Riportiamo di seguito il testo dell’articolo di Francesca Cabibbo pubblicato nell’ultimo numero di Agrisicilia, rivista cartacea siciliana sul settore agricolo ed ambientale regionale.
A RAGUSA SOLUZIONI ALLE CRISI EVITANDO LE VENDITE ALL’ASTA
L’organismo previsto dalla “legge salvasuicidi” è guidato da Michelino Ciarcià, presidente della Commissione Tributaria
L’hanno chiamata “legge antisuicidi”, è la legge n.3 del 2012, varata dal governo Monti per permettere ai debitori di dilazionare il pagamento, in accordo con i creditori. Una norma varata nel pieno della crisi economica, in un momento in cui molti imprenditori dovettero affrontare il tracollo economico della loro azienda. E, in alcuni casi, tavolta con esiti nefasti.
La legge prevede la creazione di un “Organismo di composizione della crisi”, che può essere promosso da Comuni, ordini professionali ed altri soggetti. In provincia di Ragusa, è stato promosso dall’Ordine dei Commercialisti. A guidarlo è stato chiamato il giudice Michelino Ciarcià, già consigliere di Corte d’Appello a Catania, oggi presidente della Commissione Tributaria. L’organismo varato dai commercialisti iblei è già stato approvato dal Ministero di Grazia e Giustizia nel giugno dello scorso anno. Dunque oggi è pienamente operativo. Ed ha già sottoscritto alcuni protocolli d’intesa con il comune di Giarratana (finora unica amministrazione ad aver aderito), con Confcommercio e Confagricoltura.
Il protocollo con Confagricoltura è l’ultimo in ordine di tempo: è stato sottoscritto, a fine dicembre, dal presidente dell’Ordine provinciale dei commercialisti, Maurizio Attinelli, e dal presidente provinciale di Confagricoltura, Antonino Pirrè. In questo modo, l’organizzazione di categoria farà da tramite per permettere alle aziende in crisi di trovare una soluzione idonea a superare il momento di difficoltà contingente. Ma come funziona la composizione della crisi? Quali sono i passaggi previsti dalla normativa?
Anzitutto il titolare dell’azienda in difficoltà dovrà presentare formale richiesta all’Organismo di composizione della crisi. Il giudice Michelino Ciarcià, tra i 130 commercialisti abilitati in provincia di Ragusa, ne individuerà uno che sarà nominato “gestore della crisi”. I commercialisti abilitati devono aver frequentato un apposito corso di formazione o si sono già occupati di un congruo numero di casi di liquidazione. Si avvia così la procedura e il gestore predisporrà un piano che dovrà essere approvato sida dal debitore che dal creditore e, infine, avere il via libera del presidente Ciarcià.
In pratica, tra le parti e con la supervisione di un autorevole soggetto terzo, si definisce un accordo di ristrutturazione dei debiti (non può essere prevista però l’estinzione, perché il debito dovrà comunque essere onorato) che prevede nuove modalità e tempi di pagamento dei debiti e include garanzie di pagamento sia per i creditori che sottoscrivono l’accordo, sia per gli altri creditori.
In alcuni casi, può essere previsto l’affidamento del bene del debitore ad un fiduciario. Sul sito dell’Ordine dei Commercialisti è disponibile tutto il materiale e le informazioni necessarie per presentare la richiesta di accesso alla procedura di composizione della crisi.
“Per la provincia iblea il momento è importante – spiega Attinelli – e il varo dell’organismo ci permetterà di affrontare situazioni difficili e di trovare, se ci sono, le soluzioni”. “Riteniamo che questa legge – commenta Antonino Pirrè – sia uno strumento importante da sfruttare e da divulgare per evitare certe situazioni patologiche, non più controllabili”. La norma mette a disposizione uno strumento applicabile ai privati e alle aziende agricole ma non – è bene sottolinearlo – alle imprese soggette al fallimento.
“Purtroppo – aggiunge Pirrè – le opportunità offerte da questa norma finora sono state scarsamente esplorate, soprattutto nella nostra provincia. E, per colmare questa lacuna, Confagricoltura avvierà una massiccia campagna per far conoscere questo strumento alle aziende agricole. Opereremo sia per i nostri associati, sia per chi non lo è. Mettiamo a disposizione un legale, in convenzione con l’organizzazione di categoria, che farà un primo screening gratuito per valutare la situazione. Da qui si faranno le scelte successive”.
I primi casi sono già all’esame dell’Organismo di composizione della crisi. La norma, finora, è poco conosciuta, ma potrà aprire varchi importanti. Potrà offrire alcune soluzioni. Perché il pagamento del debito, pur se dilazionato, garantisce tutti. Con il fallimento e le vendite all’asta, spesso il creditore non riesce a recuperare che le briciole del proprio credito. Il patrimonio immobiliare del debitore viene “svenduto” per pochi spiccioli. E mentre il debitore perde tutto, l’unico a trarne vantaggio, spesso, è l’acquirente del bene messo all’incanto.
Intervenire prima del pignoramento e delle aste giudiziarie: è questa la ratio della legge che, a cinque anni dal varo, muove solo ora i primi passi. In provincia di Ragusa, dove la morsa della crisi si è fatta sentire ed ha messo in ginocchio molte aziende agricole, offre una soluzione ed una importante possibilità di recupero. La storia dei prossimi mesi ci dirà quali risultati essa potrà produrre.
Fonte: Copia cartacea mensile Agrisicilia
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