Ortofrutta, Giansanti (Confagricoltura) al Macfrut: “Lavoriamo insieme a nuovi modelli produttivi”

“Gli imprenditori sono pronti a investire, lo dimostra la grande partecipazione ai bandi Ismea. Ma si tratta di un’attitudine all’innovazione che deve trovare terreno fertile anche attraverso la ricerca scientifica e standard di rigenerazione del suolo adatti ai territori italiani”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti alla tavola rotonda “L’ortofrutta che cambia: la sfida dei mercati”, organizzata da Confagricoltura al Macfrut di Rimini.

“Se il comparto ortofrutticolo italiano sarà messo nelle condizioni di guardare al futuro, con il sostegno del sistema della distribuzione, potremo creare un nuovo modello agricolo di successo”, ha aggiunto.

La tavola rotonda è stata un momento di riflessione tra i principali attori delle filiere ortofrutticole sull’attuale situazione del comparto. Partendo dalla comune consapevolezza delle problematiche attuali, l’obiettivo è condividere strategie di breve e lungo periodo.

Il 2023 è stato un anno record per l’export dell’ortofrutta italiana, con un valore complessivo di 5,8 miliardi. Il comparto, tuttavia, deve far fronte a varie criticità come quadri normativi farraginosi, nuove abitudini di consumo e cambiamenti climatici che minacciano intere colture. Il risultato è una crescita del 15% delle importazioni e una riduzione della bilancia commerciale, scesa a 540 milioni di euro rispetto a una media storica di 1 miliardo.

I partecipanti alla tavola rotonda, rappresentanti di tutta la filiera, si sono trovati d’accordo su molti aspetti: la necessità di riconquistare il mercato interno, anche valorizzando quegli ortaggi che per loro natura non possono viaggiare troppo; la domanda di una maggiore omogeneità nella regolamentazione del mercato da parte di enti locali e istituzioni nazionali; tenere insieme comunicazione ed educazione alimentare per far riscoprire, soprattutto alle giovani generazioni, il valore della frutta e degli ortaggi freschi.

Insieme a Massimiliano Giansanti erano presenti all’incontro: Marco Salvi (presidente Fruitimprese), Gennaro Velardo (presidente Italia Ortofrutta), Maura Latini (presidente Coop Italia), Valentino Di Pisa (presidente di Fedagromercati) e Fabio Massimo Pallottini (presidente Italmercati).

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CIBUS – Confagricoltura e Crédit Agricole Italia: più valore alla filiera agroalimentare con lo strumento del credito

Parma, 7 maggio 2024 – Dare valore alla filiera agroalimentare è indispensabile non solo per garantire reddito alle imprese, dal campo alla tavola, ma anche per migliorare ulteriormente l’apporto che l’intero settore dà all’economia italiana in termini di PIL e di export. Il ricambio generazionale e l’incremento del numero di giovani capi azienda è un processo qualificante che va sostenuto seguendo modelli virtuosi di crescita.

È quanto emerso oggi a Cibus, il salone internazionale dell’agroalimentare che si è aperto a Parma, nell’incontro dedicato alle soluzioni finanziarie a favore delle imprese agricole, organizzato da Confagricoltura e Crédit Agricole Italia, con un focus particolare sulle imprese condotte da giovani under 40.

 Protagonisti il direttore generale di Confagricoltura Annamaria Barrile, il presidente nazionale dei Giovani Agricoltori – ANGA Giovanni Gioia, insieme a Vittorio Ratto, vicedirettore generale Retail e Digital di Crédit Agricole Italia, e Marco Perocchi, responsabile Banca d’Impresa di Crédit Agricole Italia.

Nel corso del dibattito sono stati approfonditi gli strumenti del credito di cui possono beneficiare gli operatori della filiera agroalimentare e le iniziative di valorizzazione della catena di fornitura dei prodotti agricoli.

Le aziende agricole condotte da under 40 in Italia rappresentano il 9% del totale, ma le loro realtà risultano più performanti in termini di dimensione media, redditività e approccio alle nuove tecnologie e alla digitalizzazione. Uno standard elevato di partenza che rappresenta un valore che si ripercuote su tutta la filiera di trasformazione e di distribuzione. Un elemento sul quale Crédit Agricole Italia sta lavorando a vantaggio di tutte le aziende del comparto.

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Gambuzza (Confagricoltura): “Crescono gli agriturismi in Italia e in Sicilia. Valorizzare le aree rurali ed interne per uno sviluppo integrale, sistemico e sostenibile”

“Crescono le aziende agrituristiche in Italia, con un aumento del 3,5% annuo nel 2023, raggiungendo il numero complessivo di oltre 26.000. Cresce anche il fatturato, che  nel 2023 ha toccato 2 miliardi di euro. In aumento anche le aziende gestite da donne, soprattutto al Sud. In Sicilia nel 2023 si sono superate le 1.000 aziende agrituristiche. Inoltre, nello stesso anno, gli arrivi nelle strutture agrituristiche in Italia hanno superato i 4 milioni, registrando quindi un forte recupero, non solo rispetto al 2022 (+35%), ma anche rispetto al 2019 (+ 8,5%). Tra i servizi non direttamente connessi alle attività di alloggio e ristorazione si segnala la forte crescita delle strutture con attività di degustazione, fattorie didattiche, equitazione, di osservazione naturalistica ed attività si agricoltura sociale che Confagricoltura sostiene con convinzione quale modello in cui l’impresa diventa strumento di integrazione e di emancipazione”.

Questi i dati condivisi dal Vice Presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, all’interno del talk “Turismo, oggi e domani. Il valore di una prospettiva” che si è tenuto mercoledì 1 maggio al Pala Exagone, all’interno dell’Expo della Contea a Modica nel giorno della sua inaugurazione. Hanno partecipato al dibattito l’On. Elvira Amata (Assessore Regionale al Turismo), Maria Monisteri (Sindaco di Modica e Presidente GAL Terra Barocca), Giorgio Moncada (ASCOM Sicilia), Felice Di Donato (Amministratore Modica Hotel) e Ray Bondin (Ambasciatore UNESCO), alla presenza della Deputazione regionale e nazionale e delle Autorità Militari.

“Numeri incoraggianti – ha spiegato Gambuzza – che fotografano un dinamismo che va sostenuto e incentivato per ottenere risultati importanti e strutturali. Turismo e cibo, e quindi agricoltura, sono strettamente legati, in particolar modo nel territorio siciliano. Il patrimonio enogastronomico è parte essenziale del paesaggio culturale italiano con 316 prodotti DOP, IGP, STG e 526 vini DOCG, DOC, IGT. In questo contesto, le aree rurali interne svolgono un ruolo attivo nella transizione verde e digitale attraverso la produzione sostenibile di alimenti e la lotta contro i cambiamenti climatici”.

“Al Sud, e in particolar modo in Sicilia, gli agriturismi sono i custodi più autentici della Dieta Mediterranea (Patrimonio Immateriale Unesco), espressione genuina dell’agroalimentare italiano, principale elemento attrattivo per un turismo esperienziale e legato al cibo”.

“La rete capillare dei borghi e delle comunità rurali deve diventare il fattore trainante delle politiche legate alla transizione ambientale ed alla green economy, quali aree privilegiate per lo sviluppo di attività artigianali tradizionali, dell’enogastronomia, del turismo sostenibile e di un razionale utilizzo del territorio. Occorre valorizzare – ha aggiunto il Vice Presidente di Confagricoltura – queste aree, ponendo particolare attenzione alle infrastrutture materiali e immateriali, e tra queste il potenziamento della connessione digitale, attraverso investimenti ed agevolazioni economiche e fiscali ad hoc. Occorre ragionare su una strategia di tipo sistemico e di sviluppo integrale, sia dal punto di vista economico, incentivando la competitività aziendale, sia da un punto di vista sociale e ambientale”.

“Confagricoltura – ha aggiunto il Vice Presidente – crede fermamente e sta investendo sul rafforzamento delle sinergie tra il settore turistico e quello agricolo, all’insegna dei principi della sostenibilità e dell’ecocompatibilità, per lo sviluppo di un turismo rurale che valorizzi il territorio nel suo complesso, compreso il ruolo delle aziende agricole e degli agriturismi. A questo proposito, particolare rilievo va attribuito al ruolo di Agriturist, Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio, prima in Italia in questo settore e costituita da Confagricoltura nel 1965. La parola “agriturismo” è nata in concomitanza con la nostra associazione”.

 

L’Addetto Stampa

Bartolo Lorefice

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Confagricoltura a CIBUS con un programma dedicato a filiere agroalimentari, produzioni, credito e turismo gastronomico

Dop, Igp, alimentazione, filiere e produzioni al centro del calendario di eventi che Confagricoltura ha organizzato per Cibus, il salone internazionale dell’agroalimentare, che Parma ospiterà dal 7 al 10 maggio prossimi. Quattro giorni, durante i quali convegni e progettualità nazionali e internazionali si alterneranno con degustazioni e focus tematici a cura delle sedi territoriali della Confederazione, in particolare dell’Emilia Romagna e di Salerno.

Tra gli appuntamenti di martedì 7, nello stand di Confagricoltura (Padiglione 07/08, n.B036) spicca la presentazione di Mediterranea, associazione nata dall’accordo tra Confagricoltura e Unione Italiana Food per sostenere progetti di filiera. Il presidente di Mediterranea, Massimiliano Giansanti e il vicepresidente, Paolo Barilla, insieme alle massime istituzioni, illustreranno il lavoro che sta svolgendo la neonata associazione, in particolare quello dedicato alla filiera del pomodoro.

Il tema degli strumenti creditizi per agevolare l’accesso al credito della filiera agroalimentare sarà uno dei focus del pomeriggio insieme a Crédit Agricole, in un incontro che prevede anche la partecipazione del DG di Confagricoltura, Annamaria Barrile, e del presidente dell’ANGA, Giovanni Gioia.

Protagonista del primo giorno di fiera sarà anche il volume “Le grandi chef in una ricetta”, recentissima pubblicazione a cura di Confagricoltura Donna.

Non mancherà neanche l’intrattenimento con lo showcooking a cura della chef e influencer Fiorella Breglia, nota su Instagram come #cucinoperamore.

La giornata di mercoledì 8 prevede, tra gli altri appuntamenti, un approfondimento con Hubfarm sulla digitalizzazione e la sostenibilità delle filiere agroalimentari. Nel pomeriggio si discuterà con il Banco Alimentare di modelli di gestione delle eccedenze agroalimentari a fini sociali.

Si continua giovedì 9 con un appuntamento dedicato ai progetti europei a cura di Confagricoltura. Sarà quindi la volta di Agriturist e della Federazione Ciclistica Italiana, con cui è in atto un accordo per lo sviluppo sostenibile del turismo anche nelle aree interne del Paese.

Oltre ai talk, ci saranno degustazioni quotidiane nell’area Showcooking insieme allo chef Mario Marini e i prodotti delle aziende che partecipano a Cibus nello spazio confederale. Sarà presente anche una regia che riprenderà tutti gli appuntamenti.

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Emergenza idrica e crisi dell’agricoltura, Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia) scrive al Presidente Schifani

L’Organizzazione degli agricoltori siciliani chiede al Presidente Schifani di mantenere l’interim dell’assessorato all’Agricoltura fino a dopo le elezioni europee e di seguire personalmente l’iter per l’approvazione della declaratoria nazionale di calamità naturale

Il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, alla luce degli eventi delle ultime settimane che hanno condotto al cambio al vertice dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, scrive al Presidente della Regione Siciliana, On. Renato Schifani, che ha assunto l’interim, per chiedere un incontro con il Direttivo regionale dell’Organizzazione degli agricoltori siciliani. Incontro utile a condividere azioni e strategie emergenziali per contrastare la crisi idrica e la crisi economica che vessano gli imprenditori agricoli. “I problemi della politica – spiega Marchese Ragona – non possono  rallentare o frenare il lavoro che si era avviato con la precedente guida dell’Assessorato”.

Nella missiva Confagricoltura Sicilia auspica che non venga nominato in questi mesi il nuovo assessore, chiedendo al Presidente il mantenimento dell’interim, per evitare strumentalizzazioni legate alla campagna elettorale per le Elezioni Europee e rallentamenti nell’iter di approvazione della declaratoria nazionale di calamità nazionale che va seguito e sollecitato.

“Abbiamo piena fiducia nell’azione di governo e nella programmazione realizzata sinora con solerzia dai dirigenti dell’Assessorato. Non possiamo permetterci – spiega il Presidente di Confagricoltura Sicilia – la nomina di un assessore sotto elezioni, con inevitabili condizionamenti di natura elettorale. Ci affidiamo alla saggezza del Presidente Schifani per la gestione in questi mesi, rinviando a dopo le elezioni la scelta, da assumere con ponderatezza e serenità,  della figura migliore per poter assumere la guida di un assessorato di importanza strategica per la nostra Regione”.

Palermo, 28 aprile 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Incontro Von Der Leyen-Giansanti (COPA) per chiedere modifiche più incisive alla PAC a sostegno delle produzioni e dei prezzi all’origine

Come primo vicepresidente del Comitato europeo delle organizzazioni professionali agricole (Copa) il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, oggi è stato presente ad un incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e a cui hanno partecipato i due presidenti del Copa Cogeca, Christiane Lambert, e Lennart Nilsson.

L’incontro, che rientra nell’ambito del dialogo strategico avviato di recente dalla presidente, è servito a ribadire la necessità di rafforzare la capacità produttiva agricola dell’Europa e di tutelare la sua sicurezza e la sua sovranità alimentare.

Clima, guerre, dinamiche finanziarie speculative e inflazione sono i principali ostacoli a cui l’Ue deve fare fronte. E per farlo, ha sottolineato Giansanti a margine dell’incontro, “c’è bisogno di una Pac più semplice e moderna che accompagni gli agricoltori sul mercato”.

Durante la riunione di stamattina si è parlato anche del regolamento per l’applicazione semplificata della Politica agricola comune approvato dalla Commissione il 24 aprile scorso. Un provvedimento che il Copa Cogeca giudica come un primo passo verso un cambiamento necessario.

Con la presidente von der Leyen è stato affrontato anche il tema delle pratiche sleali e del principio di reciprocità da applicare nei rapporti commerciali con Paesi Terzi. Ci sono ancora troppe misure che non favoriscono le imprese europee e ancora tanto c’è da fare per sostenere i prezzi all’origine e riconoscere il giusto valore alle produzioni. Obiettivi, raggiungibili soltanto potenziando i controlli alle dogane e facendo valere, appunto, il principio di reciprocità.

Riguardo al sostegno alle imprese, Giansanti valuta positivamente anche la modifica alla Direttiva Nitrati l’estensione all’uso dei fertilizzanti Renue per il recupero di azoto. “Adesso bisogna lavorare per agevolare le imprese agricole nella produzione del digestato”, ha aggiunto.

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Vinitaly, cala il sipario sulla 56esima edizione che conferma la centralità di Confagricoltura nel mondo del vino

Confagricoltura archivia la 56esima edizione di Vinitaly con una partecipazione molto attiva: circa 5000 presenze hanno affollato il grande spazio della Confederazione, che  si conferma laboratorio di idee e luogo di incontro e confronto per gli stakeholder del mondo economico e istituzionale. Forte della grande rappresentanza nell’ambito della vitivinicoltura italiana, Confagricoltura ha ospitato produttori di riferimento e nuove realtà di tutte le regioni, favorendo il dialogo con enti, istituti, università, con l’obiettivo di costruire una linea di crescita per un settore essenziale per l’economia italiana.

Oggi il comparto è alle prese con gli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo. Proprio al clima è stato dedicato il convegno organizzato con il CREA e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, da cui è emerso che la tecnologia e i Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) offrono soluzioni preziose per contrastare i fenomeni climatici estremi, anche se bisogna fare i conti con gli obiettivi europei di riduzione dei principi attivi del 50% entro il 2030 senza che vengano fornite alternative valide. Occorrerà fare sempre più programmazione in agricoltura e investimenti in tecnologia e ricerca.

Molto seguito il talk con i Consorzi di vini rossi e vini bianchi, alla luce dei dati nazionali e mondiali sull’andamento dei consumi.

Confagricoltura ha presentato a riguardo le iniziative europee di ricerca e innovazione legate al settore vitivinicolo, in particolare cinque progetti sostenuti e finanziati dalla Commissione europea: TRUSTyFOOD, QuantiFarm e Harvrest, progetti pilota per la promozione e ricerca di nuove tecnologie in agricoltura; Waste4Soil, per orientare e formare le aziende a riutilizzare e valorizzare i residui agricoli nel ciclo produttivo; H-ALO per fornire supporto alle imprese con una nuova tecnologia di detection rapida in grado di garantire più sicurezza nel prodotto finale.

Hubfarm, nello spazio del Masaf, con CSQA ha presentato alcuni business case per la certificazione della filiera tramite dati digitali del quaderno di campagna. L’utilizzo del dato è necessario a tutti gli agricoltori per uno sviluppo rapido dell’impresa.

Grande interesse per il convegno organizzato da Confagricoltura con Crédit Agricole sul pegno rotativo nel mondo del vino.

Sempre affollate le degustazioni a cura delle Unioni provinciali con le eccellenze enogastronomiche dei rispettivi territori e gli appuntamenti di Enapra e Agronetwork e dei giovani dell’Anga.

A Sol, nel padiglione dedicato all’olio, Confagricoltura è stata invece presente con uno spazio curato da Unapol, con cui da tempo ha stretto un’intesa. E’ stata l’occasione per evidenziare il Decreto direttoriale del 12 aprile scorso con cui è stato ufficialmente riconosciuto il comitato di assaggio professionale di Assofrantoi per gli oli di oliva vergini: un successo che riconosce il lavoro di valorizzazione dell’organizzazione.

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Cicloturismo: oggi in Confagricoltura siglata partnership tra la FCI e Agriturist

“Sono orgoglioso di ospitarvi nella sede dove è nata, nel 1965, Agriturist, da cui è stato declinato il fenomeno agrituristico in Italia. Oggi la vacanza nelle aziende agricole è diffusa su tutto il territorio e favorisce una maggiore conoscenza del settore primario e dei suoi prodotti. La vostra collaborazione costituisce un notevole volàno per l’ospitalità nelle aziende agricole e contribuisce a rivitalizzare, anche dal punto di vista economico, le aree rurali e i borghi”. Lo ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, commentando l’accordo tra Federazione Ciclistica Italiana e Agriturist, presentato oggi, a Palazzo della Valle.

“L’intesa con Agriturist nasce dalla convinzione che la bicicletta e il ciclismo siano leve straordinarie in grado di valorizzare le eccellenze del nostro Paese. La Federazione crede fermamente in questa missione, in grado di rafforzare il valore sociale del nostro sport creando ricchezza sostenibile. Ringrazio Confagricoltura e Agriturist per l’opportunità offerta ed anche il presidente del CR Marche Lino Secchi e Carlo Pasqualini, primi animatori del progetto Bike Hospitality che in poco tempo sta diventando un punto di riferimento per altri territori”. Lo ha messo in evidenza il presidente FCI, Cordiano Dagnoni, siglando l’intesa con l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura.

La collaborazione nata tra Federazione Ciclistica Italiana e Agriturist, Associazione Nazionale per l’Agriturismo, Ambiente il Territorio di Confagricoltura ha l’obiettivo di sviluppare e integrare il progetto promosso dalla FCI, “Bike Hospitality”, con le strutture associate ad Agriturist, per arricchire la mobilità sostenibile ed il turismo in bicicletta, con ulteriori servizi destinati agli utenti delle due ruote, riconosciuti e qualificati dalla Federazione Ciclistica Italiana.

“I nostri agriturismi, diffusi in tutta Italia, costituiscono il punto d’appoggio naturale per i cicloturisti, che troveranno, oltre all’accoglienza e ai prodotti enogastronomici, assistenza e consigli di viaggio. Siamo convinti – ha sottolineato Augusto Congionti, presidente Agriturist – di riuscire a mettere in luce ancor di più la nostra attività attraverso l’iniziativa Bike Hospitality, con percorsi ciclistici dedicati, capaci di valorizzare le nostre aziende associate, attraverso il sito “Bike Hospitality” e l’apposita App”.  

La popolazione dei cicloturisti aumenta ogni anno: nel 2023 hanno raggiunto quasi 57 milioni di presenze. L’intesa fra Agriturist e FCI mette in cantiere convegni, seminari, la creazione di strade ciclistiche, in grado di collegare le circa 6.000 aziende aderenti all’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, insieme ad apposite manifestazioni agonistiche o cicloturistiche.

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Vino, consumi e mercati: il confronto con ISMEA e i Consorzi nello stand di Confagricoltura a Vinitaly

Un grande hub di confronto tra imprenditori, docenti universitari ed esperti del comparto vitivinicolo nazionale: è la fisionomia dello spazio di Confagricoltura alla 56esima edizione di Vinitaly, in corso a Verona. Non solo degustazioni con i sommelier e grande attenzione ai territori, con le Unioni provinciali partecipanti, ma incontri di approfondimento che riguardano il settore vino, alle prese con l’andamento altalenante del mercato e il clima che impatta fortemente sulla produzione del vigneto Italia (e non solo).

Di grande interesse il talk sui vini bianchi e rossi alle prese con tendenze di consumo, che ha raccolto le voci di alcuni Consorzi di riferimento, precedute da un’analisi di Ismea presentata da Tiziana Sarnari: “E’ evidente il cambiamento in atto nella produzione e nelle preferenze dei consumatori, che si accompagna a una tendenza generale positiva per i vini bianchi e rosati, che arrivano al 50% delle scelte, e una diminuzione dei vini rossi, fermi al 38%”.

Francesco Mazzei, presidente di Avito, che raggruppa tutti i 22 consorzi della Toscana e 58 denominazioni, conferma la fotografia generale e spiega alcune peculiarità per la regione, soffermandosi su alcune denominazioni: “La Maremma chiude con un segno positivo proprio perché trainata dal Vermentino, che abbiamo saputo valorizzare”.

Michelangelo Tombacco, vicepresidente della Doc Friuli, segnala che lo straordinario andamento dei vini spumanti ha cambiato anche la visione degli stessi imprenditori vitivinicoli: “I consumatori apprezzano vini più leggeri, più freschi. La nostra regione, nell’ambito dei bianchi, è conosciuta soprattutto per Prosecco e Pinot Grigio delle Venezie, ma la collina continua a fare vini importanti, come il Ribolla, che il mercato apprezza”.

Dalle Marche il presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Michele Bernetti, conferma che il grande lavoro svolto in questi anni sta premiando la denominazione Castelli di Jesi, che, pur avendo una superficie nel complesso limitata, ha acquisito valore. “Per la prima volta, inoltre, i bianchi strutturati hanno acquisito un pregio analogo a quello dei grandi rossi nella percezione del pubblico. Lavoriamo anche in questa direzione”.

Per quanto riguarda i rossi, Christian Marchesini, presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, sottolinea la forza della denominazione: “La Valpolicella rappresenta appena l’8% del Veneto, ma è trainante. Sebbene abbiamo chiuso il 2023 in netto calo rispetto all’anno precedente, in questi ultimi due anni è aumentato il valore medio della dop, premiando il lavoro dei produttori. Nel 2024 partiamo in difficoltà, ma siamo fiduciosi perché ci sono segnali di una leggera ripresa”.

“Con l’attuale campagna abbiamo toccato il punto più basso in volumi, dal dopoguerra, con 38 milioni di ettolitri – ribadisce Federico Castellucci, presidente della Federazione Vino di Confagricoltura – I rossi hanno perso l’8% di esportazione, pertanto gli investimenti sull’export si confermano una scelta irrinunciabile per stimolare la domanda, cercando di promuovere modelli di consumo anche innovativi”.

“Questi momenti di confronto organizzati da Confagricoltura si confermano di grande valore  – ha chiuso la componente di Giunta Giovanna Parmigiani – perché stimolano la riflessione e offrono spunti per delineare le strategie di valorizzazione del comparto e del settore primario in generale”.

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Le aziende agricole attendono ancora il credito d’imposta per gli investimenti 2023, Confagricoltura Ragusa: ritardo inaccettabile, sbloccare subito la situazione

Le imprese agricole del Mezzogiorno sono ancora in attesa del riconoscimento dei crediti di imposta per gli investimenti effettuati l’anno scorso. Infatti la proroga della misura dedicata al Sud Italia prevista nella legge di Bilancio 2023, non è ancora entrata in vigore per il settore primario. Alimentando, così, dubbi e incertezze tra le aziende del comparto.

Il ritardo è dovuto alla mancata comunicazione del regime di aiuti alla Commissione Ue e al conseguente mancato inserimento dei diritti di credito nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (SIPA) e nel Sistema Informativo Unificato di servizi dei comparti agricolo e agroalimentare (SIAN).

La misura riguarda il sostegno agli investimenti effettuati in macchine, attrezzature e impiantistica. Per questo motivo è necessario che le vacatio procedurali vengano sanate il prima possibile per sbloccare l’erogazione di crediti di imposta, su cui le aziende del Mezzogiorno hanno fatto affidamento scegliendo di investire nel miglioramento della produttività e anche della sostenibilità dei propri processi.

“Il credito d’imposta – dichiara il Presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – rappresenta un importante strumento per sostenere gli investimenti e la modernizzazione delle aziende agricole, il suo mancato tempestivo riconoscimento rischia di vanificare gli sforzi fatti da per migliorare la propria competitività”.

“La situazione è davvero paradossale: dopo bene oltre 15 mesi – spiega il Presidente Pirrè –  le aziende agricole non sono ancora in condizione di presentare la richiesta del credito d’imposta e, qualora abbiano fatto investimenti importanti  confidando in una norma di legge, adesso sono in una situazione finanziaria grave che le espone al rischio insolvenza. Uno stallo che mette gravemente in difficoltà i nostri imprenditori già vessati dall’aumento dei costi di produzione, dalla difficile congiuntura economica e da una grave siccità”.

“Chiediamo interventi di massima urgenza per sbloccare la situazione – conclude Pirrè -, consentendo alle aziende di beneficiare delle risorse a cui hanno diritto. Non possiamo permetterci di lasciare le imprese del Mezzogiorno indietro, specie in un momento così delicato per l’intero settore agricolo”.

Ragusa, 15 aprile 2024

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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