Confagricoltura: bene intervento di Giorgetti sull’Irpef

Confagricoltura auspica che le parole del ministro Giorgetti, intervenuto oggi durante il Question Time in Senato, si trasformino in un effettivo sostegno e in una misura che potrà essere inserita nel Decreto Legge Milleproroghe, attualmente in discussione alla Camera dei deputati.

 

L’esonero Irperf per redditi agrari e dominicali è stato un sostegno consolidato dal 2017, e ha garantito agli agricoltori italiani un elemento di competitività.  La reintroduzione rappresenta infatti un costo per le aziende agricole, che si aggiunge all’aumento delle altre voci di spesa già gravose: energia, fertilizzanti, oneri previdenziali, trasporti. E viene inficiata la capacità di nuovi investimenti del sistema agricolo italiano.

 

Dal primo momento, Confagricoltura ha mirato a correttivi delle disposizioni. A tal proposito, apprezza quanto sinora svolto dalle forze parlamentari, anche nella compattezza dimostrata nel presentare emendamenti d’interesse nel c.d. DL Milleproroghe.

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NGT, Confagricoltura: bene il sì di oggi al Parlamento UE. Accelerare per arrivare all’intesa finale entro fine legislatura

Un passo importante per chiudere un buon accordo ed evitare il rinvio alla nuova legislatura

Confagricoltura accoglie con soddisfazione il voto di oggi del Parlamento europeo a favore delle nuove tecniche genomiche. Resta ora pochissimo tempo a disposizione per definire l’orientamento generale del Consiglio e avviare il trilogo in vista dell’intesa finale. Ricordiamo che l’Italia si è già portata avanti autorizzando formalmente la sperimentazione in campo delle tecniche di evoluzione assistita.

Per la Confederazione il via libera dell’Eurocamera alle NGT è una conferma della validità delle posizioni da sempre sostenute a favore della scienza e della ricerca: il voto in plenaria riconosce l’importanza di fornire agli agricoltori gli strumenti necessari per garantire la capacità produttiva e conseguire gli obiettivi di sostenibilità.

Le NGT, infatti, sono in grado di assicurare un fondamentale contributo per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico – sottolinea Confagricoltura -:  consentono di salvaguardare il potenziale produttivo, limitando allo stesso tempo la pressione sulle risorse naturali e il ricorso alla chimica.

Confagricoltura confida ora in un’azione diplomatica del ministro Lollobrigida nell’ambito del Consiglio Agricoltura UE per arrivare all’approvazione prima della scadenza dell’attuale legislatura. 

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A Berlino l’ortofrutta mondiale a Fruit Logistica. Attualità e prospettive del comparto sotto la lente di Confagricoltura

Fruit Logistica, la principale fiera internazionale dell’ortofrutta, si apre domani a Berlino in un clima di grande attenzione per il settore primario. La manifestazione sarà il fulcro delle relazioni mondiali degli operatori del settore e di tutto l’indotto. Attenzione puntata sullo scenario economico, al quale Confagricoltura dedica numerosi approfondimenti nello spazio A12, nel padiglione 4.2, con talk quotidiani insieme a istituzioni, imprese e stakeholder.

 

Al contesto generale di aumento dei costi di produzione, effetti tangibili del cambiamento climatico sulle coltivazioni, marginalità sempre più ridotte per le aziende, si aggiungono le incertezze derivanti dallo scenario mondiale con il protrarsi della guerra in Ucraina, la crisi del canale di Suez che ha un impatto consistente anche sul nostro export ortofrutticolo e la protesta dei trattori in corso in Europa.

 

Su questo sfondo, domani si aprono i padiglioni di Messe Berlin, che ospitano fino al 9 febbraio oltre 2600 espositori da 92 Paesi. L’Italia, come sempre, ha uno spazio importante, forte del settimo posto mondiale per produzione di ortofrutta e del sesto posto per l’export di settore. Foltissima la rappresentanza di aziende aderenti a Confagricoltura presenti in fiera.

 

Il comparto dell’ortofrutta fresca, esclusi i trasformati industriali, vale oltre 16 miliardi di euro. L’export di tutto il comparto, comprensivo anche della filiera, nei primi dieci mesi del 2023 ha raggiunto quota 9,4 miliardi di euro (+ 11,5% rispetto all’anno precedente), confermandosi settore di punta delle esportazioni agroalimentari.

 

L’Italia – ricorda Confagricoltura – occupa poi un ruolo di primo piano nella classifica europea per l’export di molti prodotti ortofrutticoli: 1° Paese esportatore di kiwi, uva da tavola, conserve di pomodoro e nocciole sgusciate, 2° Paese esportatore di mele e cocomeri, 3° Paese esportatore di insalate, cavolfiori e broccoli.

 

Sul fronte dei consumi, l’ortofrutta assorbe una fetta importante della spesa alimentare, con una quota percentuale che nel 2023 si attesta al 19,1% anche se in lieve flessione rispetto all’anno precedente.

 

Gli ultimi dati Ismea, relativi all’anno 2023, fanno registrare un incremento in valore dei consumi domestici di ortofrutta (fresca e trasformata) del 7,1% rispetto all’anno 2022 a cui fa da contraltare una flessione dei volumi acquistati del -1,7%. All’interno del segmento frutta fresca, la maggiore contrazione in termini di volumi è relativa agli agrumi, che fanno registrare un -6,6% rispetto al 2022.

 

Nel segmento ortaggi freschi il dato più preoccupante riguarda il comparto della IV gamma che, oltre la diminuzione in quantità (-3,6%), è l’unica voce del paniere orticolo che subisce anche una contrazione in valore (-1,3%).

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Fitofarmaci, Confagricoltura: quando il pragmatismo prevale sull’ideologia è sempre una buona notizia

 “Quando il pragmatismo prevale sull’ideologia è sempre una buona notizia. E’ stata accolta una richiesta avanzata da tempo dalla nostra Organizzazione per salvaguardare il potenziale produttivo del nostro settore. Prendiamo atto positivamente che la Commissione europea ha scelto di dare ascolto alle proteste in atto in numerosi Stati membri. Ora occorre andare avanti su questa strada”.

E’ il commento del presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’annuncio della presidente von der Leyen che proporrà al Collegio dei commissari il ritiro formale della proposta di regolamento per ridurre della metà, entro il 2030, l’utilizzo dei fitofarmaci.

 

“In Italia – sottolinea Giansanti – il taglio avrebbe potuto superare addirittura il 60 per cento. La nostra linea è chiara. Il ricorso alle medicine delle piante nei processi produttivi va ridotto, come già si sta verificando, ma ogni divieto deve prevedere un’alternativa valida sotto il profilo tecnico ed economico”.

 

“Il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci dimostra che la soluzione dei problemi che stanno affrontando gli agricoltori vanno risolti in larga misura a Bruxelles. Per questo abbiamo deciso di tenere nella capitale belga un’assemblea straordinaria il 26 febbraio”.

 

“Ora – conclude il presidente della Confagricoltura – va sospesa l’entrata in vigore delle nuove misure in materia di emissioni industriali estesa agli allevamenti e sul ripristino della natura. I testi potranno essere rivisti alla luce dei risultati del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla Commissione UE. E’ una questione di coerenza”.

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La Commissione UE annuncia semplificazione PAC, Giansanti: primo passo verso esigenze degli agricoltori

Sarà presentata il 26 febbraio a Bruxelles, giorno dell’assemblea straordinaria di Confagricoltura nella capitale belga

“Un primo passo verso una politica agricola della UE più attenta alle esigenze degli agricoltori”. E’ positiva la reazione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’annuncio della prossima presentazione, da parte della Commissione europea, di una proposta per ridurre gli oneri amministrativi che gravano sui produttori.

“Quello del sovraccarico burocratico è uno dei temi prioritari che abbiamo portato all’attenzione delle Istituzioni di Bruxelles”, sottolinea Giansanti.

La proposta della Commissione sarà presentata al Consiglio Agricoltura UE in programma, a Bruxelles, il 26 febbraio.

“Nella stessa data – prosegue il presidente di Confagricoltura – si terrà nella capitale belga la nostra assemblea straordinaria. Avremo così l’occasione per esprimerci in tempo reale sulle proposte della Commissione”.

“Intanto, continuiamo a lavorare per migliorare la proposta già presentata di deroga alla destinazione non produttiva dei terreni. Occorrono modifiche incisive perché la deroga sia effettivamente operativa in tutti gli Stati membri”, conclude Giansanti.

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Proteste degli agricoltori nel ragusano, Confagricoltura: “Noi in prima linea per trovare soluzioni concrete e urgenti nei tavoli regionali, nazionali ed europei”

Le proteste spontanee degli agricoltori che si stanno organizzando in questi giorni in diverse zone della Sicilia, oggi sono arrivate anche nel nostro territorio, con cortei stradali di trattori che si sono mossi in territorio di Modica. Confagricoltura Ragusa ci tiene a precisare la sua posizione e le azioni intraprese per affrontare le problematiche sollevate dai manifestanti.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli iblei non è contraria ai movimenti spontanei, né ha in alcun modo consigliato ai propri Soci di astenersi dal partecipare alle proteste. Al contrario, comprende e condivide molte delle ragioni che spingono gli agricoltori a scendere in piazza, in primis la contestazione della PAC (Politica Agricola Comune) e del “Green Deal” applicato all’agricoltura. Si manifesta per avanzare una richiesta, per chiedere la modifica di atti normativi vigenti e le proteste di piazza rappresentano l’ultima fase di una battaglia sindacale che, prioritariamente, deve essere portata avanti attraverso i canali istituzionali, come Confagricoltura sta facendo ad ogni livello.

Sulla crisi in atto del comparto la Federazione Regionale ha avviato una serie di incontri urgenti con i Prefetti di tutta la Sicilia con delle richieste operative precise (moratoria dei mutui bancari e delle cambiali agrarie e ristrutturazione delle passività, anche con l’intervento delle garanzie ISMEA per migliorare il rating e creare una reputazione finanziaria, rapida e concreta applicazione  del decreto legislativo n. 198/2021 “Pratiche Sleali”, in modo da favorire un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole ed accelerare sul contrasto a pratiche chiaramente sleali come l’imposizione di prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione, attivazione degli strumenti necessari a garantire il divieto di vendita sottocosto coinvolgendo l’Autorità Garante per Concorrenza ed il Mercato sulla vigilanza dell’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli, attivazione di un tavolo di riforma e rimodulazione dell’applicazione della PAC).

Nella giornata di ieri Confagricoltura ha deciso di avviare una serie di iniziative a Bruxelles per chiedere che le richieste degli agricoltori vengano affrontate con maggiore sollecitudine, a tutela di un settore trainante della nostra economia che subisce le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità.

Inoltre, dopo la proposta licenziata oggi dalla Commissione Europea per derogare all’obbligo previsto dalla PAC di destinare una parte dei terreni a finalità non produttive, Confagricoltura ha manifestato il suo giudizio critico a causa del sovraccarico di condizioni che limitano in modo significativo l’efficacia della misura ed è già in contatto con il Masaf e con le principali organizzazioni agricole degli Stati membri per ottenere le indispensabili e profonde modifiche, accordando la deroga sulla falsariga del provvedimento già varato nel luglio 2022 per reagire all’instabilità dei mercati provocata dal conflitto in Ucraina. 

“Confagricoltura – spiega il presidente dell’Unione Provinciale di Ragusa – dott. Antonino Pirrè – è in prima linea, da due anni, nel contestare la PAC fino al 2027, sottolineando la necessità di avere una strategia che sappia tutelare la sostenibilità economica ed ambientale delle produzioni. Stiamo conducendo una battaglia contro la riduzione dell’uso dei fitofarmaci senza avere un’alternativa che sia efficace. Abbiamo contestato la legge di restaurazione della natura e del Nutriscore, offrendo il nostro contributo. Siamo al fianco degli allevatori vessati da norme sempre più restrittive e onerose in tema di impatto ambientale e di emissioni in atmosfera. Da sempre chiediamo di intervenire per migliorare la produttività e la competitività delle nostre imprese, per difendere produzioni e posti di lavoro, per far crescere la dimensione aziendale dando una spinta all’agricoltura 4.0 e alla ricerca scientifica, fondamentale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ottenere varietà più resilienti. Tra le nostre priorità c’è il rafforzamento del sistema assicurativo in agricoltura, sollecitando la riforma della normativa sulla gestione dei rischi, per arrivare a una maggiore diffusione delle coperture assicurative, alla riduzione dei costi per gli agricoltori e alla semplificazione delle procedure. Mentre in Europa qualche governo toglie le agevolazioni sul carburante agricolo, in Italia teniamo il punto e manteniamo la defiscalizzazione del gasolio anche grazie a Confagricoltura”.

“La nostra forza – aggiunge il presidente Pirrè – risiede nella professionalità della squadra che opera quotidianamente a fianco degli agricoltori e nella credibilità presso le Istituzioni, indipendentemente dal governo di turno. Non scendiamo in piazza per evitare possibili strumentalizzazioni di qualsiasi natura e perché applichiamo un approccio razionale alle sfide attuali, continuando a lavorare instancabilmente per sostenere gli agricoltori e promuovere soluzioni concrete a sostegno del settore agricolo, fondamentale per l’economia locale e nazionale, in un momento molto complesso in cui la liquidità delle aziende del settore primario è quasi azzerata a dall’aumento dei costi di produzione e dalla diminuzione dei prezzi all’origine”.

Ragusa, 31 gennaio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

Foto: La Sicilia

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Confagricoltura a Bruxelles per portare le istanze degli agricoltori nelle sedi competenti

In molti Paesi dell’Unione, tra i quali l’Italia, sono in atto proteste da parte di alcuni rappresentanti del mondo agricolo. Il comune denominatore delle rimostranze è la contestazione della PAC – Politica Agricola Comune – e del “Green Deal” applicato all’agricoltura.

Anche in questa occasione, Confagricoltura, da sempre in prima linea per rappresentare le istanze degli agricoltori, partendo dall’ascolto e comprendendo il disagio del settore, conferma il proprio impegno per portare le questioni poste nelle sedi competenti, in Europa. La Confederazione, infatti, condivide l’attenzione del Governo nazionale rispetto alle richieste degli agricoltori, ma auspica risposte più incisive ed urgenti da parte dell’Unione.

In questo senso, la giunta di Confagricoltura, riunitasi ieri a Palazzo della Valle, ha deciso di avviare una serie di iniziative a Bruxelles per chiedere che le richieste degli agricoltori vengano affrontate con maggiore sollecitudine, a tutela di un settore trainante della nostra economia che subisce le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità.

Le iniziative già avviate potrebbero portare ad un primo risultato già nei prossimi giorni, segnala Confagricoltura, con il rinnovo della deroga all’obbligo di destinare a finalità non produttive una parte dei seminativi.

L’impegno di Confagricoltura punta al raggiungimento dei seguenti obiettivi: assicurare un reddito adeguato ai produttori agricoli; migliorare la sostenibilità ambientale senza tagli produttivi; favorire la diffusione delle innovazioni tecnologiche per far fronte alle sfide del cambiamento climatico, salvaguardare i prodotti italiani ed europei nei confronti di una concorrenza non allineata con le regole dell’Unione per la sicurezza alimentare, la tutela delle risorse naturali e del lavoro, il benessere degli animali.

La Confederazione annuncia un’Assemblea Straordinaria a Bruxelles, convocata per il 26 febbraio, durante la quale verrà illustrata la visione dell’Associazione sul futuro dell’agricoltura e sulla nuova PAC.

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Coltiviamo Agricoltura Sociale, tra i vincitori dell’VIII edizione l’azienda siciliana Gagliardo Briuccia con il progetto “In Cassetta”

Premiata per aver colto i nessi sociali, economici e produttivi che legano l’agricoltura a Palermo, promuovendo l’integrazione di fasce deboli e fragili

 In Italia l’agricoltura sociale è praticata dal 12,5% del totale delle imprese agricole e le aziende che, oltre alla coltivazione e all’allevamento, svolgono attività sociali sono cresciute del 250% in otto anni (dati Ismea). Sostenere lo sviluppo delle attività che l’agricoltura realizza nell’ambito sociale, per promuovere la solidarietà, l’inclusione e il valore delle persone, è lo scopo del concorso “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, giunto all’XVIII edizione ed organizzato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, con un investimento di un milione di euro a sostegno di 24 progetti di agricoltura sociale in tutta Italia.

Stamattina a Palazzo della Valle a Roma la cerimonia di premiazione che ha visto tra i quattro vincitori l’Azienda Agricola Gagliardo Briuccia Valentina con il suo progetto “In Cassetta”. Il riconoscimento al progetto premia l’aver “colto i nessi sociali, economici e produttivi che legano l’agricoltura a Palermo, diventando strumenti per promuovere l’integrazione di fasce deboli e fragili”.

L’azienda opera in un territorio a vocazione agrumicola, nella zona periurbana di Palermo, caratterizzata da dispersione scolastica, un’alta percentuale di minori in carico al Servizio Sociale, un tessuto multietnico e da un’urbanizzazione selvaggia. Il punto di forza del progetto è la collaborazione con l’associazione che eroga servizi socio-educativi e socio-assistenziali sul territorio. L’obiettivo è il miglioramento delle condizioni di salute, sociali, emotive e cognitive con l’ausilio delle piante, l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio, potenziando le capacità dei soggetti disabili e sfruttando il potere terapeutico dell’interazione con la terra e coi suoi frutti.

“Siamo orgogliosi che la nostra generosa regione sia modello anche nell’agricoltura sociale. Oggi, grazie al lavoro e alla lungimiranza di Valentina Gagliardo Briuccia, ha vinto la Sicilia. La Sicilia che guarda oltre, coraggiosa e ottimista, e che mette al centro l’inclusione sociale, attraverso il lavoro e l’impresa. La visione dell’azienda di Valentina Gagliardo Briuccia rappresenta un pezzo importante ed esemplare della nostra visione di agricoltura innovativa, sostenibile e visionaria”: questo il commento del presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona.

GLI ALTRI PROGETTI PREMIATI

NO AUT di Cascina Don Guanella di Lecco è un progetto educativo per accompagnare alla vita adulta i giovani a rischio di esclusione, attraverso il coinvolgimento nella filiera agricola, dalla produzione ai processi di trasformazione dei prodotti. I ragazzi coinvolti collaboreranno alla produzione, lavorazione e commercializzazione di prodotti come ortaggi, piccoli frutti, vino, e semilavorati da essi derivati (miele, uova, formaggi), ma anche servizi di piccola ristorazione, secondo un modello di piccolo agriturismo, di bed and breakfast e per l’accoglienza di giovani maggiorenni, a fine percorso in comunità.  La cascina diventa così nuovo modello di sviluppo sostenibile, orientato alla promozione di maggiore uguaglianza e giustizia sociale, in grado di creare opportunità di lavoro per giovani svantaggiati, facendo crescere il tessuto locale e promuovendo un uso più sostenibile delle risorse energetiche.

TOURISM 4 ALL della Soc. Coop. Agricola Narnia di Foggia, presenta una proposta innovativa che, creando opportunità di integrazione, punta a realizzare un’occasione di inserimento sociale e un processo di cambiamento culturale. La scelta di intraprendere un’iniziativa di agricoltura sociale nel territorio dei Monti Dauni scaturisce da un’attenta analisi del territorio sociale, ambientale e delle politiche di welfare nel territorio. Questo progetto offre un servizio alla comunità territoriale, offrendo una vacanza a persone con disabilità fisica e/o psichica e a donne in situazione di svantaggio, nonché a minori e a giovani in condizione di disagio sociale e alle loro famiglie, mettendo a punto un soggiorno con un programma di attività agricole sociali da realizzare durante la permanenza in fattoria, specifiche per questo target di clienti.

Premio Speciale a La CASA DELLA LEGALITA’, di Forlì. TERRA LIBERA E SOLIDALE ha ottenuto la concessione, a Forlì, del terreno Ex Limonetti, di un’aula formativa e del circolo Ex-Marini, confiscati alla criminalità organizzata. L’obiettivo è creare uno spazio verde inclusivo, per promuovere attività ed eventi insieme alla protezione ambientale, allo sviluppo sostenibile della legalità e dell’economia circolare. Nel 2023 è iniziata la realizzazione della CASA DELLA LEGALITA’, con un orto biologico condiviso, per la realizzazione di attività formative e di orto-terapia destinate a persone disabili, svantaggiate e fragili, oltre che a studenti delle scuole primarie e secondarie. La produzione di ortaggi biologici, con la partecipazione della comunità permetterà lo scambio di saperi tra anziani e giovani. Sarà progettato un giardino della biodiversità e un sentiero natura, per le attività formative-naturalistiche e di educazione.

Palermo, 23 gennaio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Crisi del comparto agricolo, Confagricoltura Sicilia chiede incontro urgente ai Prefetti di tutta la Regione: “Trovare soluzioni insieme alle Istituzioni e in tempi celeri”

Una pesante crisi sta conducendo al collasso l’agricoltura siciliana, con l’aumento dei costi di produzione e la diminuzione dei prezzi all’origine che hanno ridotto, fino ad azzerarla quasi del tutto, la liquidità delle imprese che operano nel settore primario.

Inoltre ci siamo appena lasciati alle spalle un anno reso difficile da calamità naturali, calura, piogge nei mesi estivi che hanno compromesso il raccolto dei foraggi, sviluppo di diverse fitopatie che hanno compromesso in alcuni casi l’intera produzione, come nel caso della peronospora nel comparto viticolo che ha messo in ginocchio intere province (Trapani, parte della provincia di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Catania), mancate piogge che hanno compromesso la produzione delle arance nella piana di Catania e non solo, nonché fenomeni di calura/siccità in quasi tutti i comparti agricoli. Sul versante della burocrazia, troppe lentezze e ritardi che contribuiscono ad aggravare la situazione, come quelle per i pagamenti definitivi delle varie spettanze che vanno sbloccate, come il bando sul carburante agricolo, sul latte e sul caro energia, tutte sovvenzioni che garantirebbero liquidità alle aziende agricole. Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, occorre un lavoro straordinario da parte dei Consorzi di Bonifica per riempire gli invasi e garantire una gestione razionale e funzionale in un’annata siccitosa come questa.

In questi anni difficili si sono affrontati con strumenti ordinari le diverse e molteplici problematiche che necessitano di interventi e misure straordinarie.

L’agricoltura rappresenta in Sicilia uno dei settori economici più importanti con una percentuale di superficie agricola utilizzata rispetto alla superficie territoriale fra le più alte tra le Regioni di Italia (56%), con valore della produzione lorda vendibile,  valore aggiunto e  valore dell’esportazione molto più alto di altre regioni meridionali a significare di quanto essa rappresenti ancora oggi una grande scommessa sulla strada del riscatto economico ma anche sociale dell’isola.

Il malessere che si coglie nelle parole e nei gesti di tanti agricoltori, la sfiducia e la rassegnazione di questi custodi del territorio non possono cadere inascoltati perché ogni azienda che chiude rappresenta una sconfitta per i molti  che credono ancora che c’è speranza contro lo spopolamento e l’abbandono dei territori.

Confagricoltura Sicilia, Organizzazione sindacale datoriale per eccellenza che rappresenta gli imprenditori agricoli dei comparti più importanti e performanti (in particolare viticolo, dell’ortofrutta, olivicolo, agrumicolo, cerealicolo, della frutta a guscio e zootecnico) e che annovera tra i propri Soci le migliori espressioni di aziende dimensionate e operanti nella trasformazione delle produzioni primarie, ha deliberato di incontrare i Prefetti di tutta l’isola chiedendo incontri urgenti, al fine di sottoporre richieste ben precise al Governo che necessitano di risposte immediate:

  • Moratoria dei mutui bancari e delle cambiali agrarie e ristrutturazione delle passività anche con l’intervento delle garanzie ISMEA per migliorare il rating e creare una reputazione finanziaria;
  • Rapida e concreta applicazione del decreto legislativo n. 198/2021 “Pratiche Sleali” in modo da favorire un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole ed accelerare sul contrasto a pratiche chiaramente sleali come l’imposizione di prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione;
  • Attivazione degli strumenti necessari a garantire il divieto di vendita sottocosto coinvolgendo l’Autorità Garante per Concorrenza ed il Mercato sulla vigilanza dell’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli.
  • Attivazione di un tavolo di riforma e rimodulazione dell’applicazione della PAC.

“Questi punti programmatici – spiega il presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona – rappresentano le priorità inderogabili per venire incontro alle difficoltà quotidiane del mondo che rappresentiamo. Incontreremo tutti i Prefetti siciliani, consegnando un documento sulla grave situazione del comparto agricolo ed esponendo le principali criticità. Siamo certi che l’autorevole intervento dei rappresentanti dello Stato sul territorio potrà essere risolutivo nel garantire equità sociale e tutela del più importante settore economico della nostra amata Sicilia”. 

Palermo, 23 gennaio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Il sale italiano vale 200 milioni. Gambuzza (Confagricoltura) a L’Espresso: “La sua coltivazione sia assimilata all’attività agricola”

In Italia ogni anno se ne producono un milione e 200 mila tonnellate. E Confagricoltura chiede che la sua coltivazione non sia più assimilata all’attività industriale: «Operiamo nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’intero ecosistema»

Usato quale mezzo di pagamento, “particolarmente caro agli dei” come lo definì Platone, il sale ha perfino ispirato rivoluzioni: la “marcia del sale” di Gandhi nel 1930 diede il la al rovesciamento del dominio britannico in India. Ora il sale marino italiano è protagonista di un progetto articolato portato avanti da Confagricoltura insieme ai produttori più importanti di Puglia, Romagna, Sardegna e Sicilia. Obiettivo? Dimostrare che la coltivazione del sale marino è assimilata all’attività agricola e non a quella industriale.

Già nel 2019 la Francia aveva inserito la “saliculture” fra le realtà agricole nazionali attraverso la modifica del Codice rurale e della pesca marittima mentre in Sicilia il piano di gestione delle Saline di Trapani e Marsala la annovera fra quelle agroforestali. Un comparto strategico per l’economia di molte zone del nostro paese, che vale complessivamente 200 milioni di euro di cui 60 prodotti lungo le coste: diecimila gli ettari coltivati per estrarre un milione e 200 mila tonnellate di sale l’anno.

«Vogliamo dare un riconoscimento concreto a un settore che opera nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’intero ecosistema producendo un elemento naturale di grande valore nutrizionale e anche economico per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, terapeutico», sottolinea Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale di Confagricoltura.

Del resto, la lavorazione del sale marino risente del clima così come ogni altra attività agricola e la modalità operativa è di raccolta del prodotto e non di estrazione. A puntare sul sale alimentare italiano sono proprio i francesi, proprietari attraverso Salins du Midi della salina di Margherita di Savoia in Puglia, tra le più estese d’Europa con i suoi 4 mila e 500 ettari e 20 chilometri di lunghezza sulla costa adriatica, che rientra nel progetto di Confagricoltura. Fra le altre società di gestione aderenti, Sosalt Spa e Isola Longa in Sicilia, Saline Ing. Luigi Conti Vecchi in Sardegna, Parco della Salina di Cervia in Emilia Romagna cui si sono aggiunte, in qualità di sostenitori, le saline di Trapani Oro di Sicilia, Ettore e Infersa, Isola di Calcara.

Antonia Matarrese (L’Espresso)

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