Ponte Primo Maggio, Agriturist (Confagricoltura): sempre più italiani e turisti scelgono gli agriturismi

Il ponte del Primo Maggio milioni di Italiani lo trascorreranno negli agriturismi, a contatto con il verde coltivato e la natura, godendo delle bellezze paesaggistiche, di tradizioni e cultura rurale, dell’offerta enogastronomica genuina, di sport all’aria aperta (in particolare equiturismo, cicloturismo, trekking). Lo sottolinea Agriturist, l’associazione del turismo in campagna, promossa da Confagricoltura, che ha fatto il punto sulla situazione nelle varie regioni.

L’aumento delle prenotazioni – pone in evidenza Agriturist – riguarda soprattutto i turisti italiani. Ma in Piemonte il pienone è dato dagli stranieri (tedeschi, svizzeri, austriaci e francesi) con soggiorni mediamente di tre giorni. In particolare  si registra il tutto esaurito nelle Langhe e nel Monferrato.

Le permanenze medie per il ponte del Primo Maggio – osserva ancora  Agriturist – sono prevalentemente di 2 notti; si differenzia la Campania con prenotazioni di più notti. Si prevede pieno soprattutto in Costiera e in concomitanza con sagre e manifestazioni. Continuano prenotazioni last minute.

Tutta la Toscana fa il pieno. Soggiorno medio di due notti. Decisamente meglio di Pasqua grazie alle temperature piacevoli. Unico neo i pernottamenti troppo brevi di turisti prevalentemente italiani, anche se sulla costa cominciano ad arrivare i tedeschi.

Soggiorni più lunghi, anche di 3 notti si registrano in Puglia, dove c’è il tutto esaurito e la richiesta si mantiene alta con soddisfazione degli operatori: al top il  Salento e il brindisino, benissimo Bari ed il Gargano.

Sicilia con luci ed ombre – evidenzia Agriturist -. In provincia di Trapani situazione in parte compromessa dalla riduzione dei voli low cost dell’aeroporto che taglia fuori molti arrivi anche a Mazzara e Marsala. Tengono S. Vito, Scopello e Castellammare. In flessione Agrigento. Bene Catania. Molto bene Siracusa e Ragusa. Palermo altalenante.

Lombardia molto bene. Operatori soddisfatti soprattutto in collina e sui laghi, Garda in testa. Pernottamenti minimi tre giorni, ma qualche arrivo c’è già stato dal 26/27 aprile.

Liguria bene, anche se i soggiorni sono brevi e last minute. Benissimo Emilia Romagna.

“L’andamento generalmente positivo mette in evidenza come l’agriturismo continui a piacere – conclude Agriturist -. L’importante è scegliere agriturismi ‘veri’, cioè imprese che assumono, investono sul territorio e che lo mantengono attraverso l’attività agricola. Troppi i fenomeni che si registrano di abusivismo, dei B&B senza partita Iva, fuori da regole, tassazioni e controlli. Con il rischio di far disamorare i vacanzieri e di creare un danno di immagine a tutto il settore”.

Leggi

Biologico, il nuovo regolamento europeo annacqua la qualità e costringe gli agricoltori a rispettare i disciplinari privati

Nonostante i numerosi appelli lanciati alle Istituzioni italiane ed europee da Confagricoltura e da Agrinsieme, è stato approvato il nuovo regolamento europeo sull’agricoltura biologica.

“Un provvedimento – commenta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – che annacqua la qualità della produzione agricola biologica italiana ed europea e che mette di fatto i produttori agricoli nella condizione di dover applicare i disciplinari privati della distribuzione e della trasformazione, oltre che le disposizioni del regolamento”.

Confagricoltura ricorda che sulla spinta dei Paesi del nord Europa, il regolamento permette di coltivare i prodotti bio anche senza seminarli su terra, perdendo così la naturale difesa della biodiversità, uno dei cardini dell’agricoltura biologica. Altrettanto grave è consentire, senza alcun rispetto per il consumatore e il produttore, di vendere prodotti biologici contaminati accidentalmente da pesticidi.

“Sono scelte che mettono in pericolo un settore in forte espansione, che avrebbe bisogno di una maggiore tutela, sia nei controlli, sia nelle regole di produzione – rimarca l’Organizzazione agricola -. Voler fare agricoltura biologica a tutti i costi, annacquando le regole, rischia di snaturare un comparto che basa il suo operare su principi quali il rispetto dei cicli naturali di coltivazione e allevamento, la tutela della biodiversità del suolo, la valorizzazione di specie antiche, il divieto assoluto di uso di pesticidi non organici, la coltivazione e l’allevamento di specie autoctone”.

Unico aspetto positivo del regolamento, a parere di Confagricoltura, è la possibilità di conoscere l’origine delle materie prime e del prodotto attraverso l’etichetta. Per questo l’Organizzazione degli imprenditori agricoli invita i consumatori a leggere l’etichetta e a preferire i prodotti biologici italiani. “Una scelta – dice – che supporta la filiera nazionale che si sta impegnando a mantenere alta la qualità, migliorando le già avanzate norme di produzione biologica in vigore nel nostro Paese”.

Leggi

A Ragusa un organismo per aiutare le aziende agricole nella gestione della crisi

Riportiamo di seguito il testo dell’articolo di Francesca Cabibbo pubblicato nell’ultimo numero di Agrisicilia, rivista cartacea siciliana sul settore agricolo ed ambientale regionale.

 

A RAGUSA SOLUZIONI ALLE CRISI EVITANDO LE VENDITE ALL’ASTA

L’organismo previsto dalla “legge salvasuicidi” è guidato da Michelino Ciarcià, presidente della Commissione Tributaria

L’hanno chiamata “legge antisuicidi”, è la legge n.3 del 2012, varata dal governo Monti per permettere ai debitori di dilazionare il pagamento, in accordo con i creditori. Una norma varata nel pieno della crisi economica, in un momento in cui molti imprenditori dovettero affrontare il tracollo economico della loro azienda. E, in alcuni casi, tavolta con esiti nefasti.

La legge prevede la creazione di un “Organismo di composizione della crisi”, che può essere promosso da Comuni, ordini professionali ed altri soggetti. In provincia di Ragusa, è stato promosso dall’Ordine dei Commercialisti. A guidarlo è stato chiamato il giudice Michelino Ciarcià, già consigliere di Corte d’Appello a Catania, oggi presidente della Commissione Tributaria. L’organismo varato dai commercialisti iblei è già stato approvato dal Ministero di Grazia e Giustizia nel giugno dello scorso anno. Dunque oggi è pienamente operativo. Ed ha già sottoscritto alcuni protocolli d’intesa con il comune di Giarratana (finora unica amministrazione ad aver aderito), con Confcommercio e Confagricoltura.

protocollo5

Il protocollo con Confagricoltura è l’ultimo in ordine di tempo: è stato sottoscritto, a fine dicembre, dal presidente dell’Ordine provinciale dei commercialisti, Maurizio Attinelli, e dal presidente provinciale di Confagricoltura, Antonino Pirrè. In questo modo, l’organizzazione di categoria farà da tramite per permettere alle aziende in crisi di trovare una soluzione idonea a superare il momento di difficoltà contingente. Ma come funziona la composizione della crisi? Quali sono i passaggi previsti dalla normativa?

Anzitutto il titolare dell’azienda in difficoltà dovrà presentare formale richiesta all’Organismo di composizione della crisi. Il giudice Michelino Ciarcià, tra i 130 commercialisti abilitati in provincia di Ragusa, ne individuerà uno che sarà nominato “gestore della crisi”. I commercialisti abilitati devono aver frequentato un apposito corso di formazione o si sono già occupati di un congruo numero di casi di liquidazione. Si avvia così la procedura e il gestore predisporrà un piano che dovrà essere approvato sida dal debitore che dal creditore e, infine, avere il via libera del presidente Ciarcià.

In pratica, tra le parti e con la supervisione di un autorevole soggetto terzo, si definisce un accordo di ristrutturazione dei debiti (non può essere prevista però l’estinzione, perché il debito dovrà comunque essere onorato) che prevede nuove modalità e tempi di pagamento dei debiti e include garanzie di pagamento sia per i creditori che sottoscrivono l’accordo, sia per gli altri creditori.

In alcuni casi, può essere previsto l’affidamento del bene del debitore ad un fiduciario. Sul sito dell’Ordine dei Commercialisti è disponibile tutto il materiale e le informazioni necessarie per presentare la richiesta di accesso alla procedura di composizione della crisi.

antonino pirrè

“Per la provincia iblea il momento è importante – spiega Attinelli – e il varo dell’organismo ci permetterà di affrontare situazioni difficili e di trovare, se ci sono, le soluzioni”. “Riteniamo che questa legge – commenta Antonino Pirrè – sia uno strumento importante da sfruttare e da divulgare per evitare certe situazioni patologiche, non più controllabili”. La norma mette a disposizione uno strumento applicabile ai privati e alle aziende agricole ma non – è bene sottolinearlo – alle imprese soggette al fallimento.

“Purtroppo – aggiunge Pirrè – le opportunità offerte da questa norma finora sono state scarsamente esplorate, soprattutto nella nostra provincia. E, per colmare questa lacuna, Confagricoltura avvierà una massiccia campagna per far conoscere questo strumento alle aziende agricole. Opereremo sia per i nostri associati, sia per chi non lo è. Mettiamo a disposizione un legale, in convenzione con l’organizzazione di categoria, che farà un primo screening gratuito per valutare la situazione. Da qui si faranno le scelte successive”.

I primi casi sono già all’esame dell’Organismo di composizione della crisi. La norma, finora, è poco conosciuta, ma potrà aprire varchi importanti. Potrà offrire alcune soluzioni. Perché il pagamento del debito, pur se dilazionato, garantisce tutti. Con il fallimento e le vendite all’asta, spesso il creditore non riesce a recuperare che le briciole del proprio credito. Il patrimonio immobiliare del debitore viene “svenduto” per pochi spiccioli. E mentre il debitore perde tutto, l’unico a trarne vantaggio, spesso, è l’acquirente del bene messo all’incanto.

Intervenire prima del pignoramento e delle aste giudiziarie: è questa la ratio della legge che, a cinque anni dal varo, muove solo ora i primi passi. In provincia di Ragusa, dove la morsa della crisi si è fatta sentire ed ha messo in ginocchio molte aziende agricole, offre una soluzione ed una importante possibilità di recupero. La storia dei prossimi mesi ci dirà quali risultati essa potrà produrre.

Fonte: Copia cartacea mensile Agrisicilia

Clicca i link seguenti per saperne di più su questo strumento a sostegno delle aziende agricole in crisi:

Protocollo d’intesa tra Confagricoltura Ragusa e l’Ordine dei Commercialisti a sostegno delle imprese agricole in crisi

Firmato il protocollo tra Confagricoltura e l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Ragusa a sostegno delle imprese agricole in crisi

Leggi

Il Welfare Index PMI premia le aziende agricole: buone pratiche esempio per la crescita del Paese

Le aziende agricole hanno dimostrato, nel tempo, di avere una funzione anche sociale, sviluppando progetti al proprio interno, e sul territorio, capaci di generare benessere e migliorare la produttività. A confermare l’importanza del settore primario nell’ambito del welfare è stata la presentazione del Rapporto Welfare Index PMI 2018, promosso da Generali Italia con Confagricoltura, Confindustria, Confartigianato e Confprofessioni, dedicato alla valutazione e implementazione delle buone pratiche aziendali rivolte ai dipendenti e al contesto in cui gli stessi operano.

Il Welfare Index PMI è giunto alla terza edizione coinvolgendo il doppio delle imprese rispetto all’esordio, a conferma che il tema della sostenibilità sociale è di interesse trasversale per l’economia nazionale e in particolare per le piccole e medie aziende che rappresentano l’80% della forza lavoro del Paese. All’edizione 2018 hanno preso parte 4.014 realtà dei comparti produttivi, dei servizi e del terzo settore attive in tutta Italia.

Di queste, 151 sono imprese agricole (in crescita rispetto al 2017), e 43 sono attive nell’agricoltura sociale. Confagricoltura segue con attenzione lo sviluppo di queste realtà, valorizzandone esperienza e potenzialità.

Nel corso dell’evento, che si è svolto oggi al Salone delle Fontane a Roma, sono state premiate le prime tre aziende del terzo settore, dell’industria, del commercio/servizi e dell’agricoltura. Per il settore primario le prime tre classificate sono, nell’ordine:

  1. Natura Iblea Srl di Ispica (RG)
  2. Azienda Agricola Fungar Snc di Coriano (RN)
  3. Peverelli Srldi Fino Mornasco (CO)

Tutte e tre le aziende vantano anche le 5W di rating, ovvero il massimo livello di welfare.

welfare index pmi

Natura Iblea è un’impresa agricola di Ragusa con una significativa incidenza di lavoratori immigrati di cui facilita l’inserimento con iniziative di mediazione culturale, di proposte di studio e sostegno a tutti i livelli. Si attiva anche con successo nella compilazione delle pratiche di ricongiungimento familiare, laddove necessario.

Fungar, in Romagna, ha saputo rispondere con politiche sociali mirate ai bisogni dei propri dipendenti, circa 70 in tutto, per la maggior parte donne, mamme provenienti dalla Cina. A loro, in particolare, sono rivolti i principali servizi di welfare in azienda.

Peverelli è un’impresa in provincia di Como attiva dal 1890. L’ acquisizione continua di esperienza e tecnologia costituisce l’elemento fondante e vincente per la crescita dell’azienda, protagonista nel settore del verde e non solo, che vede coinvolta ora la quarta generazione con la recente creazione di una divisione per la progettazione e realizzazione di accessori per l’arredo urbano, con grande attenzione ai temi della sicurezza e della salute.

welfare index pmi3

Tra le quattro menzioni speciali assegnate dal Welfare Index 2018 spiccano quella per i giovani e quella riservata all’agricoltura sociale.

Nella categoria “Giovani, formazione e sostegno alla mobilità sociale” il premio è andato ad Agrimad Srl Società Agricola di San Demetrio Corone (CS). L’azienda è riuscita, attraverso le sue politiche di welfare, a creare occupazione in una zona con elevato tasso migratorio. La maggior parte dei lavoratori proviene dal paese di San Demetrio Corone o da zone limitrofe e l’azienda assume spesso entrambi i coniugi o familiari dei dipendenti mettendo la comunità al centro dell’impresa e sviluppando così anche le potenzialità del territorio.

La menzione riservata all’agricoltura sociale, infine, è andata alla Onlus Terra Mia Scs, di Torino. Nata nel 1984 come emanazione di un’associazione di solidarietà giovanile, la cooperativa interviene sul disagio e sulle varie forme di marginalità, lavorando in modo integrato con enti pubblici e privati, mirando alla realizzazione di una politica sociale innovativa e attenta ai bisogni emergenti.

“Siamo diventati una società più matura e gli esempi delle nostre imprese lo dimostrano – afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – Abbiamo recuperato le buone pratiche e le condividiamo con i nostri lavoratori. L’agricoltura, grazie al suo profondo legame con il territorio e le sue popolazioni, è pioniera del welfare e conferma oggi, rinnovato, il suo ruolo sociale”.

 

Leggi

Non si può morire di crisi a 31 anni: la morte di Giovanni Viola è sconfitta morale per tutta la comunità iblea

“Non si può morire di crisi: un giovane che si toglie la vita è sconfitta morale per tutta la comunità”, questa la dichiarazione del presidente di Confagricoltura, dott. Antonino Pirrè, nel giorno del lutto cittadino a Vittoria e dell’ultimo saluto a Giovanni Viola, giovane imprenditore agricolo, morto suicida, che lascia moglie e un figlio di due anni.

“Porgo le mie sentite condoglianze – aggiunge Pirrè – e manifesto vicinanza alla famiglia di Giovanni Viola, a nome di tutta la nostra organizzazione ad ogni livello e degli iscritti. Un giovane padre di famiglia che decide di gettare la spugna, vessato dalla crisi, è un fatto grave che non può essere sottovalutato”.

“Adesso è il momento del dolore – conclude il presidente di Confagricoltura Ragusa – e non delle polemiche. Ma può essere anche l’occasione per fare un po’ di autocritica, da parte di chi ha responsabilità importanti, sulle modalità con cui si sta affrontando la crisi che sta stravolgendo la nostra economia”.

Leggi

“Ricettiva…Mente”: la coop. Terra Iblea di Ragusa impegnata in un nuovo progetto di agricoltura sociale

La cooperativa Terra Iblea di Ragusa ancora una volta impegnata in un progetto di agricoltura sociale che coinvolgerà “ragazzi speciali” di età compresa tra i 18 e 40 anni . I soggetti verranno impegnati anche con il lavoro in varie attività, che si svolgeranno presso Fondo Cillone, immerso nelle campagne ragusane, con un’estensione di circa 20 ettari di terreno a vocazione carrubeto e uliveto, con annessi 3 caseggiati.

Presentato in conferenza stampa ieri mattina all’Asp di Ragusa il progetto “Ricettiva…Mente”. Presente il Commissario, dr. Salvatore Lucio Ficarra; il responsabile del progetto, Salvo Borrelli; il Capo Dipartimento Salute Mentale – DSM – dr. Giuseppe Morando; il Capo Dipartimento Veterinario, dr. Giorgio Blandino e il dr. Giuseppe Sapienza del U.O.C. Psichiatria di Ragusa. Presenti alcuni rappresentanti dei Comuni del Distretto 44 che fanno parte del progetto, capo fila il comune di Ragusa e familiari dei giovani.

«Con questo progetto, l’Azienda Sanitaria dimostra di non occuparsi solo delle acuzie, ma le attività che in essa si svolgono taccono ambiti altrettanto importanti, quali l’inserimento sociale di persone svantaggiate» con questo parole ha aperto i lavori della conferenza stampa il dr. Ficarra. «Siamo ben lieti di condividere in partenariato questo progetto investendo con proprie risorse professionali e l’esperienza di ben due dipartimenti: il Dipartimento di Salute Mentale ed il Dipartimento Veterinario».

Un progetto che rimarca la sinergia tra diverse realtà, dal pubblico: Asp e Comuni, al Terzo Settore: la cooperativa Terra Iblea, Federalberghi Biobalife. Sono previste 7 azioni progettuali ed è sostenuto da Fondazione con il Sud.

Il dipartimento di Salute Mentale svolgerà un ruolo fondamentale nell’individuazione dei beneficiari e li seguirà per tutto il percorso riabilitativo in accordo con i servizi sociali dei comuni del Distretto Socio Sanitario 44. Il Dipartimento Veterinario si occuperà dell’organizzazione e gestione del corso di apicoltura mettendo a disposizione veterinari ed altre figure professionali. Inoltre guiderà la cooperativa Terra Iblea e d i giovani destinatari nell’avvio della produzione del miele.

Il responsabile del progetto, Borrelli, ha illustrato le finalità del progetto che mirano ad avviare percorsi integrati e personalizzati, che pongono ciascun beneficiario al centro del proprio reinserimento sociale e lavorativo, sostenendolo nel suo percorso di integrazione ed autonomia.

L’inserimento sociale e lavorativo di soggetti disabili ha da sempre costituito un ostacolo allo sviluppo di una società civile incapace di superare le barriere dei pregiudizi e dell’ignoranza. In particolare, in provincia di Ragusa, negli ultimi anni, si è assistito ad un incremento delle persone che vivono in una condizione di disagio psico-sociale e sulla base di questa emergenza sociale, nasce il progetto “Ricettiva…mente”, rivolto a disabili psichici.

L’obiettivo è di fare loro acquisire, attraverso una serie di azioni sperimentali ed innovative, quelle competenze per facilitare, non solo il loro ingresso nel contesto sociale, ma anche in quello lavorativo, cercando di orientarli il più possibile verso un percorso di autonomia.

Il progetto intende realizzare 2 Gruppi Appartamento, in grado di ospitare 5 giovani ciascuno. Si tratti di abitazioni nelle quali sarà possibile riprodurre un ambiente familiare in grado di soddisfare e accogliere i bisogni e le esigenze di ciascun soggetto.

I destinatari del progetto – di età compresa tra i 18 e 40 anni – saranno seguiti da un’équipe di operatori: assistenti sociali, psicologi, operatori, in grado di offrire loro sostegno di tipo relazionale, domiciliare ed educativo, volto ad un maggiore orientamento verso l’autonomia nell’organizzazione e la gestione della quotidianità. “Ricettiva….mente” è un progetto che affianca alla creazione dei Gruppi Appartamento, la possibilità d’impegnare i soggetti coinvolti anche con il lavoro in varie attività, che si svolgeranno presso Fondo Cillone. Il fondo si trova immerso nelle campagne ragusane, ha una estensione di circa 20 ettari di terreno a vocazione carrubeto e uliveto, con annessi 3 caseggiati, concessi in comodato d’uso gratuito alla cooperativa Terra Iblea.

Esperienze come queste sono ancora poco note in Italia. Inoltre il progetto è ampiamente auto-sostenibile, grazie ai proventi della struttura ricettiva e delle altre attività che si avvieranno sul fondo.

Fonte: RagusaOggi.it

Leggi

Crisi agricola iblea, Confagricoltura Ragusa: “Impegno finanziario e supporto tecnico da parte nostra a sostegno della nascita di nuove OP”

Il Direttivo di Confagricoltura Ragusa, l’organizzazione di rappresentanza e tutela delle imprese agricole iblee, manifesta vivo apprezzamento per il tempestivo intervento del Governatore  della Sicilia Musumeci, venuto a Vittoria nei giorni scorsi per individuare le più efficaci e tempestive iniziative da adottare per contrastare la grave crisi di mercato del comparto orticolo.

Le aziende agricole sono costrette a confrontarsi giornalmente con un mercato ormai globale e globalizzato, caratterizzato da profondi mutamenti climatici che creano instabilità ed imprevedibilità, in una cornice di forte concentrazione della domanda ed in uno scenario di forte competizione con produzioni provenienti da paesi extracomunitari a dazi agevolati. Confagricoltura Ragusa ribadisce la necessità di riorganizzare la produzione e la commercializzazione attraverso idonei strumenti di programmazione ed aggregazione.

In piena sintonia con quanto sostenuto dall’Assessore Bandiera (e rincuorati  dalle rassicurazioni  in merito alla burocrazia regionale venute dal direttore generale Frittitta), Confagricoltura Ragusa evidenzia il ruolo insostituibile  che assumono le OP (Organizzazioni di Produttori), soprattutto in considerazione di quanto previsto dalla OCM ortofrutta ed in situazione di crisi di mercato.

Pertanto, certi che l’intervento della Regione sarà portato avanti nella direzione di limitare gli effetti incontrollati e, spesso, nefasti di alcuni accordi di libero scambio, riteniamo che in una situazione di così grave crisi è dovere delle Organizzazioni Professionali più responsabili avanzare proposte e “fare la propria parte” per aiutare la nostra agricoltura e, quindi, la nostra terra, ad uscire dalla morsa delle criticità e della rassegnazione.

Con questo spirito Confagricoltura  Ragusa intende non sottrarsi alla sfida che abbiamo davanti, ossia il futuro delle nostre imprese agricole,  dando il proprio contributo per la costituzione di un adeguato numero di OP, fornendo ai produttori le giuste informazioni, la massima assistenza legale-amministrativa e ove necessario, sostenendo i costi notarili di costituzione delle OP.

In questa iniziativa – conferma il Presidente Antonino Pirrè – abbiamo ricevuto l’appoggio incondizionato della nostra Confederazione Nazionale che, oltre a mettere a disposizione il proprio Ente di formazione (l’Enapra) per assicurare la più adeguata preparazione a tutti i soggetti costituenti le OP, non farà mancare il proprio apporto in qualità di facilitatore di relazioni commerciali in Italia ed all’Estero”.

Ringrazio il consiglio direttivo di Confagricoltura Ragusa – conclude Pirrè – per avere deliberato un congruo intervento finanziario per le suddette finalità. Nei prossimi giorni ci attiveremo per avviare l’iniziativa, e chiederemo anche ai Sindaci dei comuni della fascia vocata interessati di organizzare una serie di incontri con i produttori che vorranno costituirsi in OP al fine di fornire loro i primi e fondamentali dettagli“.

Per informazioni è possibile chiamare il numero 0932 642492, inviare una mail all’indirizzo ragusa@confagricoltura.it o venirci a trovare in via Spampinato 7 a Ragusa.

Ragusa, 26 marzo 2018

Leggi

Crisi agricoltura iblea, Pirrè: “Servono provvedimenti eccezionali. Si dichiari lo stato di crisi”

L’intervista di Marcello Digrandi al presidente di Confagricoltura, dott. Antonino Pirrè

La protesta prosegue ad oltranza. Con presidi permanenti all’interno delle aule consiliari dei Comuni di Santa Croce Camerina, Vittoria e Pachino. I produttori, oramai esasperati, chiedono un confronto con il governatore della Sicilia, Nello Musumeci. I prezzi degli ortaggi, dal 15 dicembre, non coprono neppure i costi di produzione con merce che, di fatto, rimane invenduta. Le aziende serricole sono al collasso e l’intero indotto del sud della Sicilia rischia la paralisi.

Il comitato anticrisi Agricoltura Sicilia, in una piattaforma rivendicativa, chiede l’attivazione delle norme di salvaguardia, la rivisitazione dei trattati europei, e la moratoria di tutte le passività aziendali. “Innanzitutto un tavolo permanente con l’obiettivo di fornire settimanalmente i dati della crisi e fornire proposte – spiega il presidente provinciale di Confagricoltura, Antonio Pirrè – siamo innanzi ad una situazione eccezionale a cui bisogna rispondere con provvedimenti eccezionali a cominciare dalla dichiarazione dello stato di crisi, dalla ridefinizione dei trattati è perché no attivare politiche protezionistiche a carattere temporaneo.

“In questo momento – aggiunge Pirrè – purtroppo, non abbiamo punti di riferimento in ambito nazionale. E la protesta, legittima, dei nostri imprenditori serricoli rischia di vanificarsi. Il crollo dei prezzi ai mercati ortofrutticoli di Vittoria, Santa Croce e Donnalucata e i bancali di merce invenduta degli ultimi giorni non rappresentano accadimenti episodici, ma la prova palese di una situazione al collasso, in modo strutturale”. Confagricoltura chiede al prossimo governo nei confronti della grande distribuzione, norme ad hoc per tutelare e valorizzare i prodotti del sud Italia simbolo dell’eccellenza del made in Italy.

“Ci sono tutti gli strumenti per vendere, negli scaffali, ad un prezzo equo i prodotti del made in Italy –conclude il presidente Pirrè – ad un prezzo remunerativo per coprire, per intero, i costi di produzione e le spese della cosidetta logistica. Perché negli scaffali della grande distribuzione e degli altri canali di vendita i prezzi al consumo non hanno le stesse variazioni di quelli alla produzione. Sarebbe un grave errore dimenticare l’enorme ruolo sociale degli agricoltori a salvaguardia del territorio”. Confagricoltura esprime la piena solidarietà al mondo agricolo e alle proprie famiglie.

Leggi

“Il crollo dei prezzi al mercato ortofrutticolo di Vittoria prova di una crisi strutturale: intervengano le istituzioni”

Il presidente di Confagricoltura Ragusa si associa all’appello lanciato qualche ora fa dal sindaco di Vittoria sul collasso dell’economia agricola iblea

L’agricoltura iblea è al collasso. Le istituzioni intervengano energicamente (come, tra l’altro, si sono più volte impegnate a fare) per porre in campo soluzioni emergenziali in grado di dare sollievo agli imprenditori agricoli”: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè.

Il crollo dei prezzi al mercato ortofrutticolo di Vittoria e i bancali di merce invenduta degli ultimi giorni – aggiunge Pirrè – non rappresentano accadimenti episodici, ma la prova palese di una situazione al collasso, in modo strutturale”.

Non è più tempo di proclami. Mi associo all’appello di qualche ora fa del sindaco Moscato, con il quale si dice pronto a chiedere l’intervento del presidente della Repubblica dopo l’apatia delle istituzioni territoriali, incapaci di elaborare soluzioni non più procrastinabili. In ballo – conclude il presidente di Confagricoltura Ragusa – c’è il destino di un pezzo importante dell’economia siciliana”.

 

Leggi

“Le nostre aziende hanno bisogno della programmazione comunitaria delle politiche agricole”

Il presidente di Confagricoltura ha concluso stamattina a Ragusa i lavori del workshop “Il futuro della PAC: le proposte di riforma per il post 2020” sostenendo la necessità di una cornice europea per le politiche agricole nazionali

Stamattina alla Camera di Commercio di Ragusa al workshop organizzato da Confagricoltura e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali è emersa una discussione che, partendo dal tema della PAC e delle prospettive che si impongono all’attenzione del post 2020, è arrivata a fotografare in modo nitido le problematiche annose che caretterizzano le politiche agricole del nostro Paese, tra lungaggini burocratiche, organismi di pagamento, bandi regionali e ritardi che necessitano del supporto vigoroso e programmatico delle politiche comunitarie.

Un confronto qualificato e articolato che ha visto protagonisti Piero Agen (Presidente Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia), Antonino Pirrè (Presidente Confagricoltura Ragusa), Francesco Celestre (Presidente Ordine Agronomi Ragusa), Corrado Vigo (Presidente Ordine Agronomi Sicilia), Ettore Pottino (Presidente Confagricoltura Sicilia), Felice Assenza (Direttore Generale Mipaaf), Francesco Gurrieri (Vice-Direttore Ufficio Pagamenti Diretti Mipaaf), Andrea Sesti (Presidente Conaf), Massimiliano Giansanti (Presidente Confagricoltura) e l’on. Orazio Ragusa(Componente Commissione Attività Produttive all’Ars).

“L’agricoltura del nostro Paese, priva da sempre di una programmazione vera di politiche agricole, ha bisogno di essere comunitaria, attenta al tema del clima e competitiva”, ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

“Un’ agricoltura – ha proseguito Giansanti – legata quindi alle politiche comunitarie, dalle quali non possiamo prescindere pensando a ipotesi sciagurate come quella della nazionalizzazione delle politiche agricole. Per quanto riguarda il clima, c’è bisogno di mettere in campo soluzioni operative a livello comunitario per permettere alle aziende di gestire l’instabilità climatica, fonte di perdite di reddito per le imprese. La PAC dovrebbe essere un’integrazione al reddito aziendale, nei fatti è diventato una forma di sussidio. Vero è che le imprese agricole hanno retto meglio l’urto della crisi rispetto ad altri settori, ma oggi perdono sempre più di competitività nel mercato globale”.

“C’è bisogno di sostenere le nostre imprese agricole – ha concluso il presidente di Confagricoltura – e il prossimo governo dovrà battersi a Bruxelles nei tavoli di programmazione di in vista della nuova PAC. L’agricoltura merita rispetto, senza agricoltura non si mangia, senza agricoltura non c’è vita. Meritiamo e pretendiamo rispetto”.

Giansanti a Ragusa2

Leggi