Al-Cantàra, associata a Confagricoltura, è la Cantina dell’anno Gran Vinitaly 2023

Vincitrice di “Cantina dell’anno – Gran Vinitaly 2023” l’azienda siciliana Al-Cantàra del produttore Pucci Giuffrida, associato a Confagricoltura e presidente della Sezione vitivinicola dell’Unione provinciale agricoltori di Catania. Sono Otto le etichette di Giuffrida premiate all’edizione 5StarWines del Vinitaly, la manifestazione in corso da oggi al 5 aprile a Verona. 

L’impresa vitivinicola è situata lungo il versante nord dell’Etna in territorio di Randazzo, in provincia di Catania. L’imprenditore di Confagricoltura si è aggiudicato, tra oltre mille etichette in gara, questo premio assegnato alla cantina che ha totalizzato il miglior risultato nei “parziali”, cioè nella somma dei punteggi raccolti fra i primi tre vini in classifica in almeno due categorie di concorso. Giuffrida, commercialista di professione, è entrato nel mondo del vino meno di vent’anni fa. 

Classificato al primo posto nella categoria dei rosati “Amuri di fimmina e amuri di matri”, Etna rosato doc (vendemmia 2021) da uve di nerello mascalese. Stesso punteggio per quattro etichette Al-Cantàra: sono gli Etna Bianco Doc Occhi di Ciumi 2021 (carricante e grecanico), Luci Luci 2020 (carricante) e Muddichi di Suli (IGP terre siciliane, 2020); gli altri vincitori, piazzatisi entro i primi tre posti nelle varie categorie, sono: O’ Scuru o’ scuru(Etna Rosso Doc 2020),‘A Nutturna 2021 (IGP bianco da uve di nerello mascalese), Lu veru piaciri (Etna Rosso Doc 2020 da uve di nerello mascalese e cappuccio) e, fra le bollicine dell’Etna, premiato anche Re Befè, spumante Etna Bianco Brut Doc la cui produzione è iniziata appena due anni fa. 

Le otto etichette saranno inserite nel 5Star WinesThe Book2024, la guida redatta dalla giuria del premio e distribuita in ristoranti, enoteche e a buyer internazionali.

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Vinitaly, l’intervista del presidente Giansanti sul Corriere della Sera

“La presenza della premier e di molti ministri al Vinitaly è un segnale che ribadisce l’importanza del settore vino, che è cultura e sviluppo economico, con un export di quasi 8 miliardi di euro. Ed è importante che il governo sia a fianco dei produttori”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere delle Sera.

“A Verona le aziende incontreranno i loro clienti promuovendo i territori, con una visione di business che, oltre agli incontri di affari, racconterà il grande valore che il vino rappresenta in termini di tradizione e storie d’impresa” ha sottolineato Giansanti.

Il presidente di Confagricoltura ha poi parlato di alcune criticità del comparto legate ad esempio alla proposta europea sugli imballaggi, ricordando come la Confederazione, insieme a Federvini, chieda che il vino sia escluso dal regolamento. Altra difficoltà è la diffusione della Flavescenza dorata che “rischia di compromettere il ‘Vigneto d’Italia’ se non troviamo le giuste cure anche attraverso il genoma editing”. 

Anche l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno un impatto significativo sul mercato interno: alcuni vini sono stati interessati dalla flessione dei consumi dovuta all’aumento, appunto, del carrello della spesa.

Quanto alla sostenibilità, ha evidenziato Giansanti, il settore ha raggiunto “risultati sorprendenti: i concimi minerali sono stati ridotti del 50% negli ultimi 20 anni, i fitosanitari fino al 60%, sono state ridotte le emissioni del 25% e la produzione dei gas serra del 17%. Molte aziende mettono in campo grandi azioni per la transizione green, come la produzione di energia pulita e il riuso delle acque”.

Un comparto, quello del vino, che deve inoltre fronteggiare, lo ha ricordato Giansanti, attacchi di chi in Europa vuole imporre per questo prodotto “etichette come quelle sui pacchetti di sigarette”. Confagricoltura ha sempre promosso il consumo consapevole e responsabile. 

Il Vinitaly, ha concluso Giansanti, in occasione del quale anche i giovani racconteranno le loro storie, sarà un’ulteriore occasione per mettere a punto con il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, le linee per aggredire i mercati esteri e promuovere nel mondo il vino italiano.

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