Coronavirus, Agriturist/Confagricoltura: per gli agriturismi perdite per oltre 800 milioni di euro

Salta la Pasqua e fioccano le disdette anche per la prossima estate per le quasi 24mila aziende agrituristiche italiane. Niente più vacanze e fine settimana in campagna, stop alle fattorie didattiche ed ai banchetti per matrimoni e comunioni.

“Come tutto il Paese – mette in evidenza Augusto Congionti, presidente di Agriturist – ci siamo completamente fermati. I nostri agriturismi finora, tra disdette e mancati arrivi, hanno riscontrato perdite di fatturato per oltre 800 milioni di euro, senza contare quelle derivanti dalle fattorie didattiche e dalla vendita diretta che assommano ad oltre 40 milioni di euro. Ma i nostri imprenditori, come tutti gli agricoltori, non sospendono il loro lavoro e, in molti casi, reinventano la loro attività. In tutta Italia numerosi sono gli operatori che consegnano prodotti dell’azienda agricola e pasti pronti della cucina tipica a domicilio. E c’è anche chi fa di più, ospitando medici e infermieri in servizio nelle aree più colpite dal Coronavirus.

La Pasqua e i ponti del 25 Aprile e del 1° Maggio segnano di solito l’inizio della stagione negli agriturismi italiani. Un comparto che occupa circa 100mila addetti e ospita, annualmente, 3/4 milioni di arrivi per un totale di 13,4 milioni di presenze. Con il Coronavirus si è azzerato tutto.

“Normalmente – spiega Congionti – lavoriamo cinque/sei mesi a pieno ritmo e in molte regioni si raggiunge il pienone proprio già tra maggio e giugno, con gli ospiti stranieri, che certamente non torneranno presto nel nostro Paese. Non ci sono guadagni, mentre restano i problemi da affrontare, come quello della mancanza di liquidità e del notevole carico di tributi”.

“E’ vero che ci sono molte disdette e che non arrivano ancora le prenotazioni per l’estate, però sono assolutamente convinto che, finita l’emergenza della pandemia, la vacanza preferita dagli italiani sarà proprio quella in agriturismo – conclude il presidente di Agriturist -. Lo dico perché, dal mare alla montagna, passando per le colline, dopo il lungo periodo di quarantena, gli italiani cercheranno spazi aperti e vasti orizzonti. Le nostre aziende propongono un’offerta ricca, mai banale o monotona, che permette di scegliere, secondo i propri gusti e il proprio budget, tra sport, cultura, buona cucina, rilassandosi in piena campagna e ‘respirando’ la natura.”

Leggi

Pienone negli agriturismi a Ferragosto, ma l’abusivismo penalizza il settore

“In questa settimana di Ferragosto avremo il picco di presenze, ma non è un momento favorevole per l’attività agrituristica. Non tanto per un calo della domanda, quanto per la crescita dell’abusivismo che sta mettendo in seria difficoltà le aziende agrituristiche in regola con tutti gli adempimenti di legge, fiscali e burocratici”.

A dare l’allarme è Cosimo Melacca, presidente di Agriturist, l’Associazione per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio di Confagricoltura, e titolare di un’azienda agrituristica in provincia di Savona nei giorni del periodo ferragostano, segnati dall’esodo verso i luoghi di vacanza, anche per chi è alla ricerca di relax nel verde della campagna di un agriturismo per essere a più stretto contatto con la natura.

“Le aziende agrituristiche più penalizzate – spiega Melacca – sono quelle lontane dai luoghi di grande interesse turistico e situate nelle zone interne, ma l’offerta turistica abusiva e senza regole crea gravi danni anche gli albergatori. Il turismo sommerso vale 13 miliardi di euro. Di recente il ministero delle Politiche agricole, alimentari forestali e del turismo ha introdotto l’obbligo di assegnare un numero identificativo a ogni struttura turistica: questo rappresenta un primo passo in avanti, ma non basta. Occorrono anche i controlli sul territorio, così come avviene per l’agriturismo”.

Come sta andando la stagione estiva negli agriturismi? “Non possiamo far finta che vada tutto bene in nome del marketing: in base ai dati raccolti – spiega il presidente di Agriturist – la flessione, rispetto alle presenze in agriturismo rilevate nello scorso anno, è del 10% o anche del 20% per le strutture ubicate in zone di grande appeal turistico. Le perdite sono maggiori, arrivano anche al 50%, se gli agriturismi non si trovano in posizioni così favorevoli”.

In Italia l’ultimo censimento disponibile, quello del 2017, evidenziava la scomparsa di circa 1.300 strutture che svolgevano attività agrituristica e la contestuale apertura di altre 1.500 agriturismi. “Leggendo questi dato il bilancio sembra essere positivo per la creazione di 200 nuove strutture. In realtà questi nuovi agriturismi nascono solo grazie ai subentri generazionali, il passaggio di padre in figlio con la chiusura e la riapertura dell’azienda”.

Leggi

Agriturismi: nel 2017 più presenze e valore economico, aumentano le imprese al femminile

Cosimo Melacca, presidente di Agriturist (Confagricoltura): “Un trend positivo per l’agriturismo a conferma dell’interesse dei turisti italiani e stranieri per vacanze nelle aziende agricole”.

Il dato più evidente delle cifre 2017 sull’agriturismo appena pubblicate dall’ISTAT è il netto e costante aumento, negli ultimi 10 anni, delle aziende agricole che hanno investito sull’avvio dei servizi di ospitalità. Lo rileva Agriturist, Associazione per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio di Confagricoltura, attribuendo questo sviluppo al desiderio di un turismo diverso, più rilassato, alla scoperta dell’Italia dei borghi, dell’enogastronomia, delle tradizioni agricole, che permette di vivere un’esperienza sempre più legata al territorio, al made in Italy e al concetto di benessere inteso nel senso più ampio del termine.

Negli ultimi dieci anni sono aumentati i posti letto (+40,7%), le piazzole di sosta (+66,5%) e i posti a sedere (37,1%), ma è cresciuta moltissimo l’offerta di sport e attività varie, a dimostrazione che all’interesse per una vacanza rilassata, che segue i ritmi della campagna e della natura e che permette di gustare prodotti agricoli di qualità vanno uniti pacchetti turistici integrati con attività diverse dal trekking, alle passeggiate a cavallo, dai corsi di cucina al benessere. Accanto ai dati positivi – rimarca Agriturist – va anche segnalato che 1376 aziende, nel 2017, hanno cessato la loro attività.

Sottolineo puntualmente – ricorda Cosimo Melaccacome la nostra agricoltura, insieme alla cultura e all’arte, costituiscano un universo unico, che fa bene al turismo, all’economia, alla società: un patrimonio irripetibile da valorizzare, tutelare e difendere dalla concorrenza sleale. L’abusivismo è un problema che esiste e a cui va assolutamente trovata, nelle sedi opportune, una soluzione. Gli operatori non autorizzati, di cui è impossibile avere cifre ufficiali, danneggiano l’intero sistema turistico”.

Sono aumentati gli agriturismi che producono Dop e Igp, cosi’ come è netta la connotazione “al femminile” della crescita dell’agriturismo nel 2017: sono 8.483 gli agriturismi gestiti da donne. L’agriturismo – conclude la nota di Agriturist – ha tutte  le carte in regola per intercettare quote significative del turismo mondiale. Le potenzialità di sviluppo dell’offerta sono ancora notevoli, soprattutto in termini di antichi edifici rurali da recuperare per l’accoglienza, con la proposta di attività diversificate, per venire incontro alle nuove richieste della collettività e l’offerta di specialità enogastronomiche “made in Italy”, da valorizzare tramite la ristorazione e la vendita sul posto.

 

Leggi

A Ferragosto sempre più italiani e turisti stranieri scelgono la campagna: i numeri di Agriturist (Confagricoltura)

Quella del 2018 si conferma un’estate importante per l’agriturismo tricolore. In aumento le presenze straniere, soprattutto di olandesi, tedeschi, austriaci, seguiti da francesi, belgi, svizzeri e nord europei. Anche gli americani apprezzano sempre più le vacanze nelle campagne italiane, soprattutto in Lombardia, Piemonte, Toscana e Puglia. Lo conferma Agriturist (Confagricoltura), spiegando che gli stranieri prenotano prevalentemente online. Premiate le strutture che offrono ristorazione. Le famiglie preferiscono alloggiare in appartamenti attrezzati; il soggiorno medio, nelle camere, rispetto allo scorso anno è salito a 4-5 giorni.

“L’agriturismo – mette in evidenza Cosimo Melacca, presidente di Agriturist –  è una formula di vacanza che, a prezzi contenuti, permette di coniugare relax in campagna, mare, collina, montagna, cultura, con le città d’arte e il buon cibo. Gli italiani privilegiano sempre più l’ospitalità familiare, la buona cucina, i prodotti tipici, il benessere, il relax e le attività all’interno dell’azienda. Gli stranieri, invece, cercano, oltre al buon cibo, gli agri campeggi (soprattutto olandesi e tedeschi) e le attività di scoperta ed escursioni in bici, a cavallo e percorsi di trekking”.

La crescita del turismo contribuisce allo sviluppo dell’economia agricola italiana attraverso gli ospiti delle aziende agrituristiche, la vendita diretta dei prodotti delle aziende agrituristiche e in generale dei turisti nelle zone rurali. “Questo dimostra – continua Melacca – quanto il settore agrituristico debba essere sempre più valorizzato come fondamentale driver economico di crescita e difeso dai fenomeni di abusivismo e di operatori improvvisati su piattaforme Internet. Le nostre campagne sono percepite come un luogo dove si mangia bene, si vive a contatto con la natura e ci si rilassa. E gli imprenditori di Agriturist adeguano alle richieste dei clienti offrendo sistemazioni diverse: dagli agriturismi di charme a quelli sportivi,  dalle spa alle attività per bambini e le escursioni”.

Maggio e giugno 2018 molto piovosi, non hanno aiutato la partenza della stagione e gli operatori sperano di recuperare, oltre che in agosto e a ferragosto in particolare, con un’estate allungata a settembre. Proprio dall’estate, ricorda Agriturist, dipende in gran parte la performance dell’intero anno. E’ in questo periodo che si concentrano oltre i due terzi delle presenze turistiche degli italiani.

Il Centro studi di Confagricoltura stima che l’anno scorso l’agriturismo ha registrato 3,2 milioni di arrivi con un incremento del 4,8% rispetto al 2016, e 12,6 milioni di pernottamenti, con un incremento dell’4,9% e il fatturato complessivo per i soli alloggi ha raggiunto  443 milioni di euro.

Tabella 1 – Stranieri che hanno viaggiato in Italia nel periodo gennaio-aprile

(2016-2018 – x 000)

Viaggiatori Pernottamenti Durata media del soggiorno gg.
2016 12.981 77.306 5,95
2017 14.171 80.076 5,65
2018 14.495 83.587 5,76
Var % 2016-17 +9,17% +3,58% -5,04%
Var % 2017-18 +2,29% +4,38% +1,95%

Elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Bankitalia

Leggi

Ponte Primo Maggio, Agriturist (Confagricoltura): sempre più italiani e turisti scelgono gli agriturismi

Il ponte del Primo Maggio milioni di Italiani lo trascorreranno negli agriturismi, a contatto con il verde coltivato e la natura, godendo delle bellezze paesaggistiche, di tradizioni e cultura rurale, dell’offerta enogastronomica genuina, di sport all’aria aperta (in particolare equiturismo, cicloturismo, trekking). Lo sottolinea Agriturist, l’associazione del turismo in campagna, promossa da Confagricoltura, che ha fatto il punto sulla situazione nelle varie regioni.

L’aumento delle prenotazioni – pone in evidenza Agriturist – riguarda soprattutto i turisti italiani. Ma in Piemonte il pienone è dato dagli stranieri (tedeschi, svizzeri, austriaci e francesi) con soggiorni mediamente di tre giorni. In particolare  si registra il tutto esaurito nelle Langhe e nel Monferrato.

Le permanenze medie per il ponte del Primo Maggio – osserva ancora  Agriturist – sono prevalentemente di 2 notti; si differenzia la Campania con prenotazioni di più notti. Si prevede pieno soprattutto in Costiera e in concomitanza con sagre e manifestazioni. Continuano prenotazioni last minute.

Tutta la Toscana fa il pieno. Soggiorno medio di due notti. Decisamente meglio di Pasqua grazie alle temperature piacevoli. Unico neo i pernottamenti troppo brevi di turisti prevalentemente italiani, anche se sulla costa cominciano ad arrivare i tedeschi.

Soggiorni più lunghi, anche di 3 notti si registrano in Puglia, dove c’è il tutto esaurito e la richiesta si mantiene alta con soddisfazione degli operatori: al top il  Salento e il brindisino, benissimo Bari ed il Gargano.

Sicilia con luci ed ombre – evidenzia Agriturist -. In provincia di Trapani situazione in parte compromessa dalla riduzione dei voli low cost dell’aeroporto che taglia fuori molti arrivi anche a Mazzara e Marsala. Tengono S. Vito, Scopello e Castellammare. In flessione Agrigento. Bene Catania. Molto bene Siracusa e Ragusa. Palermo altalenante.

Lombardia molto bene. Operatori soddisfatti soprattutto in collina e sui laghi, Garda in testa. Pernottamenti minimi tre giorni, ma qualche arrivo c’è già stato dal 26/27 aprile.

Liguria bene, anche se i soggiorni sono brevi e last minute. Benissimo Emilia Romagna.

“L’andamento generalmente positivo mette in evidenza come l’agriturismo continui a piacere – conclude Agriturist -. L’importante è scegliere agriturismi ‘veri’, cioè imprese che assumono, investono sul territorio e che lo mantengono attraverso l’attività agricola. Troppi i fenomeni che si registrano di abusivismo, dei B&B senza partita Iva, fuori da regole, tassazioni e controlli. Con il rischio di far disamorare i vacanzieri e di creare un danno di immagine a tutto il settore”.

Leggi

Agriturist (Confagricoltura): tutto esaurito negli agriturismi siciliani (e non solo) per Natale e Capodanno

Agriturismi con il vento in poppa per le feste: trascorrerle in campagna è un’occasione unica per vivere giorni di relax in un’atmosfera magica e romantica. “Non è un segnale di crisi della famiglia – precisa Cosimo Melacca, presidente di Agriturist al contrario è un modo moderno di trascorrere le feste con i propri cari in un’atmosfera familiare, senza doversi caricare dell’organizzazione di pranzi e cene, passando una vacanza tranquilla, staccando dalla routine del quotidiano”.

Le aziende agricole offrono la soluzione giusta e capace di unire il buon cibo a prezzi contenuti in un’atmosfera conviviale. Grandi e piccini possono vivere l’esperienza in montagna in stile Heidi, oppure vicino alle città d’arte, in collina e, perché no, anche al mare o al lago. Il dato certo è che anche quest’anno gli italiani preferiranno trascorrere sia Natale sia Capodanno a diretto contatto con la terra e i suoi tesori, allontanandosi dal caos della vita cittadina per ristabilire un contatto con la natura e riscoprire antichi sapori.

L’Italia – prosegue Melacca – è la terra degli agriturismi e se ne trovano di ottimi e per tutti i gusti dai più rustici ai più esclusivi in ogni regione, ma tutti come denominatore comune offrono menù che valorizzano la cucina e la gastronomia locale. Le destinazioni più ambite, dunque, quest’anno, come sottolinea una indagine di Agriturist, non saranno le capitali europee, né tantomeno le località esotiche, ma gli agriturismi. Chi lavora il 24, 25 e il 26 dicembre, sta registrando un record di prenotazioni, con moltissimi casi di tutto esaurito”.

In Lombardia a farla da padrona a Natale saranno gli agriturismi in pianura, mentre quelli di montagna sono quasi pieni per le vacanze di Capodanno. In Piemonte le previsioni sono ottime, così come in Liguria e Veneto. In Puglia si fa fatica a trovare posto, la Campania continua a mostrare un forte trend di crescita (soprattutto nelle costiere Sorrentina e Amalfitana) e in Sicilia, in molti agriturismi, è tutto esaurito soprattutto per Natale e Capodanno.

Bene anche la Calabria e vicino alle città d’arte in Emilia Romagna e Toscana. Grossi problemi, purtroppo, permangono ancora nelle aree terremotate, ma i gestori lavorano con determinazione per riportare la situazione finalmente alla normalità. Nel Lazio buoni risultati soprattutto per gli agriturismi vicini alla Capitale: la gita ‘fuori porta’ è importante per i romani.

I clienti delle feste sono soprattutto italiani: a Natale famiglie e gruppi di famiglie, mentre a Capodanno, oltre alle famiglie, ci sono prenotazioni di gruppi di amici. Tutti, però, molto sensibili al buon cibo genuino, alla natura, alla sostenibilità e alla qualità. “La vacanza in agriturismo – conclude il presidente nazionale di Agriturist – corona il successo di un modello del ‘made in Italy’ che non invecchia mai, inventato da Confagricoltura con la creazione di Agriturist più di 50 anni fa e che oggi, in Italia, conta quasi 22 mila strutture, con una crescita costante di posti letto, di ristoranti, oltre che del numero degli ospiti”.

Leggi
  • 1
  • 2