rispetto al 2018, dal 82,2% al 77,6%. Questa flessione si deve in parte alla riduzione delle produzioni (nove su diciassette prodotti considerati), in parte all’incremento dell’export agroalimentare e ai connessi crescenti impieghi nella trasformazione industriale.

Clicca qui per leggere i dati del Rapporto elaborato dal Centro Studi di Confagricoltura

CSC_Rapporto_autoapprovvigionamento_2019

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