Vinitaly, Confagricoltura e FISE insieme per raccontare l’Italia rurale

Imprese agricole e realtà dello sport equestre unite per raccontare il territorio italiano. È questo il progetto alla base del protocollo d’intesa firmato a Verona alla fiera Vinitaly dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti e Marco Di Paola, presidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE). 

Con questo accordo le parti si impegnano a collaborare per la valorizzazione del territorio e del paesaggio rurale attraverso gli itinerari a cavallo che collegano riserve, boschi, colline, zone lagunari e fasce fluviali e i tanti borghi dell’entroterra. 

La Federazione Italiana Sport equestri, riconosciuta dal CONI e affiliata alla Fédération équestre Internationale, conta 150.000 tesserati e condivide con Confagricoltura i valori della natura e della campagna. Insieme collaboreranno nello sviluppo di iniziative che, con gli sport equestri, promuoveranno l’Italia dei piccoli comuni da scoprire attraverso i circuiti turistici e le ippovie. 

L’intesa avrà validità fino al 31 dicembre del 2024 e agevolerà la collaborazione che comprende anche attività di formazione per tecnici e operatori del settore. 

“Con questo protocollo – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – confermiamo il nostro impegno anche nel comparto turistico, che vede coinvolti gli agriturismi e le nostre imprese che ruotano intorno al tema dell’accoglienza e della fruizione del paesaggio attraverso l’attività sportiva. Firmare l’intesa qui al Vinitaly ci permette di collegare tutto ciò al mondo del vino, che fa traino al turismo in Italia”. 

“Insieme a Confagricoltura – aggiunge il presidente della FISE, Marco Di Paola – contiamo di promuovere la cultura equestre, far conoscere i cavalli e soprattutto incentivare lo sviluppo dello sport equestre che in tante strutture agrituristiche è già un’occasione esistente. Noi siamo a fianco degli agriturismi per riuscire a farlo con maggiore cultura, responsabilità e anche maggiore sicurezza”.

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Campagna antincendio in Sicilia a rischio per mancanza di fondi, Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Inaccettabile, si corra subito ai ripari”

Un buco da 77 milioni che rischia di bloccare la campagna antincendio in Sicilia: questa la notizia delle ultime ore, dopo il lancio in conferenza stampa, la stipula di un apposito protocollo d’intesa con le organizzazioni di categoria da estendere ai singoli imprenditori agricoli e la promessa del coinvolgimento di migliaia di lavoratori forestali.

In pratica, i 77 milioni previsti dalla riprogrammazione di risorse comunitarie non ci sono, come nemmeno l’accordo tra Palermo e Bruxelles che avrebbe dovuto rendere possibile il finanziamento della campagna annunciata.

“Una notizia che ci lascia basiti e ci preoccupa – commenta il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè –, rispetto alla quale bisogna correre subito ai ripari: ne va della salvaguardia delle nostre campagne e dei nostri boschi e del futuro di migliaia di lavoratori forestali”.

“Rivolgiamo un appello al Governatore Musumeci, alla sua Giunta e all’intera Assemblea Regionale – conclude il presidente di Confagricoltura Ragusa – affinché si attivino, ognuno per il proprio ruolo e con tempi molto celeri, per reperire le risorse necessarie da capitoli ordinari del bilancio della Regione, senza attendere le procedure di riprogrammazione dei fondi europei. Ulteriori inadempienze o passi indietro non sarebbero tollerabili e rischierebbero di arrecare danni ambientali ed economici al nostro territorio”.

Ragusa, 15 giugno 2021

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Prevenzione e lotta agli incendi nelle campagne siciliane, sottoscritto protocollo d’intesa a Palazzo d’Orleans

Nascono i “Custodi del territorio”: gli imprenditori agricoli in campo attivamente a tutela dell’ambiente

Regione Siciliana e imprenditori agricoli insieme per rendere più efficace la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi: firmato a Palazzo d’Orleans un protocollo d’intesa che renderà più efficace il controllo delle campagne e delle foreste siciliane grazie alla partecipazione attiva degli agricoltori che diventeranno, così, “Custodi del territorio”.

A siglare l’accordo sono stati i direttori generali del Comando del Corpo forestale, Giovanni Salerno, del Dipartimento regionale all’Agricoltura, Dario Cartabellotta, del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale, Mario Candore, e i rappresentanti delle associazioni di categoria degli imprenditori siciliani, tra cui Confagricoltura.

Secondo l’intesa, l’attività degli agricoltori contribuirà attivamente alla sorveglianza del territorio, alla segnalazione tempestiva dei roghi e consentirà di mettere in campo buone pratiche di prevenzione, come decespugliamenti di terreni incolti e realizzazione di fasce parafuoco. Il dipartimento dell’Agricoltura promuoverà la costituzione della rete degli imprenditori “Custodi del territorio”, prevedendo anche delle premialità. Il dipartimento dello Sviluppo rurale e territoriale, titolare delle superfici demaniali forestali, assicurerà la presenza di personale per presidiare zone e periodi dell’anno ritenuti particolarmente a rischio.

Confagricoltura Ragusa invita gli imprenditori agricoli interessati ad aderire alla Convenzione a contattare i nostri uffici telefonando al numero 0932/642492 o inviando una mail all’indirizzo ragusa@confagricoltura.it

Ragusa, 11 giugno 2021

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Giornata mondiale del turismo, Agriturist: “Riscopriamo campagne e aree interne”

“Il cambio di abitudini e di offerta del settore, ancor prima dell’epidemia, ha messo al primo posto, anche nel settore viaggi, lo sviluppo sostenibile economico, ambientale e sociale dei territori. Gli agricoltori sono da sempre custodi della tradizione e della cultura delle campagne”. Lo ha messo in evidenza Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura) in occasione della giornata mondiale del turismo che si celebra il 27 settembre, dedicata quest’anno a quello rurale.

“La ricerca di spazi aperti ben si sposa con questa evoluzione, in qualche modo accelerata dalla pandemia. L’offerta unica delle 24.000 imprese agrituristiche italiane – ha continuato Congionti – consente di riscoprire le campagne, i paesini, i borghi e i percorsi meno conosciuti; un vero patrimonio che può costituire la leva per la ripartenza dell’intero settore turistico”.

“Il bilancio dell’estate appena trascorsa, dopo i mesi di fermo e nonostante la forte riduzione di matrimoni ed eventi, è stato in molti casi superiore alle aspettative. La richiesta di distanziamento – ha rimarcato il presidente di Agriturist – ci ha spinto ad incrementare le nostre attività all’esterno. Punteremo sempre di più sulle ciclovie, sulle ippovie, sui cammini religiosi, sui sentieri naturalistici e sulle fattorie didattiche, diversificando le nostre offerte e incrementando i nostri servizi”.

“Offriamo luoghi incontaminati, attività in campagna accompagnate da cibo e vino ottimi. Questa caratteristica ha consentito alle nostre imprese di diventare un segmento importante dell’offerta turistica italiana, consentendoci di partire avvantaggiati. Occorre però – ha concluso Congionti – cogliere l’occasione e incrementare questo potenziale, guardando alla sostenibilità delle aziende, all’innovazione, alla digitalizzazione e alle infrastrutture”.

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