Frisitali si presenta agli imprenditori zootecnici iblei: proficuo incontro promosso da Confagricoltura Ragusa

𝘈𝘪 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘪 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢𝘵𝘰 𝘈𝘭𝘦𝘴𝘴𝘢𝘯𝘥𝘳𝘢 𝘓𝘢𝘵𝘵𝘢𝘯𝘻𝘪 (𝘊𝘰𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘚𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘛𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘊𝘰𝘯𝘧𝘢𝘨𝘳𝘪𝘤𝘰𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢) 𝘦 𝘈𝘭𝘦𝘴𝘴𝘢𝘯𝘥𝘳𝘰 𝘝𝘪𝘵𝘢 (𝘋𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘊𝘰𝘯𝘧𝘢𝘨𝘳𝘪𝘤𝘰𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘚𝘪𝘤𝘪𝘭𝘪𝘢)
Un incontro partecipato e denso di spunti operativi quello che si è tenuto oggi negli uffici di Confagricoltura Ragusa tra gli imprenditori zootecnici iblei associati all’Organizzazione e il vice presidente di Frisitali, Raffaele Di Ciommo. Hanno partecipato ai lavori Alessandra Lattanzi dell’Area Coordinamento e Sviluppo del Territorio di Confagricoltura e Alessandro Vita, Direttore di Confagricoltura Sicilia . A fare gli onori di casa il Presidente Antonino Pirrè e il Direttore Giovanni Scucces.
Frisitali è l’Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana Indipendente, nata nel 2020 con il sostegno di Confagricoltura, per rappresentare gli allevatori di razza frisona italiana.
Riconosciuta come Ente Selezionatore con decreto ministeriale del 23 settembre 2021, offre servizi avanzati per il miglioramento genetico della razza frisona, tra cui: test genomici e valutazioni genomica su piattaforma condivisa, consulenza strategica per l’ottimizzazione delle mandrie e gestione dati proprietà esclusiva degli allevatori.
Il vice presidente Di Ciommo ha spiegato che gli obiettivi primari dell’associazione sono l’indipendenza da condizionamenti esterni, con un modello di rappresentanza basato sul numero di capi allevati, innovazione nel miglioramento genetico e servizi tecnologici avanzati, gestiti tramite l’organizzazione Synergy e gestione del Libro Genealogico per la selezione della razza, dopo aver ottenuto il riconoscimento ufficiale nel 2023.
Da parte del nutrito gruppo di imprenditori zootecnici presenti è emerso interesse verso l’associazione, testimoniato dalle diverse domande che hanno rivolto al vice presidente di Frisitali e che hanno stimolato un confronto utile e concreto.
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Zootecnia, Confagricoltura Ragusa partecipa alla giornata di formazione organizzata da Massari di Sicilia e presenta C.R.I.Bo.C.

 

Confagricoltura Ragusa ha partecipato con grande interesse al confronto tecnico-commerciale sulla linea vacca-vitello organizzato dai Massari di Sicilia, sabato 1 febbraio, presso il Centro Polivalente a Frigintini. A rappresentare l’Organizzazione degli imprenditori agricoli ragusani, il Vice Direttore, dott. Oscar Augugliaro.

Il dibattito è stato animato dalla brillante presentazione dell’Ing. Alessandro Bartoloni, esperto di genetica bovina, che è riuscito a suscitare un confronto denso di spunti con i numerosi imprenditori zootecnici presenti in sala.

Massari di Sicilia è l’associazione regionale dei produttori agricoli e zootecnici siciliani, fondata a Modica nel 2022, che si propone di dare attuazione a tutte quelle iniziative che possono dare lustro alla nobile arte del “massaro”, custode della terra e allevatore di bestiame.

Il dott. Augugliaro, nel suo saluto, dopo aver ringraziato gli organizzatori per il livello tecnico e divulgativo dell’iniziativa, ha annunciato il rafforzamento in atto dell’attività di C.R.I.Bo.C., Coordinamento Italiano Razze Bovine da Carne, in rappresentanza degli allevatori di bovini da carne di razza Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Charolaise e Limousine.

C.R.I.Bo.C., fondata nell’ambito del percorso di costituzione di nuove Associazioni nazionali di razza libere rispetto al sistema ANA, ha ottenuto l’approvazione del proprio statuto da parte del Ministero dell’Agricoltura e si sta ultimando l’iter che permetterà il riconoscimento ministeriale come Ente selezionatore e l’affidamento dei relativi libri genealogici.

“Confagricoltura – ha spiegato Augugliaro – ha convintamente sostenuto dal primo momento il percorso di costituzione dell’associazione stessa, riconoscendone l’indipendenza e promuovendo l’adesione da parte degli allevatori a C.R.I.Bo.C., con l’unico obiettivo di mettere a disposizione del mondo allevatoriale quanto sia disponibile a livello più avanzato in ambito nazionale ed internazionale”.

“C.R.I.Bo.C. sta mettendo a punto – ha concluso il Vice Direttore di Confagricoltura Ragusa -, accanto ai servizi legati alla genetica, anche servizi disponibili per intervenire come assistenza e consulenza nel management e per essere pronti a gestire tutte le novità e le sfide del settore zootecnico”.

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Rinnovato il direttivo di ANGA – Giovani di Confagricoltura Ragusa: Lorenzo Cannella confermato presidente

Nella foto, da sinistra: Simone Di Falco, Lorenzo Cannella, Sebastiano Giaquinta, Tommaso Ferlisi, Roberta Tardera, Paolo Scollo

Il 6 dicembre scorso si è tenuta a Vittoria l’Assemblea di ANGA Ragusa, l’organizzazione dei giovani imprenditori agricoli associati a Confagricoltura, per il rinnovo delle cariche elettive. I lavori dell’Assemblea sono stati utili per tracciare un bilancio delle attività svolte dall’associazione, operativa a Ragusa dal 2021, che ha lavorato su vari fronti per promuovere la cultura associativa e diffondere pratiche sostenibili in ambito sociale, ambientale ed economico. Negli ultimi tre anni, ANGA Ragusa ha creato una rete reale di giovani imprenditori agricoli, collegando la parte orientale e occidentale del territorio. Tra le iniziative di maggior successo, spicca sicuramente YoungaDays, un festival che celebra l’agricoltura come elemento culturale e di sviluppo territoriale, svoltosi a giugno a Scicli. Un evento che ha riunito esperti e innovatori in un format coinvolgente, creando una narrazione comune sull’agricoltura come motore di cambiamento sostenibile.

Al termine del dibattito, l’Assemblea ha proceduto all’elezione del nuovo Direttivo. Lorenzo Cannella è stato confermato presidente per acclamazione, sarà affiancato dai vice presidenti Roberta Tardera e Tommaso Ferrisi, mentre Sebastiano Gianquinta, Paolo Scollo e Simone Di Falco sono stati eletti consiglieri.

“Essere riconfermato è un onore che porta con sé nuove responsabilità”, dichiara Lorenzo Cannella, 34 anni, fondatore dell’azienda agricola Mangrovia specializzata in acquaponica. “In questi anni abbiamo costruito una squadra affiatata e in crescita, impegnata a portare avanti visioni innovative che valorizzano l’agricoltura come motore di benessere, occupazione e sostenibilità. Continueremo ad andare avanti, con testardaggine e abnegazione, nel solco tracciato in questi anni. Abbiamo tante iniziative in cantiere e stiamo già lavorando alla seconda edizione di YoungaDays che proverà ad essere ancora più strutturata, inclusiva ed attrattiva della prima”.

Confagricoltura Ragusa, attraverso il presidente Antonino Pirrè e il direttore Giovanni Scucces, esprime le più sincere congratulazioni e auguri di buon lavoro al presidente Cannella e al nuovo direttivo.

Ragusa, 16 dicembre 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Il testo del CPL degli operai agricoli e florovivaisti 2024/2027

Il 27 novembre 2024 è stato firmato presso la sede dell’EBAT (Ente Bilaterale Agricolo Territoriale) a Ragusa il nuovo Contratto Provinciale di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti, valido per il quadriennio 2024/2027.

Tra le novità più salienti del nuovo Contratto: aumento delle retribuzioni del 6,3% a partire dal 01/11/2024, nessuna indennità di vacanza contrattuale, aumento dell’indennità chilometrica di €0,005/km, inserimento di nuove qualifiche professionali, previsione di specifiche contestazioni disciplinari per l’uso eccessivo del telefonino durante l’orario di lavoro e per il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI).

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#ColtiviamoRispetto: l’iniziativa dell’azienda La Mediterranea e di Confagricoltura Ragusa in occasione del 25 novembre

Una panchina rossa, un paio di scarpe, anch’esse rosse, e un hashtag: #coltiviamorispetto. Attorno a questi tre simboli si è sviluppata l’iniziativa di Paola e e Franco Gurrieri dell’azienda florovivaistica La Mediterranea, sita ad Acate, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, realizzata in collaborazione con Confagricoltura Ragusa.
Ad inaugurare la carrellata social il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè. Oltre ad operaie ed operai italiani e stranieri, a sedersi sulla panchina per un selfie con hashtag #coltiviamorispetto i primi cittadini di Acate e di Vittoria.
”La giornata di oggi – spiega Paola Gurrieri – impone una presa di coscienza collettiva, di tutte e tutti noi, sulla violenza sulle donne in tutte le forme in cui si manifesta. La più grave il femminicidio, ma anche la violenza multiforme e varia, come quella psicologica, fino a quella violenza economica della quale molte donne oggi sono vittime. Violenza che non conosce distinzione di ceti e culture”.
“In azienda – aggiunge – è stato importante il coinvolgimento da parte degli uomini, stranieri e italiani perchè, a volerla dire tutta, oggi e ogni giorno sono gli uomini che devono imparare a vedere, comprendere, accettare la differenza sessuale. Nella consapevolezza che accogliere le differenze crea benessere e apre la strada all’accoglienza verso diversità”.
Infine, un appello: “Gli uomini perbene siano capaci di lavorare in questa direzione, aiutando chi hanno accanto a percorrerla. Le Istituzioni, la scuola, le associazioni lavorino educando all’affettività e ai sentimenti. E le donne, così come gli uomini siano meno giudicanti rispetto a chi non ha avuto altri strumenti per difendersi se non quelli, i soli che ha saputo mettere in campo”.
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Roberto Giadone: “La gestione dell’acqua deve tornare in mano agli agricoltori”

L’analisi di Roberto Giadone (Natura Iblea) su corriereortofrutticolo.it

La mancanza di piogge e la conseguente carenza di risorse idriche pongono a noi agricoltori alcuni interrogativi di vitale importanza. Le necessità idriche in una media azienda agricola sono veramente alte, e noi non ce ne accorgiamo neanche! L’anno scorso avevamo pensato in azienda di iniziare l’iter per la costruzione di un bacino idrico all’interno del nostro terreno già servito da un pozzo. Con un medio investimento stavamo progettando un bacino idrico da 3 metri di profondità per 50 metri per lato, con una capienza di circa 7.500 metri cubi. Ci sembrava una riserva d’acqua già abbastanza grande.
La sorpresa è stata quando abbiamo calcolato l’acqua occorrente ad una sola stesa di cannone di irrigazione. Il cannone sparge circa 8 litri al secondo. Quindi una sola stesa di irrigazione consuma circa 700 metri cubi d’acqua! Il nostro bel laghetto ci dava la possibilità di irrigare solo una volta in un anno il nostro campo (e neanche tutto). Noi con la siccità attuale irrighiamo il campo almeno due volte la settimana.

Il progetto dell’invaso idrico è stato subito accantonato. Per i nostri cinquanta ettari di carota coltivati annualmente servirebbero circa mille invasi. Noi non ce ne accorgiamo ma le nostre aziende agricole sono enormemente idrovore.
Bene. A questo punto la paura che i nostri pozzi si abbassassero di livello o che addirittura si prosciugassero è diventata reale. Quando la paura diventa reale si aprono riflessioni sulle nuove idee e su opportunità innovative. La prima è che i grandi bacini idrici con dighe ed invasi di milioni di metri cubi sono attualmente gestiti (male) da consorzi pubblici, regioni o province. Questi invasi sono utilizzati in parte per acqua potabile ed in parte per un (cattivo) uso irriguo. Le spese che noi agricoltori sosteniamo per le bollette dei consorzi di bonifica e di irrigazione sono sotto gli occhi di tutti, il servizio di questi consorzi è pessimo se non quasi nullo. Vediamo i consorzi, che sono dei veri carrozzoni politici ed amministrativi, che gestiscono (male) questi preziosi invasi e che sprecano risorse economiche ed idriche.

Ad esempio il consorzio che gestisce la nostra diga a solo uso irriguo qui a Ragusa, consta di un commissario straordinario, un consiglio di amministrazione (16 membri), un direttore generale, un vice direttore generale, quattro dirigenti, e decine di dipendenti. Già si intuisce dove sono destinate le risorse che paghiamo con le nostre bollette: compensi e stipendi. La diga nel mentre si insabbia sempre più e le condutture fanno letteralmente acqua da tutte le parti.

L’opportunità che abbiamo noi agricoltori è quella di una gestione diretta delle risorse idriche irrigue del territorio. Noi dobbiamo prendere possesso dell’acqua di irrigazione che è vita per le nostre piante. Noi dobbiamo controllare e gestire il personale che serve al funzionamento della rete idrica. Noi dobbiamo manutenere e tenere in efficienza gli invasi e la rete idrica a valle. Sono sicuro che spenderemmo meno della metà delle attuali bollette ed avremmo un servizio perfetto. Mi dispiace per i vari presidenti, vicepresidenti, dirigenti, consiglieri ecc. che resterebbero senza compensi ma per noi agricoltori l’acqua è importante, l’acqua è vita.

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Gli effetti della siccità sull’agricoltura iblea: aumento dei costi per le imprese e cali produttivi tra il 30% e il 50% per agrumi, uva e olive

L’analisi del Presidente di Confagricoltura Ragusa all’interno dell’intervista di Nadia D’Amato pubblicata su La Sicilia di sabato 2 novembre

Gli effetti della siccità sull’agricoltura iblea

“Gli effetti della siccità sulle colture nella cosiddetta Fascia Trasformata sono evidenti e preoccupanti. La qualità delle produzioni agricole subisce danni notevoli: la resa delle colture diminuisce e il calibro dei prodotti si riduce, comportando un calo significativo del loro valore di mercato. Ad essere maggiormente colpita dagli effetti della siccità l’agrumicoltura, la viticoltura e l’olivicoltura (con riduzioni della produzione che variano tra il 30% e il 50%)”.

Costi crescenti per gli imprenditori agricoli: l’impatto economico della siccità

“Questi cali produttivi non solo compromettono la sostenibilità economica delle aziende agricole, ma compromettono la qualità dei prodotti offerti al mercato. Le aziende agricole si trovano costrette a ricorrere a fonti di approvvigionamento idrico autonome, affrontando così un incremento dei costi energetici di almeno il 20% rispetto alla norma. Nelle aree più colpite dalla siccità, gli imprenditori agricoli hanno dovuto investire nella costruzione di canali di collegamento che si estendono per diversi chilometri, al fine di garantire l’accesso all’acqua necessaria per le loro coltivazioni. I disagi sono stati meno accentuati per le aziende che coltivano ortaggi in serra, grazie alla loro concentrazione e a una gestione delle risorse idriche più centralizzata e meno complessa”.

Si abbassano i livelli delle falde acquifere e cambia la composizione dell’acqua

“C’è da evidenziare che il massiccio prelievo dalle falde acquifere sta causando un abbassamento del livello delle stesse, rendendo l’acqua sempre più salina. Questo fenomeno costringe gli imprenditori a effettuare ulteriori interventi chimici correttivi, aumentando ulteriormente i costi di produzione. Il prezzo finale dei prodotti ortofrutticoli risente inevitabilmente di questi aumenti di costi legati all’approvvigionamento idrico.

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Diga Ragoleto, accordo in Prefettura sull’erogazione di risorse idriche all’agricoltura. Confagricoltura Ragusa: “Risultato positivo”

La riunione del vertice tecnico sulla siccità che si è tenuta mercoledì 31 luglio in Prefettura a Ragusa ha stabilito l’utilizzo delle acque dell’invaso Ragoleto per irrigazione di soccorso delle aree irrigue servite dal Consorzio di Bonifica 8 della Sicilia Orientale, nella misura di 9000 mc al giorno per il mese di agosto, da proseguire eventualmente nel mese di settembre, previa verifica della necessità e della disponibilità delle risorse.

Per garantire la disponibilità per gli altri usi assicurati dall’invaso ed assicurare la salvaguardia dell’ittiofauna, la Bioraffineria di Gela e SICILIACQUE attiveranno il monitoraggio dello stato dell’ittiofauna al fine di prevenire condizioni di crisi e avviare ove necessario il trasferimento. Il Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale assicurerà la collaborazione e il supporto anche di tipo logistico, oltre che nel concorso alle eventuali spese necessarie.

“Una soluzione positiva, – commenta il Presidente di Confagricoltura, Antonino Pirrè – utile a gestire la fase emergenziale, frutto di un lavoro sinergico. Confagricoltura ha profuso il massimo impegno, sollecitando da mesi e in tutti i tavoli una ragionevole ripartizione delle risorse idriche dell’invaso Ragoleto che, finalmente, è arrivata. Ringraziamo in primis le imprenditrici e gli imprenditori che hanno resistito, con civile e composta pazienza, sull’orlo del baratro di un disastro di portata immane. Grazie al Ministro dell’Agricoltura, On. Francesco Lollobrigida, al Presidente della Regione, Sen. Renato Schifani, al Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, dott. Dario Cartabellotta, al Signor Prefetto di Ragusa, dott. Giuseppe Ranieri, nonché alla deputazione regionale, in particolare all’On. Giorgio Assenza e all’On. Nello Dipasquale, per il lavoro svolto affinché si arrivasse a questa soluzione”.

“Continueremo a vigilare – conclude Pirrè – affinché i 92 milioni di euro previsti per la realizzazione di infrastrutture idriche prioritarie in Sicilia vengano spesi celermente e al meglio. Si tratta del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi, per complessivi 1,6 miliardi, inseriti nel Piano idrico della Regione Siciliana, approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale per la sicurezza del settore idrico (Pnsii). Per andare oltre l’emergenza continua e pianificare una gestione idrica funzionale sia ai bisogni civili, che a quelli agricoli”.

Ragusa, 2 agosto 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Comuni rurali virtuosi, anche quest’anno Ragusa conquista la bandiera “Spighe Verdi”. Pirrè (Confagricoltura): “È la vittoria di un modello di sviluppo rurale sostenibile e competitivo”

Le Spighe Verdi 2024 per i Comuni rurali sono state annunciate ieri mattina nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi a Roma presso il Ministero della Cultura alla presenza dei sindaci vincitori.

75 località rurali potranno fregiarsi, in questa nona edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2024, rispetto alle 72 dello scorso anno: 6 sono i nuovi ingressi, 3 i Comuni non confermati, 15 le Regioni coinvolte.

Tra i confermati c’è anche Ragusa, unico comune siciliano ad ottenere il prestigioso riconoscimento che è l’equivalente per i borghi rurali della Bandiera Blu per le località balneari.

Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

Nella fase di valutazione portata avanti dalla Commissione secondo un rigido schema procedurale, hanno dato il loro contributo diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste; il Ministero per il Turismo; il CNR; i Carabinieri e Confagricoltura.

Spighe Verdi si basa sull’esperienza trentennale di FEE, presente in 81 Paesi, nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari.

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione con Confagricoltura e gli altri partner istituzionali.

“Un riconoscimento – dichiara il Presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè, che conferma come Ragusa continui a rappresentare un modello di sviluppo nel panorama regionale e che costituisce non solo un traguardo significativo per la nostra comunità, ma anche un attestato dell’impegno costante verso la sostenibilità, l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti tipici, l’accoglienza, ovvero i temi che caratterizzano il programma di FEE, al quale Confagricoltura collabora con convinzione fin dalla prima edizione. Di anno in anno cresce la sensibilità e aumenta l’impegno concreto delle imprese agricole ragusane”.

“La bandiera di Spighe Verdi – aggiunge Pirrè – è un simbolo di qualità e dedizione, e il suo conferimento al comune di Ragusa sottolinea il lavoro svolto dai nostri agricoltori e dalle istituzioni locali nel promuovere un’agricoltura che non solo produce, ma che si prende cura del nostro territorio e delle future generazioni. Proprio l’agricoltura dimostra ancora una volta il suo ruolo centrale nello sviluppo dei comuni rurali e delle aree interne del Paese”.

Il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, dichiara: “Siamo orgogliosi del fatto che Ragusa è uno dei soli 75 Comuni in Italia e l’unico in Sicilia ad aver ottenuto il riconoscimento Spighe Verdi di FEE dedicato ai Comuni che valorizzano lo sviluppo sostenibile, la cura dell’ambiente e la difesa del paesaggio. Ieri al Ministero della Cultura abbiamo ritirato una bandiera che premia il preciso programma amministrativo svolto in questi mesi con la collaborazione di enti e privati, e che gratifica il turismo rurale e le aree interne del nostro territorio”.

Ragusa, 25 luglio 2024

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Siccità nel Ragusano, salta il tavolo sull’emergenza. Confagricoltura Ragusa: “Il tempo è finito. Governare l’emergenza e non subire in modo passivo il disastro”

Confagricoltura Ragusa esprime massima preoccupazione per la mancata convocazione del tavolo sull’emergenza siccità che si sarebbe dovuto tenere ieri in Prefettura, così come concordato nella riunione del 3 luglio, per fare il punto della situazione con le Istituzioni e i soggetti interessati e pianificare interventi urgenti per dare sollievo agli imprenditori agricoli ragusani, letteralmente in trincea per salvare le proprie produzioni.

“Malgrado il solerte lavoro di S.E. il Prefetto, dott. Giuseppe Ranieri, grazie al quale si è arrivati a un primo importante risultato, ovvero l’apertura della Traversa Mazzarronello, ed alla costituzione del tavolo sull’emergenza– spiega il Direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces – è saltata la riunione di ieri per ragioni che non conosciamo. Purtroppo la situazione nelle nostre campagne è davvero drammatica, urgono soluzioni emergenziali per arginare gli effetti di una siccità devastante, come ad esempio lo sblocco, come più volte ribadito dalla nostra Organizzazione, delle preziose risorse della Diga Ragoleto, con un patto di solidarietà tra settori produttivi che permetta una più ragionevole ripartizione che dia sollievo e ristoro all’agricoltura. Se nulla si muoverà, gli imprenditori agricoli ragusani, oltre a subire un danno economico enorme, saranno costretti a licenziare tanti lavoratori e a manifestare in modo eclatante la loro legittima rabbia”.

“Non possiamo permetterci il silenzio e l’immobilismo mentre a rischio c’è la sopravvivenza del nostro tessuto produttivo. La responsabilità è di tutti, noi compresi. E proprio assumendoci il nostro pezzo di responsabilità, – conclude il Direttore Scucces – chiediamo l’immediata convocazione del tavolo per poter concordare e realizzare interventi concreti di ottimizzazione della gestione delle risorse idriche per non lasciare le nostre campagne all’asciutto. Bisogna governare l’emergenza, non subire in modo passivo il disastro”. 

Ragusa, 17 luglio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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