Il Ceta è un buon accordo, lo confermano i dati diffusi oggi dalla Commissione Europea

Continuano a salire le esportazioni di prodotti agroalimentari della Ue sul mercato canadese, grazie all’accordo economico e commerciale bilaterale entrato in vigore, in via provvisoria, nel settembre 2017.

Sulla base dei dati diffusi oggi dalla Commissione europea – rileva Confagricoltura – le esportazioni di settore destinate al Canada sono aumentate del 7% nel 2018. Per i formaggi, in particolare, con il 33%, la crescita è risultata nettamente superiore alla media. Per i vini, il rialzo è stato del 10%.

Per i formaggi, tuttavia – segnala Confagricoltura – nel primo trimestre di quest’anno si è registrata un’inversione di tendenza. Le esportazioni sono diminuite di oltre il 30 per cento. Come segnalato dagli industriali di settore, il fenomeno dipende da un’inefficiente gestione delle quote previste dall’Accordo Ceta.

“Occorre continuare a lavorare per la piena applicazione dell’Accordo – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – e riteniamo che il problema, segnalato anche dagli operatori francesi, possa essere superato a breve”.

“Bisogna comunque da ricordare che nel 2018 l’export di formaggi italiani sul mercato canadese è aumentato di quasi il 20 per cento – ha continuato -. Circa un terzo dell’export complessivo della Ue è partito dall’Italia. Secondo gli operatori del settore, è possibile raddoppiare le esportazioni nel giro di cinque anni”.

“Per quanto riguarda la situazione dei primi mesi di quest’anno, si è anche registrato un aumento delle esportazioni verso gli Usa dei prodotti a indicazione geografica e di qualità”, ha poi evidenziato Giansanti.

“Probabilmente, gli operatori statunitensi hanno aumentato gli acquisti, in vista dei dazi aggiuntivi Usa che potrebbero scattare a metà ottobre.

“Resta comunque il fatto, numeri alla mano, che quello con il Canada si sta rivelando un buon accordo per il settore agroalimentare, tenendo anche conto che, almeno finora, non c’è stata la temuta invasione di grano duro e carni bovine”, ha concluso Giansanti.

“Confermiamo, invece, tutte le nostre profonde riserve sull’intesa di massima raggiunta a fine giugno con i paesi Mercosur”.

Leggi

Ispica, nasce la Consulta dell’Agricoltura: tra i componenti il vice-presidente di Confagricoltura Ragusa

Costituita ad Ispica la Consulta comunale dell’Agricoltura. Il sindaco, Pierenzo Muraglie, ha firmato il provvedimento di nomina degli esperti e degli imprenditori indicati dalle organizzazioni del settore, dando così attuazione al Regolamento che era stato approvato dal Consiglio comunale nel gennaio del 2017. Cinque di essi sono stati scelti direttamente dal sindaco per le loro competenze, la loro esperienza e per i risultati raggiunti nei settori specifici nei quali operano.

L’insediamento e la programmazione del’attività della Consulta sono previsti il 19 settembre.

Tra i componenti della Consulta, il vice-presidente provinciale di Confagricoltura Ragusa, dott. Carmelo Calabrese, che dichiara: “Nella consapevolezza dei limiti del raggio d’azione di un ente comunale nel settore agricolo, sono convinto che insieme potremo fare un buon lavoro negli interessi degli imprenditori agricoli e del tessuto economico locale“.

Come Confagricoltura – aggiunge il dott. Calabrese – porteremo al tavolo della Consulta le tematiche che più interessano da vicino i nostri imprenditori, come ad esempio il livello dei servizi offerti dal Consorzio di Bonifica nel comune di Ispica e la non più procrastinabile riforma di questi enti da parte della Regione“.

Saremo, come sempre, – conclude Calabrese – al servizio di chi, con la propria attività di imprenditore agricolo, dà il proprio contributo giornaliero all’economia e al benessere del territorio ibleo“.

Oltre al sindaco, Pierenzo Muraglie che ne è presidente, e il dott. Carmelo Calabrese, compongono la Consulta comunale dell’Agricoltura di Ispica: l’assessore allo Sviluppo economico Gianni Stornello, Calogero Maria Fasulo e Giorgio Pirrè, rispettivamente titolare e supplente in rappresentanza della Coldiretti, Angelo Spadaro e Daniele Fiore (titolare e supplente per l’Ordine dei Medici Veterinari), Michele Santospagnuolo e Carmelo Gennaro (titolare e supplente per l’Unione italiana agricoltori), Giuseppe Dipietro (Ordine dei dottori agronomi), Lino Giunta (Collegio degli Agrotecnici), Gaetano Calabrese (Collegio dei Periti Agrari), Vincenzo Firrincieli (Associazione Regionale Allevatori della Sicilia), Massimo Pavan (Consorzio di Tutela IGP Carota Novella di Ispica); Vincenzo Barone (Associazione Gghjugghjulena di Ispica); Pietro Calabrese (GAL Terra Barocca); Guglielmo Fede (CGIL), Carolina Carpintieri (CISL). Designati dall’Amministrazione comunale sono invece i seguenti imprenditori: Francesca Curto (dell’azienda vitivinicola omonima, imprenditrice premio DonnAttiva 2019), Carmelo Gregni (della fratelli Gregni snc, azienda di commercializzazione di prodotti ortofrutticoli), Roberto Giadone (presidente di Natura Iblea srl, azienda produttrice di frutta e verdura biologici, premio per il miglior welfare aziendale 2018), Rosario Moncada (del Gruppo Moncada, che si occupa di produzione, confezionamento e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli di alta qualità), Giorgio Agosta (titolare di Agriblea, specializzata in agricoltura biologica, eco-sostenibile e di qualità, Premio Prosperpina 2013).

Leggi

“Coltiviamo Agricoltura Sociale”, al via la IV edizione del premio di Confagricoltura e Onlus Senior

Al via la quarta edizione del bando nazionale “Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura con la Onlus Senior L’Età della Saggezza, insieme a Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.

Il bando mette in palio tre premi da 40.000 Euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di agricoltura sociale: due premi sono erogati dalla ONLUS Senior – L’Età della Saggezza e uno, da quest’anno, da Reale Foundation.

A testimoniare l’importanza che i proponenti ripongono nella formazione in questo settore, ai capofila dei tre progetti selezionati sarà assegnata una borsa di studio per la frequenza al Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata.

Nei primi tre anni il bando ha raccolto centinaia di proposte progettuali, a conferma della crescita del comparto e della capacità di dare risposte concrete a esigenze reali, dialogando attivamente con interlocutori pubblici e privati. I progetti vincitori, seguiti direttamente da Confagricoltura sin dalle prime edizioni, hanno assunto nel tempo contorni di stabilità e continuità operativa, avvalorando gli obiettivi del concorso.

Al bando possono partecipare imprenditori agricoli e cooperative o associazioni di più soggetti, a patto che il capofila sia uno delle prime due categorie, con progetti dedicati a minori e giovani in condizione di disagio sociale, anziani, disabili, immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo.

Le proposte devono riguardare una delle seguenti aree: il potenziamento e lo sviluppo di servizi socio educativi e/o socio assistenziali già esistenti; la costruzione di reti e partenariati tra diversi attori territoriali idonei; la sperimentazione e la modellizzazione di nuovi servizi socio educativi e/o socio assistenziali.

Un’equilibrata presenza di genere nell’individuazione del target e nella realizzazione delle attività sarà valutata positivamente, così come la collaborazione con i servizi socio-sanitari e con gli enti pubblici competenti per territorio.

Tutte le informazioni e i dettagli relativi al bando sono disponibili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it.

La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 15 ottobre 2019.

Nei giorni immediatamente successivi sarà possibile conoscere nel dettaglio tutti i progetti partecipanti. Per la selezione dei vincitori, in considerazione del valore sociale dell’iniziativa e con l’obiettivo di dare alle diverse proposte il massimo della diffusione, la procedura prevede due fasi distinte: una votazione online e una valutazione di merito.

Dopo la votazione online sul sito, i 30 progetti che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze accederanno alla fase di valutazione da parte della Commissione di Esperti nominata da Confagricoltura, Onlus Senior, Reale Foundation e Rete Fattorie Sociali.

I vincitori saranno decretati dalla giuria entro la fine di dicembre 2019. I tre progetti dovranno essere realizzati entro fine 2020.

Leggi

In arrivo la Fanta prodotta con Arancia Rossa di Sicilia Igp

Arriva una nuova variante di Fanta: è Fanta Aranciata Rossa Zero Zuccheri Aggiunti con “Succo di Arancia Rossa di Sicilia IGP”, un’aranciata con succo di arance rosse 100%, controllate dal Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP.

La bevanda della famiglia Fanta è stata presentata ieri in occasione di Tuttofood, la fiera internazionale dedicata al food & beverage in corso a Milano.

Coca-Cola, che produce in Italia dal 1927, con Fanta Aranciata Rossa riconferma lo speciale legame che la unisce al nostro Paese, celebrando una delle eccellenze italiane: l’arancia rossa di Sicilia IGP.

“Dedichiamo grande attenzione al territorio italiano, dove produciamo da oltre 90 anni, e proprio per questo vogliamo il più possibile valorizzare le materie prime del nostro Paese” ha dichiarato Cristina Broch, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Coca-Cola Italia.

“Fanta Aranciata Rossa è il nostro omaggio alle origini italiane di Fanta, una delle nostre bevande iconiche a livello globale, nata a Napoli nel 1955 e che, ancora oggi, è preparata con il succo di arance 100% italiane.
“Siamo molto orgogliosi che le Arance Rosse del nostro splendido territorio siano protagoniste di questo lancio”, ha aggiunto Giovanni Selvaggi, Presidente Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP.

“È la prima volta che il prodotto di una grande multinazionale riporta in etichetta il marchio di origine IGP (Indicazione Geografica Protetta) che la nostra Arancia Rossa di Sicilia merita davvero. Si tratta di un’opportunità importante di cui ringraziamo Coca Cola Italia. La commercializzazione di Fanta Arancia Rossa IGP aiuterà sicuramente i nostri produttori ad aumentare la quota di arance destinate alla trasformazione e premetterà di far conoscere ancor di più le nostre arance anche nei periodi in cui non è possibile consumarle fresche o spremute. Una bevanda, senza zucchero e con il 20% di prodotto fresco è un ottimo modo di avvicinare ancor di più consumatori ad un frutto dalle riconosciute qualità organolettiche e salutistiche. Compito del consorzio sarà vigilare a che tutte le percentuali di prodotto presenti nella Fanta Aranciata Rossa Zero siano rispettato e che le arance utilizzate per produrla siano solo ed esclusivamente arance rosse di Sicilia”.

“La realizzazione di una bibita con il succo delle arance IGP siciliane – ha detto Federica Argentati, Presidente del Distretto Agrumi di Sicilia intervenendo alla presentazione di Fanta Arancia Rossa di Sicilia Igp – è un traguardo raggiunto partendo da lontano, da quando nel 2014 abbiamo avviato una intensa collaborazione con Coca-Cola su diversi progetti per la crescita della filiera agrumicola siciliana. Già all’inizio di questo rapporto il Distretto propose l’idea di valorizzare i marchi di qualità degli agrumi siciliani (Igp e Dop). In questi anni di collaborazione abbiamo fatto conoscere a Coca-Cola più da vicino la realtà della nostra filiera, le realtà dei consorzi di tutela e oggi con orgoglio possiamo dire di essere stati parte del processo che ha reso possibile l’arrivo di questa Fanta che rende omaggio a un’eccellenza siciliana. Ci auguriamo che questa scelta possa servire da esempio e dare ulteriore visibilità alla qualità delle nostre produzioni che, oltre alle Igp annoverano anche una Dop”.

L’Arancia Rossa di Sicilia IGP è coltivata nella parte orientale dell’Isola, tra le province di Catania, Enna e Siracusa, nei territori intorno al vulcano Etna. La natura dei terreni, il clima, le forti escursioni termiche ed il sole fanno di questo prodotto un esempio unico di elevata qualità e tipicità.

L’attenzione particolare che Coca-Cola riserva agli agrumi nazionali si riflette nella scelta del succo di arance 100% italiane, con l’acquisto annuale di oltre un terzo della produzione di arance siciliane destinate alla trasformazione. Il concentrato di succo di arancia è acquistato esclusivamente da cinque fornitori siciliani che collaborano con Coca-Cola da decenni.

DIANA (CONFAGRICOLTURA) “BENE COLLABORAZIONE TRA COCA COLA ITALIA E CONSORZIO ARANCIA ROSSA DI SICILIA PER LANCIO FANTA ZERO ARANCIA ROSSA IGP

“La collaborazione tra il Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP e Coca Cola Italia che ha portato al lancio sul mercato italiano della nuova bibita Fanta Zero Arancia Rossa IGP, è un’ottima notizia per il comparto agrumicolo nazionale e siciliano in particolare”. Lo afferma il presidente della federazione nazionale di Prodotto agrumicola di Confagricoltura Gerardo Diana, commentando l’arrivo sugli scaffali dei supermercati della nuova bevanda con succo d’arancia rossa di Sicilia 100%.

“Si tratta di un grande risultato ottenuto grazie all’impegno del Consorzio presieduto dal nostro Giovanni Selvaggi, presidente di Confagricoltura Catania, che potrà aiutare i produttori siciliani ricadenti nell’areale dell’IGP ad avere i riconoscimenti che meritano, sia a livello economico sia a livello di notorietà del marchio, che rappresenta una delle eccellenze agroalimentari del nostro Paese” – aggiunge Diana.

“La strada aperta con caparbietà e spirito imprenditoriale innovativo dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP e dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, presieduto da Federica Argentati, che collabora già da tempo con Coca Cola Italia, non potrà che giovare a nuove iniziative di questo genere che possono rappresentare una vera svolta per l’impiego nel settore della trasformazione in succhi e bevande di agrumi italiani di qualità controllati, certificati e di indubbie qualità salutistiche ed organolettiche”, conclude il presidente nazionale della sezione agrumicola di Confagricoltura.

Leggi

Schiavismo nelle campagne iblee? No alle calunnie infondate

“Leggiamo esterrefatti sulla stampa accuse calunniose su un presunto caso di schiavismo nelle campagne iblee”: questo il commento a caldo del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, dopo la comparsa su un quotidiano regionale di un articolo che lancia pesanti accuse all’indirizzo di un’impresa agricola del Ragusano.

“Accuse infondate e gravi – prosegue Pirrè – per due ordini di motivi: 1) come può una testata giornalistica prestarsi alla pubblicazione di accuse così pesanti lanciate da un foglio anonimo e senza verificare la fondatezza delle stesse?; 2) il merito delle accuse, gravemente lesive dell’onorabilità di un’azienda che rappresenta un modello esemplare a livello nazionale ed internazionale”.

“Dalla lettera anonima (e, quindi, non pubblicabile), emerge un quadro assolutamente non aderente alla realtà. Non è vero che, con il passaggio al comando dell’azienda, sono cambiate le condizioni per i lavoratori. Falso come tutto il resto dei fatti presentati come reali. L’anno scorso, ho partecipato personalmente alla visita in azienda di una delegazione di parlamentari europei che voleva rendersi conto delle condizioni di lavoro nelle aziende agricole ragusane, alla luce dell’articolo pubblicato dal giornale The Guardian. Non a caso capo della delegazione era una parlamentare romena.
La delegazione ha ha avuto modo di visitare l’azienda e di soffermarsi a parlare con i lavoratori. Debbo dire che sono andati via visibilmente soddisfatti per l’organizzazione del lavoro altamente rispettosa dei diritti dei dipendenti”.

Confagricoltura Ragusa manifesta la propria piena e convinta solidarietà e vicinanza ai titolari dell’azienda “in stato d’accusa” per questa calunniosa operazione da macchina del fango.

Clicca sull’immagine seguente per leggere l’articolo in questione comparso su La Sicilia di oggi:

articolo presunto schiavismo la sicilia

Leggi

“Il futuro della PAC: le proposte di riforma per il post 2020”: sabato 10 marzo a Ragusa workshop organizzato da Confagricoltura in collaborazione con l’Ordine degli Agronomi

Parteciperà al workshop il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti

Sabato 10 marzo si terrà a Ragusa, presso l’Auditorium G. Cartia della Camera di Commercio in piazza Libertà, il workshop dal titolo “Il futuro della PAC: le proposte di riforma per il post 2020”. Ad organizzarlo Confagricoltura, in collaborazione con la Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia, la Regione Siciliana e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali. I lavori inizieranno alle 9.00 e termineranno alle 13.00.

A confrontarsi sul tema di importanza strategica per lo sviluppo economico della nostra agricoltura Piero Agen (Presidente Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia), Antonino Pirrè (Presidente Confagricoltura Ragusa), Francesco Celestre (Presidente Ordine Agronomi Ragusa), Corrado Vigo (Presidente Ordine Agronomi Sicilia), Ettore Pottino (Presidente Confagricoltura Sicilia). A moderare i lavori Chiara Scucces, giornalista di Video Regione. A seguire, ci sarà le relazioni di Felice Assenza (Direttore Generale Mipaaf), Francesco Gurrieri (Vice-Direttore Ufficio Pagamenti Diretti Mipaaf), Andrea Sesti (Presidente Conaf), Massimiliano Giansanti (Presidente Confagricoltura), Edy Bandiera (Assessore Regionale all’Agricoltura).

Sono stati invitati a partecipare ai lavori del worshop il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, la deputazione nazionale e regionale, i sindaci e i presidenti dei consigli comunali della fascia agricola del Sud Est. La partecipazione al convegno prevede il riconoscimento di 0,50 crediti formativi professionali per gli iscritti all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali.

 

IL PROGRAMMA

ORE 9,00

REGISTRAZIONE PARTECIPANTI

ORE 9,30

SALUTI

DOTT. PIERO AGEN

Presidente Camera Commercio del Sud Est della Sicilia

DOTT. ANTONIO PIRRE’

Presidente Confagricoltura Ragusa

DOTT. FRANCESCO CELESTRE

Presidente Ordine Agronomi Ragusa

DOTT. CORRADO VIGO

Presidente Ordine Agronomi Sicilia

ORE 10,00

RELAZIONI

DOTT. FELICE ASSENZA –  Direttore Generale Mipaaf

“ LA RIFORMA DELLA PAC POST 2020”

DOTT. FRANCESCO GURRIERI – Vice Direttore Ufficio Pagamenti diretti Mipaaf

“ GLI ASPETTI FINANZIARI DELLA PAC”

DOTT. ANDREA SISTI – Presidente CONAF

“ IL RUOLO DELL’AGRONOMO NELLA NUOVA PAC”

DOTT. MASSIMILIANO GIANSANTI  – Presidente CONFAGRICOLTURA

“ LE PROPOSTE PER LA PAC POST 2020”

CONCLUSIONI

DOTT. EDY BANDIERA

Assessore Regionale all’Agricoltura

IL TEMA DEL WORKSHOP

Tra Il 29 novembre scorso la Commissione europea ha delineato, con la sua comunicazione alle istituzioni comunitarie, le sue idee per il “futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”.Si tratta del primo passo in vista della riforma della Politica Agricola Comune per il “post 2020” che dovrebbe ridisegnare obiettivi e strumenti della PAC dei prossimi anni.

Si tratta di un appuntamento cruciale visto che l’ultima riforma approvata nel 2013 ed entrata in vigore nel 2015 non è certo andata nella direzione dei fabbisogni delle imprese agricole.

Abbiamo oggi una politica agricola comune complessa, burocratica, a tratti anche contraddittoria (si pensi alle misure per l’ecosistema che si sono concretizzate nel “greening”), ma che certo non sembra aver tenuto conto di alcuni obiettivi fondamentali e cioè un maggiore orientamento al mercato, un migliore assetto strutturale e quella vera e propria modernizzazione che occorre al sistema agricolo, una crescita delle capacità competitive delle imprese anche in relazione ai rapporti con gli altri operatori della filiera ed alla gestione dei sempre più complessi fattori di rischio. Senza trascurare che questa complessità richiede anche l’apporto della ricerca e l’introduzione dell’innovazione, oltre che capacità di gestire conoscenze e informazioni; un processo per il quale occorrono quindi dei “broker” che sappiano dialogare con le imprese agricole coadiuvandole.

Tutto questo andrà tenuto in considerazione quando si andranno a ripensare le linee della PAC per il “post 2020”. Anche in relazione alle risorse finanziarie per far questo. Le nuove priorità delle politiche dell’UE e l’incognita degli effetti della Brexit sul bilancio dell’Unione Europea sono un altro aspetto con il quale dovremo, è proprio il caso di dirlo, “ fare i conti”.Magari per arrivare ad una spesa più selettiva ma anche più efficace ed efficiente rispetto alle esigenze sopra descritte.

Sono questi, in sintesi, gli argomenti del workshop che Confagricoltura ha ritenuto di dover organizzare alla vigilia di un negoziato che si preannuncia certo non facile ma anche, appunto per questo, sfidante e pieno di interesse per il futuro del nostro sistema agricolo ed agroalimentare.

Leggi