“Il sistema di etichettatura dei prodotti ‘Nutriscore’ non è in grado di assicurare ai consumatori un’informativa valida sotto il profilo scientifico. Bene ha fatto il ministro Centinaio a porre con determinazione la questione alla Commissione europea per arrivare a una soluzione comune”. Questala dichiarazione rilasciata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo l’incontro che si è svolto ieri, a Bruxelles, tra il ministro Centinaio e il commissario Ue per la salute e la sicurezza alimentare Andriukaitis.
Secondo il ministro Centinaio il tema della sicurezza alimentare “non può essere banalizzato con un sistema di etichettatura non rappresentativo della qualità dei singoli prodotti”.
“Emblematico quanto si sta verificando in Spagna – ha aggiunto Giansanti -. A novembre dello scorso anno è stato deciso di introdurre il sistema di etichettatura ‘Nutriscore’. Successivamente, ci si è resi conto che l’olio d’oliva e il prosciutto sarebbero stati classificati come meno salubri rispetto, ad esempio, alla maionese. E’ stato quindi deciso di adattare il sistema alle specificità della dieta mediterranea. La decisione spagnola ha, però, suscitato le obiezioni della Francia, perché lo stesso prodotto non può essere etichettato in maniera diversa a seconda del Paese in cui viene immesso al consumo. Sono ora in corso contatti tra le due Amministrazioni per tentare di trovare un’intesa”.
“In Germania – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – la magistratura ha disposto nelle scorse settimane il ritiro dell’etichetta ‘Nutriscore’, perché in aperto contrasto con le regole della concorrenza. Il ministero dell’Agricoltura ha quindi deciso di commissionare uno studio per ideare un nuovo sistema di etichettatura degli alimenti”.
“Questa confusa situazione – ha rimarcato Giansanti – è contraria agli interessi dei consumatori europei. Su un mercato unico non possono esistere sistemi diversi di informazione dei consumatori. Occorre una decisione comune fondata sulle indicazioni scientifiche e sulle qualità nutrizionali”.
“In questa direzione – ha concluso Giansanti – gli interessi dei consumatori e degli agricoltori sono perfettamente coincidenti”.