“L’Europa quest’anno è chiamata a scelte cruciali, per le quali la posizione dell’Italia sarà determinante. Anche gli agricoltori e le organizzazioni, come Confagricoltura, avranno un ruolo decisivo”.
L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, attualmente alla guida della prestigiosa “Paris School of International Affairs”, è stato ospite ieri pomeriggio della Giunta esecutiva della Confederazione, a Palazzo della Valle, su invito del presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, Massimiliano Giansanti.
Tema centrale dell’incontro l’Europa, alla luce non solo del bilancio dopo un anno di pandemia, ma soprattutto delle sfide a cui è chiamata nell’immediato futuro. Letta ha indicato sette nodi da sciogliere: Next Generation EU, sostenibilità, tecnologia, tassazione europea, rapporto con gli Stati Uniti, multilateralismo, questione sanitaria, “dopo i quali non saremo più gli stessi – ha affermato – in base proprio alle scelte che prenderemo”.
“Noi europei eravamo il 20% dei tre miliardi di persone di 50 anni fa, ma saremo il 6% dei 10 miliardi di abitanti del pianeta nel 2050: è evidente, quindi – ha precisato – che parlare di sostenibilità non è un discorso teorico, ma una questione di grande rilevanza politica e sociale”.
Il presidente Giansanti ha rimarcato come l’agricoltura abbia bisogno di un’Europa forte, con standard normativi omogenei e rapporti multilaterali con gli altri Paesi, in particolare oggi, in cui, appunto, gli equilibri mondiali si sono spostati a scapito della centralità del Vecchio Continente.
“In questo nuovo scacchiere internazionale – ha concluso il presidente di Confagricoltura – è diventato centrale il ruolo del settore primario. Per questo, anche in vista della definizione del Recovery Plan, dobbiamo scegliere con coraggio quale agricoltura vogliamo, che cosa produrre e come, a vantaggio dell’ambiente e di tutti gli abitanti del pianeta”.