L’Oscar dell’Ortofrutta al Consorzio Perla Nera. Tra i premiati numerose altre imprese di Confagricoltura

Bruno Francescon, presidente del Consorzio Perla Nera (Lombardia – Sicilia), e i soci del Consorzio Andrea Peviani e Sergio Giardina, hanno ricevuto l’Oscar dell’Ortofrutta Italiana 2024. Il vincitore è stato eletto dalle oltre cento imprese presenti a Reggio Calabria all’evento conclusivo dei Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana, promosso dalla rivista Corriere Ortofrutticolo.

Perla Nera è un’unica varietà di anguria di cui il Consorzio detiene l’esclusiva in Italia. Viene coltivata in aree selezionate di Sicilia, Puglia, Basilicata, Lazio, Sardegna, Emilia-Romagna e nella provincia di Mantova. Più piccola rispetto ai tradizionali cocomeri, con pochi semi, è stata premiata dal mercato ed è a tutti gli effetti un caso di successo.

Nella top ten delle imprese premiate figurano anche altre associate a Confagricoltura: Ortolanda di Willem-Jan Coolbergen, (Lazio), per il quale era presente il figlio Melchiorre; COAB (Calabria) con il direttore Francesco Casciaro, che si è aggiudicato anche il premio BPER Banca per la sostenibilità “Green Innovation 2024”.

Ortolanda è una realtà fondata dall’olandese Coolbergen, in Italia da 22 anni, che ha investito sul ravanello, diventandone il primo produttore europeo. L’azienda si trova a Borgo Grappa di Latina.

COAB è una realtà di riferimento nazionale. Ha sede in Calabria e annovera 83 soci che coltivano su mille ettari. Prodotto di punta di COAB sono le clementine, seguite da arance bionde, pesche e nettarine.

Alberta Nesci, dell’Azienda associata Nesci di Reggio Calabria, che produce vino, olio e bergamotto, ha inoltre ricevuto il premio nella categoria Under 35.

Confagricoltura è orgogliosa di annoverare tra le sue imprese ortofrutticole numerose eccellenze. I premi attribuiti nell’ambito dei “Protagonisti dell’Ortofrutta” lo confermano e dimostrano che si tratta di comparto di cui andare fieri per la qualità e la salubrità dei suoi prodotti, simbolo della migliore agricoltura italiana.

Leggi

Confagricoltura: tolleranza zero per caporalato e sfruttamento. Lavoriamo in sinergia con Istituzioni, imprese e organi di sorveglianza. Prioritaria la tutela dei lavoratori

“Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è prioritario, così come è necessario affrontare la questione della carenza di manodopera con una forte sinergia tra Organizzazioni di categoria, imprese, sindacati e organi di sorveglianza”.

Così Confagricoltura a margine del tavolo sul caporalato convocato oggi al ministero del Lavoro, alla presenza dei ministri del Lavoro Marina Calderone e dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

“Condanniamo ogni forma di caporalato e sfruttamento. Per prevenire ed evitare che in futuro possano ripetersi episodi terribili come quello di Latina – prosegue Confagricoltura – occorre che le ispezioni sui luoghi di lavoro siano supportate da attività di intelligence, con l’incrocio delle informazioni già contenute nelle banche dati a disposizione delle amministrazioni locali”.

In Italia un terzo della manodopera nel settore primario è di nazionalità straniera, con una quota elevata di extracomunitari (circa il 70%). Soltanto il 30% circa di coloro che vengono selezionati per venire a lavorare in Italia attraverso la procedura della “lotteria”, evidenzia la Confederazione, riesce effettivamente a raggiungere il Paese. Purtroppo, il numero di lavoratori che effettivamente arriva in tempo è molto più basso rispetto alle richieste delle aziende agricole. “Questo ci spinge a migliorare il meccanismo delle quote, anche per garantire trasparenza ed efficacia delle norme”.

In linea con quanto annunciato oggi dal ministro Lollobrigida, Confagricoltura è pronta a proporre eventuali indicazioni per emendamenti specifici al Dl Agricoltura, così come è disponibile a partecipare attivamente alle iniziative di solidarietà e di attenzione alla tutela dei lavoratori.

Leggi

Dal dialogo interdisciplinare nasce l’innovazione: successo per la prima edizione di Youngadays, il Festival dell’Agricoltura organizzato a Scicli da ANGA Ragusa

Un festival che valorizza l’agricoltura e le connessioni che è in grado di sviluppare con la società. Una tre giorni in cui si sono confrontati speaker provenienti da mondi diversi, sviluppando una riflessione a tutto tondo su investimenti, ambiente, sostenibilità, buone pratiche e visioni. Questo e tanto altro è stato Youngadays, la prima edizione del festival dell’Agricoltura organizzato dai Giovani di ANGA Ragusa in collaborazione con Confagricoltura Ragusa che si è svolto nel centro storico di Scicli lo scorso weekend.

“Un successo straordinario – commenta il Presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè, – che dimostra la validità del format, destinato a diventare appuntamento fisso di richiamo nazionale. Frutto del lavoro instancabile e visionario dei giovani di ANGA Ragusa, a cui va un grosso plauso per aver reso un servizio prezioso alla comunità e a cui non mancherà il sostegno di Confagricoltura Ragusa nella valorizzazione di Youngadays. Un’iniziativa che rappresenta al meglio la sfida di Confagricoltura, portata avanti al meglio dalle nuove generazioni di imprenditrici e dai imprenditori agricoli: lavorare per un’agricoltura competitiva, resiliente, sostenibile, che promuove l’occupazione, la crescita, la parità di genere e lo sviluppo sostenibile ed inclusivo delle comunità”.

Diversi i talk e i dibattiti, su temi diversi: la storia del cibo, il fare impresa in agricoltura in Sicilia, la comunicazione agricola, la cultura ecologica, i paradossi dell’oggi e del domani, l’innovazione sociale, la carne coltivata, il service design e la pedagogia. Non sono mancati i momenti conviviali, come il pranzo sociale che si è svolto a conclusione del festival presso il torrente Aleardi. Inoltre, sono stati registrati dei podcast con i protagonisti del festival, che presto saranno disponibili su Youtube e Spotify, per dare valore e permettere la diffusione dei contenuti prodotti dalle connessioni di questi tre gioni.

Di particolare interesse e partecipazione è stata la tavola rotonda “Lavorare stanca, o forse no. Fare impresa in Sicilia con l’agricoltura è possibile?” che si è tenuta sabato mattina presso Palazzo Spadaro. Un tavolo tecnico con banche e professionisti sul mondo del credito e della finanza e sulle strategie di sviluppo a cui hanno partecipato Maria Cristina D’Arienzo, Responsabile Area Legale e Reti di Impresa di Confagricoltura, e Roberto Giadone, imprenditore agricolo componente del Direttivo di Confagricoltura Ragusa, che si sono confrontati con Chiara Dibenedetto (Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sicindustria Ragusa) e Emanuele Occhipinti (Staff Direzione Commerciale BAPR).

Sempre nella mattina di sabato c’è stata la visita graditissima di Sandro Gambuzza, componente della Giunta di Confagricoltura, che ha seguito i lavori e ha rilasciato un’intervista a margine.

“Il bilancio è più che positivo – dichiara il Presidente di ANGA Ragusa, Lorenzo Cannella -, con risultati che sono stati al di sopra delle nostre più rosee aspettative, sia in termini di partecipazione ai vari momenti che di feedback sulla qualità dei talk e delle tavole rotonde. Una tre giorni di condivisione, di confronto orizzontale, senza gerarchie comunicative, bello, diretto, acceso su tematiche diverse tra loro, in cui ognuno si è spogliato di ruoli e pregiudizi e ha espresso liberamente la propria visione. Un momento fertile per la creazione di connessioni, il tutto in un contesto magico e di una bellezza unica come il centro storico di Scicli che ci ha ospitato”.

“Volevamo accendere la miccia del dialogo e dell’ascolto, – conclude Cannella – e credo che ci siamo riusciti. Un ottimo risultato frutto di un grande lavoro di squadra da parte di Confagricoltura e dei ragazzi dello staff che si sono impegnati con passione e spirito di servizio”.

Ragusa, 17 giugno 2024

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

Leggi

Dal dialogo interdisciplinare nasce l’innovazione: successo per la prima edizione di YoungaDays, il festival dell’agricoltura organizzato da ANGA Ragusa

 Un festival che valorizza l’agricoltura e le connessioni che è in grado di sviluppare con la società. Una tre giorni in cui si sono confrontati speaker provenienti da mondi diversi, sviluppando una riflessione a tutto tondo su investimenti, ambiente, sostenibilità, buone pratiche e visioni. Questo e tanto altro è stato YoungaDays, la prima edizione del festival dell’Agricoltura, organizzato dai Giovani di ANGA Ragusa in collaborazione con Confagricoltura Ragusa, che si è svolto nel centro storico di Scicli lo scorso weekend.

“Un successo straordinario – commenta il Presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè, – che dimostra la validità del format, destinato a diventare appuntamento fisso di richiamo nazionale. Frutto del lavoro instancabile e visionario dei giovani di ANGA Ragusa, a cui va un grosso plauso per aver reso un servizio prezioso alla comunità, e a cui non mancherà il sostegno di Confagricoltura Ragusa nella valorizzazione di YoungaDays. Un’iniziativa che rappresenta al meglio la sfida di Confagricoltura, portata avanti al meglio dalle nuove generazioni di imprenditrici e imprenditori agricoli: lavorare per un’agricoltura competitiva, resiliente, sostenibile, che promuove l’occupazione, la crescita, la parità di genere e lo sviluppo sostenibile ed inclusivo delle comunità”.

Diversi i talk e i dibattiti su temi diversi: la storia del cibo, il fare impresa in agricoltura in Sicilia, la comunicazione agricola, la cultura ecologica, i paradossi dell’oggi e del domani, l’innovazione sociale, la carne coltivata, il service design e la pedagogia. Non sono mancati i momenti conviviali, come il pranzo sociale che si è svolto a conclusione del festival presso il torrente Aleardi. Inoltre, sono stati registrati dei podcast con i protagonisti del festival, che presto saranno disponibili su Youtube e Spotify, per dare valore e permettere la diffusione dei contenuti prodotti dalle connessioni di questi tre giorni.

Di particolare interesse e partecipazione è stata la tavola rotonda “Lavorare stanca, o forse no. Fare impresa in Sicilia con l’agricoltura è possibile?” che si è tenuta sabato mattina presso Palazzo Spadaro. Un tavolo tecnico con banche e professionisti sul mondo del credito e della finanza e sulle strategie di sviluppo a cui hanno partecipato Maria Cristina D’Arienzo, Responsabile Area Legale e Reti di Impresa di Confagricoltura, e Roberto Giadone, imprenditore agricolo, componente del Direttivo di Confagricoltura Ragusa, che si sono confrontati con Chiara Dibenedetto (Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sicindustria Ragusa) e Emanuele Occhipinti (Staff Direzione Commerciale BAPR).

 

Sempre nella mattina di sabato c’è stata la visita graditissima di Sandro Gambuzza, componente della Giunta di Confagricoltura, che ha seguito i lavori e ha rilasciato un’intervista a margine.

 

“Il bilancio è più che positivo – dichiara il Presidente di ANGA Ragusa, Lorenzo Cannella -, con risultati che sono stati al di sopra delle nostre più rosee aspettative, sia in termini di partecipazione ai vari momenti, che di feedback sulla qualità dei talk e delle tavole rotonde. Una tre giorni di condivisione, di confronto orizzontale, senza gerarchie comunicative, bello, diretto, acceso su tematiche diverse tra loro, in cui ognuno si è spogliato di ruoli e pregiudizi e ha espresso liberamente la propria visione. Un momento fertile per la creazione di connessioni, il tutto in un contesto magico e di una bellezza unica come il centro storico di Scicli che ci ha ospitato”.

“Volevamo accendere la miccia del dialogo e dell’ascolto, – conclude Cannella – e credo che ci siamo riusciti. Un ottimo risultato frutto di un grande lavoro di squadra da parte di Confagricoltura e dei ragazzi dello staff che si sono impegnati con passione e spirito di servizio”.

Ragusa, 17 giugno 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Welfare Index PMI, Confagricoltura protagonista con Tenute Ruffino, Mastroberardino e Terredora premiate per i servizi dedicati ai dipendenti

Anche quest’anno Confagricoltura è tra le protagoniste del Welfare Index PMI, l’evento promosso da Generali con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, giunto all’ottava edizione. L’elemento fondamentale, offerto dall’indagine presentata oggi a Roma al Salone delle Fontane, è la stretta correlazione tra il fatturato e la crescita di occupazione, da un lato, e il livello di servizi offerti ai dipendenti, dall’altro.

Confagricoltura è presente con tre realtà premiate per l’impegno nelle politiche di welfare – Tenute Ruffino (Firenze), Mastroberardino Soc. Agricola e Terredora (Avellino) – e con Sandro Gambuzza, componente della Giunta, tra i protagonisti di un talk sul tema “Inclusione sociale e welfare di comunità”.

“Il Welfare Index PMI e i risultati della sua ricerca si confermano fondamentali per le imprese del nostro comparto – ha commentato a margine dell’evento Gambuzza -. Dai risultati dell’ultimo rapporto appare evidente come le imprese abbiano ormai raggiunto un alto livello di welfare aziendale, estendendolo anche alle famiglie dei propri dipendenti e alle comunità: dalle politiche di conciliazione vita-lavoro alla salute e all’assistenza per i familiari, dalla previdenza integrativa alla tutela dei diritti e delle pari opportunità”.

Tenute Ruffino, prima classificata nella categoria “Agricoltura” del Welfare Index Pmi di quest’anno, è un’azienda storica che produce vino in Toscana. Il premio, ritirato da Benedetta Greco, riconosce i diversi interventi in campo: buoni spesa e benzina si affiancano alla possibilità per i lavoratori di convertire il premio aziendale in welfare, a cui l’azienda aggiunge il 10%. È messo a sistema lo smart working di due giorni a settimana ed una maggiore elasticità in caso di esigenze comprovate. La tutela del territorio passa attraverso un impianto fotovoltaico, un parco macchine quasi completamente elettrico, e un efficiente sistema di depurazione delle acque.

Mastroberardino Società agricola è vincitrice della menzione speciale “Giovani e ascensore sociale”, ritirata da Piero Mastroberardino, titolare e fondatore. Produttrice di vini radicati nel territorio che la ospita, l’azienda da sempre porta avanti una politica di grande attenzione verso le nuove generazioni. Proprio a loro sono rivolti diversi piani di welfare progettati per la crescita professionale. Il personale ha a disposizione programmi di formazione personalizzati che spaziano dalla conoscenza della lingua inglese alle materie tecniche. Con partnership e tirocini, Mastroberardino porta avanti un dialogo con il mondo universitario finalizzato anche all’assunzione di giovani talenti.

Attenzione anche alle famiglie dei dipendenti con rimborsi spesa dedicati ai figli per la copertura dei costi dei libri scolastici, corsi di formazione e viaggi d’istruzione. Infine, degna di nota la creazione del Museo d’Impresa Mastroberardino Atripalda.

Tra le aziende premiate, anche Terredora, presente all’evento con il suo fondatore e titolare Paolo Mastroberardino, è un’azienda vitivinicola storica della provincia di Avellino e pioniera nel suo territorio nell’applicazione di contratti a tempo determinato stabilizzati. Accanto a questa scelta che punta a consolidare la permanenza dei dipendenti in azienda nell’arco di tutto l’anno, ci sono piani formativi con particolare attenzione al tema della sicurezza sul lavoro.

Un impianto fotovoltaico alimenta la cantina mentre le tecniche colturali non prevedono l’uso di prodotti chimici. Il rapporto con il territorio passa anche attraverso una stretta collaborazione con il mondo universitario con il quale Terredora ha collaborato per la sostenibilità dei processi e la salvaguardia dei vitigni autoctoni, protagonisti della sua produzione.  

Leggi

Diga Ragoleto-Dirillo, Confagricoltura Ragusa: “La situazione rimane bloccata mentre le aziende agricole dell’ipparino stanno morendo”

Dopo l’attivazione di Confagricoltura Ragusa per chiedere una gestione più funzionale dell’invaso Ragoleto-Dirillo, che serve il sub comprensorio Acate-Pedalino (circa 1200 aziende, tra cui realtà strutturate che danno lavoro a migliaia di operai e che si estendono per parecchie migliaia di ettari), c’è stato un incontro in Prefettura, un altro presso il Consorzio di Bonifica, è stato interessato il Presidente della Regione, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto l’intervento di S.E. il Prefetto, richiesta condivisa anche dai sindaci di Comiso, Acate e Vittoria. Tutto questo non è servito a far smuovere la situazione di un millimetro, nulla è cambiato rispetto a prima.

Come Confagricoltura Ragusa ha già spiegato in precedenti comunicazioni, in passato alle aziende agricole dell’ipparino dalla diga Ragoleto sono stati erogati 3.000.000 mc di acqua, di cui ne venivano utilizzati circa 2.000.000 mc. Adesso alle aziende verranno erogati 600.000 mc, senza considerare la quantità di acqua che si perde fisiologicamente con l’evaporazione. Una quantità parecchio al di sotto delle esigenze fisiologiche delle aziende agricole del territorio.

All’impianto EniChem, presso cui è presente un dissalatore non in funzione, continueranno ad essere erogati 1.800.000 mc, una quantità importante, spropositata rispetto ai fabbisogni di un impianto che opera a basso regime.

“Dalla preoccupazione siamo passati alla consapevolezza del dramma in atto”, dichiara il Direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces . “Ribadiamo il nostro appello a tutte le Istituzioni interessate – aggiunge – affinché si pongano in essere interventi risolutivi che non possono essere più rinviati, il tempo è finito e non si può assistere inermi alla morte delle nostre aziende agricole e zootecniche”.

Ragusa, 13 giugno 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Arriva YoungaDays, il festival per parlare delle sfide dell’agricoltura con divulgatori, scienziati, comunicatori

In 13 anni l’agricoltura siciliana ha perso 78 mila aziende agricole. Gli organizzatori: «Fare l’agricoltore oggi non è attrattivo, serve ridisegnare la cultura agricola perché possa parlare anche ai più giovani»

  

In Sicilia in 13 anni l’agricoltura ha perso 78 mila aziende agricole.

Nel 2010 le aziende censite erano 220 mila, nel 2023 il dato è sceso a 142 mila.

Le start up agricole sono 24.216.
Le aziende con serre sono 3937 e occupano 9178 ettari.

Il dato allarmante, fornito dall’Ufficio Stampa di Confagricoltura Sicilia, è al centro della riflessione di un giovane gruppo di agricoltori della provincia di Ragusa, che insieme ad Anga (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori) Ragusa hanno deciso di provare a smuovere le acque e si sono inventati YoungaDays, il primo festival per parlare di agricoltura con un taglio divulgativo e pop.

«Uno dei problemi principali – spiegano Lorenzo Cannella, Roberta Tardera, Tommaso Ferrisi e Simone Di Falco, organizzatori del festival – è che oggi l’idea di fare l’agricoltore respinge i più giovani, che lo vedono come un mestiere vecchio, noioso, poco remunerativo. Il primo passo per invertire la tendenza è parlare ai più giovani con un linguaggio che esca fuori dai tecnicismi di settore, che racconti la responsabilità importante di questa attività nel disegnare l’identità di un territorio e l’impatto che ogni agricoltore genera sul paesaggio e sulla società del territorio dove lavora. Non esistono momenti di confronto di questo tipo. Così, insieme ad altri colleghi e colleghe, abbiamo deciso di crearlo».

Nasce così YoungaDays, che dal 14 al 16 giugno porterà a Scicli esperti che si occupano di divulgazione scientifica, comunicazione, arte, organizzazione del lavoro, responsabilità sociale d’impresa, scienza per parlare al territorio di agricoltura. Una scelta coraggiosa, che ha trovato sponda nella collaborazione di Reputation Lab, studio di comunicazione, partner dell’evento.

I numeri

I dati che riguardano l’agricoltura condivisi dall’ufficio stampa di Confagricoltura Sicilia offrono tanti spunti di riflessione.

C’è un tema di differenza di genere, ancora marcato in un settore così tradizionale: 93.685 aziende sono guidate da uomini, 48.645 da donne. C’è un tema di poca attrattività verso i giovani: tra gli uomini solo 14.000 sono under 45, tra le donne solo 5.783. C’è un tema di governance e innovazione, ancora difficile perché pochi sono gli under 45 in posizioni decisionali, circa il 14%, ovvero 19.788 sul totale di 142 mila aziende censite. E poi c’è un tema di visione sul futuro, che passa anche dall’istruzione. Per quanto riguarda i titoli di studio dei capi di azienda, il 33,9% possiede la licenza media, il 21,6% la licenza elementare, il 10% una laurea non in agraria, l’1,8% una laurea in agraria, il 20,7% un diploma di scuola superiore non in agraria, il 4,7% un diploma di scuola superiore agraria.

Il festival

Sono tanti i divulgatori e comunicatori che hanno accolto l’invito dei giovani di YoungaDays.

L’appuntamento di apertura è fissato il 14 giugno alle 19.30 a Palazzo Spadaro con Elisabetta Alicino, brand designer e direttrice creativa e Alberto Grandi, autore e docente universitario di Storia dell’alimentazione, ospiti del primo talk sull’agricoltura di domani e sulle origini del cibo, pronti a scardinare stereotipi e a far riflettere la platea.

Tra gli ospiti che animeranno la manifestazione c’è Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario e direttore creativo che si distingue in Italia per una passione verso la “comunicazione civile” che prenderà parte a un panel con Elisabetta Alicino, Alex Barbieri, founder di Orto Barbieri, Marianna Palella founder di Citrus e Claudio Dall’Agata, Direttore Generale del Consorzio Bestack per raccontare di come la comunicazione possa aiutare l’agricoltura a riscoprirsi significativa attraverso buone pratiche. L’appuntamento è il 15 giugno alle ore 11 nella Chiesa di Santa Teresa.

È previsto un momento di condivisione di storie imprenditoriali, strategie di business e comunicazione con Maria Cristina D’Arienzo, avvocato ed esperta di credito per Confagricoltura e Chiara Dibenedetto attualmente Presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Sicindustria Ragusa.

Ivano Valmori, giornalista, Federico Pio Fabrizio ricercatore e divulgatore scientifico e Rosario Sapienza, antropologo e co-fondatore di un incubatore per l’innovazione sociale, invece, converseranno sulle sfide del futuro e sui paradossi che riserva dalle 16.30 alle 18.00 a Palazzo Spadaro.

Lo stesso giorno saranno a Scicli per YoungaDays anche Vincenzo Di Maria Service Designer sciclitano con esperienza internazionale e Gabriele Scrofani, divulgatore elettrico noto come Ethoshock per dialogare sull’ agricoltura attraverso prospettive differenti e inaspettate.

Emily Mignanelli, pedagogista, chiude il festival raccontando perché “Ogni bambino che ascolti è un bosco che pianti”.

Non solo tavole rotonde, sono previsti anche laboratori destinati ai più piccoli sulla sostenibilità e sull’importanza del cibo.

La partecipazione agli appuntamenti del festival è gratuita, basta prenotarsi sulla piattaforma eventbrite.

Clicca qui per il programma completo di YoungaDays

Maggiori info su: www.youngadays.it

Leggi

Confagricoltura: bene il Masaf sulla deroga temporanea alla rendicontazione delle spese per il vitivinicolo

Confagricoltura accoglie con favore il decreto firmato dal ministro Lollobrigida che estende ai territori colpiti da peronospora la deroga attualmente prevista in caso di eventi meteorologici avversi verificatisi nella primavera 2023. Deroga che consente di rendicontare più agevolmente la spesa per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti da rendicontare entro il 15 ottobre.

Con la misura, nel caso di aziende colpite da peronospora, si estende la possibilità di accedere alla deroga alla percentuale minima di spesa per la ristrutturazione e la riconversione, che scende dal 30% al 3%.

Si tratta di un intervento richiesto da tempo e con forza da Confagricoltura, sollecitato in particolare per tenere conto delle situazioni molto critiche di alcune regioni del Centro e del Sud Italia che hanno dichiarato l’eccezionale calamità della peronospora nel 2023 e alle quali si applicherà la nuova deroga.

Nel ringraziare il Masaf per l’attenzione a questa problematica, Confagricoltura prosegue la sua attività sindacale per semplificare le regole di accesso e la rendicontazione degli interventi settoriali della PAC relativi al comparto vitivinicolo.

Leggi

Agronetwok: acqua risorsa centrale, genera valore aggiunto per 367,5 miliardi di euro. L’impegno di aziende, associazioni e politica

Roma, 6 giugno 2024L’acqua è una risorsa fondamentale per il benessere dell’uomo e del pianeta. Ma non solo, perché per l’economia italiana genera complessivamente un valore aggiunto pari a € 367,5 miliardi di euro nel 2022 (considerando ciclo idrico esteso, impatto indiretto, indotto, gestione in economia e acqua come input produttivo). Un bene fondamentale per circa 1,8 milioni di imprese in Italia, Paese al secondo posto in Europa per prelievi destinati all’agricoltura, subito dopo la Spagna. Il  primario è infatti il primo settore per prelievi idrici (56% nel periodo 2015-2019): consuma mediamente 4.460 metri cubi per ettaro e restituisce acqua per il 93,7%[1].  I dati sono stati diffusi oggi a Roma nell’ambito dell’evento “Water Management nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse” promosso da Agronetwork, ConfagricolturaHEINEKEN Italia, alla presenza del sindaco Gualtieri e del commissario nazionale straordinario per la Siccità, Nicola Dall’Acqua.

Il convegno ha messo in luce i risultati raggiunti dall’agroindustria ma anche obiettivi e opportunità da cogliere in un contesto di cambiamento climatico, siccità e perdite idriche, oggi pari a 8,9 miliardi di metri cubi. Solo nel 2022 l’Italia ha registrato perdite nelle reti comunali di distribuzione di acqua potabile per il 42,4% dell’acqua messa in rete: una quantità in grado di soddisfare le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone (Istat, 2024).  Fondamentali per questo le risorse del PNRR (900 milioni per la manutenzione della rete di distribuzione), la manutenzione dei grandi invasi vetusti, gli incentivi alle imprese e consorzi per innovare la rete, il recupero dell’acqua piovana, l’uso delle energie rinnovabili, la restituzione dell’acqua all’ambiente.

È importante che imprenditori, esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni possano confrontarsi sull’uso consapevole delle risorse. L’acqua, in particolare, è un bene prezioso e fondamentale per l’agricoltura e il settore agroalimentare, che è un’eccellenza nazionale. – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto FratinPurtroppo il territorio è minacciato dai cambiamenti climatici e l’acqua è diventata la nuova emergenza. Il mio impegno da Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è di razionalizzare il sistema idrico perché In Italia ci sono 2391 gestori ed è quindi necessario mettere mano anche al sistema irriguo con tecniche che consumano il meno possibile e incrementare il riutilizzo delle acque. Dobbiamo costruire nuove dighe e fare aree di raccolta per l’acqua piovana per rilasciarla nei momenti di siccità ed evitando danni quando piove troppo. Il nostro piano di adattamento al cambiamento climatico indica le azioni necessarie, ben 361, e vanno declinate a seconda delle esigenze dei vari territori. Al G7 di Venaria abbiamo sensibilizzato anche gli altri paesi e per la prima volta il forum si è impegnato a istituire una coalizione sull’acqua. Soltanto attraverso una collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti potremo affrontare con successo questa sfida epocale. Il confronto di oggi rappresenta un ottimo punto di partenza per la gestione più responsabile del complesso delle risorse idriche, anche per il settore agroalimentare”.

Per Sara Farnetti, presidente Agronetwork, specialista in Medicina Interna ed esperta in Nutrizione Funzionale: “La sostenibilità è un concetto circolare: quello che fa bene al nostro organismo arreca beneficio anche all’ambiente in cui viviamo. L’acqua è una risorsa vitale per il Pianeta così come lo è per il corpo umano. È bene sapere come utilizzarla”.

La gestione efficiente dell’acqua è un asset irrinunciabile per il settore primario – ha sottolineato il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza -. Oggi, infatti, le imprese agricole devono fare fronte a fenomeni climatici estremi: la siccità, da un lato, le alluvioni e le inondazioni, dall’altro. Per questo, infrastrutture irrigue performanti, che consentano stoccaggio e dosaggio dell’acqua e strategie di contrasto alla dispersione, rappresentano una priorità assoluta, a beneficio delle imprese e di tutta la comunità, garantendo vantaggi economici e limitando l’impatto ambientale. In quest’ottica, Confagricoltura da tempo promuove iniziative che puntano all’innovazione, per un’agricoltura sempre più circolare e resiliente”.

In questo quadro le aziende stanno investendo in ricerca e innovazione per sfruttare tutti gli strumenti utili disponibili in grado di mitigare l’impatto del cambiamento climatico sulle proprie attività, anche in vista degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030.  

Tra le best practice illustrate nella giornata, quella di HEINEKEN Italia, primo produttore di birra nel Paese (oltre 7,1 i milioni di ettolitri prodotti nei 4 birrifici sul territorio), che conferma il percorso avviato più di 10 anni fa per il risparmio idrico. Nell’ultimo anno, grazie alle misure di efficientamento messe in atto l’azienda ha tagliato 3,8 milioni di ettolitri di acqua nei suoi 4 birrifici nel 2023 (-13% sul 2022), l’equivalente di 138 piscine olimpioniche. I quattro birrifici di HEINEKEN in Italia si confermano nel 2023 eccellenze green del panorama produttivo del Gruppo in Europa, al primo posto per riduzione dei consumi idrici, e tra i Paesi top sul fronte della riduzione delle emissioni di CO2.  Con 58 birrifici in 22 Paesi, Heineken produce una birra su 5 stappate nel Vecchio continente.  Dall’avvio del proprio percorso nel 2010, il Gruppo ha ridotto del 57% i consumi di acqua per ettolitro di birra prodotta, con totale di 12,8 milioni di ettolitri risparmiati.

Da oltre 10 anni HEINEKEN mette al centro delle sue strategie la sostenibilità, che è una priorità per l’azienda a livello globale – afferma Alfredo Pratolongo, direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di Heineken Italia -. I risultati sono frutto di un impegno costante nell’ambito del nostro piano di Sostenibilità “Brew a Better World”. Come Heineken Italia stiamo accelerando per raggiungere entro il 2030 obiettivi ambiziosi: azzerare le emissioni di CO2 in produzione e lavorare sull’efficienza per ridurre i consumi idrici in tutti i nostri birrifici, passando dai circa 3,5 a 2,9 ettolitri di acqua per ettolitro di birra prodotto. Il piano di sostenibilità Brew a Better World agisce su molti ambiti, non solo ambientali, ma anche sociali e di promozione del consumo responsabile. L’obiettivo è quello contribuire in modo attivo alla salvaguardia del mondo in cui viviamo, facendo un uso rispettoso delle risorse che ci offre. Risorse che non sono infinite proprio come l’acqua, che per noi è fondamentale tutelare”.

Per Daniele Rossi, segretario generale di AgronetworkIl quadro emerso oggi segnala quanto il sistema delle imprese agricole e industriali, la ricerca e le autorità competenti siano consapevoli non solo delle esigenze di migliore gestione e di risparmio delle risorse idriche ma anche delle nuove tecnologie che possono essere applicate al water management. Alcune di queste vedono la dimensione europea molto attiva, come bene espresso ad esempio, dalla direttiva sulle acque da riuso. Tuttavia, purtroppo, molte altre soffrono ancora l’assenza di un quadro normativo armonizzato o addirittura inutilmente restrittivo, come nel caso delle T.E.A. Occorre inoltre sensibilizzare ancora di più la catena a valle della produzione agroalimentare e cioè l’Ho.Re.Ca ed i consumatori, affinché il risparmio idrico prodotto a monte non venga successivamente vanificato”.


[1] Fonte: elaborazione dati Luiss Business School su base, WEI Eurostat EIONET, Fondazione Utilitatis (2024); European Court of Auditors (2021); Istat (2024); The European House Ambrosetti (2024)

Leggi