Stando alle previsioni illustrate oggi dalla Commissione europea, si è ridotto sensibilmente il rischio di una recessione economica nel corso di quest’anno. Per Confagricoltura si tratta di una notizia senz’altro positiva che sta a dimostrare la solidità e la reattività del sistema produttivo nella Ue e in Italia. Positivo anche l’andamento dell’indice FAO sui prezzi dei prodotti agroalimentari in calo da dieci mesi consecutivi. Nei confronti del picco di marzo 2022 la diminuzione sfiora il 2%, anche se l’inflazione resta elevata a livello globale (nonostante il calo dell’ultimo periodo per effetto della drastica contrazione in atto dei prezzi del gas).
Tuttavia, la Confederazione invita a non lasciarsi andare a facili entusiasmi dato che il quadro di riferimento resta incerto anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare. Stando ad un documento congiunto diffuso in questi giorni dalle principali organizzazioni internazionali – tra le quali FAO, Banca mondiale e Organizzazione mondiale del commercio –, “l’approvvigionamento alimentare globale potrebbe scendere nel 2023 al di sotto del livello medio degli ultimi tre anni”.
A causa dell’invasione russa, i raccolti agricoli di cereali e mais in Ucraina sono previsti in calo di circa il 40%. La conseguenza sarà la riduzione delle esportazioni. Inoltre, a metà marzo scadrà l’accordo sull’export via mare di prodotti agroalimentari ucraini e il suo rinnovo non può esser dato per scontato. Grazie all’accordo in questione, reso possibile dalla mediazione delle Nazioni Unite, oltre 20 milioni di tonnellate di grano sono state finora destinate ai paesi meno avanzati.
Anche quest’anno spetterà all’Unione Europea di evitare con le proprie esportazioni agroalimentari l’instabilità dei mercati e scongiurare il rischio di una crisi alimentare su scala globale. Per l’Unione europea, il potenziale produttivo dell’agricoltura costituisce un asset strategico da salvaguardare.