Il Ministero delle Politiche Agricole ha accolto le istanze di Confagricoltura per il comparto suinicolo interessato dalle verifiche ispettive supplementari (VIS) a seguito delle emissioni di non conformità riscontrate in particolare nel 2020, durante la pandemia Covid-19, quando si erano verificate difficoltà di consegna e macellazione degli animali.
Il provvedimento, che autorizza l’accorpamento dei controlli per le partite fuori peso, era stato fortemente richiesto dai suinicoltori che hanno avuto i controlli necessari a garantire le conformità degli animali rispetto ai disciplinari dei Consorzi dei prosciutti di Parma e San Daniele.
Le aziende suinicole sono tuttora oggetto di più verifiche da parte degli organismi di certificazione in seguito alle emissioni di non conformità. L’attivazione delle misure di controllo rinforzate – evidenzia Confagricoltura – sono totalmente a carico delle imprese agricole, compresi tutti gli oneri collegati: spese di viaggio, vitto, alloggio degli ispettori. Finora ogni VIS era finalizzata a una sola segnalazione, con il conseguente lievitare dei costi per ogni controllo ulteriore (tra i 200 e i 300 euro ciascuno) anche nella stessa azienda.
Il conto, per le imprese, era diventato insostenibile, aggravando già una difficile situazione per la filiera suinicola.
Confagricoltura si è attivata presso il Ministero affinché si potessero accorpare le visite ispettive supplementari nell’ambito dello stesso controllo. Il Mipaaf ha ufficialmente accolto questa richiesta, autorizzando le VIS in un’unica tranche.
Con questo pronunciamento, anche le spese sostenute nell’ambito della stessa giornata di ispezione vengono addebitate all’azienda una sola volta. Si tratta di una misura importante, – conclude Confagricoltura – anche alla luce del fatto che l’ammontare dei costi per le VIS negli allevamenti suinicoli aveva raggiunto 7 milioni di euro.