BCE, Giansanti (Confagricoltura) critico sul rialzo dei tassi: “Avrà impatto negativo su domanda e investimenti”

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, critica l’ulteriore aumento dei tassi di riferimento fino a raggiungere il massimo storico, deciso oggi dalla Banca centrale europea (BCE).

“Una pausa sarebbe stata preferibile nella fase di rallentamento della crescita dei PIL nella zona dell’euro, che è stata evidenziata nei giorni scorsi dalla Commissione europea”.  

“La gestione della politica monetaria – sostiene Giansanti – non dovrebbe costituire un ostacolo per l’economia reale e per l’attività delle imprese. Il rialzo dei tassi avrà un impatto negativo sulla domanda e sugli investimenti. Anche i prodotti destinati all’alimentazione sono in calo”.

“Preoccupa, in particolare, l’intensità della riduzione in atto del credito bancario alle imprese che sono impegnate, tra l’altro, nelle transizioni energetica e ambientale secondo gli obiettivi fissati dalla UE. Anche la messa in opera del PNRR può risentire della stretta creditizia, riducendo così il previsto apporto degli investimenti al ciclo economico”.

“L’aumento dei tassi d’interesse – conclude il presidente di Confagricoltura – pesa anche sui conti pubblici, mentre la crescita economica apporta un solido contributo anche alla stabilità finanziaria”.

Leggi

Giansanti (Confagricoltura): “Rischio recessione se aumentano ancora i tassi di interesse”

 “Con un ulteriore aumento dei tassi di interesse salirebbe sensibilmente il rischio di una recessione generalizzata nell’area dell’euro”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, lancia l’allarme in vista della prossima riunione della Banca centrale europea (BCE) che potrebbe varare una nuova stretta creditizia.

“Gli ultimi dati della Commissione europea indicano che l’attività economica sta già rallentando e sono state riviste al ribasso le previsioni di crescita nell’area dell’euro per quest’anno e per il 2024 – rileva Giansanti -. L’inflazione è in calo, ma per i prossimi mesi è previsto un aumento dei costi energetici sui quali la nuova stretta della BCE non avrebbe effetto”.

“Preoccupa, in particolare, la recessione prevista per la Germania, che è il primo mercato di sbocco per le esportazioni italiane nel complesso e per le produzioni del settore agroalimentare. Non è quindi scontato che, come si è verificato in passato, le esportazioni del Made in Italy agroalimentare consentano di compensare la riduzione delle vendite sul mercato interno”.

Intanto l’ISTAT ha segnalato una preoccupante contrazione della produzione dell’industria alimentare. A luglio, la riduzione è stata del 4,5% sullo stesso mese del 2022. “Anche l’andamento dei prezzi agricoli all’origine risente in negativo della diminuzione dei consumi – rileva il presidente di Confagricoltura -. La riduzione è dovuta essenzialmente al taglio innescato dalla perdita di potere d’acquisto. L’aumento dei tassi di interesse comporterebbe un raffreddamento aggiuntivo della domanda”.

“La stretta creditizia già varata dalla BCE è senza precedenti per velocità e intensità – conclude Giansanti -. In aggiunta ai maggiori costi, è in calo la concessione di credito da parte delle banche. Tra le conseguenze c’è anche la crescente difficoltà delle imprese a partecipare alle iniziative del PNRR”.

Leggi