Rinnovato il direttivo di ANGA – Giovani di Confagricoltura Ragusa: Lorenzo Cannella confermato presidente

Nella foto, da sinistra: Simone Di Falco, Lorenzo Cannella, Sebastiano Giaquinta, Tommaso Ferlisi, Roberta Tardera, Paolo Scollo

Il 6 dicembre scorso si è tenuta a Vittoria l’Assemblea di ANGA Ragusa, l’organizzazione dei giovani imprenditori agricoli associati a Confagricoltura, per il rinnovo delle cariche elettive. I lavori dell’Assemblea sono stati utili per tracciare un bilancio delle attività svolte dall’associazione, operativa a Ragusa dal 2021, che ha lavorato su vari fronti per promuovere la cultura associativa e diffondere pratiche sostenibili in ambito sociale, ambientale ed economico. Negli ultimi tre anni, ANGA Ragusa ha creato una rete reale di giovani imprenditori agricoli, collegando la parte orientale e occidentale del territorio. Tra le iniziative di maggior successo, spicca sicuramente YoungaDays, un festival che celebra l’agricoltura come elemento culturale e di sviluppo territoriale, svoltosi a giugno a Scicli. Un evento che ha riunito esperti e innovatori in un format coinvolgente, creando una narrazione comune sull’agricoltura come motore di cambiamento sostenibile.

Al termine del dibattito, l’Assemblea ha proceduto all’elezione del nuovo Direttivo. Lorenzo Cannella è stato confermato presidente per acclamazione, sarà affiancato dai vice presidenti Roberta Tardera e Tommaso Ferrisi, mentre Sebastiano Gianquinta, Paolo Scollo e Simone Di Falco sono stati eletti consiglieri.

“Essere riconfermato è un onore che porta con sé nuove responsabilità”, dichiara Lorenzo Cannella, 34 anni, fondatore dell’azienda agricola Mangrovia specializzata in acquaponica. “In questi anni abbiamo costruito una squadra affiatata e in crescita, impegnata a portare avanti visioni innovative che valorizzano l’agricoltura come motore di benessere, occupazione e sostenibilità. Continueremo ad andare avanti, con testardaggine e abnegazione, nel solco tracciato in questi anni. Abbiamo tante iniziative in cantiere e stiamo già lavorando alla seconda edizione di YoungaDays che proverà ad essere ancora più strutturata, inclusiva ed attrattiva della prima”.

Confagricoltura Ragusa, attraverso il presidente Antonino Pirrè e il direttore Giovanni Scucces, esprime le più sincere congratulazioni e auguri di buon lavoro al presidente Cannella e al nuovo direttivo.

Ragusa, 16 dicembre 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Il testo del CPL degli operai agricoli e florovivaisti 2024/2027

Il 27 novembre 2024 è stato firmato presso la sede dell’EBAT (Ente Bilaterale Agricolo Territoriale) a Ragusa il nuovo Contratto Provinciale di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti, valido per il quadriennio 2024/2027.

Tra le novità più salienti del nuovo Contratto: aumento delle retribuzioni del 6,3% a partire dal 01/11/2024, nessuna indennità di vacanza contrattuale, aumento dell’indennità chilometrica di €0,005/km, inserimento di nuove qualifiche professionali, previsione di specifiche contestazioni disciplinari per l’uso eccessivo del telefonino durante l’orario di lavoro e per il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI).

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Olio EVO: cala la produzione in Italia. Confagricoltura: più informazione e promozione per salvare la filiera nazionale

Aumenta la produzione di olio, ma non in Italia: il nostro Paese, stando alle ultime stime di campagna, perde un terzo dei quantitativi rispetto allo scorso anno e chiude il 2024 con circa 224mila tonnellate di olio di oliva (-32%).

Nel bacino mediterraneo la produzione globale sarà maggiore del 30% e del 12% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Per effetto dell’alternanza produttiva, ma anche dei cambiamenti climatici, il nostro Paese per la prossima campagna sarà il quinto produttore al mondo dopo Spagna, Turchia, Tunisia e Grecia.

Oltre a una minore produzione generale di olive, quest’anno i produttori italiani, tranne in alcune zone, hanno dovuto scontare una resa in olio fra le più basse mai registrate. L’appello di Confagricoltura in occasione della giornata mondiale dell’olivo è di salvaguardare il giusto valore della filiera, che vede ancora costi di produzione elevati e in particolare di frangitura, ma anche evitare speculazioni e mantenere a un livello adeguato il prezzo minimo. Il mercato, infatti, non remunera adeguatamente il produttore: dai 9.9 Euro/kg dello scorso anno si è passati in questi giorni ad alcuni scambi dell’olio extravergine italiano a 7.8 Euro/kg.

“L’Italia è il Paese olivicolo con più biodiversità al mondo, con oli EVO di altissima qualità, unici per proprietà organolettiche e analitiche di cui si deve tenere conto: non si può ridurre tutto a un mero calcolo algebrico – dice Walter Placida, presidente della Federazione Olivicola Olearia di Confagricoltura -. Mai come in questa stagione il prodotto italiano assume un connotato di rarità e prestigio; mai come in questa stagione, falcidiata in termini produttivi da un’alternanza esasperata e da eventi climatici acuti, va riconosciuto il giusto pregio all’EVO italico. Dobbiamo prestare attenzione alle speculazioni e ai tentativi di quotazioni al ribasso, richiamando alla responsabilità tutti gli attori della filiera, con il supporto delle istituzioni”.

In quest’ottica, ad avviso di Confagricoltura, sarà di aiuto anche implementare efficaci azioni di controllo sugli oli in commercio, soprattutto di provenienza estera, per accertarne l’origine e la qualità. Queste azioni, unitamente a una corretta informazione al consumatore, sono di vitale importanza per la tutela e sviluppo del prodotto olio extravergine di oliva italiano.

Non dimentichiamo poi, aggiunge la Confederazione, che alcune zone in cui la coltivazione dell’olivo è secondaria rispetto ad altri comparti produttivi sono sovente aree di grande vocazione turistica: l’eventuale abbandono o incuria degli uliveti causerebbe un grave danno economico all’intero territorio.

“Oltre alla necessità di attivare specifiche campagne informative ed educative sulle peculitarità dell’olio di oliva italiano – conclude Placida – riteniamo utile attivare percorsi di consumo guidato nella ristorazione e nei consueti canali di distribuzione organizzata. Una maggiore consapevolezza della qualità del nostro prodotto non può che rafforzare il comparto”.

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#ColtiviamoRispetto: l’iniziativa dell’azienda La Mediterranea e di Confagricoltura Ragusa in occasione del 25 novembre

Una panchina rossa, un paio di scarpe, anch’esse rosse, e un hashtag: #coltiviamorispetto. Attorno a questi tre simboli si è sviluppata l’iniziativa di Paola e e Franco Gurrieri dell’azienda florovivaistica La Mediterranea, sita ad Acate, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, realizzata in collaborazione con Confagricoltura Ragusa.
Ad inaugurare la carrellata social il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè. Oltre ad operaie ed operai italiani e stranieri, a sedersi sulla panchina per un selfie con hashtag #coltiviamorispetto i primi cittadini di Acate e di Vittoria.
”La giornata di oggi – spiega Paola Gurrieri – impone una presa di coscienza collettiva, di tutte e tutti noi, sulla violenza sulle donne in tutte le forme in cui si manifesta. La più grave il femminicidio, ma anche la violenza multiforme e varia, come quella psicologica, fino a quella violenza economica della quale molte donne oggi sono vittime. Violenza che non conosce distinzione di ceti e culture”.
“In azienda – aggiunge – è stato importante il coinvolgimento da parte degli uomini, stranieri e italiani perchè, a volerla dire tutta, oggi e ogni giorno sono gli uomini che devono imparare a vedere, comprendere, accettare la differenza sessuale. Nella consapevolezza che accogliere le differenze crea benessere e apre la strada all’accoglienza verso diversità”.
Infine, un appello: “Gli uomini perbene siano capaci di lavorare in questa direzione, aiutando chi hanno accanto a percorrerla. Le Istituzioni, la scuola, le associazioni lavorino educando all’affettività e ai sentimenti. E le donne, così come gli uomini siano meno giudicanti rispetto a chi non ha avuto altri strumenti per difendersi se non quelli, i soli che ha saputo mettere in campo”.
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Roberto Giadone: “La gestione dell’acqua deve tornare in mano agli agricoltori”

L’analisi di Roberto Giadone (Natura Iblea) su corriereortofrutticolo.it

La mancanza di piogge e la conseguente carenza di risorse idriche pongono a noi agricoltori alcuni interrogativi di vitale importanza. Le necessità idriche in una media azienda agricola sono veramente alte, e noi non ce ne accorgiamo neanche! L’anno scorso avevamo pensato in azienda di iniziare l’iter per la costruzione di un bacino idrico all’interno del nostro terreno già servito da un pozzo. Con un medio investimento stavamo progettando un bacino idrico da 3 metri di profondità per 50 metri per lato, con una capienza di circa 7.500 metri cubi. Ci sembrava una riserva d’acqua già abbastanza grande.
La sorpresa è stata quando abbiamo calcolato l’acqua occorrente ad una sola stesa di cannone di irrigazione. Il cannone sparge circa 8 litri al secondo. Quindi una sola stesa di irrigazione consuma circa 700 metri cubi d’acqua! Il nostro bel laghetto ci dava la possibilità di irrigare solo una volta in un anno il nostro campo (e neanche tutto). Noi con la siccità attuale irrighiamo il campo almeno due volte la settimana.

Il progetto dell’invaso idrico è stato subito accantonato. Per i nostri cinquanta ettari di carota coltivati annualmente servirebbero circa mille invasi. Noi non ce ne accorgiamo ma le nostre aziende agricole sono enormemente idrovore.
Bene. A questo punto la paura che i nostri pozzi si abbassassero di livello o che addirittura si prosciugassero è diventata reale. Quando la paura diventa reale si aprono riflessioni sulle nuove idee e su opportunità innovative. La prima è che i grandi bacini idrici con dighe ed invasi di milioni di metri cubi sono attualmente gestiti (male) da consorzi pubblici, regioni o province. Questi invasi sono utilizzati in parte per acqua potabile ed in parte per un (cattivo) uso irriguo. Le spese che noi agricoltori sosteniamo per le bollette dei consorzi di bonifica e di irrigazione sono sotto gli occhi di tutti, il servizio di questi consorzi è pessimo se non quasi nullo. Vediamo i consorzi, che sono dei veri carrozzoni politici ed amministrativi, che gestiscono (male) questi preziosi invasi e che sprecano risorse economiche ed idriche.

Ad esempio il consorzio che gestisce la nostra diga a solo uso irriguo qui a Ragusa, consta di un commissario straordinario, un consiglio di amministrazione (16 membri), un direttore generale, un vice direttore generale, quattro dirigenti, e decine di dipendenti. Già si intuisce dove sono destinate le risorse che paghiamo con le nostre bollette: compensi e stipendi. La diga nel mentre si insabbia sempre più e le condutture fanno letteralmente acqua da tutte le parti.

L’opportunità che abbiamo noi agricoltori è quella di una gestione diretta delle risorse idriche irrigue del territorio. Noi dobbiamo prendere possesso dell’acqua di irrigazione che è vita per le nostre piante. Noi dobbiamo controllare e gestire il personale che serve al funzionamento della rete idrica. Noi dobbiamo manutenere e tenere in efficienza gli invasi e la rete idrica a valle. Sono sicuro che spenderemmo meno della metà delle attuali bollette ed avremmo un servizio perfetto. Mi dispiace per i vari presidenti, vicepresidenti, dirigenti, consiglieri ecc. che resterebbero senza compensi ma per noi agricoltori l’acqua è importante, l’acqua è vita.

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Sicurezza sul lavoro, Confagricoltura: infortuni in calo nel settore agricolo

A Palazzo della Valle gli Stati Generali della Sicurezza sul lavoro in agricoltura, con il Ministro Lollobrigida, le Istituzioni e le parti sociali 

Nell’ultimo quinquennio indagato dall’INAIL (2018-2022), gli incidenti occorsi ai dipendenti agricoli sono sensibilmente diminuiti, a parità di occupati. Nel 2022 si è registrato un decremento del 21,5% rispetto al 2018. Una tendenza positiva che prosegue anche nel 2023. Si evidenzia una contrazione anche degli incidenti mortali denunciati che, mediamente, sempre nel periodo di riferimento, sono risultati in leggero calo: il dato massimo, pari a 171 infortuni, è stato rilevato nel 2019 e quello minimo, 137 infortuni, nel 2022.

 Ogni incidente sul lavoro rappresenta un dramma umano e sociale e non si deve abbassare la guardia; tuttavia, si può trarre un bilancio positivo in relazione a un settore, quello primario, che da diversi anni punta alla sicurezza alimentare e alla qualità dei prodotti, senza trascurare gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente e dei lavoratori.

 Questo è emerso oggi dal convegno “Lavoro sicuro in agricoltura”, organizzato da Confagricoltura, a Palazzo della Valle, proprio con l’intento di stimolare il confronto tra tutte le parti coinvolte sul tema, per individuare soluzioni concrete volte a gestire e ridurre al minimo i rischi.

 L’iniziativa, aperta dai saluti del Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e da un intervento di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, è proseguita con le relazioni“Lavorare in sicurezza: manuale per imprese agricole”, diAronne Strozzi, Professore aggiunto della Luiss School of Government, e “Lavoro e sicurezza in agricoltura: analisi e proposte” di Roberto Caponi, Direttore Politiche Lavoro di Confagricoltura. Il lavoro congiunto tra il prof. Strozzi e Confagricoltura ha dato vita a una guida per le imprese agricole con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo prontuario, che in futuro potrà diventare un’app e avvalersi della realtà aumentata, integra aspetti normativi, organizzativi e operativi, includendo una lista di controllo per verificare in ogni momento la compliance ai principi di sicurezza sanciti dalla normativa.

 “Per rafforzare la sicurezza sul lavoro in agricoltura le parole chiave sono: innovazione, incentivi e semplificazione. Partiamo da un dato: le aziende agricole più grandi registrano una minor incidenza di infortuni, se confrontate con le microaziende e con i lavoratori autonomi. Gran parte degli infortuni, inoltre, avviene su trattori obsoleti, pertanto è utile incentivare il ricambio, anche attraverso i bandi INAIL ISI che vanno replicati e rafforzatiha dichiarato il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano GiansantiSul piano normativo, occorre semplificare il sistema di regole, privilegiando la sicurezza sostanziale rispetto a quella formale, e adeguando la normativa alle peculiari caratteristiche del lavoro agricolo. Bisogna, inoltre, migliorare il sistema dei controlli, selezionando con maggiore attenzione le imprese da ispezionare, attraverso una puntuale attività di intelligence”.

 “Altro dato sul quale riflettere ha proseguito Giansantiè l’eccessiva pressione contributiva INAIL che grava sui datori di lavoro agricolo (13,24%), elevata sia in relazione agli altri settori produttivi (massimo 11,00%) sia in relazione all’andamento della gestione agricola INAIL per la parte che riguarda i lavoratori dipendenti. Mancano inoltre incentivi economici per le imprese virtuose, che rispettano le regole e non registrano infortuni”.

Le relazioni introduttive hanno costituito la base per gli interventi successivi di Fabrizio D’Ascenzo, Presidente di INAIL,Gabriele Fava, Presidente di INPS, Giovanni Mininni, Segretario Generale di FLAI-CGIL, Onofrio Rota, Segretario Generale FAI-CISL, Giancarlo Sponchia, Presidente ANIV-Associazione nazionale Ispettori di Vigilanza, Enrica Mammucari, Segretaria Generale di UILA-UIL, Claudio Paitowsky, Presidente di Confederdia. La mattinata si è conclusa con l’intervento del presidente di Confagricoltura,Massimiliano Giansanti.

In generale, a livello di dibattito pubblico sul tema, si registra un percepito di insicurezza che non sempre corrisponde al vero. Dal confronto con gli altri Paesi europei, in realtà, emerge che il dato degli infortuni in Italia è in linea con gli indici medi dell’Unione e di molto inferiore rispetto a un importante Paese agricolo come la Francia. A questi risultati stanno contribuendo diversi fattori: dallo sviluppo di forme di agricoltura sostenibili, alla presenza di operatori sempre più professionali, al contributo dato da tutta la filiera nel mettere a disposizione mezzi tecnici in grado di seguire l’evoluzione dell’agricoltura.

Confagricoltura, che ha sempre manifestato un’attenzione particolare ai problemi della sicurezza del lavoro, ha voluto presentare in questa occasione uno strumento innovativo da mettere a disposizione delle aziende per migliorare la sicurezza sul lavoro.

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Gli effetti della siccità sull’agricoltura iblea: aumento dei costi per le imprese e cali produttivi tra il 30% e il 50% per agrumi, uva e olive

L’analisi del Presidente di Confagricoltura Ragusa all’interno dell’intervista di Nadia D’Amato pubblicata su La Sicilia di sabato 2 novembre

Gli effetti della siccità sull’agricoltura iblea

“Gli effetti della siccità sulle colture nella cosiddetta Fascia Trasformata sono evidenti e preoccupanti. La qualità delle produzioni agricole subisce danni notevoli: la resa delle colture diminuisce e il calibro dei prodotti si riduce, comportando un calo significativo del loro valore di mercato. Ad essere maggiormente colpita dagli effetti della siccità l’agrumicoltura, la viticoltura e l’olivicoltura (con riduzioni della produzione che variano tra il 30% e il 50%)”.

Costi crescenti per gli imprenditori agricoli: l’impatto economico della siccità

“Questi cali produttivi non solo compromettono la sostenibilità economica delle aziende agricole, ma compromettono la qualità dei prodotti offerti al mercato. Le aziende agricole si trovano costrette a ricorrere a fonti di approvvigionamento idrico autonome, affrontando così un incremento dei costi energetici di almeno il 20% rispetto alla norma. Nelle aree più colpite dalla siccità, gli imprenditori agricoli hanno dovuto investire nella costruzione di canali di collegamento che si estendono per diversi chilometri, al fine di garantire l’accesso all’acqua necessaria per le loro coltivazioni. I disagi sono stati meno accentuati per le aziende che coltivano ortaggi in serra, grazie alla loro concentrazione e a una gestione delle risorse idriche più centralizzata e meno complessa”.

Si abbassano i livelli delle falde acquifere e cambia la composizione dell’acqua

“C’è da evidenziare che il massiccio prelievo dalle falde acquifere sta causando un abbassamento del livello delle stesse, rendendo l’acqua sempre più salina. Questo fenomeno costringe gli imprenditori a effettuare ulteriori interventi chimici correttivi, aumentando ulteriormente i costi di produzione. Il prezzo finale dei prodotti ortofrutticoli risente inevitabilmente di questi aumenti di costi legati all’approvvigionamento idrico.

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Al via l’edizione 2025 di AGRIcoltura100 con Reale Mutua e Confagricoltura

Molte le novità dell’indagine più approfondita sulla sostenibilità delle imprese agricole italiane

Torino-Roma, 21 ottobre 2024 – Al via l’edizione 2025 dell’indice AGRIcoltura100, l’iniziativa di Reale Mutua e Confagricoltura dedicata a supportare e valorizzare l’impegno delle imprese agricole italiane sul fronte della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

AGRIcoltura 100, attraverso il Rapporto finale elaborato da MBS Consulting sulla base dell’indagine, fornisce un quadro altamente dettagliato del settore primario italiano partendo dall’esperienza diretta delle aziende su alcuni asset. I principali sono l’innovazione come fattore di sostenibilità e l’impatto di quest’ultima sui risultati economici; la tecnologia e la ricerca applicata in campo, l’agricoltura 4.0, la gestione dei rischi idrogeologici, ma anche il lavoro e la manodopera, l’economia circolare e l’autosufficienza energetica. Tutti temi di grande attualità che vedono impegnate, ciascuna per il proprio core business, Confagricoltura e Reale Mutua.

Le aziende possono partecipare compilando un questionario che raccoglie informazioni sulle loro pratiche sostenibili, con una valutazione gratuita che misura i risultati raggiunti. Questo strumento permette inoltre alle imprese di confrontarsi con realtà simili, evidenziando il proprio percorso verso un futuro sempre più responsabile.

Quest’anno l’indice AGRIcoltura100 si arricchisce di novità significative: il questionario è stato semplificato per ampliare la partecipazione e sono stati introdotti nuovi temi, tra cui una sezione approfondita sulla gestione del rischio. Quest’ultimo aspetto è di particolare rilevanza sia per Confagricoltura, sia per Reale Mutua, che da sempre si impegna a favorire la consapevolezza dei rischi e a promuovere pratiche di prevenzione e protezione per le aziende agricole.

AGRIcoltura100 è molto più di un’indagine: è una iniziativa concreta per il settore agricolo italiano, uno strumento che aiuta le imprese a misurare e migliorare il loro impegno verso un’agricoltura responsabile e resiliente – dichiara Luca Filippone, Direttore Generale di Reale Group Questo progetto, frutto di una lunga collaborazione con Confagricoltura, riflette la convinzione di Reale Mutua che il futuro del settore risieda in un approccio fondato sull’innovazione, la gestione dei rischi e la tutela dell’ambiente.”

L’edizione 2025 include, inoltre, un’analisi comparativa del settore agricolo italiano in relazione al contesto europeo, permettendo di evidenziarne le eccellenze e le aree di miglioramento.

“Le imprese sanno bene che oggi è impossibile parlare di agricoltura senza abbinarla al concetto di ‘sostenibilità’ – afferma il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – ma sanno anche che per rimanere competitive hanno bisogno di sistemi di produzione attenti alle necessità del presente e a quelle delle nuove generazioni, nonché ai ritmi di rigenerazione del nostro pianeta. Il monitoraggio e il confronto su questi temi rappresentano elementi indispensabili in un percorso virtuoso di crescita”.

La nuova edizione di AGRIcoltura 100 vede l’ingresso di Mario Calderini, Professore Ordinario alla School of Management del Politecnico di Milano e riconosciuto esperto di impatto sociale, che assume il ruolo di supervisor del progetto. La sua competenza rappresenta un apporto significativo per potenziare le misurazioni di iniziativa, responsabilità e risultati, rendendo l’indice AGRIcoltura100 uno strumento ancora più efficace nell’affrontare le sfide del settore.

Fondata a Torino nel 1828, la Società Reale Mutua di Assicurazioni è la più importante Compagnia di assicurazioni italiana in forma di mutua. È capofila di Reale Group, un Gruppo internazionale nel quale operano oltre 4.276 dipendenti per tutelare oltre 4,8 milioni di Clienti in campo assicurativo, bancario e dei servizi. Reale Mutua offre una gamma molto ampia di prodotti, sia nei rami Danni sia nei rami Vita. I suoi Soci/Assicurati sono più di 1,4 milioni, facenti capo a oltre 360 agenzie presenti su tutto il territorio italiano. La Società evidenzia un’elevata solidità, testimoniata da un Indice di Solvibilità (Solvency II), calcolato con il Modello Interno Parziale, che si attesta al 394% (YE 2023). 

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World Durum and Pasta Forum, Giansanti: dare valore alla filiera per promuovere il prodotto italiano

“Nel 2012 il tasso di autoapprovvigionamento del grano duro era al 78%, nel 2023 è sceso al 56% e nel 2024 con ogni probabilità si chiuderà sotto il 50%, condizionato dalle avversità climatiche che hanno inciso sulle rese per ettaro. Anche il valore della produzione è calato, influenzato dalle importazioni”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, al primo World Durum and Pasta Forum, oggi a Roma a Palazzo Brancaccio, dove si è data voce a un pilastro della produzione agroalimentare italiana, simbolo della dieta mediterranea e del Made in Italy a tavola, insieme ai più importanti attori della filiera ed esperti internazionali per una panoramica anche sui mercati globali.

L’Italia è il primo produttore mondiale di pasta e il primo esportatore con quasi 4 miliardi di euro. 

“Nonostante la nostra produzione di frumento duro sia leader in Europa, – ha detto Giansanti – per garantire la sostenibilità della nostra industria siamo costretti a importare grano dall’estero. Questa necessità è una testimonianza della complessità delle catene di approvvigionamento alimentare globali e dell’interdipendenza economica tra nazioni”.

 “Dare valore alla filiera significa rafforzare il rapporto tra agricoltura e industria orientando il nostro prodotto su una sempre maggiore qualità che va comunicata meglio. Dobbiamo saper costruire valore e valori. Per questo – ha concluso Giansanti – Confagricoltura e UnionFood hanno stretto un’alleanza che, su questo comparto, mira a far tornare il tasso di autoapprovvigionamento ai livelli più alti. Il Governo ci crede e sta investendo nelle filiere: la relazione, l’aggregazione sono le chiavi per raggiungere i risultati”.

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Maltempo, è allarme. Confagricoltura: interventi urgenti e pianificazioni condivise per gestire il cambiamento climatico

Allagamenti, frane, smottamenti: la frequenza di fenomeni meteorologici estremi è in crescita e in territori sempre più vasti. La Liguria è stata nuovamente devastata dalle piogge, con danni ingenti alle popolazioni e alle imprese in particolare nel Savonese; nelle zona di Albenga solo poche settimane fa il distretto del florovivaismo ha già subito danni per decine di milioni di euro.

Oggi è stata annunciata allerta arancione in diverse regioni del Nord. Soglie di attenzione anche nelle restanti zone del Centro e parte del Sud nei prossimi giorni.

Il bollettino dei danni da maltempo – sottolinea Confagricoltura – è sempre più pesante. Analogamente è ancora difficile la situazione in Sicilia e in Sardegna per la grave siccità e la mancanza di infrastrutture adeguate ad affrontare la carenza idrica. Proprio questa situazione è stata oggetto di interrogazioni parlamentari in cui sono stati evidenziati i mancati interventi sulle infrastrutture nel corso degli anni.

Il miglioramento dell’efficienza del sistema delle reti è di assoluta priorità, afferma Confagricoltura, che più volte ha sottolineato come la questione necessiti non solo di pianifiazioni a lungo termine rispetto ai cambiamenti climatici, ma anche di azioni con carattere di urgenza rispetto alla messa in sicurezza di interi territori.

Per Confagricoltura è importante che tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle autorità d’ambito, dai consorzi alle associazioni imprenditoriali, trovino insieme le soluzioni migliori e gli strumenti più adeguati, anche considerando l’uso plurimo delle acque relativo alle esigenze civili, agricole, ambientali, industriali ed energetiche.

La Confederazione è fortemente impegnata su questi temi: la questione relativa al rischio per le imprese evidenzia la necessità di un progetto condiviso che possa migliorare la gestione delle avversità atmosferiche per le aziende agricole, che sono le più colpite dal cambiamento climatico. 

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