Vino, incontri B2B organizzati da Confagricoltura con operatori di Stati Uniti e Regno Unito

Confagricoltura organizza un triplo appuntamento di incontri business dedicati alle imprese vitivinicole. I B2B si presentano particolarmente interessanti perché si focalizzano su due mercati consolidati per l’Italia del vino: gli Stati Uniti e il Regno Unito.

Gli appuntamenti sono realizzati da Confagricoltura in collaborazione con ‘DoctorWine’ by Daniele Cernilli con lo scopo di sviluppare nuovi canali commerciali internazionali e raggiungere nuovi consumatori interessati ai prodotti Made in Italy di qualità.

Tre gli eventi in programma: si inizia il 31 gennaio con operatori del Regno Unito e si prosegue il 15 e il 21 febbraio con operatori degli Stati Uniti. Parteciperanno importatori, distributori, agenti commerciali, ristoratori, enoteche e stampa specializzata. Folta la presenza delle aziende che si sono iscritte agli incontri, provenienti da tutta Italia.

In questo delicato momento storico legato alla pandemia si sta osservando una rivoluzione degli stili di vita, in particolare dei consumi in casa, anche per quanto riguarda il vino. Dopo un 2020 che ha bloccato gli scambi internazionali per il lockdown, le vendite sono riprese con rinnovato entusiasmo, specialmente attraverso il web.

L’obiettivo degli incontri è offrire alle aziende nuove opportunità di mercato, sia nei Paesi in cui la presenza del vino italiano è consolidata e i consumatori interessati alle novità delle cantine, sia in Paesi in cui si aprono nuovi sbocchi di business.

Le esportazioni di vino italiano hanno superato 5,8 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2021, con +13,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 e +10% rispetto al 2019.

Negli Stati Uniti, primo mercato extra UE delle produzioni vinicole italiane, le vendite hanno raggiunto 1,46 miliardi di euro, +20% rispetto al 2020 e +14% sul 2019.

Il Regno Unito, che dopo la Brexit è a tutti gli effetti un Paese terzo, rimane stabile al terzo posto delle esportazioni di vino italiano, dopo la Germania e gli USA.

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Servizio Civile Universale, ENAPA (Confagricoltura): prorogata scadenza e aumentate opportunità per i giovani

Prorogati al 10 febbraio 2022 i termini di presentazione delle domande dei volontari per il servizio civile universale. Ne dà notizia il patronato ENAPA di Confagricoltura sottolineando l’opportunità, riservata ai giovani tra i 18 e i 29 anni non compiuti, di mettersi al servizio della comunità civile.

Ogni progetto avrà una durata di dodici mesi, con un impegno giornaliero di cinque ore, per un totale di 25 ore settimanali e verrà retribuito con € 444,30 mensili. I volontari saranno impegnati nell’assistenza e tutela dei diritti dei cittadini (anziani, immigrati, disoccupati, persone con handicap) e dell’educazione e informazione sui diritti sociali. Posti disponibili anche per la crescita delle proprie competenze digitali.

Insieme alla proroga, precisa il patronato di Confagricoltura, sono stati approvati tutti programmi 2021 presentati dal nostro Ente, che dovranno essere realizzati dalla prossima primavera 2022. I nuovi giovani volontari che complessivamente si potranno arruolare presso le sedi territoriali ENAPA passano così da 99 a 199.

Enapa ricorda agli aspiranti operatori volontari che, per candidarsi, occorre essere cittadini italiani residenti in Italia o all’estero, o cittadini di Paesi extra UE regolarmente soggiornanti in Italia.

La domanda di partecipazione potrà essere presentata esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it .

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Russia-Ucraina, sale la tensione. Confagricoltura: possibili conseguenze sul mercato mondiale dei cereali, ma l’Europa è al riparo per l’abbondante produzione interna

“Le crescenti e preoccupanti tensioni tra Federazione Russa e Ucraina possono destabilizzare il mercato internazionale dei cereali, ma l’Unione europea sarebbe al riparo grazie all’abbondanza della produzione interna”, dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

La Federazione Russa e l’Ucraina – rileva Confagricoltura – sono tra i principali esportatori di cereali a livello mondiale. Nel complesso le esportazioni di settore dei due Paesi si sono attestate lo scorso anno a circa 44 milioni di tonnellate. Di recente, per contrastare l’aumento dell’inflazione interna, le autorità di Mosca hanno deciso di contingentare l’export di grano fino al prossimo mese di giugno.

“Secondo le ultime stime della Commissione – aggiunge Giansanti – nella campagna di commercializzazione 2021-2022 la produzione di cereali si attesterà nella UE ad oltre 290 milioni di tonnellate. Un quantitativo sufficiente a coprire il fabbisogno interno e ad alimentare un importante flusso di vendite fuori dall’Unione”.

“Ancora una volta, l’indipendenza alimentare si conferma come un punto di forza dell’Unione europea”.

“La nostra attenzione è anche rivolta alle possibili nuove sanzioni che l’Unione europea potrebbe imporre alla Federazione Russa” – evidenzia Giansanti – Dopo le sanzioni imposte dalla UE a seguito dell’annessione illegale della Crimea, le autorità di Mosca dall’agosto 2014 hanno chiuso il mercato russo alle importazioni europee di prodotti ortofrutticoli, formaggi e salumi, con pesanti danni per le produzioni italiane”.

“Nonostante l’embargo, le esportazioni agroalimentari verso la Russia hanno sfiorato i 7 miliardi di euro nel 2020. Una cifra praticamente uguale a quella delle vendite sul mercato giapponese”.

“Per contrastare, inoltre, l’impatto della ripresa dell’inflazione – conclude il presidente di Confagricoltura – stiamo sollecitando l’eliminazione dei dazi UE sulle importazioni di nitrati dalla Federazione Russa che concorrono all’aumento record del prezzo dei fertilizzanti: oltre il 160% in più a novembre dello scorso anno sullo stesso mese del 2020”.

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Il mercato ortofrutticolo di Vittoria non entra in Italmercati. Confagricoltura Ragusa: “Garantire realizzazione progetti avviati e non perdere fondi PNRR”

Dopo un percorso istituzionale che si è articolato negli ultimi anni, finalizzato all’ingresso del mercato ortofrutticolo di Vittoria dentro Italmercati, la prima Rete di Imprese costituita dai più importanti Centri Agroalimentari ed Agromercati all’ingrosso italiani, la Giunta Comunale ha comunicato la volontà di interrompere questo cammino e di puntare alla gestione autonoma della logistica e dei trasporti da parte dell’ente locale, in sinergia con i comuni di Comiso, Acate, Santa Croce Camerina e Pozzallo. Il progetto prevede la messa in rete dell’autoporto e del mercato ortofrutticolo di Vittoria, del porto di Pozzallo, dell’aeroporto di Comiso e del mercato ortofrutticolo di Santa Croce Camerina.

Confagricoltura Ragusa aderisce al “Patto per il Territorio” (il soggetto che si è costituito lunedì e che, per la prima volta, riunisce produttori agricoli, concessionari e organizzazioni datoriali) e, nel prendere atto con rammarico della decisione del primo cittadino che si allontana da una prospettiva che avrebbe certamente aumentato le possibilità di intercettare importanti fondi del PNRR, ribadisce la richiesta condivisa da tutti i soggetti uniti dal “Patto”: la garanzia della realizzazione dei progetti già avviati per la logistica, la gestione, la commercializzazione e la sicurezza delle transazioni commerciali.

L’auspicio è che la nuova soluzione prospettata non metta a rischio le risorse preziose del PNRR, imprescindibili per il sostegno del comparto agricolo ibleo e, più in generale, della nostra economia.

 

Ragusa, 20 gennaio 2022

 

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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La tradizione dei tartufai italiani diventa Patrimonio Immateriale dell’Umanità

Premiata la tradizione dei tartufai italiani, quella del famoso tartufo delle Langhe piemontesi, del tartufo di San Miniato in Toscana,o quello di Norcia in Umbria.  La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è ufficialmente diventata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La decisione è stata ufficializzata lo scorso 16 dicembre a Parigi attraverso il Comitato intergovernativo dell’Unesco. Un riconoscimento arrivato a seguito della candidatura italiana presentata dalla Farnesina nel marzo 2020 e che è stata preceduta da un accurato e lungo lavoro di catalogazione per documentare una tradizione che viene praticata e tramandata in gran parte del Paese. La nuova iscrizione porta a 15 il numero di eccellenze italiane iscritte nella Lista del Patrimonio immateriale, su un totale di oltre 600.

La candidatura italiana è stata coordinata sotto l’aspetto tecnico-scientifico e istituzionale del Servizio II-Ufficio Unesco del Segretariato generale del ministero della Cultura (MiC) in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unesco e la Commissione nazionale italiana per l’Unesco. L’iter che ha portato il tartufo nazionale a diventare patrimonio dell’Umanità ha coinvolto una rete interregionale composta dall’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), dai soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati) e da altre libere associazioni. La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” rappresentano un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche trasmesse oralmente per secoli. Una tradizione, come si legge nella presentazione della candidatura “tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale, tutela del territorio e alta cucina”.

Il tartufo dei Monti Iblei: 3 varietà da scoprire

Mentre è molto noto il tartufo piemontese, toscano o umbro, meno conosciuto è quello siciliano, per la precisione, ragusano: il tartufo dei Monti Iblei. Di cui esistono tre varietà:

  1. il cosiddetto Scorzone o Tartufo Nero Estivo (Tuber aestivum Vittad. 1831), che matura tra maggio e luglio e che può essere rinvenuto anche in autunno o ad inizio inverno nella sua varietà Uncinatum Chatin;
  2. Tartufo Nero Invernale, noto scientificamente come Tuber brumale Vittad. Tipico del periodo invernale, all’esterno si presenta relativamente simile al tartufo nero estivo anche se – ad una più attenta analisi – rivela un peridio caratterizzato dalla presenza di verruche decisamente più piatte e meno evidenti rispetto allo scorzone;
  3. infine, il periodo che va dal tardo inverno e fino alla primavera, vede la comparsa sul mercato del Tartufo Bianchetto (Tuber borchii Vittad.), da non confondere con il ben più pregiato Tartufo bianco (Tuber magnatum Pico).
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Il Tartufo dei Monti Iblei
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Dessert al Tartufo dei Monti Iblei

 

 

 

 

 

 

Il territorio ibleo – come spiega il micologo Giovanni Amato – presenta i requisiti ecologici che sono richiesti da questi particolari funghi ipogei, per vivere. In primo luogo il suolo calcareo, diffuso non solo in area iblea ma anche in altre estese porzioni della nostra Isola, può certamente fare la differenza tra la presenza o meno della maggior specie di tartufi. Inoltre le formazioni boschive, sia naturali che di impianto, rappresentano i contesti ambientali ideali per la presenza del tartufo*.

 

*Credits: GazzettadelGusto.it

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Ue, Agrinsieme scrive al ministro Patuanelli a difesa del settore vitivinicolo

Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha scritto al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, esprimendo viva preoccupazione per l’approvazione della Decisione della Commissione Europea relativa al programma di lavoro 2022 sulla promozione dei prodotti agricoli, facendo particolare riferimento al settore vitivinicolo.

Nell’ambito dei criteri per la valutazione dei progetti di promozione, è stato inserito – prosegue la missiva – l’allineamento con gli obiettivi di alcune recenti comunicazioni della Commissione, tra cui il Piano europeo della lotta ai tumori, che è una semplice comunicazione e non ancora declinata a livello legislativo.

Il Parlamento europeo, nella sua relazione del Piano che dovrà essere votata dall’Assemblea Plenaria, non fa distinzione tra consumo moderato di alcool e abuso in merito alle conseguenze sulla salute, e specifica che non esiste una soglia minima al di sotto della quale il consumo sia sicuro.

Questa tesi, a parere di Agrinsieme, appare poco equilibrata e potrebbe disorientare i consumatori, poichè metterebbe in discussione il consumo di vino, oltre che l’abuso. Senza considerare poi il danno di immagine per un comparto determinante dell’economia italiana, quello vitivinicolo, che dà lavoro ad oltre un milione di addetti.

Il Coordinamento segnala preoccupazioni sul futuro del comparto: sembra infatti che la Commissione europea abbia promosso uno studio per mappare le misure fiscali e le politiche dei prezzi applicate alle bevande alcoliche – vini inclusi – con l’obiettivo di una revisione sistematica delle politiche dei prezzi, delle misure fiscali e dei sostegni nazionali applicati all’alcool nei Paesi dell’Unione.

Per Agrinsieme si tratta di un’iniziativa che potrebbe avere pesanti conseguenze sull’intero settore, pertanto ha chiesto un incontro urgente con il ministro Patuanelli per esporre alcune proposte per la difesa del comparto vitivinicolo, nel quadro di una complessiva tutela del made in Italy agroalimentare.

“Una questione che tocca da vicino il nostro territorio provinciale – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – vocato alla produzione vitivinicola di qualità e dove insistono 1237 ettari di vigneti per la produzione di uva da vino (400 ettari per uva da vino DOP, 500 ettari per uva da vino IGP e 400 ettari per altri vini) e 2700 ettari per la produzione di uva da tavola*. Ci aspettiamo un incontro celere e risolutivo con il ministro Patuanelli, nel quale Agrinsieme rappresenterà al meglio le richieste anche dei produttori vitivinicoli ragusani e siciliani.”.

 

*dati Istat riferiti al 2021

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Gasolio agricolo, la Regione Siciliana accoglie le sollecitazioni di Confagricoltura: si continua con le procedure cartacee in attesa del sistema digitale

Confagricoltura Sicilia esprime la propria soddisfazione per l’accoglimento, da parte dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, della proposta di continuare ad erogare prodotti petroliferi destinati all’impiego agevolato in agricoltura (ex UMA) utilizzando temporaneamente le procedure cartacee. Come si legge nella nota 329 firmata in data odierna dal dirigente Dario Cartabellotta e inviata agli Ispettorati all’Agricoltura, tale provvedimento viene posto in essere al fine di evitare problemi alla gestione colturale delle aziende agricole, nell’attesa della piena operatività delle nuove procedure digitali per l’assegnazione.

L’Assessorato Regionale all’Agricoltura precisa che la presentazione delle istanze in modalità cartacea potrà avvenire alle seguenti condizioni: la richiesta dovrà riguardare il riscaldamento delle colture protette (serre, vivai, etc.) e/o altri casi adeguatamente motivati (aziende lattiero-casearie, etc.); l’istruttoria cartacea provvisoria e poi quella digitale definitiva per il 2022 dovranno essere inoltrate solo alla stessa UIA di competenza; la percentuale di assegnazione provvisoria potrà raggiungere al massimo il 50% di quella definitiva dell’anno corrente 2022; la rendicontazione del “gasolio agevolato assegnazione provvisoria 2022” avverrà attraverso le fatture sul prelevato che i beneficiari dovranno presentazione con l’istanza digitale per l’assegnazione definitiva presso lo stesso UIA che ha istruito l’istanza cartacea.

“Siamo molto soddisfatti del provvedimento posto in essere dal dirigente dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, dott. Dario Cartabellotta, a cui vanno i ringraziamenti da parte di Confagricoltura Sicilia e con il quale ci siamo confrontati in maniera serrata nelle ultime settimane, al fine di ottenere questa soluzione che scongiura danni economici inestimabili alle produzioni agricole siciliane”: così il presidente di Confagricoltura Sicilia, dott. Rosario Marchese Ragona.

“Apprezziamo la sensibilità dell’Assessorato – dichiara la vice-presidente di Confagricoltura Sicilia, dott.ssa Maria Pia Piricò – che ha accolto l’invito ad estendere il provvedimento ad altri comparti (oltre quello ortofrutticolo e florovivaistico), come, ad esempio, quello lattiero-caseario, sulla base di specifiche esigenze adeguatamente motivate”.

“Un’eccellente notizia per un comparto importantissimo della nostra economia agricola regionale, ovvero quello ortoflorovivaistico che, nella sola fascia trasformata, copre un’area di 4000 ettari, con un indotto che crea ricchezza e dà lavoro a migliaia di operaie e operai”: aggiunge il vice-presidente, dott. Antonino Pirrè. “Dall’Unione Provinciale di Ragusa – aggiunge il dott. Pirrè – si è levato da subito l’allarme e la proposta di mantenere la possibilità della richiesta cartacea in modo temporaneo. In queste settimane gli Uffici di Confagricoltura Sicilia hanno lavorato a stretto contatto con quelli dell’Assessorato all’Agricoltura, a cui va il  grazie nostro e degli imprenditori ortoflorovivaistici (e non solo) iblei e siciliani”.

Palermo, 4 gennaio 2022

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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No Vax, minacce al ministro Patuanelli: ferma condanna di Confagricoltura

“Doppiamente amareggiati, si colpisce pure l’agricoltura che, nell’emergenza Covid, ha sempre lavorato per la tenuta socio-economica del Paese”

Piena solidarietà al ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli e ferma condanna alle gravi minacce ricevute ieri da estremisti No Vax, è stata espressa dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

“Il mondo agricolo, rappresentato dal suo ministro, non si è mai fermato nell’emergenza sanitaria – ha detto Giansanti -. Le imprese agricole hanno provveduto a fornire cibo e materie prime per l’agroindustria anche nei momenti più difficili e nel lockdown, superando tutte le difficoltà, mettendosi pienamente al servizio della collettività. Colpire chi rappresenta l’agricoltura nelle Istituzioni, intende anche sconfessare quanto, con tanti sacrifici, gli agricoltori hanno fatto e stanno facendo, per la tenuta socioeconomica del Paese. Per questo quanto accaduto ci amareggia doppiamente”.

“Confagricoltura – ha osservato il suo presidente – si è sempre schierata dalla parte della scienza. Al di là dei vaccini, la verità è che nel nostro Paese non si è mai riuscito a fare un serio confronto sui temi scientifici. Troppo spesso abbiamo assistito a ‘guerre fideiste’, alla prevaricazione laddove si argomentava in modo scientifico. La vicenda accaduta al ministro Patuanelli viene da lontano, ed è figlia di un modo di agire intollerante e prepotente, di minoranze indubbiamente, che però non deve frenare il progresso, la tutela della salute, il bene collettivo”.

“Ministro sappi che gli imprenditori agricoli sono al tuo fianco – ha concluso Massimiliano Giansanti -. Siamo consapevoli che, sui vaccini, dalla dialettica delle idee, si è passati all’intolleranza e poi allo scontro; però deprecabili episodi come questo hanno l’effetto opposto di quello che si aspettano gli agitatori di professione. Non destabilizzano le istituzioni ma le rafforzano”.

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Via libera dell’Antitrust all’Accordo Latte. Confagricoltura: “Con senso di responsabilità le parti diano rapida attuazione all’intesa”

“Un’ottima notizia per gli allevatori che, come tutti gli imprenditori agricoli italiani, sono sotto pressione a causa di un aumento senza precedenti dei costi di produzione”. È il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sul parere non sfavorevole formulato dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato sul Protocollo d’intesa della filiera lattiero-casearia, sottoscritto lo scorso 9 novembre, per la salvaguardia degli allevamenti italiani.

Nel parere dell’Autorità – rileva Confagricoltura – si sottolinea che il Protocollo è finalizzato a sostenere “transitoriamente il reddito degli allevatori in una situazione di effettiva emergenza e di forte impennata dei prezzi degli input produttivi”.

“Serve ora il forte senso di responsabilità di tutte le parti interessate – prosegue Giansanti – per dare rapida attuazione all’intesa raggiunta, allo scopo di dare respiro agli allevatori. Ringraziamo il ministero delle Politiche Agricole per la riunione già convocata il 30 dicembre”.

“Per il futuro – prosegue il presidente di Confagricoltura – l’Autorità garante ha auspicato la messa a punto di strumenti di tutela del comparto agricolo e dell’intera filiera che non disincentivino la competizione sull’efficienza e non inibiscano il virtuoso processo di concentrazione degli allevatori”.

“È un tema da riprendere ed approfondire in tempi brevi al Tavolo permanente del settore lattiero-caseario che, accogliendo una nostra precisa richiesta, è stato costituito con decreto a firma del ministro Patuanelli”.

Il Protocollo d’intesa – ricorda Confagricoltura – riguarda gli acquisti di latte UHT, latte fresco, yogurt, formaggi freschi e semi stagionati ottenuti per intero da prodotto italiano.

Un “premio di emergenza”, sino a tre centesimi di euro al litro di latte utilizzato per i prodotti di cui sopra sarà riconosciuto dalle strutture della grande distribuzione alle imprese di trasformazione che lo gireranno integralmente agli allevatori con una soglia massima di intervento pari a 0,41 euro/litro alla stalla IVA esclusa.

Un altro centesimo di euro potrà essere erogato dalle imprese di trasformazione, nel caso in cui non si raggiunga la soglia massima di 41 centesimi al litro.

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Gasolio agricolo, Confagricoltura Ragusa chiede soluzioni temporanee nell’attesa dell’attivazione del sistema informativo regionale

Urgono interventi-ponte per evitare che gli imprenditori agricoli rimangano senza carburante agricolo agevolato fino al 15 gennaio

Confagricoltura Ragusa chiede alla Regione di individuare in tempi molto celeri una soluzione temporanea che permetta agli imprenditori agricoli di poter continuare a ottenere e utilizzare il carburante agricolo agevolato, nell’attesa dell’attivazione del nuovo sistema informativo regionale per la gestione dell’assegnazione dello stesso che dovrebbe diventare operativo non prima del 15 gennaio 2022.

Le aziende ortoflorovivaistiche in ambiente protetto rappresentano un comparto di fondamentale importanza, sia sotto l’aspetto economico-produttivo, che sotto quello occupazionale, in termini di numero di giornate lavorative dichiarate.

La produzione agricola in ambiente protetto riscaldato risulterebbe fortemente a rischio qualora non venisse assicurato il costante riscaldamento delle serre, necessario con l’abbassarsi delle temperature. Gli ultimi mesi, infatti, sono stati oggetto di cambiamenti climatici repentini, con sbalzi di temperature anomali che hanno compromesso le future produzioni.

Le aziende agricole, già notevolmente provate dall’aumento dei costi divenuti oramai insostenibili, dal prossimo anno saranno costrette pertanto a richiedere l’assegnazione di gasolio agricolo ad accisa agevolata non prima della metà di gennaio; ciò comporterebbe un  aggravio dei costi, considerato che le stesse sarebbero costrette a prelevare gasolio agricolo a prezzo pieno, per non compromettere irrimediabilmente le future produzioni.

Confagricoltura Ragusa ha già espresso la sua preoccupazione presso gli Uffici Regionali dell’Assessorato all’Agricoltura, proponendo, come soluzione temporanea, la possibilità di presentare almeno fino al 30 giugno 2022 le richieste di assegnazione gasolio agricolo, sia in modalità cartacea che in modalità telematica, dando l’opportunità all’utente (e di conseguenza anche ai CAA) di scegliere il tipo di istruttoria da presentare.

Non poter assicurare il costante riscaldamento delle serre solo perché un sistema informatico regionale non è in grado di assicurare il normale servizio di assegnazione nei tempi previsti non è accettabile e bisogna fare di tutto, velocemente, per evitare che questo accada.

Ragusa, 24 dicembre 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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