Revisione PAC, Confagricoltura: semplificazione significativa a vantaggio delle imprese anche grazie a retroattività. Resta comunque indispensabile una profonda riforma

“L’approvazione da parte del Consiglio UE della parziale revisione della PAC è un grande risultato per le imprese agricole che imprime un’accelerazione importante verso un’incisiva semplificazione, riducendo i vincoli all’attività produttiva. Sebbene ci sia ancora molto da fare, questo è un primo traguardo, ottenuto grazie al documento presentato a febbraio dal Governo italiano alla Commissione, che includeva le proposte di Confagricoltura annunciate durante l’Assemblea straordinaria a Bruxelles”. Ha così commentato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, aggiungendo: “Ottima la retroattività a partire dall’inizio dell’anno in corso”.

Il presidente ringrazia il Governo, e in particolare il ministro Lollobrigida, per il lavoro essenziale e positivo svolto in ambito europeo. Occorre ora procedere a livello nazionale alla modifica del Piano strategico per l’applicazione della PAC. A livello comunitario, intanto, proseguono le iniziative per la revisione della direttiva sulle pratiche sleali e per rafforzare il ruolo dell’agricoltura all’interno della filiera.

“Resta comunque indispensabile una profonda riforma della PAC, più attenta alla produzione, alla competitività e alla tutela dei redditi”, ha concluso il presidente Giansanti.

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Confagricoltura: von der Leyen (PPE) in visita a Palazzo della Valle con il Ministro Antonio Tajani

“Mai come in questo momento è fondamentale restare uniti in Europa. Le sfide che il mercato globale sta affrontando sono consistenti e su queste influiscono le posizioni dei grandi attori: gli Stati Uniti che danno priorità alla propria sicurezza; la Russia che utilizza le derrate alimentari come strumento di pressione politica; la Cina che accumula scorte di grano e mais pari a circa la metà degli stoccaggi su scala mondiale. Rafforzare il ruolo della UE è la risposta, mutuando una nuova visione europea. Motivo per cui dobbiamo lavorare a una profonda revisione della PAC, con l’obiettivo di incrementare la produttività, la competitività e la stabilità dei redditi degli agricoltori. In questo scenario, gli agricoltori possono contribuire in modo strategico come ambasciatori dell’ambiente, aiutando a costruire un nuovo modello di agricoltura che tuteli la sicurezza alimentare e la salute del pianeta”.

Così Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, durante l’incontro con Ursula von der Leyen, candidata PPE alla presidenza della Commissione Europea e Antonio Tajani, ministro degli Esteri, avvenuto presso la sede di Confagricoltura (Palazzo della Valle) a Roma. “Come sempre un confronto importante. Siamo molto onorati di questa visita. Fondamentale il supporto delle istituzioni europee per riportare l’agricoltura al centro di un dibattito strategico per il futuro dell’Unione”, ha concluso Giansanti.

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Sugar Tax, Confagricoltura: no all’introduzione della misura che colpisce la filiera agroalimentare italiana

Il mancato rinvio della Sugar Tax penalizzerebbe indiscriminatamente qualsiasi tipo di bevanda e inasprirebbe la crisi della domanda con effetti pesanti su tutta la filiera agroalimentare.

Così Confagricoltura si esprime sulla questione al centro del confronto politico relativo all’emendamento del governo al decreto Superbonus che darebbe il via all’applicazione della Sugar Tax sulle bevande analcoliche dal 1° luglio, mettendo fine ai numerosi rinvii di questa misura.

La Confederazione ha sempre contestato l’introduzione del tributo che avrebbe effetti fortemente negativi sulle imprese agroalimentari, sull’occupazione e anche sui consumatori per l’inevitabile aumento dei prezzi del prodotto finale.

Colpisce anche che alla Sugar Tax venga riservato un trattamento diverso rispetto alla Plastic Tax, ancora rinviata, creando uno squilibrio tra le due misure.

L’auspicio, conclude Confagricoltura, è che ci siano i margini per rivedere l’intera norma, evitando di andare a colpire un comparto già alle prese con forti restrizioni e costi di produzione elevati, a fronte di margini sempre più stretti.

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Ue, Confagricoltura: reciprocità sulle importazioni per preservare la stabilità dei mercati

I produttori spagnoli hanno espresso nei giorni scorsi profonda preoccupazione per le conseguenze dell’eccezionale aumento delle importazioni di patate dall’Egitto. Negli ultimi cinque anni, spiega Confagricoltura sulla base dei dati resi noti dalla FEPEX, la Federazione che riunisce le associazioni di produttori e gli esportatori di prodotti ortofrutticoli, l’import è passato da 2.400 ad oltre 50.000 tonnellate, con un rialzo che sfiora il duemila per cento. Dal canto suo, EUROSTAT, il Servizio Statistico della Commissione Ue, ha reso noto che, in ambito europeo, le importazioni di patate egiziane si sono attestate lo scorso anno a 413mila tonnellate, quasi il doppio sul quantitativo del 2022.

A fine aprile, in Francia,  – continua Confagricoltura – le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli francesi hanno protestato per l’aumento delle importazioni di pomodori dal Marocco. Nella campagna 2022-2023 sono ammontate a circa 425 mila tonnellate, con un rialzo di oltre il 7% in volume e del 27,5% in valore (nel complesso, 168 milioni di euro) nei confronti della precedente annata. A livello europeo, l’import di pomodori dal Marocco è salito del 42% nel trascorso decennio.

Il protezionismo è contrario agli interessi strategici dell’Unione. “L’Europa è un continente commerciale e una parte significativa del nostro benessere deriva dal commercio”, ha sottolineato la presidente della Commissione von der Leyen in un discorso pronunciato di recente al Parlamento europeo.

Confagricoltura ricorda che per i prodotti agroalimentari l’Ue è il primo esportatore a livello globale e il saldo attivo dell’interscambio commerciale di settore con i Paesi terzi ha toccato nel 2023 il massimo storico di 70 miliardi di euro. Un risultato di assoluto riguardo, da consolidare e migliorare. Alcuni aspetti della politica commerciale della Ue, ad avviso della Confederazione, devono tuttavia essere rivisti e aggiornati. Per preservare la stabilità dei mercati all’interno servono clausole di salvaguardia automatiche di fronte ad aumenti eccessivi delle importazioni dai Paesi terzi. Servono anche maggiori controlli alle frontiere, codici doganali più chiari, regole sull’origine in grado di fornire precise indicazioni ai consumatori.

Sul piano generale, per Confagricoltura è evidente che l’evoluzione del commercio internazionale non risponda più alle regole del WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio. I sussidi pubblici erogati negli Stati Uniti e in Cina determinano la competitività, piuttosto che la libera concorrenza tra le imprese.

L’Ue non può più permettersi di avere gli standard ambientali più avanzati su scala mondiale, di investire molto meno per la diffusione delle innovazioni rispetto a Stati Uniti e Cina, di non applicare la reciprocità delle regole nei confronti delle importazioni dai Paesi terzi. Questo modello – conclude Confagricoltura – è stato superato dagli eventi e alla lunga non può reggere. Il rischio è quello di una crisi di competitività tale da compromettere i livelli raggiunti di reddito, occupazione e benessere sociale.

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EIIS, Annamaria Barrile (Confagricoltura): “Agricoltura fondamentale per sostenibilità attraverso economia circolare e digitalizzazione”

“Un’agricoltura forte e sostenibile contribuisce alla solidità del Paese, garantendo sicurezza alimentare e tutela ambientale”. Lo ha detto il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, durante il suo intervento all’European Innovation for Sustainability Summit, (EIIS), oggi a Palazzo Taverna, a Roma.

Barrile ha ribadito come le imprese agricole condividano con l’industria la principale delle sfide di oggi, attraverso un modello produttivo sempre più orientato verso filiere intelligenti che tengano insieme produttività, efficienza e attenzione all’ambiente per competere sui mercati.

Per queste ragioni – ha ricordato – Confagricoltura e Unione Italiana Food hanno dato vita al progetto Mediterranea, che unisce il mondo del settore primario e quello della trasformazione industriale, legando le filiere agroalimentari della dieta mediterranea, patrimonio Unesco, in una compagine da 106 mld di euro”.

“Abbiamo siglato questa alleanza per rafforzare le filiere verticali già esistenti e crearne di nuove – ha sottolineato il Dg di Confagricoltura – obiettivo da raggiungere con progetti di filiera integrata e iniziative di sostegno, promozione e comunicazione delle nostre produzioni per vincere le sfide della sostenibilità”.

Tra i temi affrontati, anche quello della bioeconomia. “Siamo un settore virtuoso: in agricoltura non si butta niente – ha sottolineato Barrile – occorre ripensare a politiche, investimenti e sistemi produttivi sostenibili più incisivi dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. L’economia circolare è oggi un paradigma imprescindibile per evitare sprechi e valorizzare gli scarti riutilizzandoli, perché possano diventare energia, concime e molto altro. In Europa sprechiamo circa il 20 % di ciò che produciamo. E’ inaccettabile. Con il Banco Alimentare onlus stiamo sviluppando iniziative specifiche per individuare buone pratiche da promuovere, con l’obiettivo di sensibilizzare le nostre imprese sul riutilizzo di materiali utili all’agricoltura”, ha concluso Annamaria Barrile.

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Ortofrutta, Giansanti (Confagricoltura) al Macfrut: “Lavoriamo insieme a nuovi modelli produttivi”

“Gli imprenditori sono pronti a investire, lo dimostra la grande partecipazione ai bandi Ismea. Ma si tratta di un’attitudine all’innovazione che deve trovare terreno fertile anche attraverso la ricerca scientifica e standard di rigenerazione del suolo adatti ai territori italiani”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti alla tavola rotonda “L’ortofrutta che cambia: la sfida dei mercati”, organizzata da Confagricoltura al Macfrut di Rimini.

“Se il comparto ortofrutticolo italiano sarà messo nelle condizioni di guardare al futuro, con il sostegno del sistema della distribuzione, potremo creare un nuovo modello agricolo di successo”, ha aggiunto.

La tavola rotonda è stata un momento di riflessione tra i principali attori delle filiere ortofrutticole sull’attuale situazione del comparto. Partendo dalla comune consapevolezza delle problematiche attuali, l’obiettivo è condividere strategie di breve e lungo periodo.

Il 2023 è stato un anno record per l’export dell’ortofrutta italiana, con un valore complessivo di 5,8 miliardi. Il comparto, tuttavia, deve far fronte a varie criticità come quadri normativi farraginosi, nuove abitudini di consumo e cambiamenti climatici che minacciano intere colture. Il risultato è una crescita del 15% delle importazioni e una riduzione della bilancia commerciale, scesa a 540 milioni di euro rispetto a una media storica di 1 miliardo.

I partecipanti alla tavola rotonda, rappresentanti di tutta la filiera, si sono trovati d’accordo su molti aspetti: la necessità di riconquistare il mercato interno, anche valorizzando quegli ortaggi che per loro natura non possono viaggiare troppo; la domanda di una maggiore omogeneità nella regolamentazione del mercato da parte di enti locali e istituzioni nazionali; tenere insieme comunicazione ed educazione alimentare per far riscoprire, soprattutto alle giovani generazioni, il valore della frutta e degli ortaggi freschi.

Insieme a Massimiliano Giansanti erano presenti all’incontro: Marco Salvi (presidente Fruitimprese), Gennaro Velardo (presidente Italia Ortofrutta), Maura Latini (presidente Coop Italia), Valentino Di Pisa (presidente di Fedagromercati) e Fabio Massimo Pallottini (presidente Italmercati).

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CIBUS – Confagricoltura e Crédit Agricole Italia: più valore alla filiera agroalimentare con lo strumento del credito

Parma, 7 maggio 2024 – Dare valore alla filiera agroalimentare è indispensabile non solo per garantire reddito alle imprese, dal campo alla tavola, ma anche per migliorare ulteriormente l’apporto che l’intero settore dà all’economia italiana in termini di PIL e di export. Il ricambio generazionale e l’incremento del numero di giovani capi azienda è un processo qualificante che va sostenuto seguendo modelli virtuosi di crescita.

È quanto emerso oggi a Cibus, il salone internazionale dell’agroalimentare che si è aperto a Parma, nell’incontro dedicato alle soluzioni finanziarie a favore delle imprese agricole, organizzato da Confagricoltura e Crédit Agricole Italia, con un focus particolare sulle imprese condotte da giovani under 40.

 Protagonisti il direttore generale di Confagricoltura Annamaria Barrile, il presidente nazionale dei Giovani Agricoltori – ANGA Giovanni Gioia, insieme a Vittorio Ratto, vicedirettore generale Retail e Digital di Crédit Agricole Italia, e Marco Perocchi, responsabile Banca d’Impresa di Crédit Agricole Italia.

Nel corso del dibattito sono stati approfonditi gli strumenti del credito di cui possono beneficiare gli operatori della filiera agroalimentare e le iniziative di valorizzazione della catena di fornitura dei prodotti agricoli.

Le aziende agricole condotte da under 40 in Italia rappresentano il 9% del totale, ma le loro realtà risultano più performanti in termini di dimensione media, redditività e approccio alle nuove tecnologie e alla digitalizzazione. Uno standard elevato di partenza che rappresenta un valore che si ripercuote su tutta la filiera di trasformazione e di distribuzione. Un elemento sul quale Crédit Agricole Italia sta lavorando a vantaggio di tutte le aziende del comparto.

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Gambuzza (Confagricoltura): “Crescono gli agriturismi in Italia e in Sicilia. Valorizzare le aree rurali ed interne per uno sviluppo integrale, sistemico e sostenibile”

“Crescono le aziende agrituristiche in Italia, con un aumento del 3,5% annuo nel 2023, raggiungendo il numero complessivo di oltre 26.000. Cresce anche il fatturato, che  nel 2023 ha toccato 2 miliardi di euro. In aumento anche le aziende gestite da donne, soprattutto al Sud. In Sicilia nel 2023 si sono superate le 1.000 aziende agrituristiche. Inoltre, nello stesso anno, gli arrivi nelle strutture agrituristiche in Italia hanno superato i 4 milioni, registrando quindi un forte recupero, non solo rispetto al 2022 (+35%), ma anche rispetto al 2019 (+ 8,5%). Tra i servizi non direttamente connessi alle attività di alloggio e ristorazione si segnala la forte crescita delle strutture con attività di degustazione, fattorie didattiche, equitazione, di osservazione naturalistica ed attività si agricoltura sociale che Confagricoltura sostiene con convinzione quale modello in cui l’impresa diventa strumento di integrazione e di emancipazione”.

Questi i dati condivisi dal Vice Presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, all’interno del talk “Turismo, oggi e domani. Il valore di una prospettiva” che si è tenuto mercoledì 1 maggio al Pala Exagone, all’interno dell’Expo della Contea a Modica nel giorno della sua inaugurazione. Hanno partecipato al dibattito l’On. Elvira Amata (Assessore Regionale al Turismo), Maria Monisteri (Sindaco di Modica e Presidente GAL Terra Barocca), Giorgio Moncada (ASCOM Sicilia), Felice Di Donato (Amministratore Modica Hotel) e Ray Bondin (Ambasciatore UNESCO), alla presenza della Deputazione regionale e nazionale e delle Autorità Militari.

“Numeri incoraggianti – ha spiegato Gambuzza – che fotografano un dinamismo che va sostenuto e incentivato per ottenere risultati importanti e strutturali. Turismo e cibo, e quindi agricoltura, sono strettamente legati, in particolar modo nel territorio siciliano. Il patrimonio enogastronomico è parte essenziale del paesaggio culturale italiano con 316 prodotti DOP, IGP, STG e 526 vini DOCG, DOC, IGT. In questo contesto, le aree rurali interne svolgono un ruolo attivo nella transizione verde e digitale attraverso la produzione sostenibile di alimenti e la lotta contro i cambiamenti climatici”.

“Al Sud, e in particolar modo in Sicilia, gli agriturismi sono i custodi più autentici della Dieta Mediterranea (Patrimonio Immateriale Unesco), espressione genuina dell’agroalimentare italiano, principale elemento attrattivo per un turismo esperienziale e legato al cibo”.

“La rete capillare dei borghi e delle comunità rurali deve diventare il fattore trainante delle politiche legate alla transizione ambientale ed alla green economy, quali aree privilegiate per lo sviluppo di attività artigianali tradizionali, dell’enogastronomia, del turismo sostenibile e di un razionale utilizzo del territorio. Occorre valorizzare – ha aggiunto il Vice Presidente di Confagricoltura – queste aree, ponendo particolare attenzione alle infrastrutture materiali e immateriali, e tra queste il potenziamento della connessione digitale, attraverso investimenti ed agevolazioni economiche e fiscali ad hoc. Occorre ragionare su una strategia di tipo sistemico e di sviluppo integrale, sia dal punto di vista economico, incentivando la competitività aziendale, sia da un punto di vista sociale e ambientale”.

“Confagricoltura – ha aggiunto il Vice Presidente – crede fermamente e sta investendo sul rafforzamento delle sinergie tra il settore turistico e quello agricolo, all’insegna dei principi della sostenibilità e dell’ecocompatibilità, per lo sviluppo di un turismo rurale che valorizzi il territorio nel suo complesso, compreso il ruolo delle aziende agricole e degli agriturismi. A questo proposito, particolare rilievo va attribuito al ruolo di Agriturist, Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio, prima in Italia in questo settore e costituita da Confagricoltura nel 1965. La parola “agriturismo” è nata in concomitanza con la nostra associazione”.

 

L’Addetto Stampa

Bartolo Lorefice

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Confagricoltura a CIBUS con un programma dedicato a filiere agroalimentari, produzioni, credito e turismo gastronomico

Dop, Igp, alimentazione, filiere e produzioni al centro del calendario di eventi che Confagricoltura ha organizzato per Cibus, il salone internazionale dell’agroalimentare, che Parma ospiterà dal 7 al 10 maggio prossimi. Quattro giorni, durante i quali convegni e progettualità nazionali e internazionali si alterneranno con degustazioni e focus tematici a cura delle sedi territoriali della Confederazione, in particolare dell’Emilia Romagna e di Salerno.

Tra gli appuntamenti di martedì 7, nello stand di Confagricoltura (Padiglione 07/08, n.B036) spicca la presentazione di Mediterranea, associazione nata dall’accordo tra Confagricoltura e Unione Italiana Food per sostenere progetti di filiera. Il presidente di Mediterranea, Massimiliano Giansanti e il vicepresidente, Paolo Barilla, insieme alle massime istituzioni, illustreranno il lavoro che sta svolgendo la neonata associazione, in particolare quello dedicato alla filiera del pomodoro.

Il tema degli strumenti creditizi per agevolare l’accesso al credito della filiera agroalimentare sarà uno dei focus del pomeriggio insieme a Crédit Agricole, in un incontro che prevede anche la partecipazione del DG di Confagricoltura, Annamaria Barrile, e del presidente dell’ANGA, Giovanni Gioia.

Protagonista del primo giorno di fiera sarà anche il volume “Le grandi chef in una ricetta”, recentissima pubblicazione a cura di Confagricoltura Donna.

Non mancherà neanche l’intrattenimento con lo showcooking a cura della chef e influencer Fiorella Breglia, nota su Instagram come #cucinoperamore.

La giornata di mercoledì 8 prevede, tra gli altri appuntamenti, un approfondimento con Hubfarm sulla digitalizzazione e la sostenibilità delle filiere agroalimentari. Nel pomeriggio si discuterà con il Banco Alimentare di modelli di gestione delle eccedenze agroalimentari a fini sociali.

Si continua giovedì 9 con un appuntamento dedicato ai progetti europei a cura di Confagricoltura. Sarà quindi la volta di Agriturist e della Federazione Ciclistica Italiana, con cui è in atto un accordo per lo sviluppo sostenibile del turismo anche nelle aree interne del Paese.

Oltre ai talk, ci saranno degustazioni quotidiane nell’area Showcooking insieme allo chef Mario Marini e i prodotti delle aziende che partecipano a Cibus nello spazio confederale. Sarà presente anche una regia che riprenderà tutti gli appuntamenti.

Clicca qui per il programma completo

 

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Emergenza idrica e crisi dell’agricoltura, Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia) scrive al Presidente Schifani

L’Organizzazione degli agricoltori siciliani chiede al Presidente Schifani di mantenere l’interim dell’assessorato all’Agricoltura fino a dopo le elezioni europee e di seguire personalmente l’iter per l’approvazione della declaratoria nazionale di calamità naturale

Il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, alla luce degli eventi delle ultime settimane che hanno condotto al cambio al vertice dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, scrive al Presidente della Regione Siciliana, On. Renato Schifani, che ha assunto l’interim, per chiedere un incontro con il Direttivo regionale dell’Organizzazione degli agricoltori siciliani. Incontro utile a condividere azioni e strategie emergenziali per contrastare la crisi idrica e la crisi economica che vessano gli imprenditori agricoli. “I problemi della politica – spiega Marchese Ragona – non possono  rallentare o frenare il lavoro che si era avviato con la precedente guida dell’Assessorato”.

Nella missiva Confagricoltura Sicilia auspica che non venga nominato in questi mesi il nuovo assessore, chiedendo al Presidente il mantenimento dell’interim, per evitare strumentalizzazioni legate alla campagna elettorale per le Elezioni Europee e rallentamenti nell’iter di approvazione della declaratoria nazionale di calamità nazionale che va seguito e sollecitato.

“Abbiamo piena fiducia nell’azione di governo e nella programmazione realizzata sinora con solerzia dai dirigenti dell’Assessorato. Non possiamo permetterci – spiega il Presidente di Confagricoltura Sicilia – la nomina di un assessore sotto elezioni, con inevitabili condizionamenti di natura elettorale. Ci affidiamo alla saggezza del Presidente Schifani per la gestione in questi mesi, rinviando a dopo le elezioni la scelta, da assumere con ponderatezza e serenità,  della figura migliore per poter assumere la guida di un assessorato di importanza strategica per la nostra Regione”.

Palermo, 28 aprile 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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