Siccità, Confagricoltura: “Bene lo stato di emergenza, ora la nomina di un Commissario straordinario per fronteggiare i danni all’agricoltura e ammodernare la rete idrica nazionale”
La dichiarazione dello stato di emergenza per Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Veneto trova Confagricoltura d’accordo. Positiva la previsione da parte del Consiglio dei Ministri di 36,5 milioni di euro in favore dei territori maggiormente colpiti dalla grande siccità in corso. Si tratta di uno stanziamento economico importante, ma che rappresenta solo un primo passo verso la tutela delle produzioni e del lavoro delle aziende agricole.
La Confederazione è convinta dell’importanza della nomina, nel più breve tempo possibile, di un Commissario straordinario che, di concerto con i territori e le rappresentanze degli agricoltori, proceda con lo stanziamento delle risorse necessarie a coprire i danni già subiti dal settore primario. È fondamentale mettere in campo ogni sforzo necessario per la salvaguardia dei raccolti, e di conseguenza, l’occupazione.
Confagricoltura auspica, però, che questa grave situazione abbia tolto ogni dubbio sulla necessità di superare la politica dell’emergenza per avviare un piano per la modernizzazione del sistema idrico che il Paese aspetta da oltre 20 anni. Nell’ultimo rapporto Istat è contenuto un dato esemplificativo della condizione attuale: a causa della vetustà della rete, nel 2020 è andato perso 1 miliardo di metri cubi di acqua.
È necessaria un’inversione di marcia e alcuni strumenti sono già a disposizione. È possibile procedere fin da subito con i lavori di efficientamento della rete nazionale previsti e finanziati nel PNRR con 190 milioni di euro. Ma la manutenzione non basta: Confagricoltura è convinta che sia necessario rimodulare la destinazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicando una quota a nuove infrastrutture strategiche per la raccolta dell’acqua piovana e per la gestione e il riutilizzo dei reflui a scopi irrigui. Inoltre, il settore primario aspetta da tempo incentivi che rendano accessibili alle imprese gli investimenti in tecnologie per il risparmio idrico proprio come è stato fatto in Francia e Spagna.