Canapa, Agrinsieme chiede la sospensione del decreto che ne limita l’uso a fini farmaceutici

Roma, 20 settembre 2023 – Sospendere il decreto che dichiara illecito l’uso non farmacologico del prodotto da estratti di canapa, alla luce delle evidenze scientifiche e in considerazione anche delle pratiche adottate in altri Paesi europei, e avviare un percorso di approfondimento condiviso e partecipato da istituzioni, operatori e comunità scientifica.

 

E’ la richiesta avanzata da Agrinsieme ai ministri della Salute, Orazio Schillaci, e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in merito al decreto 7 agosto 2023 (n. 20AO5476) emanato dal ministero della Salute, che revoca il decreto 28 ottobre 2020 e aggiorna le tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti psicotrope.

 

Il provvedimento, – spiega il Coordinamento – inserendo le composizioni ad uso orale di Cannabidiolo ottenuto da estratti di canapa nella tabella dei medicinali, sezione B, è fortemente restrittivo e presenta molte criticità, a partire dall’essere in contrasto con i principi dell’UE relativi alla libera circolazione delle merci, con inevitabili ripercussioni sugli operatori economici.

 

“Le limitazioni sull’utilizzo di CBD – aggiunge Agrinsieme – rischiano di demonizzare un settore come quello della canapa industriale, regolamentato dalla legge 242 del 2016, che presenta un enorme potenziale in termini di fibra, alimenti, florovivaismo, cosmetica, bioplastiche, bioedilizia, etc”.

 

Solo nel nostro Paese la vendita di prodotti a base di CBD vale circa 150 milioni di euro l’anno e impiega, nelle diverse fasi della filiera, circa 10.000 lavoratori, con una percentuale molto alta di giovani impiegati nella produzione agricola.

 

In Europa, Italia compresa, la domanda di prodotti con CBD è inoltre in continuo aumento. “Per questo motivo, – spiega il Coordinamento – la scelta di obbligare la commercializzazione di CBD ad uso esclusivamente farmacologico escluderebbe molte aziende italiane dal mercato, con evidenti conseguenze negative sia dal punto di vista economico che sociale”. Con il provvedimento in oggetto, infatti, l’Italia rischierebbe di essere l’unico Paese europeo a considerare il CBD con le preparazioni ad uso orale come stupefacente favorendo aziende straniere, soprattutto francesi e tedesche, nel complesso di un mercato sempre più fiorente.

 

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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Proposta di legge “Agricoltura Contadina”, Agrinsieme: finalità condivisibile ma una nuova figura professionale rischia incertezza e sovrapposizione. Necessario attento esame misure introdotte

Roma, 13 giugno 2023 – Si è svolto nei giorni scorsi il ciclo di audizioni presso la Commissione Agricoltura della Camera sulla proposta di legge per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina. Agrinsieme (coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) ha preso parte all’audizione evidenziando luci ed ombre del provvedimento. La proposta è finalizzata alla valorizzazione dell’agricoltura quale elemento di coesione economico-sociale nelle aree marginali e nei vari contesti rurali. 

Secondo Agrinsieme il testo in esame presenta alcuni punti condivisibili ma la principale criticità riguarda l’effettiva efficacia degli strumenti messi in campo per lo sviluppo del modello di agricoltura contadina. Strumenti che il coordinamento giudica inadeguati. È limitante la previsione, come unica forma giuridica per le realtà territoriali dedicate alla valorizzazione delle aree agricole marginali, quella della cooperativa dei soci esclusivamente lavoratori.

Al contrario, Agrinsieme ritiene che il modello cooperativo potrebbe essere quello giusto sia per dare nuovo slancio alla conduzione dei terreni in aree marginali, sia per sviluppare gli interessi dei piccoli imprenditori agricoli non necessariamente nella veste di soci lavoratori. Il coordinamento propone di inserire nella definizione di “agricolture contadine” anche le microimprese e gli imprenditori agricoli professionali. 

La definizione di “aziende agricole contadine”, legata esclusivamente alla forma di associazione, potrebbe penalizzare lo svolgimento delle attività economiche agricole di natura commerciale e di creare confusione e incertezza. Il rischio è che l’introduzione di una figura professionale ex novo crei elementi di confusione e incertezza, con una stratificazione eccessiva con gli altri soggetti già esistenti. L’idea di creare per ogni singola circostanza delle nuove creare figure soggettive con proiezioni orizzontali contrasta con la prospettiva di armonizzazione del sistema.

Altra criticità emerge nel riferimento al il Registro dell’agricoltura contadina. Considerando che la sua iscrizione ha una valenza quasi costitutiva, e non meramente certificativa ed informativa, la norma non appare in linea con i principi di semplificazioni. Al riguardo Agrinsieme chiede che sia prevista una norma sui controlli e sulle relative sanzioni di tipo amministrativo in caso di autodichiarazioni mendaci.

Condivisibile è, invece, la previsione per i comuni di incentivare la creazione di unità gestionali, accorpando terreni gestibili in modo omogeneo attraverso associazioni tra i proprietari dei terreni. Bene anche la semplificazione dei requisiti edilizi dei locali destinati alla trasformazione, alla lavorazione e alla somministrazione dei prodotti agricoli. Positivi anche all’esonero dal pagamento del diritto annuale per l’iscrizione alle CCIAA e la possibilità di svolgere lavori di manutenzione alle strutture in economia e di regimazione irrigua e realizzazione di bacini di accumulo. 

Agrinsieme condivide, infine, l’istituzione dell’11 novembre quale giornata nazionale dedicata alla cultura del mondo contadino e della rete italiana della memoria della civiltà contadina.

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Olio d’oliva, non cambiano le norme UE per la vendita del prodotto sfuso. Accolte le istanze di Agrinsieme a difesa della qualità e della sicurezza

Roma, 5 maggio 2023 – Agrinsieme esprime grande soddisfazione per la decisione della Commissione UE di ritirare la proposta di modifica delle norme di commercializzazione per consentire la vendita di olio di oliva sfuso.

Agrinsieme aveva fortemente caldeggiato questo esito nei vari tavoli di confronto a livello nazionale ed europeo, sottolineando la pericolosità dell’apertura alla vendita di olio sfuso per diversi motivi, in particolare per il rischio di peggioramento della qualità del prodotto e la difficoltà ad eseguire i controlli necessari per evitare frodi e garantire sicurezza del consumatore. 

In caso di bottiglie aperte e riutilizzabili – spiega il Coordinamento – non ci sarebbe infatti alcuna garanzia né della qualità, né del rispetto delle norme igieniche. La vendita di olio sfuso comporterebbe sicuramente una conservazione inadeguata per errata esposizione alla luce e al calore, per l’ossidazione e la contaminazione da batteri. 

Inoltre – aggiunge Agrinsieme – la vendita di olio sfuso avrebbe potuto vanificare gli sforzi compiuti dagli operatori e dagli Stati membri per garantire il rispetto delle norme di commercializzazione degli oli d’oliva. Nel corso degli anni gli operatori si sono impegnati affinché la qualità del prodotto immesso sul mercato interno ed esportato fosse ottimale,  sensibilizzando i consumatori anche sui valori nutrizionali e aumentandone la riconoscibilità. 

Con la vendita di olio sfuso sarebbero stati annullati molti risultati fin qui ottenuti.

Alla decisione della Commissione nell’ultima riunione del Comitato di gestione ha contribuito l’azione congiunta dei Paesi dell’area del Mediterraneo. Agrinsieme ringrazia il MASAF, che ha compreso e sostenuto nelle sedi europee l’istanza della filiera produttiva nazionale per la valorizzazione del settore dell’olio di oliva.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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Xylella, Agrinsieme chiede la nomina di un commissario straordinario

Roma, 19 aprile 2023 – Un Commissario straordinario ad acta in grado di governare gli attuali strumenti finanziari e tutte le azioni necessarie messe in campo, al fine di accelerare l’uscita dall’emergenza e gestire in maniera programmatica il ripristino del patrimonio olivicolo perso e la gestione di quello indenne.

E’ la richiesta avanzata con forza dal Coordinamento di Agrinsieme durante l’audizione indetta dalla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati in merito all’indagine conoscitiva avviata dalla stessa Commissione sull’emergenza Xylella fastidiosa in Puglia.

“Riteniamo tale provvedimento non più procrastinabile – ha affermato Luca Lazzàro, di Confagricoltura, intervenuto a nome di Agrinsieme – Il Commissario straordinario dovrà essere immediatamente operativo e, seguendo il modello della Zone Economiche Speciali, dovrà essere accompagnato da un’adeguata struttura sul territorio pugliese e da strumenti di natura fiscale e contributiva che possano agevolare la ripresa dell’occupazione nell’area. Si ricorda infatti la perdita di circa 30.000 posti di lavoro a causa dell’avanzata del batterio. Con adeguati strumenti utili alla rigenerazione produttiva in Puglia, coadiuvati da procedimenti autorizzativi e burocratici snelli e veloci, si potrebbe dare nuovo slancio all’area colpita”.

Tali iter – ha precisato il Coordinamento – dovranno inoltre servire a incidere sulla gestione della sputacchina, che va necessariamente contrastata pulendo i cigli stradali e le aree pubbliche e intervenendo per garantire la pulizia dei terreni in stato di abbandono.

Un primo passo è stato fatto con la misura contenuta nel Milleproproghe, relativa agli interventi a favore del comparto olivicolo colpito dalla Xylella fastidiosa per l’annualità 2023, con una proposta che aveva come obiettivo anche una ricomposizione fondiaria e una rigenerazione dei territori interessati dall’evento patogeno. Utile per intervenire anche su un rilevante fattore di competitività, quale la taglia aziendale, ad esempio con il finanziamento di progetti di rigenerazione su lotti minimi che partano dalla superficie minima di cinque ettari. Un ruolo importante a tal riguardo possono rivestirlo le cooperative di conduzione dei terreni che possono semplificare i processi di aggregazione e rendere più funzionali e sostenibili gli investimenti.

L’audizione è stata l’occasione per Agrinsieme per richiedere ulteriori fondi e un’attuazione più incisiva del Piano di rigenerazione dell’olivicoltura pugliese con l’implementazione di tutte le misure e la valutazione di un eventuale riorientamento delle risorse verso gli strumenti più utilizzati e per ribadire l’importanza della ricerca e dell’innovazione come uniche chiavi di volta per giungere a una vera soluzione della problematica.

Sempre in tema di ricerca e innovazione – ha concluso Agrinsieme – è necessario che il Commissario straordinario abbia tra i propri compiti quello di coordinare la ricerca scientifica, da attuarsi anche sul patogeno, facendo sì che tutte le università e gli enti di ricerca lavorino all’unisono a progetti che abbiano ricadute pratiche in termini di rallentamento del contagio.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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Agrinsieme: agricoltore custode, provvedimento condivisibile che mette in risalto il valore ambientale ed ecosistemi del primario

“Esprimiamo pieno apprezzamento per l’impianto di un provvedimento diretto a strutturare in maniera uniforme la figura dell’agricoltore quale ‘custode dell’ambiente e del territorio’, dando maggiore risalto alle sue funzioni in termini di salvaguardia ambientale ed ecosistemica, ma anche in relazione alla protezione del territorio dallo spopolamento, dall’abbandono e dal dissesto idrogeologico”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Copagri Giovanni Bernardini, intervenendo per Agrinsieme in audizione in Commissione Agricoltura del Senato nell’ambito dell’esame del ddl recante disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura.

“Per tali ragioni, non possiamo che supportare questa iniziativa legislativa, che incontra il nostro pieno sostegno, in quanto intende operare un deciso rilancio dell’immagine del Primario, troppo spesso bersagliato da accuse di inquinamento ambientale che in molti casi si stanno traducendo in politiche comunitarie poco attente verso coloro che producono cibo sano, di qualità e che lavorano quotidianamente per difendere la capacità produttiva del Paese”, ha evidenziato il rappresentante del coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

Per Agrinsieme, “va accolta con favore l’istituzione di una Giornata nazionale dell’agricoltura, così come di iniziative per la celebrazione della Giornata che coinvolgano anche gli istituti scolastici di ogni ordine e grado attraverso la promozione di iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati al tema dell’agricoltura”.

“E’ bene però continuare a lavorare per migliorare l’impianto normativo del testo, facendo in modo che questo, anche grazie alle proposte di modifica avanzate dal Coordinamento, vada a rappresentare un valido strumento per dare nuovo impulso al settore primario; in particolare, bisogna scongiurare il rischio che una simile iniziativa vada a creare delle differenziazioni tra gli agricoltori stessi, a vantaggio di tutti coloro i quali andranno a beneficiare di premialità perché iscritti nell’Elenco degli agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio”, ha concluso Bernardini.

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Vino, Agrinsieme: le avvertenze irlandesi su etichette alcolici sono un precedente che mette a rischio le regole del mercato unico

La proposta irlandese di inserire nelle etichette delle bevande alcoliche le indicazioni di rischio per la salute preoccupa molto Agrinsieme. In audizione alla Commissione Agricoltura della Camera, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ha espresso il proprio giudizio negativo per l’iniziativa di Dublino e per l’assenza di reazioni da parte della Commissione europea davanti alla notifica del nuovo regolamento irlandese.

Sbagliata la scelta da parte dell’istituzione di non prendere in considerazione in alcun modo le riserve presentate dall’Italia insieme ad altri 11 Stati membri, con i quali condivide la necessità di rafforzare le attività di educazione e informazione su un consumo moderato e consapevole di vino.

La mancata opposizione della Commissione è un atto molto grave perché ha permesso l’introduzione di un potenziale ostacolo alle regole sulla libera concorrenza per il commercio interno all’Ue. Secondo il coordinamento si tratta di un grave precedente che mette a rischio il funzionamento del mercato unico, dato che apre le porte ad altre iniziative nazionali unilaterali.

La proposta irlandese, sottolinea Agrinsieme, è ancora più pericolosa se si considera il contesto legislativo in discussione a livello europeo, visto che siamo alla vigilia della modifica del regolamento CE 1169/2012 sulle informazioni da comunicare nelle etichette alimentari.

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Energia, Agrinsieme: crisi straordinaria, urgenti misure europee per la tenuta del settore e la sicurezza alimentare

Roma, 8 settembre 2022 – Agrinsieme, il Coordinamento che riunisce Cia–Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – rilancia le proposte del Copa-Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole-Confederazione Generale delle Cooperative agricole) in vista del Consiglio straordinario Energia, convocato domani per cercare una risposta comune tra gli Stati membri all’aggravarsi della crisi energetica e all’impennata dei prezzi.

L’aumento dei costi di gas, elettricità, carburante, fertilizzanti e imballaggi stanno strozzando la filiera e in particolare le imprese agricole, ulteriormente penalizzate dall’andamento del clima, con siccità e nubifragi che hanno ridotto i volumi produttivi in Italia e in Europa.

Agrinsieme rilancia pertanto il messaggio del Copa–Cogeca e delle organizzazioni europee della filiera agroalimentare che hanno rivolto alle istituzioni UE un appello per avere garanzie sull’accesso all’energia, limitandone i costi, per assicurare la tenuta delle imprese del comparto e la sicurezza alimentare.

In vista del Consiglio straordinario Energia della UE di domani, la Commissione ha indicato prioritari da sostenere, in questa fase particolarmente critica, le famiglie e i settori vulnerabili.

“Chiediamo che l’agroalimentare sia riconosciuto tra questi – afferma Agrinsieme – anche per la rilevanza che la spesa alimentare ha sul bilancio delle famiglie, specialmente sui nuclei meno abbienti. Sono già evidenti, proprio per la crescita dei prezzi, segnali di contrazione dei consumi”.

“La voce ‘alimentazione’ è quella che ha fatto registrare, dopo l’energia, la crescita più sostenuta in termini di inflazione. Contenere i costi di produzione è il modo più immediato e diretto per frenare la crescita dei prezzi al consumo”.

E’ fondamentale – conclude il Coordinamento – che siano messe in campo nel più breve tempo possibile tutte le misure affinché la filiera agroalimentare continui ad operare, garantendo la fornitura di prodotti di alta qualità al miglior prezzo possibile.

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No di Agrinsieme alla vendita dell’olio d’oliva sfuso: la proposta della Commissione UE mette a rischio sanità e qualità del prodotto e le regole della concorrenza

Agrinsieme, coordinamento che riunisce Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – ha scritto al Ministero della Politiche Agricole affinché si adoperi a respingere con forza la proposta della Commissione Ue di autorizzare la vendita di olio d’oliva sfuso su base volontaria.

Il Coordinamento spiega che tale ipotesi, che prevede la modifica del Regolamento di esecuzione 29/2012, comporterebbe seri rischi di sicurezza, di mercato, di reputazione e di frode.

Per Agrinsieme, il primo rischio riguarda la qualità dell’olio d’oliva e la sicurezza sanitaria per il consumatore che sarebbero compromesse dalla commercializzazione del prodotto in bottiglie aperte e riutilizzabili. Modalità che non darebbero alcuna garanzia neanche sul rispetto delle norme igieniche.

La proposta della Commissione Ue aumenterebbe anche il rischio di frodi, poiché risulterebbe molto difficile, se non impossibile, monitorare la qualità dell’olio d’oliva rimanente nel contenitore dopo la sua apertura. Ad essere compromessa sarebbe poi la trasparenza nei confronti dei consumatori, che non avrebbero garanzie sulla corrispondenza tra quanto indicato in etichetta e quanto contenuto nella bottiglia riempita.

Tutto ciò  – specifica Agrinsieme nella missiva al Mipaaf – vanificherebbe gli sforzi degli operatori del settore che nel corso degli anni hanno lavorato duramente per garantire la qualità dell’olio d’oliva immesso sul mercato e investito nella sensibilizzazione su qualità e valori nutrizionali di questo prodotto di eccellenza e simbolo della dieta mediterranea.

Se venisse autorizzata la vendita di olio sfuso su base volontaria, verrebbero annullati molti di questi risultati e si andrebbe incontro ad una distorsione della concorrenza interna nel mercato unico.

In ogni caso, per Agrinsieme, l’autorizzazione alla vendita di prodotti sfusi su base volontaria non risponderebbe, come auspicato dalla Commissione, alle preoccupazioni dei consumatori in materia di sostenibilità ambientale: la vendita di prodotti sfusi al dettaglio, infatti, non riduce, né elimina, l’impatto ambientale dell’imballaggio, poiché il prodotto dovrebbe essere comunque riconfezionato in contenitori nei negozi. Tali contenitori non offrirebbero lo stesso livello di garanzie igieniche degli imballaggi standardizzati, visto che non sarebbero soggetti a controlli obbligatori di conformità alle normative ambientali.

Agrinsieme chiede quindi con forza il sostegno dell’amministrazione italiana sul mantenimento dell’obbligo di imbottigliamento per l’olio d’oliva, per non metterne a rischio sicurezza, qualità e reputazione, nonché per il bene dei produttori e dei consumatori.

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Agrumi, dal 14 luglio Cold Treatment obbligatorio per le importazioni dai Paesi a rischio Falsa Cydia: una vittoria di Agrinsieme

Sarà applicato dal 14 luglio il nuovo Regolamento Ue (n. 959-2022) che obbliga al Cold Treatment le arance provenienti da Paesi in cui è presente la Falsa Cydia (Thaumatotibia Leucotreta). Un risultato importante, fortemente richiesto da Agrinsieme, il Coordinamento composto da Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, e ottenuto grazie all’intensa e coesa attività di lobby, portata avanti con il gruppo di contatto agrumi che coinvolge Italia, Francia, Spagna e Portogallo, e con le amministrazioni nazionali.

Agrinsieme era intervenuta ripetutamente negli ultimi mesi presso le istituzioni europee sollecitando l’adozione di misure concrete ed efficaci in grado di prevenire i rischi fitosanitari derivanti dalle importazioni di agrumi. Una pressione esercitata sulla base delle informazioni contenute nell’analisi del rischio fitosanitario dell’Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante (EPPO), avallata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e dai risultati della consultazione svolta dall’Organizzazione mondiale del commercio.

Le organizzazioni del Coordinamento hanno rivendicato questo “storico risultato” ottenuto in favore della salvaguardia delle produzioni nazionali ed europee anche nel corso dell’incontro del gruppo fitosanitario di Italia, Francia, Spagna e Portogallo. La riunione, svolta il 27 giugno scorso, si è conclusa con l’auspicio che i nuovi requisiti vengano estesi al più presto all’intero settore agrumicolo.

Considerato che il Cold Treatment è obbligatorio già da tempo per le esportazioni di agrumi dall’Ue verso Usa, Cina e Giappone, per il Coordinamento l’inserimento dell’obbligo nel regolamento rappresenta un primo passo verso il rispetto del principio di reciprocità.

C’è ancora molto lavoro da fare per garantire un’adeguata tutela fitosanitaria nel territorio europeo. L’attenzione di Agrinsieme resterà alta per scongiurare l’ingresso di pericolose fitopatie (quali la CBS – Citrus Black Spot) e per promuovere contromisure in grado di difendere le produzioni Ue.

 

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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Gasolio agricolo, firmata convenzione tra l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e Agrinsieme Sicilia. Marchese Ragona (Confagricoltura): “Un importante risultato per gli agricoltori siciliani”

Nella mattinata di ieri, presso gli Uffici dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura a Palermo, è stata firmata la convenzione tra Agrinsieme (rappresentata dai presidenti regionali di Confagricoltura, Rosario Marchese Ragona, di CIA, Graziano Scardino, e di COPAGRI, Natale Mascellino) e il Dipartimento Agricoltura che delega ai Centri autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) la concessione di carburante agevolato agli utenti di macchine agricole, attraverso la piattaforma digitale Quadrifoglio, e altri importanti servizi: certificazione della qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP), abilitazione all’esercizio dell’attività agrituristica e a quella di fattoria didattica, iscrizione nell’elenco degli operatori agrituristici, attività di settore vitivinicolo.

“Finalmente si mettono al centro semplificazione, innovazione e sburocratizzazione – dichiara il Presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona –, fornendo procedure snelle e veloci agli agricoltori per l’ottenimento del gasolio agricolo, in un momento storico in cui le aziende agricole sono vessate da costi per l’energia e per il carburante davvero insostenibili”.

“La convenzione firmata, che è arrivata dopo un lavoro encomiabile di sintesi tra le tre Organizzazioni degli agricoltori siciliani che compongono Agrinsieme (Confagricoltura, Cia e COPAGRI), rappresenta una pagina storica di politica sindacale. Adesso abbiamo un sistema competitivo per andare oltre le lungaggini burocratiche e cartacee previste dalle regole precedenti”, aggiunge il Presidente di Confagricoltura Sicilia.

“Auspichiamo vivamente che il nuovo sistema su piattaforma digitale Quadrifoglio funzioni senza problemi, – conclude Marchese Ragusa – offrendo finalmente un servizio tanto atteso e di vitale importanza per i nostri agricoltori. Su questo aspetto ci sarà la massima vigilanza da parte di Confagricoltura”.

Agrinsieme è il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). È nato il 9 gennaio 2013 ed ha ampliato la sua rappresentatività il 9 giugno 2015 con l’adesione di Copagri. Agrinsieme, che rappresenta oltre il 40% del valore dell’agroalimentare italiano, lavora per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il coordinamento di Agrinsieme unifica le strategie e si propone come interlocutore nei confronti della politica e delle Istituzioni nazionali e comunitarie. Davanti ad una legislazione agricola in continua evoluzione, Agrinsieme è consapevole che questo richiede un’attenzione ed una azione decisa per creare l’infrastruttura giuridica necessaria allo sviluppo delle imprese del settore.

Palermo, 18 giugno 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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