Vino, Agrinsieme: le avvertenze irlandesi su etichette alcolici sono un precedente che mette a rischio le regole del mercato unico

La proposta irlandese di inserire nelle etichette delle bevande alcoliche le indicazioni di rischio per la salute preoccupa molto Agrinsieme. In audizione alla Commissione Agricoltura della Camera, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ha espresso il proprio giudizio negativo per l’iniziativa di Dublino e per l’assenza di reazioni da parte della Commissione europea davanti alla notifica del nuovo regolamento irlandese.

Sbagliata la scelta da parte dell’istituzione di non prendere in considerazione in alcun modo le riserve presentate dall’Italia insieme ad altri 11 Stati membri, con i quali condivide la necessità di rafforzare le attività di educazione e informazione su un consumo moderato e consapevole di vino.

La mancata opposizione della Commissione è un atto molto grave perché ha permesso l’introduzione di un potenziale ostacolo alle regole sulla libera concorrenza per il commercio interno all’Ue. Secondo il coordinamento si tratta di un grave precedente che mette a rischio il funzionamento del mercato unico, dato che apre le porte ad altre iniziative nazionali unilaterali.

La proposta irlandese, sottolinea Agrinsieme, è ancora più pericolosa se si considera il contesto legislativo in discussione a livello europeo, visto che siamo alla vigilia della modifica del regolamento CE 1169/2012 sulle informazioni da comunicare nelle etichette alimentari.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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Farina di insetti, Confagricoltura: occorrono etichette chiare e buonsenso

In Europa fino allo scorso 24 gennaio i prodotti a base di insetto per il consumo umano non erano ancora consentiti. L’80% della popolazione mondiale già include regolarmente gli insetti nella propria alimentazione e, come certificato dall’Efsa, non fanno male. Sono oltre 2 mila le specie commestibili con un fatturato in crescita esponenziale, mentre in Europa le specie edibili sono tre: cavallette, larve della farina e grilli. A sottolinearlo è Confagricoltura, che entra nel vivo del dibattito su un tema di stretta attualità, facendo chiarezza sulla questione della farina di grillo.

 

Global Market Insights stima aumenti di oltre il 43,5% del mercato fino a raggiungere un valore di 710 milioni di dollari nel 2024. International Platform of Insects for Food and Feed calcola che più di 6.000 tonnellate di proteine di insetti sono già prodotte in Europa e, entro il 2030, la crescita del settore potrebbe arrivare a 2-5 milioni di tonnellate l’anno, a seconda del quadro legislativo.

 

Il cibo italiano è universalmente riconosciuto e la questione va affrontata in generale con buonsenso. La cucina tricolore – mette in evidenza l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – è un modello anche sostenibile con effetti positivi sotto l’aspetto ambientale e quello economico. La dieta mediterranea, oltre ad essere sana, contrasta anche il rischio di insorgenza di patologie croniche come diabete, ipertensione arteriosa e obesità.

 

Le innovazioni – conclude la Confederazione – sono nostre alleate strategiche. Mentre siamo convinti che la nostra ricca cultura alimentare difficilmente perderà spazi di mercato in favore di alimenti a base d’insetti, occorre tuttavia sviluppare una produzione UE di proteine per la mangimistica.

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Servizio Civile Universale, candidarsi con Enapa – Confagricoltura, un impegno per l’inclusione

Fino al 10 febbraio prossimo è possibile candidarsi per partecipare al Bando per reclutare i volontari del Servizio Civile Universale. Enapa-Confagricoltura sottolinea l’ottima occasione di formazione, di crescita individuale e professionale destinata ai giovani tra i 18 e i 29 anni non compiuti, che intendano fare un’esperienza presso le sedi territoriali del patronato per impegnarsi assistenza e di tutela in favore dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini presenti sul territorio dello Stato.

 

Enapa ha messo a disposizione 240 posti in tutta Italia, con una parte riservata ai giovani con difficoltà economiche, distribuiti in 100 sedi territoriali, di cui ben 55 sono sedi provinciali. Ogni progetto avrà una durata di dodici mesi, con un impegno giornaliero di cinque ore, per un totale di 25 ore settimanali e verrà retribuito con un contributo mensile di € 444,30.

 

Per chi vuole mettersi al servizio della comunità civile attraverso Enapa, c’è l’opportunità di avere un‘esperienza di lavoro negli ambiti dell’assistenza e tutela dei diritti dei cittadini (anziani, immigrati, disoccupati, persone con handicap) e dell’educazione e informazione sui diritti sociali, grazie ai progetti di servizio civile.

 

Sono undici i progetti che riguardano l’inclusione dei giovani, la tutela e i diritti dei cittadini contro le disuguaglianze, la terza età e i giovani con minori opportunità.

 

Si può scegliere sul sito www.enapa.it il progetto preferito per poi presentare la propria candidatura su https://domandaonline.serviziocivile.it/ entro le ore 14 del 10 febbraio 2023. 

 

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Natura Iblea vince per il sesto anno consecutivo il Welfare Index PMI, prestigioso riconoscimento che premia il welfare aziendale

Per il sesto anno consecutivo l’azienda agricola ragusana Natura Iblea, associata a Confagricoltura, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Welfare Index PMI nella categoria Agricoltura. Quattro, complessivamente, le aziende associate a Confagricoltura che sono state premiate stamattina a Roma, in occasione della presentazione della settima edizione del Rapporto Welfare Index PMI 2022 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane: per l’agricoltura, oltre a Natura Iblea, Barone Ricasoli (Siena) e C.B.M. srl – Cattle Breeding Management (Jesi) e per l’agricoltura sociale Fattoria Solidale del Circeo (Latina).

Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia i modelli di business sostenibili delle imprese europee.

Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index PMI oltre 6.500 imprese – triplicate rispetto alla prima edizione – di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Assegnato il massimo rating 5W a 121 imprese Welfare Champion (erano 22 nel 2017).

La fotografia sullo stato del welfare nelle PMI italiane si basa su un modello di analisi organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione; 2) Salute e assistenza; 3) Conciliazione vita-lavoro; 4) Sostegno economico ai lavoratori; 5) Sviluppo del capitale umano; 6) Sostegno per educazione e cultura; 7) Diritti, diversità, inclusione; 8) Condizioni lavorative e sicurezza; 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

Storie straordinarie di imprese che si sono impegnate su temi rilevanti per il Paese. Si tratta di realtà che hanno messo in atto numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, dimostrando capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati, contribuendo a generare impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne ad esse.

“Un risultato che ci onora, ci inorgoglisce e ci emoziona – spiega il General Manager di Natura Iblea, dott. Roberto Giadone – come se fosse la prima volta. Un importante riconoscimento, che per noi vale davvero molto, al lavoro che facciamo ogni giorno per rendere l’azienda non solo un luogo di lavoro, ma anche di integrazione, di sostegno, di incontro, di solidarietà e di crescita”.

“A Roberto Giadone e a Natura Iblea le vive congratulazioni dell’Unione Provinciale di Ragusa e di tutta Confagricoltura – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – per l’encomiabile risultato ottenuto per il sesto anno consecutivo. Un’eccellenza ragusana e siciliana di cui essere fieri, frutto dell’impegno e dell’abnegazione di chi rappresenta un tessuto produttivo sano, coraggioso e visionario che genera ricchezza diffusa per il territorio, mettendo al centro non solo la produttività, ma anche il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori”.

I dati del Rapporto Welfare Index PMI

 

Oggi il welfare aziendale ha raggiunto un alto livello di maturità e continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle PMI: oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia inoltre il numero di PMI con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. Oggi il welfare aziendale non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese.

La quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 vs 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% vs 59,8% nel 2017) nelle PMI tra 101 e 250 addetti.

Raddoppiano le microimprese (da 6 a 9 addetti) con un livello elevato di welfare che passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. L’incremento è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.

Per maggiori informazioni sul Rapporto: https://www.welfareindexpmi.it

Ragusa, 6 dicembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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In vigore da oggi i nuovi adempimenti per i datori di lavoro. In difficoltà le imprese agricole per le conseguenze della siccità

“Ringraziamo il ministero del Lavoro per la circolare licenziata sui nuovi obblighi in materia di informazioni da fornire ai lavoratori all’atto dell’assunzione. Avevamo chiesto una proroga. A questo punto, dobbiamo rilevare che restano sostanzialmente irrisolti i problemi aggiuntivi a carico delle imprese agricole nel corso di un’annata assolutamente eccezionale”.

 

Lo dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito dei nuovi adempimenti, in vigore da oggi, previsti dal decreto legislativo n. 104/2022. “Non intendiamo certo contestare gli obiettivi del decreto legislativo che, peraltro, trova fondamento in una direttiva dell’Unione Europea”, prosegue Giansanti.

 

“Resta il fatto che le imprese agricole sono chiamate a far fronte a nuovi oneri burocratici relativi, in particolare, ai lavoratori stagionali, mentre la siccità ha imposto una revisione urgente dei programmi di assunzione per anticipare le operazioni di raccolta e salvaguardare le produzioni”.

 

“Stiamo fornendo la massima assistenza alle nostre strutture territoriali – sottolinea il presidente di Confagricoltura – per evitare l’irrogazione delle sanzioni previste in caso di mancato o parziale adempimento degli obblighi, con l’auspicio che le Autorità competenti tengano conto delle difficoltà operative che stiamo affrontando”.

 

“Superata questa fase decisamente critica, presenteremo alcune proposte di semplificazione degli obblighi in questione che, a nostro avviso, dovrebbero essere inquadrati nell’ambito dei contratti collettivi per assicurare il rispetto di tutti i diritti dei lavoratori”, conclude il presidente di Confagricoltura.

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Transizione ecologica, a Vittoria convegno regionale sulle energie rinnovabili nei settori produttivi siciliani

Tra i relatori ci sarà il Presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, che rappresenterà la voce dell’Organizzazione di categoria degli imprenditori agricoli con una relazione sul quadro normativo in aggiornamento sulle energie rinnovabili nel settore primario e condividendo proposte operative e progetti in fase di realizzazione nel nostro territorio su questo versante. 

“Le energie rinnovabili per l’Agricoltura, la Pesca, l’Artigianato e le Piccole e Medie Imprese”. Questo il tema del convegno regionale che si terrà a Vittoria, presso il Cinema Golden (via Adua, 204) il pomeriggio del 26 e la mattina del 27 maggio.
Organizzato dal Centro Studi Socio-Economici di Ragusa e degli Iblei, con il sostegno dell’Assemblea Regionale Siciliana e il patrocinio del Comune di Vittoria, il convegno intende fornire uno sguardo al tema della transizione ecologica e dell’applicazione delle energie rinnovabili nei principali settori produttivi del territorio siciliano.

 

 

Lo scopo è quello di analizzare l’argomento, con particolare riguardo alla produzione di cibo (agricoltura, zootecnia, pesca) alimentando, del tutto o in parte, gli impianti necessari al lavoro con energia solare, eolica o qualsiasi altra struttura tecnologica capace di ridurre i consumi, rispettare l’ambiente e risparmiare sulle spese in bolletta che gravano sulle aziende.

 



PROGRAMMA DEI LAVORI

26 Maggio, ore 16-20.30

– Aprirà i lavori: Francesco Aiello, Sindaco di Vittoria;
– Spazio ai saluti da parte delle autorità presenti;
– Introdurranno: Graziano Scardino, Presidente regionale CIA; Gaetano Malannino, Presidente nazionale Altragricoltura; Giuseppe Santocono, Presidente provinciale CNA; Gaetano Cannizzo, Responsabile UNCI Pesca Sicilia per la provincia di Ragusa; Giuseppe Pezzati, Presidente regionale ConfArtigianato; Antonino Pirrè, Presidente provinciale ConfAgricoltura.
– Interverranno: gli imprenditori agricoli Giovanni Traina e Alessandro Speranza.

27 Maggio, ore 9-13.30

– Apriranno i lavori: Anastasia Licitra, assessore Sviluppo Economico del Comune di Vittoria; Giuseppe Nicastro, assessore Energie Rinnovabili del Comune di Vittoria;
– Relazioneranno: Salvatore Davino Professore di Patologia vegetale e delegato alla ricerca
e sviluppo per il dipartimento SAAF; Gianni Polizzi, Direttore Distretto del Cibo e Distretto Orticolo Sud-Est Sicilia; Giovanni Iacono, Amministratore delegato SOSVI; Marco Anfuso, REGRAN srl; Alberto Pulizzi, Direttore generale Dipartimento Pesca mediterranea Regione Siciliana; Silvio Balloni, Responsabile Tecnico GAL Valli del Golfo
– Concluderà i lavori: Nello Dipasquale, parlamentare regionale, segretario alla Presidenza ARS.

Le due sessioni di lavoro saranno moderate dal president del Centro Studi SEREI, Riccardo Roccella.



 

 

 

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Dl Energia, Confagricoltura: gli emendamenti approvati soddisfano le nostre richieste in materia di economia circolare

Esprime soddisfazione il presidente della Federazione nazionale di Bioeconomia di Confagricoltura, Alessandro Bettoni, per gli emendamenti in materia di economia circolare ed efficienza energetica al DL 17/2022 (c.d.”Energia”), approvati nel corso della seduta notturna delle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera. Il testo approderà in Aula lunedì per la conclusione della prima lettura.

“Accogliamo con favore le novità in materia di sottoprodotti agroindustriali volte a recuperare integralmente i residui dell’attività agroalimentare nella digestione anaerobica in ambito agricolo e alla loro piena compatibilità con la disciplina sugli usi agronomici del digestato prodotto dagli impianti agricoli – sottolinea Bettoni -. Ciò consentirà ai produttori di allargare le possibilità di approvvigionamento delle strutture e di produrre più energia verde. Si tratta di una richiesta avanzata da Confagricoltura diverso tempo fa, e che finalmente trova una soluzione positiva”.

Particolare apprezzamento viene espresso anche per la previsione di un piano strategico per la riconversione e l’incremento dell’efficienza energetica delle serre, volto ad innovare il sistema produttivo per renderlo più competitivo anche attraverso la riduzione dei costi energetici. Il piano punta soprattutto all’integrazione di impianti green, in particolare fotovoltaici, all’ulteriore sviluppo del riscaldamento da biomasse e da altri fonti rinnovabili, con l’obiettivo di trasformare le serre da strutture di consumo di energia a strutture di produzione e condivisione della stessa. Il tutto in una logica di innovazione e sostenibilità, propria della bioeconomia.

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Mattarella, Giansanti: “Un forte richiamo del Presidente alla necessità di riforme efficienti, indispensabili per l’economia e la crescita del settore agroalimentare”

“Il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto attenzione ad alcuni temi di grande rilevanza per l’economia italiana e il settore agroalimentare, richiamando la centralità del nostro Paese nell’impegno di ripresa dell’Europa. La necessità di un rilancio all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale, ci vede assolutamente d’accordo e ci spinge a continuare a collaborare con convinzione nel processo delle riforme in atto”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta l’intervento di insediamento di Sergio Mattarella, che ha iniziato ieri il suo secondo mandato al Quirinale.

“L’appello all’efficienza e alla tempestività – aggiunge – è fondamentale per la ripresa del Paese, in particolare per le imprese che si aspettano dalla politica una visione coerente di sviluppo dell’Italia sui mercati internazionali. Strategia di cui ha bisogno anche il settore primario”.

“Gli investimenti delle aziende sono centrali inoltre per garantire occupazione stabile e, conseguentemente, per ridurre le disuguaglianze sociali, un concetto più volte pronunciato dal Capo dello Stato nel suo discorso”.

“Auspichiamo – conclude Giansanti – che il settore primario, alla luce delle parole del Presidente, possa accompagnare il processo di crescita economica avviato nel 2021”.

“Il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto attenzione ad alcuni temi di grande rilevanza per l’economia italiana e il settore agroalimentare, richiamando la centralità del nostro Paese nell’impegno di ripresa dell’Europa. La necessità di un rilancio all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale, ci vede assolutamente d’accordo e ci spinge a continuare a collaborare con convinzione nel processo delle riforme in atto”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta l’intervento di insediamento di Sergio Mattarella, che inizia oggi il suo secondo mandato al Quirinale.

“L’appello all’efficienza e alla tempestività – aggiunge – è fondamentale per la ripresa del Paese, in particolare per le imprese che si aspettano dalla politica una visione coerente di sviluppo dell’Italia sui mercati internazionali. Strategia di cui ha bisogno anche il settore primario”.

“Gli investimenti delle aziende sono centrali inoltre per garantire occupazione stabile e, conseguentemente, per ridurre le disuguaglianze sociali, un concetto più volte pronunciato dal Capo dello Stato nel suo discorso”.

“Auspichiamo – conclude Giansanti – che il settore primario, alla luce delle parole del Presidente, possa accompagnare il processo di crescita economica avviato nel 2021”.

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La tradizione dei tartufai italiani diventa Patrimonio Immateriale dell’Umanità

Premiata la tradizione dei tartufai italiani, quella del famoso tartufo delle Langhe piemontesi, del tartufo di San Miniato in Toscana,o quello di Norcia in Umbria.  La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è ufficialmente diventata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La decisione è stata ufficializzata lo scorso 16 dicembre a Parigi attraverso il Comitato intergovernativo dell’Unesco. Un riconoscimento arrivato a seguito della candidatura italiana presentata dalla Farnesina nel marzo 2020 e che è stata preceduta da un accurato e lungo lavoro di catalogazione per documentare una tradizione che viene praticata e tramandata in gran parte del Paese. La nuova iscrizione porta a 15 il numero di eccellenze italiane iscritte nella Lista del Patrimonio immateriale, su un totale di oltre 600.

La candidatura italiana è stata coordinata sotto l’aspetto tecnico-scientifico e istituzionale del Servizio II-Ufficio Unesco del Segretariato generale del ministero della Cultura (MiC) in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unesco e la Commissione nazionale italiana per l’Unesco. L’iter che ha portato il tartufo nazionale a diventare patrimonio dell’Umanità ha coinvolto una rete interregionale composta dall’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), dai soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati) e da altre libere associazioni. La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” rappresentano un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche trasmesse oralmente per secoli. Una tradizione, come si legge nella presentazione della candidatura “tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale, tutela del territorio e alta cucina”.

Il tartufo dei Monti Iblei: 3 varietà da scoprire

Mentre è molto noto il tartufo piemontese, toscano o umbro, meno conosciuto è quello siciliano, per la precisione, ragusano: il tartufo dei Monti Iblei. Di cui esistono tre varietà:

  1. il cosiddetto Scorzone o Tartufo Nero Estivo (Tuber aestivum Vittad. 1831), che matura tra maggio e luglio e che può essere rinvenuto anche in autunno o ad inizio inverno nella sua varietà Uncinatum Chatin;
  2. Tartufo Nero Invernale, noto scientificamente come Tuber brumale Vittad. Tipico del periodo invernale, all’esterno si presenta relativamente simile al tartufo nero estivo anche se – ad una più attenta analisi – rivela un peridio caratterizzato dalla presenza di verruche decisamente più piatte e meno evidenti rispetto allo scorzone;
  3. infine, il periodo che va dal tardo inverno e fino alla primavera, vede la comparsa sul mercato del Tartufo Bianchetto (Tuber borchii Vittad.), da non confondere con il ben più pregiato Tartufo bianco (Tuber magnatum Pico).
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Il Tartufo dei Monti Iblei
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Dessert al Tartufo dei Monti Iblei

 

 

 

 

 

 

Il territorio ibleo – come spiega il micologo Giovanni Amato – presenta i requisiti ecologici che sono richiesti da questi particolari funghi ipogei, per vivere. In primo luogo il suolo calcareo, diffuso non solo in area iblea ma anche in altre estese porzioni della nostra Isola, può certamente fare la differenza tra la presenza o meno della maggior specie di tartufi. Inoltre le formazioni boschive, sia naturali che di impianto, rappresentano i contesti ambientali ideali per la presenza del tartufo*.

 

*Credits: GazzettadelGusto.it

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Lettera Commissione UE a Confagricoltura: per assorbimento carbonio proposta di legge nel 2022

La Commissione europea presenterà nel secondo semestre 2022 una proposta legislativa riguardante il sequestro del carbonio nei suoli agricoli. È quanto indicato in una lettera che la direzione generale per l’Agricoltura dell’Esecutivo UE ha indirizzato – a nome del commissario Wojciehowski – al presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Il nostro settore ha un ruolo da protagonista nella transizione ecologica. Per questo, mi sono rivolto direttamente alla Commissione – ha sottolineato Giansanti – per evidenziare l’importanza che il sequestro del carbonio riveste ai fini dello sviluppo di un’economia verde”.

“La proposta allo studio a Bruxelles – prosegue il presidente di Confagricoltura – punterà ad assicurare una fonte di reddito aggiuntivo per gli agricoltori, mediante una metodologia solida e trasparente per la certificazione degli assorbimenti. L’obiettivo è quello di varare appositi certificati verdi”.

L’agricoltura europea – ricorda Confagricoltura – è impegnata a garantire l’assorbimento di 310 milioni di tonnellate di gas ad effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica cinque anni dopo.

“È una sfida ambiziosa, ma che – puntualizza Giansanti – può essere vinta grazie alla rete di imprese professionali aperte alle innovazioni tecnologiche e in grado di far fronte agli investimenti necessari per la sostenibilità ambientale”.

“La transizione ecologica avrà senza dubbio un impatto sociale ed economico. Per questo, le proposte della Commissione europea dovranno essere precedute da una rigorosa valutazione d’impatto”.

“Al riguardo, nella lettera della Commissione è stato assicurato che tutte le proposte legislative con un impatto significativo – elaborate nell’ambito della strategia ‘Dal produttore al consumatore’ e per la tutela della biodiversità – saranno oggetto di una preventiva valutazione e sottoposte a consultazione pubblica”.

“È un messaggio di grande rilievo – conclude il presidente di Confagricoltura – dopo le polemiche suscitate nei mesi scorsi in merito alle conseguenze delle iniziative della Commissione nell’ottica della salvaguardia del potenziale produttivo dell’agricoltura europea e della lotta al cambiamento climatico su scala globale”.

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